Abbiamo intervistato Paolo Marra, amministratore del team esportivo e-Parrots, una realtà del mondo degli esport e la loro punta di diamante è proprio il VGC Pokémon
Il mondo del competitivo Pokémon è uno dei più misteriosi e meno chiacchierati sul panorama esports italiano, nonostante quella italiana sia una delle più belle community, nonchè una di quelle più in crescita. I pro-player italiani di VGC Pokémon sono tra i più preparati e che più hanno portato spettacolo nelle competizioni europee, affermandoci come una delle nazioni più forti d'Europa. Soprattutto negli ultimi anni abbiamo avuto la fortuna di vedere molti team esport di Pokémon emergere nelle varie competizioni, ed oggi noi di Libero Gaming abbiamo avuto la possibilità di poter intervistare l'amministratore del Team esport degli e-Parrots, a cui è affiliato il Team esport dei "Capital Underdogs", e parlare di com'è percepito il competitivo Pokémon nel mondo degli esports.
Ciao a tutti, sono Paolo Marra, ho 27 anni e sono l'amministratore unico degli e-Parrots, un team eSport competitivo che include anche il VGC Pokémon. Nati originariamente con il nome "e-Team Abruzzo Esport", ma abbiamo deciso di cambiarlo in "e-Parrots" proprio perchè il pappagallo è il nostro simbolo, per avere un appeal più internazionale, dato che operiamo principalmente all'estero.
Puoi dirci di più su chi sono gli e-Parrots e quali team fanno parte della vostra organizzazione?
Paolo Marra: Gli e-Parrots sono una società sportiva e di intrattenimento digitale, fondata a Settembre del 2023. Stiamo lavorando molto sulla parte di intrattenimento perché rende il progetto più sostenibile economicamente. Attualmente, nel competitivo abbiamo la nostra punta di diamante rappresentata dal VGC Pokémon. Inoltre, abbiamo team dedicati al TCG come One Piece, Yu-Gi-Oh, Pokémon TCG, poi abbiamo anche dei team di Valorant, League of Legends, Assetto Corsa Competizione e stiamo formando un team di Fortnite.
Intervistatore: Quando è nata la vostra azienda e avevate già chiari gli obiettivi da raggiungere?
L'azienda è nata il 4 settembre 2023. All'inizio pensavamo di concentrarci su giochi come League of Legends, Fortnite e Valorant. Ma due settimane prima della fondazione, il mio vicepresidente mi ha presentato un ragazzo si sarebbe dovuto occupare di FIFA. Passiamo un'oretta a parlare: per 7 minuti parliamo di FIFA, per i restanti 53 minuti mi ha introdotto al mondo competitivo di Pokémon, di cui ai tempi ero totalmente ignaro. Io che ero un appassionato di esport e mi apprestavo ad aprire un'azienda in questo settore, ho pensato "O sono un po' scemo io... Probabile; oppure forse è meglio che mi informi un attimo". Poi si è scoperto che proprio quell'anno TPCI (The Pokémon Company Italia) aveva deciso di triplicare i premi in denaro dei Major e deciso di far entrare le aziende esterne, e quindi gli sponsor. Questo mi ha fatto riflettere e abbiamo deciso di investire nel VGC Pokémon ed attualmente abbiamo il terzo team più forte al mondo... per ora.
Parliamo della scena italiana del VGC Pokémon, considerata da molti tra le migliori in Europa. Perché gli italiani sono così forti in questo ambito? Vengono spesso messi alla pari dei giocatori spagnoli, considerati attualmente i migliori, tu cosa ne pensi?
Gli italiani sono indiscutibilmente forti nel VGC Pokémon, anche rispetto agli spagnoli, nonostante nell'ultimo periodo abbiano premuto l'acceleratore. Dati alla mano, il Palmares dei migliori pro player italiani, perchè di pro player si parla, è di gran lunga superiore di molti altri in Europa. Questo è dovuto alla forte community italiana che esiste da anni. Ci sono molte community di giocatori che testano e giocano insieme da tempo.
Parlando poi dei vari Team VGC "non ufficiali" presenti da anni in Italia
C'è una sola società che si occupa esclusivamente di Pokémon a livello competitivo e solo due ASD che se ne occupano. Ci sono però tantissime comunità e tantissimi collettivi di Player che si conoscono da anni, che testano insieme, che giocano insieme. Il nostro stesso team, i Capital Underdogs, nascevano prima di e-Parrots, nel 2021. Questo ci ha permesso di essere ben preparati quando TPCI ha deciso di aprire il mercato agli sponsor Semplicemente ci siamo ritrovati ben piazzati con largo anticipo.
Quali sono per te le principali differenze tra il VGC Pokémon e gli altri esport? Perchè ho notato che dire esport, quando si parla di Pokémon, fa sempre molto strano a chi non conosce tutto quello che c'è dietro. Gli stessi giocatori, sono i primi a considerarsi giocatori di VGC e non "giocatori esport".
Molti, sbagliando, non considerano ancora Pokémon come un esport, ma lo è a tutti gli effetti; non bisogna dimenticarsi che esport è competizione, e attraverso la competizione videoludica si stabilisce chi è "il più forte", tra due avversari. Penso che Pokémon soffra di sè stesso da questo punto di vista. Anche se esiste da molto prima degli altri giochi considerati esport e non ha mai avuto bisogno di essere etichettato come tale. Tuttavia, con l'aumento degli eventi competitivi e della partecipazione, sta guadagnando sempre più riconoscimento nel mondo degli eSport.
Quali consigli daresti a chi vuole entrare nel mondo del VGC Pokémon?
Per chi vuole entrare nel nel mondo del competitivo, ora si può fare davvero in una maniera abbastanza intuitiva. E consiglio darei a un ragazzo che vuole diventare un calciatore. Iscriviti a uno scuola calcio. Non gli direi: "Comincia a prendere la palla. Vai sotto casa. Gioca un po' col muro". Il consiglio principale è di unirsi a una community e trovare un buon coach. È importante investire tempo e risorse per migliorare. Partecipare a eventi e imparare dai migliori giocatori può fare la differenza. Inoltre, utilizzare piattaforme come Telegram, Discord e Twitter per rimanere aggiornati e connessi con altri giocatori è fondamentale.
Grazie mille, Paolo, per la tua disponibilità e per aver condiviso con noi la tua esperienza nel mondo esport e del VGC Pokémon.
Prima di concludere, vorrei poter fare dei ringraziamenti, in primis Alessio Fuscà, player e team manager dei Capital Underdogs; il mio vicepresidente, Flavio Fioretti; ed ultima, ma di gran lunga più importante, la mia executive Antonella Deriu, per il supporto professionale e personale dato fin qui.
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