Nella giornata di oggi, Google ci invita a riflettere sulle fragilità del nostro pianeta, ma non solo. Sono sempre di più, infatti, i videogame che parlano della crisi climatica
Il 22 aprile viene celebrata la Giornata della Terra, che ci invita a riflettere sulle fragilità del nostro pianeta. Google, come ogni anno, ha dedicato a questa speciale giornata il suo Doodle, nonché l’immagine che sostituisce il classico logo del motore di ricerca. Mostrando i progressi fatti da diversi paesi - nel tentativo di preservare alcuni luoghi dagli effetti negativi del cambiamento climatico - le lettere del logo del motore di ricerca sono dunque state sostituite dalle foto di alcune parti del mondo “in cui persone, comunità e governi lavorano ogni giorno per aiutare a proteggere la bellezza naturale, la biodiversità e le risorse del pianeta”, ha spiegato la società. Se da un lato la Giornata della Terra è una manifestazione dedicata al mondo dell’ecologia e della protezione dell’ambiente, dall’altra parte anche i videogiochi stanno assumendo un ruolo sempre più importante per informare e sensibilizzare il pubblico sul cambiamento climatico. Si tratta di giochi che hanno un grande potenziale per colmare il divario tra conoscenza e azione: un piccolo passo che può portare a veri e propri passi da gigante.
Il Doodle di Google, appositamente creato per la Giornata della Terra 2024, presenta delle immagini aeree che ritraggono la bellezza naturale del nostro pianeta. Allo stesso tempo, gli scatti vogliono sottolineare l’importanza della protezione ambientale e della biodiversità. Nel 2024, in particolare, il Doodle di Google ci invita a riflettere su tutti quei cambiamenti da dover adottare, nel nostro comportamento, al fine di preservare il pianeta.
Google coglie l'occasione per ricordare l’impegno nei confronti della sostenibilità ambientale e della lotta al cambiamento climatico. Di fatti Doodle, in questo caso, è molto più di una dedica visiva, dal momento diventa un richiamo ai cambiamenti per proteggere il nostro pianeta e le sue preziose risorse naturali.
Negli ultimi anni, la consapevolezza ambientale è (per fortuna) aumentata. Insieme a lei, stanno aumentando sempre di più le azioni per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli impatti del riscaldamento globale. Gli sforzi di tutto il mondo, per contenere le conseguenze del cambiamento climatico, rispondono anche all’Accordo di Parigi, che mira a limitare l’aumento della temperatura media globale entro i 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Negli ultimi anni, inoltre, sono aumentati significativamente anche gli investimenti dedicati al settore delle energie rinnovabili.
La prevalenza dei giochi nella nostra cultura offre la preziosa opportunità di aumentare la comprensione delle sfide globali, come quella del cambiamento climatico. Esistono infatti una serie di giochi o strumenti interattivi per approfondire le nostre conoscenze delle dinamiche coinvolte. Si pensi, su tutti, a Terra Nil, un complesso strategico a tema ambientale nel quale trasformare una terra desolata in un vitale ed equilibrato ecosistema. L’obiettivo è quello di infondere nuova vita in un mondo senza speranza, per poi abbandonarlo senza lasciare traccia del proprio passaggio.
Beyond Blue, al confine tra videogame e documentario, ci conduce invece direttamente nel profondo del cuore blu pulsante del nostro pianeta. Esplorando le meraviglie impressionanti e i misteri senza limiti che pervadono le acque oceaniche, è possibile apprendere un’enorme quantità di nozioni e informazioni sull’ambiente marino. Inclusi alcuni alcuni comportamenti per rispettarlo.
O ancora Bee Simulator che, più che un simulatore, è una divertente avventura dedicata dichiaratamente ai più giovani. Il gioco, infatti, permette di guardare il mondo attraverso gli occhi di un ape, imparandone ad apprezzare e rispettare il prezioso ecosistema.
Un videogioco, però, è in grado di modificare le nostre abitudini non solo mostrandoci un mondo incontaminato da proteggere. Al contrario, alcuni giochi mostrano direttamente le conseguenze disastrose di che cosa potrebbe accadere (e accade già) al nostro pianeta. Floodland, per esempio, è ambientato una realtà post-apocalittica, dove non vi sono né zombie né mostri, ma “soltanto” inondazioni. I giocatori dovranno trovare il modo di ricostruire la propria civiltà, dopo un innalzamento delle acque che ha provocato mareggiate improvvise. Siamo sicuri che sia una realtà post-apocalittica?
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