Donald Trump si schiera contro i videogiochi definendoli i "responsabili delle stragi di massa" in America e nel mondo.
Donald Trump, imprenditore ed ex Presidente degli Stati Uniti, si è ricandidato ufficialmente alle elezioni 2024. Un ritorno già preannunciato, l'anno scorso durante l'evento a Mar-a-Lago. Naturalmente il politico si è immediatamente schierato contro Joe Biden, 49esimo presidente dal 20 gennaio del 2021, definendolo il "distruttore dell'economica americana". Ma il rivale a sua detta non è l'unico nemico dell'America e del mondo. Trump si è anche schierato pubblicamente contro i videogiochi definendoli i "responsabili delle stragi di massa"
Parole dure, che hanno sorpreso non poco giovani, adulti e la comunità videoludica statunitense e di tutto il mondo. Secondo il magnate, nato a New York nel 1946, l'unica soluzione per debellare queste problematiche è "assumere una posizione ferma nei confronti dei videogiochi".
"Bisognare fermare l'esaltazione della violenza nella nostra società" dichiara Trump durante un breve discorso dalla Casa Bianca in seguito ai massacri avvenuti ad El Paso, Texas, Dayton e Ohio, dove sono state uccise 31 persone in un attentato "ciò include i videogames raccapriccianti all'ordine del giorno" e prosegue: "È troppo facile oggi per i giovani in difficoltà circondarsi di una cultura che celebra la violenza. Dobbiamo fermare o ridurre sostanzialmente questo fenomeno. e deve iniziare immediatamente".
Come riportato da numerose testate giornalistiche americane, il sospettato del massacro ad El Paso ha citato Call of Duty, tra i suoi videogiochi preferiti. Secondo dei ricercatori intervistati per NBC News, non c'è alcuna correlazione tra la violenza nei videogiochi e le stragi di massa nel mondo reale, come confermato all'interno di uno studio apposito redatto dell'Università di Oxford nel 2019.
"Non esiste assolutamente alcuna prova causale che il gioco violento dei videogiochi porti all'aggressività nel mondo reale"
Lo ha dichiarato Andrew Przybylski, ricercatore di Oxford, che da più di una decade studia gli effetti psicologici dei videogiochi su giovani e adulti, e co-autore dello studio. La ricerca è stata pubblicata sulla Royal Society Open Science, che dopo aver monitorato migliaia di titoli, ha smentito ogni correlazione tra videogiochi violenti e stragi di massa.
È James Alan Fox, criminologo, professore ed esperto in materia che ha sfatato definitivamente le dichiarazioni di Donald Trump, quantomeno singolare, visto che le armi da fuoco vengono vendute all'interno di supermercati, insieme a prodotti alimentari e per la casa.
"I videogiochi sono un facile capro espiatorio" racconta Fox, "le persone possono apprezzare l'intrattenimento violento, ma non è un fattore scatenante di episodi di questa tipologia".
L'esperto conclude: "Se fosse davvero questo tipo di causa, dato i milioni di persone che giocano in tutto il mondo, avremmo sicuramente molti più problemi".
Disponibile sulla piattaforma dedicata al mondo videoludico Steam, il gioco Lock Her Up: The Trump Supremacy, uno sparatutto di genere sopravvivenza e parodia in cui i giocatori possono assumere i panni di Donald Trump, Vladimir Putin in una lotta senza esclusione di colpo contro Hillary Clinton. Provatelo scontato a soli 4€
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