Guerra aperta ai tripla A, il mercato cambia volto

Il mercato dei tripla A oggi è pronto al funerale, spazio all'inventiva dei videogiochi indipendenti con idee innovative

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Il 2023 come il 2024 sembra l'anno della ribalta definitiva tra le grandi compagnie dell'industria dei videogiochi e  le compagnie indipendenti, ma quali sono stati i motivi che hanno portato questa inversione di marcia?

Serie portate allo sfinimento

Il passato dell'industria dei videogiochi, ormai lontano nel tempo, proponeva ogni anno un insieme di tantissimi titoli nuovi tutti davvero molto diversi fra loro con esclusive che facevano ingolosire i giocatori e che mettevano al primo posto la volontà di far divertire il pubblico e farli appassionare ad una saga o ad un personaggio.
 

Indubbiamente uno degli esempi più importanti è Super Mario, celebre personaggio del mondo Nintendo il quale fece la sua prima apparizione nel 1981. Oppure possiamo parlare di una saga immortale come quella di Bioshock, Monkey island e tante altre, talmente tante che se volessimo fare una lista non finiremmo più. L'evoluzione del mercato dei videogiochi però ha visto il proprio volto cambiare nel 2010, quando iniziarono ad essere pubblicati alcuni giochi ad una cadenza fissa e a riscuotere un successo mai visto prima. Alzando l'hype e le aspettative dei videogiocatori attorno a quel dato prodotto, partendo con il marchio di approvazione ancor prima di essere giocato, banalmente perchè era sinonimo di qualità il nome di quella saga.
 

La prima saga videoludica che inizio ad adoperare questo stratagemma di mercato, cercando di produrre anno dopo anno con solo 365 giorni di lavoro un gioco in grado di esser completo e al tempo stesso migliore di quello precedente, fu quella di Call of Duty la quale si impose sul mercato con la nomea di essere il leader delle uscite nel periodo di novembre, costringendo alcune altre software house a spostare i propri lanci per evitare di venir oscurati, Call of Duty rimase per anni sul vertice delle classifiche di vendita grazie a strategie così aggressive e che mirava a mungere le proprio idee fino alla fine.

Call of duty trapelano le informazioni dei prossimi 3 giochi

La storia però iniziò a presentare sempre più serie di videogiochi che continuavano a riproporsi anno dopo anno con episodi più o meno riusciti, guardiamo la magnifica ip di Microsoft che all'epoca di Xbox 360 faceva impallidire i giocatori playstation,  Gears of War è stato un gioco che ha segnato un epoca, ma che purtroppo fu portato alla morte da questo tipo di strategia di mercato sullo sfruttamento oltre ogni ragionevole idea, con l'ultimo capitolo della saga che non è riuscito nemmeno a scaldare il cuore dei videogiocatori più appassionati.
 

I videogiocatori si sono sempre più resi conto che la denominazione di tripla A, fosse ormai solo più un marchio per identificare i prodotti di qualità più inferiore,  prodotti incompleti volti a massimizzare i guadagni sul lungo perido e assumendo connotazioni simili a quelle dei free to play pay to win con microtransazioni sempre più invasive. L'apice di questa strategia di mercato indubbiamente viene rispecchiata con alcuni grandi flop, la serie Ghost Recon di Ubisoft, la serie Battlefield di EA con 2042 che finì nel dimenticatoio tempo 0 e l'ultimo e più eclatante caso con l'ultimo Call of Duty che sembra aver costretto Activision all'esame di coscienza.

Indie non sempre sicuri, ma valida alternativa

In un mercato saturo di prodotti giganteschi, il cui singolo obiettivo sembra solo quello di ripetere a stampo quanto fatto precedentemente per spillar soldi e non innovare presso che nulla, i giochi indipendenti, ma anche quelli di case di sviluppo più piccole rispetto ai grandi colossi del mercato, stanno ottenendo le luci della ribalta riuscendo a stracciare la concorrenza di ogni qualsivoglia tipo di concorrente.

le migliori cavalcature di palworld

Palworld è solo la punta di un iceberg gigantesco, il quale pur con molti problemi legati a questioni legali e non, si è dimostrato fin da subito in grado di meritarsi la nomea di "ammazza Pokèmon". Questo non per la volontà di voler affossare la serie, ma banalmente per le capacità di essere in grado di sopperire ad un'esigenza di mercato a cui una casa di sviluppo con tutte le possibilità economiche di questo mondo come Nintendo, non ha mai voluto dare ascolto, preferendo utilizzare strategie di marketing alquanto discutibili per eliminare anche il comparto dei giochi usati e riproponendo, sempre più spesso, meri tentativi di allungare il proprio brodo primordiale senza riuscire ad innovare.

Helldivers 2 la componente cooperativa del primo capitolo non è cambiata

Prendiamo per esempio il lavoro svolto da Arrowhead, il piccolo team di sviluppo dietro a Helldivers 2 ha lanciato sul mercato un prodotto incredibile, in grado ancora una volta di rispondere a delle esigenze di mercato in ascoltate. Qual è il segreto dietro il successo di queste produzioni ? Il cambio di rotta rispetto alle grandi case di voler anteporre il divertimento dei propri giocatori ad un guadagno materiale vendendo i propri giochi a prezzi ridotti per renderli più accessibili, anche in un mondo come quello di oggi dove in molti fanno fatica anche solo a mettere il pane in tavola e non possono permettersi di spendere 80 € per un gioco come Skull and Bones, uscito sul mercato con un comparto tecnico troppo arretrato per essere venduto a prezzo pieno e definito quadrupla A.

D&D un marchio famoso nella cultura pop di proprietà di Hasbro

 

Certamente c'è chi come, coloro che lavorarono al progetto di  The Day Before con questo ambiente non ha nulla a che fare, ma prendiamo ad esempio Pacif Drive un gioco di cui a giorni lanceremo la recensione, è un indie prodotto dagli Ironwood Studios, i quali sono riusciti a realizzare probabilmente uno dei giochi più importanti del 2024, prendiamo l'esempio di Dredge, oppure di Hogwarts Legacy e Baldur's gate 3, tutti titoli diversissimi tra loro che sono riusciti ad imporsi in un mercato in cui i giocatori vogliono acquistare esperienze single player, non fidatevi di chi dice che i giochi single player non vendono più perchè mente, e soprattutto giochi completi fin dal loro lancio senza dover aspettare dlc o season pass, che non contribuiscono all'ecosistema.

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