Il governo ha deciso di investire 400 milioni per tenere gli istituti aperti anche d’estate, con l’intento di finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento. Non sarebbe un'opportunità perfetta per unire formazione e videogame?
Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha firmato un decreto che stanzia risorse aggiuntive per tenere aperti gli istituti scolastici anche durante le vacanze estive, al fine di potenziare le attività con laboratori e attività di aggregazione. Che sia la volta buona per introdurre i videogame come mezzo di formazione per i giovani? Si tratterebbe, infatti, di una potenziale occasione perfetta per introdurre il mondo degli eSport - in continua crescita - nelle scuole. Dopotutto, sono tantissimi i titoli eSport in cui gli italiani continuano ad emergere. Tra i più iconici, a livello competitivo, troviamo ad esempio LoL, Valorant e Call of Duty Leage. Ma vediamo nel dettaglio questa nostra preziosa (ma ipotetica) proposta.
Giuseppe Valditara, proprio in merito al piano estivo per le scuole, ha dichiarato quanto segue:
“Il nostro obiettivo è una scuola che sia punto di riferimento per gli studenti e per le famiglie anche d’estate, con sport, attività ricreative, laboratori o attività di potenziamento, ricorrendo a tutte le sinergie positive possibili, dagli enti locali alle associazioni del terzo settore”
Di fronte a tali dichiarazioni, viene inevitabilmente da pensare al sostegno concreto che un settore come quello degli eSports potrebbe fornire al sopracitato stanziamento. La nostra proposta integrativa, del tutto fittizia, prevedrebbe infatti l’inserimento dell’attività videoludica a livello competitivo, inteso come prezioso mezzo per perseguire percorsi di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze durante la pausa estiva.
Gli eSports, organizzati sia in Italia che nel resto del mondo, rappresentano un mercato che sta crescendo in maniera esponenziale anno dopo anno. Come sappiamo, dai primi tornei e campionati degli anni Ottanta di natura amatoriale e professionale, si tratta infatti ormai di eventi diventati un potente centro nevralgico non solo per l’industria culturale, ma anche e soprattutto per l’economia in costante crescita. Basti pensare, per esempio, a come True Gamers abbia presentato i piani per lo sviluppo della prima eSports Island al mondo ad Abu Dhabi. Un progetto da oltre 280 milioni di dollari che comprenderà sedi altamente tecnologiche per i tornei di gioco, un hotel di lusso, zone adibite alla creazione di contenuti e strutture di formazione professionale.
Tra i tornei di eSports più attivi, in Italia, troviamo ad esempio quelli relativi ai videogiochi di calcio, PES e FIFA, e in particolare la Serie A e la BeSports. Secondo uno degli ultimi rapporti sugli esport sempre di IIDEA, in Italia nel 2022 sono 475.000 le persone che hanno dichiarato di seguire eventi esport ogni giorno. Eppure, nonostante si tratti di eventi sempre più diffusi e i partecipati siano in costante aumento, mancano ancora luoghi di incontro dove i ragazzi e le ragazze possano confrontarsi, non solo per giocare ma anche per studiare. Considerata la potenza del mercato in crescita (soprattutto all’estero), l’intento di questa proposta immaginaria sarebbe dunque quella di mantenere accesa la passione per gli eSport nelle generazioni future, anche in un'ottica di prezioso investimento. Sarebbe, a tutti gli effetti, anche un’occasione d’oro per motivare l’aumento (già in salita) delle giocatrici professioniste donne in questo settore.
Il decreto intende potenziare le attività didattiche durante il periodo di vacanza tra un anno scolastico e l’altro. Giuseppe Valditara ha annunciato che il piano prevede 80 milioni in più rispetto al progetto del biennio precedente, destinati a finanziare le attività di scuole elementari, medie, superiori e paritarie non commerciali. Lo stanziamento, in particolare, permetterebbe di attivare in tutta Italia percorsi di inclusione per un totale di 1,714 milioni di ore aggiuntive stimate, a vantaggio di una totalità che comprende tra 800 mila e 1,3 milioni studenti. Il ministro dell’Istruzione e del merito ha dichiarato:
“Una scuola che sia sempre più un luogo aperto, parte integrante della comunità per tutto l’anno, realizzando attività di aggregazione e formazione soprattutto per i bambini e i ragazzi che, in estate, non possono contare su altre esperienze di arricchimento personale e di crescita a causa delle esigenze lavorative dei genitori o di particolari situazioni familiari”.
Secondo quanto riferito dal ministero, i percorsi da attivare durante il periodo di vacanze potranno riguardare attività ricreative, sportive, musicali, teatrali, a tema ambientale ma anche di potenziamento disciplinare e, più in generale, tutte quelle iniziative che favoriscono l’aggregazione, l’inclusione e la socialità. Chissà che la nostra proposta non venga ascoltata.
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