Udinese - Napoli: 365 giorni dopo lo scontro scudetto e le dichiarazioni di Simeone

Udinese e Napoli dallo scontro su Call of Duty a quello per un posto nelle prossime competizioni europee o un posto nella prossima Serie A

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A 365 giorni dall'Udinese Napoli del campionato di Serie A 22 23, che sancì la aritmetica vittoria dello scudetto azzurro, i giocatori di Calzona tornano in quello stadio, dopo una stagione a dir poco al di sotto delle aspettative e con la costante delusione dei tifosi del Napoli per una squadra che ha perso la sua sinfonia.

Udinese Napoli, un anno dopo la grande bellezza

Che lo scorso anno sia stato la concretizzazione di qualcosa di unico sicuramente lo sanno anche a Napoli, gli ultimi capolavori e colpi del direttore sportivo Giuntoli, ora alla Juventus, diedero il frutto più atteso alla piazza, uno scudetto e una concreta competenza anche in ambito europeo. La meravigliosa macchina, guidata nell'antro delle battaglie da Luciano Spalletti, oggi CT della nazionale italiana, però ha perso 3 elementi cardine, i due elementi sopracitati e la solidità della difesa garantita dall'impatto di Kim, oggi difensore del Bayern di Monaco.

 

Dopo l'inizio traballante di questa stagione con il susseguirsi prima di Garcia e poi di Walter Mazzarri, la squadra partenopea arriva al match allo stadio dell'Udinese con soli 50 punti in 34 giornate, 3 in più sul Torino e 5 in più rispetto al Monza, una situazione di classifica che ad oggi li vedrebbe tagliati fuori da ogni competizione europea e con il prospetto dunque di perdere i propri top player una sola estate dopo la grande bellezza del 3° scudetto della società di Aurelio De Laurentis.

 

La situazione in casa Napoli è indubbiamente complicata, ma nemmeno la squadra friulana naviga in buone acque e se i sogni di un posizionamento Champions della scorsa stagione, dopo un avvio sbalorditivo, facevano pensare ad una stagione più tranquilla quest'anno, la società bianco nera si è ritrovata imbrogliata in una lotta per non retrocedere non da poco. Attualmente terz'ultima, a 29 punti, deve fare i conti con un attacco a secco di gol, ricoprendo la terza posizione a pari merito con il Lecce, per la squadra meno prolifica del nostro campionato, davanti solamente a Empoli (26 gol fatti) ed il Torino (31 gol fatti).

 

Una delle statistiche che al meno sorride al Napoli di Calzona, è il tremendo andamento della società friulana tra le mura amiche e invece l'ottimo andamento fuori casa degli azzurri, con la squadra ormai ex campione d'Italia che dovrebbe  schierare sia Politano che Lindstorm sulle fasce a supporto del proprio numero 9 e con la perplessità dei tifosi nei confronti del proprio allenatore per la mancata chance di dare spazio fin da subito a Ngonge.

Napoli una squadra di calciatori ma anche videogiocatori

In un evento straordinario per celebrare il debutto della Beta di Call of Duty: Modern Warfare III, riservata ai giocatori PlayStation che hanno preordinato il gioco, i campioni dell'SSC Napoli hanno avuto il privilegio di sperimentare in anteprima il nuovo capitolo della rinomata serie di sparatutto.

 

L'entusiasmante scontro ha visto protagonisti due campioni del Napoli: Giovanni Di Lorenzo, appassionato di Call of Duty, e Victor Osimhen, capocannoniere dello scorso campionato. Dopo la recente vittoria del terzo scudetto, i campioni d'Italia hanno momentaneamente abbandonato le scarpette per confrontarsi a colpi di joypad.

 

A supporto dei capitani, altri noti calciatori come Kvaratskhelia, Simeone, Ostigard ed Elmas hanno completato le due squadre. Le sfide si sono svolte nelle tre iconiche modalità di gioco (Team Death Match, Domination e Hardpoint) e sulle tre mappe preferite dai fan, appositamente ricostruite per l'edizione di quest'anno (Karachi, Invasion e Skidrow).

 

Parlando proprio di Giovanni Simeone, il centro avanti azzurro ed ex Fiorentina, Verona e Cagliari, ha rivelato le sue passioni da vero nerd al format Drive&Talk:

Il nerd è una persona curiosa, io sono molto curioso, mi piace un po’ tutto. A differenza di mio padre, che rimane in silenzio se a tavola non si parla di calcio, con me invece si può parlare di tutto, tipo cinema e videogiochi, con i bambini. L’altro giorno, c’era il figlio di Mario Rui che stava giocando al Game Boy e gli ho insegnato un paio di trucchi ad un gioco; è rimasto molto contento

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