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BulletFarm: gli ideatori di Black Ops entrano nel team

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La prossima collaborazione che porterà tanti contenuti per Modern Warfare 3 sarà insieme all'universo di Warhammer 40 000

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Il nuovo capitolo di Call of Duty MW3 ha ricevuto numerose critiche dalla stampa e soprattutto dai fan

Pessime recensioni per MW3

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Com'è stato accolto Modern Warfare III?

Nel weekend si è tenuto l'evento di qualificazione al prossimo Europeo che si giocherà e si svolgerà su FC 24, UEFA eEuro 24 che si svolgerà in Germania e la nostra nazionale rappresentata da Obrun ha dimostrato di essere inarrestabile.Entriamo da imbattutiLa prima edizione della UEFA eEuro 24 si giocherà e disputerà in Germania, luogo in cui si giocherà anche quello reale a cui la nazionale italiana di Luciano Spalletti parteciperà in un girone davvero ostico con: Spagna, Croazia e Albania; per fortuna per l'Italia del calcio virtuale le cose sono andate diversamente perchè l'evento verrà giocato interamente su un tabellone a singola eliminazione e le buone performance di questo weekend ci faranno partire in alto nel ranking per l'assegnazione del nostro avversario.&nbsp;&nbsp;Il qualifier è andato a menadito per Obrun2002 rappresentate della nazionale italiana virtuale, l'azzuro infatti ha dovuto fronteggiare altri 6 avversari, con 4 giocatori dall'Est Europa, tra Albania, Polonia, Lituania e Slovenia e 2 giocatori invece dai piccoli stati di Lussemburgo e Malta. Per Obrun2002 il gioco è stato semplicissimo un 6-0 secco, che ci proietta al UEFA eEuro 2024 da imbattuti.&nbsp;&nbsp;Oltre ai nomi già noti ai più, tra i qualificati troviamo Umut partecipante della Germania automaticamente qualificato essendo del paese ospitante, il fortissimo player del Redbull Leipzig Vejrgang e il turco Imertal. Tra i nomi illustri però mancherà sicuramente quello di Tekkz ancora lontano dai fasti di un tempo e LevideWeerd.&nbsp;&nbsp;eNazionale Italiana un progetto nato ormai da tempo&nbsp;L'eNazionale italiana, o Nazionale di calcio elettronico italiana, è la rappresentativa nazionale del calcio virtuale in Italia. Si tratta di una squadra composta da giocatori professionisti di FIFA, il popolare videogioco calcistico sviluppato da EA Sports. L'eNazionale italiana partecipa a competizioni internazionali organizzate dalla FIFA e da altre federazioni, rappresentando il paese nei tornei di eSports dedicati al calcio.&nbsp;Questa forma di sport elettronico è diventata sempre più popolare negli ultimi anni, con numerose federazioni calcistiche che hanno istituito le proprie squadre e competizioni ufficiali. L'Italia ha seguito questa tendenza creando la sua eNazionale per competere a livello internazionale.&nbsp;I membri dell'eNazionale italiana vengono selezionati attraverso competizioni nazionali e valutazioni da parte di esperti del settore. Una volta formata la squadra, i giocatori si allenano costantemente per migliorare le proprie abilità e strategie di gioco. Le competizioni in cui l'eNazionale italiana prende parte possono includere tornei online, eventi dal vivo e persino campionati mondiali. Gli incontri sono trasmessi in streaming su piattaforme online e possono attirare un vasto pubblico di appassionati di calcio e di eSports.&nbsp;Come le squadre tradizionali, l'eNazionale italiana aspira a rappresentare il proprio paese al meglio delle proprie capacità, cercando di ottenere risultati positivi e di portare orgoglio ai tifosi italiani.

Nel weekend si è tenuto l'evento di qualificazione al prossimo Europeo che si giocherà e si svolgerà su FC 24, UEFA eEuro 24 che si svolgerà in Germania e la nostra nazionale rappresentata da Obrun ha dimostrato di essere inarrestabile.<h2>Entriamo da imbattuti</h2>La prima edizione della UEFA eEuro 24 si giocherà e disputerà in Germania, luogo in cui si giocherà anche quello reale a cui la nazionale italiana di Luciano Spalletti parteciperà in un girone davvero ostico con: Spagna, Croazia e Albania; per fortuna per l'Italia del calcio virtuale le cose sono andate diversamente perchè l'evento verrà giocato interamente su un tabellone a singola eliminazione e le buone performance di questo weekend ci faranno partire in alto nel ranking per l'assegnazione del nostro avversario.&nbsp;&nbsp;Il qualifier è andato a menadito per <a href="https://gaming.libero.it/fc-24-si-chiude-il-group-stage-del-pro-open">Obrun2002 </a>rappresentate della nazionale italiana virtuale, l'azzuro infatti ha dovuto fronteggiare altri 6 avversari, con 4 giocatori dall'Est Europa, tra Albania, Polonia, Lituania e Slovenia e 2 giocatori invece dai piccoli stati di Lussemburgo e Malta. Per Obrun2002 il gioco è stato semplicissimo un 6-0 secco, che ci proietta al UEFA eEuro 2024 da imbattuti.&nbsp;&nbsp;Oltre ai nomi già noti ai più, tra i qualificati troviamo Umut partecipante della Germania automaticamente qualificato essendo del paese ospitante, il fortissimo player del Redbull Leipzig<a href="https://gaming.libero.it/fc-pro-open-trionfa-phzin"> Vejrgang </a>e il turco Imertal. Tra i nomi illustri però mancherà sicuramente quello di Tekkz ancora lontano dai fasti di un tempo e LevideWeerd.&nbsp;&nbsp;<h3>eNazionale Italiana un progetto nato ormai da tempo&nbsp;</h3>L'eNazionale italiana, o Nazionale di calcio elettronico italiana, è la rappresentativa nazionale del calcio virtuale in Italia. Si tratta di una squadra composta da giocatori professionisti di FIFA, il popolare videogioco calcistico sviluppato da EA Sports. L'eNazionale italiana partecipa a competizioni internazionali organizzate dalla FIFA e da altre federazioni, rappresentando il paese nei tornei di eSports dedicati al calcio.&nbsp;Questa forma di sport elettronico è diventata sempre più popolare negli ultimi anni, con numerose federazioni calcistiche che hanno istituito le proprie squadre e competizioni ufficiali. L'Italia ha seguito questa tendenza creando la sua eNazionale per competere a livello internazionale.&nbsp;I membri dell'eNazionale italiana vengono selezionati attraverso competizioni nazionali e valutazioni da parte di esperti del settore. Una volta formata la squadra, i giocatori si allenano costantemente per migliorare le proprie abilità e strategie di gioco. Le competizioni in cui l'eNazionale italiana prende parte possono includere tornei online, eventi dal vivo e persino campionati mondiali. Gli incontri sono trasmessi in streaming su piattaforme online e possono attirare un vasto pubblico di appassionati di calcio e di eSports.&nbsp;Come le squadre tradizionali, l'eNazionale italiana aspira a rappresentare il proprio paese al meglio delle proprie capacità, cercando di ottenere risultati positivi e di portare orgoglio ai tifosi italiani.

eNazionale imbattuta nella qualificazione per UEFA eEuro 24 Obrun202 ci porta in Germania sul 6-0

eNazionale imbattuta ora testa agli UEFA eEuro 24

UEFA eEuro 2024 pronti all'evento virtuale della competizione per nazionali che si giocherà quest'estate e l'Italia arriva da imbattuta al torneo

eNazionale: con gli Europei in vista le statistiche ci dichiarano imbattuti almeno sul calcio virtuale

Carissimi lettori,nel contributo odierno giungiamo alla conclusione della nostra esplorazione dedicata alla dimensione "materiale" degli Esports, un tema che abbiamo sviscerato attraverso discussioni su spazi, luoghi e corpi, ponendo particolare attenzione alle implicazioni legate all'inclusione e alle pratiche di personalizzazione degli atleti professionisti. Oggi, ci proponiamo di sintetizzare le nostre riflessioni, estendendo l'analisi alle influenze reciproche tra le componenti materiali e immateriali, come la cultura degli Esports stessi.Un'Analisi Approfondita delle Interazioni tra Spazi, Luoghi e CorpiNegli anni recenti, gli Esports hanno catalizzato l'attenzione non solo come fenomeno di intrattenimento ma anche come soggetto di studio socio-culturale. Ai margini di questo interesse c'è una ancora poco esplorata comprensione delle dinamiche che caratterizzano il rapporto tra spazi/luoghi e le pratiche organizzative all'interno di questo ecosistema in continua evoluzione. Un dettaglio non di poco conto, che lega in maniera ancora più marcata i corpi degli atleti alle tecnologie che adoperano, in una prospettiva socio-tecnica che vi ho proposto più volte nel corso di questa rubrica. Oggi attingendo da mie recenti ricerche, ci immergeremo nelle complesse relazioni che legano gli spazi degli Esports, muovendoci oltre la mera dimensione ludica per indagare le loro profonde implicazioni culturali.La Trasformazione dello Spazio in Luogo: Un'Analisi CulturaleDai cafè di quartiere alle arene più imponenti al mondo, gli spazi fisici dedicati al gaming si caricano di un'energia unica, diventando palcoscenici dove si celebrano competenze, strategie e, soprattutto, identità al limite tra virtuale e reale. Parallelamente, quelli virtuali si arricchiscono continuamente di nuove dimensioni, dove la competizione e la collaborazione scrivono le regole di una cultura del gioco digitale competitivo.&nbsp;&nbsp;Il concetto di trasformazione dello spazio neutri in luoghi ricchi di significato, come evidenziato da Tuan (1977) e Cresswell (2014), offre una prospettiva cruciale anche nel contesto degli Esports. Qui, lo spazio fisico non è semplicemente un contenitore passivo, ma piuttosto una dimensione dinamica in cui si svolgono pratiche culturali e sociali significative ed in costante negoziazione tra generazioni e attori differenti. Gli spazi fisici degli Esports, che vanno dal comfort della propria casa agli imponenti stadi, fungono da contenitori in cui si manifestano tensioni culturali e conflitti.&nbsp;&nbsp;Inoltre, sebbene questi spazi fisici siano fondamentali per gli Esports, non bisogna dimenticare il muto dialogo con le possibilità offerte dagli spazi digitali che offrono un terreno ancora più vasto per l'espressione culturale e sociale. In questo regno ibrido, le barriere spaziali tradizionali si dissolvono, consentendo la formazione di comunità globali e la costruzione di identità che mi piace definire border-online. L'opera di Harvey (1969) sottolinea l'importanza della costruzione sociale di questi spazi digitali, mettendo in evidenza la loro rilevanza all'interno della geografia sociale del gioco e del loro legame con gli spazi fisici da cui si originano.Uno degli elementi più intriganti degli Esports è la coesistenza di culture diverse all'interno degli stessi spazi condivisi. Come nel caso del lavoro da remoto, l'occupazione degli spazi domestici per gli Esports spesso comporta conflitti generazionali e culturali. Un esempio è la condizione di molti giovani appassionati che si scontrano con l'incomprensione e lo scetticismo delle proprie famiglie, che spesso considerano il gioco come una semplice perdita di tempo anziché un'opportunità di carriera valida. Una questione molto simile appunto a quella che si manifesta in altri contesti dove le pratiche non coincidono con gli immaginari culturali propri di quei luoghi. La casa, i bar o le stesse arene sono tutti luoghi storicamente ideati ed abitati prima dell’arrivo degli Esports e quindi già intrisi di aspettative riguardanti il loro utilizzo.&nbsp;Le pratiche Esportive, dunque, sembrerebbero offrire un interessante caso studio su come si mettono in campo negoziazioni di significato rispetto agli spazi fisici e di come questi spazi non siano neutri e soprattutto ininfluenti rispetto a ciò che avviene al loro interno. O ancora, osservando il fenomeno in maniera inversa, l’assenza di spazi fisici pubblici come gli internet caffè che hanno segnato in altri paesi, come la Turchia, la nascita delle primissime forme culturali di Esports, ha avuto un ruolo cruciale nel definire e scandire la cultura del gioco digitale nel nostro paese spiegando in parte l’ancora attuale difficoltà nel legittimare il fenomeno.&nbsp;Sfide Economiche e ProfessionaliOltre alle sfide culturali, gli Esports devono affrontare anche questioni economiche e organizzative. La creazione di spazi dedicati e sostenibili rappresenta una sfida significativa per il settore. Dai alcuni miei recenti studi (non ancora pubblicati per cui non verranno citati) emerge un sottile appiglio, meritevole a mio avviso di attenzione, da cui partire per adoperare la prospettiva spaziale al fine di spiegare e ricostruire delle disparità di potere tra gli attori del settore. Infatti, dalle numerose interviste con atleti, organizzazioni e organizzatori afferenti il settore Esportivo, emerge come la questione degli spazi diventa un cavallo di Troia per entrare in discorsi più profondi, come le competenze in termini di costruzione e organizzazione degli spazi richieste implicitamente e informalmente agli atleti professionisti o ancora della tutt’oggi mancanza di fonti di remunerazione delle organizzazioni Esportive rispetto agli introiti forniti dagli sponsor.&nbsp;&nbsp;Molte organizzazioni e atleti devono affrontare costi elevati per l'acquisto di attrezzature e la personalizzazione degli spazi di gioco, scaricando sugli atleti l’onere di inventarsi strategie alternative per competere. Inoltre, la ricerca di modelli di business sostenibili rimane un obiettivo ambizioso, poiché il settore cerca di bilanciare le esigenze economiche con la cultura del gioco, spesso cedendo agli sponsor privilegi maggiori rispetto alle esigenze degli atleti. Questo è proprio il caso degli eventi LAN la cui costruzione degli spazi, della scelta delle strumentazioni e della regia dell’evento deve tenere conto delle esigenze degli sponsor e solo in un secondo momento, in via residuale quelle degli atleti. In tutto questo discorso restano fuori gli spettatori, che per complessità dell’argomento tratteremo nelle prossime uscite.&nbsp;La Necessità di Ricerca Futura e ApprofondimentiIn conclusione, gli Esports rappresentano molto più di un semplice passatempo digitale; sono un fenomeno culturale che riflette e influisce sulle dinamiche sociali e spaziali della nostra società contemporanea. L'analisi delle interazioni tra spazi, luoghi e corpi all'interno degli Esports ci offre un'opportunità unica per comprendere le complesse relazioni che definiscono il nostro mondo digitale in rapida evoluzione, solo per poi far rientrare dalla finestra la questione puramente materiale. Tuttavia, rimangono molte domande aperte e sfide da affrontare. La ricerca futura dovrebbe approfondire ulteriormente queste tematiche, esplorando le implicazioni culturali, sociali ed economiche degli Esports e contribuendo così a una comprensione più approfondita di questo fenomeno in continua crescita. Inoltre, rimango della mia idea che il processo debba anche essere invertito, sovvertito, stravolto con investimenti pubblici e privati nella costruzione di spazi nuovi, creativi, non ereditati dal passato, nei quali gli Esports possano proliferare senza sentirsi debitori. &nbsp;BibliografiaCresswell, T. (2014). Place: an introduction. John Wiley &amp; Sons.Harvey, D. (1969). Explanation in Geography. London: Edward Arnold.Tuan, Y.-F. (1977). Space and Place: The Perspective of Experience. Minneapolis, University of Minnesota Press.

Carissimi lettori, nel contributo odierno giungiamo alla conclusione della nostra esplorazione dedicata alla dimensione "materiale" degli Esports, un tema che abbiamo sviscerato attraverso discussioni su spazi, luoghi e corpi, ponendo particolare attenzione alle implicazioni legate all'inclusione e alle pratiche di personalizzazione degli atleti professionisti. Oggi, ci proponiamo di sintetizzare le nostre riflessioni, estendendo l'analisi alle influenze reciproche tra le componenti materiali e immateriali, come la cultura degli Esports stessi.<h2>Un'Analisi Approfondita delle Interazioni tra Spazi, Luoghi e Corpi</h2>Negli anni recenti, gli Esports hanno catalizzato l'attenzione non solo come fenomeno di intrattenimento ma anche come soggetto di studio socio-culturale. Ai margini di questo interesse c'è una ancora poco esplorata comprensione delle dinamiche che caratterizzano il rapporto tra spazi/luoghi e le pratiche organizzative all'interno di questo ecosistema in continua evoluzione. Un dettaglio non di poco conto, che lega in maniera ancora più marcata i corpi degli atleti alle tecnologie che adoperano, in una prospettiva socio-tecnica che vi ho proposto più volte nel corso di questa rubrica. Oggi attingendo da mie recenti ricerche, ci immergeremo nelle complesse relazioni che legano gli spazi degli Esports, muovendoci oltre la mera dimensione ludica per indagare le loro profonde implicazioni culturali.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/1img3_d33eca5ce7.jpg" alt="1img3.jpg"><h3>La Trasformazione dello Spazio in Luogo: Un'Analisi Culturale</h3>Dai cafè di quartiere alle arene più imponenti al mondo, gli spazi fisici dedicati al gaming si caricano di un'energia unica, diventando palcoscenici dove si celebrano competenze, strategie e, soprattutto, identità al limite tra virtuale e reale. Parallelamente, quelli virtuali si arricchiscono continuamente di nuove dimensioni, dove la competizione e la collaborazione scrivono le regole di una cultura del gioco digitale competitivo.&nbsp; &nbsp;Il concetto di trasformazione dello spazio neutri in luoghi ricchi di significato, come evidenziato da Tuan (1977) e Cresswell (2014), offre una prospettiva cruciale anche nel contesto degli Esports. Qui, lo spazio fisico non è semplicemente un contenitore passivo, ma piuttosto una dimensione dinamica in cui si svolgono pratiche culturali e sociali significative ed in costante negoziazione tra generazioni e attori differenti. Gli spazi fisici degli Esports, che vanno dal comfort della propria casa agli imponenti stadi, fungono da contenitori in cui si manifestano tensioni culturali e conflitti.&nbsp; &nbsp;Inoltre, sebbene questi spazi fisici siano fondamentali per gli Esports, non bisogna dimenticare il muto dialogo con le possibilità offerte dagli spazi digitali che offrono un terreno ancora più vasto per l'espressione culturale e sociale. In questo regno ibrido, le barriere spaziali tradizionali si dissolvono, consentendo la formazione di comunità globali e la costruzione di identità che mi piace definire border-online. L'opera di Harvey (1969) sottolinea l'importanza della costruzione sociale di questi spazi digitali, mettendo in evidenza la loro rilevanza all'interno della geografia sociale del gioco e del loro legame con gli spazi fisici da cui si originano.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/Getty_Images_1300687287_acb262fe54.jpg" alt="GettyImages-1300687287.jpg">Uno degli elementi più intriganti degli Esports è la coesistenza di culture diverse all'interno degli stessi spazi condivisi. Come nel caso del lavoro da remoto, l'occupazione degli spazi domestici per gli Esports spesso comporta conflitti generazionali e culturali. Un esempio è la condizione di molti giovani appassionati che si scontrano con l'incomprensione e lo scetticismo delle proprie famiglie, che spesso considerano il gioco come una semplice perdita di tempo anziché un'opportunità di carriera valida. Una questione molto simile appunto a quella che si manifesta in altri contesti dove le pratiche non coincidono con gli immaginari culturali propri di quei luoghi. La casa, i bar o le stesse arene sono tutti luoghi storicamente ideati ed abitati prima dell’arrivo degli Esports e quindi già intrisi di aspettative riguardanti il loro utilizzo. &nbsp;Le pratiche Esportive, dunque, sembrerebbero offrire un interessante caso studio su come si mettono in campo negoziazioni di significato rispetto agli spazi fisici e di come questi spazi non siano neutri e soprattutto ininfluenti rispetto a ciò che avviene al loro interno. O ancora, osservando il fenomeno in maniera inversa, l’assenza di spazi fisici pubblici come gli internet caffè che hanno segnato in altri paesi, come la Turchia, la nascita delle primissime forme culturali di Esports, ha avuto un ruolo cruciale nel definire e scandire la cultura del gioco digitale nel nostro paese spiegando in parte l’ancora attuale difficoltà nel legittimare il fenomeno.&nbsp;<h3>Sfide Economiche e Professionali</h3>Oltre alle sfide culturali, gli Esports devono affrontare anche questioni economiche e organizzative. La creazione di spazi dedicati e sostenibili rappresenta una sfida significativa per il settore. Dai alcuni miei recenti studi (non ancora pubblicati per cui non verranno citati) emerge un sottile appiglio, meritevole a mio avviso di attenzione, da cui partire per adoperare la prospettiva spaziale al fine di spiegare e ricostruire delle disparità di potere tra gli attori del settore. Infatti, dalle numerose interviste con atleti, organizzazioni e organizzatori afferenti il settore Esportivo, emerge come la questione degli spazi diventa un cavallo di Troia per entrare in discorsi più profondi, come le competenze in termini di costruzione e organizzazione degli spazi richieste implicitamente e informalmente agli atleti professionisti o ancora della tutt’oggi mancanza di fonti di remunerazione delle organizzazioni Esportive rispetto agli introiti forniti dagli sponsor.&nbsp; &nbsp;Molte organizzazioni e atleti devono affrontare costi elevati per l'acquisto di attrezzature e la personalizzazione degli spazi di gioco, scaricando sugli atleti l’onere di inventarsi strategie alternative per competere. Inoltre, la ricerca di modelli di business sostenibili rimane un obiettivo ambizioso, poiché il settore cerca di bilanciare le esigenze economiche con la cultura del gioco, spesso cedendo agli sponsor privilegi maggiori rispetto alle esigenze degli atleti. Questo è proprio il caso degli eventi LAN la cui costruzione degli spazi, della scelta delle strumentazioni e della regia dell’evento deve tenere conto delle esigenze degli sponsor e solo in un secondo momento, in via residuale quelle degli atleti. In tutto questo discorso restano fuori gli spettatori, che per complessità dell’argomento tratteremo nelle prossime uscite.&nbsp;<h3>La Necessità di Ricerca Futura e Approfondimenti</h3>In conclusione, gli Esports rappresentano molto più di un semplice passatempo digitale; sono un fenomeno culturale che riflette e influisce sulle dinamiche sociali e spaziali della nostra società contemporanea. L'analisi delle interazioni tra spazi, luoghi e corpi all'interno degli Esports ci offre un'opportunità unica per comprendere le complesse relazioni che definiscono il nostro mondo digitale in rapida evoluzione, solo per poi far rientrare dalla finestra la questione puramente materiale. Tuttavia, rimangono molte domande aperte e sfide da affrontare. La ricerca futura dovrebbe approfondire ulteriormente queste tematiche, esplorando le implicazioni culturali, sociali ed economiche degli Esports e contribuendo così a una comprensione più approfondita di questo fenomeno in continua crescita. Inoltre, rimango della mia idea che il processo debba anche essere invertito, sovvertito, stravolto con investimenti pubblici e privati nella costruzione di spazi nuovi, creativi, non ereditati dal passato, nei quali gli Esports possano proliferare senza sentirsi debitori. &nbsp;<h3> Bibliografia</h3>Cresswell, T. (2014). Place: an introduction. John Wiley &amp; Sons. Harvey, D. (1969). Explanation in Geography. London: Edward Arnold. Tuan, Y.-F. (1977). Space and Place: The Perspective of Experience. Minneapolis, University of Minnesota Press.

Affrontiamo in Academic Arena le tematiche degli spazi, dei luoghi e dei corpi negli esport

Luoghi, Spazi e corpi negli esport

Nuovo appuntamento della rubrica Academic Arena. Affrontiamo questa volta le tematiche degli spazi, dei luoghi e dei corpi negli esports

Academic Arena: Spazi, Luoghi e Corpi

George R. R. Martin è tra gli scrittori più seguiti di questo secolo, autore delle saghe di successo che hanno ispirato le serie tv Il Trono di Spade e lo spin-off House of the Dragon. Ma come ha avuto inizio la sua carriera letteraria e come si concluderà il gioco del trono? Ecco tutto quello che sappiamo sul re del fantasy contemporaneo.&nbsp;Chi è George R.R. Martin autore di Game of ThronesQualche secolo fa probabilmente George R.R. Martin sarebbe stato definito un bardo, un cantastorie, colui che mette in musica miti e leggende portandoli di taverna in taverna al grande pubblico. È così che gli eroi e i draghi sono giunti fino a noi ed è così che Martin ha cucito le sue storie e racconti per realizzare il grande arazzo che da Aegon il conquistatore, capostipite della dinastia dei Targaryen, è giunto a raffigurare i canti di Daenerys e Jon Snow. La passione per la scrittura si manifesta molto presto nel giovane Martin che, come primo pubblico, scegli i figli dei suoi vicini di casa che terrorizza con storie e racconti dell'orrore.&nbsp;&nbsp;Si appassiona da giovanissimo alle opere di Tolkien e ai fumetti, di cui diventa accanito collezionista, e ai giochi di ruolo. Tutti questi elementi saranno protagonisti delle sue opere più mature. Laureato a pieni voti in giornalismo, Martin abbandonerà la carriera da insegnante per dedicarsi a tempo pieno al lavoro di scrittore e così nel 1991, inizia a scrivere una storia fantastica a cui dà il titolo di "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" e del primo libro, Il gioco del trono, pubblicato nel 1996. La saga riscuote un immediato successo grazie alla storia accattivante incentrata sulla conquista del celebre Trono di Spade, simbolo del potere sul continente occidentale (Westeros nella saga) e monopolio della casa Targaryen, la casa del drago, fino ai tempi di Re Aerys, il folle. Ma la ribellione di Robert Baratheon pone fine al dominio dei draghi e dà il via al gioco del trono. In questo contesto, prendono il via le storyline di Daenerys, nata dalla tempesta, ultima discendente dei Targaryen e Jon Snow, il bastardo di casa Stark prestato ai guardiani della notte a difesa dei sette regni.&nbsp;&nbsp;Ad oggi, la storia non ha ancora trovato una conclusione e il mondo intero è in attesa dell'ultimo libro della saga per scoprire davvero, chi vincerà il gioco del trono. La saga ha avuto un successo tale da attirare l'attenzione della HBO che ne ha tratto una serie tv, Game of Thrones, conclusasi con l'ottava stagione che ha generato non poco malcontento nei fan, delusi da come gli sceneggiatori hanno chiuso il gioco del trono. Sono numerosissime le richieste dei lettori e del pubblico in tutto il mondo perché la serie guadagni una ultima, nuova stagione, che dia degna fine ai personaggi tanto amati della saga.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C7rhxOhsDCZ/?img_index=1")House of the Dragon: il prequel di GOTNel 2018 Martin ha pubblicato una nuova opera dal titolo Fire&amp;Blood, Fuoco e Sangue, che segue le vicende della casa Targaryen 150 anni prima dell'ascesa di Daenerys ne Il Trono di Spade. Anche questo romanzo riscuote un successo immediato diventando il candidato ideale per la realizzazione di una serie tv spin-off. House of the Dragon fa il suo debutto sul canale HBO e, nonostante la storia della dinastia Targaryen sia parzialmente nota al pubblico del Trono di Spade, riesce comunque conquistare grazie a personaggi carismatici e affascinanti. A partire da Rhaenyra, prima pretendente donna al trono di spade, Rhaenys, la regina che non fu, Daemon, sprezzante principe consorte e Aemond, il villain per eccellenza, disposto a tutto per il potere. Ma soprattutto, la nuova serie conquista per la presenza massiccia dei grandi draghi, da Vaghar a Cyrax, calvacati da Rhaenyra e Aemond, a Meleys e Seasmoke. La danza dei draghi è il canto più bello del bardo Martin.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C9xaFR1Oyr7/")Elden Ring: La leggendaria collaborazione con il Maestro MiyazakiUn autore visionario come Martin non poteva, da appassionato del genere, restare lontano troppo a lungo dal mondo del gaming. E così Lo scrittore statunitense, definito anche il Tolkien americano, partecipa, assieme a Hidetaka Miyazaki, alla sceneggiatura del videogioco dell'anno 2022: Elden Ring. Il titolo è stato talmente apprezzato da essere il prossimo candidato alla realizzazione di un live action dedicato e che, ancora una volta, vedrà Martin alla sceneggiatura.&nbsp;"Elden Ring è ambientato nell'Interregno, tempo dopo la distruzione dell'Anello ancestrale (in un evento noto come Disgregazione, avvenuto in seguito alla Notte dei Neri Coltelli, in cui venne assassinato uno dei semidei conosciuto con il nome di Godwyn l'Aureo) e la dispersione dei suoi frammenti, le Rune maggiori. Un tempo benedetto dall'anello e dalla manifestazione del suo potere, l'Albero Madre, il regno è ora governato dai semidei, stirpe della Regina Marika l'Eterna, ognuno dei quali possiede una Runa maggiore, che li ha corrotti e spinti ad abbandonare la Volontà Superiore. In qualità di Senzaluce, esiliato dall'Interregno poiché privo della grazia dell'anello e richiamato in seguito alla Disgregazione, il protagonista ha il compito di viaggiare per il regno recuperando i frammenti e divenendo il Lord ancestrale".twitterEmbed("https://x.com/ELDENRING/status/1800905909977428357")

George R. R. Martin è tra gli scrittori più seguiti di questo secolo, autore delle saghe di successo che hanno ispirato le serie tv Il Trono di Spade e lo spin-off House of the Dragon. Ma come ha avuto inizio la sua carriera letteraria e come si concluderà il gioco del trono? Ecco tutto quello che sappiamo sul re del fantasy contemporaneo.&nbsp;<h2>Chi è George R.R. Martin autore di Game of Thrones</h2>Qualche secolo fa probabilmente George R.R. Martin sarebbe stato definito un bardo, un cantastorie, colui che mette in musica miti e leggende portandoli di taverna in taverna al grande pubblico. È così che gli eroi e i draghi sono giunti fino a noi ed è così che Martin ha cucito le sue storie e racconti per realizzare il grande arazzo che da Aegon il conquistatore, capostipite della dinastia dei Targaryen, è giunto a raffigurare i canti di Daenerys e Jon Snow. La passione per la scrittura si manifesta molto presto nel giovane Martin che, come primo pubblico, scegli i figli dei suoi vicini di casa che terrorizza con storie e racconti dell'orrore.&nbsp; &nbsp;Si appassiona da giovanissimo alle opere di Tolkien e ai fumetti, di cui diventa accanito collezionista, e ai giochi di ruolo. Tutti questi elementi saranno protagonisti delle sue opere più mature. Laureato a pieni voti in giornalismo, Martin abbandonerà la carriera da insegnante per dedicarsi a tempo pieno al lavoro di scrittore e così nel 1991, inizia a scrivere una storia fantastica a cui dà il titolo di "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" e del primo libro, Il gioco del trono, pubblicato nel 1996. La saga riscuote un immediato successo grazie alla storia accattivante incentrata sulla conquista del celebre Trono di Spade, simbolo del potere sul continente occidentale (Westeros nella saga) e monopolio della casa Targaryen, la casa del drago, fino ai tempi di Re Aerys, il folle. Ma la ribellione di Robert Baratheon pone fine al dominio dei draghi e dà il via al gioco del trono. In questo contesto, prendono il via le storyline di Daenerys, nata dalla tempesta, ultima discendente dei Targaryen e Jon Snow, il bastardo di casa Stark prestato ai guardiani della notte a difesa dei sette regni.&nbsp;&nbsp;Ad oggi, la storia non ha ancora trovato una conclusione e il mondo intero è in attesa dell'ultimo libro della saga per scoprire davvero, chi vincerà il gioco del trono. La saga ha avuto un successo tale da attirare l'attenzione della HBO che ne ha tratto una serie tv, Game of Thrones, conclusasi con l'ottava stagione che ha generato non poco malcontento nei fan, delusi da come gli sceneggiatori hanno chiuso il gioco del trono. Sono numerosissime le richieste dei lettori e del pubblico in tutto il mondo perché la serie guadagni una ultima, nuova stagione, che dia degna fine ai personaggi tanto amati della saga.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C7rhxOhsDCZ/?img_index=1")<h3>House of the Dragon: il prequel di GOT</h3>Nel 2018 Martin ha pubblicato una nuova opera dal titolo Fire&amp;Blood, Fuoco e Sangue, che segue le vicende della casa Targaryen 150 anni prima dell'ascesa di Daenerys ne Il Trono di Spade. Anche questo romanzo riscuote un successo immediato diventando il candidato ideale per la realizzazione di una serie tv spin-off. House of the Dragon fa il suo debutto sul canale HBO e, nonostante la storia della dinastia Targaryen sia parzialmente nota al pubblico del Trono di Spade, riesce comunque conquistare grazie a personaggi carismatici e affascinanti. A partire da <a href="https://gaming.libero.it/emma-d-arcy-e-la-regina-queer-di-house-of-the-dragon">Rhaenyra</a>, prima pretendente donna al trono di spade, <a href="https://gaming.libero.it/chi-e-rhaenys-targaryen-e-perche-tutti-le-sono-affezionati">Rhaenys, la regina che non fu</a>, Daemon, sprezzante principe consorte e Aemond, il villain per eccellenza, disposto a tutto per il potere. Ma soprattutto, la nuova serie conquista per la presenza massiccia dei grandi draghi, da Vaghar a Cyrax, calvacati da Rhaenyra e Aemond, a Meleys e Seasmoke. La danza dei draghi è il canto più bello del bardo Martin.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C9xaFR1Oyr7/")<h3>Elden Ring: La leggendaria collaborazione con il Maestro Miyazaki</h3>Un autore visionario come Martin non poteva, da appassionato del genere, restare lontano troppo a lungo dal mondo del gaming. E così Lo scrittore statunitense, definito anche il Tolkien americano, partecipa, assieme a Hidetaka Miyazaki, alla sceneggiatura del videogioco dell'anno 2022: Elden Ring. Il titolo è stato talmente apprezzato da essere il prossimo candidato alla realizzazione di un live action dedicato e che, ancora una volta, vedrà Martin alla sceneggiatura.&nbsp;<blockquote>"Elden Ring è ambientato nell'Interregno, tempo dopo la distruzione dell'Anello ancestrale (in un evento noto come Disgregazione, avvenuto in seguito alla Notte dei Neri Coltelli, in cui venne assassinato uno dei semidei conosciuto con il nome di Godwyn l'Aureo) e la dispersione dei suoi frammenti, le Rune maggiori. Un tempo benedetto dall'anello e dalla manifestazione del suo potere, l'Albero Madre, il regno è ora governato dai semidei, stirpe della Regina Marika l'Eterna, ognuno dei quali possiede una Runa maggiore, che li ha corrotti e spinti ad abbandonare la Volontà Superiore. In qualità di Senzaluce, esiliato dall'Interregno poiché privo della grazia dell'anello e richiamato in seguito alla Disgregazione, il protagonista ha il compito di viaggiare per il regno recuperando i frammenti e divenendo il Lord ancestrale".</blockquote>twitterEmbed("https://x.com/ELDENRING/status/1800905909977428357")

La storia dell'autore delle saghe letterarie e seriali più amate dal pubblico: George R.R, Martin

Chi è George R.R. Martin? Dal Trono di Spade ad Elden Ring

La storia dell'autore delle saghe letterarie e seriali più amate dal pubblico: George R.R, Martin, autore della saga del Trono di Spade e molto altro

George R.R. Martin, dal Trono di Spade ad House of the Dragon e Elden Ring

Devolver Digital ha presentato un nuovo ramo editoriale, Big Fan Games, una nuova società che vuole offrire agli sviluppatori indie l’opportunità di adattare in modo innovativo e creativo film, fumetti e serie TV. L'obiettivo della nuova etichetta, in altre parole, è quello di aiutare gli sviluppatori indipendenti ad acquisire licenze, lasciando loro carta bianca su ogni decisione necessaria. Ci penserà Big Fan Games a farsi carico di tutta la burocrazia, in modo che le piccole società non abbiano problemi con i modelli commerciali imposti dai grandi publisher.Big Fan Games: un'attenzione particolare ai titoli indieCome accennato poco sopra, con la visione di giochi su licenza in cui “gli sviluppatori indie possono decidere tutto”, Big Fan Games vuole gestire tutta la burocrazia in modo che tali piccole società indipendenti non debbano farlo. Ma non solo: la nuova casa editrice vuole distinguersi in particolar modo per la sua attenzione rivolta alla scena indie, mettendo in contatto gli sviluppatori con i marchi che amano attivamente e con cui sognano di lavorare.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/BigFanPresents/status/1841117119754236314")&nbsp;Seppur di recente nascita, il team della nuova società include nomi importanti dell'industria videoludica. Le esperienze di alcuni veterani includono infatti IP come Star Wars, Il Signore degli Anelli, Dune, Blade Runner e Power Rangers. Inoltre, l'etichetta si è già assicurata partner come Disney, Dark Horse Comics, Rebellion, Lionsgate e HBO. Sicuramente, altre aziende si aggiungeranno in futuro, ampliando ulteriormente la gamma di potenziali collaborazioni con le IP.Nuovi orizzonti per gli adattamenti di videogiochi: sono gli sviluppatori indipendenti a decidereBig Fan Games offre tutti i servizi che ci si aspetta da un editore: contabilità, PR, marketing, comunicazione, relazioni con le piattaforme e così via. E si avvarrà anche della sua società madre, nonché Devolver Digital, laddove sia opportuno.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/devolverdigital/status/1840851151308407186")&nbsp;Amanda Kruse, responsabile dello sviluppo aziendale, conferma le intenzioni della nuova casa editrice:&nbsp;“Mi piace pensare a noi come a una squadra SWAT. Siamo tutti specialisti in quello che facciamo. Non abbiamo doppioni. Se Devolver sta parlando con PlayStation, siamo tutti insieme in quella chiamata. Ma in termini di dipendenti in prima linea, abbiamo tutto. Abbiamo marketing, social, produttori e sviluppo commerciale”&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/devolverdigital/status/1841277354443747410")&nbsp;La stessa, aggiunge che il sogno della nuova etichetta è quello di diventare un sinonimo di adattamenti di qualità nei giochi. Kruse sostiene inoltre che il modello in cui il proprietario di una proprietà intellettuale si reca da uno sviluppatore con una proposta non sempre porta ai risultati migliori: “Perché le persone lo considerano, fin dall'inizio, come un incarico. E questo non ti fa ben sperare in relazione al successo per un gioco. È molto più eccitante quando le persone che faranno il gioco vengono direttamente da te”.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/devolverdigital/status/1841116042694627675")&nbsp;La medesima Big Fan Games, in un comunicato, ha infatti dichiarato quanto segue:&nbsp;“Come voi, anche noi siamo appassionati di giochi. Ma quando si parla di 'giochi su licenza', pensiamo che ci sia spazio per un nuovo approccio. Un approccio in cui siano gli sviluppatori indipendenti a decidere. Per correre dei rischi ed esplorare idee uniche che nascono dalla passione e dal fandom”&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/devolverdigital/status/1841116064848936994")&nbsp;La comunicazione prosegue poi in questo modo:&nbsp;“Crediamo (e l'abbiamo visto di persona) che i grandi giochi che danno impulso a franchise esistenti possano offrire una connessione con i fan che solo un'esperienza interattiva può offrire. I giochi indipendenti creati in questi universi possono esplorarli in modi nuovi e inaspettati, ed è nostro obiettivo alzare il livello di ciò che i fan possono aspettarsi”&nbsp;“Avete un gioco preferito che avete sempre sognato di riproporre o un film o un libro cult che vorreste vedere adattato in un gioco? Ci piacerebbe sentirvi”, conclude l'annuncio.

Devolver Digital ha presentato un nuovo ramo editoriale, Big Fan Games, una nuova società che vuole offrire agli sviluppatori indie l’opportunità di adattare in modo innovativo e creativo film, fumetti e serie TV. L'obiettivo della nuova etichetta, in altre parole, è quello di aiutare gli sviluppatori indipendenti ad acquisire licenze, lasciando loro carta bianca su ogni decisione necessaria. Ci penserà Big Fan Games a farsi carico di tutta la burocrazia, in modo che le piccole società non abbiano problemi con i modelli commerciali imposti dai grandi publisher.<h2>Big Fan Games: un'attenzione particolare ai titoli indie</h2>Come accennato poco sopra, con la visione di giochi su licenza in cui “gli sviluppatori indie possono decidere tutto”, Big Fan Games vuole gestire tutta la burocrazia in modo che tali <a href="https://gaming.libero.it/relic-entertainment-si-divide-da-sega-e-divenda-uno-studio-indipendente">piccole società indipendenti</a> non debbano farlo. Ma non solo: la nuova casa editrice vuole distinguersi in particolar modo per la sua attenzione rivolta alla scena indie, mettendo in contatto gli sviluppatori con i marchi che amano attivamente e con cui sognano di lavorare.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/BigFanPresents/status/1841117119754236314")&nbsp;Seppur di recente nascita, il team della nuova società include nomi importanti dell'industria videoludica. Le esperienze di alcuni veterani includono infatti IP come Star Wars, Il Signore degli Anelli, Dune, Blade Runner e Power Rangers. Inoltre, l'etichetta si è già assicurata partner come Disney, Dark Horse Comics, Rebellion, Lionsgate e HBO. Sicuramente, altre aziende si aggiungeranno in futuro, ampliando ulteriormente la gamma di potenziali collaborazioni con le IP.<h3>Nuovi orizzonti per gli adattamenti di videogiochi: sono gli sviluppatori indipendenti a decidere</h3>Big Fan Games offre <a href="https://gaming.libero.it/amazon-games-punta-a-diventare-il-miglior-editore-di-videogiochi-in-circolazione">tutti i servizi che ci si aspetta da un editore</a>: contabilità, PR, marketing, comunicazione, relazioni con le piattaforme e così via. E si avvarrà anche della sua società madre, nonché Devolver Digital, laddove sia opportuno.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/devolverdigital/status/1840851151308407186")&nbsp;Amanda Kruse, responsabile dello sviluppo aziendale, conferma le intenzioni della nuova casa editrice:&nbsp;<blockquote>“Mi piace pensare a noi come a una squadra SWAT. Siamo tutti specialisti in quello che facciamo. Non abbiamo doppioni. Se Devolver sta parlando con PlayStation, siamo tutti insieme in quella chiamata. Ma in termini di dipendenti in prima linea, abbiamo tutto. Abbiamo marketing, social, produttori e sviluppo commerciale”</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/devolverdigital/status/1841277354443747410")&nbsp;La stessa, aggiunge che il sogno della nuova etichetta è quello di diventare un sinonimo di adattamenti di qualità nei giochi. Kruse sostiene inoltre che il modello in cui il proprietario di una proprietà intellettuale si reca da uno sviluppatore con una proposta non sempre porta ai risultati migliori: “Perché le persone lo considerano, fin dall'inizio, come un incarico. E questo non ti fa ben sperare in relazione al successo per un gioco. È molto più eccitante quando le persone che faranno il gioco vengono direttamente da te”. &nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/devolverdigital/status/1841116042694627675")&nbsp;La medesima Big Fan Games, in un comunicato, ha infatti dichiarato quanto segue:&nbsp;<blockquote>“Come voi, anche noi siamo appassionati di giochi. Ma quando si parla di 'giochi su licenza', pensiamo che ci sia spazio per un nuovo approccio. Un approccio in cui siano gli sviluppatori indipendenti a decidere. Per correre dei rischi ed esplorare idee uniche che nascono dalla passione e dal fandom”</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/devolverdigital/status/1841116064848936994")&nbsp;La comunicazione prosegue poi in questo modo:&nbsp;<blockquote>“Crediamo (e l'abbiamo visto di persona) che i grandi giochi che danno impulso a franchise esistenti possano offrire una connessione con i fan che solo un'esperienza interattiva può offrire. I giochi indipendenti creati in questi universi possono esplorarli in modi nuovi e inaspettati, ed è nostro obiettivo alzare il livello di ciò che i fan possono aspettarsi”</blockquote>&nbsp;“Avete un gioco preferito che avete sempre sognato di riproporre o un film o un libro cult che vorreste vedere adattato in un gioco? Ci piacerebbe sentirvi”, conclude l'annuncio.

Il panorama dei videogiochi si arricchisce di una nuova realtà che vuole rivoluzionare il modo in cui vengono realizzati gli adattamenti dei grandi franchise

Big Fun Games fornirà IP popolari a studi indipendenti

Il panorama dei videogiochi si arricchisce di una nuova realtà che si pone l'obiettivo di rivoluzionare il modo in cui vengono realizzati gli adattamenti dei grandi franchise

Arriva Big Fun Games, un nuovo editore per gli adattamenti di film, serie TV e fumetti

Per chi non lo sapesse, Fedez ha da poco preso un nuovo Golden Retriever di nome Silvio. Si tratta della medesima razza di Paloma, la cucciola rimasta invece in custodia alla sua ex moglie, nonché ovviamente Chiara Ferragni. La scelta di comprare un nuovo cane di razza (al posto di adottarne uno del canile) ha suscitato non poche polemiche, esattamente come era accaduto con la piccola Paloma. A ripresentarsi, però, non ci sono soltanto le critiche degli utenti, ma anche il comportamento agitato tipico dei cuccioli di Golden Retriever. Se con Paloma, infatti, il rapper aveva dimostrato qualche piccola difficoltà nell’addestramento, con Silvio le cose non sembrano essere tanto differenti, dato che il piccolo amico a quattro a zampe non fa che lasciare bisogni nella nuova casa del rapper. Nulla sembra essere al riparo nel nuovo attico in zona Piazza Castello, neppure i videogiochi di Fedez!Il "ricordino" lasciato da Silvio sul videogioco di balloCi eravamo abituati a vedere Fedez con Paloma. A quanto pare, però, nella separazione dalla ex moglie Chiara Ferragni, la cucciola sarebbe rimasta in custodia all’influencer. Pertanto, per riprendersi dalla mancanza della cagnolina, il rapper avrebbe deciso di comprare un nuovo cane…identico al precedente. Questa volta si tratta però di un maschio che il rapper ha chiamato Silvio.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Novella_2000/status/1807409297799659984")&nbsp;Il piccolo Golden Retriever è ovviamente diventato la nuova star dei profili social di Fedez. Quest’ultimo, che non riprende più i figli Leone e Vittoria in volto ma soltanto di spalle, ha chiaramente fatto del nuovo arrivato il protagonista del suo account Instagram. Ovviamente, trattandosi di un cane molto giovane di età, il cucciolo è estremamente agitato e non fa che lasciare i bisogni in casa.&nbsp;&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C8hPGm4tniN/")&nbsp;I piccoli “incidenti” seminati qua e là dal piccolo Silvio non sembrano risparmiare niente e nessuno, nemmeno i videogiochi del rapper. Negli scorsi giorni Fedez ha infatti dovuto raccogliere la piccola sorpresina che il cane gli ha lasciato sul videogioco da ballo, il classico cabinato da sala giochi che il cantante tiene il casa.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C8W4X4jokSl/")&nbsp;Precisamente, Silvio ha lasciato un ricordino proprio sopra uno dei quattro pulsanti a forma di freccia presenti nella pedana. Il rapper, ovviamente, ha ripreso tutto: sia il momento in cui si è accorto della sorpresina, sia il momento in cui ha tentato di rimuoverla tra evidenti conati di vomito.Dance Dance Revolution: il costo del cabinato presente in casa FedezLa nota pedana di ballo che siamo abituati a vedere nelle sale giochi ha in verità un nome: Dance Dance Revolution, o semplicemente DDR. Si tratta di un videogioco musicale di genere exergaming prodotto da Konami, introdotto in Giappone nel 1998 e un anno dopo in America e in Europa.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/derrickvfields/status/1804514084353675265")&nbsp;Lo scopo del gioco è chiaramente quello di premere con i piedi i quattro pulsanti a forma di freccia presenti nella piattaforma di ballo (che corrispondono ai comandi su, giù, destra e sinistra) a tempo di musica. Schiacciandoli si ottengono dei punti e alla fine della musica esce il punteggio totale ottenuto. La serie di arcade conta decine di altre versioni, sia come noti cabinati da sala giochi, altre solo per le piattaforme casalinghe. Queste ultime hanno un prezzo che oscilla dai tremila fino ai diecimila euro, in base alla tipologia di riferimento.

Per chi non lo sapesse, Fedez ha da poco preso un nuovo Golden Retriever di nome Silvio. Si tratta della medesima razza di Paloma, la cucciola rimasta invece in custodia alla sua ex moglie, nonché ovviamente Chiara Ferragni. La scelta di comprare un nuovo cane di razza (al posto di adottarne uno del canile) ha suscitato non poche polemiche, esattamente come era accaduto con la piccola Paloma. A ripresentarsi, però, non ci sono soltanto le critiche degli utenti, ma anche il comportamento agitato tipico dei cuccioli di Golden Retriever. Se con Paloma, infatti, il rapper aveva dimostrato qualche piccola difficoltà nell’addestramento, con Silvio le cose non sembrano essere tanto differenti, dato che il piccolo amico a quattro a zampe non fa che lasciare bisogni nella nuova casa del rapper. Nulla sembra essere al riparo nel nuovo attico in zona Piazza Castello, neppure i videogiochi di Fedez!<h2>Il "ricordino" lasciato da Silvio sul videogioco di ballo</h2>Ci eravamo abituati a vedere Fedez con Paloma. A quanto pare, però, nella separazione dalla ex moglie Chiara Ferragni, <a href="https://gaming.libero.it/muschio-selvaggio-riparte-con-luis-sal-e-homyatol">la cucciola sarebbe rimasta in custodia all’influencer</a>. Pertanto, per riprendersi dalla mancanza della cagnolina, il rapper avrebbe deciso di comprare un nuovo cane…identico al precedente. Questa volta si tratta però di un maschio che il rapper ha chiamato Silvio.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Novella_2000/status/1807409297799659984")&nbsp;Il piccolo Golden Retriever è ovviamente diventato la nuova star dei profili social di Fedez. Quest’ultimo, <a href="https://gaming.libero.it/fedez-il-nuovo-singolo-su-un-amore-che-finisce-ed-subito-revenge-song-dopo-la-separazione-da-chiara-ferragni">che non riprende più i figli Leone e Vittoria</a> in volto ma soltanto di spalle, ha chiaramente fatto del nuovo arrivato il protagonista del suo account Instagram. Ovviamente, trattandosi di un cane molto giovane di età, il cucciolo è estremamente agitato e non fa che lasciare i bisogni in casa.&nbsp;&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C8hPGm4tniN/")&nbsp;I piccoli “incidenti” seminati qua e là dal piccolo Silvio non sembrano risparmiare niente e nessuno, nemmeno i videogiochi del rapper. Negli scorsi giorni Fedez ha infatti dovuto raccogliere la piccola sorpresina che il cane gli ha lasciato sul videogioco da ballo, il classico cabinato da sala giochi che il cantante tiene il casa.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C8W4X4jokSl/")&nbsp;Precisamente, Silvio ha lasciato un ricordino proprio sopra uno dei quattro pulsanti a forma di freccia presenti nella pedana. Il rapper, ovviamente, ha ripreso tutto: sia il momento in cui si è accorto della sorpresina, sia il momento in cui ha tentato di rimuoverla tra evidenti conati di vomito.<h3>Dance Dance Revolution: il costo del cabinato presente in casa Fedez</h3>La nota pedana di ballo che siamo abituati a vedere nelle sale giochi ha in verità un nome: Dance Dance Revolution, o semplicemente DDR. Si tratta di un videogioco musicale di genere exergaming prodotto da Konami, introdotto in Giappone nel 1998 e un anno dopo in America e in Europa.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/derrickvfields/status/1804514084353675265")&nbsp;Lo scopo del gioco è chiaramente quello di premere con i piedi i quattro pulsanti a forma di freccia presenti nella piattaforma di ballo (che corrispondono ai comandi su, giù, destra e sinistra) a tempo di musica. Schiacciandoli si ottengono dei punti e alla fine della musica esce il punteggio totale ottenuto. La serie di arcade conta <a href="https://gaming.libero.it/chiara-ferragni-a-che-tempo-che-fa-pandoro-fedez-e-videogame">decine di altre versioni</a>, sia come noti cabinati da sala giochi, altre solo per le piattaforme casalinghe. Queste ultime hanno un prezzo che oscilla dai tremila fino ai diecimila euro, in base alla tipologia di riferimento.

Il nuovo cane del rapper ha lasciato una sorpresina nell’attico in zona Piazza Castello, dove il cantante vive a seguito della separazione da Chiara Ferragni

Fedez: il cane gli lascia i bisogni sui suoi videogiochi

Il nuovo cane del rapper ha lasciato una piccola sorpresina nell’attico in zona Piazza Castello, dove il cantante vive a seguito della separazione da Chiara Ferragni

Fedez: il cane Silvio gli lascia i bisogni sui suoi videogiochi

SSC Napoli ha annunciato una partnership rivoluzionaria con The Sandbox, leader nella creazione di mondi virtuali per il gaming decentralizzato. Questa collaborazione segna l'ingresso del club partenopeo nel metaverso, inaugurando un capitolo entusiasmante nella globalizzazione del brand Napoli.Il club SSC Napoli entra nel MetaversoCon questa iniziativa, SSC Napoli si afferma tra i principali club di calcio ad esplorare il metaverso, creando un mondo digitale destinato ai suoi tifosi e rivolgendosi in particolare alle giovani generazioni. Grazie a questa partnership, il club avrà una presenza ufficiale all'interno di The Sandbox, offrendo ai tifosi un'esperienza unica e immersiva senza precedenti.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/sscnapoli/status/1823359355678306672")&nbsp;All'interno del metaverso, sarà possibile accedere al primo store ufficiale di SSC Napoli, dove i sostenitori di tutto il mondo potranno acquistare merchandise digitale esclusivo, partecipare a esperienze virtuali e prendere parte a eventi interattivi. Questa iniziativa non solo consente a SSC Napoli di avvicinarsi ai fan di tutto il mondo, ma crea anche nuove opportunità di engagement e la costruzione di una comunità digitale solida.Cos'è The Sandbox e quali collaborazioni sta portando avantiThe Sandbox è una piattaforma online di gaming che appartiene al metaverso, che permette ad ogni giocatore di ottenere e monetizzare delle proprie esperienze di gioco. Questa piattaforma funziona tramite il sistema delle Blockchain, e utilizza come criptovaluta il "Sand", con il quale si possono effettuare acquisti nel mondo di gioco tramite NFT.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/TheSandboxGame/status/1822740409606385724")&nbsp;Sono moltissime le collaborazioni che The Sandbox sta portando avanti nell'ultimo periodo, probabilmente tra le più note possiamo ricordare la collaborazione con il famoso rapper Snoop Dog, quella con la serie tv The Walking Dead, o ancora con la rivista Playboy o con Warner Bros Music.Il metaverso The Sandbox, infatti, oggi è basato su Ethereum e Polygon, ha un utility token (SAND) e gli NFT costruiscono il suo mondo. In particolare, attraverso le criptovalute del metaverso, è possibile premiare i creatori di contenuti e chiunque voglia provare una nuova tipologia di intrattenimento. A supporto di ciò, la piattaforma fornisce già gli strumenti per creare esperienze videoludiche, adatti anche a chi non ha mai progettato in 3DLe dichiarazioni dello staff di SSC NapoliTommaso Bianchini, Chief Revenue Officer di SSC Napoli, ha espresso grande entusiasmo per questa collaborazione:&nbsp;"Siamo incredibilmente entusiasti di entrare nel metaverso con The Sandbox. Questa impresa rappresenta una pietra miliare significativa per SSC Napoli mentre continuiamo a innovare e a trovare nuovi modi per connetterci con i nostri tifosi"."La nostra missione è quella di espandere sempre più la nostra base di fan globali, e la partnership con The Sandbox mira a utilizzare gli strumenti e a parlare la stessa lingua delle nuove generazioni di tifosi che vogliamo coinvolgere attraverso il mondo virtuale, così da creare connessioni sempre più strette con i sostenitori in ogni continente".&nbsp;Sebastien Borget, Chief Operating Officer e co-fondatore di The Sandbox, ha dichiarato:&nbsp;"Siamo orgogliosi di essere la piattaforma Web3 che consente a Napoli di entrare nel metaverso. Questa partnership amplia significativamente le esperienze disponibili in The Sandbox per i fan dello sport, inclusi nuovi e attuali giocatori, creatori e costruttori. Introducendo un nuovo verticale di intrattenimento e co-esperienza attraverso lo sport, The Sandbox sta diventando una destinazione di punta dove i fan possono connettersi, celebrare il loro tifo e interagire con altri appassionati in modi immersivi e significativi".L'esperienza metaverse di SSC Napoli è pronta per essere lanciata oggi 13 agosto, con ulteriori dettagli che verranno rivelati nelle prossime settimane.

SSC Napoli ha annunciato una partnership rivoluzionaria con The Sandbox, leader nella creazione di mondi virtuali per il gaming decentralizzato. Questa collaborazione segna l'ingresso del club partenopeo nel metaverso, inaugurando un capitolo entusiasmante nella globalizzazione del brand Napoli.<h2>Il club SSC Napoli entra nel Metaverso</h2>Con questa iniziativa, <a href="https://gaming.libero.it/napoli-gli-azzurri-festeggiano-la-partnership-con-ea-ma-conte-e-scontento">SSC Napoli</a> si afferma tra i principali club di calcio ad esplorare il <a href="https://gaming.libero.it/cerca?keywords=metaverso&amp;page=1">metaverso</a>, creando un mondo digitale destinato ai suoi tifosi e rivolgendosi in particolare alle giovani generazioni. Grazie a questa partnership, il club avrà una presenza ufficiale all'interno di The Sandbox, offrendo ai tifosi un'esperienza unica e immersiva senza precedenti.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/sscnapoli/status/1823359355678306672")&nbsp;All'interno del metaverso, sarà possibile accedere al primo store ufficiale di SSC Napoli, dove i sostenitori di tutto il mondo potranno acquistare merchandise digitale esclusivo, partecipare a esperienze virtuali e prendere parte a eventi interattivi. Questa iniziativa non solo consente a SSC Napoli di avvicinarsi ai fan di tutto il mondo, ma crea anche nuove opportunità di engagement e la costruzione di una comunità digitale solida.<h3>Cos'è The Sandbox e quali collaborazioni sta portando avanti</h3>The Sandbox è una piattaforma online di gaming che appartiene al metaverso, che permette ad ogni giocatore di ottenere e monetizzare delle proprie esperienze di gioco. Questa piattaforma funziona tramite il sistema delle Blockchain, e utilizza come criptovaluta il "Sand", con il quale si possono effettuare acquisti nel mondo di gioco tramite <a href="https://gaming.libero.it/nike-nft-su-fortnite-la-nuova-collaborazione">NFT</a>.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/TheSandboxGame/status/1822740409606385724")&nbsp;Sono moltissime le collaborazioni che The Sandbox sta portando avanti nell'ultimo periodo, probabilmente tra le più note possiamo ricordare la collaborazione con il famoso rapper <a href="https://gaming.libero.it/snoop-dogg-diventa-un-meastro-di-kung-fu">Snoop Dog</a>, quella con la serie tv The Walking Dead, o ancora con la rivista Playboy o con <a href="https://gaming.libero.it/warner-bros-cede-la-sua-divisione-gaming-il-colosso-e-alla-ricerca-di-capitali">Warner Bros Music</a>.<blockquote>Il metaverso The Sandbox, infatti, oggi è basato su Ethereum e Polygon, ha un utility token (SAND) e gli NFT costruiscono il suo mondo. In particolare, attraverso le criptovalute del metaverso, è possibile premiare i creatori di contenuti e chiunque voglia provare una nuova tipologia di intrattenimento. A supporto di ciò, la piattaforma fornisce già gli strumenti per creare esperienze videoludiche, adatti anche a chi non ha mai progettato in 3D</blockquote><h3>Le dichiarazioni dello staff di SSC Napoli</h3>Tommaso Bianchini, Chief Revenue Officer di SSC Napoli, ha espresso grande entusiasmo per questa collaborazione:&nbsp;<blockquote>"Siamo incredibilmente entusiasti di entrare nel metaverso con The Sandbox. Questa impresa rappresenta una pietra miliare significativa per SSC Napoli mentre continuiamo a innovare e a trovare nuovi modi per connetterci con i nostri tifosi".</blockquote><blockquote>"La nostra missione è quella di espandere sempre più la nostra base di fan globali, e la partnership con The Sandbox mira a utilizzare gli strumenti e a parlare la stessa lingua delle nuove generazioni di tifosi che vogliamo coinvolgere attraverso il mondo virtuale, così da creare connessioni sempre più strette con i sostenitori in ogni continente".</blockquote><h3>&nbsp;</h3>Sebastien Borget, Chief Operating Officer e co-fondatore di The Sandbox, ha dichiarato:&nbsp;<blockquote>"Siamo orgogliosi di essere la piattaforma Web3 che consente a Napoli di entrare nel metaverso. Questa partnership amplia significativamente le esperienze disponibili in The Sandbox per i fan dello sport, inclusi nuovi e attuali giocatori, creatori e costruttori. Introducendo un nuovo verticale di intrattenimento e co-esperienza attraverso lo sport, The Sandbox sta diventando una destinazione di punta dove i fan possono connettersi, celebrare il loro tifo e interagire con altri appassionati in modi immersivi e significativi".</blockquote>L'esperienza metaverse di SSC Napoli è pronta per essere lanciata oggi 13 agosto, con ulteriori dettagli che verranno rivelati nelle prossime settimane.

Il club di calcio SSC Napoli annuncia a sorpresa la collaborazione con The Sandbox, la piattaforma di gaming online del metaverso

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