L’attore interprete del primo film si è detto a disagio quando in un’intervista gli è stato chiesto di commentare il sequel del Gladiatore
Per quanto ne sappiamo, o meglio, stando a quanto dichiarato proprio da Russell Crowe, l’attore non era particolarmente convinto nemmeno del primo film, Il Gladiatore. Per fortuna, nostra e di Crow, i suoi dubbi sono stati sciolti e noi abbiamo potuto godere di uno dei film più belli e amati del cinema contemporaneo. Ma, è tempo di sequel e Crowe, pare sia proprio “a disagio” pensando ad un secondo capitolo della storia.
Era il 2000 e nelle sale usciva Il Gladiatore, alla regia Ridley Scott e ad interpretare il protagonista Massimo Decimo Meridio c’era lui, Russell Crowe. Il film ha commosso e conquistato tutto il mondo ma, a quanto pare, proprio il protagonista non ne era molto convinto e anzi, sembrava quasi non volesse partecipare. In una intervista rilasciata a Vanity Fair l’attore ha dichiarato che:
“La sceneggiatura era uno schifo. Uno schifo assoluto. C’erano tutte queste sequenze, diciamo, strane Una di queste riguardava le bighe e il modo in cui i famosi gladiatori – ed è tutto vero, no? – usavano certi tipi di carri e come alcuni avessero accordi pubblicitari per prodotti per l’olio d’oliva e simili. Tutto questo era vero, ma avrebbe stonato tantissimo per un pubblico moderno. L’energia intorno a quello che stavamo facendo era molto frammentata. Un paio di volte ho pensato che forse la cosa migliore da fare fosse prendere un aereo e andarmene. Sono state le continue conversazioni con Ridley a darmi fiducia”.
È evidente che lo stesso metodo non potrà essere applicato al sequel del film previsto per il prossimo periodo Natalizio. Massimo Decimo Meridio muore dopo aver compiuto la sua vendetta e quindi Russell Crowe non sarà presente nel nuovo capitolo. Ma cos’è che fa sentire così a disagio l’attore?
"Mi sento leggermente a disagio, perché, ovviamente, sono morto e non ho voce in capitolo su ciò che viene fatto. Ho sentito dire un paio di cose che mi hanno fatto pensare, come, 'no, no, no, questo non rientra nel percorso morale di quel particolare personaggio'. Ma non posso dire nulla, non è il mio posto, sono sottoterra. Il film mi ha fatto riflettere sul mio passato. Su ciò che ho fatto: prima, durante e dopo le riprese. A tutto ciò che è seguito, alle porte che mi ha aperto".
E ad aprirsi sono state sicuramente le porte di casa Marvel dato che Russell Crowe ha recentemente interpretato il ruolo di Zeus nel quarto film dedicato alla saga di Thor, stiamo parlando del non acclamatissimo Thor: Love and Thunder, di Taika Waititi. Intanto ora tocca a Paul Mescal l’arduo compito di misurarsi con una delle performance più iconiche del cinema e, soprattutto, agli sceneggiatori riuscire a trovare battute in grado di competere con la celebre presentazione di Massimo Decimo Meridio in arena per la prima volta di fronte al suo nemico, l’Imperatore Commodo.
“Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell'esercito del nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell'unico vero imperatore Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa,... e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra”
Dalla Roma del Gladiatore alla Ascoli delle sue origini, Russell Crowe è particolarmente legato all’Italia, luogo prescelto come parte del suo tour musicale che prenderà il via proprio questo mese, il 21 giugno a Cervinia per poi proseguire a Roma, il 23 giugno proprio al parco archeologico del Colosseo. Insomma, non farà parte del cast del nuovo film Il Gladiatore, ma Massimo Decimo Meridio, in un modo o nell’altro, tornerà al Colosseo.
Intanto se dovesse cogliervi una matta nostalgia delle ambientazioni dell’antica Roma e dei gladiatori in arena, vi ricordiamo che il mondo videoludico ha dedicato molti titoli ai combattenti dell’impero. Noi vi consigliamo Story of a Gladiator perchè ricorda molto da vicino proprio la trama del film di Ridley Scott:
“Vestirai i panni di un uomo comune che ha perso tutto nella guerra contro l'Impero Romano. La tua famiglia non c'è più, i tuoi amici sono morti, la tua casa è stata ridotta in cenere e i tuoi terreni sono ora sotto la giurisdizione dei Romani. Ma nonostante la tua grande sfortuna, sei riuscito a sfuggire alla schiavitù e forse a un destino peggiore. Passi gran parte del tuo tempo per le strade di Roma per cercare di dare un significato alla tua vita e chiedendoti perché gli dei ti abbiano risparmiato. Un giorno il fato ti svela finalmente il suo piano… Sei pronto per accettarlo?”
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