Festa delle Donne e videogame: non è (più solo) un gioco da ragazzi

Giornata internazionale della donna: una riflessione sui punti di contatto e distanza tra la sfera femminile e quella videoludica

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CREDITI: dreamstime

Come ogni anno, l’8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna o, come sarebbe meglio definirla, la Giornata internazionale dei diritti delle donne. Sorge spontaneo riflettere sugli importanti traguardi raggiunti nel panorama delle industrie culturali dove, con il tempo, le donne sono riuscite e ritagliarsi sempre di più il proprio posto. C’è ancora un settore, però, dove le distinzioni di genere tendono a farsi sentire più che in altri: la game industry. Ad oggi, insinuarsi nel settore dei videogiochi può essere un processo ancora particolarmente difficile per le donne, sia dal punto di vista lavorativo che dal punto di vista effettivamente rappresentativo. I pregiudizi di genere, la mancanza di diversità e l’oggettificazione del corpo sono solo alcuni degli elementi di distanza tra la sfera femminile e quella videoludica. Una divergenza che non va di pari passo con le indagini di settore, che attestano al contrario un aumento significativo delle giocatrici femminili dagli anni Novanta ad oggi. 

La rappresentazione delle eroine femminili

Uno dei fondamentali argomenti di discussione, sempre di più sotto la lente di ingrandimento, riguarda la rappresentazione delle donne come personaggi. Per riassumerla in maniera “semplice” possiamo dire che nonostante si siano affermate, nel tempo, alcuni esempi di eroine iconiche, la raffigurazione delle donne nei giochi riflette ancora troppo spesso i ruoli tradizionali di genere. Questo implica, per esempio, lo stereotipo della damigella in pericolo o un’estrema e insensata oggettificazione sessuale del corpo.

 

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D’altro canto, i videogame fanno parte di una lunga tradizione di intrattenimento dove la storia delle donne che lavorano in questo campo (e, inevitabilmente, quella dei personaggi femminili dei giochi stessi) resta ancora ampliamente inesplorata. Le due cose sono infatti strettamente collegate: l’inclusione delle donne nell’industria globale dei giochi non può che portare, proporzionalmente, allo sviluppo di personaggi femminili più credibili.

 

Non a caso, sono innumerevoli gli studi e le ricerche che si concentrano proprio sull’evoluzione dei ruoli femminili nei videogiochi, dal momento che l’impatto di questi personaggi nei videogame non è stato, fino ad ora, pienamente espresso.

Un aumento significativo di giocatrici (e lavoratrici)

Il numero di giocatrici donne professioniste nei giochi competitivi è progressivamente in aumento. A dimostrarlo, ci pensano dati e statistiche; negli ultimi anni. In Italia, stando ai numeri di IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association), le giocatrici donne attive al 2023 sono il 44% del totale, una percentuale in crescita rispetto al 37% registrato nel 2019. Questo aumento trova un fortunato riscontro anche a livello globale, dove le giocatrici donne incarnano il 41% dei giocatori totali. 

 

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La crescita non sta soltanto dalla parte del giocatore, ma anche nel settore lavorativo. Video Games Europe attesta che l’industria videoludica in Europa fornisce posti di lavoro a 110 mila persone. E se la presenza femminile rimane limitata, costituendo solo il 23,7% degli addetti al settore, si denota comunque un miglioramento destinato a crescere ulteriormente in futuro. 

 

La prefazione del rapporto di Video Games Europe attesta:

 

"Il nostro settore non ha mai visto tanta occupazione e non ci sono mai stati così tanti appassionati di giochi in Europa come ora".

Donne e videogame: questione di percezione

Le giocatrici femminili sono tante, le professioniste del settore pure e i dati, in ambedue i casi, sono in progressivo aumento. Se è anche vero che gli stereotipi di genere si stanno smussando, a doversi adattare è rimasta “solo” la percezione dell’immaginario collettivo.

 

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Non è unicamente il target maschile ad interessarsi a videogiochi ricchi di azione. Esattamente come non è solo quello femminile ad avvicinarsi ai puzzle games o ai giochi strategici. Promuovere la diversità nello sviluppo di videogiochi, così come nell'istruzione e nei luoghi di lavoro, sulla base della convinzione fondamentale che una maggiore uguaglianza e collaborazione tra i sessi possa avere un impatto, risulta sempre più fondamentale.

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