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Fortnite, sta vivendo uno dei suoi periodi d'oro, dopo i continui aggiornamenti del nuovo capitolo ha annunciato una nuova sorprendente collaborazione con l'universo di Star Wars.&nbsp;Star Wars torna su FortniteNel recente trailer rilasciato, i giocatori sono stati entusiasti nell'apprendere che presto potranno immergersi in una nuova avventura che mescolerà l'universo di Fortnite con quello amato da milioni di fan di Star Wars in tutto il mondo. Questa volta, tuttavia, la collaborazione non si limiterà a delle nuove skin da sbloccare nel pass, ma una vera e propria collaborazione tra i due mondi di gioco.&nbsp;La notizia più significativa infatti, è che questa collaborazione si estenderà su più fronti del gioco. Non solo la modalità Battle Royale di Fortnite si tufferà nelle profondità dell'universo di Star Wars, ma anche le modalità Lego Fortnite e Fortnite Festival offriranno nuove esperienze legate a questo epico crossover.&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/starwars/status/1779860978932265097")&nbsp;Una nuova modalità di gioco è in vista?L'attesa per questa collaborazione è palpabile tra la community di entrambi i giochi, con i giocatori che non vedono l'ora di vedere come verranno integrati gli elementi distintivi di Star Wars nel mondo di Fortnite. Questa curiosità è data soprattutto dai numerosissimi titoli dell'universo di Star Wars che sono in sviluppo in questi mesi.&nbsp;Tra questi, ricordiamo il nuovo progetto Star Wars Outlaws, il nuovo titolo Ubisoft che sta facendo parlare tanto di sè per la sua storia esclusiva e grafica incredibile.&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/Ubisoft/status/1777732158779531281")&nbsp;Il 3 maggio 2024 segnerà l'inizio di questa epica collaborazione, con i giocatori pronti a tuffarsi nell'azione e nell'avventura che solo Fortnite e Star Wars possono offrire. Inoltre pare che sarà disponibile la 'Cantina Band' di John Williams nella modalità Festival il 3 maggio promette di portare un'atmosfera ancora più autentica e coinvolgente a questa straordinaria fusione di mondi. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti sulla nuova collaborazione tra Fortnite e Star Wars.

Fortnite, sta vivendo uno dei suoi periodi d'oro, dopo i continui aggiornamenti del nuovo capitolo ha annunciato una nuova sorprendente collaborazione con l'universo di Star Wars.&nbsp;<h2>Star Wars torna su Fortnite</h2>Nel recente trailer rilasciato, i giocatori sono stati entusiasti nell'apprendere che presto potranno immergersi in una nuova avventura che mescolerà l'universo di <a href="https://gaming.libero.it/fortnite-capitolo-5-stagione-2-mitologia-e-mortali">Fortnite</a> con quello amato da milioni di fan di <a href="https://gaming.libero.it/star-wars-mandalorian-il-nuovo-videogioco-di-respawn-entertainment">Star Wars</a> in tutto il mondo. Questa volta, tuttavia, la collaborazione non si limiterà a delle nuove skin da sbloccare nel pass, ma una vera e propria collaborazione tra i due mondi di gioco. &nbsp;La notizia più significativa infatti, è che questa collaborazione si estenderà su più fronti del gioco. Non solo la modalità Battle Royale di Fortnite si tufferà nelle profondità dell'universo di Star Wars, ma anche le modalità Lego Fortnite e Fortnite Festival offriranno nuove esperienze legate a questo epico crossover. &nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/starwars/status/1779860978932265097")&nbsp;<h3>Una nuova modalità di gioco è in vista?</h3>L'attesa per questa collaborazione è palpabile tra la community di entrambi i giochi, con i giocatori che non vedono l'ora di vedere come verranno integrati gli elementi distintivi di Star Wars nel mondo di Fortnite. Questa curiosità è data soprattutto dai numerosissimi titoli dell'universo di Star Wars che sono in sviluppo in questi mesi. &nbsp;Tra questi, ricordiamo il nuovo progetto <a href="https://gaming.libero.it/star-wars-outlaws-data-d-uscita-e-supporto-alle-tecnologie-nvidia">Star Wars Outlaws</a>, il nuovo titolo Ubisoft che sta facendo parlare tanto di sè per la sua storia esclusiva e grafica incredibile. &nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/Ubisoft/status/1777732158779531281")&nbsp;Il 3 maggio 2024 segnerà l'inizio di questa epica collaborazione, con i giocatori pronti a tuffarsi nell'azione e nell'avventura che solo Fortnite e Star Wars possono offrire. Inoltre pare che sarà disponibile la 'Cantina Band' di John Williams nella modalità Festival il 3 maggio promette di portare un'atmosfera ancora più autentica e coinvolgente a questa straordinaria fusione di mondi. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti sulla nuova collaborazione tra Fortnite e Star Wars.

La nuova collaborazione tra Fortnite e Star Wars è stata annunciata e sarà disponibile a partire dal 3 Maggio 2024

Fortnite e Star Wars, annunciata la nuova collaborazione

Fortnite x Star Wars: arriva l'annuncio ufficiale

Charlie Colin, bassista e membro fondatore della celebre band americana Train, è morto in seguito a un tragico incidente domestico. Il musicista, di 58 anni, è scivolato mentre faceva la doccia nella sua casa situata a Bruxelles. La notizia della sua morte è stata confermata dalla sorella Carolyn Stephens all'Associated Press. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nel mondo della musica, ma il suo contributo all'industria musicale, e alla cultura dei videogiochi, sarà ricordato per sempre.La carriera di Charlie ColinNato e cresciuto tra California e Virginia, Charlie Colin ha iniziato la sua carriera musicale suonando in una band chiamata Apostles insieme al chitarrista Jimmy Stafford e al cantante Rob Hotchkiss. Dopo un periodo trascorso a Singapore, il trio si trasferì a San Francisco, dove nei primi anni Novanta formarono i Train insieme al cantante Pat Monahan e al batterista Scott Underwood, suggerito dallo stesso Colin.&nbsp;Come membro fondatore dei Train, Charlie Colin ha contribuito a creare i primi tre album della band: "Train" (1998), "Drops of Jupiter" (2001) e "My Private Nation" (2003). Gli ultimi due album raggiunsero risultati incredibili, addirittura la sesta posizione nella classifica Billboard 200, segnando un successo straordinario per il gruppo. Il brano "Meet Virginia" dal loro album di debutto entrò nella top 20 della Billboard Hot 100, ma fu il secondo album, "Drops of Jupiter", a consacrare definitivamente la band. La title track "Drops of Jupiter (Tell Me)" raggiunse la posizione numero 5 e vinse due Grammy Awards, diventando otto volte disco di platino.instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C6Bn2zcsbBw/")Nonostante il successo, Colin lasciò i Train nel 2003 a causa di problemi legati all'abuso di sostanze. Il frontman Pat Monahan dichiarò:&nbsp;"Charlie è un bassista incredibile ma soffriva molto, e il modo in cui stava affrontando la sua dipendenza era molto doloroso per tutti gli altri intorno a lui".&nbsp;Dopo aver lasciato i Train, Colin continuò la sua carriera musicale formando nuove band come i Painbirds nel 2015 e i Side Deal nel 2017.Charlie Colin, i Train e i videogiochiLa musica dei Train, e quindi anche l'eredità di Charlie Colin, ha avuto un impatto significativo anche nel mondo dei videogiochi. Diverse canzoni dei Train sono state incluse in vari videogiochi, portando le melodie della band a un pubblico ancora più vasto.&nbsp;Il brano "Drops of Jupiter (Tell Me)" è stato utilizzato in giochi popolari come "Tap Tap Revenge 3" nel 2010, "Rock Band 3" nel 2012 e "Rocksmith 2014" nel 2016. Questo pezzo iconico ha trovato un posto speciale nei cuori dei giocatori, collegando l'emozione della musica con l'interattività dei videogiochi.&nbsp;Un altro brano molto amato dei Train, "Hey, Soul Sister", è stato presente in numerosi party game tra cui "Dance Dance Revolution 2010", "Disney Sing It: Party Hits (DLC)", "Sing 4: The Hits Edition" e "Beatstar" nel 2021. Il remix "Hey, Soul Sister (Karmatronic Remix)" è stato incluso in "Dance Dance Revolution Freedom" nel 2011, dimostrando la versatilità e l'attrattiva della musica dei Train.&nbsp;Altre canzoni come "50 Ways to Say Goodbye" e "Drive By" hanno fatto la loro comparsa in giochi come "Tap Tap Revenge Tour" e "Let's Sing", continuando a rafforzare il legame tra la musica dei Train e l'industria dei videogiochi.Un tributo a Charlie ColinLa notizia della morte di Charlie Colin ha scosso profondamente il mondo della musica. Sulle pagine ufficiali dei social media dei Train, è stato pubblicato un commovente tributo:&nbsp;"Quando abbiamo incontrato Charlie Colin, in primo piano a sinistra, mi sono innamorato di lui. Era il ragazzo più dolce e che bel ragazzo".&nbsp;Prima della sua morte, Colin aveva documentato il suo soggiorno a Bruxelles, descrivendo la città come "ufficialmente la mia città preferita" in un post su Instagram di marzo.twitterEmbed("https://x.com/train/status/1793379562434486610")La carriera di Charlie Colin è stata caratterizzata da successi straordinari, sia come musicista che come parte della cultura dei videogiochi. Il suo contributo non sarà dimenticato, e la sua musica continuerà a vivere nei cuori dei fan di tutto il mondo. Il legame tra la sua musica e i videogiochi ha permesso di portare le sue melodie a un pubblico nuovo e diversificato, assicurando che il suo talento e la sua passione non siano mai dimenticati.

Charlie Colin, bassista e membro fondatore della celebre band americana Train, è morto in seguito a un tragico incidente domestico. Il musicista, di 58 anni, è scivolato mentre faceva la doccia nella sua casa situata a Bruxelles. La notizia della sua morte è stata confermata dalla sorella Carolyn Stephens all'Associated Press. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nel mondo della musica, ma il suo contributo all'industria musicale, e alla cultura dei videogiochi, sarà ricordato per sempre.<h2>La carriera di Charlie Colin</h2>Nato e cresciuto tra California e Virginia, Charlie Colin ha iniziato la sua carriera musicale suonando in una band chiamata Apostles insieme al chitarrista Jimmy Stafford e al cantante Rob Hotchkiss. Dopo un periodo trascorso a Singapore, il trio si trasferì a San Francisco, dove nei primi anni Novanta formarono i Train insieme al cantante Pat Monahan e al batterista Scott Underwood, suggerito dallo stesso Colin. &nbsp;Come membro fondatore dei Train, Charlie Colin ha contribuito a creare i primi tre album della band: "Train" (1998), "Drops of Jupiter" (2001) e "My Private Nation" (2003). Gli ultimi due album raggiunsero risultati incredibili, addirittura la sesta posizione nella classifica Billboard 200, segnando un successo straordinario per il gruppo. Il brano "Meet Virginia" dal loro album di debutto entrò nella top 20 della Billboard Hot 100, ma fu il secondo album, "Drops of Jupiter", a consacrare definitivamente la band. La title track "Drops of Jupiter (Tell Me)" raggiunse la posizione numero 5 e vinse due Grammy Awards, diventando otto volte disco di platino.instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C6Bn2zcsbBw/")Nonostante il successo, Colin lasciò i Train nel 2003 a causa di problemi legati all'abuso di sostanze. Il frontman Pat Monahan dichiarò:&nbsp;<blockquote>"Charlie è un bassista incredibile ma soffriva molto, e il modo in cui stava affrontando la sua dipendenza era molto doloroso per tutti gli altri intorno a lui".</blockquote>&nbsp;Dopo aver lasciato i Train, Colin continuò la sua carriera musicale formando nuove band come i Painbirds nel 2015 e i Side Deal nel 2017.<h3>Charlie Colin, i Train e i videogiochi</h3>La musica dei Train, e quindi anche l'eredità di Charlie Colin, ha avuto un impatto significativo anche nel mondo dei videogiochi. Diverse canzoni dei Train sono state incluse in vari videogiochi, portando le melodie della band a un pubblico ancora più vasto. &nbsp;Il brano "Drops of Jupiter (Tell Me)" è stato utilizzato in giochi popolari come "Tap Tap Revenge 3" nel 2010, "<a href="https://gaming.libero.it/bon-scott-la-tua-musica-e-ancora-viva-nei-cd-e-nei-videogiochi">Rock Band </a>3" nel 2012 e "Rocksmith 2014" nel 2016. Questo pezzo iconico ha trovato un posto speciale nei cuori dei giocatori, collegando l'emozione della musica con l'interattività dei videogiochi. &nbsp;Un altro brano molto amato dei Train, "Hey, Soul Sister", è stato presente in numerosi <a href="https://gaming.libero.it/cosa-sono-i-party-game">party game</a> tra cui "Dance Dance Revolution 2010", "Disney Sing It: Party Hits (DLC)", "Sing 4: The Hits Edition" e "Beatstar" nel 2021. Il remix "Hey, Soul Sister (Karmatronic Remix)" è stato incluso in "Dance Dance Revolution Freedom" nel 2011, dimostrando la versatilità e l'attrattiva della musica dei Train. &nbsp;Altre canzoni come "50 Ways to Say Goodbye" e "Drive By" hanno fatto la loro comparsa in giochi come "Tap Tap Revenge Tour" e "Let's Sing", continuando a rafforzare il legame tra la musica dei Train e l'industria dei videogiochi.<h3>Un tributo a Charlie Colin</h3>La notizia della morte di Charlie Colin ha scosso profondamente il mondo della musica. Sulle pagine ufficiali dei social media dei Train, è stato pubblicato un commovente tributo:&nbsp;<blockquote>"Quando abbiamo incontrato Charlie Colin, in primo piano a sinistra, mi sono innamorato di lui. Era il ragazzo più dolce e che bel ragazzo".&nbsp;</blockquote>Prima della sua morte, Colin aveva documentato il suo soggiorno a Bruxelles, descrivendo la città come "ufficialmente la mia città preferita" in un post su Instagram di marzo.twitterEmbed("https://x.com/train/status/1793379562434486610") La carriera di Charlie Colin è stata caratterizzata da successi straordinari, sia come musicista che come parte della cultura dei videogiochi. Il suo contributo non sarà dimenticato, e la sua musica continuerà a vivere nei cuori dei fan di tutto il mondo. Il legame tra la sua musica e i videogiochi ha permesso di portare le sue melodie a un pubblico nuovo e diversificato, assicurando che il suo talento e la sua passione non siano mai dimenticati.

A causa di un incidente domestico, l'ex bassista e fondatore dei Train è morto, lasciando un vuoto musicale che riempiva le radio e i videogiochi.

Morto Charlie Colin: ex bassista dei Train

 Charlie Colin: morto il bassista dei Train la cui musica risuona nei videogiochi

Dopo aver annunciato l'imminente arrivo del videogioco action-adventure Sea of Thieves su PS5, c’è un’altra grande novità che attende l’universo dei pirati. Jerry Bruckheimer, lo storico produttore dell’amata saga di Pirati dei Caraibi, in una recente intervista a ComicBook.com ha dichiarato che il sesto film si farà e che sarà un reboot dell'intero franchise. Parlando del futuro di alcune saghe di successo, ha infatti rivelato un’informazione decisiva: “Con 'Top Gun' hai un attore iconico e brillante [Tom Cruise, ndr]. Chissà quanti film farà prima di questo, non posso proprio dirlo. Però faremo un reboot di Pirati dei Caraibi”. Il sesto (attesissimo) film del media franchise della Disney, riuscirà a conquistare i fan anche senza Johnny Depp?Sea of Thieves arriva su PlayStation 5Sea of Thieves è un videogioco action-adventure del 2018, sviluppato da Rare e pubblicato da Xbox Game Studios per Microsoft Windows, Xbox One, Xbox Series X e Series S. Sei anni dopo la sua pubblicazione, l'avventura piratesca con oltre 35 milioni di giocatori complessivi è presto in arrivo anche su PS5:&nbsp;il 21 febbraio 2024, infatti, è stata annunciata l'uscita su PlayStation 5, prevista per il 30 Aprile 2024.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/geoffkeighley/status/1760379098319528320?s=20")&nbsp;Dopo aver confermato la possibilità di giocare in singleplayer senza Game Pass, Rare e Microsoft hanno mostrato un trailer che illustra i contenuti bonus da sbloccare effettuando il preordine delle edizioni Standard, Deluxe o Premium.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/SeaOfThieves/status/1760366468946936076?s=20")&nbsp;Dopo 39 anni, Sea of Thieves sarà dunque il primo gioco della storica azienda di videogiochi Rare a uscire su console PlayStation.&nbsp;Pirati dei Caraibi: si ricomincia da zeroLa saga di Pirati dei Caraibi è iniziata nel lontano 2003 con&nbsp;La maledizione della prima luna, proseguendo poi con altri quattro film usciti tra il 2006 e il 2017. Il franchise, in totale, ha incassato ben quattro miliardi e mezzo di dollari al botteghino mondiale, confermandosi uno dei titoli di punta della Disney. Intervistato da ComicBook per l’uscita di The Ministry of Ungentlemanly Warfare, il celebre produttore Jerry Bruckheimer ha parlato una volta per tutte del destino del franchise:&nbsp;“Faremo un reboot di Pirati dei Caraibi, è più facile mettere insieme le cose perché non dobbiamo aspettare certi attori”&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/CultureCrave/status/1772644351987892285?s=20")&nbsp;Il produttore ne ha approfittato, infatti, per chiarire la differenza tra un eventuale prossimo capitolo di Top Gun e uno di Pirati dei Caraibi, spiegando che il primo è più complesso da realizzare, vista la personalità sfuggente di Tom Cruise.Il reboot di Pirati dei Caraibi: cosa sappiamo?A occuparsi della sceneggiatura del sesto film sono due nomi di rielivo, nonché&nbsp;Ted Elliott&nbsp;e&nbsp;Craig Mazin. Non si sa ancora nulla in merito al cast, anche se non si esclude la presenza di grandi nomi. La possibilità di vedere Margot Robbie come protagonista principale è ridotta al minimo. Al contempo, salgono le possibilità di vedere Ayo Edebiri, star di The Bear. Sembra invece evidente che Johnny Depp non tornerà. Almeno per ora.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/unlimited_ls/status/1755287281059918170?s=20")&nbsp;Sean Bailey, intervistato dal New York Times qualche settimana fa, aveva già parlato della saga come di una priorità per Disney:&nbsp;“Pensiamo di avere una storia davvero bella ed emozionante che onora i film che sono venuti prima e ha anche qualcosa di nuovo”

Dopo aver annunciato l'imminente arrivo del videogioco action-adventure Sea of Thieves su PS5, c’è un’altra grande novità che attende l’universo dei pirati. Jerry Bruckheimer, lo storico produttore dell’amata saga di Pirati dei Caraibi, in una recente intervista a ComicBook.com ha dichiarato che il sesto film si farà e che sarà un reboot dell'intero franchise. Parlando del futuro di alcune saghe di successo, ha infatti rivelato un’informazione decisiva: “Con 'Top Gun' hai un attore iconico e brillante [Tom Cruise, ndr]. Chissà quanti film farà prima di questo, non posso proprio dirlo. Però faremo un reboot di Pirati dei Caraibi”. Il sesto (attesissimo) film del media franchise della Disney, riuscirà a conquistare i fan anche senza Johnny Depp?<h2>Sea of Thieves arriva su PlayStation 5</h2>Sea of Thieves è un videogioco action-adventure del 2018, sviluppato da Rare e pubblicato da Xbox Game Studios per Microsoft Windows, Xbox One, Xbox Series X e Series S. Sei anni dopo la sua pubblicazione, l'avventura piratesca con oltre 35 milioni di giocatori complessivi è presto in arrivo anche su PS5:&nbsp;il 21 febbraio 2024, infatti, è stata annunciata <a href="https://gaming.libero.it/playstation-plus-extra-e-premium-ecco-le-novita-in-arrivo-da-marzo">l'uscita su PlayStation 5</a>, prevista per il 30 Aprile 2024.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/geoffkeighley/status/1760379098319528320?s=20")&nbsp;Dopo aver confermato la possibilità di giocare in singleplayer senza <a href="https://gaming.libero.it/xbox-game-pass-arriva-a-sorpresa-nba-2-k24">Game Pass</a>, Rare e Microsoft hanno mostrato un trailer che illustra i contenuti bonus da sbloccare effettuando il preordine delle edizioni Standard, Deluxe o Premium.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/SeaOfThieves/status/1760366468946936076?s=20")&nbsp;Dopo 39 anni, Sea of Thieves sarà dunque il primo gioco della storica azienda di videogiochi Rare a uscire su console PlayStation.&nbsp;<h2>Pirati dei Caraibi: si ricomincia da zero</h2>La saga di Pirati dei Caraibi è iniziata nel lontano 2003 con&nbsp;La maledizione della prima luna, proseguendo poi con altri quattro film usciti tra il 2006 e il 2017. Il franchise, in totale, ha incassato ben quattro miliardi e mezzo di dollari al botteghino mondiale, confermandosi <a href="https://gaming.libero.it/skull-and-bones-pirati-ma-con-le-giuste-vibes">uno dei titoli di punta della Disney</a>. Intervistato da ComicBook per l’uscita di The Ministry of Ungentlemanly Warfare, il celebre produttore Jerry Bruckheimer ha parlato una volta per tutte del destino del franchise:&nbsp;<blockquote>“Faremo un reboot di Pirati dei Caraibi, è più facile mettere insieme le cose perché non dobbiamo aspettare certi attori”</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/CultureCrave/status/1772644351987892285?s=20")&nbsp;Il produttore ne ha approfittato, infatti, per chiarire la differenza tra un eventuale prossimo capitolo di Top Gun e uno di Pirati dei Caraibi, spiegando che il primo è più complesso da realizzare, vista la personalità sfuggente di Tom Cruise.<h3>Il reboot di Pirati dei Caraibi: cosa sappiamo?</h3>A occuparsi della sceneggiatura del sesto film sono due nomi di rielivo, nonché&nbsp;Ted Elliott&nbsp;e&nbsp;Craig Mazin. Non si sa ancora nulla in merito al cast, anche se non si esclude la presenza di grandi nomi. La possibilità di vedere Margot Robbie come protagonista principale è ridotta al minimo. Al contempo, salgono le possibilità di vedere Ayo Edebiri, star di The Bear. Sembra invece evidente che <a href="https://gaming.libero.it/johnny-depp-il-ritorno-in-pirati-dei-caraibi-dopo-sea-of-dawn">Johnny Depp non tornerà</a>. Almeno per ora.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/unlimited_ls/status/1755287281059918170?s=20")&nbsp;Sean Bailey, intervistato dal New York Times qualche settimana fa, aveva già parlato della saga come di una priorità per Disney:&nbsp;“Pensiamo di avere una storia davvero bella ed emozionante che onora i film che sono venuti prima e ha anche qualcosa di nuovo”

Mentre gli utenti attendono l'arrivo di Sea of Thieves su PlayStation 5, arriva una nuova elettrizzante notizia per i fan del franchise cinematografico

Pirati dei Caraibi: il reboot è ufficiale

Mentre gli utenti attendono con impazienza l'arrivo di Sea of Thieves su PlayStation 5, arriva una nuova elettrizzante notizia per i fan del franchise cinematografico

Pirati dei Caraibi e Sea of Thieves: nuovo inizio per le due saghe

Per decenni, i videogiochi sono stati al centro di accesi dibattiti tra genitori e professionisti della salute. In passato, vi era quasi la certezza che l’impatto dei videogiochi sullo sviluppo e sul benessere dei bambini fosse negativo ma, negli ultimi tempi, gli scienziati si sono mobilitati per scoprire la verità su questa notizia. Un nuovo studio articola un quadro ben più complesso, delineando il modo attraverso cui i videogiochi possono essere un supporto al benessere e la crescita dei bambini, se progettati con le giuste caratteristiche. La ricerca condotta da UNICEF Innocenti in collaborazione con diverse istituzioni, inclusa la New York University, ha come obiettivo rispondere a questa vecchia sentenza e ispirare la progettazione responsabile dei giochi.&nbsp;La ricerca sui videogiochi e salute dei bambini: le scoperte principaliLa ricerca sui videogiochi e salute ha avuto inizio grazie al progetto Responsible Innovation in Technology for Children (RITEC), il quale è stato finanziato da due colossi che si battono per salvaguardare la tutela e la salute dell’infanzia: UNICEF e Gruppo LEGO. Il professor Jan L. Plass della Steinhardt School of Culture, Education, and Human Development della New York University ha guidato parte degli studi presenti in questo grande rapporto: questo studio ha coinvolto ben 255 bambini di età compresa tra 8 e 12 anni che hanno fatto parte del progetto in maniera attiva, in cui sono stati inclusi in un intervento di 10 settimane con giochi digitali come Lego Builder’s Journey e Rocket League. Il dottor Plass, Direttore del Consortium for Research and Evaluation of Advanced Technology in Education (CREATE) NY University ha affermato che:&nbsp;"Molti genitori sono preoccupati per il tempo che i loro figli trascorrono davanti agli schermi, e questo è il primo studio che indaga l'effetto del gioco digitale sul benessere di questa fascia d'età negli Stati Uniti, in Cile e in Sud Africa".twitterEmbed("https://twitter.com/janplass/status/1788977969563586914")&nbsp;Impatti positivi dei videogiochiI risultati dello studio hanno mostrato che i videogiochi possono sostenere il benessere dei bambini in diversi modi:Autonomia: i bambini americani dello studio hanno riportato un maggiore senso di autonomia e un potenziamento delle abilità relazionali con i genitori e i coetanei. Stesso risultato ha incluso i bambini del Cile, che avevano una maggiore autonomia e relazioni genitoriali migliori. Il gioco digitale ha sostenuto il benessere anche dei restanti bambini facenti parte della ricerca ovvero in Sud Africa;Creatività e competenze: la ricerca ha evidenziato che i giochi supportano le competenze decisionali, creative e strategiche dei bambini, il che è strettamente correlato a un potenziale e maggiore senso di autoefficacia;Relazioni e senso di sé: i giochi in linea con gli interessi profondi e diversificati dei bambini possono essere un valido strumento nello sviluppo del senso identitario del bambino e un ottimo aiuto nella costruzione di relazioni significative.Oltre allo studio sperimentale, è stata condotta inoltre, una ricerca osservazionale nelle case di 50 famiglie in diverse zone del globo tra cui: Australia, Cipro, Sud Africa e Regno Unito. La ricerca in laboratorio ha coinvolto bambini di età compresa tra 6 e 12 anni. La ricerca ha utilizzato metodi fisiologici di osservazione come la misurazione della frequenza cardiaca, il tracciamento oculare, le espressioni facciali e la risposta galvanica della pelle di 69 bambini in Australia durante le sessioni di gioco digitale.twitterEmbed("https://twitter.com/LEGO_Careers/status/1785243373902725508")Videogiochi e salute: quali caratteristiche devono avere?Questo studio ha un duplice fine: scoprire come i &nbsp;videogiochi possano influenzare il benessere dei bambini, e fornire preziose indicazioni per i professionisti del settore dei videogiochi, al fine che implementino le linee guida alla base del design di videogiochi adatti allo sviluppo di competenze nelle varie fasi di sviluppo dei minori. I produttori e i designer sono sollecitati dai ricercatori per applicare le scoperte nella fase di creazione dei giochi che supportino positivamente i giovani giocatori. Nylund, direttore dell'UNICEF Innocenti ha detto:&nbsp;"Questa ricerca ci aiuta a capire non solo come i videogiochi possono avere un impatto sul benessere dei bambini, ma aiuta anche i produttori e i designer di questi giochi a capire quali elementi possono includere per supportare i bambini. Ci auguriamo che prendano in considerazione queste scoperte quando progettano i giochi a cui i nostri bambini giocheranno in futuro".&nbsp;&nbsp;Entro la fine dell'anno, verrà lanciata una guida per assistere le aziende nella fase di incorporazione di questi risultati nei giochi che progettano. Questa guida aiuterà le aziende a creare esperienze di gioco digitali che siano sicure, adatte e in grado di supportare i bambini nel loro sviluppo sano. Per sostenere il senso di autonomia dei bambini, i giochi dovrebbero mettere gli stessi al controllo attivo degli stessi, ciò significa ad esempio garantire che il gioco permetta loro di prendere decisioni sul gameplay e incoraggiarli a sviluppare proprie strategie al fine di progredire nei vari livelli.&nbsp;&nbsp;Questo tipo di design può aumentare la fiducia e l'indipendenza nei giovani giocatori. Tra le esortazioni in linea con gli esperti del settore appare interessante inoltre includere nei giochi modalità che enfatizzano una maggiore esplorazione libera pronta a stimolare la creatività. Secondo lo studio qui citato, creare videogiochi che diano la possibilità ai bambini di risolvere problemi e creare i propri personaggi o narrazioni è un potente strumento alla base di un gioco sano. Queste caratteristiche possono ispirare l'innovazione e la fantasia nei bambini, permettendo loro di esprimersi in modi unici. I giochi che sfidano le abilità dei bambini e rispondono ai loro interessi personali possono migliorare il senso di competenza e aiutare nella formazione della loro identità. Questi giochi possono fornire un senso di realizzazione e appartenenza, essenziali per la crescita emotiva e psicologica dei bambini.Videogiochi e salute: i commenti degli espertiBo Viktor Nylund, direttore di UNICEF Innocenti in linea con le ultime ricerche sul campo ha affermato:"Per decenni, si è spesso pensato che giocare ai videogiochi fosse in qualche modo dannoso per i bambini, minando il loro benessere. Ma il nostro nuovo studio dipinge un quadro molto più complesso, in cui questi giochi possono effettivamente contribuire al benessere dei bambini e supportarli positivamente mentre crescono,".&nbsp;Anna Rafferty, vicepresidente di Digital Consumer Engagement del Gruppo LEGO, ha aggiunto:&nbsp;"Questa entusiasmante ricerca di UNICEF e dei principali accademici mostra che il gioco digitale sicuro e inclusivo può avere un impatto profondamente positivo sulla vita dei bambini. Siamo orgogliosi di collaborare con organizzazioni affini per capire come le esperienze digitali possano essere progettate in modo da mettere il benessere dei bambini al primo posto."La ricerca dimostra che i videogiochi, se progettati con attenzione, possono avere un impatto positivo significativo sul benessere dei bambini. Questo studio innovativo offre una nuova prospettiva sui benefici del gioco digitale, sfidando le idee preconcette e aprendo la strada a un futuro in cui i giochi possono essere strumenti potenti per la crescita e lo sviluppo dei bambini. Con un'attenzione responsabile alle esigenze dei giovani giocatori, l'industria del gioco ha l'opportunità di fare una differenza positiva duratura.

Per decenni, i videogiochi sono stati al centro di accesi dibattiti tra genitori e professionisti della salute. In passato, vi era quasi la certezza che l’impatto dei videogiochi sullo sviluppo e sul benessere dei bambini fosse negativo ma, negli ultimi tempi, gli scienziati si sono mobilitati per scoprire la verità su questa notizia. Un nuovo studio articola un quadro ben più complesso, delineando il modo attraverso cui i videogiochi possono essere un supporto al benessere e la crescita dei bambini, se progettati con le giuste caratteristiche. La ricerca condotta da UNICEF Innocenti in collaborazione con diverse istituzioni, inclusa la New York University, ha come obiettivo rispondere a questa vecchia sentenza e ispirare la progettazione responsabile dei giochi.&nbsp;<h2>La ricerca sui videogiochi e salute dei bambini: le scoperte principali</h2>La ricerca sui videogiochi e salute ha avuto inizio grazie al progetto Responsible Innovation in Technology for Children (RITEC), il quale è stato finanziato da due colossi che si battono per salvaguardare la tutela e la salute dell’infanzia: UNICEF e Gruppo <a href="https://gaming.libero.it/lego-presenta-ufficialmente-il-primo-set-dedicato-the-legend-of-zelda">LEGO</a>. Il professor Jan L. Plass della Steinhardt School of Culture, Education, and Human Development della New York University ha guidato parte degli studi presenti in questo grande rapporto: questo studio ha coinvolto ben 255 bambini di età compresa tra 8 e 12 anni che hanno fatto parte del progetto in maniera attiva, in cui sono stati inclusi in un intervento di 10 settimane con giochi digitali come Lego Builder’s Journey e <a href="https://gaming.libero.it/rocket-league-boost-championship-il-torneo-in-rosa">Rocket League</a>. Il dottor Plass, Direttore del Consortium for Research and Evaluation of Advanced Technology in Education (CREATE) NY University ha affermato che:&nbsp;<blockquote>"Molti genitori sono preoccupati per il tempo che i loro figli trascorrono davanti agli schermi, e questo è il primo studio che indaga l'effetto del gioco digitale sul benessere di questa fascia d'età negli Stati Uniti, in Cile e in Sud Africa".</blockquote>twitterEmbed("https://twitter.com/janplass/status/1788977969563586914")&nbsp;<h3>Impatti positivi dei videogiochi</h3>I risultati dello studio hanno mostrato che i videogiochi possono sostenere il benessere dei bambini in diversi modi:<ul><li>Autonomia: i bambini americani dello studio hanno riportato un maggiore senso di autonomia e un potenziamento delle abilità relazionali con i genitori e i coetanei. Stesso risultato ha incluso i bambini del Cile, che avevano una maggiore autonomia e relazioni genitoriali migliori. Il gioco digitale ha sostenuto il benessere anche dei restanti bambini facenti parte della ricerca ovvero in Sud Africa;</li><li>Creatività e competenze: la ricerca ha evidenziato che i giochi supportano le competenze decisionali, creative e strategiche dei bambini, il che è strettamente correlato a un potenziale e maggiore senso di autoefficacia;</li><li>Relazioni e senso di sé: i giochi in linea con gli interessi profondi e diversificati dei bambini possono essere un valido strumento nello sviluppo del senso identitario del bambino e un ottimo aiuto nella costruzione di relazioni significative.</li></ul>Oltre allo studio sperimentale, è stata condotta inoltre, una ricerca osservazionale nelle case di 50 famiglie in diverse zone del globo tra cui: Australia, Cipro, Sud Africa e Regno Unito. La ricerca in laboratorio ha coinvolto bambini di età compresa tra 6 e 12 anni. La ricerca ha utilizzato metodi fisiologici di osservazione come la misurazione della frequenza cardiaca, il tracciamento oculare, le espressioni facciali e la risposta galvanica della pelle di 69 bambini in Australia durante le sessioni di gioco digitale.twitterEmbed("https://twitter.com/LEGO_Careers/status/1785243373902725508")<h3> Videogiochi e salute: quali caratteristiche devono avere?</h3>Questo studio ha un duplice fine: scoprire come i &nbsp;videogiochi possano influenzare il benessere dei bambini, e fornire preziose indicazioni per i professionisti del settore dei videogiochi, al fine che implementino le linee guida alla base del design di videogiochi adatti allo sviluppo di competenze nelle varie fasi di sviluppo dei minori. I produttori e i designer sono sollecitati dai ricercatori per applicare le scoperte nella fase di creazione dei giochi che supportino positivamente i giovani giocatori. Nylund, direttore dell'UNICEF Innocenti ha detto:&nbsp;<blockquote>"Questa ricerca ci aiuta a capire non solo come i videogiochi possono avere un impatto sul benessere dei bambini, ma aiuta anche i produttori e i designer di questi giochi a capire quali elementi possono includere per supportare i bambini. Ci auguriamo che prendano in considerazione queste scoperte quando progettano i giochi a cui i nostri bambini giocheranno in futuro".&nbsp;</blockquote>&nbsp;Entro la fine dell'anno, verrà lanciata una guida per assistere le aziende nella fase di incorporazione di questi risultati nei giochi che progettano. Questa guida aiuterà le aziende a creare esperienze di gioco digitali che siano sicure, adatte e in grado di supportare i bambini nel loro sviluppo sano. Per sostenere il senso di autonomia dei bambini, i giochi dovrebbero mettere gli stessi al controllo attivo degli stessi, ciò significa ad esempio garantire che il gioco permetta loro di prendere decisioni sul gameplay e incoraggiarli a sviluppare proprie strategie al fine di progredire nei vari livelli.&nbsp;&nbsp;Questo tipo di design può aumentare la fiducia e l'indipendenza nei giovani giocatori. Tra le esortazioni in linea con gli esperti del settore appare interessante inoltre includere nei giochi modalità che enfatizzano una maggiore esplorazione libera pronta a stimolare la creatività. Secondo lo studio qui citato, creare videogiochi che diano la possibilità ai bambini di risolvere problemi e creare i propri personaggi o narrazioni è un potente strumento alla base di un gioco sano. Queste caratteristiche possono ispirare l'innovazione e la fantasia nei bambini, permettendo loro di esprimersi in modi unici. I giochi che sfidano le abilità dei bambini e rispondono ai loro interessi personali possono migliorare il senso di competenza e aiutare nella formazione della loro identità. Questi giochi possono fornire un senso di realizzazione e appartenenza, essenziali per la crescita emotiva e psicologica dei bambini.<h3>Videogiochi e salute: i commenti degli esperti</h3>Bo Viktor Nylund, direttore di UNICEF Innocenti in linea con le ultime ricerche sul campo ha affermato:<blockquote>"Per decenni, si è spesso pensato che giocare ai videogiochi fosse in qualche modo dannoso per i bambini, minando il loro benessere. Ma il nostro nuovo studio dipinge un quadro molto più complesso, in cui questi giochi possono effettivamente contribuire al benessere dei bambini e supportarli positivamente mentre crescono,".</blockquote>&nbsp;Anna Rafferty, vicepresidente di Digital Consumer Engagement del Gruppo LEGO, ha aggiunto:&nbsp;<blockquote>"Questa entusiasmante ricerca di UNICEF e dei principali accademici mostra che il gioco digitale sicuro e inclusivo può avere un impatto profondamente positivo sulla vita dei bambini. Siamo orgogliosi di collaborare con organizzazioni affini per capire come le esperienze digitali possano essere progettate in modo da mettere il benessere dei bambini al primo posto."</blockquote>La ricerca dimostra che i videogiochi, se progettati con attenzione, possono avere un impatto positivo significativo sul benessere dei bambini. Questo studio innovativo offre una nuova prospettiva sui benefici del gioco digitale, sfidando le idee preconcette e aprendo la strada a un futuro in cui i giochi possono essere strumenti potenti per la crescita e lo sviluppo dei bambini. Con un'attenzione responsabile alle esigenze dei giovani giocatori, l'industria del gioco ha l'opportunità di fare una differenza positiva duratura.

I videogiochi sono sempre stati visti come "qualcosa di dannoso" per i bambini, ora uno studio di UNICEF e LEGO ha svelato la verità.

Videogiochi: gli effetti sui bambini secondo uno studio

I videogiochi sono sempre stati visti come "qualcosa di dannoso" per i bambini, ora uno studio di UNICEF e LEGO ha svelato la verità

Videogiochi e salute: un nuovo studio gli effetti positivi sui bambini

La beta di Inazuma Eleven Victory Road è stata resa disponibile due mesi fa, offrendo ai giocatori la possibilità di affrontare match contro la CPU o di sfidarsi online contro altri giocatori. Con l'ultimo aggiornamento, è stata introdotta la possibilità di provare l'inizio della modalità storia, una caratteristica che ha catturato l'attenzione di molti appassionati. In questo articolo esploreremo le novità e le peculiarità di questa nuova modalità.Introduzione alla Modalità Storia di Victory RoadLa modalità storia di Inazuma Eleven Victory Road si distingue nettamente da qualsiasi altro gioco di calcio, grazie alla sua trama unica e atipica. Diversamente da molti altri giochi, infatti, il protagonista di questa avventura desidera che il calcio scompaia. Questo approccio inusuale offre una prospettiva fresca e intrigante, allontanandosi dalle tradizionali narrative sportive.&nbsp;La storia si svolge durante gli eventi della Raimond di Harper Evans, possibile parente di Mark Evans, del precedente capitolo di Inazuma Eleven. I protagonisti principali sono Destin Billows e Briar Bloomhurst. Destin, affetto da un problema respiratorio, è costretto a rinunciare al calcio, la sua più grande passione. Questo lo spinge a trasferirsi alla South Circus Junior High, una scuola di alto livello nella regione, nota per non avere più una squadra di calcio a causa di un evento tragico avvenuto cinque anni prima.&nbsp;&nbsp;Durante il suo primo giorno, Destin sente parlare di Briar, un ragazzo dalla pessima reputazione. Briar è un teppista che frequenta cattive compagnie, ma non viene espulso grazie alle generose donazioni del padre alla scuola. Un giorno, Destin assiste a una rissa in cui Briar mostra abilità eccezionali nel tirare calci e muoversi agilmente. Quando uno dei malviventi sta per ferire Briar gravemente alle gambe Destin interviene, frapponendosi e finendo così in ospedale.&nbsp;Successivamente, Destin scopre che Briar era una promessa del calcio fino a quando il padre non ha deciso di dirigere rigidamente il suo futuro, eliminando il calcio dalla sua vita. Questa scoperta avvicina i due ragazzi, aprendo la strada a una trama ricca di emozioni e colpi di scena.Il particolare gameplay della Modalità StoriaLa caratteristica più interessante della beta della modalità storia è l'assenza di partite di calcio (ovviamente solo in questa fase della storia), nonostante il gioco sia di natura sportiva. Il gameplay iniziale serve esclusivamente a presentare i personaggi e la trama, questo perché i protagonisti sono attualmente "lontani" dal calcio e farli giocare sarebbe stato anticlimatico; gli scontri nella prima parte del gameplay infatti, sono rappresentati da vere e proprie "sfide di dibattito". Queste gare funzionano con un sistema "sasso, carta, forbici", proprio come durante i match di calcio, per vincere o perdere i contrasti. Restano inoltre le meccaniche di resistenza e debolezza su ogni giocatore e personaggio che aggiungono profondità strategica.&nbsp;L'intero gameplay è costellato di stupende cut-scene animate, che ci trasportano sia all'interno delle vicende di Destin e Briar, ma anche, allo stesso tempo, sul campo da gioco, dove possiamo assistere ad un match della nostra cara Raimond, valido per il Football Frontier International.&nbsp;Inazuma Eleven Victory Road promette di offrire una narrativa coinvolgente e un'esperienza di gioco unica che si discosta dai tradizionali giochi di calcio. La beta della modalità storia ha già dimostrato il potenziale di una trama emozionante e personaggi ben sviluppati, creando grande aspettativa per il rilascio completo del gioco. Con la sua combinazione di gameplay innovativo e una trama avvincente, Inazuma Eleven Victory Road potrebbe riportare in auge la saga di Inazuma Eleven, che potrebbe imporsi come miglior serie videoludica calcistica, tratta da un anime.

La beta di Inazuma Eleven Victory Road è stata resa disponibile due mesi fa, offrendo ai giocatori la possibilità di affrontare match contro la CPU o di sfidarsi online contro altri giocatori. Con l'ultimo aggiornamento, è stata introdotta la possibilità di provare l'inizio della modalità storia, una caratteristica che ha catturato l'attenzione di molti appassionati. In questo articolo esploreremo le novità e le peculiarità di questa nuova modalità.<h2>Introduzione alla Modalità Storia di Victory Road</h2>La modalità storia di <a href="https://gaming.libero.it/nintendo-il-rilancio-di-inazuma-eleven-inizia-il-28-marzo-con-una-beta">Inazuma Eleven Victory Road</a> si distingue nettamente da qualsiasi altro gioco di calcio, grazie alla sua trama unica e atipica. Diversamente da molti altri giochi, infatti, il protagonista di questa avventura desidera che il calcio scompaia. Questo approccio inusuale offre una prospettiva fresca e intrigante, allontanandosi dalle tradizionali narrative sportive. &nbsp;La storia si svolge durante gli eventi della Raimond di Harper Evans, possibile parente di Mark Evans, del precedente capitolo di Inazuma Eleven. I protagonisti principali sono Destin Billows e Briar Bloomhurst. Destin, affetto da un problema respiratorio, è costretto a rinunciare al calcio, la sua più grande passione. Questo lo spinge a trasferirsi alla South Circus Junior High, una scuola di alto livello nella regione, nota per <a href="https://gaming.libero.it/the-everyday-tactician-dal-videogioco-al-campo-di-calcio">non avere più una squadra di calcio</a> a causa di un evento tragico avvenuto cinque anni prima.&nbsp;<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/img01_fa0166489f.png" alt="img01.png"> &nbsp;Durante il suo primo giorno, Destin sente parlare di Briar, un ragazzo dalla pessima reputazione. Briar è un teppista che frequenta cattive compagnie, ma non viene espulso grazie alle generose donazioni del padre alla scuola. Un giorno, Destin assiste a una rissa in cui Briar mostra abilità eccezionali nel tirare calci e muoversi agilmente. Quando uno dei malviventi sta per ferire Briar gravemente alle gambe Destin interviene, frapponendosi e finendo così in ospedale. &nbsp;Successivamente, Destin scopre che Briar era una promessa del calcio fino a quando il padre non ha deciso di dirigere rigidamente il suo futuro, eliminando il calcio dalla sua vita. Questa scoperta avvicina i due ragazzi, aprendo la strada a una trama ricca di emozioni e colpi di scena.<h3>Il particolare gameplay della Modalità Storia</h3>La caratteristica più interessante della beta della modalità storia è l'assenza di partite di calcio (ovviamente solo in questa fase della storia), nonostante il gioco sia di natura sportiva. Il gameplay iniziale serve esclusivamente a presentare i personaggi e la trama, questo perché i protagonisti sono attualmente "lontani" dal calcio e farli giocare sarebbe stato anticlimatico; gli scontri nella prima parte del gameplay infatti, sono rappresentati da vere e proprie "sfide di dibattito". Queste gare funzionano con un sistema "sasso, carta, forbici", proprio come durante i match di calcio, per vincere o perdere i contrasti. Restano inoltre le meccaniche di resistenza e debolezza su ogni giocatore e personaggio che aggiungono profondità strategica. &nbsp;L'intero gameplay è costellato di <a href="https://gaming.libero.it/5-bites-of-gaming-i-peggiori-videogiochi-tratti-da-anime-e-manga">stupende cut-scene animate</a>, che ci trasportano sia all'interno delle vicende di Destin e Briar, ma anche, allo stesso tempo, sul campo da gioco, dove possiamo assistere ad un match della nostra cara Raimond, valido per il Football Frontier International.&nbsp;Inazuma Eleven Victory Road promette di offrire una narrativa coinvolgente e un'esperienza di gioco unica che si discosta dai tradizionali giochi di calcio. La beta della modalità storia ha già dimostrato il potenziale di una trama emozionante e personaggi ben sviluppati, creando grande aspettativa per il rilascio completo del gioco. Con la sua combinazione di gameplay innovativo e una trama avvincente, Inazuma Eleven Victory Road potrebbe riportare in auge la saga di Inazuma Eleven, che potrebbe imporsi come miglior serie videoludica calcistica, tratta da un anime.

Dopo una lunga attesa, la modalità storia di Inazuma Eleven Victory Road, è stata finalmente aggiunta alla Beta

Inazuma Eleven Victory Road: ecco la modalità storia

La Beta di Inazuma Eleven Victory Road si aggiorna, finalmente è stato reso giocabile il primo capitolo della modalità storia.

Inazuma Eleven Victory Road: è stata presentata la modalità storia

Che si tratti di esplorare lande desolate post-apocalittiche o i confini dello spazio, è facile perdersi nel linguaggio visivo del mondo dei videogiochi. Nonostante trasformare queste esperienze in una forma di narrazione cinematografica non sia un compito facile, l'ultima stagione televisiva ha visto più di un designer di produzione all'altezza della sfida. 'Fallout', per esempio, ha preso alcuni modelli visivi dalla serie di giochi Bethesda per una storia completamente nuova, mentre 'Halo' ha basato l'universo fantascientifico del gioco sull'architettura del mondo reale e, sebbene 'The Witcher' esista come serie di videogiochi, la versione della serie Netflix si è concentrata sulla ricerca di profondità presente nei romanzi fantasy originali di Andrzej Sapkowski. Ecco uno sguardo approfondito dedicato alle varie trasposizioni sul piccolo schermo, secondo un'analisi realizzata da Deadline.Il progettista di Fallout: "Il mio obiettivo? Che nulla sembrasse fuori posto"Secondo quanto riportato da Deadline, pur non avendo mai giocato ai giochi di Fallout, il progettista di produzione Howard Cummings ha assunto il ruolo di fan attento alla ricerca di qualsiasi cosa fuori posto. Queste le sue parole:&nbsp;"Sapevo che i fan mi avrebbero fatto a pezzi se qualcosa non sembrava adatto. Ricordo che qualcuno stava analizzando il trailer e parlava di come le forme dei bulloni nel caveau corrispondessero a quelle del gioco, e io ho detto: 'Sì, li abbiamo stampati in 3D e abbiamo fatto fare migliaia di stampi per ottenere la forma esatta'"&nbsp;Il viaggio verso questo livello di dettaglio è iniziato con la sceneggiatura, quando il regista Jonathan Nolan ha coinvolto Cummings: "Ho guardato un sacco di video su YouTube realizzati dai fan, ed erano la cosa più istruttiva che potessi guardare", racconta. "Non potevo giocare a quel livello, ma potevo osservare le persone che passavano ore e ore a mettere insieme le trame, e non riuscivo a credere a quanto fosse visivamente denso".&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/PrimeVideo/status/1778231962244907292")&nbsp;La prima ambientazione a cui lo spettatore viene introdotto è il caveau, con una comunità di agricoltori. "Questo folle campo di grano è una nuova stanza del caveau che non è presente in nessuno dei giochi, e gli showrunner volevano che sembrasse una brutta produzione di Oklahoma", ha spiegato. "Abbiamo preso i pezzi con cui si può giocare nel gioco per costruire il caveau e abbiamo scomposto le 'regole del gioco' e progettato i pezzi in modo che corrispondessero". Per creare la scala reale necessaria, Cummings ha invece dovuto allestire un palco volumetrico.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/PrimeVideo/status/1694341434558800261")&nbsp;Uno dei luoghi principali, al di fuori del caveau, è Filly, una città realizzata interamente con rottami metallici e materiali di recupero. "È simile a Megaton City nel gioco, ma poi abbiamo cercato di realizzarla fisicamente... per esempio, c'è il muso di un jet 747 bloccato in cima a un edificio". Se alcuni avrebbero preferito optare per un approccio in computer grafica, Cummings sostiene che doveva essere reale. Mentre la città sembra "sgangherata", come la definisce lui stesso, ogni pezzo di rottame è stato fissato a mano su armature d'acciaio per garantire la stabilità. "Sotto c'è così tanto acciaio e ingegneria che è alta circa 15 metri".Halo, il production designer: "La nave Covenant è stata una delle realizzazioni più difficili della mia carriera"Sempre secondo quanto riportato da Deadline, l'obiettivo del production designer di Halo James Foster - entrato a far parte della serie nella sua seconda stagione - era il seguente:&nbsp;"Potrebbe sembrare ridicolo, considerando che siamo nel 26° secolo, ma mi sono tuffato in riferimenti al mondo reale, come gli ambienti tibetani per gli ambienti un po' monastici, da santuario, del primo episodio"&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1731050116507644184")&nbsp;Le influenze del mondo reale hanno aiutato Foster a progettare gli ambienti di Reach, un pianeta che ospita un grande complesso militare. "Stavo cercando ambienti urbani distinti che potessero risuonare come una sorta di città portuale a base militare", ha raccontato. Dopo aver preso il riferimento come base, era importante amplificare la scala e il tono per adattarsi all'universo fantascientifico. "Mantenendo la realtà, ereditiamo quel senso di meraviglia che sono riusciti a trovare nel lavoro illustrativo per il gioco senza andare nel fantasy".&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/CultureCrave/status/1730368033213063665")&nbsp;Per avere un'idea più precisa di quello stile, Foster si è rivolto all'EP Kiki Wolfkill, sussidiaria di 343 Industries, la società che ha sviluppato la serie di giochi Halo:&nbsp;"Inizialmente ho analizzato la progressione del mondo grafico all'interno dei giochi e il modo in cui erano progrediti, e ho avuto molte conversazioni con Kiki, che ha tutta quella storia alle spalle. Ho fatto i compiti a casa per quanto riguarda le immagini del gioco e il lavoro concettuale che era stato fatto"&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/HaloTheSeries/status/1469150246420705288")&nbsp;Tutta questa preparazione ha dato i suoi frutti quando Foster si è trovato ad affrontare l'ambiente più difficile di questa stagione: la nave Covenant. "In termini di ambientazioni, è stata forse una delle cose più impegnative che ho dovuto fare", dice Foster. Dal momento che lo stile della marina Covenant è cambiato nel corso della serie, Foster non ha potuto fare affidamento su un punto di riferimento specifico. Lo stesso progettista ha infatti raccontato:&nbsp;"C'erano alcune aree all'interno di alcuni ambienti di gioco che si avvicinavano all'area centrale che ci serviva per il ponte di volo... Volevamo anche orientarci verso un ambiente più spaventoso, non così luminoso e colorato come quello che si può vedere nel gioco, ma volevamo assicurarci di avere ancora alcuni di quegli elementi di colore. La console della cabina di pilotaggio è caratterizzata da molte ombre, luci e un'intensa quantità di dettagli che si possono dare per scontati se si è all'interno dello spazio di gioco, ma realizzarli per davvero è un'impresa non da poco"The Witcher: "Non sono stati i videogiochi il punto di riferimento"L'analisi condotta da Deadline passa infine a The Witcher. Quando la serie Netflix è uscita nel 2019, esisteva già una serie di videogiochi con una consolidata interpretazione visiva dei romanzi fantasy di Andrzej Sapkowski. Tuttavia, il production designer Andrew Laws ha subito affermato come non siano stati i giochi il punto di riferimento:&nbsp;&nbsp;"Entrambi partiamo dallo stesso seme dei libri, ma nella fase di sviluppo eravamo molto chiari sul fatto di avere due percorsi visivi unici. Per noi, dal punto di vista del design, si tratta di profondità. Quando vogliamo colorare i margini di una storia e vogliamo una prospettiva più ampia su ciò che accade al di fuori dei confini, torniamo ai libri e vediamo cosa può informare ciò che stiamo facendo"&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1780983954960523328")&nbsp;&nbsp;Laws, ha manicalmente seguito la serie fin dall'inizio:&nbsp;&nbsp;"Si è trattato di intensificare la profondità del nostro linguaggio. Abbiamo cercato di continuare ad usare in modo combinato alcuni linguaggi architettonici che abbiamo sviluppato all'inizio, per poi farli crescere nel corso delle diverse stagioni"&nbsp;&nbsp;Un esempio lampante di quanto appena raccontato è Aretuza, un'accademia di magia che è stata mostrata a tratti nel corso della serie prima di diventare una location principale nella terza stagione. "Ci siamo basati sull'idea di un'antica cittadella elfica, quindi la forma originale dell'architettura è elfica".&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/OnlyMyTweet701/status/1700174695067275665")&nbsp;Tuttavia, la stratificazione della profondità arriva con l'introduzione dell'elemento umano:&nbsp;&nbsp;"Aretuza è stata occupata da un elemento umano per molto tempo, quindi c'è un'altra architettura che è come una protesi al di fuori della struttura di questo antico edificio elfico. Abbiamo quindi aggiunto un linguaggio più umano, con archi romanici, e abbiamo assunto il linguaggio dell'occupazione. Ora ci sono due elementi diversi che lavorano insieme per creare un linguaggio visivo davvero unico"

Che si tratti di esplorare lande desolate post-apocalittiche o i confini dello spazio, è facile perdersi nel linguaggio visivo del mondo dei videogiochi. Nonostante trasformare queste esperienze in una forma di narrazione cinematografica non sia un compito facile, l'ultima stagione televisiva ha visto più di un designer di produzione all'altezza della sfida. 'Fallout', per esempio, ha preso alcuni modelli visivi dalla serie di giochi Bethesda per una storia completamente nuova, mentre 'Halo' ha basato l'universo fantascientifico del gioco sull'architettura del mondo reale e, sebbene 'The Witcher' esista come serie di videogiochi, la versione della serie Netflix si è concentrata sulla ricerca di profondità presente nei romanzi fantasy originali di Andrzej Sapkowski. Ecco uno sguardo approfondito dedicato alle varie trasposizioni sul piccolo schermo, secondo un'analisi realizzata da Deadline.<h2>Il progettista di Fallout: "Il mio obiettivo? Che nulla sembrasse fuori posto"</h2>Secondo quanto riportato da Deadline, pur non avendo mai giocato ai giochi di Fallout, il progettista di produzione Howard Cummings ha assunto il ruolo di fan attento alla ricerca di qualsiasi cosa fuori posto. Queste le sue parole:&nbsp;<blockquote>"Sapevo che i fan mi avrebbero fatto a pezzi se qualcosa non sembrava adatto. Ricordo che qualcuno stava analizzando il trailer e parlava di come le forme dei bulloni nel caveau corrispondessero a quelle del gioco, e io ho detto: 'Sì, li abbiamo stampati in 3D e abbiamo fatto fare migliaia di stampi per ottenere la forma esatta'"</blockquote>&nbsp;Il viaggio verso questo livello di dettaglio è iniziato con la sceneggiatura, quando <a href="https://gaming.libero.it/fallout-arriva-la-serie-televisiva">il regista Jonathan Nolan</a> ha coinvolto Cummings: "Ho guardato un sacco di video su YouTube realizzati dai fan, ed erano la cosa più istruttiva che potessi guardare", racconta. "Non potevo giocare a quel livello, ma potevo osservare le persone che passavano ore e ore a mettere insieme le trame, e non riuscivo a credere a quanto fosse visivamente denso".&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/PrimeVideo/status/1778231962244907292")&nbsp;La prima ambientazione a cui lo spettatore viene introdotto è il caveau, con una comunità di agricoltori. "Questo folle campo di grano è una nuova stanza del caveau che non è presente in nessuno dei giochi, e gli showrunner volevano che sembrasse una brutta produzione di Oklahoma", ha spiegato. "Abbiamo preso i pezzi con cui si può giocare nel gioco per costruire il caveau e abbiamo scomposto le 'regole del gioco' e progettato i pezzi in modo che corrispondessero". Per creare la scala reale necessaria, Cummings ha invece dovuto allestire un palco volumetrico.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/PrimeVideo/status/1694341434558800261")&nbsp;Uno dei luoghi principali, al di fuori del caveau, è Filly, una città realizzata interamente con rottami metallici e materiali di recupero. "È simile a Megaton City nel gioco, ma poi abbiamo cercato di realizzarla fisicamente... per esempio, c'è il muso di un jet 747 bloccato in cima a un edificio". Se alcuni avrebbero preferito optare per <a href="https://gaming.libero.it/giocare-gratuitamente-tutti-i-fallout-tramite-amazon-luna">un approccio in computer grafica</a>, Cummings sostiene che doveva essere reale. Mentre la città sembra "sgangherata", come la definisce lui stesso, ogni pezzo di rottame è stato fissato a mano su armature d'acciaio per garantire la stabilità. "Sotto c'è così tanto acciaio e ingegneria che è alta circa 15 metri".<h2>Halo, il production designer: "La nave Covenant è stata una delle realizzazioni più difficili della mia carriera"</h2>Sempre secondo quanto riportato da Deadline, l'obiettivo del production designer di Halo James Foster - entrato a far parte della serie nella sua seconda stagione - era il seguente:&nbsp;<blockquote>"Potrebbe sembrare ridicolo, considerando che siamo nel 26° secolo, ma mi sono tuffato in riferimenti al mondo reale, come gli ambienti tibetani per gli ambienti un po' monastici, da santuario, del primo episodio"</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1731050116507644184")&nbsp;Le influenze del mondo reale hanno aiutato Foster a progettare gli ambienti di Reach, un pianeta che ospita un grande complesso militare. "Stavo cercando ambienti urbani distinti che potessero risuonare come una sorta di città portuale a base militare", ha raccontato. Dopo aver preso il riferimento come base, era importante amplificare la scala e il tono per adattarsi all'universo fantascientifico. "Mantenendo la realtà, ereditiamo quel senso di meraviglia che sono riusciti a trovare nel lavoro illustrativo per il gioco senza andare nel fantasy".&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/CultureCrave/status/1730368033213063665")&nbsp;Per avere un'idea più precisa di quello stile, Foster si è rivolto all'EP Kiki Wolfkill, <a href="https://gaming.libero.it/steven-spielberg-dopo-gli-alieni-della-serie-halo-torna-a-girare-un-film-sugli-ufo">sussidiaria di 343 Industries</a>, la società che ha sviluppato la serie di giochi Halo:&nbsp;<blockquote>"Inizialmente ho analizzato la progressione del mondo grafico all'interno dei giochi e il modo in cui erano progrediti, e ho avuto molte conversazioni con Kiki, che ha tutta quella storia alle spalle. Ho fatto i compiti a casa per quanto riguarda le immagini del gioco e il lavoro concettuale che era stato fatto"</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/HaloTheSeries/status/1469150246420705288")&nbsp;Tutta questa preparazione ha dato i suoi frutti quando Foster si è trovato ad affrontare l'ambiente più difficile di questa stagione: la nave Covenant. "In termini di ambientazioni, è stata forse una delle cose più impegnative che ho dovuto fare", dice Foster. Dal momento che <a href="https://gaming.libero.it/halo-continua-il-successo-della-serie-tv-e-arriva-una-nuova-skin-a-tema-su-r6">lo stile della marina Covenant è cambiato nel corso della serie</a>, Foster non ha potuto fare affidamento su un punto di riferimento specifico. Lo stesso progettista ha infatti raccontato:&nbsp;<blockquote>"C'erano alcune aree all'interno di alcuni ambienti di gioco che si avvicinavano all'area centrale che ci serviva per il ponte di volo... Volevamo anche orientarci verso un ambiente più spaventoso, non così luminoso e colorato come quello che si può vedere nel gioco, ma volevamo assicurarci di avere ancora alcuni di quegli elementi di colore. La console della cabina di pilotaggio è caratterizzata da molte ombre, luci e un'intensa quantità di dettagli che si possono dare per scontati se si è all'interno dello spazio di gioco, ma realizzarli per davvero è un'impresa non da poco"</blockquote><h2>The Witcher: "Non sono stati i videogiochi il punto di riferimento"</h2>L'analisi condotta da Deadline passa infine a The Witcher. Quando la serie Netflix è uscita nel 2019, esisteva già una serie di videogiochi con <a href="https://gaming.libero.it/the-witcher-3-wild-hunt-mod-editor">una consolidata interpretazione visiva dei romanzi fantasy</a> di Andrzej Sapkowski. Tuttavia, il production designer Andrew Laws ha subito affermato come non siano stati i giochi il punto di riferimento:&nbsp;&nbsp;<blockquote>"Entrambi partiamo dallo stesso seme dei libri, ma nella fase di sviluppo eravamo molto chiari sul fatto di avere due percorsi visivi unici. Per noi, dal punto di vista del design, si tratta di profondità. Quando vogliamo colorare i margini di una storia e vogliamo una prospettiva più ampia su ciò che accade al di fuori dei confini, torniamo ai libri e vediamo cosa può informare ciò che stiamo facendo"</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1780983954960523328")&nbsp;&nbsp;Laws, ha manicalmente seguito la serie fin dall'inizio:&nbsp;&nbsp;<blockquote>"Si è trattato di intensificare la profondità del nostro linguaggio. Abbiamo cercato di continuare ad usare in modo combinato alcuni linguaggi architettonici che abbiamo sviluppato all'inizio, per poi farli crescere nel corso delle diverse stagioni"&nbsp;</blockquote>&nbsp;Un esempio lampante di quanto appena raccontato è Aretuza, un'accademia di magia che è stata mostrata a tratti nel corso della serie prima di diventare <a href="https://gaming.libero.it/the-witcher-un-primo-sguardo-a-liam-hemsworth-nei-panni-di-geralt-di-rivia">una location principale nella terza stagione</a>. "Ci siamo basati sull'idea di un'antica cittadella elfica, quindi la forma originale dell'architettura è elfica".&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/OnlyMyTweet701/status/1700174695067275665")&nbsp;Tuttavia, la stratificazione della profondità arriva con l'introduzione dell'elemento umano:&nbsp;&nbsp;<blockquote>"Aretuza è stata occupata da un elemento umano per molto tempo, quindi c'è un'altra architettura che è come una protesi al di fuori della struttura di questo antico edificio elfico. Abbiamo quindi aggiunto un linguaggio più umano, con archi romanici, e abbiamo assunto il linguaggio dell'occupazione. Ora ci sono due elementi diversi che lavorano insieme per creare un linguaggio visivo davvero unico"</blockquote>

 Trasformare l’esperienza visiva dei videogiochi in narrazioni cinematografiche non è un compito facile. Tuttavia, le ultime produzioni hanno vinto la sfida

Uno sguardo al realismo di Fallout, Halo e The Witcher

Trasformare l’esperienza visiva dei videogiochi in narrazioni cinematografiche non è un compito facile. Tuttavia, le ultime produzioni si sono decisamente dimostrate all’altezza della sfida