I tagli del personale effettuati da numerose aziende nel settore videoludico hanno raggiunto livelli senza precedenti, evidenziando una tendenza che ha preso avvio l'anno scorso e che si è intensificata nel corso del 2023.
In questo articolo parleremo di alcuni casi che fin dal 2023 hanno fatto molto rumore nel settore videoludico, approfondendo i numerosi licenziamenti registrati da svariati publisher.
Come anticipato, il trend ha avuto inizio l'anno scorso, ma va notato che non solo il 2023 è stato caratterizzato da significativi tagli del personale. Questo fenomeno sembra essere una risposta alle dinamiche in evoluzione del settore videoludico. Per esempio l'introduzione costante delle nuove intelligenze artificiali; queste innovazioni tecnologiche non si sono rivelate sempre un bene per le aziende, soprattutto per i suoi dipendenti (sviluppatori, grafici…) che quando non necessari al lavoro assegnato, hanno rischiato di ritrovarsi da un giorno all’altro senza posto di lavoro.
Ad oggi si contano la bellezza di circa 8000 /8500 dipendenti che nel 2023 hanno purtroppo perso il loro posto in azienda. Molte di queste aziende hanno bensì un seguito pressoché mondiale. Ad esempio Epic Games, casa madre di brand quali Fortnite o Unreal Engine, ha licenziato la bellezza di 800 persone nel settembre del 2023. È assurdo pensare che un’azienda che fattura 4 miliardi all’anno si trovi a dover licenziare buona parte del proprio personale. Sempre durante il corso dell’anno passato, anche Twitch, la famosa piattaforma streaming, si è ritrovata a dover ridurre il personale personale a causa di alcuni problemi riguardanti i profitti della stessa, in questo caso parliamo di circa 500 dipendenti pari al 35% dello staff.
Altri nomi che rientrano purtroppo in questo “scandalo” sono: Niantic (230 dipendenti), Unity (1.800 dipendenti), Ubisoft (100 dipendenti circa), Sony (75 dipendenti circa). E queste sono solo alcune tra le case di produzione più famose di cui abbiamo dati certi del 2023.
A malincuore proprio ieri è arrivata la notizia anche da Riot Games, casa di League of Legend e Valorant; il publisher ha comunicato che cerca l’11% del personale dell’azienda verrà licenziato. Negli scorsi anni alcuni prodotti dell’azienda non hanno riscosso il successo previsto, esempi come Runeterra non hanno portato all’azienda i guadagni che si aspettavano. E purtroppo come ben sappiamo in questi casi la prima “mossa difensiva“ è proprio quella di ridurre il personale per cercare di attutire il budget, purtroppo infatti circa 500 dipendenti si troveranno a dover cercare un nuovo posto di lavoro.
In questo caso fortunatamente Riot Games è molto vicina ai suoi ormai ex dipendenti offrendo numerosi vantaggi tra cui sei mesi di stipendio minimo, un bonus in denaro e molto più importante assistenza personale e nella ricerca di un nuovo posto di lavoro. Un ulteriore notizia che ci lascia col fiato sospeso è che hanno hanno deciso di eliminare Riot Forge, l’etichetta che segue ricerche e sviluppo per i nuovi titoli di Riot Games, per citarne alcuni pubblicati: Ruined King, The Mageseeker e Song of Nunu. Fortunatamente rimane ancora l’ultimo titolo che arriverà nel 2024 chiamato “Bandle Tale: A League of Legends Story”, un titolo GdR per Nintendo Switch e PC. Disponibile dal 21 febbraio sulle piattaforme.
Ci troviamo ora davanti a un quesito, anche nel 2024 ci troveremo parlare di licenziamenti? Con l’avanzare delle tecnologie come l'intelligenza artificiale c’è purtroppo questa possibilità. Infatti per quanto sappiamo numerose aziende utilizzano questi tools nelle proprie aziende.
Tra questi circa il 49% degli sviluppatori hanno dichiarato che utilizzano l’intelligenza artificiale sul posto di lavoro, il 31% ha dichiarato di utilizzarlo personalmente mentre il restante 18% afferma che sono i propri colleghi ad utilizzare queste nuove tecnologie.
Purtroppo le politiche aziendali variano notevolmente e così anche l’etica riguardo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nello sviluppo dei videogiochi, un sano utilizzo potrebbe quindi portarci grandi vantaggi se invece daremo spazio a queste tecnologie al punto di sostituirci allora probabilmente ci troveremo davanti a un grosso problema.
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