Benvenuti a tutti nel nuovo episodio di Game Crafters! Sono Giuliana e oggi andremo ad analizzare un argomento cruciale per chiunque sia appassionato di sviluppo di videogiochi: la pipeline di sviluppo di un videogioco.La Pipeline di sviluppo di un videogiocoLa pipeline di sviluppo di un videogioco è un processo complesso e articolato che permette di trasformare un'idea in un prodotto finito, pronto per essere giocato. Questo processo è suddiviso in diverse fasi, ciascuna con specifiche attività e obiettivi, che assicurano che il gioco venga sviluppato in maniera efficace e senza intoppi.Perché la Pipeline è importante?Una pipeline ben strutturata è essenziale per il successo di un videogioco. Permette di testare il gioco adeguatamente, risolvere eventuali problemi nelle fasi appropriate e ottimizzare l'uso del budget, del tempo e del personale per ottenere il miglior risultato possibile.Fase di Pre-ProduzioneLa pre-produzione è una delle fasi più critiche dello sviluppo, poiché getta le basi per tutto ciò che seguirà. Durante questa fase, il team definisce gli obiettivi, stabilisce le linee guida e pianifica le risorse necessarie per il progetto. In questa fase viene generata l'idea del gioco, discutendo i concetti, i temi, le meccaniche, gli stili e quant'altro. Viene creato un documento che descrive l'idea generale del gioco, ovvero il Game Concept.Creazione del Game Design DocumentUna volta appurata l'idea, si passa alla creazione del Game Design Document (GDD), conosciuto anche come la "Bibbia del Videogioco". Questo documento dettagliato include tutte le informazioni necessarie per lo sviluppo del gioco. Parallelamente, viene formato il team di sviluppo.Fase di produzioneOra che l'idea è definita e i documenti sono pronti, possiamo iniziare lo sviluppo vero e proprio del videogioco. La fase di produzione è una delle più lunghe e impegnative, dove tutti lavorano a pieno regime. Durante questa fase, si realizzano il prototipo, la vertical slice, l'alpha e la beta del gioco, fino a raggiungere la versione finale.Fase di testingIn concomitanza con la fase finale di produzione, abbiamo la fase di testing. Ogni caratteristica e meccanica del gioco richiede un test per il controllo qualità. È fondamentale assicurarsi che il gioco non abbia bug e che funzioni correttamente.Pre-Lancio e LancioQuando il gioco è pronto, entriamo nelle fasi di pre-lancio e lancio. Queste fasi implicano una serie di attività finalizzate a preparare il gioco per il rilascio finale e a massimizzare l'impatto al momento del lancio. Vengono create campagne promozionali, trailer di lancio, demo e anteprime per creare aspettativa e coinvolgere il pubblico.Fase di Post-LancioInfine, abbiamo la fase di post-lancio. Questa fase influisce notevolmente sul successo e sulla longevità del gioco ed è caratterizzata da attività e iniziative volte a supportare e migliorare il prodotto. Queste includono supporto tecnico, aggiornamenti di contenuti, eventi speciali e altro ancora.

Benvenuti a tutti nel nuovo episodio di Game Crafters! Sono Giuliana e oggi andremo ad analizzare un argomento cruciale per chiunque sia appassionato di sviluppo di videogiochi: la pipeline di sviluppo di un videogioco.<h3>La Pipeline di sviluppo di un videogioco</h3>La pipeline di sviluppo di un videogioco è un processo complesso e articolato che permette di trasformare un'idea in un prodotto finito, pronto per essere giocato. Questo processo è suddiviso in diverse fasi, ciascuna con specifiche attività e obiettivi, che assicurano che il gioco venga sviluppato in maniera efficace e senza intoppi.<h3>Perché la Pipeline è importante?</h3>Una pipeline ben strutturata è essenziale per il successo di un videogioco. Permette di testare il gioco adeguatamente, risolvere eventuali problemi nelle fasi appropriate e ottimizzare l'uso del budget, del tempo e del personale per ottenere il miglior risultato possibile.<h3>Fase di Pre-Produzione</h3>La pre-produzione è una delle fasi più critiche dello sviluppo, poiché getta le basi per tutto ciò che seguirà. Durante questa fase, il team definisce gli obiettivi, stabilisce le linee guida e pianifica le risorse necessarie per il progetto. In questa fase viene generata l'idea del gioco, discutendo i concetti, i temi, le meccaniche, gli stili e quant'altro. Viene creato un documento che descrive l'idea generale del gioco, ovvero il Game Concept.<h3>Creazione del Game Design Document</h3>Una volta appurata l'idea, si passa alla creazione del Game Design Document (GDD), conosciuto anche come la "Bibbia del Videogioco". Questo documento dettagliato include tutte le informazioni necessarie per lo sviluppo del gioco. Parallelamente, viene formato il team di sviluppo.<h3>Fase di produzione</h3>Ora che l'idea è definita e i documenti sono pronti, possiamo iniziare lo sviluppo vero e proprio del videogioco. La fase di produzione è una delle più lunghe e impegnative, dove tutti lavorano a pieno regime. Durante questa fase, si realizzano il prototipo, la vertical slice, l'alpha e la beta del gioco, fino a raggiungere la versione finale.<h3>Fase di testing</h3>In concomitanza con la fase finale di produzione, abbiamo la fase di testing. Ogni caratteristica e meccanica del gioco richiede un test per il controllo qualità. È fondamentale assicurarsi che il gioco non abbia bug e che funzioni correttamente.<h3>Pre-Lancio e Lancio</h3>Quando il gioco è pronto, entriamo nelle fasi di pre-lancio e lancio. Queste fasi implicano una serie di attività finalizzate a preparare il gioco per il rilascio finale e a massimizzare l'impatto al momento del lancio. Vengono create campagne promozionali, trailer di lancio, demo e anteprime per creare aspettativa e coinvolgere il pubblico.<h3>Fase di Post-Lancio</h3>Infine, abbiamo la fase di post-lancio. Questa fase influisce notevolmente sul successo e sulla longevità del gioco ed è caratterizzata da attività e iniziative volte a supportare e migliorare il prodotto. Queste includono supporto tecnico, aggiornamenti di contenuti, eventi speciali e altro ancora.

Scopri la pipeline di sviluppo di un videogioco in questo nuovo episodio di Game Crafters

Cos'è la pipeline nei videogiochi?

Scopri la pipeline di sviluppo di un videogioco in questo nuovo episodio di Game Crafters. Giuliana spiega ogni fase del processo, dalla pre-produzione al post-lancio, per aiutarti a comprendere come nasce un videogioco di successo

Game Crafters: Cos'è la pipeline nei videogiochi?

L’adattamento del popolare videogioco action-adventure sviluppato da Ubisoft riceve un importante aggiornamento: ‘Watch Dogs’ è ufficialmente in produzione. L'annuncio è arrivato tramite un post sui social media che mostra un ciak sul set dell'adattamento in live-action della serie di videogiochi più amata dai fan, iniziata con Watch Dogs del 2014. Anche se non ci sono immagini delle principali star legate alla produzione, immaginiamo che Sophie Wilde, che ha festeggiato l'apice della sua carriera nell'horror ‘Talk to Me’ di A24 e Tom Blythe, ancora reduce dal successo di ‘Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente’ non siano tanto lontani dalle telecamere.Watch Dogs: che cosa aspettarsi dall’adattamento sul grande schermoIl gioco originale, prodotto da Ubisoft, permette ai giocatori di introdursi nella rete elettronica di Chicago e di creare il caos controllando semafori, ponti, telecamere di sicurezza e tanto altro ancora. Ma a un livello più profondo, Watch Dogs si propone di smascherare la corruzione del governo e di riportare il potere nelle mani della gente comune. C'è anche il cattivissimo ctOS (sistema operativo centrale), che funziona come una rete onnisciente che detiene tutte le informazioni private dei civili che vivono nella "città del vento". Sfruttando le loro incredibili abilità, gli hacker in prima persona mettono a dura prova coloro che sfruttano le loro posizioni di potere per avidità e guadagno personale.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1808541277191123189")&nbsp;Presumendo che il film live-action non stia puntando al territorio del franchise, avrà molto materiale da cui attingere, dato che i giochi della serie sono tre, con Watch Dogs 2 che trasporta i giocatori a San Francisco e Watch Dogs: Legion che attraversa l'oceano per arrivare a Londra. Per questo motivo, possiamo presumere che il film sarà un'avventura in giro per il mondo per i personaggi di Sophie Wilde e Tom Blythe. C'è anche la possibilità che la trama, ancora non del tutto chiarita, si distacchi dai videogiochi per immegersi nei libri e nelle miniserie a fumetti che ne hanno fatto da spin-off.Watch Dogs è l'ultimo gioco Ubisoft trasformato in un progetto cinematograficoI videogiochi trasformati in adattamenti per il grande o piccolo schermo, come sappiamo, sono sempre più richiesti, al giorno d'oggi. Non a caso, anche Ubisoft ha da tempo cominciato a dare ai suoi giocatori un motivo in più per andare al cinema.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1798386468639109536")&nbsp;Nel 2016, il regista Justin Kurzel ha coinvolto star come Michael Fassbender e Brendan Gleeson per un lungometraggio sul popolarissimo Assassin's Creed, mentre altri titoli come Prince of Persia: Le sabbie del tempo e The Division hanno fatto il crossover con Jake Gyllenhaal nel ruolo di protagonista. Oltre a Watch Dogs, Ubisoft si è associata a grandi studios per sostenere altri progetti imminenti, tra cui un rifacimento cinematografico di Beyond Good &amp; Evil, amato dai fan.

L’adattamento del popolare videogioco action-adventure sviluppato da Ubisoft riceve un importante aggiornamento: ‘Watch Dogs’ è ufficialmente in produzione. L'annuncio è arrivato tramite un post sui social media che mostra un ciak sul set dell'adattamento in live-action della serie di videogiochi più amata dai fan, iniziata con Watch Dogs del 2014. Anche se non ci sono immagini delle principali star legate alla produzione, immaginiamo che Sophie Wilde, che ha festeggiato l'apice della sua carriera nell'horror ‘Talk to Me’ di A24 e Tom Blythe, ancora reduce dal successo di ‘Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente’ non siano tanto lontani dalle telecamere.<h2>Watch Dogs: che cosa aspettarsi dall’adattamento sul grande schermo</h2>Il gioco originale, prodotto da Ubisoft, permette ai giocatori di introdursi nella rete elettronica di Chicago e di creare il caos controllando semafori, ponti, telecamere di sicurezza e tanto altro ancora. Ma a un livello più profondo, Watch Dogs si propone di smascherare la corruzione del governo e di riportare il potere nelle mani della gente comune. C'è anche il cattivissimo ctOS (sistema operativo centrale), che funziona come una rete onnisciente che detiene tutte le informazioni private dei civili che vivono nella "città del vento". Sfruttando le loro incredibili abilità, gli hacker in prima persona mettono a dura prova coloro che sfruttano le loro posizioni di potere per avidità e guadagno personale.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1808541277191123189")&nbsp;Presumendo che il film live-action non stia puntando al territorio del franchise, avrà molto materiale da cui attingere, dato che i giochi della serie sono tre, con Watch Dogs 2 che trasporta i giocatori a San Francisco e Watch Dogs: Legion che attraversa l'oceano per arrivare a Londra. Per questo motivo, possiamo presumere che <a href="https://gaming.libero.it/watch-dogs-la-star-di-hunger-games-tom-blyth-e-il-protagonista-dell-adattamento-del-videogioco">il film sarà un'avventura in giro per il mondo</a> per i personaggi di Sophie Wilde e Tom Blythe. C'è anche la possibilità che la trama, ancora non del tutto chiarita, si distacchi dai videogiochi per immegersi nei libri e nelle miniserie a fumetti che ne hanno fatto da spin-off.<h3>Watch Dogs è l'ultimo gioco Ubisoft trasformato in un progetto cinematografico</h3>I videogiochi trasformati in adattamenti per il grande o piccolo schermo, come sappiamo, sono sempre più richiesti, al giorno d'oggi. Non a caso, anche Ubisoft ha da tempo cominciato a dare ai suoi giocatori <a href="https://gaming.libero.it/ubisoft-la-serie-assasin-s-creed-e-pronta-a-tornare-con-una-serie-di-remake">un motivo in più per andare al cinema</a>.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1798386468639109536")&nbsp;Nel 2016, il regista Justin Kurzel ha coinvolto star come Michael Fassbender e Brendan Gleeson per un lungometraggio sul popolarissimo Assassin's Creed, mentre altri titoli come <a href="https://gaming.libero.it/prince-of-persia-il-remake-delle-sabbie-del-tempo-ubisoft-ci-sta-lavorando">Prince of Persia: Le sabbie del tempo</a> e The Division hanno fatto il crossover con Jake Gyllenhaal nel ruolo di protagonista. Oltre a Watch Dogs, Ubisoft si è associata a grandi studios per sostenere altri progetti imminenti, tra cui un rifacimento cinematografico di Beyond Good &amp; Evil, amato dai fan.

Che cosa dobbiamo aspettarci dall’adattamento dell’amato videogioco action-adventure sviluppato da Ubisoft?

Watch Dogs: grandi novità per l’adattamento cinematografico

Durante la cerimonia dei The Game Awards 2023, che si è svolta nella notte dell'8 dicembre a Las Vegas, sono stati annunciati tantissimi nuovi giochi dal presentatore Geoff Keighley, fra le première dei grandi studio e i trailer di DLC di giochi popolari come God of War Ragnarok, è stato presentato anche il nuovo gioco del game designer canadese Daniel Mullins, Pony Island 2 Panda Circus.Chi sono Daniel Mullins e Pony IslandDaniel Mullins è un game designer indipendente in attività dal 2016, l'anno in cui ha rilasciato Pony Island, un puzzle game in pixel art dove dobbiamo scoprire i segreti che si celano dietro a un innocente gioco per bambini, che scopriremo essere stato sviluppato da Lucifero.&nbsp;Il gioco ha ricevuto attenzione soprattutto su YouTube per i suoi elementi horror ben riusciti e i suoi elementi di trama che rompevano la quarta parete, in seguito ha rilasciato The Hex, un gioco investigativo dove dovremmo scoprire chi ha commesso un omicidio fra 6 personaggi dei videogiochi dalla popolarità scemante.&nbsp;Il gioco non è solo un mistero divertente che si snoda fra 6 tipi di gameplay diverso, ma è anche un commento su come Mullins vede l'industria videoludica e la costante ricerca di popolarità e guadagni al di sopra di creare prodotti di qualità.&nbsp;Sia Pony Island che The Hex hanno sviluppato un seguito di culto con tantissimi fan che hanno spolpato entrambi i giochi, cercando indizi ovunque per cercare di capire al 100% quello che Mullins voleva dire con questi giochi.Il successo transmediale di InscryptionIl primo grande successo per il game designer è nel 2021 con Inscryption, un gioco di carte Roguelite, ispirato a Slay The Spire, nel gioco ci troveremmo nella capanna dell'inquietante Leshy, una figura che ci farà da Game Master durante le nostre sessioni di gioco, ma durante le partite vedremmo le nostre carte che inizieranno a parlarci e a spingerci a trovare un modo per uscire dalla capanna e andare a cercare cosa si annida nelle profondità del codice del gioco, in un mistero che porterà nel profondo del gioco &nbsp;fino ad uscirne e dover risolvere un mistero nel mondo reale.&nbsp;Il gioco è stato ben ricevuto dalla critica e dai fan, soprattutto per la sua capacità di fondere gameplay e storytelling, ma anche per gli elementi di ARG, che hanno richiesto la partecipazione di alcuni fan che hanno dovuto scoprire indizi nei boschi canadesi, armati di pala e bussola.Cosa aspettarci da Pony Island 2Pony Island 2 Panda Circus ha mostrato un trailer intrigante ai Game Awards, che si apre mostrando scorci e architetture che rimandano alla Cina imperiale, creando già la connessione con i panda, che saranno i protagonisti della versione di Pony Island che giocheremo in questo titolo, però questi teneri animali sono tutt'altro che felici, con uno di loro che lamenta la cruenta morte dei suoi simili in una delle scene del trailer, vediamo poi vari tipi di gameplay, dall'avventura grafica al platformer, fino a delle scene al di fuori di Pony Island, in cui combatteremo contro il cabinato che ospita il gioco maledetto, abbiamo inoltre visto un nuovo e misterioso personaggio, King Yan, interpretato da Cho Sung-won (in arte ProZD), che sembra avere dei poteri mistici legati a Pony Island.

Durante la cerimonia dei The Game Awards 2023, che si è svolta nella notte dell'8 dicembre a Las Vegas, sono stati annunciati tantissimi nuovi giochi dal presentatore Geoff Keighley, fra le première dei grandi studio e i trailer di DLC di giochi popolari come God of War Ragnarok, è stato presentato anche il nuovo gioco del game designer canadese Daniel Mullins, Pony Island 2 Panda Circus.<h2>Chi sono Daniel Mullins e Pony Island</h2>Daniel Mullins è un game designer indipendente in attività dal 2016, l'anno in cui ha rilasciato Pony Island, un puzzle game in pixel art dove dobbiamo scoprire i segreti che si celano dietro a un innocente gioco per bambini, che scopriremo essere stato sviluppato da Lucifero.&nbsp;Il gioco ha ricevuto attenzione soprattutto su YouTube per i suoi elementi horror ben riusciti e i suoi <a href="https://gaming.libero.it/recensione-di-alan-wake-2">elementi di trama che rompevano la quarta parete</a>, in seguito ha rilasciato The Hex, un gioco investigativo dove dovremmo scoprire chi ha commesso un omicidio fra 6 personaggi dei videogiochi dalla popolarità scemante.&nbsp;Il gioco non è solo un mistero divertente che si snoda fra 6 tipi di gameplay diverso, ma è anche un commento su come Mullins vede l'industria videoludica e la costante ricerca di popolarità e guadagni al di sopra di creare prodotti di qualità.&nbsp;Sia Pony Island che The Hex hanno sviluppato un seguito di culto con tantissimi fan che hanno spolpato entrambi i giochi, cercando indizi ovunque per cercare di capire al 100% quello che Mullins voleva dire con questi giochi.<h3>Il successo transmediale di Inscryption</h3>Il primo grande successo per il game designer è nel 2021 con Inscryption, un gioco di carte Roguelite, ispirato a Slay The Spire, nel gioco ci troveremmo nella capanna dell'inquietante Leshy, una figura che ci farà da Game Master durante le nostre sessioni di gioco, ma durante le partite vedremmo le nostre carte che inizieranno a parlarci e a spingerci a trovare un modo per uscire dalla capanna e andare a cercare cosa si annida nelle profondità del codice del gioco, in un mistero che porterà nel profondo del gioco &nbsp;fino ad uscirne e dover risolvere un mistero nel mondo reale.&nbsp;Il gioco è stato ben ricevuto dalla critica e dai fan, soprattutto per la sua capacità di fondere gameplay e storytelling, ma anche per gli elementi di ARG, che hanno richiesto la partecipazione di alcuni fan che hanno dovuto scoprire indizi nei boschi canadesi, armati di pala e bussola.<h2>Cosa aspettarci da Pony Island 2</h2>Pony Island 2 Panda Circus ha mostrato un trailer intrigante ai <a href="https://gaming.libero.it/the-game-awards-2023-baldur-s-gate-3-e-il-gioco-dell-anno-alan-wake-2-miglior-game-direction">Game Awards</a>, che si apre mostrando scorci e architetture che rimandano alla Cina imperiale, creando già la connessione con i panda, che saranno i protagonisti della versione di Pony Island che giocheremo in questo titolo, però questi teneri animali sono tutt'altro che felici, con uno di loro che lamenta la cruenta morte dei suoi simili in una delle scene del trailer, vediamo poi vari tipi di gameplay, dall'avventura grafica al platformer, fino a delle scene al di fuori di Pony Island, in cui combatteremo contro il cabinato che ospita il gioco maledetto, abbiamo inoltre visto un nuovo e misterioso personaggio, King Yan, interpretato da Cho Sung-won (in arte ProZD), che sembra avere dei poteri mistici legati a Pony Island.

Il nuovo gioco di Daniel Mullins ci metterà in una nuova versione del gioco creato da Lucifero alla ricerca di verità nascoste

Game Awards 2023: annunciato Pony Island 2 Panda Circus

Dal creatore di Inscryption e The Hex arriva un nuovo gioco horror dai toni misteriosi in cui dovremmo risolvere tutti i misteri lasciati in sospeso dal primo Pony Island

Annunciato ai Game Awards Pony Island 2: Panda Circus, il nuovo videogioco di Daniel Mullins

Entrando nel 2024 e proiettando lo sguardo verso i prossimi tornei di eSport, emergono già nuove dichiarazioni in merito alle prossime competizioni esport. La società BLAST, rinomata per aver organizzato alcuni dei più prestigiosi tornei di esport degli ultimi anni, ha comunicato di aver sottoscritto un nuovo accordo a lungo termine con Epic Games, più nello specifico riguardo i loro titoli principali Fortnite e Rocket League.L'annuncio della collaborazione con Epic GamesIn base a questo accordo, BLAST assumerà la gestione sia della Fortnite Championship Series (FNCS) che della Rocket League Championship Series (RLCS).&nbsp;La collaborazione con Fortnite Competitive è iniziata con gli eventi FNCS All-Star Showdown e FNCS Grand Royale nel 2021. Successivamente, BLAST ha continuato a dirigere i programmi FNCS nel 2022 e nel 2023, incluso il campionato globale FNCS svoltosi a Copenaghen.Il campionato globale FNCS Copenaghen dell'anno precedente, trovate un approfondimento in questo articolo, ha visto i più forti giocatori del mondo competere per una quota del montepremi di 4 milioni di dollari ed è stato il quarto evento competitivo di Fortnite più seguito di tutti i tempi, con oltre 725.000 spettatori di punta.Alcune informazioni riguardo l'organizzazione BLASTBLAST è un'organizzazione esport fondata nel 2017. Si è guadagnata notorietà per i suoi tornei di CS:GO, noti come BLAST Premier. Questi tornei includono diverse fasi di competizione, con squadre di alto livello che competono per premi in denaro significativi. Durante i quali tutte le organizzazioni partecipanti oltre a ricevere notorietà internazionale, hanno l’opportunità di affermarsi nella scena competitiva del titolo in questione.&nbsp;BLAST è rinomata per l'innovazione nella presentazione degli eventi esportivi, cercando di coinvolgere il pubblico attraverso formati di torneo unici e spettacoli di intrattenimento. Se seguite il panorama competitivo esport sicuramente vi è capitato almeno una volta di assistere ad uno dei loro eventi, che sia tramite un monitor o come spettatore nel pubblico, sicuramente avrete notato l’impegno e l’attenzione ad ogni dettaglio delle competizioni da loro organizzate.La loro presenza nel panorama esportivo ha contribuito a plasmare il modo in cui gli eventi di esport vengono organizzati e presentati.Le dichiarazioni di Leo Matlock e l'impegno di BLAST nelle prossime competizioniDal 2024 in avanti, questo nuovo accordo prevede che BLAST si occupi delle operazioni relative alle competizioni, alla produzione degli eventi, al marketing e ai diritti commerciali per le trasmissioni di eventi sia della RLCS che della FNCS.&nbsp;Leo Matlock, Chief Business Officer di BLAST, ha commentato l'accordo:&nbsp;"Il cambiamento positivo e innovativo negli esport è sempre stato parte integrante del DNA di BLAST, e questa dichiarazione rappresenta una straordinaria continuazione di tale percorso.&nbsp;Collaborare con i più grandi brand di giochi del mondo per valorizzare e sviluppare le loro proprietà competitive è stato un ambito di notevole interesse per BLAST negli ultimi anni." continua Leo Matlock "Questa partnership attesta il nostro impegno e siamo entusiasti di ampliare la nostra collaborazione con Epic Games, gestendo non solo la Fortnite Championship Series, ma anche la Rocket League Championship Series."&nbsp;Ora non ci resta che vedere le innovazioni che porteranno a queste competizioni che da anni sono seguite da milioni di fan, sicuramente vedremo un upgrade delle stesse vedendo l'operato svolto e l'impegno impiegato finora da BLAST in ogni loro progetto.

Entrando nel 2024 e proiettando lo sguardo verso i prossimi tornei di eSport, emergono già nuove dichiarazioni in merito alle prossime competizioni esport. La società BLAST, rinomata per aver organizzato alcuni dei più prestigiosi tornei di esport degli ultimi anni, ha comunicato di aver sottoscritto un nuovo accordo a lungo termine con Epic Games, più nello specifico riguardo i loro titoli principali Fortnite e Rocket League.<h2>L'annuncio della collaborazione con Epic Games</h2>In base a questo accordo, BLAST assumerà la gestione sia della Fortnite Championship Series (FNCS) che della Rocket League Championship Series (RLCS).&nbsp;La collaborazione con Fortnite Competitive è iniziata con gli eventi FNCS All-Star Showdown e FNCS Grand Royale nel 2021. Successivamente, BLAST ha continuato a dirigere i programmi FNCS nel 2022 e nel 2023, incluso il campionato globale FNCS svoltosi a Copenaghen.Il campionato globale FNCS Copenaghen dell'anno precedente, trovate un approfondimento <a href="https://gaming.libero.it/fncs-global-championship">in questo articolo</a>, ha visto i più forti giocatori del mondo competere per una quota del montepremi di 4 milioni di dollari ed è stato il quarto evento competitivo di Fortnite più seguito di tutti i tempi, con oltre 725.000 spettatori di punta.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/FNCS_Global_Championship_8f309af195.jpg" alt="FNCS-Global-Championship"><h3>Alcune informazioni riguardo l'organizzazione BLAST</h3>BLAST è un'organizzazione esport fondata nel 2017. Si è guadagnata notorietà per i suoi tornei di CS:GO, noti come <a href="https://gaming.libero.it/blast-world-finals-l-atto-finale-del-2023-di-counter-strike">BLAST Premier</a>. Questi tornei includono diverse fasi di competizione, con squadre di alto livello che competono per premi in denaro significativi. Durante i quali tutte le organizzazioni partecipanti oltre a ricevere notorietà internazionale, hanno l’opportunità di affermarsi nella scena competitiva del titolo in questione.&nbsp;BLAST è rinomata per l'innovazione nella presentazione degli eventi esportivi, cercando di coinvolgere il pubblico attraverso formati di torneo unici e spettacoli di intrattenimento. Se seguite il panorama competitivo esport sicuramente vi è capitato almeno una volta di assistere ad uno dei loro eventi, che sia tramite un monitor o come spettatore nel pubblico, sicuramente avrete notato l’impegno e l’attenzione ad ogni dettaglio delle competizioni da loro organizzate.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/blast_3ece4f3a90.jpg" alt="blast">La loro presenza nel panorama esportivo ha contribuito a plasmare il modo in cui gli eventi di esport vengono organizzati e presentati.<h3>Le dichiarazioni di Leo Matlock e l'impegno di BLAST nelle prossime competizioni</h3>Dal 2024 in avanti, questo nuovo accordo prevede che BLAST si occupi delle operazioni relative alle competizioni, alla produzione degli eventi, al marketing e ai diritti commerciali per le trasmissioni di eventi sia della RLCS che della FNCS.&nbsp;Leo Matlock, Chief Business Officer di BLAST, ha commentato l'accordo:&nbsp;<blockquote>"Il cambiamento positivo e innovativo negli esport è sempre stato parte integrante del DNA di BLAST, e questa dichiarazione rappresenta una straordinaria continuazione di tale percorso.&nbsp;Collaborare con i più grandi brand di giochi del mondo per valorizzare e sviluppare le loro proprietà competitive è stato un ambito di notevole interesse per BLAST negli ultimi anni." continua Leo Matlock "Questa partnership attesta il nostro impegno e siamo entusiasti di ampliare la nostra collaborazione con Epic Games, gestendo non solo la Fortnite Championship Series, ma anche la Rocket League Championship Series."</blockquote>&nbsp;<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/leo_matlock_00796170b0.jpg" alt="leo matlock">Ora non ci resta che vedere le innovazioni che porteranno a queste competizioni che da anni sono seguite da milioni di fan, sicuramente vedremo un upgrade delle stesse vedendo l'operato svolto e l'impegno impiegato finora da BLAST in ogni loro progetto.

Le due realtà collaboreranno per migliorare le competizioni RLCS e FNCS.

Epic Games e BLAST annunciata la collaborazione

L'organizzazione ora gestirà le principali competizioni di Epic Games dei titoli Fortnite e Rocket League.

BLAST ha annunciato la collaborazione con Epic Games

Lindsay Lohan è la protagonista di "Irish Wish: Solo un desiderio", la nuova rom-comedy che approda su Netflix il 15 marzo 2024. Il film racconta di una damigella d’onore costretta a supportare il matrimonio della sua migliore amica con la persona di cui, in realtà, è segretamente innamorata. La nota attrice statunitense, volto indimenticabile di molti film adolescenziali che hanno segnato le tendenze degli anni Duemila (vedi, su tutti, 'Mean Girls' e 'Quel pazzo venerdì'), torna dunque sulla scena con un nuovo titolo d'amore. Lo fa dopo la sua ultima pellicola natalizia, 'Falling For Christmas', ma anche dopo la causa (persa) contro GTA. Esatto, proprio quel GTA. Non resta che scoprire trama e cast di "Irish Wish: Solo un desiderio" ma anche i motivi della battaglia legale contro l’azienda statunitense Rockstar Games.Irish Wish – Solo un desiderio: trama, cast e curiositàEcco la trama ufficiale di Irish Wish: Solo un desiderio:Quando l'uomo della sua vita si fidanza con la sua migliore amica, Maddie mette da parte i sentimenti per farle da damigella d'onore al matrimonio in Irlanda. Pochi giorni prima delle nozze, Maddie esprime però il desiderio di trovare il vero amore e si risveglia nel ruolo della futura sposa, ma quando il sogno sembra realizzarsi, presto si rende conto che la sua anima gemella è una persona completamente diversa.&nbsp;&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C4eZ6oliS-F/")&nbsp;Oltre a Lindsay Lohan, nel cast troviamo anche: Jane Seymour, Elizabeth Tan, Ed Speleers, Alexander Vlahos, Ayesha Curry. Ma non solo.Sul set del film anche il fratello minore di Lindsay LohanCon una sceneggiatura di Kristen Hansen, Irish Wish ha permesso a Lindsay Loahn di vivere una nuova esperienza in casa Netflix. Tra gli attori che hanno preso parte al progetto spunta anche Dakota Lohan, nonché fratello minore della stessa Lindsay. L’attrice ha raccontato quanto segue dell’esperienza sul set con il fratello:&nbsp;"Ogni volta che sono in famiglia, per qualche strano motivo faccio davvero fatica a non scoppiare a ridere. Faccio facce buffe quando non mi inquadrano soltanto per divertirmi un po’"&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C4ONbmvuQBT/")&nbsp;Sul suo personaggio, invece, ha dichiarato:&nbsp;&nbsp;“Il personaggio di Maddie è una donna che si fa strada da sola nel mondo. L’abbiamo modellata in modo che fosse un po’ insicura all’inizio, poi cresce nel corso del film e alla fine riesce davvero a dare il meglio di sé”La causa legale a GTALindsay Lohan ha fatto causa a Rockstar Games, l'azienda statunitense dedita allo sviluppo e alla distribuzione di videogiochi con sede nella città di New York, principalmente conosciuta per le celebri saghe di Grand Theft Auto e Red Dead.&nbsp;La battaglia legale riguarderebbe proprio uno di questi due franchise. Secondo Lindsay Lohan, il personaggio Lacey Jonas di Grand Theft Auto V sarebbe stato troppo simile all'attrice americana, sia nei tratti fisici che nei modi di vestire. Si tratta, dunque, di una causa per violazione dei diritti di immagine.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/erikkain/status/979834481145032704?s=20")&nbsp;Oltre alle caratteristiche estetiche, Rockstar è stata accusata di aver inserito elementi della vita privata di Lindsay Lohan all'interno di una delle due missioni che la vedeva indirettamente coinvolta presso un albergo molto simile allo Chateau Marmont di West Hollywood, un tempo domicilio temporaneo della Lohan.&nbsp;&nbsp;Com’è finita? Secondo i giudici di secondo grado le immagini utilizzate nel videogioco non possono essere qualificate come attività pubblicitaria o di commercio.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/MrFox500/status/981196748512100352?s=20")&nbsp;Di seguito, quanto scritto dalla corte giudicante:&nbsp;“Pur accettando le affermazioni della parte ricorrente, secondo le quali i ritratti presenti nel videogioco sono sufficientemente simili da essere considerati una rappresentazione della parte querelante, le richieste della stessa devono essere archiviate perché questo videogioco non rientra tra le definizioni legali di ‘pubblicità’ o ‘commercio’. La storia di questo videogame, i personaggi, i dialoghi e lo scenario, combinati con l’abilità del giocatore di scegliere come procedere, lo rende un lavoro di fiction e di satira”&nbsp;Non resta che sperare che l'atteso ritorno sul piccolo schermo di Lindsay Lohan vada meglio. Ricordiamo che Irish Wish - Solo un desiderio è disponibile su Netflix a partire dal 15 marzo 2024.

Lindsay Lohan è la protagonista di "Irish Wish: Solo un desiderio", la nuova rom-comedy che approda su Netflix il 15 marzo 2024. Il film racconta di una damigella d’onore costretta a supportare il matrimonio della sua migliore amica con la persona di cui, in realtà, è segretamente innamorata. La nota attrice statunitense, volto indimenticabile di molti film adolescenziali che hanno segnato le tendenze degli anni Duemila (vedi, su tutti, 'Mean Girls' e 'Quel pazzo venerdì'), torna dunque sulla scena con un nuovo titolo d'amore. Lo fa dopo la sua ultima pellicola natalizia, 'Falling For Christmas', ma anche dopo la causa (persa) contro GTA. Esatto, proprio quel GTA. Non resta che scoprire trama e cast di "Irish Wish: Solo un desiderio" ma anche i motivi della battaglia legale contro l’azienda statunitense Rockstar Games.<h2>Irish Wish – Solo un desiderio: trama, cast e curiosità</h2>Ecco la <a href="https://gaming.libero.it/avatar-the-last-airbender-la-serie-live-action-disponibile-su-netflix-salto-nel-videogioco">trama ufficiale</a> di Irish Wish: Solo un desiderio:<blockquote>Quando l'uomo della sua vita si fidanza con la sua migliore amica, Maddie mette da parte i sentimenti per farle da damigella d'onore al matrimonio in Irlanda. Pochi giorni prima delle nozze, Maddie esprime però il desiderio di trovare il vero amore e si risveglia nel ruolo della futura sposa, ma quando il sogno sembra realizzarsi, presto si rende conto che la sua anima gemella è una persona completamente diversa.&nbsp;</blockquote>&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C4eZ6oliS-F/")&nbsp;Oltre a Lindsay Lohan, nel cast troviamo anche: Jane Seymour, Elizabeth Tan, Ed Speleers, Alexander Vlahos, Ayesha Curry. Ma non solo.<h3>Sul set del film anche il fratello minore di Lindsay Lohan</h3>Con una sceneggiatura di Kristen Hansen, Irish Wish ha permesso a Lindsay Loahn di vivere una nuova esperienza <a href="https://gaming.libero.it/hades-arriva-su-netflix">in casa Netflix</a>. Tra gli attori che hanno preso parte al progetto spunta anche Dakota Lohan, nonché fratello minore della stessa Lindsay. L’attrice ha raccontato quanto segue dell’esperienza sul set con il fratello:&nbsp;<blockquote>"Ogni volta che sono in famiglia, per qualche strano motivo faccio davvero fatica a non scoppiare a ridere. Faccio facce buffe quando non mi inquadrano soltanto per divertirmi un po’"</blockquote>&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C4ONbmvuQBT/")&nbsp;Sul suo personaggio, invece, ha dichiarato:&nbsp;&nbsp;<blockquote>“Il personaggio di Maddie è una donna che si fa strada da sola nel mondo. L’abbiamo modellata in modo che fosse un po’ insicura all’inizio, poi cresce nel corso del film e alla fine riesce davvero a dare il meglio di sé”</blockquote><h3>La causa legale a GTA</h3>Lindsay Lohan ha fatto causa a Rockstar Games, l'azienda statunitense dedita allo sviluppo e alla distribuzione di videogiochi con sede nella città di New York, principalmente conosciuta per le celebri saghe di Grand Theft Auto e Red Dead.&nbsp;La battaglia legale riguarderebbe proprio uno di questi due franchise. Secondo Lindsay Lohan, il personaggio Lacey Jonas di <a href="https://gaming.libero.it/gta-vi-primo-trailer-a-dicembre">Grand Theft Auto V</a> sarebbe stato troppo simile all'attrice americana, sia nei tratti fisici che nei modi di vestire. Si tratta, dunque, di una causa per violazione dei diritti di immagine.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/erikkain/status/979834481145032704?s=20")&nbsp;Oltre alle caratteristiche estetiche, Rockstar è stata accusata di aver inserito elementi della vita privata di Lindsay Lohan all'interno di una delle due missioni che la vedeva indirettamente coinvolta presso un albergo molto simile allo Chateau Marmont di West Hollywood, un tempo domicilio temporaneo della Lohan.&nbsp;&nbsp;Com’è finita? Secondo i giudici di secondo grado le immagini utilizzate nel videogioco non possono essere qualificate come attività pubblicitaria o di commercio.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/MrFox500/status/981196748512100352?s=20")&nbsp;Di seguito, quanto scritto dalla corte giudicante:&nbsp;<blockquote>“Pur accettando le affermazioni della parte ricorrente, secondo le quali i ritratti presenti nel videogioco sono sufficientemente simili da essere considerati una rappresentazione della parte querelante, le richieste della stessa devono essere archiviate perché questo videogioco non rientra tra le definizioni legali di ‘pubblicità’ o ‘commercio’. La storia di questo videogame, i personaggi, i dialoghi e lo scenario, combinati con l’abilità del giocatore di scegliere come procedere, lo rende un lavoro di fiction e di satira”</blockquote>&nbsp;Non resta che sperare che l'atteso ritorno sul piccolo schermo di Lindsay Lohan vada meglio. Ricordiamo che Irish Wish - Solo un desiderio è disponibile <a href="https://gaming.libero.it/gta-the-trilogy-the-definitive-edition-in-arrivo-su-netflix-games">su Netflix</a> a partire dal 15 marzo 2024.

‘Irish Wish – Solo un desiderio’ promette di essere un'opera che segna il grande ritorno dell’attrice dopo la causa legale (persa) contro Grand Theft Auto V

Lindsay Lohan torna protagonista di un film 

"Irish Wish: Solo un desiderio" promette di essere un'opera che segna il grande ritorno dell’attrice dopo la causa legale (persa) contro Grand Theft Auto V

Lindsay Lohan: dopo la causa a GTA torna protagonista di un film Netflix

Manca sempre meno (letteralmente, solo un giorno) all’inizio dell’Eurovision Song Contest 2024. In occasione della 68ª edizione dell'annuale concorso canoro, l’Italia sarà rappresentata da nientemeno che Angelina Mango, che porterà sul palco di Malmö, in Svezia, la canzone ‘La noia’, vincitrice dell’ultimo Festival della Canzone italiana. Come ogni anno, la kermesse musicale più importante d’Europa non solo porta su di sé tutti i riflettori del mondo dell’intrattenimento, ma suscita anche non pochi dubbi in relazione alla sua organizzazione. Quali saranno le serate dedicate all’Eurovision? Come funzionano il regolamento e i punteggi? Quali sono i paesi in gara? Come votare per il proprio artista preferito? Dove vederlo in TV? Di seguito, tutte le risposte che cerchi, inclusa qualche piccola curiosità attorno all'evento non sportivo più seguito al mondo.Eurovision 2024: tutti i paesi in garaPartiamo dalle basi: l’Eurovision Song Contest 2024 si svolgerà dal 7 all’11 maggio presso la Malmö Arena dell’omonima città svedese. La Svezia è, non a caso, la nazione vincitrice della passata edizione, grazie al brano Tattoo di Loreen.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1787469689431417142")&nbsp;Ne approfittiamo per ricordare che la sede del festival canoro, infatti, non è mai casuale: salvo alcune condizioni particolari (come per la vittoria dell’Ucraina nel 2022) la nazione di riferimento del cantante che viene dichiarato vincitore diventerà automaticamente il Paese ospitante dell’edizione successiva. Piccola curiosità vuole che la capitale irlandese sia la città che ha ospitato più edizioni (ben 6).&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1784448124448120987")&nbsp;Passiamo al secondo punto fondamentale: quali sono i paesi che gareggiano all’Eurovision? La rassegna musicale raduna i rappresentanti dei 37 paesi dell’Ebu (l’Unione europea di radiodiffusione) per sfidarsi alla conquista del titolo di miglior canzone europea. Il termine “europeo”, però, può trarre in inganno: tra le nazioni in gara troviamo infatti anche Australia, Armenia, Azerbaijan, Israele e Cipro.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1783469618016686145")&nbsp;I paesi in gara all’Eurovision Song Contest 2024, dunque, sono: Albania, Armenia, Australia, Austria, Azerbaijan, Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Israele, Italia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, San Marino, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Regno Unito.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1786807582381703304")&nbsp;La novità di questa edizione è il ritorno in gara del Lussemburgo, che mancava dalla kermesse da ben 31 anni. Assente invece la Romania, che manca già dalla scorsa edizione. Gli unici Stati sovrani europei a non aver ancora mai partecipato sono la Città del Vaticano e il Liechtenstein.Le date, le scalette e il regolamento: ecco cosa sapereLa manifestazione canora si snoda in due semifinali e una finale. Il (talvolta bizzarro) regolamento dell’Eurovision prevede che cinque paesi specifici, noti come Big Five, siano già in finale, mentre gli altri partecipanti si sfideranno durante le due semifinali al fine di ottenere i restanti 20 posti per accedere alla serata conclusiva.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1786774414358712433")&nbsp;Ma facciamo un passo indietro. Chi sono le Big Five? Si tratta delle cinque nazioni che per prime hanno sostenuto economicamente e tuttora supportano maggiormente l'Unione europea di radiodiffusione: Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna. Aneddoto vuole, in questo caso, che nel 2013 la Turchia si è ritirata dalla manifestazione non approvando il famigerato e controverso sistema dei cosiddetti Big Five.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1777713370495439005")&nbsp;In ogni caso, questo meccanismo comporta che gli artisti con l'accesso già garantito alla finale siano Slimane per la Francia, Isaak per la Germania, Angelina Mango per l’Italia, Olly Alexander per il Regno Unito, Nebulossa per la Spagna e Marcus &amp; Martinus per la Svezia (in quanto ultimo paese vincitore). In totale, dunque, i finalisti già certi sono 6.&nbsp;La prima semifinale si terrà martedì 7 maggio 2024. Sul palco vedremo i seguenti artisti:&nbsp;Cipro, Silia Kapsis – “Liar”Serbia, Teya Dora – “Ramonda”Lituania, Silvester Belt – “Luktelk”Irlanda, Bambie Thug – “Doomsday blue”Ucraina, Jerry Heil &amp; alyona alyona – “Teresa &amp; Maria”Polonia, Luna – “The tower”Croazia, Baby Lasagna – “Rim tim tagi dim”Islanda, Hera Björk – “Scared of heights”Slovenia, Raiven – “Veronika”Finlandia, Windows95Man – “No rules!”Moldavia, Natalia Barbu – “In the middle”Azerbaigian, Fahree feat. Ilkin Dovletov – “Özünlə apar”Australia, Electric Fields – “One milkali (One blood)”Portogallo, Iolanda – “Grito”Lussemburgo, Tali – “Fighter”&nbsp;Tra questi, anche anche 3 dei 6 finalisti:&nbsp;Regno Unito, Olly Alexander – “Dizzy”Svezia, Marcus &amp; Martinus – “Unforgettable”Germania, Isaak – “Always on the run”&nbsp;La seconda semifinale si terrà invece giovedì 9 maggio 2024. Sul palco si esibiranno i seguenti artisti:&nbsp;Malta, Sarah Bonnici – “Loop”Albania, Besa – “Titan”Grecia, Marina Satti – “Zari”Svizzera, Nemo – “The code”Repubblica ceca, Aiko – “Pedestal”Austria, Kaleen – “We will rave”Danimarca, Saba – “Sand”Armenia, Ladaniva – “Jako”Lettonia, Dons – “Hollow”San Marino, Megara -“11:11”Georgia, Nutsa – “Firefighter”Belgio, Mustii – “Before the party’s over”Estonia, 5Miinust &amp; Puuluup – “(Nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi”Israele, Eden Golan – “Hurricane”Norvegia, Gåte – “Ulveham”Paesi Bassi, Joost Klein – “Europapa”&nbsp;Tra questi, anche gli ultimi tre dei restanti finalisti:&nbsp;Francia, Slimane – “Mon amour”Spagna, Nebulossa – “Zorra”Italia, Angelina Mango – “La noia”&nbsp;La finale si terrà sabato 11 maggio 2024.Come vedere l’Eurovision? E come votare?Ecco le risposte alle ultime due famigerate domande. L’Eurovision Song Contest 2024 verrà trasmesso in diretta televisiva sulle reti Rai e in streaming su RaiPlay. In particolare, le semifinali del 7 e del 9 maggio saranno trasmesse a partire dalle 21:00 da Rai2, con il commento di Mara Maionchi e Gabriele Corsi. La finale di sabato 11 maggio 2024 invece andrà in onda su Rai1 dalle 20:40.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Cinguetterai/status/1734633432649506958")&nbsp;Gli spettatori potranno votare il proprio artista preferito mediante il televoto, tramite telefono, sms o voto online. Dallo scorso anno, anche gli spettatori che si trovano negli Stati Uniti d’America o in nazioni che non partecipano al festival possono votare online oppure utilizzando l’applicazione ufficiale dell’Eurovision. Ma attenzione a questa "piccola" postilla: nessuno potrà votare per il proprio Paese in gara!&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Baccotvnews/status/1761029929708200338")&nbsp;Il vincitore, alla fine, verrà selezionato mediante un “complesso” sistema di voto posizionale. Ogni nazione stila ovvero una propria classifica di tutte le canzoni e assegna dodici punti al primo brano classificato, dieci punti al secondo, e da otto punti fino a un punto per i brani che vanno dal terzo al decimo posto.

Manca sempre meno (letteralmente, solo un giorno) all’inizio dell’Eurovision Song Contest 2024. In occasione della 68ª edizione dell'annuale concorso canoro, l’Italia sarà rappresentata da nientemeno che Angelina Mango, che porterà sul palco di Malmö, in Svezia, la canzone ‘La noia’, vincitrice dell’ultimo Festival della Canzone italiana. Come ogni anno, la kermesse musicale più importante d’Europa non solo porta su di sé tutti i riflettori del mondo dell’intrattenimento, ma suscita anche non pochi dubbi in relazione alla sua organizzazione. Quali saranno le serate dedicate all’Eurovision? Come funzionano il regolamento e i punteggi? Quali sono i paesi in gara? Come votare per il proprio artista preferito? Dove vederlo in TV? Di seguito, tutte le risposte che cerchi, inclusa qualche piccola curiosità attorno all'evento non sportivo più seguito al mondo.<h2>Eurovision 2024: tutti i paesi in gara</h2>Partiamo dalle basi: l’Eurovision Song Contest 2024 si svolgerà dal 7 all’11 maggio presso la Malmö Arena dell’omonima città svedese. La Svezia è, non a caso, la nazione vincitrice della passata edizione, grazie al brano Tattoo di Loreen.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1787469689431417142")&nbsp;Ne approfittiamo per ricordare che <a href="https://gaming.libero.it/su-fortnite-arriva-il-coachella-festival-2024">la sede del festival canoro</a>, infatti, non è mai casuale: salvo alcune condizioni particolari (come per la vittoria dell’Ucraina nel 2022) la nazione di riferimento del cantante che viene dichiarato vincitore diventerà automaticamente il Paese ospitante dell’edizione successiva. Piccola curiosità vuole che la capitale irlandese sia la città che ha ospitato più edizioni (ben 6).&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1784448124448120987")&nbsp;Passiamo al secondo punto fondamentale: quali sono i paesi che gareggiano all’Eurovision? La rassegna musicale raduna i rappresentanti dei 37 paesi dell’Ebu (l’Unione europea di radiodiffusione) per sfidarsi alla conquista del titolo di miglior canzone europea. Il termine “europeo”, però, può trarre in inganno: <a href="https://gaming.libero.it/f1-niente-piu-strategie-di-gara-sbagliate-arriva-f1-manager-2024">tra le nazioni in gara</a> troviamo infatti anche Australia, Armenia, Azerbaijan, Israele e Cipro.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1783469618016686145")&nbsp;I paesi in gara all’Eurovision Song Contest 2024, dunque, sono: Albania, Armenia, Australia, Austria, Azerbaijan, Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Israele, Italia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, San Marino, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Regno Unito.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1786807582381703304")&nbsp;La novità di questa edizione è il ritorno in gara del Lussemburgo, che mancava dalla kermesse da ben 31 anni. Assente invece la Romania, che manca già dalla scorsa edizione. Gli unici Stati sovrani europei a non aver ancora mai partecipato sono la Città del Vaticano e il Liechtenstein.<h2>Le date, le scalette e il regolamento: ecco cosa sapere</h2>La manifestazione canora si snoda in due semifinali e una finale. Il (talvolta bizzarro) regolamento dell’Eurovision prevede che cinque paesi specifici, noti come Big Five, siano già in finale, mentre gli altri partecipanti si sfideranno durante le due semifinali al fine di ottenere i restanti 20 posti per accedere alla serata conclusiva.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1786774414358712433")&nbsp;Ma facciamo un passo indietro. Chi sono le Big Five? Si tratta delle cinque nazioni che per prime hanno sostenuto economicamente e tuttora supportano maggiormente l'Unione europea di radiodiffusione: Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna. Aneddoto vuole, in questo caso, che nel 2013 la Turchia si è ritirata dalla manifestazione non approvando il famigerato e controverso sistema dei cosiddetti Big Five.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurovision/status/1777713370495439005")&nbsp;In ogni caso, questo meccanismo comporta che gli artisti con l'accesso già garantito alla finale siano Slimane per la Francia, Isaak per la Germania, Angelina Mango per l’Italia, Olly Alexander per il Regno Unito, Nebulossa per la Spagna e Marcus &amp; Martinus per la Svezia (in quanto ultimo paese vincitore). In totale, dunque, i finalisti già certi sono 6.&nbsp;La prima semifinale si terrà martedì 7 maggio 2024. Sul palco vedremo i seguenti artisti:&nbsp;Cipro, Silia Kapsis – “Liar”Serbia, Teya Dora – “Ramonda”Lituania, Silvester Belt – “Luktelk”Irlanda, Bambie Thug – “Doomsday blue”Ucraina, Jerry Heil &amp; alyona alyona – “Teresa &amp; Maria”Polonia, Luna – “The tower”Croazia, Baby Lasagna – “Rim tim tagi dim”Islanda, Hera Björk – “Scared of heights”Slovenia, Raiven – “Veronika”Finlandia, Windows95Man – “No rules!”Moldavia, Natalia Barbu – “In the middle”Azerbaigian, Fahree feat. Ilkin Dovletov – “Özünlə apar”Australia, Electric Fields – “One milkali (One blood)”Portogallo, Iolanda – “Grito”Lussemburgo, Tali – “Fighter”&nbsp;Tra questi, anche anche 3 dei 6 finalisti:&nbsp;Regno Unito, Olly Alexander – “Dizzy”Svezia, Marcus &amp; Martinus – “Unforgettable”Germania, Isaak – “Always on the run”&nbsp;La seconda semifinale si terrà invece giovedì 9 maggio 2024. Sul palco si esibiranno i seguenti artisti:&nbsp;Malta, Sarah Bonnici – “Loop”Albania, Besa – “Titan”Grecia, Marina Satti – “Zari”Svizzera, Nemo – “The code”Repubblica ceca, Aiko – “Pedestal”Austria, Kaleen – “We will rave”Danimarca, Saba – “Sand”Armenia, Ladaniva – “Jako”Lettonia, Dons – “Hollow”San Marino, Megara -“11:11”Georgia, Nutsa – “Firefighter”Belgio, Mustii – “Before the party’s over”Estonia, 5Miinust &amp; Puuluup – “(Nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi”Israele, Eden Golan – “Hurricane”Norvegia, Gåte – “Ulveham”Paesi Bassi, Joost Klein – “Europapa”&nbsp;Tra questi, anche gli ultimi tre dei restanti finalisti:&nbsp;Francia, Slimane – “Mon amour”Spagna, Nebulossa – “Zorra”Italia, Angelina Mango – “La noia”&nbsp;La finale si terrà sabato 11 maggio 2024.<h3>Come vedere l’Eurovision? E come votare?</h3>Ecco le risposte alle ultime due famigerate domande. L’Eurovision Song Contest 2024 verrà trasmesso in diretta televisiva sulle reti Rai e <a href="https://gaming.libero.it/sciopero-dei-giornalisti-rai-una-rivolta-come-sag-aftra">in streaming su RaiPlay</a>. In particolare, le semifinali del 7 e del 9 maggio saranno trasmesse a partire dalle 21:00 da Rai2, con il commento di Mara Maionchi e Gabriele Corsi. La finale di sabato 11 maggio 2024 invece andrà <a href="https://gaming.libero.it/amadeus-saluta-ufficialmente-la-rai-lo-attende-un-nuovo-game-show-sul-nove-1">in onda su Rai1</a> dalle 20:40.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Cinguetterai/status/1734633432649506958")&nbsp;Gli spettatori potranno votare il proprio artista preferito <a href="https://gaming.libero.it/bello-sanremo-ma-preferisco-gli-esport">mediante il televoto</a>, tramite telefono, sms o voto online. Dallo scorso anno, anche gli spettatori che si trovano negli Stati Uniti d’America o in nazioni che non partecipano al festival possono votare online oppure utilizzando l’applicazione ufficiale dell’Eurovision. Ma attenzione a questa "piccola" postilla: nessuno potrà votare per il proprio Paese in gara!&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Baccotvnews/status/1761029929708200338")&nbsp;Il vincitore, alla fine, verrà selezionato mediante un “complesso” sistema di voto posizionale. Ogni nazione stila ovvero una propria classifica di tutte le canzoni e assegna dodici punti al primo brano classificato, dieci punti al secondo, e da otto punti fino a un punto per i brani che vanno dal terzo al decimo posto.

Sarà Angelina Mango con il brano ‘La noia’ a rappresentare l’Italia in occasione dell’evento non sportivo più seguito al mondo

Eurovision Song Contest 2024: come funziona

Come funziona l’Eurovision 2024? Ecco le scalette, il regolamento e tante curiosità

A dare la conferma è stata proprio la Dreamworks Pictures che ha condiviso anche la data di uscita del quinto capitolo della saga dell’orco più celebre del cinema. Shrek 5 arriverà al cinema a luglio 2026, e noi non vediamo l’ora di tornare a immergerci nelle divertente atmosfere del mondo delle fiabe.Shrek 5, cosa sappiamo sul nuovo filmOltre alla data di uscita, Universal e DreamWorks Animation hanno confermato anche il ritorno del cast originale del primo film. Gli attori Mike Myers, Eddie Murphy e Cameron Diaz, torneranno a prestare le loro iconiche voci a Shrek, Ciuchino e Fiona mentre Antonio Banderas riprenderà il suo ruolo come il Gatto con gli Stivali. Il mondo delle fiabe ha conquistato tutti sin dal suo esordio al cinema, 26 anni fa, dando vita ad una delle più grandi catene di meme, oltre che di film di successo. In rete sono spesso circolate similitudini tra i personaggi del cartone e quelli della politica e delle serie tv: è diventato virale il meme che vede House Of The Dragon come un clone live action - e con più violenza - di Shrek 2. Il film, il numero 5 che esce 16 anni dopo il quarto capitolo: Shrek, e vissero felici e contenti, era in lavorazione già da molto tempo e, finalmente, il progetto vedrà la luce, come anticipato, il primo luglio 2026. Nei giorni scorsi, Eddie Murphy, si era lasciato sfuggire che stava già registrando le voci per il nuovo film e che gli piacerebbe girare anche uno spin-off dedicato proprio al suo personaggio, ciuchino.&nbsp;“Abbiamo iniziato 4 o 5 mesi fa a fare 'Shrek 5'. Ho già registrato il primo atto e lo finiremo quest'anno. Shrek sta per uscire e anche Ciuchino avrà un film tutto suo. Quindi faremo uno Shrek e un film su Ciuchino”&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Dreamworks/status/1810766211019591771?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1810766211019591771%7Ctwgr%5E72d578ffb8810a33f859771ed79b4395ba0cb2e5%7Ctwcon%5Es1_&amp;ref_url=https%3A%2F%2Fwww.wired.it%2Farticle%2Fshrek-5-conferma-nuovo-film-cast-doppiatori-data-uscita%2F")&nbsp;Shrek: il franchise dei recordIl primo film dedicato all’orco è uscito nelle sale nel 2001, innescando quel percorso che avrebbe trasformato il divertente film di animazione ambientato nei regni delle fiabe, in un cult dai numeri record. Ricordiamo che Shrek ha anche vinto un premio Oscar come migliore film di animazione e ha incassato oltre 487 milioni di dollari in tutto il mondo, portando la Dreamworks Animation al top delle case di produzione cinematografica. Anche i successivi capitoli, pur non raggiungendo le cifre del primo film, hanno comunque mantenuto il successo confermando le presenze in sala e aggiungendo scene memorabili al franchise che, negli anni, si è arricchito con personaggi sempre più irriverenti e affascinanti. Il mondo delle favole è stato stravolto fin dalla sue fondamenta: i personaggi dei sogni come principi e principesse hanno rivelato una natura ambigua e desideri molto diversi da quelli della tradizione.&nbsp;&nbsp;Ne sono un esempio il Principe Azzurro e la Principessa Fiona. Ma soprattutto, proprio l’orco Shrek che, invece di rappresentare il villain per antonomasia nelle fiabe, diventa il salvatore e poi l’interesse amoroso della principessa che, spoiler,&nbsp; sceglierà di assumere le fattezze di un orco pur di rimanere al fianco del sagace Shrek. E poi Ciuchino, l’asino che -non vola - parla, ininterrottamente e assume i tratti della coscienza e del fedele compagno del protagonista. Insomma, quello di Shrek è il mondo degli outsiders più che dei principi e della fate e ci ha conquistato proprio per questo. I cosiddetti freaks hanno trovato il posto migliore possibile all’interno di una narrazione che ha mixato da subito tradizione e innovazione, satira e sogno. Il tutto condito dal talento di un cast stellare.&nbsp;In una intervista con GQ, John Lithgow, voce di Lord Farquaad, dichiarò che c’è stato un preciso momento in cui si rese conto di essere parte di una produzione che sarebbe entrata nella storia:“Sono l’unico attore che abbia mai fatto visita gli animatori. Ho messo piede in quel posto un anno prima dell’uscita e mi sono ritrovato circondato da cubicoli di computer dove lavorarono tutti questi animatori. Uno non doveva lavorare ad altro che a del latte versato da una brocca, un altro alle foglie soffiate dal vento, un altro ancora a una ruota che affondava nel fango. Si trattava di mesi e mesi di lavoro con una tecnologia che non molti conoscevano. A quel punto mi sono reso conto di far parte di qualcosa di storico senza saperlo”.&nbsp;Dopo tutti questi anni, siamo certi che anche il nuovo capitolo della saga sarà epico e noi non vediamo l’ora di arrivare al 1 luglio 2026 per vedere Shrek 5.&nbsp;

A dare la conferma è stata proprio la Dreamworks Pictures che ha condiviso anche la data di uscita del quinto capitolo della saga dell’orco più celebre del cinema. Shrek 5 arriverà al cinema a luglio 2026, e noi non vediamo l’ora di tornare a immergerci nelle divertente atmosfere del mondo delle fiabe.<h2>Shrek 5, cosa sappiamo sul nuovo film</h2>Oltre alla data di uscita, Universal e DreamWorks Animation hanno confermato anche il ritorno del cast originale del primo film. Gli attori Mike Myers, Eddie Murphy e Cameron Diaz, torneranno a prestare le loro iconiche voci a Shrek, Ciuchino e Fiona mentre Antonio Banderas riprenderà il suo ruolo come il Gatto con gli Stivali. Il mondo delle fiabe ha conquistato tutti sin dal suo esordio al cinema, 26 anni fa, dando vita ad una delle più grandi catene di meme, oltre che di film di successo. In rete sono spesso circolate similitudini tra i personaggi del cartone e quelli della politica e delle serie tv: è diventato virale il meme che vede <a href="https://gaming.libero.it/emma-d-arcy-e-la-regina-queer-di-house-of-the-dragon">House Of The Dragon </a>come un clone live action - e con più violenza - di Shrek 2. Il film, il numero 5 che esce 16 anni dopo il quarto capitolo: Shrek, e vissero felici e contenti, era in lavorazione già da molto tempo e, finalmente, il progetto vedrà la luce, come anticipato, il primo luglio 2026. Nei giorni scorsi, Eddie Murphy, si era lasciato sfuggire che stava già registrando le voci per il nuovo film e che gli piacerebbe girare anche uno spin-off dedicato proprio al suo personaggio, ciuchino.&nbsp;<blockquote>“Abbiamo iniziato 4 o 5 mesi fa a fare 'Shrek 5'. Ho già registrato il primo atto e lo finiremo quest'anno. Shrek sta per uscire e anche Ciuchino avrà un film tutto suo. Quindi faremo uno Shrek e un film su Ciuchino”</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Dreamworks/status/1810766211019591771?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1810766211019591771%7Ctwgr%5E72d578ffb8810a33f859771ed79b4395ba0cb2e5%7Ctwcon%5Es1_&amp;ref_url=https%3A%2F%2Fwww.wired.it%2Farticle%2Fshrek-5-conferma-nuovo-film-cast-doppiatori-data-uscita%2F")&nbsp;<h3>Shrek: il franchise dei record</h3>Il primo film dedicato all’orco è uscito nelle sale nel 2001, innescando quel percorso che avrebbe trasformato il divertente film di animazione ambientato nei regni delle fiabe, in un cult dai numeri record. Ricordiamo che Shrek ha anche vinto un premio Oscar come migliore film di animazione e ha incassato oltre 487 milioni di dollari in tutto il mondo, portando la Dreamworks Animation al top delle case di produzione cinematografica. Anche i successivi capitoli, pur non raggiungendo le cifre del primo film, hanno comunque mantenuto il successo confermando le presenze in sala e aggiungendo scene memorabili al franchise che, negli anni, si è arricchito con personaggi sempre più irriverenti e affascinanti. Il mondo delle favole è stato stravolto fin dalla sue fondamenta: i personaggi dei sogni come principi e principesse hanno rivelato una natura ambigua e desideri molto diversi da quelli della tradizione.&nbsp;&nbsp;Ne sono un esempio il Principe Azzurro e la Principessa Fiona. Ma soprattutto, proprio l’orco Shrek che, invece di rappresentare il villain per antonomasia nelle fiabe, diventa il salvatore e poi l’interesse amoroso della principessa che, spoiler,&nbsp; sceglierà di assumere le fattezze di un orco pur di rimanere al fianco del sagace Shrek. E poi Ciuchino, l’asino che -non vola - parla, ininterrottamente e assume i tratti della coscienza e del fedele compagno del protagonista. Insomma, quello di Shrek è il mondo degli outsiders più che dei principi e della fate e ci ha conquistato proprio per questo. I cosiddetti freaks hanno trovato il posto migliore possibile all’interno di una narrazione che ha mixato da subito tradizione e innovazione, satira e sogno. Il tutto condito dal talento di un cast stellare.&nbsp;In una intervista con GQ, John Lithgow, voce di Lord Farquaad, dichiarò che c’è stato un preciso momento in cui si rese conto di essere parte di una produzione che sarebbe entrata nella storia:<blockquote>“Sono l’unico attore che abbia mai fatto visita gli animatori. Ho messo piede in quel posto un anno prima dell’uscita e mi sono ritrovato circondato da cubicoli di computer dove lavorarono tutti questi animatori. Uno non doveva lavorare ad altro che a del latte versato da una brocca, un altro alle foglie soffiate dal vento, un altro ancora a una ruota che affondava nel fango. Si trattava di mesi e mesi di lavoro con una tecnologia che non molti conoscevano. A quel punto mi sono reso conto di far parte di qualcosa di storico senza saperlo”.</blockquote>&nbsp;Dopo tutti questi anni, siamo certi che anche il nuovo capitolo della saga sarà epico e noi non vediamo l’ora di arrivare al 1 luglio 2026 per vedere Shrek 5.&nbsp;

Il nuovo capitolo della saga di Shrek arriverà in tutti i cinema il 1 luglio 2026

Shrek 5 in arrivo, arriva la conferma ufficiale

La notizia condivisa in queste ore è finalmente ufficiale, dopo 26 anni dal primo capitolo, arriva Shrek 5


Shrek 5 tornerà nei cinema nel 2026

Game Crafters

Donald Trump, imprenditore ed ex Presidente degli Stati Uniti, si è ricandidato ufficialmente alle elezioni 2024. Un ritorno già preannunciato, l'anno scorso durante l'evento a Mar-a-Lago. Naturalmente il politico si è immediatamente schierato contro Joe Biden, 49esimo presidente dal 20 gennaio del 2021, definendolo il "distruttore dell'economica americana". Ma il rivale a sua detta non è l'unico nemico dell'America e del mondo. Trump si è anche schierato pubblicamente contro i videogiochi definendoli i "responsabili delle stragi di massa"Donald Trump: "I videogiochi responsabili delle stragi di massa": cosa ha detto l'imprenditoreParole dure, che hanno sorpreso non poco giovani, adulti e la comunità videoludica statunitense e di tutto il mondo. Secondo il magnate, nato a New York nel 1946, l'unica soluzione per debellare queste problematiche è "assumere una posizione ferma nei confronti dei videogiochi".&nbsp;"Bisognare fermare l'esaltazione della violenza nella nostra società" dichiara Trump durante un breve discorso dalla Casa Bianca in seguito ai massacri avvenuti ad El Paso, Texas, Dayton e Ohio, dove sono state uccise 31 persone in un attentato "ciò include i videogames raccapriccianti all'ordine del giorno" e prosegue: "È troppo facile oggi per i giovani in difficoltà circondarsi di una cultura che celebra la violenza. Dobbiamo fermare o ridurre sostanzialmente questo fenomeno. e deve iniziare immediatamente".Il terrorista di El Paso e il caso Call of DutyCome riportato da numerose testate giornalistiche americane, il sospettato del massacro ad El Paso ha citato Call of Duty, tra i suoi videogiochi preferiti. Secondo dei ricercatori intervistati per NBC News, non c'è alcuna correlazione tra la violenza nei videogiochi e le stragi di massa nel mondo reale, come confermato all'interno di uno studio apposito redatto dell'Università di Oxford nel 2019."Non esiste assolutamente alcuna prova causale che il gioco violento dei videogiochi porti all'aggressività nel mondo reale"Lo ha dichiarato Andrew Przybylski, ricercatore di Oxford, che da più di una decade studia gli effetti psicologici dei videogiochi su giovani e adulti, e co-autore dello studio. La ricerca è stata pubblicata sulla Royal Society Open Science, che dopo aver monitorato migliaia di titoli, ha smentito ogni correlazione tra videogiochi violenti e stragi di massa.&nbsp;Il criminologo James Alan Fox: "I videogiochi facile capro espiatorio"&nbsp;È James Alan Fox, criminologo, professore ed esperto in materia che ha sfatato definitivamente le dichiarazioni di Donald Trump, quantomeno singolare, visto che le armi da fuoco vengono vendute all'interno di supermercati, insieme a prodotti alimentari e per la casa.&nbsp;"I videogiochi sono un facile capro espiatorio" racconta Fox, "le persone possono apprezzare l'intrattenimento violento, ma non è un fattore scatenante di episodi di questa tipologia".L'esperto conclude: "Se fosse davvero questo tipo di causa, dato i milioni di persone che giocano in tutto il mondo, avremmo sicuramente molti più problemi".Lock Her Up: il videogioco che parodizza Donald TrumpDisponibile sulla piattaforma dedicata al mondo videoludico Steam, il gioco Lock Her Up: The Trump Supremacy, uno sparatutto di genere sopravvivenza e parodia in cui i giocatori possono assumere i panni di Donald Trump, Vladimir Putin in una lotta senza esclusione di colpo contro Hillary Clinton. Provatelo scontato a soli 4€

Donald Trump, imprenditore ed ex Presidente degli Stati Uniti, si è ricandidato ufficialmente alle elezioni 2024. Un ritorno già preannunciato, l'anno scorso durante l'evento a Mar-a-Lago. Naturalmente il politico si è immediatamente schierato contro Joe Biden, 49esimo presidente dal 20 gennaio del 2021, definendolo il "distruttore dell'economica americana". Ma il rivale a sua detta non è l'unico nemico dell'America e del mondo. Trump si è anche schierato pubblicamente contro i videogiochi definendoli i "responsabili delle stragi di massa"<h2>Donald Trump: "I videogiochi responsabili delle stragi di massa": cosa ha detto l'imprenditore</h2>Parole dure, che hanno sorpreso non poco giovani, adulti e la comunità videoludica statunitense e di tutto il mondo. Secondo il magnate, nato a New York nel 1946, l'unica soluzione per debellare queste problematiche è "assumere una posizione ferma nei confronti dei videogiochi". &nbsp;"Bisognare fermare l'esaltazione della violenza nella nostra società" dichiara Trump durante un breve discorso dalla Casa Bianca in seguito ai massacri avvenuti ad El Paso, Texas, Dayton e Ohio, dove sono state uccise 31 persone in un attentato "ciò include i videogames raccapriccianti all'ordine del giorno" e prosegue: "È troppo facile oggi per i giovani in difficoltà circondarsi di una cultura che celebra la violenza. Dobbiamo fermare o ridurre sostanzialmente questo fenomeno. e deve iniziare immediatamente".<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/26/la_615a08f22f.jpeg" alt="Donald Trump si schiera contro i videogiochi e li definisce &quot;responsabili delle stragi di massa&quot;"><h3>Il terrorista di El Paso e il caso Call of Duty</h3>Come riportato da numerose testate giornalistiche americane, il sospettato del massacro ad El Paso ha citato <a href="https://gaming.libero.it/call-of-duty-svolta-epocale-per-la-campagna-single-player">Call of Duty</a>, tra i suoi videogiochi preferiti. Secondo dei ricercatori intervistati per NBC News, non c'è alcuna correlazione tra la violenza nei videogiochi e le stragi di massa nel mondo reale, come confermato all'interno di uno studio apposito redatto dell'Università di Oxford nel 2019.<blockquote>"Non esiste assolutamente alcuna prova causale che il gioco violento dei videogiochi porti all'aggressività nel mondo reale"</blockquote>Lo ha dichiarato Andrew Przybylski, ricercatore di Oxford, che da più di una decade studia gli effetti psicologici dei videogiochi su giovani e adulti, e co-autore dello studio. La ricerca è stata pubblicata sulla Royal Society Open Science, che dopo aver monitorato migliaia di titoli, ha smentito ogni correlazione tra videogiochi violenti e stragi di massa.&nbsp;<h3>Il criminologo James Alan Fox: "I videogiochi facile capro espiatorio"&nbsp;</h3>È James Alan Fox, criminologo, professore ed esperto in materia che ha sfatato definitivamente le dichiarazioni di Donald Trump, quantomeno singolare, visto che le armi da fuoco vengono vendute all'interno di supermercati, insieme a prodotti alimentari e per la casa.&nbsp;"I videogiochi sono un facile capro espiatorio" racconta Fox, "le persone possono apprezzare l'intrattenimento violento, ma non è un fattore scatenante di episodi di questa tipologia".L'esperto conclude: "Se fosse davvero questo tipo di causa, dato i milioni di persone che giocano in tutto il mondo, avremmo sicuramente molti più problemi".<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/26/ca_e70b2bff37.jpeg" alt="Donald Trump si schiera contro i videogiochi e li definisce &quot;responsabili delle stragi di massa&quot;: il caso Call of Duty"><h3>Lock Her Up: il videogioco che parodizza Donald Trump</h3>Disponibile sulla piattaforma dedicata al mondo videoludico <a href="https://gaming.libero.it/cos-e-steam-pc-vs-console">Steam</a>, il gioco Lock Her Up: The Trump Supremacy, uno sparatutto di genere sopravvivenza e parodia in cui i giocatori possono assumere i panni di Donald Trump, Vladimir Putin in una lotta senza esclusione di colpo contro Hillary Clinton. Provatelo scontato a soli 4€

Donald Trump accusa i videogiochi di essere la causa di numerosi stragi di massa

Donald Trump accusa i videgiochi delle stragi di massa

Donald Trump si schiera contro i videogiochi definendoli i "responsabili delle stragi di massa" in America e nel mondo. 

Donald Trump: "I videogiochi responsabili delle stragi di massa"

Si chiama ‘Il segreto di Liberato’ ed è il docu-film d’animazione del rapper napoletano dall’identità segreta, in uscita nelle sale cinematografiche per una settimana. Il progetto, un mix tra animazione, live action e cinema documentario, diretto da Francesco Lettieri (da sempre dietro la macchina da presa delle sue avventure artistiche) e Giorgio Testi, uscirà in una data decisamente significativa per il cantautore senza volto, ovvero il 9 maggio. Dato che segretezza, riserbo e sorpresa sono da sempre i punti cardinali della carriera e del successo del musicista, non si hanno molte informazioni in merito, se non quelle condivise dal medesimo Liberato. Quest’ultimo, infatti, ha pubblicato un post su Instagram, fugace ed etereo, che ne mostra la locandina: una ragazza, circondata da alcune rose, che versa delle lacrime. Il titolo stesso è, ovviamente, un’allusione: Liberato rivelerà, una volta per tutte, il suo più grande segreto? È quello che molti fan si stanno chiedendo. Una cosa è certa: nel film, sentiremo la voce di Simona Tabasco, l’attrice napoletana star di 'The White Lotus 2'.Il segreto di Liberato: tutto sul docu-film nomen omenLiberato, il cantante napoletano dall'identità sconosciuta, è uno dei punti di riferimento della musica indipendente italiana, grazie soprattutto alla portata dei suoi tre album pubblicati tra il 2017 e il 2022. Francesco Lettieri, che ne ha curato l’estetica riconoscibilmente impeccabile dei videoclip - nonché regista di Ultras, musicato proprio da Liberato - si trova ancora una volta dietro la macchina da presa di questo nuovo e altrettanto misterioso progetto. Questa volta, però, la regia è a quattro mani, grazie anche alla presenza di Giorgio Testi. È invece riconducili a Giuseppe Squillaci e Lorenzo Ceccotti - meglio noto come LRNZ -, invece, la regia delle parti di animazione. Sappiamo, inoltre, che a prestare le voci ai personaggi saranno lo stesso Liberato ma anche gli attori Simona Tabasco e Nando Paone. La prima, in particolare, è ancora reduce dal successo ricevuto grazie alla sua interpretazione nella seconda stagione della serie HBO The White Lotus.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C3VniuBKhq6/")&nbsp;Di seguito, la singolare sinossi de Il segreto di Liberato, ovviamente in puro stilo partenopeo:&nbsp;&nbsp;“A Napule tutt’ quant’ tenimm’ ‘nu segret’. Ogni vico, ogni palazzo, ogni muro ten’ ‘e mister’ suoje. Ce sta ‘o segret’ ‘ro Munaciell’, ‘a bella ‘mbriana, ‘o sang’ ‘e San Gennaro, ‘e pret’ ‘da Pedamentina, ‘a sirena Partenope, ll’ov’ sott’ ‘o castiell’, ‘o segret’ ‘e Pulecenell’… e po’ ce sta ‘o segret’ mie”&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C5iB0vKCJJT/")&nbsp;Non conosciamo molti altri dettagli, al momento. Non possiamo che appellarci al poster che ritrae una figura femminile in primissimo piano, sul cui volto scorrono alcune lacrime. Sullo sfondo della locandina, un paesaggio costiero. Un film che promette di essere ambizioso, potente e sicuramente carico di significato. Il segreto di Liberato avrà una risposta? Non resta che scoprirlo.Il 9 maggio: il significato di una data d’uscita non casualeLiberato arriva al cinema, ma il “quando” non è assolutamente casuale. Il primo singolo dell’artista napoletano dall’identità ignota, infatti, si chiama proprio Nove Maggio. Uscito nel 2017, ha immediatamente riscosso il successo sia di pubblico che di critica. Ma non finisce qui: la voce di Tu “T’e scurdat ‘e me”, il 9 maggio 2021, ha poi pubblicato il singolo “E Te Veng’ A Piglià”, seguito il 22 giugno da “Chiagne”, brano realizzato da Ghali a cui Liberato ha collaborato vocalmente insieme a J Lord. Ancora, sempre il 9 maggio ma questa volta del 2022, come da tradizione, l’artista misterioso ha rivelato il suo secondo album chiamato “Liberato II”, composto da sei inediti più una cover. Ogni anno, proprio in questa precisa data, Liberato presenta dunque una nuova canzone o un nuovo video. O il primo film della sua carriera, come in questo caso.&nbsp;

Si chiama ‘Il segreto di Liberato’ ed è il docu-film d’animazione del rapper napoletano dall’identità segreta, in uscita nelle sale cinematografiche per una settimana. Il progetto, un mix tra animazione, live action e cinema documentario, diretto da Francesco Lettieri (da sempre dietro la macchina da presa delle sue avventure artistiche) e Giorgio Testi, uscirà in una data decisamente significativa per il cantautore senza volto, ovvero il 9 maggio. Dato che segretezza, riserbo e sorpresa sono da sempre i punti cardinali della carriera e del successo del musicista, non si hanno molte informazioni in merito, se non quelle condivise dal medesimo Liberato. Quest’ultimo, infatti, ha pubblicato un post su Instagram, fugace ed etereo, che ne mostra la locandina: una ragazza, circondata da alcune rose, che versa delle lacrime. Il titolo stesso è, ovviamente, un’allusione: Liberato rivelerà, una volta per tutte, il suo più grande segreto? È quello che molti fan si stanno chiedendo. Una cosa è certa: nel film, sentiremo la voce di Simona Tabasco, l’attrice napoletana star di 'The White Lotus 2'.<h2>Il segreto di Liberato: tutto sul docu-film nomen omen</h2>Liberato, il cantante napoletano dall'identità sconosciuta, è uno dei punti di riferimento della <a href="https://gaming.libero.it/michael-jackson-film-con-il-nipote-jafaar-il-cantante-appassionati-videogiochi">musica indipendente italiana</a>, grazie soprattutto alla portata dei suoi tre album pubblicati tra il 2017 e il 2022. Francesco Lettieri, che ne ha curato l’estetica riconoscibilmente impeccabile dei videoclip - nonché <a href="https://gaming.libero.it/margot-robbie-produrra-un-film-ispirato-a-the-sims">regista di Ultras</a>, musicato proprio da Liberato - si trova ancora una volta dietro la macchina da presa di questo nuovo e altrettanto misterioso progetto. Questa volta, però, la regia è a quattro mani, grazie anche alla presenza di Giorgio Testi. È invece riconducili a Giuseppe Squillaci e Lorenzo Ceccotti - meglio noto come LRNZ -, invece, la regia delle parti di animazione. Sappiamo, inoltre, che a prestare le voci ai personaggi saranno lo stesso Liberato ma anche gli attori Simona Tabasco e Nando Paone. La prima, in particolare, è ancora reduce dal successo ricevuto grazie alla sua interpretazione nella <a href="https://gaming.libero.it/the-last-of-us-2-le-foto-dal-set-rivelano-alcune-location-del-videogioco">seconda stagione della serie HBO</a> The White Lotus.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C3VniuBKhq6/")&nbsp;Di seguito, la singolare sinossi de Il segreto di Liberato, ovviamente in puro stilo partenopeo:&nbsp;&nbsp;<blockquote>“A Napule tutt’ quant’ tenimm’ ‘nu segret’. Ogni vico, ogni palazzo, ogni muro ten’ ‘e mister’ suoje. Ce sta ‘o segret’ ‘ro Munaciell’, ‘a bella ‘mbriana, ‘o sang’ ‘e San Gennaro, ‘e pret’ ‘da Pedamentina, ‘a sirena Partenope, ll’ov’ sott’ ‘o castiell’, ‘o segret’ ‘e Pulecenell’… e po’ ce sta ‘o segret’ mie”</blockquote>&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C5iB0vKCJJT/")&nbsp;Non conosciamo molti altri dettagli, al momento. Non possiamo che appellarci al poster che ritrae una figura femminile in primissimo piano, sul cui volto scorrono alcune lacrime. Sullo sfondo della locandina, un paesaggio costiero. Un film che promette di essere ambizioso, potente e sicuramente carico di significato. Il segreto di Liberato avrà una risposta? Non resta che scoprirlo.<h3>Il 9 maggio: il significato di una data d’uscita non casuale</h3>Liberato arriva al cinema, ma il “quando” non è assolutamente casuale. Il primo singolo dell’artista napoletano dall’identità ignota, infatti, si chiama proprio Nove Maggio. Uscito nel 2017, ha immediatamente riscosso il successo sia di pubblico che di critica. Ma non finisce qui: la voce di Tu “T’e scurdat ‘e me”, il 9 maggio 2021, ha poi pubblicato il singolo “E Te Veng’ A Piglià”, seguito il 22 giugno da “Chiagne”, <a href="https://gaming.libero.it/ghali-sanremo-2024-il-mio-videogioco-preferito-metal-gear-solid-2">brano realizzato da Ghali</a> a cui Liberato ha collaborato vocalmente insieme a J Lord. Ancora, sempre il 9 maggio ma questa volta del 2022, come da tradizione, l’artista misterioso ha rivelato il suo secondo album chiamato “Liberato II”, composto da sei inediti più una cover. Ogni anno, proprio in questa precisa data, Liberato presenta dunque una nuova canzone o un nuovo video. O il primo film della sua carriera, come in questo caso.&nbsp;

I fan si domandano se non sarà questa l’occasione in cui l’artista napoletano svelerà la propria identità

Liberato: il film d’animazione del cantante arriva al cinema

Ad annunciarlo ci ha pensato il cantautore senza volto con un post su Instagram. I fan si domandano se non sarà proprio questa l’occasione in cui l’artista napoletano svelerà la propria identità

Una trama riassunta così: c’è l’Italia, c’è Firenze e c’è la peste nera e quindi c’è poco da fare. Soluzione? Facciamo un festino. Molto dark ma anche un po’ trash e mettiamoci anche un pizzico di soap. Dopotutto il Decameron è stato scritto tantissimo tempo fa e va ravvivato no?&nbsp;The Decameron, il primo teaser e lo stile un po’ Sorrentino, un po’ American Pie“Siete cordialmente invitati alla festa del XIV secolo”Inizia così il teaser della nuova serie Netflix The Decameron, lo show ispirato alla celebre opera di Boccaccio. Le novelle, capolavoro dell’autore, si trasformano in 8 episodi dallo stile dark, si vede bene dal trailer, e sì giusto un po’ trash. Dopotutto, è stata proprio Netflix a dichiarare che The Decameron è in buona sostanza “un gioco di sesso imbevuto di vino nella camoagna toscana”, una storia attuale - c’è la pandemia, c’è la lotta di classe - ma da rendere ancora più contemporanea. Dal trailer il risultato sembra una gran confusione con una bellissima fotografia, luci affascinanti e un ottimo cast. C’è da vedere se la trama degli 8 episodi che compongono la serie riuscirà a reggere il paragone con l’Opera. La maiuscola è d’obbligo perché, per quanto Netflix, in accordo con gli showrunner, abbiamo pensato di dover impastare la trama con l’estetica attuale più che con l’attualità, Boccaccio aveva in realtà già fatto il lavoro al posto loro. Per chi ha avuto la fortuna di leggere alcune delle novelle, le storie che compongono il Decameron, quello vero, troverà in essere trattati di politica, sociologia, religione, medicina, filosofia e sì, anche gossip.&nbsp;&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C8CTv0RPPNp/")&nbsp;L’espediente dopotutto, è quello che da sempre affascina Hollywood che non è al suo primo tentativo di omaggiare la grande letteratura con una produzione importante. Di norma, quello che accade è che il livello si abbassa a causa di un’onta nelle produzioni seriali: l’esigenza fuorviante di dover alleggerire. Eppure successi al botteghino come Oppenheimer dovrebbero aver insegnato che una storia autentica è in grado di premiare quanto una organizzata ad hoc per piacere e i recenti insuccessi invece in casa MCU, dove l’eccesso di leggerezza ha condotto al tracollo persino la Disney, avrebbe dovuto configurarsi come un monito. Ma forse stiamo esagerando, dopotutto, è solo un trailer. La serie uscirà il 25 luglio e saremo tutti sintonizzati per scoprire come gli sceneggiatori hanno intesi quel “liberamente ispirata” che si legge nella descrizione ufficiale dello show.&nbsp;Passione Decameron, quando al capolavoro si ispira un giocoIl Decameron è un capolavoro e in estremissima sintesi abbiamo spiegato il perché. Ma a darne conferma c’è anche la quantità di mondi che si sono ispirati all’opera per creare qualcosa di nuovo. Lo ha fatto il cinema, il grande cinema di Pasolini che nel 1971 realizzò un adattamento cinematografico del Decameron con cui fu premiato al Festival del Cinema di Berlino. Lo ha fatto David Leland con il suo Decamerone in stile American Pie - nessuno lo ha premiato - e ora Netflix con la serie The Decameron. Ma anche il mondo del gaming non è rimasto indifferente all’opera di Giovanni Boccaccio. Quando una studiosa di Boccaccio incontra un appassionato di giochi di ruolo e tra i due nasce una collaborazione, il risultato non può che essere sorprendente. In questo caso a prendere vita è stata una versione di Dungeons&amp;Dragons ispirata alle novelle del Decameron.&nbsp;&nbsp;Firenze diventa il luogo magico tipico dell’universo fantasy, abitato da elfi e profetesse. La lieta brigata diventa protagonista di un’esperienza nuova ma che, ideata da una filologa e da un esperto di comunicazione grafica e multimediale, riesce ad essere più fedele all’originale di tutti gli adattamenti realizzati fino ad ora. Lui aveva già realizzato con la tesi un progetto dedicato a D&amp;D, lei invece studia Boccaccio da 12 anni.&nbsp;&nbsp;Il caso vuole che da Helsinki dove lei sta conseguendo un post doc, legge dell’idea di lui di adattare la storia del Decameron per renderla un’esperienza giocabile si Reddit. Siamo in piena pandemia e quindi l’idea di raccontare una storia i cui protagonisti agiscono chiusi in casa, non è poi così bizzarra. E poi appunto, una delle grandi protagoniste del Decameron è la Peste. Il gioco come abbiamo detto è sviluppato per novelle e cerca di essere il più possibile fedele all’originale, avendo alle spalle un team di studiosi, dantisti ed esperti, l’attenzione e la cura per i dettagli sono garantite. Poi c’è l’esperienza di gioco che si fa educativa e fantastica attraverso il mix di mondi e culture che solo le grandi opere e la creatività più genuina possono consentire. Nulla può essere più leggero di un gioco eppure, attraverso la lieta brigata D&amp;D, lo spirito di Boccaccio con i suoi ideali e valori, è più vivo che mai.

Una trama riassunta così: c’è l’Italia, c’è Firenze e c’è la peste nera e quindi c’è poco da fare. Soluzione? Facciamo un festino. Molto dark ma anche un po’ trash e mettiamoci anche un pizzico di soap. Dopotutto il Decameron è stato scritto tantissimo tempo fa e va ravvivato no?&nbsp;<h2>The Decameron, il primo teaser e lo stile un po’ Sorrentino, un po’ American Pie</h2><blockquote>“Siete cordialmente invitati alla festa del XIV secolo”</blockquote>Inizia così il teaser della nuova serie Netflix The Decameron, lo show ispirato alla celebre opera di Boccaccio. Le novelle, capolavoro dell’autore, si trasformano in 8 episodi dallo stile dark, si vede bene dal trailer, e sì giusto un po’ trash. Dopotutto, è stata proprio Netflix a dichiarare che The Decameron è in buona sostanza “un gioco di sesso imbevuto di vino nella camoagna toscana”, una storia attuale - c’è la pandemia, c’è la lotta di classe - ma da rendere ancora più contemporanea. Dal trailer il risultato sembra una gran confusione con una bellissima fotografia, luci affascinanti e un ottimo cast. C’è da vedere se la trama degli 8 episodi che compongono la serie riuscirà a reggere il paragone con l’Opera. La maiuscola è d’obbligo perché, per quanto <a href="https://gaming.libero.it/ascoltiamo-finalmente-la-nuova-lara-croft-con-la-voce-di-hayley-atwell">Netflix</a>, in accordo con gli showrunner, abbiamo pensato di dover impastare la trama con l’estetica attuale più che con l’attualità, Boccaccio aveva in realtà già fatto il lavoro al posto loro. Per chi ha avuto la fortuna di leggere alcune delle novelle, le storie che compongono il Decameron, quello vero, troverà in essere trattati di politica, sociologia, religione, medicina, filosofia e sì, anche gossip.&nbsp;&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C8CTv0RPPNp/")&nbsp;L’espediente dopotutto, è quello che da sempre affascina Hollywood che non è al suo primo tentativo di omaggiare la grande letteratura con una produzione importante. Di norma, quello che accade è che il livello si abbassa a causa di un’onta nelle produzioni seriali: l’esigenza fuorviante di dover alleggerire. Eppure successi al botteghino come <a href="https://gaming.libero.it/oscar-2024-oppenheimer-e-stato-battuto-da-un-videogioco">Oppenheimer </a>dovrebbero aver insegnato che una storia autentica è in grado di premiare quanto una organizzata ad hoc per piacere e i recenti insuccessi invece in casa <a href="https://gaming.libero.it/in-arrivo-un-nuovo-videogioco-del-marvel-cinematic-universe">MCU</a>, dove l’eccesso di leggerezza ha condotto al tracollo persino la Disney, avrebbe dovuto configurarsi come un monito. Ma forse stiamo esagerando, dopotutto, è solo un trailer. La serie uscirà il 25 luglio e saremo tutti sintonizzati per scoprire come gli sceneggiatori hanno intesi quel “liberamente ispirata” che si legge nella descrizione ufficiale dello show.&nbsp;<h3>Passione Decameron, quando al capolavoro si ispira un gioco</h3>Il Decameron è un capolavoro e in estremissima sintesi abbiamo spiegato il perché. Ma a darne conferma c’è anche la quantità di mondi che si sono ispirati all’opera per creare qualcosa di nuovo. Lo ha fatto il cinema, il grande cinema di Pasolini che nel 1971 realizzò un adattamento cinematografico del Decameron con cui fu premiato al Festival del Cinema di Berlino. Lo ha fatto David Leland con il suo Decamerone in stile American Pie - nessuno lo ha premiato - e ora Netflix con la serie The Decameron. Ma anche il mondo del gaming non è rimasto indifferente all’opera di Giovanni Boccaccio. Quando una studiosa di Boccaccio incontra un appassionato di giochi di ruolo e tra i due nasce una collaborazione, il risultato non può che essere sorprendente. In questo caso a prendere vita è stata una versione di <a href="https://gaming.libero.it/dungeons-and-dragons-paramount-non-portera-avanti-le-riprese-della-serie-tv">Dungeons&amp;Dragons</a> ispirata alle novelle del Decameron.&nbsp; &nbsp;Firenze diventa il luogo magico tipico dell’universo fantasy, abitato da elfi e profetesse. La lieta brigata diventa protagonista di un’esperienza nuova ma che, ideata da una filologa e da un esperto di comunicazione grafica e multimediale, riesce ad essere più fedele all’originale di tutti gli adattamenti realizzati fino ad ora. Lui aveva già realizzato con la tesi un progetto dedicato a D&amp;D, lei invece studia Boccaccio da 12 anni.&nbsp; &nbsp;Il caso vuole che da Helsinki dove lei sta conseguendo un post doc, legge dell’idea di lui di adattare la storia del Decameron per renderla un’esperienza giocabile si Reddit. Siamo in piena pandemia e quindi l’idea di raccontare una storia i cui protagonisti agiscono chiusi in casa, non è poi così bizzarra. E poi appunto, una delle grandi protagoniste del Decameron è la Peste. Il gioco come abbiamo detto è sviluppato per novelle e cerca di essere il più possibile fedele all’originale, avendo alle spalle un team di studiosi, dantisti ed esperti, l’attenzione e la cura per i dettagli sono garantite. Poi c’è l’esperienza di gioco che si fa educativa e fantastica attraverso il mix di mondi e culture che solo le grandi opere e la creatività più genuina possono consentire. Nulla può essere più leggero di un gioco eppure, attraverso la lieta brigata D&amp;D, lo spirito di Boccaccio con i suoi ideali e valori, è più vivo che mai.

Svelato il trailer della nuova serie tv ispirata all'opera di Boccaccio

The Decameron, la nuova serie tv Netflix in uscita a luglio

In uscita il 25 luglio, 8 episodi ispirati al Decameron in stile dark ma anche soap, lo ha detto Netflix


The Decameron, svelato il primo teaser della serie ispirata all’opera di Boccaccio

Riot Games ha annunciato l'uscita del nuovo set di Teamfight Tactics, l'autobattler disponibile su mobile e PC in cui possiamo comandare la nostra armata di personaggi di League of Legends per sconfiggere gli altri giocatori, dopo il nono set che ha avuto un ambientazione molto classica (Runeterra Reforged, basato sulla lore canonica del mondo di LoL) ora abbiamo un set tematizzato sulla musica.Perchè TFT Remix Rumble?Teamfight Tactics ha deciso di avvicinarsi al tema musicale innanzitutto per promuovere il nuovo progetto di Riot Music, la boyband Heartsteel (composta dai cantanti BAEKHYUN, tobi lou, Cal Scruby e OZI) che saranno giocabili in questo set insieme agli due progetti musicali marcati Riot, la band femminile ispirata all'estetica K-Pop chiamata K/DA (Madison Beer, Lexie Lu, Jaira Burns e il duo coreano G-Idle) e il gruppo hip hop TRUE DAMAGE (Becky G, Keke Palmer, DUCKWRTH, SOYEON,Thutmose).&nbsp;Per chi non fosse familiare con i progetti musicali dello studio americano, si basano sul rilasciare canzoni in cui i cantanti sono rappresentati da degli avatar basati sui personaggi del gioco League of Legends, prendendo appunto gli alter ego degli artisti e mettendoli dentro a TFT, ecco servita l'idea iniziale di Remix Rumble.&nbsp;La musica di Remix RumbleRiot non si è limitata dare a questo solo un estetica musicale, ma si è impegnata anche a dargli un sound particolare e completamente modificabile dai giocatori, infatti nella trama del gioco, noi interpreteremo il ruolo di DJ che dovranno creare il mix migliore di tutti, abbinando campioni appartenenti a band e generei diversi, questo è rappresentato dalla meccanica delle origini (effetti bonus che si attivano quando mettiamo un certo numero di unità dello stesso gruppo musicale nel nostro esercito) che una volta attivate inizieranno a suonare la propria musica, che è pensata per remixarsi con tutte le altre origini che attiveremo, creando quindi tracce sempre diverse in base alle unità che schiereremo, magari durante una partita mescoleremo i riff heavy metal dei Pentakill con i bassi elettronici dei TRUE DAMAGE, o in un altro game uniremo le tonalità del Jazz a una base 8-Bit.Le nuove meccaniche del set 10 di Teamfight TacticsCome c'è da aspettarsi da un nuovo set, ci saranno tantissime nuove meccaniche attorno a cui costruire la nostra composizione di campioni, fra le più creative ci sono gli 8-Bit, che ci sfideranno a battere degli High Score facendo danni ai team avversari e ci ricompenseranno con statistiche bonus, le K/DA che creeranno delle dei riflettori che potenzieranno i campioni illuminati, la musica Country che evocherà un cavallo infuocato per combattere al loro fianco, gli EDM che si clonano a vicenda a intervalli regolari e gli Heartsteel, che collezioneranno i cuori dei nemici sconfitti per trasformarli in ricompense utili al giocatore.&nbsp;Oltre ai nuovi tratti ed origini, il set 10 introduce nuovi item con cui sperimentare per trovare le combinazioni più potenti, con cos' tante novità, la creatività potrebbe essere l'arma più potente con cui scalare le classifiche del gioco.

Riot Games ha annunciato l'uscita del nuovo set di Teamfight Tactics, l'autobattler disponibile su mobile e PC in cui possiamo comandare la nostra armata di personaggi di League of Legends per sconfiggere gli altri giocatori, dopo il nono set che ha avuto un ambientazione molto classica (Runeterra Reforged, basato sulla lore canonica del mondo di LoL) ora abbiamo un set tematizzato sulla musica.<h2>Perchè TFT Remix Rumble?</h2>Teamfight Tactics ha deciso di avvicinarsi al tema musicale innanzitutto per promuovere il nuovo progetto di Riot Music, la boyband Heartsteel (composta dai cantanti BAEKHYUN, tobi lou, Cal Scruby e OZI) che saranno giocabili in questo set insieme agli due progetti musicali marcati Riot, la band femminile ispirata all'estetica K-Pop chiamata K/DA (Madison Beer, Lexie Lu, Jaira Burns e il duo coreano G-Idle) e il gruppo hip hop TRUE DAMAGE (Becky G, Keke Palmer, DUCKWRTH, SOYEON,Thutmose).&nbsp;Per chi non fosse familiare con i progetti musicali dello studio americano, si basano sul rilasciare canzoni in cui i cantanti sono rappresentati da degli avatar basati sui personaggi del gioco League of Legends, prendendo appunto gli alter ego degli artisti e mettendoli dentro a TFT, ecco servita l'idea iniziale di Remix Rumble.&nbsp;<h3>La musica di Remix Rumble</h3>Riot non si è limitata dare a questo solo un estetica musicale, ma si è impegnata anche a dargli un sound particolare e completamente modificabile dai giocatori, infatti nella trama del gioco, noi interpreteremo il ruolo di DJ che dovranno creare il mix migliore di tutti, abbinando campioni appartenenti a band e generei diversi, questo è rappresentato dalla meccanica delle origini (effetti bonus che si attivano quando mettiamo un certo numero di unità dello stesso gruppo musicale nel nostro esercito) che una volta attivate inizieranno a suonare la propria musica, che è pensata per remixarsi con tutte le altre origini che attiveremo, creando quindi tracce sempre diverse in base alle unità che schiereremo, magari durante una partita mescoleremo i riff heavy metal dei Pentakill con i bassi elettronici dei TRUE DAMAGE, o in un altro game uniremo le tonalità del Jazz a una base 8-Bit.<h2>Le nuove meccaniche del set 10 di Teamfight Tactics</h2>Come c'è da aspettarsi da un nuovo set, ci saranno tantissime nuove meccaniche attorno a cui costruire la nostra composizione di campioni, fra le più creative ci sono gli 8-Bit, che ci sfideranno a battere degli High Score facendo danni ai team avversari e ci ricompenseranno con statistiche bonus, le K/DA che creeranno delle dei riflettori che potenzieranno i campioni illuminati, la musica Country che evocherà un cavallo infuocato per combattere al loro fianco, gli EDM che si clonano a vicenda a intervalli regolari e gli Heartsteel, che collezioneranno i cuori dei nemici sconfitti per trasformarli in ricompense utili al giocatore.&nbsp;Oltre ai nuovi tratti ed origini, il set 10 introduce nuovi item con cui sperimentare per trovare le combinazioni più potenti, con cos' tante novità, la creatività potrebbe essere l'arma più potente con cui scalare le classifiche del gioco.

Il set a tema musicale arriva con tantissimi pezzi musicali di accompagnamento e nuove meccaniche per rinfrescare l'auto battler di Riot

Teamfight Tactics: Remix Rumble è il decimo set di TFT

Annunciato da Riot il nuovo set di Teamfight Tactis, che sarà a tema musicale, con tantissimi pezzi originali di colonna sonora e una sfilza di nuove meccaniche, la decima espansione dell'auto battler di Riot è la più ambiziosa di sempre

Arriva Remix Rumble, il decimo set di Teamfight Tactics

A. Hemphill in una sua opera del 1995 suggeriva le possibilità insite in quello che chiamava al tempo “cyberspazio”. In questi trent’anni caratterizzati da un sempre crescente utilizzo e sviluppo di questi mondi e spazi virtuali in cui coabitare con nuove parti di noi e con gli altri, permangono forti quesiti rispetto ai modi in cui costruiamo, viviamo e rendiamo accessibili questi spazi. Dubbi che, come vedremo in questo articolo, legano la problematica delle questioni di genere che abbiamo avviato negli articoli precedenti e dell’impatto che gli spazi digitali hanno su di essa.&nbsp;Gli esport: spazio virtuale e socio-materialità&nbsp;I videogiochi, compresi quelli che consideriamo esportivi, forniscono certamente una nuova forma di “spazio digitale” dove atleti, a diversi livelli di professionalizzazione fino ai videogiocatori occasionali, possono sperimentare nuovi modi di fare e intendere il gioco. Ora, adoperando una prospettiva socio-materiale (che tenga conto sia della dimensione sociale che di quella materiale nell’analisi di fenomeni complessi come quello Esportivo), possiamo costruire il nostro ragionamento da due spunti di pensiero:Questi spazi virtuali non esistono in natura, ma sono costruiti (sia socialmente) da qualcuno seguendo dei modelli che non sono necessariamente neutri. Essi plasmano relazioni sociali, generano dinamiche di potere e influenzano il comportamento umano dentro e fuori questi spazi.Gli spazi virtuali sono accessibili attraverso strumentazioni tecnologiche che altrettanto non sono neutre e plasmano la nostra percezione e il nostro modo di interagire con e dentro questi spazi. La materialità delle strumentazioni che adoperiamo è capace di modellare le interazioni sociali e le pratiche culturali dentro e fuori questi spazi virtuali.&nbsp;Tenendo bene a mente queste due riflessioni preliminari possiamo dedicarci a continuare la nostra discussione rispetto alle difficoltà di partecipazione nei circuiti esportivi fondate su distinzioni di genere, tenendo conto proprio di questa componente degli spazi virtuali.L’esperienza delle donne negli spazi virtuali eSportiviLa ricerca di riferimento che ci accompagnerà oggi in questo breve articolo è stata condotta da Omar Ruvalcaba e colleghi, pubblicata nel 2018 presso la rivista Journal of Sport and Social Issues (come al solito trovate tutti i riferimenti in calce).&nbsp;&nbsp;La ricerca intitolata “L’esperienza delle donne negli eSports” (titolo tradotto da me), pone l’attenzione su tematiche che abbiamo già iniziato ad affrontare e che tale ricerca approfondisce in aspetti interessanti tra cui proprio l’accessibilità agli spazi virtuali degli Esports per le videogiocatrici e le difficoltà nel vivere questi spazi dovute a pratiche di discriminazione. La ricerca parte da un recente studio (dettagliato nel lavoro di Ruvalcaba) condotto su adolescenti negli Stati Uniti, che rivela quanto i videogiochi siano popolari in tutte le fasce demografiche giovanili (Ruvalcaba et al., 2018, p. 3) senza distinzioni di genere in termini di consumo.&nbsp;&nbsp;La domanda, dunque, resta simile a quella precedentemente affrontata in questa rubrica: perché le donne hanno meno possibilità di accesso a questi spazi virtuali offerti dagli eSports? Cerchiamo di aggiungere un altro tassello. Lo studio che in termini di “tempo investito” uomini e donne spendano lo stesso monte ore quando si tratta di videogiochi, a cambiare però sono i giochi scelti e preferiti dai due sessi. È curioso osservare anche in questa sede, quanto le donne siano veicolate verso un mercato videoludico che presuppone l’assenza di “violenza e impegno”, escludendole indirettamente da un mercato videoludico che poi spesso diventa eSport. La questione della violenza come tratto espressivo della competizione sembra emergere nuovamente in questa sede, evidenziando un primo elemento di “design” dei videogames che poi divengono eSports. Sarò più chiaro, le donne sembrano preferire titoli videoludici a basso tasso di competizione, esperienze single player, con bassa esposizione a scene di violenza o disturbanti in senso ampio.&nbsp;Insomma, il mercato e il senso comune sembrano indicarci che le donne non siano classificabili come videogiocatrici “hard-core”, limitate nelle possibilità di consumo da una componente strettamente legata a componenti “interne” e proprie di quel genere. Qui invito i lettori a riflettere sul senso delle parole e sulla loro funzione, specialmente quando “genere” diviene terminologia per classificare non solo le persone ma gli stessi videogiochi.&nbsp;&nbsp;Ora l’articolo potrebbe finire qui, eppure l’esperienza ci evidenzia come questo tipo di risposta sfumi presto nella pratica.&nbsp;Le giocatrici femminili ottengono risultati paragonabili nei giochi online quando dedicano lo stesso tempo alla pratica. Potremmo allora considerare una seconda ipotesi - che ancora una volta evita le strade facili e - che considera problemi come i minori guadagni delle giocatrici rispetto ai giocatori maschi o le difficoltà ad emergere creando percorsi di carriera stabili, come frutto delle difficoltà partecipative di questi specifici spazi virtuali e non viceversa. Se la pratica permette una partecipazione paritaria tra i generi, allora cosa si frappone tra questa e il conseguimento di certi obiettivi per le videogiocatrici?Spazi virtuali, oppressioni realiUna prima ipotesi potrebbe essere quella della difesa degli spazi da parte del genere maschile. Benché certe culture siano etichettabili come “sbagliate” molto spesso internamente è difficile soppesare la paura di perdere ciò che si ha con l’esigenza di un cambiamento. Gli esport sono attualmente una realtà crescente con forti possibilità lavorative, specialmente per gli atleti che riescono ad emergere, nonostante tutti i problemi ben noti di questo settore, compreso il forte precariato.&nbsp;&nbsp;Il genere maschile mostra molti meno problemi a trarre il meglio da questo tipo di attività e non sorprende allora la spinta alla difesa di questi spazi verso “l’invasione” percepita del genere femminile. Nello studio di Ruvalcaba emergono importanti elementi come la paura di perdere la propria “mascolinità” se vinti da una ragazza in una competizione esportiva o la paura per la propria carriera nell’affidare posizioni nella propria squadra ad una donna.&nbsp;Innegabile quindi che il senso comune che spinge verso un gaming dai tratti maschili è sia causa che effetto di atteggiamento occlusivi e opprimenti verso le donne videogiocatrici. Elementi come l’anonimato permesso molto spesso negli spazi virtuali, come ci suggerisce la ricerca presa ad oggetto, è uno dei fattori “strutturali” che permette pratiche come le molestie sessuali in gioco, che rendono complesso quel processo di “pratica” e perfezionamento delle competenze in gioco, che spesso non può essere un’attività solitaria essendo molti titoli eSportivi giocati a squadre. Non dimentichiamo che “l’oggettivizzazione” è anch’esso uno strumento volto a screditare, evidenziando tratti delle videogiocatrici come l’aspetto fisico desensibilizzando invece l’attenzione verso quei tratti distintivi, come la bravura e il talento, che non hanno genere specialmente negli esport.&nbsp;Bibliografia- Hemphill, D. A. (1995). Revisioning sport spectatorism. Journal of the Philosophy of Sport, 22, 48-60. doi:10.1080/00948705.1995.9714515- Ruvalcaba, O., Shulze, J., Kim, A., Berzenski, S. R., &amp; Otten, M. P. (2018). Women’s experiences in eSports: Gendered differences in peer and spectator feedback during competitive video game play. Journal of Sport and Social Issues, 42(4), 295-311.&nbsp;

A. Hemphill in una sua opera del 1995 suggeriva le possibilità insite in quello che chiamava al tempo “cyberspazio”. In questi trent’anni caratterizzati da un sempre crescente utilizzo e sviluppo di questi mondi e spazi virtuali in cui coabitare con nuove parti di noi e con gli altri, permangono forti quesiti rispetto ai modi in cui costruiamo, viviamo e rendiamo accessibili questi spazi. Dubbi che, come vedremo in questo articolo, legano la problematica delle questioni di genere che abbiamo avviato negli articoli precedenti e dell’impatto che gli spazi digitali hanno su di essa.&nbsp;<h2>Gli esport: spazio virtuale e socio-materialità</h2>&nbsp;I videogiochi, compresi quelli che consideriamo esportivi, forniscono certamente una nuova forma di “spazio digitale” dove atleti, a diversi livelli di professionalizzazione fino ai videogiocatori occasionali, possono sperimentare nuovi modi di fare e intendere il gioco. Ora, adoperando una prospettiva socio-materiale (che tenga conto sia della dimensione sociale che di quella materiale nell’analisi di fenomeni complessi come quello Esportivo), possiamo costruire il nostro ragionamento da due spunti di pensiero:<ol><li>Questi spazi virtuali non esistono in natura, ma sono costruiti (sia socialmente) da qualcuno seguendo dei modelli che non sono necessariamente neutri. Essi plasmano relazioni sociali, generano dinamiche di potere e influenzano il comportamento umano dentro e fuori questi spazi.</li><li>Gli spazi virtuali sono accessibili attraverso strumentazioni tecnologiche che altrettanto non sono neutre e plasmano la nostra percezione e il nostro modo di interagire con e dentro questi spazi. La materialità delle strumentazioni che adoperiamo è capace di modellare le interazioni sociali e le pratiche culturali dentro e fuori questi spazi virtuali.</li></ol>&nbsp;Tenendo bene a mente queste due riflessioni preliminari possiamo dedicarci a continuare la nostra discussione rispetto alle difficoltà di partecipazione nei circuiti esportivi fondate su distinzioni di genere, tenendo conto proprio di questa componente degli spazi virtuali.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/shutterstock_705666280_scaled_ca03caee5e.jpg" alt="shutterstock_705666280-scaled.jpg"><h3>L’esperienza delle donne negli spazi virtuali eSportivi</h3>La ricerca di riferimento che ci accompagnerà oggi in questo breve articolo è stata condotta da Omar Ruvalcaba e colleghi, pubblicata nel 2018 presso la rivista Journal of Sport and Social Issues (come al solito trovate tutti i riferimenti in calce).&nbsp;&nbsp;La ricerca intitolata “L’esperienza delle donne negli eSports” (titolo tradotto da me), pone l’attenzione su tematiche che abbiamo già iniziato ad affrontare e che tale ricerca approfondisce in aspetti interessanti tra cui proprio l’accessibilità agli spazi virtuali degli Esports per le videogiocatrici e le difficoltà nel vivere questi spazi dovute a pratiche di discriminazione. La ricerca parte da un recente studio (dettagliato nel lavoro di Ruvalcaba) condotto su adolescenti negli Stati Uniti, che rivela quanto i videogiochi siano popolari in tutte le fasce demografiche giovanili (Ruvalcaba et al., 2018, p. 3) senza distinzioni di genere in termini di consumo.&nbsp;&nbsp;La domanda, dunque, resta simile a quella precedentemente affrontata in questa rubrica: perché le donne hanno meno possibilità di accesso a questi spazi virtuali offerti dagli eSports? Cerchiamo di aggiungere un altro tassello. Lo studio che in termini di “tempo investito” uomini e donne spendano lo stesso monte ore quando si tratta di videogiochi, a cambiare però sono i giochi scelti e preferiti dai due sessi. È curioso osservare anche in questa sede, quanto le donne siano veicolate verso un mercato videoludico che presuppone l’assenza di “violenza e impegno”, escludendole indirettamente da un mercato videoludico che poi spesso diventa eSport. La questione della violenza come tratto espressivo della competizione sembra emergere nuovamente in questa sede, evidenziando un primo elemento di “design” dei videogames che poi divengono eSports. Sarò più chiaro, le donne sembrano preferire titoli videoludici a basso tasso di competizione, esperienze single player, con bassa esposizione a scene di violenza o disturbanti in senso ampio.&nbsp;Insomma, il mercato e il senso comune sembrano indicarci che le donne non siano classificabili come videogiocatrici “hard-core”, limitate nelle possibilità di consumo da una componente strettamente legata a componenti “interne” e proprie di quel genere. Qui invito i lettori a riflettere sul senso delle parole e sulla loro funzione, specialmente quando “genere” diviene terminologia per classificare non solo le persone ma gli stessi videogiochi.&nbsp;&nbsp;Ora l’articolo potrebbe finire qui, eppure l’esperienza ci evidenzia come questo tipo di risposta sfumi presto nella pratica.&nbsp; Le giocatrici femminili ottengono risultati paragonabili nei giochi online quando dedicano lo stesso tempo alla pratica. Potremmo allora considerare una seconda ipotesi - che ancora una volta evita le strade facili e - che considera problemi come i minori guadagni delle giocatrici rispetto ai giocatori maschi o le difficoltà ad emergere creando percorsi di carriera stabili, come frutto delle difficoltà partecipative di questi specifici spazi virtuali e non viceversa. Se la pratica permette una partecipazione paritaria tra i generi, allora cosa si frappone tra questa e il conseguimento di certi obiettivi per le videogiocatrici?<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/JLC_e_Sports_583ee9e1ed.jpg" alt="JLC_eSports.jpg"><h3>Spazi virtuali, oppressioni reali</h3>Una prima ipotesi potrebbe essere quella della difesa degli spazi da parte del genere maschile. Benché certe culture siano etichettabili come “sbagliate” molto spesso internamente è difficile soppesare la paura di perdere ciò che si ha con l’esigenza di un cambiamento. Gli esport sono attualmente una realtà crescente con forti possibilità lavorative, specialmente per gli atleti che riescono ad emergere, nonostante tutti i problemi ben noti di questo settore, compreso il forte precariato.&nbsp;&nbsp;Il genere maschile mostra molti meno problemi a trarre il meglio da questo tipo di attività e non sorprende allora la spinta alla difesa di questi spazi verso “l’invasione” percepita del genere femminile. Nello studio di Ruvalcaba emergono importanti elementi come la paura di perdere la propria “mascolinità” se vinti da una ragazza in una competizione esportiva o la paura per la propria carriera nell’affidare posizioni nella propria squadra ad una donna.&nbsp;Innegabile quindi che il senso comune che spinge verso un gaming dai tratti maschili è sia causa che effetto di atteggiamento occlusivi e opprimenti verso le donne videogiocatrici. Elementi come l’anonimato permesso molto spesso negli spazi virtuali, come ci suggerisce la ricerca presa ad oggetto, è uno dei fattori “strutturali” che permette pratiche come le molestie sessuali in gioco, che rendono complesso quel processo di “pratica” e perfezionamento delle competenze in gioco, che spesso non può essere un’attività solitaria essendo molti titoli eSportivi giocati a squadre. Non dimentichiamo che “l’oggettivizzazione” è anch’esso uno strumento volto a screditare, evidenziando tratti delle videogiocatrici come l’aspetto fisico desensibilizzando invece l’attenzione verso quei tratti distintivi, come la bravura e il talento, che non hanno genere specialmente negli esport.&nbsp;Bibliografia- Hemphill, D. A. (1995). Revisioning sport spectatorism. Journal of the Philosophy of Sport, 22, 48-60. doi:10.1080/00948705.1995.9714515- Ruvalcaba, O., Shulze, J., Kim, A., Berzenski, S. R., &amp; Otten, M. P. (2018). Women’s experiences in eSports: Gendered differences in peer and spectator feedback during competitive video game play. Journal of Sport and Social Issues, 42(4), 295-311. &nbsp;

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Il genere deve farsi spazio

In questo secondo appuntamento di Academic Arena, continuiamo a parlare di esport e questione di Genere, stavolta affrontando il tema degli Spazi Virtuali.

Academic Arena: Il genere deve necessariamente farsi spazio

A 365 giorni dall'Udinese Napoli del campionato di Serie A 22 23, che sancì la aritmetica vittoria dello scudetto azzurro, i giocatori di Calzona tornano in quello stadio, dopo una stagione a dir poco al di sotto delle aspettative e con la costante delusione dei tifosi del Napoli per una squadra che ha perso la sua sinfonia.Udinese Napoli, un anno dopo la grande bellezzaChe lo scorso anno sia stato la concretizzazione di qualcosa di unico sicuramente lo sanno anche a Napoli, gli ultimi capolavori e colpi del direttore sportivo Giuntoli, ora alla Juventus, diedero il frutto più atteso alla piazza, uno scudetto e una concreta competenza anche in ambito europeo. La meravigliosa macchina, guidata nell'antro delle battaglie da Luciano Spalletti, oggi CT della nazionale italiana, però ha perso 3 elementi cardine, i due elementi sopracitati e la solidità della difesa garantita dall'impatto di Kim, oggi difensore del Bayern di Monaco.&nbsp;Dopo l'inizio traballante di questa stagione con il susseguirsi prima di Garcia e poi di Walter Mazzarri, la squadra partenopea arriva al match allo stadio dell'Udinese con soli 50 punti in 34 giornate, 3 in più sul Torino e 5 in più rispetto al Monza, una situazione di classifica che ad oggi li vedrebbe tagliati fuori da ogni competizione europea e con il prospetto dunque di perdere i propri top player una sola estate dopo la grande bellezza del 3° scudetto della società di Aurelio De Laurentis.&nbsp;La situazione in casa Napoli è indubbiamente complicata, ma nemmeno la squadra friulana naviga in buone acque e se i sogni di un posizionamento Champions della scorsa stagione, dopo un avvio sbalorditivo, facevano pensare ad una stagione più tranquilla quest'anno, la società bianco nera si è ritrovata imbrogliata in una lotta per non retrocedere non da poco. Attualmente terz'ultima, a 29 punti, deve fare i conti con un attacco a secco di gol, ricoprendo la terza posizione a pari merito con il Lecce, per la squadra meno prolifica del nostro campionato, davanti solamente a Empoli (26 gol fatti) ed il Torino (31 gol fatti).&nbsp;Una delle statistiche che al meno sorride al Napoli di Calzona, è il tremendo andamento della società friulana tra le mura amiche e invece l'ottimo andamento fuori casa degli azzurri, con la squadra ormai ex campione d'Italia che dovrebbe &nbsp;schierare sia Politano che Lindstorm sulle fasce a supporto del proprio numero 9 e con la perplessità dei tifosi nei confronti del proprio allenatore per la mancata chance di dare spazio fin da subito a Ngonge.Napoli una squadra di calciatori ma anche videogiocatoriIn un evento straordinario per celebrare il debutto della Beta di Call of Duty: Modern Warfare III, riservata ai giocatori PlayStation che hanno preordinato il gioco, i campioni dell'SSC Napoli hanno avuto il privilegio di sperimentare in anteprima il nuovo capitolo della rinomata serie di sparatutto.&nbsp;L'entusiasmante scontro ha visto protagonisti due campioni del Napoli: Giovanni Di Lorenzo, appassionato di Call of Duty, e Victor Osimhen, capocannoniere dello scorso campionato. Dopo la recente vittoria del terzo scudetto, i campioni d'Italia hanno momentaneamente abbandonato le scarpette per confrontarsi a colpi di joypad.&nbsp;A supporto dei capitani, altri noti calciatori come Kvaratskhelia, Simeone, Ostigard ed Elmas hanno completato le due squadre. Le sfide si sono svolte nelle tre iconiche modalità di gioco (Team Death Match, Domination e Hardpoint) e sulle tre mappe preferite dai fan, appositamente ricostruite per l'edizione di quest'anno (Karachi, Invasion e Skidrow).&nbsp;Parlando proprio di Giovanni Simeone, il centro avanti azzurro ed ex Fiorentina, Verona e Cagliari, ha rivelato le sue passioni da vero nerd al format Drive&amp;Talk:Il nerd è una persona curiosa, io sono molto curioso, mi piace un po’ tutto. A differenza di mio padre, che rimane in silenzio se a tavola non si parla di calcio, con me invece si può parlare di tutto, tipo cinema e videogiochi, con i bambini. L’altro giorno, c’era il figlio di Mario Rui che stava giocando al Game Boy e gli ho insegnato un paio di trucchi ad un gioco; è rimasto molto contento

A 365 giorni dall'Udinese Napoli del campionato di Serie A 22 23, che sancì la aritmetica vittoria dello scudetto azzurro, i giocatori di Calzona tornano in quello stadio, dopo una stagione a dir poco al di sotto delle aspettative e con la costante delusione dei tifosi del Napoli per una squadra che ha perso la sua sinfonia.<h2>Udinese Napoli, un anno dopo la grande bellezza</h2>Che lo scorso anno sia stato la concretizzazione di qualcosa di unico sicuramente lo sanno anche a Napoli, gli ultimi capolavori e colpi del direttore sportivo Giuntoli, ora alla Juventus, diedero il frutto più atteso alla piazza, uno scudetto e una concreta competenza anche in ambito europeo. La meravigliosa macchina, guidata nell'antro delle battaglie da Luciano Spalletti, oggi CT della nazionale italiana, però ha perso 3 elementi cardine, i due elementi sopracitati e la solidità della difesa garantita dall'impatto di Kim, <a href="https://gaming.libero.it/il-calciatore-del-bayern-monaco-ed-ex-napoli-kim-e-al-centro-di-una-polemica-a-causa-di-e-football">oggi difensore del Bayern di Monaco.</a>&nbsp;Dopo l'inizio traballante di questa stagione con il susseguirsi prima di Garcia e poi di Walter Mazzarri, la squadra partenopea arriva al match allo stadio dell'Udinese con soli 50 punti in 34 giornate, 3 in più sul Torino e 5 in più rispetto al Monza, una situazione di classifica che ad oggi li vedrebbe tagliati fuori da ogni competizione europea e con il prospetto dunque di perdere i propri top player una sola estate dopo la grande bellezza del 3° scudetto della società di Aurelio De Laurentis.&nbsp;La situazione in casa Napoli è indubbiamente complicata, ma nemmeno la squadra friulana naviga in buone acque e se i sogni di un posizionamento Champions della scorsa stagione, dopo un avvio sbalorditivo, facevano pensare ad una stagione più tranquilla quest'anno, la società bianco nera si è ritrovata imbrogliata in una lotta per non retrocedere non da poco. Attualmente terz'ultima, a 29 punti, deve fare i conti con un attacco a secco di gol, ricoprendo la terza posizione a pari merito con il Lecce, per la squadra meno prolifica del nostro campionato, davanti solamente a Empoli (26 gol fatti) ed il <a href="https://gaming.libero.it/e-serie-a-il-torino-domina-indiscusso">Torino</a> (31 gol fatti).&nbsp;Una delle statistiche che al meno sorride al Napoli di Calzona, è il tremendo andamento della società friulana tra le mura amiche e invece l'ottimo andamento fuori casa degli azzurri, con la squadra ormai ex campione d'Italia che dovrebbe &nbsp;schierare sia Politano che Lindstorm sulle fasce a supporto del proprio numero 9 e con la perplessità dei tifosi nei confronti del proprio allenatore per la mancata chance di dare spazio fin da subito a Ngonge.<h3>Napoli una squadra di calciatori ma anche videogiocatori</h3>In un evento straordinario per celebrare il debutto della Beta di Call of Duty: Modern Warfare III, riservata ai giocatori PlayStation che hanno preordinato il gioco, i campioni dell'SSC Napoli hanno avuto il privilegio di sperimentare in anteprima il nuovo capitolo della rinomata serie di sparatutto.&nbsp;L'entusiasmante scontro ha visto protagonisti due campioni del Napoli: Giovanni Di Lorenzo, appassionato di Call of Duty, e Victor Osimhen, capocannoniere dello scorso campionato. Dopo la recente vittoria del terzo scudetto, i campioni d'Italia hanno momentaneamente abbandonato le scarpette per confrontarsi a colpi di joypad.&nbsp;A supporto dei capitani, altri noti calciatori come Kvaratskhelia, Simeone, Ostigard ed Elmas hanno completato le due squadre. Le sfide si sono svolte nelle tre iconiche modalità di gioco (Team Death Match, Domination e Hardpoint) e sulle tre mappe preferite dai fan, appositamente ricostruite per l'edizione di quest'anno (Karachi, Invasion e Skidrow).&nbsp;Parlando proprio di Giovanni Simeone, il centro avanti azzurro ed ex Fiorentina, Verona e Cagliari, ha rivelato le sue passioni da vero nerd al format Drive&amp;Talk:<blockquote>Il nerd è una persona curiosa, io sono molto curioso, mi piace un po’ tutto. A differenza di mio padre, che rimane in silenzio se a tavola non si parla di calcio, con me invece si può parlare di tutto, tipo cinema e videogiochi, con i bambini. L’altro giorno, c’era il figlio di Mario Rui che stava giocando al Game Boy e gli ho insegnato un paio di trucchi ad un gioco; è rimasto molto contento</blockquote>

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