Dopo una settimana di suspence, Sanchez ritira le dimissioni e sceglie di combattere gli attacchi dell'estrema destra
La Spagna in stand by dopo l’annuncio da parte del Primo Ministro Sanchez di possibili dimissioni a causa dell’inchiesta ai danni della moglie Begoña Gòmez. Già a partire dallo scorso mercoledì, Sanchez aveva messo in pausa le attività di governo per seguire la vicenda, denunciando anche l’eccessiva polarizzazione della politica spagnola.
La vicenda, in estrema sintesi è questa: a carico della moglie del premier, Begoña Gòmez, è stata aperta un'indagine a seguito di una denuncia per traffico di influenze illecite da parte del sindacato Manos Limpias, noto per le posizioni politiche di estrema destra. Il sindacato, o sedicente tale, non è di certo nuovo a denunce nei confronti dei politici ma Sanchez decide di non stare al gioco e, la scorsa settimana, annuncia le sue dimissioni. Il Premier è stanco, a quanto pare, dell’eccessiva polarizzazione della politica spagnola con l’estrema destra, in questo caso rappresentata da Manos Limpias, un gruppo di nostalgici Franchisti - a ognuno il suo- che da mesi cerca di screditare il governo del Primo Ministro. Il Premier, come riportato dal Post avrebbe dichiarato che:
“Se accettiamo come società che l’azione politica consenta attacchi indiscriminati a innocenti, allora non ne vale la pena. Se consentiamo che gli scontri tra partiti giustifichino l’esercizio dell’odio, le insidie e le falsità contro terze persone, allora non vale la pena”
Chiariamo subito che l’indagine si concluderà in un nulla di fatto, i giudici hanno già chiesto l’archiviazione del caso ma Sanchez ha colto la palla al balzo per un reminder sullo stato di salute della politica in Spagna. I rappresentanti dell’estrema destra spagnola agiscono, secondo Sanchez, Premier socialista, come bulli che si adoperano nell’arte della diffamazione. Eppure, oggi, nonostante tutto, Sanchez ha scelto di rimanere al suo posto e continuare a guidare la Spagna.
“Ho deciso di continuare con più forza, se possibile, alla presidenza del Governo spagnolo. Questa decisione non presuppone un punto e basta ma un punto e a parte, lo garantisco. e garantisco a tutti voi di continuare a lavorare senza sosta, con fermezza e con serenità per la restaurazione della nostra democrazia e per il progresso e il consolidamento dei diritti e delle libertà. Si tratta di capire che tipo di società vogliamo essere. Il nostro Paese ha bisogno di questa riflessione. Da troppo tempo abbiamo lasciato il fango contaminare la nostra vita politica.”
Contro il Premier è stata messa in campo una vera e propria macchina del fango, prima le accuse di alleanza con i terroristi baschi al suono di “fatti votare da Txapote”, noto terrorista dell’Eta, l’organizzazione terrorista per l’indipendenza basca, oggi con campagne diffamatorie ai danni di membri del governo e della famiglia del Premier. Rimanere in campo, al governo, è un modo per non tirarsi indietro davanti alle minacce e alla violenza della destra. “Questa campagna di discredito non terminerà. Ma possiamo vincerla”.
Sanchez potrà anche essere in difficoltà ma la Spagna ha tutte le intenzioni di diventare leader nel settore del gaming. Proprio dalla Spagna è infatti partita la richiesta al Parlamento Europeo di inserire l’industria dei videogame tra i settori creativi prioritari, soprattutto visto il semestre di Presidenza spagnola. È ormai noto che l’industria del gaming è un settore traino per l’economia, vale per l’Italia e anche per la Spagna dove, di recente EA, Electronic Arts, ha inaugurato un nuovo headquarters al centro di Madrid dove si lavora su grandi titoli come Madden NFL e EA Sports PGA Tou Secondo il Governo Spagnolo, i videogame sono l’esempio perfetto di come un’industria culturale come quella dei videogiochi, può contribuire all’evoluzione digitale dell’intero comparto dell'intrattenimento, facendo da traino anche per settori più tradizionali come il cinema e l’arte in generale.
“Aumentare il profilo del settore dei videogiochi significa consolidare la convergenza tra cultura e tecnologia e le industrie culturali e creative digitali come futuro per la Spagna. Secondo il Libro bianco spagnolo sullo sviluppo dei videogiochi 2022, la Spagna ha registrato un fatturato annuo di 1.281 milioni di euro nel 2021 e un'aspettativa di crescita del 15% per il periodo 2021-2025. Negli ultimi anni la Spagna si è distinta per una community di gaming numerosa e attiva, un mercato in continua crescita e una scena eSport consolidata con diversi campionati, tornei, eventi e squadre professionistiche di altissimo livello. Alla conferenza sui videogiochi di Tenerife si è inoltre constatato che l'uso dei videogiochi aumenta ogni anno, con circa 125 milioni di utenti nell'UE, di cui il 47,8% sono donne, e tra i quali spicca la popolazione giovane. Infatti, oltre il 70% delle persone di età compresa tra 6 e 24 anni utilizza regolarmente videogiochi nell’UE. Il governo spagnolo, consapevole del potenziale del settore sia in Spagna che a livello europeo, ha promosso diverse iniziative e progetti per sostenerlo e consolidarlo”.
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