Mentre Cate Blanchett e Jack Black sperano che il pubblico si dimentichi presto della loro apparizione nel film di Eli Roth, ecco i cinque peggiori adattamenti di videogiochi di tutti i tempi
L'uscita di ‘Borderlands’ sul grande schermo - che attualmente ha una percentuale di “gradimento” del 10% su Rotten Tomatoes - ricorda ai cinefili di ogni paese ed età che Hollywood non ha ancora delineato la ricetta perfetta per realizzare con costanza film sui videogiochi di qualità. Non importa, ovvero, quanto sia buono ‘Super Mario Bros. - Il film’ del 2023, dato che nessun successo al mondo potrà mai cancellare l’orrore di ‘Super Mario Bros.’ del 1993, il nonno di tutti i peggiori adattamenti cinematografici di videogiochi mai prodotti fino ad oggi. E per quanto quel film sia diventato un caso tristemente famoso, ci duole ammettere che esistono perfino trasposizioni videoludiche ancora più difficili da guardare. Pertanto, mentre Cate Blanchett, Jack Black e Kevin Hart sperano probabilmente che il pubblico si dimentichi al più presto della loro apparizione in ‘Borderlands’ di Eli Roth, ecco qui di seguito cinque dei peggiori adattamenti cinematografici di videogiochi di tutti i tempi.
Doom è uno dei videogiochi più iconici di sempre e, non a caso, è considerato il “padre” di tutti gli sparatutto in prima persona, motivo per cui meritava di più di un prevedibile film d’azione con effetti speciali discutibili. Difatti, questo è uno dei tanti flop di Dwayne Johnson all'inizio della sua carriera, anche se alla fine The Rock - come sappiamo - è riuscito decisamente a risollevarsi.
In generale, il film del 2005 diretto da Andrzej Bartkowiak è stato molto criticato, principalmente per la pessima direzione delle scene di battaglia tra i personaggi, troppo confusionarie e difficoltose da seguire. Doom, nel suo complesso, ha ottenuto un misero 18% su Rotten Tomatoes, e le speranze di un franchise cinematografico sono morte con l'accoglienza negativa dei fan.
Tuttavia, una magra consolazione sembra esserci: John Carmack, cofondatore di id Software e co-creatore di Doom, si è espresso favorevolmente nei confronti del film, affermando:
“Mi è piaciuto. Nessuno si aspetta che un film su un videogioco sia materiale da Oscar, ma penso che questo sia un film d'azione solido con molti riferimenti che divertiranno la comunità dei videogiocatori”
Double Dragon del 1994 ha commesso il più grande peccato cardinale del cinema: è un film stupido che crede di essere intelligente. È pieno di battute di cattivo gusto, di errori di logica e di un triste tentativo di satira culturale. Si basa molto vagamente sull’omonimo gioco di combattimento di successo della fine degli anni Ottanta. Tuttavia, l'azione di terza categoria del film è sepolta sotto una trama smielata che coinvolge collane magiche, inserti apocalittici e nozioni tecnologiche visivamente terribili.
Il cast è misto, con Scott Wolf nel ruolo di Billy Lee e Alyssa Milano nel ruolo del capo di una banda di strada. Il lato positivo è che ci sono Mark Dascascos (John Wick 3 - Parabellum), Jeff Imada (Grosso guaio a Chinatow), Al Leong (Die Hard) e Julia Nickson (Rambo 2 - La vendetta) a dare al film una certa reputazione nel campo dell'azione. In ogni caso, il lungometraggio ha un indice di gradimento del 12% su Rotten Tomatoes, e il punteggio del pubblico non è molto diverso, dal momento che si ferma al 26%.
Piccola premessa: Postal (2007) è diretto da Uwe Boll, nonché il fondatore della società di produzione cinematografica Boll KG, da cui riceve i finanziamenti per i propri film, molti dei quali hanno la caratteristica comune di essere tratti da videogiochi. Bene, torniamo a noi. La primissima scena di Postal vede i dirottatori dell'11 settembre far schiantare accidentalmente un aereo contro il World Trade Center. L’intento del film era quello di inscenare una versione “ironica” dell’attentato, ma ciò che ne esce è un livello di comicità che risulta privo di qualsiasi umorismo o umanità.
In ogni caso, Postal è l’adattamento dell'omonimo videogioco per PC del 1997, di cui porta però con sé solo il titolo e l'idea più sottile della sua premessa, che coinvolge un “virus” capace di mandare le persone in preda alla follia omicida. In questo caso, si tratta solo di una scusa per Boll per includere violenza di cattivo gusto, tra cui sparatorie di massa e immagini di minori deceduti.
Il regista ha cercato di giustificare il tutto attraverso un tentativo di satira, anche se questa recensione di MaryAnn Johanson di Flick Filosopher trasmette perfettamente il risultato ottenuto: “Boll scambia lo shock per la satira e la crudezza per l'intelligenza in questo catalogo disperatamente poco divertente e senza speranza dei mali dell'America... che finisce per gioire di ciò che crede di trasmettere”. Non a caso, proprio Uwe Boll ha vinto come Peggior regista durante i Razzie Awards del 2008.
Mortal Kombat del 1995 è uno dei migliori adattamenti cinematografici di videogiochi mai realizzati nella storia del grande schermo. È sicuramente smielato, ma è fedele ai personaggi e molto divertente. Il sequel del 1997, invece, sembra più che altro una deludente presa in giro, con alcuni dei peggiori effetti speciali degli anni Novanta.
Nello speficico, Mortal Kombat - Distruzione totale (o Mortal Kombat: Annihilation, stando al titolo originale) presenta pessimi trucco e parrucco, effetti speciali terribili e un montaggio incoerente. Non a caso, il film ha ottenuto solo un misero 4% su Rotten Tomatoes, costringendo il franchise ad abbandonare il grande schermo fino a quando la Warner Bros. non l'ha rilanciato con un decente adattamento vietato ai minori nel 2021, più fedele alla brutalità del gioco.
Milla Jovovich, nel 2002, ha vestito per la prima volta i panni dell'affascinante eroina Alice, protagonista della saga cinematografica ispirata al famoso videogame horror Resident Evil. Il secondo film dell’amata serie, nonché Resident Evil: Apocalypse, purtroppo, è però riuscito a sbagliare così tante cose da far arrabbiare la maggior parte dei fan dell'iconico videogioco.
Certo, come film, non è così brutto come gli altri titoli presenti in questa lista, ma è sicuramente il più debole dei lavori di Milla Jovovich. Basti pensare che il film trasforma il cattivo principale, Nemesis, in un avversario noioso e deludente, e non riesce a cogliere il potenziale del personaggio del gioco, che ha invece una reputazione leggendaria tra i fan dello stesso.
Il film, esordio alla regia di Alexander Witt, non è disastro totale, quanto più un incastro di errori e incongruenze. Il lavoro della macchina da presa è amatoriale, il montaggio è frenetico e difficile da seguire e i personaggi sembrano tutti delle caricature. Tra questi, annoveriamo anche la prima apparizione del personaggio preferito dai fan, Jill Valentine (interpretata da Sienna Guillory), il cui ruolo viene però messo in discussione da una sceneggiatura inconsistente. Fortunatamente, gli ultimi film della serie si sono un po’ ripresi dopo questo fallimento. Probabilmente, più in basso di così non si poteva andare.
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