Dai social al cinema, ecco il trailer del film It Ends with us con Blake Lively

Da It ends with us al Fabbricante di Lacrime, ecco come i social guidano il mondo del cinema

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Lily si innamora di Ryle ma ad un certo punto torna il suo ex, Atlas e, tanto per cambiare nessuno aveva considerato il triangolo. Via al dramma, la trama si dipana tra dubbi, ricerche profondissime di se stessi, angoscia e tanto amore matto e disperatissimo. Quella di It ends with us è una bella storia? Forse sì o forse no e in ogni caso sta allo spettatore deciderlo. Ma, a incuriosirci, è stato il dietro le quinte del film, in arrivo al cinema il 21 agosto, che prende il via nel mondo dell’editoria per poi essere fagocitato dai trend su Tiktok mentre il il grande schermo diventa la coppa della vittoria per i sovrani della viralità.

It end with us, il nuovo trailer e il fenomeno del #booktok

It end with us è forse uno dei film più attesi dal grande pubblico di Tiktok, il social in grado di rilanciare, come mai era stato fatto prima, il settore dell’editoria dedicato al genere young adult. Il film, di cui è stato appena diffuso il primo trailer, è infatti l’adattamento del romanzo omonimo di Colleen Hoover, best seller e fenomeno del booktok che ha a tal punto dominato le classifiche e i trend da rendere possibile l’ingaggio di un’attrice come Blake Lively nel ruolo della protagonista Lily. La trama non presenta elementi di novità tali da giustificarne l’immenso successo, un triangolo amoroso a metà tra Dawson's Creek e Gray’s Anatomy in cui si alternano momenti di empowerment e di self consciousness: siamo noi a dire basta, recita il sottotitolo della versione italiana. “Voglio rivederti” - dice lui - “Mi stai già vedendo” - risponde lei - immersi tra fiori, addominali scolpiti e le luci della città di Boston. Poi parte il vero dramma, la relazione con Ryle diventa tossica, lui le fa del male e lei deve decidere di subire o prendere in mano la sua vita. 

Per quanto sia difficile, se non rompiamo noi lo schema, lo schema romperà noi”

E via così con il percorso che porterà Lily a riprendere in mano la sua vita e una nuova relazione. Blake Lively è stata un’amante del romanzo e, secondo quanto dichiarato alla rivista People:

 

 "Lily ha avuto risonanza con un'enorme quantità di persone, come ha chiarito il successo del libro. Entrare nei panni di un personaggio che ha avuto un impatto così significativo è un onore da interpretare. Ho amato Lily. E spero che l’amore sia sentito da coloro che si prendono cura di lei come faccio io, e anche da coloro che la conoscono per la prima volta in questo film”.

 

 

Dai social al cinema: parola d’ordine viralità

Il cinema è in ottima salute, almeno così sembra dopo le grandi uscite di questi ultimi due anni con Oppenheimer, Dune e sì, anche Barbie. Eppure il blocco durante la pandemia deve aver aperto un varco peggiore di quelli che Vecna ha sparpagliato lungo Hawkins perché, è vero, le grandi major non fanno cinema così, giusto per passionione ma, è chiaro che ormai il mondo social con i suoi trend e contenuti virali, ha contaminato quello del cinema. Siamo ben lieti che l’online contribuisca alla scoperta dell’editoria soprattutto quando accade in casa nostra. Il riferimento ovviamente è al caso Erin Doom, la scrittrice emiliana che ha conquistato Tiktok con il best seller Il Fabbricante di Lacrime da cui Netflix ha tirato fuori una serie tv. 
 

La serie è stata molto scriticata, poichè "cringe" per molti utenti, ma è stata in ogni caso una delle più virali- a livello globale- sulla piattaforma. It ends with us, in uscita al cinema il 21 agosto 2024, non fa che confermare questa tendenza; il genere più premiato è, come anticipato, quello young adult, ovvero storie vissute da poco più che adolescenti che tendenzialmente non sono altro che repliche di se stesse: protagonista femminile bella, anzi bellissima ma insicura, villain/interesse amoroso, principe che poi diventa villain e poi tutti felici e contenti. E sorge una domanda. Con la potenza dei social, con la bellezza della condivisione, il dialogo, il dibattito, le reviews, quello che diventa virale è: ho visto lui che bacia lei che bacia lui che bacia me? 


Alla luce di ciò forse è più facile capire i poveri sceneggiatori di hollywood in sciopero, pagati due soldi per mettere sottochiave la creatività, che dire, meritano tutta la nostra comprensione. 

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