Una candidatura annunciata e subito finita in polemica ma oggi più reale che mai. Vannacci è un candidato della Lega alle prossime elezioni europee
La candidatura del Generale Roberto Vannacci alle europee è ormai un fatto. Lo ha scelto la Lega di Matteo Salvini ma l’autore del libro best seller Il mondo al contrario non è riuscito a conquistare l’intero partito. Non piace a Zaia, il Governatore veneto che molti preferirebbero alla guida del partito al posto di Salvini. Non piace, un po’ a chiunque abbia un po’ di buon senso, eppure, la scelta di candidare un personaggio così divisivo, potrebbe portare, finalmente, qualche piccolo punto in casa Lega.
Una candidatura che potrebbe essere letta come una versione complottista del divide et impera. Siamo esagerati? Un po’. Ma, c’è da dire che siamo sicuri che anche una punta di eccesso non dispiacerebbe al Generale che, di eccessi e dichiarazioni estreme, ne sa qualcosa. Lo ha dimostrato al suo vastissimo pubblico di lettori con il suo best seller Il mondo al contrario. Libro che lo ha catapultato sotto i riflettori della cronaca e via dalle fila dell’esercito, proprio a causa di dichiarazioni al limite tra il complottismo, il razzismo e l’omofobia. Dalle teorie gender ai poteri forti Lgbt+ che minacciano la cultura italica, Vannacci di copie ne ha vendute così tante da far drizzare le orecchie di Matteo Salvini, lo sfortunato leader della Lega in caduta libera che continua ad accumulare sconfitte elettorali e a perdere consensi.
Ma Vannacci offre una speranza. Forte dei suoi consensi è un personaggio talmente divisivo da potersi imporre ad una fetta dell’elettorato della Lega, confuso dalla recente leadership di Matteo Salvini. Eppure non bisogna sottovalutare le correnti - mai - interne ai partiti. Zaia è stato chiarissimo e ha dichiarato “Voterò un veneto”. Come se non bastasse, le ultime dichiarazioni del Generale sui disabili che dovrebbero essere educati in apposite aule e non in classi miste, hanno fatto infuriare anche il sindaco di Treviso che ha subito risposto “Noi siamo per l’inclusione, venga a Treviso e cambierà idea”.
Il mondo al contrario del Generale Vannacci è un capolavoro complottista tra dittatura delle minoranze e la fine della logica e della razionalità. Ma, a onor del vero, Vannacci non è certo il primo e solo complottista al mondo, anzi, per quanto ne sappiamo è in ottima compagnia, soprattutto in casa Lega. Il complottismo un po’ affascina con quelle teorie bizzarre sull’andamento del mondo, il ruolo del potere, le lobby e i loschi personaggi che le guidano, per noi parlare poi delle segretissime riunioni in cui si decide il destino dell’umanità. anche la pandemia ce ne ha regalate di esilaranti. Ma la cosa più interessante è come abbiano invaso anche il mondo dei videogame, nel bene e nel male.
Partiamo da un nome: Alex Jones, idolo dell’estrema destra americana, re indiscusso dei complottisti ora ha anche un suo videogame. Si chiama Alex Jones: NWO Wars, quella sigla, NWO sta per nuovo ordine mondiale che sì, è un po’ il mondo al contrario di Vannacci. Ma il bello deve ancora venire perché, stando Jones, il suo videogame, non sarebbe una trovata di marketing ma una risposta efficace alla tirannia nel mondo e chi lo compra farà parte degli eletti e salvatori dell’umanità. E per concludere in bellezza, oltre a vestire i panni del Jones salvator mundi, potrete entrare in team con Donald Trump in versione super hero.
Se poi quello che desiderate è creare una vostra personalissima teoria del complotto, non potete non giocare a Fake plots, il videogame in cui potrete imparare a conoscere i meccanismi cognitivi che portano alcune persone a ideare le teorie complottiste o a lasciarsene affascinare. Lo scopo del gioco è educativo pur usando un gameplay estremamente ricco di suggestioni e ironia.
La risposta è un gigantesco nì. Il Generale può candidarsi ma non proprio ovunque. A chiarirlo ci pensa un l'articolo 1485 del codice dell'ordinamento militare, che rimanda all'articolo 7 del decreto del presidente della Repubblica n. 361 secondo il quale è prevista l’ineleggibilità dei candidati che abbiano già esercitato funzioni pubbliche in una certa circoscrizione. Per essere ancora più precisi, il decreto riguarda l’elezione al Parlamento italiano, per quello europeo, il decreto dovrebbe essere nullo ma, a quanto pare, alcuni politici stanno spingendo per ricevere ulteriori chiarimenti, nella speranza che il Generale possa ridurre così il suo margine di vittoria. La campagna elettorale può essere condotta senza esclusione di colpi, nei limiti della legalità e del rispetto ma, la democrazia è tale sempre e in ogni circostanza e la parola deve rimanere agli elettori. Sì, anche se il candidato è Vannacci. E alla fine si vedrà, chi di Vannacci ferisce…
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