L'evento che si svolgerà a dicembre rappresenta una svolta storica in quanto è il primo torneo di alto livello a reintrodurre il circuito aperto nel mondo di DotA 2 dopo 6 anni di circuito semi-chiuso
Dopo 6 anni di tornei sotto il Dota Pro Circuit, il circuito professionistico semi-chiuso e organizzato da VALVE, che decideva chi si qualificava ai tornei più importanti di DotA tramite un sistema di leghe regionali (con retrocessioni e promozioni stagionali), ci sarà un enorme cambiamento per l'ultimo evento del 2023, l'ESL One Kuala Lumpur, infatti dopo tutti questi anni i partecipanti sono stati decisi tramite un open bracket regionale (+3 inviti).
All'evento che si terrà al Malaysia International Trade and Exhibition Centre, vedremo 12 team provenienti da tutto il mondo scontrarsi per un montepremi pari a un milione di dollari, fra i team partecipanti sono presenti sia alcuni dei team meglio piazzati dell'ultimo International, facce nuove e qualche sorpresa.
I tre team invitati direttamente alla competizione sono fra i più famosi al mondo, partendo dai Gaimin Gladiators, la composizione che ha completamente dominato la stagione 2023 del circuito professionale e 2o posto all'International, guidati dalla superstar statunitense Quinn "Quinn" Callahan e dal vincitore del premio "Pro player più affascinante del 2023" Erik "t0fu" Engels, cercheranno di pulirsi la bocca dalla delusione dell'International con un ennesimo trofeo da mettere nella stanza del capitano Melchior "Seleri" Hillenkamp.
Gli altri inviti sono stati dati ai due team cinesi più forti (in Malesia la comunità di lingua cinese è importante ed appassionatissima di DotA), gli LGD Gaming e gli Azure Ray, i primi sono in fase di ricostruzione dopo il terzo posto conquistato all'International, con il possibile ritorno del giocatore più popolare della scena scena cinese Wang "ame" Chunyu, fresco di matrimonio, all'orizzonte, così come l'acquisto del midlaner indonesiano Rafli "Mikoto" Fathur Rahman, gli Azure Ray invece sono rimasti ancora molto misteriosi riguardo il loro roster, ma sicuramente bisogna aspettarsi il ritorno del loro carry Lou "Lou" Zhen, popolarissimo in patria.
Fra i qualificati più conosciuti ci sono sicuramente i Team Liquid, gli eterni rivali dei Gaimin Gladiators, che recentemente hanno dovuto salutare lo storico offlaner Ludwig "zai" Wahlberg, rimpiazzato dal campione dell'International 2022, Neta "33" Shapira, che durante le qualifica ha subito fatto vedere la sua grandissima qualità come giocatore e stratega, che sia lui l'ingrediente che serve ai Liquid per vincere finalmente un trofeo dopo un 2023 pieno di secondi posti?
A seguire la carrellata di team conosciuti ci sono i russi BetBoom, con un roster invariato da quello che è arrivato quinto all'International 2023 e i 9 Pandas, che invece hanno visto la maggioranza del team sparire (per via della scelta dell'org di cessare le operazioni su DotA 2 a fine anno per concentrarsi su CS 2), con solamente il capitano Roman "RAMZES666" Kushnarev e il giovanissimo Gleb "kyotaka" Zyryanov rimasti dalla squadra originale.
La qualifica dal sudest asiatico è stata vinta dai filippini Blacklist Rivalry, un team pieno di giocatori storici per la regione del sud-est asiatico come Polo "Raven" Fausto e Kim "Gabbi" Santos, ora affiancati da quello che è probabilmente il giocatore filippino più forte di sempre Abed "Abed" Yusop, in Nord America invece hanno trionfato i TSM, che hanno recentemente aggiunto al team il support russo Aleksandr "Immersion" Khmelevskoi.
La grande bellezza del circuito aperto è la capacità di sorprenderci e così è stato in molti dei qualifier, a partire da quello europeo, che oltre ai Liquid, ci ha regalato la storia del Team Secret, infatti il roster del leggendario Clement "Puppey" Ivanov, che era stato dato per spacciato dopo un 2023 disastroso e una partita contro gli OG a dir poco umiliante, il mix euro-malese si è rialzato con una grinta unica, prima battendo gli Alliance in una partita durata quasi un ora e mezza, per poi farsi strada vendicandosi della sconfitta subita contro gli OG e battendo i favoritissimi Entity per 2-0 per qualificarsi all'ESL One Kuala Lumpur, dove il midlaner Yeik "MidOne" Nai Zheng e il coach Tue "ah fu" Soon Chuan potranno giocare davanti al pubblico di casa.
Pubblico di casa che sembra aver dato la carica anche agli Invictus Gaming nel qualifier cinese (infatti il team è a maggioranza malese nonostante giochi in Cina), che hanno sconfitto gli Aster Gaming a sorpresa per guadagnarsi il biglietto a Kuala Lumpur, discorso simile per i peruviani Wawitas Sagazes, un team senza organizzazione che ha battuto a sorpresa sia i brasiliani Keyd Stars che gli INFINITY per vincere il qualifier sudamericano.
Meno sorprendente il vincitore della qualifier della regione Middle East - North Africa, il Team Falcons, un organizzazzione basata in Arabia Saudita che ha recentemente deciso di investire su Dota, formando un superteam che comprende 2 vincitori dell'International, Oliver "Skiter" Leptko e Jingjun "Sneyking" Wu, uno dei giocatori più amati dal pubblico come Andreas "Cr1t-" Nielsen e due giovanissimi talenti Ammar "ATF" Al-Assaf e Stanislav "Malr1ne" Potorak, però va detto che pochi si aspettavano che questo superteam potesse battere i PSG Quest, un team solidissimo che ha partecipato all'International, dopo meno di un mese assieme.
Dopo aver visto i risultati delle qualifiche, è giusto dire che sono un esempio lampante di tutti i benefici dell'Open Circuit, la possibilità di avere sorprese, di poter vedere i propri team preferiti in azione per guadagnarsi la chance di partecipare a un torneo importante, fa tutto parte di quell'esperienza esports che era molto comune in passato e che ci eravamo un pò dimenticati nell'era del franchising, una storia come quella dei Team Secret che dal nulla riescono a qualificarsi con delle vittorie a dir poco scandalose, sarebbe stato impossibile con il vecchio sistema (che avrebbe qualificato gli Entity di default senza alcun qualifier da giocare).
Bisogna anche rendersi conto dei problemi di un circuito simile, in quanto rende la professione dei giocatori molto più instabile, infatti anche team forti che magari hanno una giornata no ai qualifier rischiano di perdere tutto il loro duro lavoro in una sola partita, la professione diventa quindi più aperta a nuovi nomi, ma anche molto più rischiosa come lavoro fisso.
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