Maya Hawke ama i videogiochi e non ha problemi a lavorare assieme ai genitori

Wildcat è il film in cui recita diretta dal padre Ethan Hawke e con mamma Uma è al cinema con The Kill Room

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Maya Hawke è figlia d’arte, non ne fa mistero e non si imbarazza quando i celebri genitori vengono chiamati in causa per spiegare il suo successo da attrice. Ma Maya è molto più di una nepo baby come vengono definite le star figlie delle celebrities di Hollywood.

Maya Hawke dai videogiochi a Inside Out 2

Conosciamo tutti Maya per il suo ruolo in Stranger Things, l’attrice è infatti il volto della goffa e geniale Robin a cui tutti ci siamo affezionati a partire dalla terza stagione della serie tv in cui fa il suo debutto. Da allora Maya continua a far parlare di sé tra album e film in uscita. A breve Maya sarà al cinema in veste di doppiatrice di Ansia, uno dei nuovi personaggi introdotti in Inside Out 2, sequel del celebre film Pixar dedicato alle emozioni che vivono in noi sin dalla nascita. Il ruolo l’ha aiutata a comprendere maggiormente la sua ansia, quella della vita vera:

 

“Sì, voglio dire, personalmente provo molta ansia, come penso faccia la maggior parte delle persone. Voglio dire, non è debilitante per la maggior parte del tempo. Il personaggio mi ha davvero toccato e mi ha fornito gli strumenti con cui realizzare che la mia forma d’ansia aveva lo scopo di proteggermi. Se mi capitava di pensarci quando avvertivo il mio battito cardiaco accelerare e superare il limite, mi chiedevo: qual è l’intenzione? Per questo ho cercato di lavorarci su, per cercare di capire cosa l’avesse scatenato, provare ad arrivarci insieme in un modo diverso che non sia un attacco di panico, possibilmente”.

 

E, a proposito di ansia, noi conosciamo un valido alleato per combatterla che a quanto pare, anche Maya condivide. Intervistata da IGN Maya ha infatti confessato la sua passione per i videogiochi, quelli “semplici”

 

- Oh io amo i giochi ma solo quelli veramente semplici. Io gioco a Watermelon, (Suika) sul mio telefono, gioco a Love Hue che è quello in cui devi abbinare le sfumature di colore, è veramente semplice e gioco a Wordle e Connection e a tutti i giochi del New York Times. Gioco anche a Snake vs Block e Doodle Jump che è molto vintage.

- Qualcuno di questi giochi ti provoca ansia?

- No sono tutti per ridurre l’ansia”

 

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Maya e i film con Ethan e Uma

L’attrice è al cinema con un nuovo film, The Kill Room, in cui recita al fianco della madre Uma Thurman. Il film è un comedy thriller in cui Maya non ha certo il ruolo della protagonista ma le scene che recita al fianco di mamma Uma sono divertenti e rendono bene l’idea di come deve essere stato girare assieme. Maya ha già sostenuto la prova più difficile con il padre, Ethan Hawke, regista del film Wildcat che, con coraggio, ha scelto di dirigere sua figlia e riprenderla anche mentre giravano scene di sesso. Maya ha dichiarato di non aver provato alcun tipo di imbarazzo sapendo che dietro la macchina da presa c'era suo padre, anzi. A quanto pare hanno entrambi imparato molto, lo ha dichiarato proprio papà Ethan in un’intervista a Rolling Stones:

 

Poco prima di iniziare le riprese, abbiamo avuto una conversazione a cuore aperto in cui ci siamo resi conto che tutti ci avevano chiesto: “Vi mette ansia il fatto di lavorare insieme?”. Ed entrambi, forse stupidamente, non ci avevamo mai pensato. Molte persone che ti vogliono bene ti chiedono: “Ti fa paura questa cosa?”. E tu allora ti domandi: forse sono in pericolo? Non sto vedendo delle luci rosse lampeggianti o qualcosa del genere? Abbiamo riso perché tutto questo divertiva moltissimo entrambi. Non c’era bisogno che qualcuno mi dicesse che Maya è testarda, appassionata e che ha un sacco di idee. So che è così, ed è per questo che l’ammiro così tanto". 

 

Mentre Maya ha aggiunto che:

 

Fare un film è come cucinare una zuppa con un grande gruppo di persone che si riuniscono tutte insieme. L’amore per la famiglia entra in gioco e arricchisce questo processo. Penso che questo set abbia fatto sentire le persone a proprio agio: si sono sentite parte di qualcosa che aveva un senso, che aveva un’organizzazione familiare. La mia matrigna (Ryan Shawhughes, ndt) era anche produttrice del film. Se si cerca di fingere che questa dinamica familiare non sia presente, come dire ai propri collaboratori che non si indossa una parrucca quando invece la si indossa, questa piccola bugia entra nella zuppa e la influenza. Non ha senso fingere che qualcosa che tutti hanno sotto gli occhi non sia vera. Se fossi arrivata sul set urlando: “Voglio che tutti mi trattino come se questo non fosse un progetto di famiglia”, sarebbe stata ridicolo! Bisogna lasciare che le cose siano quello che sono”.

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