Benvenuti nel cuore pulsante della nostra "Time Machine"! In questa prima puntata, faremo un affascinante salto indietro al 1996, quando ogni giovane cercava nelle affollate sale giochi il titolo che rispecchiasse al meglio le proprie passioni. Tra i tanti, spicca Metal Slug, un titolo destinato a diventare una vera leggenda degli arcade.&nbsp;Un videogioco che ha segnato un'epocaMetal Slug ha conquistato i cuori dei videogiocatori grazie al suo stile visivo eccezionale, ai personaggi carismatici e all'azione frenetica. Contribuendo alla sua ascesa, il gioco ha introdotto elementi innovativi per l'epoca, consentendo ai giocatori di utilizzare un arsenale di armi diverse, veicoli come carri armati ed elicotteri, e potenziamenti durante le battaglie. Gli sprite pixel art dettagliati, le animazioni fluide ed il suo umorismo unico hanno reso Metal Slug una gemma nell'era d'oro delle sale giochi arcade, con livelli che spaziano tra foreste dense, basi nemiche sotterranee, deserti e città distrutte.Tra sfide e curiositàAl termine di ogni livello, Metal Slug presenta un elemento distintivo: il boss finale. Nemici imponenti e potenti, come il leggendario Hi-Do, rappresentano sfide epiche ancora oggi insuperabili per molti giocatori. Il gioco inoltre è pieno di incredibili curiosità, spiccano alcuni Easter egg e simpatiche citazioni inserite dai produttori dei vari titoli.La saga di Metal Slug non è solo una serie di videogiochi, ma un'esperienza intramontabile che ha catturato il cuore di generazioni di giocatori. È diventata un'icona del passato e del presente dei videogiochi, offrendo un viaggio emozionante nel mondo degli arcade. Non vediamo l'ora di accompagnarvi nella prossima settimana con una nuova puntata di Time Machine, pronti a esplorare altri tesori nascosti nel vasto universo dei videogiochi.&nbsp;

Benvenuti nel cuore pulsante della nostra "Time Machine"! In questa prima puntata, faremo un affascinante salto indietro al 1996, quando ogni giovane cercava nelle affollate sale giochi il titolo che rispecchiasse al meglio le proprie passioni. Tra i tanti, spicca Metal Slug, un titolo destinato a diventare una vera leggenda degli arcade. &nbsp;<h2>Un videogioco che ha segnato un'epoca</h2>Metal Slug ha conquistato i cuori dei videogiocatori grazie al suo stile visivo eccezionale, ai personaggi carismatici e all'azione frenetica. Contribuendo alla sua ascesa, il gioco ha introdotto elementi innovativi per l'epoca, consentendo ai giocatori di utilizzare un arsenale di armi diverse, veicoli come carri armati ed elicotteri, e potenziamenti durante le battaglie. Gli sprite pixel art dettagliati, le animazioni fluide ed il suo umorismo unico hanno reso Metal Slug una gemma nell'era d'oro delle sale giochi arcade, con livelli che spaziano tra foreste dense, basi nemiche sotterranee, deserti e città distrutte.<h3>Tra sfide e curiosità</h3> Al termine di ogni livello, Metal Slug presenta un elemento distintivo: il boss finale. Nemici imponenti e potenti, come il leggendario Hi-Do, rappresentano sfide epiche ancora oggi insuperabili per molti giocatori. Il gioco inoltre è pieno di incredibili curiosità, spiccano alcuni Easter egg e simpatiche citazioni inserite dai produttori dei vari titoli. La saga di Metal Slug non è solo una serie di videogiochi, ma un'esperienza intramontabile che ha catturato il cuore di generazioni di giocatori. È diventata un'icona del passato e del presente dei videogiochi, offrendo un viaggio emozionante nel mondo degli arcade. Non vediamo l'ora di accompagnarvi nella prossima settimana con una nuova puntata di Time Machine, pronti a esplorare altri tesori nascosti nel vasto universo dei videogiochi.&nbsp;

Scopri la storia e i segreti di Metal Slug in questo incredibile episodio di Time Machine

Time Machine: Metal Slug 

Benvenuti nella nostra Time Machine, la rubrica che vi riporterà indietro nel tempo per riscoprire le leggende dei videogiochi

Time Machine: Metal Slug, la leggenda degli arcade

Nei meandri delle community esports ci si interroga sempre più se a tutti gli effetti il mobile gaming sia un fenomeno da categorizzare come reale controparte dell'esports canonico su PC e Console. Prima di affrontare il tema esports e affini facciamo un po' di passi indietro e mettiamo le basi per l'asserzione più importante in questo articolo, ovvero: "I mobile game sono veri videogiochi", messa in calce questa frase possiamo passare ad analizzare il come mai il fenomeno del mobile gaming sta influenzando così tanto il mercato.&nbsp;Le differenze tra Pc/Console e Mobile gamingOggi giorno i prezzi per assemblare un computer di fascia medio-alta possono tranquillamente arrivare oltre la soglia dei 1000 €, senza considerare l'acquisto di periferiche importantissime per competere e videogiocare in generale come mouse e tastiera, sul mercato console la carenza di unità sembra ormai essere passata ed il prezzo stabilizzato intorno ai 450 €, ma con giochi che arrivano a costare anche 80 € ci rendiamo immediatamente conto di quanto poi esso lieviti facilmente.&nbsp;Nel mondo mobile questa barriera non si avverte per due grandi e semplici motivi: ognuno di noi ormai dispone di un telefono cellulare sempre a portata di tasca con caratteristiche più o meno competitive, il secondo motivo è poi il prezzo di un dispositivo mobile, questa è la reale peculiarità di questa frangia di video giocatori, in un mondo in cui anche i ragazzi di età inferiore ai 15 anni possiedono uno smartphone essi possono partire da prezzi che il mondo del PC/console può solo sognarsi. Per esempio il sotto scritto ha uno Xiaomi redmi note 7 non un telefono di ultima generazione, tranquillamente acquistabile in una fascia di prezzo che va dai 110 ai 190 € e con esso riesco tranquillamente a barcamenarmi nel mobile gaming più canonico, che sia Clash Royale o Clash of Clans o addirittura wild rift uno dei giochi più pesanti presenti sul market place il telefono non da segni di cedimento.I free to play la chiave di successo del settoreCall of Duty mobile, Player Unknown Battlegrounds, Wild Rift, Clash Royale e Brawl Stars questi sono solo alcuni dei giochi che hanno milioni di download nel playstore ed estremamente diversi tra loro, &nbsp;con un minimo comune denominatore però sono tutti Free to play con si acquisti in game, ma con grosse limitazioni per evitare vantaggi nei confronti dei giocatori che non vanno ad effettuarli.&nbsp;L'esports come mezzo d'espansioneNell'ambiente in forte crescita del mondo esport il settore del mobile gaming si sta ritagliando uno spicchio sempre più importante, anche qui in Italia, grazie a realtà quali Replay Totem ed Hmble che si sono impegnati a valorizzare non solo un settore come il mobile gaming ma anche quello dei talenti Italiani che sempre più si sono approcciati a questa realta.&nbsp;I Reply Totem Esports non a caso andranno a giocarsi le Brawl Stars World Finals 2023 proprio a Jőnkőping in Svezia riconfermandosi tra le 12 migliori realtà al mondo per il terzo anno consecutivo e con l'ambizione di portarsi a casa i duecento cinquanta mila euro del primo posto. Sosteniamo i nostri ragazzi dal 24 al 26 novembre.La crescita del competitivo nel mobileL'interesse crescente per il mobile gaming ha plasmato un ecosistema competitivo notevolmente diverso. Le differenze nel design dei giochi stanno influenzando l'approccio degli sviluppatori, che devono considerare le peculiarità dei dispositivi mobili. Questi giochi spesso si concentrano su sessioni di gioco più brevi, adattandosi alla natura "on-the-go" dei dispositivi mobili e alla variazione delle preferenze dei giocatori. Inoltre, la portabilità dei dispositivi mobili offre una maggiore accessibilità, permettendo ai giocatori di partecipare ovunque si trovino, promuovendo una maggiore inclusione nel panorama gaming.&nbsp;La spinta dell'esport mobile apre nuove prospettive nel mondo competitivo: i tornei e le competizioni online si stanno evolvendo per includere una vasta gamma di giochi per dispositivi mobili. Questa integrazione rappresenta un nuovo fronte per gli sponsor e i brand, che vedono nel mobile gaming un terreno fertile per il coinvolgimento dei consumatori e la promozione dei propri prodotti. La diversificazione degli eventi esportivi per abbracciare il mobile gaming potrebbe significare una crescita esponenziale per l'intero settore, portando nuove opportunità per giocatori, sviluppatori e investitori.

Nei meandri delle community esports ci si interroga sempre più se a tutti gli effetti il mobile gaming sia un fenomeno da categorizzare come reale controparte dell'esports canonico su PC e Console. Prima di affrontare il tema esports e affini facciamo un po' di passi indietro e mettiamo le basi per l'asserzione più importante in questo articolo, ovvero: "I mobile game sono veri videogiochi", messa in calce questa frase possiamo passare ad analizzare il come mai il fenomeno del mobile gaming sta influenzando così tanto il mercato.&nbsp;<h2>Le differenze tra Pc/Console e Mobile gaming</h2>Oggi giorno i prezzi per assemblare un computer di fascia medio-alta possono tranquillamente arrivare oltre la soglia dei 1000 €, senza considerare l'acquisto di periferiche importantissime per competere e videogiocare in generale come mouse e tastiera, sul mercato console la carenza di unità sembra ormai essere passata ed il prezzo stabilizzato intorno ai 450 €, ma con giochi che arrivano a costare anche 80 € ci rendiamo immediatamente conto di quanto poi esso lieviti facilmente.&nbsp;Nel mondo mobile questa barriera non si avverte per due grandi e semplici motivi: ognuno di noi ormai dispone di un telefono cellulare sempre a portata di tasca con caratteristiche più o meno competitive, il secondo motivo è poi il prezzo di un dispositivo mobile, questa è la reale peculiarità di questa frangia di video giocatori, in un mondo in cui anche i ragazzi di età inferiore ai 15 anni possiedono uno smartphone essi possono partire da prezzi che il mondo del PC/console può solo sognarsi. Per esempio il sotto scritto ha uno Xiaomi redmi note 7 non un telefono di ultima generazione, tranquillamente acquistabile in una fascia di prezzo che va dai 110 ai 190 € e con esso riesco tranquillamente a barcamenarmi nel mobile gaming più canonico, che sia Clash Royale o Clash of Clans o addirittura wild rift uno dei giochi più pesanti presenti sul market place il telefono non da segni di cedimento.<h3>I free to play la chiave di successo del settore</h3>Call of Duty mobile, Player Unknown Battlegrounds, Wild Rift, Clash Royale e Brawl Stars questi sono solo alcuni dei giochi che hanno milioni di download nel playstore ed estremamente diversi tra loro, &nbsp;con un minimo comune denominatore però sono tutti Free to play con si acquisti in game, ma con grosse limitazioni per evitare vantaggi nei confronti dei giocatori che non vanno ad effettuarli.&nbsp;<h3>L'esports come mezzo d'espansione</h3>Nell'ambiente in forte crescita del mondo esport il settore del mobile gaming si sta ritagliando uno spicchio sempre più importante, anche qui in Italia, grazie a realtà quali Replay Totem ed Hmble che si sono impegnati a valorizzare non solo un settore come il mobile gaming ma anche quello dei talenti Italiani che sempre più si sono approcciati a questa realta.&nbsp;I Reply Totem Esports non a caso andranno a giocarsi le Brawl Stars World Finals 2023 proprio a Jőnkőping in Svezia riconfermandosi tra le 12 migliori realtà al mondo per il terzo anno consecutivo e con l'ambizione di portarsi a casa i duecento cinquanta mila euro del primo posto. Sosteniamo i nostri ragazzi dal 24 al 26 novembre.<h3>La crescita del competitivo nel mobile</h3>L'interesse crescente per il mobile gaming ha plasmato un ecosistema competitivo notevolmente diverso. Le differenze nel design dei giochi stanno influenzando l'approccio degli sviluppatori, che devono considerare le peculiarità dei dispositivi mobili. Questi giochi spesso si concentrano su sessioni di gioco più brevi, adattandosi alla natura "on-the-go" dei dispositivi mobili e alla variazione delle preferenze dei giocatori. Inoltre, la portabilità dei dispositivi mobili offre una maggiore accessibilità, permettendo ai giocatori di partecipare ovunque si trovino, promuovendo una maggiore inclusione nel panorama gaming.&nbsp;La spinta dell'esport mobile apre nuove prospettive nel mondo competitivo: i tornei e le competizioni online si stanno evolvendo per includere una vasta gamma di giochi per dispositivi mobili. Questa integrazione rappresenta un nuovo fronte per gli sponsor e i brand, che vedono nel mobile gaming un terreno fertile per il coinvolgimento dei consumatori e la promozione dei propri prodotti. La diversificazione degli eventi esportivi per abbracciare il mobile gaming potrebbe significare una crescita esponenziale per l'intero settore, portando nuove opportunità per giocatori, sviluppatori e investitori.

quali sono i punti di forza del mobile gaming e perchè sta spopolando così tanto ?

Perchè il mobile gaming è così importante

Ecco il perchè dell'enorme successo del mobile gaming. Una tipologia di videogiochi che in Italia viene fin troppo sottovalutata ma che in realtà genera numeri incredibili.

Mobile gaming: sono veri videogiochi ?

Ricostruire la nascita e lo sviluppo dell'industria esportiva può rivelarsi un'operazione di notevole complessità. La storia di questo fenomeno è tanto vecchia quanto quella del primo videogioco, Tennis for Two, e da allora ha subito molteplici trasformazioni spesso anche drastiche. Calarsi nei panni dello storico e riallacciare gli eventi di questa genesi, è un’operazione che deve necessariamente tenere conto di una pluralità di aspetti più o meno importanti tra cui: gli elementi intrinseci che caratterizzano il “gioco competitivo”, le sfide e le difficoltà affrontate nell'instaurare un ecosistema sostenibile per le parti interessate, e le diverse tappe di sviluppo tecnologico e digitale che abbiamo osservato nei decenni passati.&nbsp;Il rapporto tra corpo ed esportLa stessa espressione "Electronic Sports" risulta essere carica di significati che non sono frutto del caso, ma risultano da negoziazioni sociali e interessi economici che hanno influenzato e spinto per un determinato sviluppo identitario di questa industria.&nbsp;&nbsp;Mentre da un lato, è possibile notare componenti che fanno riferimento all'adozione e all'uso delle tecnologie legate alle Information Technologies, dall'altro, si possono osservare gli elementi caratteristici delle pratiche sportive (che restano gioco) che si fondano sulla competizione e l’organizzare.&nbsp;A loro volta, seguendo il gioco delle matriosche, queste terminologie possono essere scomposte in una miriade di ulteriori elementi come l’abilità, la forza, l’impegno, l’allenamento, le regole, i premi e via dicendo. È chiaro, dunque, che il percorso degli esports è stato lungo e tutt'altro che lineare, mettendo a dura prova la resilienza di molti che hanno cercato di trasformare questo settore in un ambito di investimento.&nbsp;&nbsp;Basti pensare che per anni, l'industria esportiva è stata paragonata a un "Far West", in cui le regole venivano negoziate di volta in volta, lasciando scoperte molte delle questioni sensibili. Tuttavia, quello su cui desidero concentrarmi oggi, e nei prossimi articoli, è la dicitura "electronic", spesso abbreviata in una semplice "e", che veicola in modo significativo il modo in cui questa industria e le sue pratiche vengono rappresentate e intese dai consumatori o dagli altri attori che partecipano e contribuiscono alla sua co-costruzione. Vorrei dunque iniziare con una domanda consueta a voi lettori: gli esports sono veramente un'industria digitale?&nbsp;&nbsp;E se la risposta è affermativa, quale posto occupano tutti quegli elementi fisici e materiali che da sempre contraddistinguono innumerevoli business a livello mondiale? Per rispondere a questa domanda e per fare luce sulla questione, vorrei utilizzare come cristallino la questione del "corpo fisico", che è da sempre oggetto di dibattito negli esports, specialmente quando questi vengono comparati, in maniera impropria, agli sport tradizionali.Il ruolo del corpo degli esportsIl lavoro di ricerca al quale ci appoggiamo oggi per cercare di rispondere a queste domande è stato scritto nel 2022 da Paolo Riatti e Ansgar Thiel con il nome di The role of the body in electronic sport: a scoping review, pubblicato sulla rivista German Journal of Exercise and Sport Research. Questo lavoro consiste in una review critica della letteratura tenendo come punto fermo proprio il ruolo del corpo negli eSports.&nbsp;&nbsp;Quello che gli autori fanno è illustrare come gli esports richiedano abilità motorie specifiche e come la salute fisica o l'aspetto estetico influenzino la percezione e le prestazioni dei giocatori, nonostante il contesto digitale del gioco. Nell'ambito degli esports, l'indagine sulla corporeità si rivela una tessitura complessa di elementi fisici e digitali, dove la dimensione tangibile del giocatore incontra quella del proprio avatar virtuale in una simbiosi che sfida le tradizionali concezioni di sportività.&nbsp;&nbsp;Alcune ricerche rivelano che gli atleti esportivi si percepiscono a tutti gli effetti come degli atleti, malgrado le apparenti esigenze fisiche ridotte, sostenendo l'essenzialità della fisicità nella sportificazione, ovvero nel processo che trasforma l’atto animale del “giocare” in una nuova serie di pratiche che definiamo sport. D'altra parte, l'attività competitiva negli esports si manifesta con effetti fisiologici immediati: l'aumento dei livelli di cortisolo e la frequenza cardiaca durante il gioco indicano una reattività simile allo sforzo aerobico.&nbsp;&nbsp;Tale intensità emotiva, però, non si traduce in un equivalente esercizio fisico tradizionale, come dimostrato da studi che escludono gli esports come sostituto dell'attività fisica. L'integrazione tra corpo fisico e spazi digitali è resa evidente dall'uso di periferiche, quali ad esempio mouse e tastiera, che divengono prolungamenti del corpo stesso, permettendo ai giocatori di sentire e controllare gli avatar in un rapporto di mutua comunicazione e scambio di informazioni. L'intercorporeità si estende al design degli avatar digitali, che possono esprimere ideali socioculturali e preferenze individuali, sebbene nella competizione prevalgano le meccaniche dei personaggi e le abilità ludiche.&nbsp;In sostanza, la review di Riatti e Thiel sottolinea l'importanza delle abilità motorie specifiche per l'esport, che differiscono tra generi e giochi, e che devono essere incarnate per competere ai massimi livelli, suggerendo una possibile correlazione con la predisposizione genetica. Infine, l'estetica fisica e la salute sono aspetti cruciali: l'immagine del giocatore di esport sfida gli stereotipi di sedentarietà e obesità. La forma fisica si riflette non solo nelle performance di gioco, ma anche nell'autopresentazione e nel marketing personale. L'esport, pur essendo privo di contatto fisico diretto, non è immune da problemi di salute legati a uno stile di vita sedentario, richiedendo un'attenzione medica professionale simile a quella degli sport tradizionali.La non neutralità dei mezziQuello che si evince da questa prima stoccata al tema del corpo negli esports è che i corpi fisici sono presenti ed hanno anche una sonora importanza. Mentre l’industria esportiva è venduta come una realtà altamente digitalizzata capace di abbattere le barriere all’ingresso costruite dagli sports tradizionali, dall’altro lato del muro è possibile osservare in maniera critica come questa narrazione lasci indietro dei pezzi importanti.&nbsp;&nbsp;Non è forse questo il caso delle persone con disabilità che attualmente faticano a prendere parte a questa industria? O non è forse anche questo il motivo che spinge gli organizzatori a ritornare alla materialità dei corpi attraverso l’organizzazione di eventi in LAN? &nbsp;Insomma, le questioni sono molteplici, quello che però è certo è che la relazione tra corpi fisici e spazi virtuali nei quali gli esports prendono forma e vita risulta mediata dalla presenza di strumentazioni tecnologiche.&nbsp;&nbsp;Il mio invito per il prossimo appuntamento di questa rubrica è iniziare a ragionare su quanto questi mezzi siano neutrali rispetto alla costruzione di questa industria, e quanto invece giochino un ruolo fondamentale nel costruire una cultura e un modo di intendere gli esports che lascia in ombra aspetti importanti sulle persone dietro i computer e le console. Nel prossimo appuntamento discuteremo insieme come questa disattenzione verso i corpi si trasforma in una disattenzione verso i processi organizzativi degli eventi e delle organizzazioni esportivi, con annesse ripercussioni verso i videogiocatori professionisti. Ancora un caro saluto a tutti i lettori di questa rubrica e che possiate godere di queste festività natalizie all’insegna del gaming.BibliografiaRiatti, P., &amp; Thiel, A. (2023). The role of the body in electronic sport: a scoping review. German Journal of Exercise and Sport Research, 1-15.&nbsp;

Ricostruire la nascita e lo sviluppo dell'industria esportiva può rivelarsi un'operazione di notevole complessità. La storia di questo fenomeno è tanto vecchia quanto quella del primo videogioco, Tennis for Two, e da allora ha subito molteplici trasformazioni spesso anche drastiche. Calarsi nei panni dello storico e riallacciare gli eventi di questa genesi, è un’operazione che deve necessariamente tenere conto di una pluralità di aspetti più o meno importanti tra cui: gli elementi intrinseci che caratterizzano il “gioco competitivo”, le sfide e le difficoltà affrontate nell'instaurare un ecosistema sostenibile per le parti interessate, e le diverse tappe di sviluppo tecnologico e digitale che abbiamo osservato nei decenni passati.&nbsp;<h2>Il rapporto tra corpo ed esport</h2>La stessa espressione "Electronic Sports" risulta essere carica di significati che non sono frutto del caso, ma risultano da negoziazioni sociali e interessi economici che hanno influenzato e spinto per un determinato sviluppo identitario di questa industria.&nbsp;&nbsp;Mentre da un lato, è possibile notare componenti che fanno riferimento all'adozione e all'uso delle tecnologie legate alle Information Technologies, dall'altro, si possono osservare gli elementi caratteristici delle pratiche sportive (che restano gioco) che si fondano sulla competizione e l’organizzare.&nbsp;A loro volta, seguendo il gioco delle matriosche, queste terminologie possono essere scomposte in una miriade di ulteriori elementi come l’abilità, la forza, l’impegno, l’allenamento, le regole, i premi e via dicendo. È chiaro, dunque, che il percorso degli esports è stato lungo e tutt'altro che lineare, mettendo a dura prova la resilienza di molti che hanno cercato di trasformare questo settore in un ambito di investimento.&nbsp;&nbsp;Basti pensare che per anni, l'industria esportiva è stata paragonata a un "Far West", in cui le regole venivano negoziate di volta in volta, lasciando scoperte molte delle questioni sensibili. Tuttavia, quello su cui desidero concentrarmi oggi, e nei prossimi articoli, è la dicitura "electronic", spesso abbreviata in una semplice "e", che veicola in modo significativo il modo in cui questa industria e le sue pratiche vengono rappresentate e intese dai consumatori o dagli altri attori che partecipano e contribuiscono alla sua co-costruzione. Vorrei dunque iniziare con una domanda consueta a voi lettori: gli esports sono veramente un'industria digitale?&nbsp;&nbsp;E se la risposta è affermativa, quale posto occupano tutti quegli elementi fisici e materiali che da sempre contraddistinguono innumerevoli business a livello mondiale? Per rispondere a questa domanda e per fare luce sulla questione, vorrei utilizzare come cristallino la questione del "corpo fisico", che è da sempre oggetto di dibattito negli esports, specialmente quando questi vengono comparati, in maniera impropria, agli sport tradizionali.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/esports_etf_fund_overview_ec9803034a.webp" alt="esports-etf-fund-overview.webp"><h3>Il ruolo del corpo degli esports</h3>Il lavoro di ricerca al quale ci appoggiamo oggi per cercare di rispondere a queste domande è stato scritto nel 2022 da Paolo Riatti e Ansgar Thiel con il nome di The role of the body in electronic sport: a scoping review, pubblicato sulla rivista German Journal of Exercise and Sport Research. Questo lavoro consiste in una review critica della letteratura tenendo come punto fermo proprio il ruolo del corpo negli eSports.&nbsp;&nbsp;Quello che gli autori fanno è illustrare come gli esports richiedano abilità motorie specifiche e come la salute fisica o l'aspetto estetico influenzino la percezione e le prestazioni dei giocatori, nonostante il contesto digitale del gioco. Nell'ambito degli esports, l'indagine sulla corporeità si rivela una tessitura complessa di elementi fisici e digitali, dove la dimensione tangibile del giocatore incontra quella del proprio avatar virtuale in una simbiosi che sfida le tradizionali concezioni di sportività.&nbsp;&nbsp;Alcune ricerche rivelano che gli atleti esportivi si percepiscono a tutti gli effetti come degli atleti, malgrado le apparenti esigenze fisiche ridotte, sostenendo l'essenzialità della fisicità nella sportificazione, ovvero nel processo che trasforma l’atto animale del “giocare” in una nuova serie di pratiche che definiamo sport. D'altra parte, l'attività competitiva negli esports si manifesta con effetti fisiologici immediati: l'aumento dei livelli di cortisolo e la frequenza cardiaca durante il gioco indicano una reattività simile allo sforzo aerobico.&nbsp;&nbsp;Tale intensità emotiva, però, non si traduce in un equivalente esercizio fisico tradizionale, come dimostrato da studi che escludono gli esports come sostituto dell'attività fisica. L'integrazione tra corpo fisico e spazi digitali è resa evidente dall'uso di periferiche, quali ad esempio mouse e tastiera, che divengono prolungamenti del corpo stesso, permettendo ai giocatori di sentire e controllare gli avatar in un rapporto di mutua comunicazione e scambio di informazioni. L'intercorporeità si estende al design degli avatar digitali, che possono esprimere ideali socioculturali e preferenze individuali, sebbene nella competizione prevalgano le meccaniche dei personaggi e le abilità ludiche.&nbsp;In sostanza, la review di Riatti e Thiel sottolinea l'importanza delle abilità motorie specifiche per l'esport, che differiscono tra generi e giochi, e che devono essere incarnate per competere ai massimi livelli, suggerendo una possibile correlazione con la predisposizione genetica. Infine, l'estetica fisica e la salute sono aspetti cruciali: l'immagine del giocatore di esport sfida gli stereotipi di sedentarietà e obesità. La forma fisica si riflette non solo nelle performance di gioco, ma anche nell'autopresentazione e nel marketing personale. L'esport, pur essendo privo di contatto fisico diretto, non è immune da problemi di salute legati a uno stile di vita sedentario, richiedendo un'attenzione medica professionale simile a quella degli sport tradizionali.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/internet_gaming_connessione_c66b463ef0.webp" alt="internet-gaming-connessione.webp"><h3>La non neutralità dei mezzi</h3>Quello che si evince da questa prima stoccata al tema del corpo negli esports è che i corpi fisici sono presenti ed hanno anche una sonora importanza. Mentre l’industria esportiva è venduta come una realtà altamente digitalizzata capace di abbattere le barriere all’ingresso costruite dagli sports tradizionali, dall’altro lato del muro è possibile osservare in maniera critica come questa narrazione lasci indietro dei pezzi importanti.&nbsp;&nbsp;Non è forse questo il caso delle persone con disabilità che attualmente faticano a prendere parte a questa industria? O non è forse anche questo il motivo che spinge gli organizzatori a ritornare alla materialità dei corpi attraverso l’organizzazione di eventi in LAN? &nbsp;Insomma, le questioni sono molteplici, quello che però è certo è che la relazione tra corpi fisici e spazi virtuali nei quali gli esports prendono forma e vita risulta mediata dalla presenza di strumentazioni tecnologiche.&nbsp;&nbsp;Il mio invito per il prossimo appuntamento di questa rubrica è iniziare a ragionare su quanto questi mezzi siano neutrali rispetto alla costruzione di questa industria, e quanto invece giochino un ruolo fondamentale nel costruire una cultura e un modo di intendere gli esports che lascia in ombra aspetti importanti sulle persone dietro i computer e le console. Nel prossimo appuntamento discuteremo insieme come questa disattenzione verso i corpi si trasforma in una disattenzione verso i processi organizzativi degli eventi e delle organizzazioni esportivi, con annesse ripercussioni verso i videogiocatori professionisti. Ancora un caro saluto a tutti i lettori di questa rubrica e che possiate godere di queste festività natalizie all’insegna del gaming.<h3>Bibliografia</h3>Riatti, P., &amp; Thiel, A. (2023). The role of the body in electronic sport: a scoping review. German Journal of Exercise and Sport Research, 1-15. &nbsp;

Prepariamoci ad affrontare una nuova tematica: l'importanza del corpo e la sua relazione nel mondo degli esport 

L'importanza del corpo negli esport

Nuovo appuntamento della rubrica Academic Arena. Dopo aver trattato il delicato tema della questione di genere, ci prepariamo ad affrontare una nuova tematica: l'importanza del corpo e la sua relazione nel mondo degli esport 

Academic Arena: quando la digitalizzazione lascia indietro la materia

Dopo più di un anno dall'uscita dei titoli Pokémon di nona generazione, dopo averli visti e giocati, nel bene o nel male, per moltissime ore tra gameplay, storia, competitivo e il grandissimo DLC diviso in due parti, possiamo finalmente tirare le somme di quella che probabilmente è stata la generazione che più ha spaccato a metà il franchise più amato al mondo.Pokémon Scarlatto e Violetto, poteva fare molto di piùQuesto giudizio finale, non parlerà solo del DLC Pokémon: Il Tesoro dell'Area Zero, bensì verrà analizzato l'intero percorso di questa generazione, senza però andare a ripetere argomenti già trattati durante la recensione di Pokémon Scarlatto e Violetto, ma di cui consiglio la lettura, poichè elementi necessari per poter trattare in maniera completa il percorso di questo videogioco che è stato tanto amato, quanto odiato dalla community.&nbsp;Pokémon Scarlatto e Violetto sono stati odiati non tanto per le texture orribili, la grafica indecente ed i continui lag e bug del gioco, che in realtà sono bastati per allontanare una grossa fetta di giocatori appassionati, ma per la superficialità con cui Game Freak finge di non vedere i gravi errori e soprattutto la pressione di The Pokémon Company che vuole assolutamente che i giochi escano a distanza di massimo 2 anni, per poter vendere carte, pupazzi e gadget vari, non dando agli sviluppatori il tempo di risolvere errori che rallenterebbero qualsiasi altra produzione seria.&nbsp;Cosa ci ha lasciato questa generazione?La nona generazione Pokémon nonostante le atrocità tecniche più e più volte dichiarate, hanno molti concept interessanti e che hanno fatto arrabbiare moltissimi giocatori, che si sono ritrovati a giocare cose belle nel peggior ambiente Pokémon di sempre.&nbsp;A partire dalla nuova meccanica: Teracristal, nonostante sia esteticamente discutibile, è tra le più divertenti da giocare e belle da vedere in competitivo. Infatti mai quanto quest'anno il VGC Pokémon è aperto a tutti, la meccanica della teracristallizzazione è tra le più apprezzate dai tempi delle Megaevoluzioni, a detta di tutti migliori per estetica ma troppo influenti nei match competitivi.&nbsp;A discapito di un orribile ambiente di gioco, esteticamente vuoto e privo di particolare fantasia, questo gioco Pokémon ci ha dato un nuovo modo di esplorare. Il primo vero assaggio di "Open World Pokémon" è davvero questo, la sensazione di (semi)libertà che ci ha permesso di scegliere quale percorso seguire, rappresentando una novità che nessun altro gioco Pokémon ci aveva mai permesso.&nbsp;&nbsp;Infine è necessario, prima di passare a parlare del DLC, menzionare la parte migliore del titolo: la narrazione.&nbsp;Parliamoci seriamente, dopo gli ultimi anni, nessuno si sarebbe aspettato una trama Pokémon più matura e con numerosi sviluppi inaspettati, con la presenza di un rivale nello specifico (Pepe) con una sotto trama ancor più matura e triste; inoltre questa verrà addirittura superata da quella di un altro personaggio durante il DLC.&nbsp;Il Tesoro dell'Area Zero è un unico DLCA differenza del primo vero Dlc Pokémon, in Spada e Scudo, questa volta è stato deciso di raccontare la stessa storia in due parti, permettendo ai personaggi di evolvere durante gli eventi centrali per la narrazione. Questa scelta si sposa perfettamente da un punto di vista narrativo, che si è riconfermato ancora una volta essere il reparto dominante di questa coppia di titoli, infatti nella parte 1 del Dlc: La Maschera Turchese ci sono stati presentati una serie di personaggi, in particolare Rubra, Riben e Rea, centrali per quello che è stato il gran finale, con "Il Disco Indaco".Cosa non è andato bene nel disco indaco?Purtroppo, ancora una volta sono costretto a dover ribadire l'insufficienza tecnica di questo titolo, che nella seconda parte di questo DLC, ovvero il momento in cui era prevista una miglior fruizione del titolo, essendo stata di fatto l'ultima ad essere uscita, il gioco presentasse continui lag e blocchi critici, che più volte hanno rischiato di far crashare l'intero sistema di gioco.Per quanto riguarda l'esplorazione, per quanto fossero carini alcuni dungeon e l'Abisso Zero, che (come l'Area Zero) è effettivamente una delle location Pokémon più belle di sempre, il world building è stato pensato davvero male. Ci sono continui problemi di lag, dovuti all'eccessiva presenza di acqua, le strade sono tutte troppo simili tra di loro e non sono presenti effettivi punti di riferimento che aiutano all'esplorazione.Cosa mi ha fatto appassionareTralasciando la trama e lo sviluppo dei personaggi, che ripeto essere tra i migliori degli ultimi anni di Pokémon, anche le missioni che vengono richieste per proseguire con la trama sono piacevoli, anzi addirittura penso che fare completismo, svolgendo tutte le missioni e completando ogni sub-quest, non è stato per nulla noioso, anzi si sono state un ottimo intermezzo con le missioni della trama principale, che altrimenti sarebbe finita in un paio di ore.Anche la scelta di rendere ogni battaglia una lotta in doppio, è stata super apprezzata. Sia per l'aggiunta di un nuovo livello di difficoltà, anche se purtroppo mai eccessivo, sia per la presenza di vere e proprie strategie che potrebbero tranquillamente mettere in seria difficoltà qualsiasi giocatore poco esperto. La scelta di utilizzare lo stesso formato presente nel VGC Pokémon ufficiale ormai da anni è la dimostrazione di quanto la stessa The Pokémon Company sia legata a questo circuito competitivo.&nbsp;Altro elemento da salvare assolutamente è il post game, che non raggiunge i livelli dei tempi d'oro di Pokémon, ma sicuramente è molto più denso e pieno di attività opzionali che vanno molto oltre il semplice "Cattura altri leggendari". Infatti, accumulando punti, sarà possibile affrontare nuove sfide, sbloccare nuovi Pokémon in mappa, nuovi oggetti e tanto altro.Giudizio finale sulla nona generazione PokémonNonostante ci siano tantissimi elementi positivi, che ci hanno legato molto a questa generazione: tra Pokémon stupendi, personaggi incredibili e musiche alla pari se non superiori di qualsiasi altro titolo Pokémon, i giochi non riescono ad andare oltre una sufficienza stentata.&nbsp;Il gioco di per sè sarebbe divertente e piacevole da giocare, ma la mole troppo imponente di orrori tecnici rendono l'intero gameplay snervante, lento e provoca effettivi e numerosi momenti di motion sickness, ovvero attacchi di nausea causati da elementi che appaiono a schermo.Non per questo vi sconsiglio di giocare a questi titoli, anzi vi consiglio caldamente di giocarli per poterne carpire i lati migliori e sperare insieme, magari per l'ultima volta, che i prossimi giochi Pokémon non cadano su questi gravi errori.

Dopo più di un anno dall'uscita dei titoli Pokémon di nona generazione, dopo averli visti e giocati, nel bene o nel male, per moltissime ore tra gameplay, storia, competitivo e il grandissimo DLC diviso in due parti, possiamo finalmente tirare le somme di quella che probabilmente è stata la generazione che più ha spaccato a metà il franchise più amato al mondo.<h2>Pokémon Scarlatto e Violetto, poteva fare molto di più</h2>Questo giudizio finale, non parlerà solo del DLC Pokémon: Il Tesoro dell'Area Zero, bensì verrà analizzato l'intero percorso di questa generazione, senza però andare a ripetere argomenti già trattati durante la recensione di Pokémon Scarlatto e Violetto, ma di cui consiglio la lettura, poichè elementi necessari per poter trattare in maniera completa il percorso di questo videogioco che è stato tanto amato, quanto odiato dalla community.&nbsp;<a href="https://gaming.libero.it/recensione-di-pokemon-scarlatto-e-violetto">Pokémon Scarlatto e Violetto</a> sono stati odiati non tanto per le texture orribili, la grafica indecente ed i continui lag e bug del gioco, che in realtà sono bastati per allontanare una grossa fetta di giocatori appassionati, ma per la superficialità con cui Game Freak finge di non vedere i gravi errori e soprattutto la pressione di The Pokémon Company che vuole assolutamente che i giochi escano a distanza di massimo 2 anni, per poter vendere carte, pupazzi e <a href="https://gaming.libero.it/tiffany-and-co-incontra-il-mondo-di-pokemon">gadget vari</a>, non dando agli sviluppatori il tempo di risolvere errori che rallenterebbero qualsiasi altra produzione seria.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/Scarlet_Violet_Screenshot_23_fb723d827e.jpg" alt="Scarlet_Violet_Screenshot_23.jpg">&nbsp;<h3>Cosa ci ha lasciato questa generazione?</h3>La nona generazione Pokémon nonostante le atrocità tecniche più e più volte dichiarate, hanno molti concept interessanti e che hanno fatto arrabbiare moltissimi giocatori, che si sono ritrovati a giocare cose belle nel peggior ambiente Pokémon di sempre.&nbsp;A partire dalla nuova meccanica: Teracristal, nonostante sia esteticamente discutibile, è tra le più divertenti da giocare e belle da vedere in competitivo. Infatti mai quanto quest'anno il VGC Pokémon è aperto a tutti, la meccanica della teracristallizzazione è tra le più apprezzate dai tempi delle Megaevoluzioni, a detta di tutti migliori per estetica ma troppo influenti nei match competitivi.&nbsp;A discapito di un orribile ambiente di gioco, esteticamente vuoto e privo di particolare fantasia, questo gioco Pokémon ci ha dato un nuovo modo di esplorare. Il primo vero assaggio di "Open World Pokémon" è davvero questo, la sensazione di (semi)libertà che ci ha permesso di scegliere quale percorso seguire, rappresentando una novità che nessun altro gioco Pokémon ci aveva mai permesso.&nbsp;&nbsp;Infine è necessario, prima di passare a parlare del DLC, menzionare la parte migliore del titolo: la narrazione.&nbsp; Parliamoci seriamente, dopo gli ultimi anni, nessuno si sarebbe aspettato una trama Pokémon più matura e con numerosi sviluppi inaspettati, con la presenza di un rivale nello specifico (Pepe) con una sotto trama ancor più matura e triste; inoltre questa verrà addirittura superata da quella di un altro personaggio durante il DLC.&nbsp;<h2>Il Tesoro dell'Area Zero è un unico DLC</h2>A differenza del primo vero Dlc Pokémon, in Spada e Scudo, questa volta è stato deciso di raccontare la stessa storia in due parti, permettendo ai personaggi di evolvere durante gli eventi centrali per la narrazione. Questa scelta si sposa perfettamente da un punto di vista narrativo, che si è riconfermato ancora una volta essere il reparto dominante di questa coppia di titoli, infatti nella parte 1 del Dlc: <a href="https://gaming.libero.it/cosa-aspettarci-da-pokemon-la-maschera-turchese">La Maschera Turchese</a> ci sono stati presentati una serie di personaggi, in particolare Rubra, Riben e Rea, centrali per quello che è stato il gran finale, con "<a href="https://gaming.libero.it/cosa-aspettarsi-da-pokemon-il-disco-indaco">Il Disco Indaco</a>".<h3>Cosa non è andato bene nel disco indaco?</h3>Purtroppo, ancora una volta sono costretto a dover ribadire l'insufficienza tecnica di questo titolo, che nella seconda parte di questo DLC, ovvero il momento in cui era prevista una miglior fruizione del titolo, essendo stata di fatto l'ultima ad essere uscita, il gioco presentasse continui lag e blocchi critici, che più volte hanno rischiato di far crashare l'intero sistema di gioco.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/p03_02_bc12ed32fd.png" alt="p03_02.png">Per quanto riguarda l'esplorazione, per quanto fossero carini alcuni dungeon e l'Abisso Zero, che (come l'Area Zero) è effettivamente una delle location Pokémon più belle di sempre, il world building è stato pensato davvero male. Ci sono continui problemi di lag, dovuti all'eccessiva presenza di acqua, le strade sono tutte troppo simili tra di loro e non sono presenti effettivi punti di riferimento che aiutano all'esplorazione.<h3>Cosa mi ha fatto appassionare</h3>Tralasciando la trama e lo sviluppo dei personaggi, che ripeto essere tra i migliori degli ultimi anni di Pokémon, anche le missioni che vengono richieste per proseguire con la trama sono piacevoli, anzi addirittura penso che fare completismo, svolgendo tutte le missioni e completando ogni sub-quest, non è stato per nulla noioso, anzi si sono state un ottimo intermezzo con le missioni della trama principale, che altrimenti sarebbe finita in un paio di ore. Anche la scelta di rendere ogni battaglia una lotta in doppio, è stata super apprezzata. Sia per l'aggiunta di un nuovo livello di difficoltà, anche se purtroppo mai eccessivo, sia per la presenza di vere e proprie strategie che potrebbero tranquillamente mettere in seria difficoltà qualsiasi giocatore poco esperto. La scelta di utilizzare lo stesso formato presente nel <a href="https://gaming.libero.it/pokemon-arriva-la-regulation-e">VGC Pokémon </a>ufficiale ormai da anni è la dimostrazione di quanto la stessa The Pokémon Company sia legata a questo circuito competitivo.&nbsp;Altro elemento da salvare assolutamente è il post game, che non raggiunge i livelli dei tempi d'oro di Pokémon, ma sicuramente è molto più denso e pieno di attività opzionali che vanno molto oltre il semplice "Cattura altri leggendari". Infatti, accumulando punti, sarà possibile affrontare nuove sfide, sbloccare nuovi Pokémon in mappa, nuovi oggetti e tanto altro.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/Scarlet_Violet_Screenshot_39_afd6f622d6.jpg" alt="Scarlet_Violet_Screenshot_39.jpg"><h3>Giudizio finale sulla nona generazione Pokémon</h3>Nonostante ci siano tantissimi elementi positivi, che ci hanno legato molto a questa generazione: tra Pokémon stupendi, personaggi incredibili e musiche alla pari se non superiori di qualsiasi altro titolo Pokémon, i giochi non riescono ad andare oltre una sufficienza stentata.&nbsp;Il gioco di per sè sarebbe divertente e piacevole da giocare, ma la mole troppo imponente di orrori tecnici rendono l'intero gameplay snervante, lento e provoca effettivi e numerosi momenti di motion sickness, ovvero attacchi di nausea causati da elementi che appaiono a schermo.Non per questo vi sconsiglio di giocare a questi titoli, anzi vi consiglio caldamente di giocarli per poterne carpire i lati migliori e sperare insieme, magari per l'ultima volta, che i prossimi giochi Pokémon non cadano su questi gravi errori.

Con l'uscita della seconda parte del DLC Pokémon il tesoro dell'area zero, si conclude la campagna di nona gen 

Pokémon: il Disco Indaco, un problema virale

Ecco il parere finale su un viaggio che tra alti e bassi ci ha accompagnato per più di un anno.

Pokémon: Il Tesoro dell'Area Zero, il giudizio finale

Story Kitchen e DreamWorks Animation hanno stretto una partnership strategica al fine di realizzare nuovi film d'animazione, adattando titoli del mondo videoludico. L'obiettivo di Story Kitchen - attualmente impegnata in uno show televisivo con Amazon - sarà infatti quello di assicurare alla DWA un'emozionante e iconica IP di videogiochi da adattare al grande pubblico globale. L'incredibile collaborazione tra DreamWorks Animation e Story Kitchen ha perfettamente senso: dopotutto, DWA ha una lunga storia di creazione di film d'animazione alle spalle, come Shrek, Kung Fu Panda e Madagascar, solo per citarne alcuni. Mentre la nota società di produzione Story Kitchen, dal canto suo, non farà che assicurare un buon adattamento.L'esclusiva partnership nei dettagliStory Kitchen, in un comunicato, ha dichiarato quanto segue:“Siamo incredibilmente entusiasti di lavorare con DreamWorks Animation come nostro primo partner cinematografico ufficiale, dal lancio di SK nel 2022”&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Wario64/status/1787535704437969191")&nbsp;DreamWorks Animation, come detto, ha una lunga storia alle spalle di film costruiti su mondi immersivi, che si allineano perfettamente con la capacità di Story Kitchen di adattare i videogiochi a lungometraggi o serie TV. Sebbene al momento non sia in fase di sviluppo alcun adattamento specifico, si attendono presto nuovi annunci più precisi. Entrambe le società, evidentemente, hanno deciso di cavalcare la nuova onda del mondo dell'intrattenimento, che sta puntando (quasi) tutto sugli adattamenti videoludici.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/IGN/status/1787701664968806603")&nbsp;Story Kitchen, dal canto suo, è infatti una media company dinamica, specializzata nella costruzione di universi e nell'organizzazione di franchise. In particolare, è nota proprio per l'adattamento di numerosi videogiochi e altre IP “non tradizionali”.&nbsp;Una nuova era per gli adattamenti videoludici sul grande schermoCome riporta il sito, Story Kitchen, nata nel 2022, si è costruita una solida reputazione negli ultimi anni. La società di produzione specializzata nell’adattamento di videogiochi, fondata da Dmitri M. Johnson e Mike Goldberg, con veterani dell’industria come Timothy I. Stevenson e Dan Jevons, si è detta entusiasta nella nuova collaborazione.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/knowyourmeme/status/1785332496382452071")&nbsp;Per tutti questi motivi, la collaborazione con DreamWorks è sicuramente da tenere d'occhio, soprattutto se si considera la decennale esperienza di quest'ultima nel campo dell'animazione e dunque del modo in cui il talento dello studio potrebbe essere applicato alla narrazione di storie animate di videogiochi. In poche parole, c'è molto potenziale da entrambi i lati.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DomTheBombYT/status/1786169739070312816")&nbsp;A quanto pare, dopo un lungo periodo di oblio, gli adattamenti di videogiochi non solo sono tornati di moda ma stanno anche suscitando sempre più interesse da parte degli studios. Basti pensare all'enorme successo riscosso dalla saga di Sonic the Hedgehog ma anche da Super Mario Bros - Il Film o, ancora, di Fallout o The Last of Us per il piccolo schermo. Non resta che attendere nuovi aggiornamenti, così da saperne di più sui progetti in corso tra DreamWorks Animation e Story Kitchen.

Story Kitchen e DreamWorks Animation hanno stretto una partnership strategica al fine di realizzare nuovi film d'animazione, adattando titoli del mondo videoludico. L'obiettivo di Story Kitchen - attualmente impegnata in uno show televisivo con Amazon - sarà infatti quello di assicurare alla DWA un'emozionante e iconica IP di videogiochi da adattare al grande pubblico globale. L'incredibile collaborazione tra DreamWorks Animation e Story Kitchen ha perfettamente senso: dopotutto, DWA ha una lunga storia di creazione di film d'animazione alle spalle, come Shrek, Kung Fu Panda e Madagascar, solo per citarne alcuni. Mentre la nota società di produzione Story Kitchen, dal canto suo, non farà che assicurare un buon adattamento.<h2>L'esclusiva partnership nei dettagli</h2>Story Kitchen, in un comunicato, ha dichiarato quanto segue:<blockquote>“Siamo incredibilmente entusiasti di lavorare con DreamWorks Animation come nostro primo partner cinematografico ufficiale, dal lancio di SK nel 2022”</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Wario64/status/1787535704437969191")&nbsp;DreamWorks Animation, come detto, ha una lunga storia alle spalle di film costruiti su mondi immersivi, che si allineano perfettamente con la capacità di Story Kitchen di <a href="https://gaming.libero.it/fallout-la-serie-e-finalmente-disponibile-su-prime-video">adattare i videogiochi a lungometraggi o serie TV</a>. Sebbene al momento non sia in fase di sviluppo alcun adattamento specifico, si attendono presto nuovi annunci più precisi. Entrambe le società, evidentemente, hanno deciso di cavalcare la nuova onda del mondo dell'intrattenimento, che sta puntando (quasi) tutto sugli adattamenti videoludici.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/IGN/status/1787701664968806603")&nbsp;Story Kitchen, dal canto suo, è infatti una media company dinamica, specializzata nella costruzione di universi e nell'organizzazione di franchise. In particolare, è nota proprio per l'adattamento di numerosi videogiochi e altre IP “non tradizionali”.&nbsp;<h3>Una nuova era per gli adattamenti videoludici sul grande schermo</h3>Come riporta il sito, Story Kitchen, nata nel 2022, si è costruita una solida reputazione negli ultimi anni. La società di produzione <a href="https://gaming.libero.it/knuckles-lo-spin-off-di-sonic-arriva-su-paramount">specializzata nell’adattamento di videogiochi</a>, fondata da Dmitri M. Johnson e Mike Goldberg, con veterani dell’industria come Timothy I. Stevenson e Dan Jevons, si è detta entusiasta nella nuova collaborazione.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/knowyourmeme/status/1785332496382452071")&nbsp;Per tutti questi motivi, la collaborazione con DreamWorks è sicuramente da tenere d'occhio, soprattutto se si considera la decennale esperienza di quest'ultima nel campo dell'animazione e dunque del modo in cui il talento dello studio potrebbe essere applicato alla narrazione di storie animate di videogiochi. In poche parole, c'è molto potenziale da entrambi i lati.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DomTheBombYT/status/1786169739070312816")&nbsp;A quanto pare, dopo un lungo periodo di oblio, gli adattamenti di videogiochi non solo sono tornati di moda ma stanno anche suscitando sempre più interesse da parte degli studios. Basti pensare all'enorme successo riscosso dalla saga di Sonic the Hedgehog ma anche da Super Mario Bros - Il Film o, ancora, di <a href="https://gaming.libero.it/giocare-gratuitamente-tutti-i-fallout-tramite-amazon-luna">Fallout</a> o The Last of Us per il piccolo schermo. Non resta che attendere nuovi aggiornamenti, così da saperne di più sui progetti in corso tra DreamWorks Animation e Story Kitchen.

Ci attende una nuova, incredibile ed emozionante era di adattamenti videoludici sul grande schermo

Dreamworks e Story Kitchen: nuovi adattamenti in arrivo!

Dreamworks firma un accordo con Story Kitchen per produrre nuovi adattamenti di videogiochi!

L'Isola dei Famosi 2024 sta per cominciare e l'annuncio del primo concorrente non è tardato ad arrivare. Nonostante la prima puntata sarà trasmessa l'8 aprile, potrete ingannare il tempo con il videogioco dell'Isola dei famosi, per sentirvi anche voi come dei veri naufraghi.Aras Senol è il primo concorrente dell'Isola dei famosi 2024Aras Senol, noto al pubblico principalmente per il suo ruolo di Cetin Cigerci in Terra Amara, un serial televisivo turco, è stato annunciato come il primo concorrente ufficiale dell’Isola dei Famosi 2024. L'attore turco è pronto a mettersi alla prova in questa sfida in Honduras e a conquistare il cuore del pubblico con la sua presenza carismatica e il suo talento. La sua partecipazione all'Isola dei Famosi sembra promettere una carica di energia unica e un pizzico di sorpresa all'interno del reality.Cos'è L'Isola dei famosi?L'Isola dei Famosi è un reality show televisivo italiano particolarmente apprezzato dal pubblico per la sua combinazione unica di avventura, sfide e personaggi. Ambientato in una remota isola tropicale, il programma riunisce celebrità e personaggi pubblici mettendoli alla prova in sfide fisiche e mentali che spesso hanno come premio cibo extra, che normalmente è razionato, e il titolo di vincitore.Il fascino dell'Isola dei Famosi risiede nella sua capacità di offrire un'esperienza coinvolgente per tutti i partecipanti e gli spettatori, che seguono con interesse le dinamiche del gruppo e le sorprese che ogni edizione porta con sé.L'annuncio di Aras Senol all'Isola dei FamosiIl profilo Instagram ufficiale del programma ha condiviso l'entusiasmante notizia del primo concorrente: Aras Senol. La nuova edizione, in partenza da lunedì 8 aprile su Canale 5, vedrà il ritorno di Vladimir Luxuria come conduttrice, in compagnia degli opinionisti Sonia Bruganelli e Dario Maltese, con la nuova inviata Elenoire Casalegno in Honduras.&nbsp;Chi è Aras Senol?Aras Senol è un poliedrico artista turco conosciuto per il suo talento nel mondo dello spettacolo. Nato a Istanbul il 4 luglio 1993, Senol ha cominciato la sua carriera come atleta prima di dedicarsi alla recitazione. Laureatosi presso la facoltà di Belle Arti dell'Università di Yeditepe, ha debuttato sul palcoscenico nel 2016 e ha rapidamente guadagnato fama grazie al suo ruolo in Terra Amara.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C477otzCdD4/?utm_source=ig_embed&amp;ig_rid=920693e2-c1f3-4865-b0f8-5a6f7e99a52c")&nbsp;Nella serie televisiva, Senol interpreta il ruolo di Çetin Ciğerci, conquistando il pubblico con la sua performance realistica e il suo carisma. Il successo della serie, acquistata in oltre 56 paesi, lo ha reso una star internazionale, aprendogli le porte a progetti importanti sia in Turchia che all'estero. Ora non gli resta che tenersi in forma in vista dell'isola, magari ingannando il tempo con il videogame ufficiale dell'Isola dei famosi.Isola dei famosi il videogameIl videogioco dell'Isola dei Famosi per Wii e Nintendo DS permette ai giocatori di vivere l'emozione di essere uno dei naufraghi, sia in modalità single player che in multiplayer, condividendo questa divertente avventura con amici e parenti. In questo party game, i giocatori possono testare le proprie abilità attraverso una serie di minigiochi e sfide, competendo per il titolo di re o regina dell'isola. Con grafica coinvolgente e una varietà di attività, il videogioco cattura l'essenza dell'Isola dei Famosi, offrendo un'esperienza divertente e avvincente per tutti i fan del programma.L'Isola dei Famosi 2024 si preannuncia come una stagione memorabile, con un cast di concorrenti ancora tutto da scoprire. Con Aras Senol come primo naufrago annunciato, l'attesa per il grande debutto del reality show è alle stelle.

L'Isola dei Famosi 2024 sta per cominciare e l'annuncio del primo concorrente non è tardato ad arrivare. Nonostante la prima puntata sarà trasmessa l'8 aprile, potrete ingannare il tempo con il videogioco dell'Isola dei famosi, per sentirvi anche voi come dei veri naufraghi.<h2>Aras Senol è il primo concorrente dell'Isola dei famosi 2024</h2>Aras Senol, noto al pubblico principalmente per il suo ruolo di Cetin Cigerci in Terra Amara, un serial televisivo turco, è stato annunciato come il primo concorrente ufficiale dell’Isola dei Famosi 2024. L'attore turco è pronto a mettersi alla prova in questa sfida in Honduras e a conquistare il cuore del pubblico con la sua presenza carismatica e il suo talento. La sua partecipazione all'Isola dei Famosi sembra promettere una carica di energia unica e un pizzico di sorpresa all'interno del reality.<h3>Cos'è L'Isola dei famosi?</h3>L'Isola dei Famosi è un reality show televisivo italiano particolarmente apprezzato dal pubblico per la sua combinazione unica di avventura, sfide e personaggi. Ambientato in una remota isola tropicale, il programma riunisce celebrità e personaggi pubblici mettendoli alla prova in sfide fisiche e mentali che spesso hanno come premio cibo extra, che normalmente è razionato, e il titolo di vincitore. Il fascino dell'Isola dei Famosi risiede nella sua capacità di offrire un'esperienza coinvolgente per tutti i partecipanti e gli spettatori, che seguono con interesse le dinamiche del gruppo e le sorprese che ogni edizione porta con sé.<h3>L'annuncio di Aras Senol all'Isola dei Famosi</h3>Il profilo Instagram ufficiale del programma ha condiviso l'entusiasmante notizia del primo concorrente: Aras Senol. La nuova edizione, in partenza da lunedì 8 aprile su Canale 5, vedrà il ritorno di Vladimir Luxuria come conduttrice, in compagnia degli opinionisti Sonia Bruganelli e Dario Maltese, con la nuova inviata Elenoire Casalegno in Honduras.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/dreamstime_l_79004801_fa4fa3c47c.jpg" alt="dreamstime_l_79004801.jpg">&nbsp;<h3>Chi è Aras Senol?</h3>Aras Senol è un poliedrico artista turco conosciuto per il suo talento nel mondo dello spettacolo. Nato a Istanbul il 4 luglio 1993, Senol ha cominciato la sua carriera come atleta prima di dedicarsi alla recitazione. Laureatosi presso la facoltà di Belle Arti dell'Università di Yeditepe, ha debuttato sul palcoscenico nel 2016 e ha rapidamente guadagnato fama grazie al suo ruolo in Terra Amara.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C477otzCdD4/?utm_source=ig_embed&amp;ig_rid=920693e2-c1f3-4865-b0f8-5a6f7e99a52c")&nbsp;Nella serie televisiva, Senol interpreta il ruolo di Çetin Ciğerci, conquistando il pubblico con la sua performance realistica e il suo carisma. Il successo della serie, acquistata in oltre 56 paesi, lo ha reso una star internazionale, aprendogli le porte a progetti importanti sia in Turchia che all'estero. Ora non gli resta che tenersi in forma in vista dell'isola, magari ingannando il tempo con il videogame ufficiale dell'Isola dei famosi.<h3>Isola dei famosi il videogame</h3>Il videogioco dell'Isola dei Famosi per Wii e <a href="https://gaming.libero.it/kanye-west-voleva-creare-un-videogioco-per-la-madre">Nintendo</a> DS permette ai giocatori di vivere l'emozione di essere uno dei naufraghi, sia in modalità single player che in multiplayer, condividendo questa divertente avventura con amici e parenti. In questo <a href="https://gaming.libero.it/cosa-sono-i-party-game">party game</a>, i giocatori possono testare le proprie abilità attraverso una serie di minigiochi e sfide, competendo per il titolo di re o regina dell'isola. Con grafica coinvolgente e una varietà di attività, il videogioco cattura l'essenza dell'Isola dei Famosi, offrendo un'esperienza divertente e avvincente per tutti i fan del programma. L'Isola dei Famosi 2024 si preannuncia come una stagione memorabile, con un cast di concorrenti ancora tutto da scoprire. Con Aras Senol come primo naufrago annunciato, l'attesa per il grande debutto del reality show è alle stelle.

L'Isola dei famosi 2024 sta per cominciare e, come nel videogame, iniziano a scoprirsi i nuovi personaggi che vi parteciperanno come Aras Senol.

Isola dei famosi 2024: svelato il primo concorrente

L'8 aprile inizierà l'Isola dei famosi 2024, il famoso reality da cui è stato tratto un videogioco, e Aras Senol è il primo concorrente annunciato.

Isola dei famosi 2024: svelato il primo concorrente del New Game

I fan sono in visibilio dopo il misterioso teaser uscito di recente, scopriamo insieme di cosa si trattaTitanfall, una serie di videogiochi storicaTitanfall è una serie che ha appassionato numerosi fan grazie al suo movimento fluido e agli iconici robot giganti, creando un'esperienza FPS unica. Purtroppo, per gli appassionati della saga di Respawn, non abbiamo avuto notizie di un seguito di Titanfall 2 (uscito nel 2016) da quando lo studio americano ha iniziato a lavorare su Apex Legends, il Battle Royale ambientato nello stesso universo di Titanfall. Questo gioco spesso ha accennato a un sequel attraverso eventi collegati alla storia dell'universo della Frontiera. Tuttavia, un inatteso aggiornamento nel mese di settembre e una recente fuga di informazioni hanno riacceso le speranze dei fan.Il Teaser Trailer di Titanfall 3Il leak è stato condiviso sul profilo X di un certo JHaleStorm (un leaker sconosciuto) e consiste in 30 secondi di schermo nero con in sottofondo degli spari, facilmente riconoscibili per tutti i fan di Titanfall e Apex Legends in quanto effetti sonori di alcune delle armi più iconiche del franchise come la R-301, per poi rivelare la scritta "Reveal Globale 27/10/2023" seguita dal numero 3, appunto lasciando intendere che il reveal sarà quello di Titanfall 3.I dubbi sul leakPer quanto questo leak sia fonte di grande speranza, va preso con le pinze, in quanto non proviene da un leaker affidabile e inoltre il video potrebbe essere stato facilmente prodotto da un fan, in quanto sono semplicemente delle scritte su sfondo nero con effetti sonori dei giochi.Respawn non ha ancora comunicato nulla riguardo il leak per via ufficiale e lo studio sembra del tutto dedicato ad Apex Legends al momento.Le Dichiarazioni di Respawn riguardo Titanfall 3Per capire lo scetticismo di molti fan, bisogna anche guardare a quello che i developer dello studio di proprietà EA hanno detto riguardo il futuro di Titanfall in passato: Mohammed Alavi, un ex-impiegato di Respawn aveva raccontato che lo studio aveva lavorato per 10 mesi a Titanfall 3 dopo l'uscita del secondo capitolo della serie ma il team non riusciva a trovare un modo per rivoluzionare la formula di gioco ed erano poco soddisfatti dei prototipi che avevano creato definendoli "versioni leggermente migliori di Titanfall 2".  Con l'ingresso sul mercato di PUBG e Fortnite, si è iniziata a fare strada nei pensieri dei programmatori l'idea di "Titanfall Battle Royale" con l'idea di usare i gadget dei piloti come abilità per differenziarsi dalla competizione, durante lo sviluppo sono stati poi rimossi i mech ed il risultato è stato Apex Legends.Più ottimiste le dichiarazioni del CEO di Respawn Vince Zampella, che in aprile, durante un intervista con Dexerto, aveva risposto a una domanda riguardo Titanfall 3 in questo modo:"Il team non sta lavorando a nulla al momento, ma personalmente vorrei fare in modo che Titanfall 3 esca prima o poi, serve però il momento giusto e l'idea giusta per rendere giustizia a una serie amata da così tanti."che l'idea giusta sia arrivata in questi mesi? Lo scopriremo solo il 27 Ottobre.

I fan sono in visibilio dopo il misterioso teaser uscito di recente, scopriamo insieme di cosa si tratta<h2>Titanfall, una serie di videogiochi storica</h2>Titanfall è una serie che ha appassionato numerosi fan grazie al suo movimento fluido e agli iconici robot giganti, creando un'esperienza FPS unica. Purtroppo, per gli appassionati della saga di Respawn, non abbiamo avuto notizie di un seguito di Titanfall 2 (uscito nel 2016) da quando lo studio americano ha iniziato a lavorare su Apex Legends, il Battle Royale ambientato nello stesso universo di Titanfall. Questo gioco spesso ha accennato a un sequel attraverso eventi collegati alla storia dell'universo della Frontiera. Tuttavia, un inatteso aggiornamento nel mese di settembre e una recente fuga di informazioni hanno riacceso le speranze dei fan.<h2>Il Teaser Trailer di Titanfall 3</h2>Il leak è stato condiviso sul profilo X di un certo JHaleStorm (un leaker sconosciuto) e consiste in 30 secondi di schermo nero con in sottofondo degli spari, facilmente riconoscibili per tutti i fan di Titanfall e Apex Legends in quanto effetti sonori di alcune delle armi più iconiche del franchise come la R-301, per poi rivelare la scritta "Reveal Globale 27/10/2023" seguita dal numero 3, appunto lasciando intendere che il reveal sarà quello di Titanfall 3.<h3>I dubbi sul leak</h3>Per quanto questo leak sia fonte di grande speranza, va preso con le pinze, in quanto non proviene da un leaker affidabile e inoltre il video potrebbe essere stato facilmente prodotto da un fan, in quanto sono semplicemente delle scritte su sfondo nero con effetti sonori dei giochi. Respawn non ha ancora comunicato nulla riguardo il leak per via ufficiale e lo studio sembra del tutto dedicato ad Apex Legends al momento.<h2>Le Dichiarazioni di Respawn riguardo Titanfall 3</h2>Per capire lo scetticismo di molti fan, bisogna anche guardare a quello che i developer dello studio di proprietà EA hanno detto riguardo il futuro di Titanfall in passato: Mohammed Alavi, un ex-impiegato di Respawn aveva raccontato che lo studio aveva lavorato per 10 mesi a Titanfall 3 dopo l'uscita del secondo capitolo della serie ma il team non riusciva a trovare un modo per rivoluzionare la formula di gioco ed erano poco soddisfatti dei prototipi che avevano creato definendoli "versioni leggermente migliori di Titanfall 2". Con l'ingresso sul mercato di PUBG e Fortnite, si è iniziata a fare strada nei pensieri dei programmatori l'idea di "Titanfall Battle Royale" con l'idea di usare i gadget dei piloti come abilità per differenziarsi dalla competizione, durante lo sviluppo sono stati poi rimossi i mech ed il risultato è stato Apex Legends. Più ottimiste le dichiarazioni del CEO di Respawn Vince Zampella, che in aprile, durante un intervista con Dexerto, aveva risposto a una domanda riguardo Titanfall 3 in questo modo:<blockquote>"Il team non sta lavorando a nulla al momento, ma personalmente vorrei fare in modo che Titanfall 3 esca prima o poi, serve però il momento giusto e l'idea giusta per rendere giustizia a una serie amata da così tanti."</blockquote>che l'idea giusta sia arrivata in questi mesi? Lo scopriremo solo il 27 Ottobre.

Trapelato sull'internet un trailer di Titanfall 3, ma i fan del gioco temono sia un falso

Appare un misterioso teaser di Titanfall 3

Su Internet è comparso un vago teaser con il numero 3, che i fan della saga di Respawn sperano possa essere la speranza per un sequel del FPS di culto.

Trapelato un misterioso teaser trailer di Titanfall 3

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Elon Musk è rimasto fedele all'annuncio dell'11 marzo, rilasciando il codice sorgente della AI sviluppata da xAI, nota Grok. Questo evento potrebbe portare significativi cambiamenti nel mondo delle intelligenze artificiali e dei videogiochi, offrendo un'opportunità per rendere l'esperienza di gioco più coinvolgente e realistica. Con il rilascio del codice sorgente di Grok, si apre la strada a una maggiore trasparenza e adattabilità nell'implementazione dell'IA nei videogiochi, promuovendo un'evoluzione significativa nel settore.Elon Musk e xAIElon Musk è un noto imprenditore, nato a Pretoria il 28 giugno 1971, &nbsp;fondatore e CEO di aziende importanti come Tesla, SpaceX e per aver acquistato Twitter, ribattezzandolo X. Nel 2023 ha annunciato la nascita della sua ultima azienda: xAI, finalizzata alla creazione di un'intelligenza artificiale generativa. L'approccio di Musk verso questo nuovo progetto mira a creare un’AI in grado di portare l’uomo a comprendere i misteri dell’universo in cui vive.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/elonmusk/status/1767108624038449405")&nbsp;Il nome Grok è un richiamo ad un termine alieno utilizzato nel romanzo "Straniero in terra straniera", di Robert Heinlein del 1961. Il significato del vocabolo è una totale comprensione di un concetto o di una persona in modo profondo.&nbsp;Cosa è GrokGrok è un modello di Intelligenza Artificiale sviluppato dall'azienda xAI di Elon Musk. L'IA è progettata in modo differente dai competitor come Chat GPT e Bard, infatti è creata per essere trasparente nel suo processo decisionale, rispondendo anche a domande più spinte, su cui gli altri chat bot non si pronunciano. Una peculiarità che hanno deciso di inserire gli sviluppatori a Grok è l'umorismo nelle sue risposte. Con il rilascio del codice sorgente, Grok diventa accessibile a una vasta comunità di sviluppatori, promuovendo la collaborazione e l'innovazione nell'IA.L'intelligenza artificiale di xAI utilizza un database con una gran vastità di informazioni, parliamo di X ex Twitter. Elon Musk ha detto che attraverso l'utilizzo delle informazioni presenti nel social network, l'IA potrà affinare un linguaggio sempre più vicino al dialogo reale umano. L'utilizzo dell'ultima versione di Grok è fruibile solo dagli account premium di X.Le conseguenze per i videogiochiL'utilizzo delle AI nei videogiochi è in sperimentazione da tempo, specialmente per rendere più realistici i personaggi, attraverso dialoghi più articolati. Il rilascio del codice sorgente di Grok, potrebbe avere conseguenze molto importanti nel mondo dei videogiochi. Gli sviluppatori potranno sfruttare questo modello per personalizzare l'intelligenza artificiale dei personaggi passivi (NPC), creando esperienze di gioco più realistiche e coinvolgenti. Inoltre, si aprirà una strada a nuove modalità di gioco e interazioni innovative, potenziando ulteriormente l'esperienza complessiva dei giocatori e chissà che anche i boss possano un giorno utilizzare queste funzioni per diventare più complessi da sconfiggere (pensate se fosse inserito in un Souls like).Il rilascio del codice sorgente di Grok da parte di Elon Musk offre nuove opportunità per l'innovazione nel mondo dei videogiochi, consentendo lo sviluppo di esperienze di gioco più avanzate e realistiche. Questo passo potrebbe contribuire a ridefinire il ruolo dell'IA nei giochi e migliorare l'esperienza complessiva dei giocatori. Con Grok diventato open source, si apre la strada a una maggiore trasparenza, collaborazione e innovazione nell'implementazione dell'IA nei videogiochi.

Elon Musk è rimasto fedele all'annuncio dell'11 marzo, rilasciando il codice sorgente della AI sviluppata da xAI, nota Grok. Questo evento potrebbe portare significativi cambiamenti nel mondo delle intelligenze artificiali e dei videogiochi, offrendo un'opportunità per rendere l'esperienza di gioco più coinvolgente e realistica. Con il rilascio del codice sorgente di Grok, si apre la strada a una maggiore trasparenza e adattabilità nell'implementazione dell'IA nei videogiochi, promuovendo un'evoluzione significativa nel settore.<h2>Elon Musk e xAI</h2> Elon Musk è un noto imprenditore, nato a Pretoria il 28 giugno 1971, &nbsp;fondatore e CEO di aziende importanti come Tesla, SpaceX e per aver acquistato Twitter, ribattezzandolo X. Nel 2023 ha annunciato la nascita della sua ultima azienda: xAI, finalizzata alla creazione di un'intelligenza artificiale generativa. L'approccio di Musk verso questo nuovo progetto mira a creare un’AI in grado di portare l’uomo a comprendere i misteri dell’universo in cui vive.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/elonmusk/status/1767108624038449405")&nbsp;Il nome Grok è un richiamo ad un termine alieno utilizzato nel romanzo "Straniero in terra straniera", di Robert Heinlein del 1961. Il significato del vocabolo è una totale comprensione di un concetto o di una persona in modo profondo.&nbsp;<h3>Cosa è Grok</h3> Grok è un modello di <a href="https://gaming.libero.it/approvata-la-prima-legge-al-mondo-sull-ia">Intelligenza Artificiale</a> sviluppato dall'azienda xAI di Elon Musk. L'IA è progettata in modo differente dai competitor come Chat GPT e Bard, infatti è creata per essere trasparente nel suo processo decisionale, rispondendo anche a domande più spinte, su cui gli altri chat bot non si pronunciano. Una peculiarità che hanno deciso di inserire gli sviluppatori a Grok è l'umorismo nelle sue risposte. Con il rilascio del codice sorgente, Grok diventa accessibile a una vasta comunità di sviluppatori, promuovendo la collaborazione e l'innovazione nell'IA. L'intelligenza artificiale di xAI utilizza un database con una gran vastità di informazioni, parliamo di X ex Twitter. Elon Musk ha detto che attraverso l'utilizzo delle informazioni presenti nel social network, l'IA potrà affinare un linguaggio sempre più vicino al dialogo reale umano. L'utilizzo dell'ultima versione di Grok è fruibile solo dagli account premium di X.<h3>Le conseguenze per i videogiochi</h3>L'utilizzo delle <a href="https://gaming.libero.it/steam-sviluppera-videogiochi-utilizzando-delle-ai">AI nei videogiochi</a> è in sperimentazione da tempo, specialmente per rendere più realistici i personaggi, attraverso dialoghi più articolati. Il rilascio del codice sorgente di Grok, potrebbe avere conseguenze molto importanti nel mondo dei videogiochi. Gli sviluppatori potranno sfruttare questo modello per personalizzare l'intelligenza artificiale dei personaggi passivi (NPC), creando esperienze di gioco più realistiche e coinvolgenti. Inoltre, si aprirà una strada a nuove modalità di gioco e interazioni innovative, potenziando ulteriormente l'esperienza complessiva dei giocatori e chissà che anche i boss possano un giorno utilizzare queste funzioni per diventare più complessi da sconfiggere (pensate se fosse inserito in un Souls like). Il rilascio del codice sorgente di Grok da parte di Elon Musk offre nuove opportunità per l'innovazione nel mondo dei videogiochi, consentendo lo sviluppo di esperienze di gioco più avanzate e realistiche. Questo passo potrebbe contribuire a ridefinire il ruolo dell'IA nei giochi e migliorare l'esperienza complessiva dei giocatori. Con Grok diventato open source, si apre la strada a una maggiore trasparenza, collaborazione e innovazione nell'implementazione dell'IA nei videogiochi.

Elon Musk rilascia il codice sorgente della sua IA Grok. Si presenta un nuovo futuro per i videogiochi?

Grok: Elon Musk rilascia il codice sorgente della sua AI

Elon Musk e la sua società xAI hanno reso pubblico il codice sorgente della loro IA: Grok. Cosa significa questo per il mondo dei videogiochi?

Nel vasto universo dei videogiochi, si svolge una continua danza tra due elementi centrali che definiscono l'esperienza di gioco: le icone dei videogiochi e gli avatar dei giocatori. Questi due concetti, apparentemente distinti, convergono in un intricato intreccio che plasma la narrativa e l'immaginario dei mondi digitali in cui i giocatori si immergono. Attraverso questa dualità, emerge un confronto affascinante tra l'immaginario collettivo e l'identità individuale nel contesto del gaming.La differenza tra Icona ed AvatarLe icone dei videogiochi sono spesso la faccia pubblica di un titolo. Pensate a Mario, il simpatico idraulico italiano che ha attraversato decenni, o a Lara Croft, l'avventuriera intraprendente e iconica di Tomb Raider. Questi personaggi diventano i simboli di intere franchise, rappresentando non solo il gioco stesso, ma anche il suo impatto culturale. Le icone dei videogiochi sono archetipi che riflettono temi universali e che resonano con giocatori di tutto il mondo. La loro immagine è curata con attenzione, poiché sono destinati a incarnare l'essenza del gioco e a catturare l'immaginazione del pubblico.&nbsp;D'altra parte, gli avatar dei giocatori sono una creazione più personale. Spesso personalizzabili nei dettagli più minuti, gli avatar consentono ai giocatori di esprimere la propria individualità all'interno di un universo virtuale. La creazione di un avatar è un atto di empowerment, consentendo ai giocatori di plasmare la loro presenza digitale in un mondo di gioco. Dagli elementi estetici alle scelte di abbigliamento, gli avatar diventano estensioni virtuali degli stessi giocatori, riflettendo i loro gusti, stili e aspirazioni.Mezzo di come rappresentare sè stessiQuesta dualità solleva interrogativi intriganti sul rapporto tra giocatore e gioco. Le icone dei videogiochi fungono da guida visiva e narrativa, imponendo un'identità predefinita all'interno della trama. Gli avatar, d'altro canto, offrono una tela bianca di opportunità per l'espressione individuale. Come si intersecano queste due identità nel contesto di un gioco?&nbsp;Una risposta possibile è che entrambe le dimensioni, icone e avatar, siano complementari. Le icone fungono da collante per la trama e l'universo di gioco, mentre gli avatar rendono il tutto più personale, offrendo ai giocatori un punto di ingresso unico in quel mondo.&nbsp;In molti giochi, le icone possono addirittura interagire con gli avatar, dando vita a momenti di connessione che vanno al di là della mera rappresentazione visiva.&nbsp;Un esempio di questa interazione è il fenomeno dei cosiddetti "crossover" nei giochi multiplayer. Immaginate di giocare ad un popolare gioco di combattimento in cui l'avatar personalizzato del giocatore può affrontare icone dei videogiochi provenienti da altri titoli.&nbsp;Per fare qualche esempio banale, basterebbe citare la saga di Smash Bros, con l'introduzione dei Mii; o ancora con la possibilità di creare il proprio personaggio in DragonBall Xenoverse, o tanti altri titoli simili.&nbsp;Questo tipo di esperienza non solo unisce il meglio di entrambi i mondi, ma crea anche un terreno di gioco paritario in cui l'identità predefinita della icona deve competere con la creatività e l'abilità del giocatore.Ci sono casi in cui però bisogna scegliereLa dualità tra icone e avatar non è sempre così armoniosa. In alcuni casi, la presenza dominante di un'icona potrebbe sovrastare l'individualità dell'avatar. Ciò è evidente in giochi in cui la trama è così fortemente guidata dalle icone che la presenza dell'avatar del giocatore diventa quasi trascurabile. In questi scenari, la sfida per i designer di giochi è bilanciare la narrazione guidata dall'icona con la libertà e l'autenticità dell'esperienza personalizzata offerta dagli avatar.&nbsp;Un aspetto interessante di questa dualità è il modo in cui influenza la percezione del gioco da parte dei non giocatori. Le icone dei videogiochi, essendo spesso visibili nella cultura di massa, possono essere più riconoscibili per chi è al di fuori della comunità dei giocatori. Tuttavia, questo può portare a una comprensione superficiale del medium, in cui il gioco è visto più come un fenomeno di massa che come un'esperienza individuale e creativa. Gli avatar, invece, offrono una finestra più intima nell'esperienza del giocatore, mostrando che il gaming è tanto un atto artistico quanto una forma di intrattenimento.una scelta personale ma sempre validaNonostante la possibilità di creare avatar personalizzati nei giochi, molti giocatori si ritrovano stranamente affezionati alle icone predefinite dei videogiochi. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, tra cui il design accattivante, la storia coinvolgente e la capacità di un'icona di rappresentare valori universali. Le icone, spesso elaborate con cura dagli sviluppatori, incarnano un'essenza che attrae e coinvolge un vasto pubblico.&nbsp;In alcuni casi, le icone possono agire come archetipi universali che risuonano con le esperienze comuni umane. Un'icona può personificare la lotta contro le avversità, l'amore, l'eroismo o la ribellione, elementi che molti giocatori possono trovare facilmente riconoscibili e condivisibili. Queste rappresentazioni archetipe possono andare al di là della personalizzazione offerta dagli avatar, toccando corde emotive che si intrecciano con le esperienze di vita dei giocatori.&nbsp;Personaggi come Kratos di God of War o Master Chief di Halo hanno raggiunto uno status di celebrità non solo nel mondo dei videogiochi. La loro presenza è così pervasiva da superare il confine del gioco, influenzando l'industria dell'intrattenimento nel suo complesso. Pertanto, quando i giocatori si immergono in giochi che presentano queste icone, possono sentirsi coinvolti in un'esperienza che va oltre il gioco stesso, abbracciando un fenomeno culturale più ampio.&nbsp;La narrativa delle icone può anche contribuire alla maggiore identificazione da parte dei giocatori. Le storie dietro le icone sono spesso ricche di sfumature, con elementi di sfida, crescita e trasformazione. Gli sviluppatori, consapevoli del potenziale impatto emotivo delle icone, lavorano diligentemente per creare trame coinvolgenti che connettono il giocatore alle vite e alle sfide dei personaggi del gioco. Questa connessione può far sì che i giocatori si identifichino più facilmente con l'icona rispetto al proprio avatar personalizzato.&nbsp;In conclusione, la dualità tra icone dei videogiochi e avatar dei giocatori è un aspetto fondamentale del medium videoludico. Mentre le icone forniscono una bussola visiva e narrativa per l'universo di gioco, gli avatar consentono ai giocatori di inserire la propria identità in quel contesto. Questa interazione tra l'universale e l'individuale è ciò che rende il mondo dei videogiochi così affascinante e inclusivo. Mentre le icone possono ispirare e guidare, gli avatar permettono ai giocatori di scrivere la propria storia all'interno di quel mondo digitale in continua evoluzione. La dualità tra icone e avatar è la forza trainante dietro l'esperienza di gioco, una sinfonia di creatività collettiva e espressione individuale che continua a definire e ridefinire il mondo del gaming.

Nel vasto universo dei videogiochi, si svolge una continua danza tra due elementi centrali che definiscono l'esperienza di gioco: le icone dei videogiochi e gli avatar dei giocatori. Questi due concetti, apparentemente distinti, convergono in un intricato intreccio che plasma la narrativa e l'immaginario dei mondi digitali in cui i giocatori si immergono. Attraverso questa dualità, emerge un confronto affascinante tra l'immaginario collettivo e l'identità individuale nel contesto del gaming.<h2 style="margin-left:0px;">La differenza tra Icona ed Avatar</h2>Le icone dei videogiochi sono spesso la faccia pubblica di un titolo. Pensate a Mario, il simpatico idraulico italiano che ha attraversato decenni, o a Lara Croft, l'avventuriera intraprendente e iconica di Tomb Raider. Questi personaggi diventano i simboli di intere franchise, rappresentando non solo il gioco stesso, ma anche il suo impatto culturale. Le icone dei videogiochi sono archetipi che riflettono temi universali e che resonano con giocatori di tutto il mondo. La loro immagine è curata con attenzione, poiché sono destinati a incarnare l'essenza del gioco e a catturare l'immaginazione del pubblico.&nbsp;D'altra parte, gli avatar dei giocatori sono una creazione più personale. Spesso personalizzabili nei dettagli più minuti, gli avatar consentono ai giocatori di esprimere la propria individualità all'interno di un universo virtuale. La creazione di un avatar è un atto di empowerment, consentendo ai giocatori di plasmare la loro presenza digitale in un mondo di gioco. Dagli elementi estetici alle scelte di abbigliamento, gli avatar diventano estensioni virtuali degli stessi giocatori, riflettendo i loro gusti, stili e aspirazioni.<h3 style="margin-left:0px;">Mezzo di come rappresentare sè stessi</h3>Questa dualità solleva interrogativi intriganti sul rapporto tra giocatore e gioco. Le icone dei videogiochi fungono da guida visiva e narrativa, imponendo un'identità predefinita all'interno della trama. Gli avatar, d'altro canto, offrono una tela bianca di opportunità per l'espressione individuale. Come si intersecano queste due identità nel contesto di un gioco?&nbsp;Una risposta possibile è che entrambe le dimensioni, icone e avatar, siano complementari. Le icone fungono da collante per la trama e l'universo di gioco, mentre gli avatar rendono il tutto più personale, offrendo ai giocatori un punto di ingresso unico in quel mondo.&nbsp; In molti giochi, le icone possono addirittura interagire con gli avatar, dando vita a momenti di connessione che vanno al di là della mera rappresentazione visiva.&nbsp;Un esempio di questa interazione è il fenomeno dei cosiddetti "crossover" nei giochi multiplayer. Immaginate di giocare ad un popolare gioco di combattimento in cui l'avatar personalizzato del giocatore può affrontare icone dei videogiochi provenienti da altri titoli.&nbsp; Per fare qualche esempio banale, basterebbe citare la saga di Smash Bros, con l'introduzione dei Mii; o ancora con la possibilità di creare il proprio personaggio in DragonBall Xenoverse, o tanti altri titoli simili.&nbsp;Questo tipo di esperienza non solo unisce il meglio di entrambi i mondi, ma crea anche un terreno di gioco paritario in cui l'identità predefinita della icona deve competere con la creatività e l'abilità del giocatore.<h3 style="margin-left:0px;">Ci sono casi in cui però bisogna scegliere</h3>La dualità tra icone e avatar non è sempre così armoniosa. In alcuni casi, la presenza dominante di un'icona potrebbe sovrastare l'individualità dell'avatar. Ciò è evidente in giochi in cui la trama è così fortemente guidata dalle icone che la presenza dell'avatar del giocatore diventa quasi trascurabile. In questi scenari, la sfida per i designer di giochi è bilanciare la narrazione guidata dall'icona con la libertà e l'autenticità dell'esperienza personalizzata offerta dagli avatar.&nbsp;Un aspetto interessante di questa dualità è il modo in cui influenza la percezione del gioco da parte dei non giocatori. Le icone dei videogiochi, essendo spesso visibili nella cultura di massa, possono essere più riconoscibili per chi è al di fuori della comunità dei giocatori. Tuttavia, questo può portare a una comprensione superficiale del medium, in cui il gioco è visto più come un fenomeno di massa che come un'esperienza individuale e creativa. Gli avatar, invece, offrono una finestra più intima nell'esperienza del giocatore, mostrando che il gaming è tanto un atto artistico quanto una forma di intrattenimento.<h3 style="margin-left:0px;">una scelta personale ma sempre valida</h3>Nonostante la possibilità di creare avatar personalizzati nei giochi, molti giocatori si ritrovano stranamente affezionati alle icone predefinite dei videogiochi. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, tra cui il design accattivante, la storia coinvolgente e la capacità di un'icona di rappresentare valori universali. Le icone, spesso elaborate con cura dagli sviluppatori, incarnano un'essenza che attrae e coinvolge un vasto pubblico.&nbsp;In alcuni casi, le icone possono agire come archetipi universali che risuonano con le esperienze comuni umane. Un'icona può personificare la lotta contro le avversità, l'amore, l'eroismo o la ribellione, elementi che molti giocatori possono trovare facilmente riconoscibili e condivisibili. Queste rappresentazioni archetipe possono andare al di là della personalizzazione offerta dagli avatar, toccando corde emotive che si intrecciano con le esperienze di vita dei giocatori.&nbsp;Personaggi come Kratos di God of War o Master Chief di Halo hanno raggiunto uno status di celebrità non solo nel mondo dei videogiochi. La loro presenza è così pervasiva da superare il confine del gioco, influenzando l'industria dell'intrattenimento nel suo complesso. Pertanto, quando i giocatori si immergono in giochi che presentano queste icone, possono sentirsi coinvolti in un'esperienza che va oltre il gioco stesso, abbracciando un fenomeno culturale più ampio.&nbsp;La narrativa delle icone può anche contribuire alla maggiore identificazione da parte dei giocatori. Le storie dietro le icone sono spesso ricche di sfumature, con elementi di sfida, crescita e trasformazione. Gli sviluppatori, consapevoli del potenziale impatto emotivo delle icone, lavorano diligentemente per creare trame coinvolgenti che connettono il giocatore alle vite e alle sfide dei personaggi del gioco. Questa connessione può far sì che i giocatori si identifichino più facilmente con l'icona rispetto al proprio avatar personalizzato.&nbsp;In conclusione, la dualità tra icone dei videogiochi e avatar dei giocatori è un aspetto fondamentale del medium videoludico. Mentre le icone forniscono una bussola visiva e narrativa per l'universo di gioco, gli avatar consentono ai giocatori di inserire la propria identità in quel contesto. Questa interazione tra l'universale e l'individuale è ciò che rende il mondo dei videogiochi così affascinante e inclusivo. Mentre le icone possono ispirare e guidare, gli avatar permettono ai giocatori di scrivere la propria storia all'interno di quel mondo digitale in continua evoluzione. La dualità tra icone e avatar è la forza trainante dietro l'esperienza di gioco, una sinfonia di creatività collettiva e espressione individuale che continua a definire e ridefinire il mondo del gaming.

Quando giochi ad un videogioco, scegli il protagonista o crei il tuo Avatar? Questo rappresenta anche il tipo di videogiocatore che sei realmente

Icone vs Avatar: Chi ti rappresenta?

Nel mondo dei videogiochi, sono sicuro che molti preferiscono giocare con i classici personaggi amati da sempre, mentre altri preferiscono creare il proprio avatar ed affrontare le proprie avventure, tu che tipo di videogiocatore sei?

Icona vs Avatar: chi rappresenta il giocatore

Riparte la eSerie A, dopo un lungo mese di stop, oggi si sono giocate le prime partite dei playoffs del torneo che nei prossimi giorni incoronerà la squadra campione d'Italia. Ecco le 8 regine del nostro calcio che si sfideranno per 4 posti nella prossima eChampions League e non solo.eSerie A molte certezze e qualche dubbioSi sono delineati oggi gli scontri valevoli per la top 8 della eSerie A, dopo un mese d'assenza tornano le migliori squadre d'Italia, la prima partita è indubbiamente quella più importante con Monza e Udinese a spartirsi il primo seed per la fase finale, con il Monza che si impongono per 3-2 e con il rammarico di Gabriel Antonini di non aver segnato un goal a porta vuota che avrebbe sancito la parità e i successivi supplementari.&nbsp;La partita successiva tra la Fiorentina di Virgil e la Salernitana di Darkley, finisce 2-1 per i viola, eppure la sensazione era quella di una partita estremamente equilibrata con larghi tratti di predominio territoriale da parte del giocatore portoghese dei granata. Juventus Dsyre è una delle partite più interessanti della giornata, i bianco neri, netti favoriti della competizione e anche per il titolo finale, contro l'Empoli Danipitbull esce indubbiamente con diversi dubbi in vista della top 8, xSales98 fa sudare il campione d'Italia con un netto 3-2 in favore di Dani, ma con il pro della Juventus costretto alla melina più sfrenata sul finale di gara per portare a casa il risultato.twitterEmbed("https://twitter.com/DsyreEsports/status/1780975123874336781")&nbsp;Frosinone e Genoa si scontrano in un match molto ambizioso, il dubbio su chi potesse spuntarla alla fine era indubbiamente vivo tra tutti ed infatti il match si rivela incredibile fin da subito, l'inizio ci racconta di un Frosinone indubbiamente più in partita rispetto al Genoa, ma nel secondo tempo l'ex mkers Oliboli si impone per un 4-3. Arriva anche il momento per Luconegua ed il suo Torino, contro il Sassuolo di Storari, la partenza è sprint da parte del Toro che infila un goal dopo l'altro e si lancia nella top 8 con un sontuoso 6-2.&nbsp;Il penultimo match è tra Hellas Verona e Bologna, con le due squadre che giocano la partita più a senso unico della serata, con la partita che regge giusto il tempo che impiega l'arbitro a fischiare le ostilità, Obrun2002 annichilisce nello scontro diretto Lonewolf, servendo un 5-0 sublime ottenendo così l'ennesima qualificazione alle fasi finali della eSerie A. L'ultima partita si gioca tra Cagliari e Lecce si gioca su una parità incredibile per grandi spazi di match, ma bastano due guizzi di Cosimo per permettere ai rosso blu di portarsi a casa il posto tra le prime otto di questa eSerie A.twitterEmbed("https://twitter.com/exeed_official/status/1781004266561261813")&nbsp;Ecco le Final 8Al termine di questa lunga giornata di Playoff, sono state delineate le 8 squadre vincitrici che lotteranno per aggiudicarsi il campionato di quest'ambitissima eSerie A 2024. Le squadre in corsa alla vittoria sono:MonzaFiorentinaUdineseJuventus&nbsp;TorinoHellas VeronaCagliariGenoa

Riparte la eSerie A, dopo un lungo mese di stop, oggi si sono giocate le prime partite dei playoffs del torneo che nei prossimi giorni incoronerà la squadra campione d'Italia. Ecco le 8 regine del nostro calcio che si sfideranno per 4 posti nella prossima eChampions League e non solo.<h2>eSerie A molte certezze e qualche dubbio</h2>Si sono delineati oggi gli scontri valevoli per la top 8 della eSerie A, dopo un mese d'assenza tornano le migliori squadre d'Italia, la prima partita è indubbiamente quella più importante con Monza e Udinese a spartirsi il primo seed per la fase finale, con il Monza che si impongono per 3-2 e con il rammarico di Gabriel Antonini di non aver segnato un goal a porta vuota che avrebbe sancito la parità e i successivi supplementari.&nbsp;La partita successiva tra la Fiorentina di Virgil e la Salernitana di Darkley, finisce 2-1 per i viola, eppure la sensazione era quella di una partita estremamente equilibrata con larghi tratti di predominio territoriale da parte del giocatore portoghese dei granata. <a href="https://gaming.libero.it/torino-vs-juventus-storia-del-derby-della-mole-dal-calcio-giocato-a-quello-virtuale">Juventus </a>Dsyre è una delle partite più interessanti della giornata, i bianco neri, netti favoriti della competizione e anche per il titolo finale, contro l'Empoli Danipitbull esce indubbiamente con diversi dubbi in vista della top 8, xSales98 fa sudare il campione d'Italia con un netto 3-2 in favore di Dani, ma con il pro della Juventus costretto alla melina più sfrenata sul finale di gara per portare a casa il risultato.twitterEmbed("https://twitter.com/DsyreEsports/status/1780975123874336781")&nbsp;Frosinone e Genoa si scontrano in un match molto ambizioso, il dubbio su chi potesse spuntarla alla fine era indubbiamente vivo tra tutti ed infatti il match si rivela incredibile fin da subito, l'inizio ci racconta di un Frosinone indubbiamente più in partita rispetto al Genoa, ma nel secondo tempo <a href="https://gaming.libero.it/milan-roma-l-euroderby-e-alle-porte-con-due-avversari-speciali-nelle-file-dei-mkers">l'ex mkers </a>Oliboli si impone per un 4-3. Arriva anche il momento per Luconegua ed il suo Torino, contro il Sassuolo di Storari, la partenza è sprint da parte del Toro che infila un goal dopo l'altro e si lancia nella top 8 con un sontuoso 6-2.&nbsp;Il penultimo match è tra Hellas Verona e Bologna, con le due squadre che giocano la partita più a senso unico della serata, con la partita che regge giusto il tempo che impiega l'arbitro a fischiare le ostilità, Obrun2002 annichilisce nello scontro diretto Lonewolf, servendo un 5-0 sublime ottenendo così l'ennesima qualificazione alle fasi finali della eSerie A. L'ultima partita si gioca tra Cagliari e Lecce si gioca su una parità incredibile per grandi spazi di match, ma bastano due guizzi di Cosimo per permettere ai rosso blu di portarsi a casa il posto tra le prime otto di questa eSerie A.twitterEmbed("https://twitter.com/exeed_official/status/1781004266561261813")&nbsp;<h3>Ecco le Final 8</h3>Al termine di questa lunga giornata di Playoff, sono state delineate le 8 squadre vincitrici che lotteranno per aggiudicarsi il campionato di quest'ambitissima eSerie A 2024. Le squadre in corsa alla vittoria sono:<ul><li>Monza</li><li>Fiorentina</li><li>Udinese</li><li>Juventus&nbsp;</li><li>Torino</li><li>Hellas Verona</li><li>Cagliari</li><li>Genoa</li></ul>

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eSerie A: dopo i Playoff, ecco le 8 regine dell'edizione 2024

Quando si parla di TikTok un nome brilla più di tutti per la sua comicità unica e totalmente priva di parte verbale, parliamo di Khaby Lame. Adesso, grazie a un'iniziativa di Airbnb è possibile passare una serata con lui a giocare a Fortnite in una location da sogno per ogni gamer.Una serata con Khaby Lame grazie ad AirbnbAirbnb ha creato un progetto fuori dal comune, l'iniziativa "Icone". Icone è un'opportunità di vivere esperienze incredibili con le proprie celebrità preferite o in luoghi ispirati dai film e cartoni Disney. Un esempio? La possibilità di passare una notte in una casa sospesa, realizzata per rendere omaggio al cartone animato Disney Up.&nbsp;&nbsp;Per quanto riguarda i personaggi famosi, un'opportunità da non farsi scappare è proprio quella dove è possibile passare una serata con Khaby Lame all'insegna di videogiochi come Fortnite, della pizza, dei manga e degli anime. Sul sito di Airbnb Khaby scrive:Ti aspetto per giocare in un loft non lontano da casa mia a Milano. Sai, riesco a ospitare solo un certo numero di persone a casa mia, mentre Fortnite è un sacco più divertente se siamo in tanti. Perciò ho progettato questo loft per poterci riunire in un bel gruppetto. Credimi: la postazione di gioco è incredibile, con un grande e comodissimo divano bianco, due schermi enormi, Xbox Series S e Series X, perfetti per un battle royale.Con l'iniziativa Icone di Airbnb, oltre all'opportunità di giocare con Khaby al famoso gioco marcato Epic Games e leggere i suoi manga, il famoso TikToker insegnerà qualche base sulla creazione dei TikTok, naturalmente in stile muto come solo lui sa fare.&nbsp;Khaby Lame e la sua storiaKhaby Lame, nato il 9 marzo 2000 in Senegal, è diventato velocemente un'icona dei social media grazie al suo umorismo semplice ma irresistibile. Arrivato in Italia nel 2007, ha fatto della sua esperienza quotidiana oggetto di scherzi e battute che hanno catturato l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Il suo approccio unico alle tendenze e ai video virali lo ha reso una figura amatissima su piattaforme come TikTok e Instagram, dove conta milioni di seguaci.Khaby, con la sua naturale simpatia e il suo talento comico, ha saputo conquistare un pubblico trasversale, diventando un punto di riferimento per la generazione online. Le sue espressioni facciali espressive e il suo linguaggio del corpo giocoso sono diventati parte integrante del suo marchio personale. In un mondo spesso dominato da contenuti elaborati e filtri sofisticati, Khaby ha dimostrato che la semplicità può essere incredibilmente una chiave efficace per ottenere l'attenzione della gente.&nbsp;Oltre alla sua carriera online, Khaby ha anche dimostrato di essere un filantropo impegnato, partecipando a diverse iniziative di beneficenza e utilizzando la sua piattaforma per promuovere messaggi positivi e di sostegno alla comunità. La sua influenza non si limita solo al mondo virtuale, ma si estende anche alla cultura popolare, dove è diventato un'icona contemporanea della comicità e dell'umorismo senza tempo.&nbsp;L'iniziativa su Airbnb per passare una serata con il famoso TikToker è già online, ed è un'occasione più unica che rara per tutti i gamer amanti di TikTok di passare una serata incredibile all'insegna del gaming e del divertimento con Khaby Lame.

Quando si parla di TikTok un nome brilla più di tutti per la sua comicità unica e totalmente priva di parte verbale, parliamo di Khaby Lame. Adesso, grazie a un'iniziativa di Airbnb è possibile passare una serata con lui a giocare a Fortnite in una location da sogno per ogni gamer.<h2>Una serata con Khaby Lame grazie ad Airbnb</h2>Airbnb ha creato un progetto fuori dal comune, l'iniziativa "Icone". Icone è un'opportunità di vivere esperienze incredibili con le proprie celebrità preferite o in luoghi ispirati dai film e <a href="https://gaming.libero.it/disney-ancora-piu-investimenti-per-il-settore-dei-videogiochi">cartoni Disney</a>. Un esempio? La possibilità di passare una notte in una casa sospesa, realizzata per rendere omaggio al cartone animato Disney Up.&nbsp; &nbsp;Per quanto riguarda i personaggi famosi, un'opportunità da non farsi scappare è proprio quella dove è possibile passare una serata con Khaby Lame all'insegna di videogiochi come <a href="https://gaming.libero.it/khaby-lame-sbarca-su-fortnite">Fortnite</a>, della pizza, dei manga e degli anime. Sul sito di Airbnb Khaby scrive:<blockquote>Ti aspetto per giocare in un loft non lontano da casa mia a Milano. Sai, riesco a ospitare solo un certo numero di persone a casa mia, mentre Fortnite è un sacco più divertente se siamo in tanti. Perciò ho progettato questo loft per poterci riunire in un bel gruppetto. Credimi: la postazione di gioco è incredibile, con un grande e comodissimo divano bianco, due schermi enormi, Xbox Series S e Series X, perfetti per un battle royale.</blockquote>Con l'iniziativa Icone di Airbnb, oltre all'opportunità di giocare con Khaby al famoso gioco marcato Epic Games e leggere i suoi manga, il famoso TikToker insegnerà qualche base sulla creazione dei TikTok, naturalmente in stile muto come solo lui sa fare.&nbsp;<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/02_Game_with_Khaby_Icons_Airbnb_Credit_Federico_Ciamei_8919d1d819.jpg" alt="02 - Game with Khaby - Icons - Airbnb - Credit Federico Ciamei.jpg"><h2>Khaby Lame e la sua storia</h2>Khaby Lame, nato il 9 marzo 2000 in Senegal, è diventato velocemente un'icona dei social media grazie al suo umorismo semplice ma irresistibile. Arrivato in Italia nel 2007, ha fatto della sua esperienza quotidiana oggetto di scherzi e battute che hanno catturato l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Il suo approccio unico alle tendenze e ai video virali lo ha reso una figura amatissima su piattaforme come TikTok e Instagram, dove conta milioni di seguaci.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/08_Game_with_Khaby_Icons_Airbnb_Credit_Federico_Ciamei_2_785e9428d7.jpg" alt="08 - Game with Khaby - Icons - Airbnb - Credit Federico Ciamei (2).jpg">Khaby, con la sua naturale simpatia e il suo talento comico, ha saputo conquistare un pubblico trasversale, diventando un punto di riferimento per la generazione online. Le sue espressioni facciali espressive e il suo linguaggio del corpo giocoso sono diventati parte integrante del suo marchio personale. In un mondo spesso dominato da contenuti elaborati e filtri sofisticati, Khaby ha dimostrato che la semplicità può essere incredibilmente una chiave efficace per ottenere l'attenzione della gente. &nbsp;Oltre alla sua carriera online, Khaby ha anche dimostrato di essere un filantropo impegnato, partecipando a diverse iniziative di beneficenza e utilizzando la sua piattaforma per promuovere messaggi positivi e di sostegno alla comunità. La sua influenza non si limita solo al mondo virtuale, ma si estende anche alla cultura popolare, dove è diventato un'icona contemporanea della comicità e dell'umorismo senza tempo. &nbsp;L'iniziativa su Airbnb per passare una serata con il famoso TikToker è già online, ed è un'occasione più unica che rara per tutti i gamer amanti di TikTok di passare una serata incredibile all'insegna del gaming e del divertimento con Khaby Lame.

Il famosissimo TikToker Khaby Lame, in collaborazione con Airbnb, organizza una partita a Fortnite nel suo loft a Milano, accompagnato da pizza e TikTok.

Passa una notte con Khaby Lame grazie ad Airbnb

Giocare a Fortnite con Khaby Lame? Ora è possibile su AirBnB

Quando gli sviluppatori di Content Warning hanno lanciato il gioco hanno commesso un azzardo. Hanno regalato le prime 6 milioni di copie e il rischio era che la diffusione del gioco si fermasse a quelle. E invece così non è stato perché, ad oggi, sono state vendute oltre 700 mila copie di Content Warning. Ma perché questo videogame piace così tanto?&nbsp;Content Warning, il videogame che racconta la nostra pericolosa realtà digitale&nbsp;Viralità, è questo l’imperativo categorico di ogni content creator. I contenuti non sono più giudicati per il loro valore intrinseco ma per la capacità di diventare virali e accumulare numeri e visualizzazioni. È questo il cuore della trama del videogame comedy horror Content Creator, uscito da pochissimo grazie al piccolo team di sviluppo di Landfall. Come è possibile parlare di horror in un gioco in cui i protagonisti sono content creator? Semplice. Vicende misteriose e terribili accadono ai personaggi del gioco che si trovano ad affrontare creature mostruose e situazioni dal pericolo estremo ma, l'obiettivo del gioco, non è la semplice sopravvivenza in situazioni estreme. La sfida, la vera sfida, consiste nel riuscire a filmare le proprie (dis)avventure con lo smartphone per poterle diffondere tramite il social media del gioco, lo SpöökTube e diventare così campioni di viralità.&nbsp;“Diventa famoso o muori provandoci! Content Warning è un gioco horror cooperativo in cui filmi cose inquietanti con i tuoi amici per cercare di diventare virali.Fai squadra, personalizza il tuo viso con il personalizzatore viso ASCII, acquista dell'equipaggiamento e usa la campana subacquea per scendere nel Vecchio Mondo! Laggiù incontrerai spaventosi mostri animati dalla fisica, reliquie maledette e altri artefatti! Filma quante più cose spaventose possibile prima di rimanere senza ossigeno, batteria della fotocamera o amici...Se sopravvivi, dovrai tornare nello scafandro per trasportare te e i restanti membri della tua squadra in superficie. Carica i tuoi filmati caotici su SpööktTube, preparati per una festa di visione e attendi che le visualizzazioni aumentino! Ogni corsa dura 3 giorni, più cose spaventose filmi, più diventi virale. Le entrate pubblicitarie derivanti dai tuoi video SpöökTube ti consentono di aggiornare la tua attrezzatura per filmare video migliori e sopravvivere più facilmente nel Vecchio Mondo.Se la tua squadra accumula abbastanza visualizzazioni in tre giorni, potrai continuare con la tua carriera in SpöökTube e vivere una vita di fama e fortuna!”.&nbsp;Perché ci piace Content WarningLa viralità è la chiave di volta del gioco, i giocatori avranno infatti, diversamente da altre ambientazioni, il desiderio di imbattersi in un numero sempre maggiore di mostri, avendo così l'opportunità di diventare virali. In content Warning, esattamente come nella realtà, la promessa di un riconoscimento pubblico e di un guadagno, spingono il giocatore a mettersi nelle situazioni più pericolose. Il rischio diventa sempre più alto ma, attenzione, stiamo parlando sempre di un videogame cooperativo e alla tracotanza potrebbe corrispondere la perdita di membri del team. Insomma, Content Warning è innanzitutto un horror, non solo perché i mostri sono protagonisti ma perché racconta una realtà che conosciamo bene e che fin troppo spesso affolla le pagine di cronaca dei media. Il gioco è stato rilasciato il primo aprile, come da tradizione degli sviluppatori che non sono nuovi a videogame parodia. E il pregio di questo videogame che, siamo certi vi stupirà, è proprio quello di ironizzare sul trend del nostro tempo: il desiderio di visibilità e fama. Una quest che si compie armati di videocamera e smartphone e si vince a suon di numeri.&nbsp;

Quando gli sviluppatori di Content Warning hanno lanciato il gioco hanno commesso un azzardo. Hanno regalato le prime 6 milioni di copie e il rischio era che la diffusione del gioco si fermasse a quelle. E invece così non è stato perché, ad oggi, sono state vendute oltre 700 mila copie di Content Warning. Ma perché questo videogame piace così tanto?&nbsp;<h2>Content Warning, il videogame che racconta la nostra pericolosa realtà digitale&nbsp;</h2>Viralità, è questo l’imperativo categorico di ogni content creator. I contenuti non sono più giudicati per il loro valore intrinseco ma per la capacità di diventare virali e accumulare numeri e visualizzazioni. È questo il cuore della trama del videogame comedy horror Content Creator, uscito da pochissimo grazie al piccolo team di sviluppo di Landfall. Come è possibile parlare di horror in un gioco in cui i protagonisti sono content creator? Semplice. Vicende misteriose e terribili accadono ai personaggi del gioco che si trovano ad affrontare creature mostruose e situazioni dal pericolo estremo ma, l'obiettivo del gioco, non è la semplice sopravvivenza in situazioni estreme. La sfida, la vera sfida, consiste nel riuscire a filmare le proprie (dis)avventure con lo smartphone per poterle diffondere tramite il social media del gioco, lo SpöökTube e diventare così campioni di viralità.&nbsp;<blockquote>“Diventa famoso o muori provandoci! Content Warning è un gioco horror cooperativo in cui filmi cose inquietanti con i tuoi amici per cercare di diventare virali.Fai squadra, personalizza il tuo viso con il personalizzatore viso ASCII, acquista dell'equipaggiamento e usa la campana subacquea per scendere nel Vecchio Mondo! Laggiù incontrerai spaventosi mostri animati dalla fisica, reliquie maledette e altri artefatti! Filma quante più cose spaventose possibile prima di rimanere senza ossigeno, batteria della fotocamera o amici...Se sopravvivi, dovrai tornare nello scafandro per trasportare te e i restanti membri della tua squadra in superficie. Carica i tuoi filmati caotici su SpööktTube, preparati per una festa di visione e attendi che le visualizzazioni aumentino! Ogni corsa dura 3 giorni, più cose spaventose filmi, più diventi virale. Le entrate pubblicitarie derivanti dai tuoi video SpöökTube ti consentono di aggiornare la tua attrezzatura per filmare video migliori e sopravvivere più facilmente nel Vecchio Mondo.Se la tua squadra accumula abbastanza visualizzazioni in tre giorni, potrai continuare con la tua carriera in SpöökTube e vivere una vita di fama e fortuna!”.</blockquote>&nbsp;<h3>Perché ci piace Content Warning</h3>La viralità è la chiave di volta del gioco, i giocatori avranno infatti, diversamente da altre ambientazioni, il desiderio di imbattersi in un numero sempre maggiore di mostri, avendo così l'opportunità di diventare virali. In content Warning, esattamente come nella realtà, la promessa di un riconoscimento pubblico e di un guadagno, spingono il giocatore a mettersi nelle situazioni più pericolose. Il rischio diventa sempre più alto ma, attenzione, stiamo parlando sempre di un videogame cooperativo e alla tracotanza potrebbe corrispondere la perdita di membri del team. Insomma, Content Warning è innanzitutto un horror, non solo perché i mostri sono protagonisti ma perché racconta una realtà che conosciamo bene e che fin troppo spesso affolla le pagine di cronaca dei media. Il gioco è stato rilasciato il primo aprile, come da tradizione degli sviluppatori che non sono nuovi a videogame parodia. E il pregio di questo videogame che, siamo certi vi stupirà, è proprio quello di ironizzare sul trend del nostro tempo: il desiderio di visibilità e fama. Una quest che si compie armati di videocamera e smartphone e si vince a suon di numeri.&nbsp;

L’ossessione per la viralità diventa un videogame, Content Warning è il gioco di cui avevamo bisogno

Content Warning, il nuovo videogame virale sugli influencer

Ha conquistato oltre 6 milioni di gamer in pochissimo tempo, un’idea semplice che ci aiuta a ironizzare sull’impatto dei social media nella nostra vita


Content Warning: l’ossessione per la viralità diventa il videogame di cui avevamo bisogno

Mortal Kombat 1 ha ricevuto parecchie critiche al lancio a causa del pessimo stato della versione Switch e del suo opprimente sistema di microtransazioni, nonostante ciò, le vendite si sono rivelate all'altezza delle aspettative, e i fan hanno dimostrato di apprezzare le innovazioni apportate al sistema di combattimento e la nuova storia.&nbsp;Si è accorto anche Ed Boon, game director del gioco nonché fondatore di NetherRealm Studios, che durante un'intervista ha anticipato l'uscita di un DLC incentrato sulla narrativa.L'arrivo di Quan Chi e Peacemaker, il secondo somiglierà a John CenaStando ai leak più recenti trovati su X (twitter) nei profili ufficiali di Ed Boon e NetherRealm sembra trattarsi di nuovi personaggi oltre ad un nuovo contenuto della storia.&nbsp;I primi a fare la loro apparizione saranno Quan Chi e Peacemaker, come si può notare nel trailer di presentazione quest’ultimo potrebbe avere voce e sembianze del wrestler John Cena.&nbsp;Il 14 dicembre, il personaggio Quan Chi sarà rilasciato per coloro che possiedono il Kombat Pack, seguito dal rilascio per tutti gli utenti il 21 dicembre, come annunciato da Warner Bros. Games e NetherRealm Studios.&nbsp;Peacemaker, dal film DC The Suicide Squad e dalla serie su Max, è stato presentato in anteprima e sarà giocabile con la voce e l'aspetto di John Cena, disponibile nel Kombat Pack.&nbsp;Inoltre, è stato dichiarato che Peacemaker sarà introdotto nel gioco a febbraio 2024, un individuo il cui passato è legato a lavori forzati nelle miniere dell'Outworld.&nbsp;Una breve presentazione di Quan Chi, il nuovo personaggio che arriverà nei prossimi aggiornamenti&nbsp;Dopo aver tradito i suoi compagni di lavoro, Quan Chi è stato salvato da una benefattrice misteriosa che, in cambio dei suoi servigi, lo ha liberato dalla schiavitù mineraria e istruito nelle arti della magia nera.&nbsp;&nbsp;Ora, Quan Chi, è un maestro della più vile stregoneria del Netherrealm e trama con Shang Tsung per conquistare tutti gli altri regni.&nbsp;Il video di annuncio mostra in modo entusiasmante i poteri da necromante e la manipolazione dei portali di Quan Chi, con la capacità di evocare teschi, scheletri e demoni del Netherrealm per attacchi devastanti.&nbsp;&nbsp;Non saranno gli unici personaggi contenuti nel DLC, e John Cena accompagnerà&nbsp;Il trailer rivela anche Khameleon, un nuovo combattente Kameo DLC, disponibile nel Kombat Pack o come acquisto indipendente a partire da gennaio 2024.&nbsp;&nbsp;Quan Chi sarà il secondo personaggio DLC ad unirsi al roster di Mortal Kombat 1, dopo il cattivo Omni-Man.&nbsp;Il Kombat Pack, oltre a Quan Chi e Peacemaker, include anche personaggi come Ermac, Takeda e Captain Homeland, offrendo ai giocatori una varietà ancora maggiore di stili di combattimento e trame da esplorare.&nbsp;Il titolo Mortal Kombat 1 è attualmente disponibile su PC, Xbox Series X/S, PS5 e Switch.&nbsp;Se siete degli appassionati della categoria picchiaduro, uno sguardo ai trailer, gameplay di creator-streamer e le ultime novità lo darei anche solo per curiosità e tenersi aggiornati con i nuovi titoli sul mercato.Grazie al nuovo stile di gioco e la grafica migliorata, sicuramente vi attirerà a tal punto da volerlo acquistare in un batter d’occhio.

Mortal Kombat 1 ha ricevuto parecchie critiche al lancio a causa del pessimo stato della versione Switch e del suo opprimente sistema di microtransazioni, nonostante ciò, le vendite si sono rivelate all'altezza delle aspettative, e i fan hanno dimostrato di apprezzare le innovazioni apportate al sistema di combattimento e la nuova storia.&nbsp;Si è accorto anche Ed Boon, game director del gioco nonché fondatore di NetherRealm Studios, che durante un'intervista ha anticipato l'uscita di un DLC incentrato sulla narrativa.<h2>L'arrivo di Quan Chi e Peacemaker, il secondo somiglierà a John Cena</h2>Stando ai leak più recenti trovati su X (twitter) nei profili ufficiali di Ed Boon e NetherRealm sembra trattarsi di nuovi personaggi oltre ad un nuovo contenuto della storia.&nbsp;I primi a fare la loro apparizione saranno Quan Chi e Peacemaker, come si può notare <a href="https://www.youtube.com/watch?v=CMQOKRhpc_s">nel trailer di presentazione</a> quest’ultimo potrebbe avere voce e sembianze del wrestler John Cena.&nbsp;Il 14 dicembre, il personaggio Quan Chi sarà rilasciato per coloro che possiedono il Kombat Pack, seguito dal rilascio per tutti gli utenti il 21 dicembre, come annunciato da Warner Bros. Games e NetherRealm Studios.&nbsp;Peacemaker, dal film DC The Suicide Squad e dalla serie su Max, è stato presentato in anteprima e sarà giocabile con la voce e l'aspetto di John Cena, disponibile nel Kombat Pack.&nbsp;Inoltre, è stato dichiarato che Peacemaker sarà introdotto nel gioco a febbraio 2024, un individuo il cui passato è legato a lavori forzati nelle miniere dell'Outworld.&nbsp;<h3>Una breve presentazione di Quan Chi, il nuovo personaggio che arriverà nei prossimi aggiornamenti&nbsp;</h3>Dopo aver tradito i suoi compagni di lavoro, Quan Chi è stato salvato da una benefattrice misteriosa che, in cambio dei suoi servigi, lo ha liberato dalla schiavitù mineraria e istruito nelle arti della magia nera.&nbsp;&nbsp;Ora, Quan Chi, è un maestro della più vile stregoneria del Netherrealm e trama con Shang Tsung per conquistare tutti gli altri regni.&nbsp;Il video di annuncio mostra in modo entusiasmante i poteri da necromante e la manipolazione dei portali di Quan Chi, con la capacità di evocare teschi, scheletri e demoni del Netherrealm per attacchi devastanti.&nbsp;&nbsp;<h3>Non saranno gli unici personaggi contenuti nel DLC, e John Cena accompagnerà&nbsp;</h3>Il trailer rivela anche Khameleon, un nuovo combattente Kameo DLC, disponibile nel Kombat Pack o come acquisto indipendente a partire da gennaio 2024.&nbsp;&nbsp;Quan Chi sarà il secondo personaggio DLC ad unirsi al roster di Mortal Kombat 1, dopo il cattivo Omni-Man.&nbsp; Il Kombat Pack, oltre a Quan Chi e Peacemaker, include anche personaggi come Ermac, Takeda e Captain Homeland, offrendo ai giocatori una varietà ancora maggiore di stili di combattimento e trame da esplorare.&nbsp;<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/151852_9917ee6d74.jpg" alt="151852.jpg">Il titolo Mortal Kombat 1 è attualmente disponibile su PC, Xbox Series X/S, PS5 e Switch.&nbsp; Se siete degli appassionati della categoria picchiaduro, uno sguardo ai trailer, gameplay di creator-streamer e le ultime novità lo darei anche solo per curiosità e tenersi aggiornati con i nuovi titoli sul mercato. Grazie al nuovo stile di gioco e la grafica migliorata, sicuramente vi attirerà a tal punto da volerlo acquistare in un batter d’occhio.

Nel bundle Kombat Pack saranno presenti loro ed altri nuovi personaggi.

Quan Chi e Peacemaker i nuovi personaggi di Mortal Kombat 1.

Il titolo nonostante le critiche ricevute al lancio, ora prova a rifarsi e lo fa con John Cena.

Quan Chi e Peacemaker, le ultime novità su Mortal Kombat 1.

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