Le presidenziali americane si giocano ogni quattro anni, non solo con la campagna elettorale, ma anche attraverso i dibattiti tra candidati, che sono talmente importanti da diventare protagonisti di alcuni videogiochi
Si è tenuto ieri in diretta televisiva il primo dibattito tra i due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti Donald Trump e Kamala Harris. Un dibattito interessante da molti punti di vista che ha fatto emergere grandi conferme rispetto all'immagine complessiva sui due protagonisti, ma non ha mancato di proporre scambi che meritano qualche approfondimento. Un primo passo va fatto però per tentare di comprendere l'importanza dei dibattiti nel sistema comunicativo statunitense: il dibattito può ribaltare le sorti di una campagna elettorle, confermare previsioni o far emergere argomenti controversi in grado di tramutarsi in vere e proprie armi nelle mani dell'avversario. Il dibattito è la forma privilegiata di confronto in cui gli studenti americani si allenano fin da piccoli nelle scuole e, ora, anche nei videogame.
Gli analisti politici ci avevano regalato diverse previsioni sull'andamento dell'attesissimo dibattito tra Kamala Harris, Democratica e attuale Vice Presidente Usa, scelta dal Presidente in carica Joe Biden, e Donal Trump, Ex Presidente e candidato del Partito Repubblicano. Dalle previsioni sono emersi i rispettivi punti deboli dei protagonisti del dibattito trasmesso e moderato da ABC News: per Trump, aborto, fake news ed economia, per Harris i suoi radicali cambi di posizione su alcuni temi caldi, l'immigrazione e l'inflazione. Se la Harris è riuscita non solo ad evitare di cadere sui suoi punti deboli, ma anche ad incalzare Trump sugli stessi argomenti, l'ex Presidente è caduto in ogni possibile trappola tesa dalla Vice Presidente. Il tycoon ha fatto l'unica cosa che ogni analista si aspettava e che chiunque dal suo staff gli ha consigliato di evitare: perdere la pazienza. Ma lo sappiamo, Trump non è particolarmente noti per i suoi toni pacati e così, tra un messaggio elettorale e l'altro ha pronunciato frasi del tipo:
"gli immigrati mangiano cani, gatti e altri animali domestici" oppure "Negli stati dove è consentito ci sono stati aborti anche dopo la nascita".
Alla Harris è bastato commentare con una risata per rendere e al contempo rilanciare perfettamente l'immagine risibile che Trump ha dato di se stesso con queste poche, assurde affermazioni. Come se non bastasse, l'ex procuratrice distrettuale della California ha avuto modo di utilizzare il termine "estremista" proprio in riferimento alle affermazioni del suo sfidante. Trump è solito inventare notizie e continuerà a farlo,
"Ai suoi comizi le persone vanno via prima della fine perché annoiate, Trump non parla e non parlerà mai di voi mentre gli americani hanno bisogno di un Presidente che li metta al primo posto e potete stare certi che io lo farò".
Il dibattito insomma ha virato notevolmente in favore di Kamala Harris, quasi esclusivamente perché Trump ha perso la pazienza. La Vice di Biden è riuscita abilmente a glissare sui suoi punti deboli che, ovviamente, rimarranno comunque oggetto della campagna elettorale fino a novembre, ma Trump ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, regalando una clamorosa vittoria alla nuova candidata dei Democratici. Se infatti il precedente dibattito con Joe Biden aveva fatto guadagnare punti a Trump e portato al successivo ritiro del Presidente alla nuova corsa per la Casa Bianca, ieri (stanotte per noi) Trump potrebbe ritrovarsi in svantaggio rispetto alle iniziali proiezioni di voto.
Avendo parlato di proiezioni e sondaggi, forse è utile ricordare come funzionano le elezioni in America. È possibile che abbiate sentito dire che Trump è in vantaggio secondo il numero degli ipotetici votanti del Partito Repubblicano a livello nazionale. Lo stesso è accaduto alle precedenti elezioni in cui Trump era candidato, a Hilary Clinton che, come sappiamo, perse. Ma come è possibile? Semplice, nelle elezioni americane non conta il voto nazionale ma quello dei singoli Stati. Ogni Stato porta con sé dei "punti" e vince il candidato che ne accumula di più. Ecco perché si parla di "stati in bilico" stati rossi (Repubblicani) e stati blu (democratici). Harris e Trump si sfidano non solo sul territorio nazionale, ma Stato per Stato.
Eccoci pronti a tornare sull'importanza dei dibattiti nella società americana. gli Stati Uniti sono considerati il più grande stato democratico al mondo, dove il concetto della libertà è di fondamentale importanza per ogni cittadino. Temi come la democrazia e la libertà impongono dunque che ogni problema, difficoltà o controversia, sia affrontata nel rispetto e nel dialogo. Insomma, il dibattito è la principale arma della democrazia e ogni cittadino americano viene educato a comprenderne l'importanza e le dinamiche. Oggi l'educazione passa anche dai videogiochi, lo sappiamo bene ormai, quindi non deve stupirvi la presenza sul mercato di titoli come Last Words (ma non è l'unico) dedicati proprio al dibattito. Scopo del gioco? Sconfiggere gli avversari a suon di parole. 6 ore di gioco previste, da scaricare su Steam, per mettersi velocemente alla prova nell'arte oratoria.
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