L'adolescente aveva pieno accesso alle armi in casa ma quando lo sceriffo lo interroga nel 2023 chiede se gioca ai videogiochi, un anno dopo è causa di una sparatoria a scuola
La CNN ha diffuso un video risalente al 2023 in cui lo Sceriffo della Contea di Jackson in Georgia, si reca a casa di Colt Gray, l'adolescente autore della sparatoria nella Apalachee High School, e lo interroga dopo la segnalazione dell'FBI, secondo la quale il ragazzo avrebbe condiviso il suo piano su Discord. Oggi sappiamo che Gray viveva una difficilissima condizione familiare e aveva totale accesso alle armi presenti in casa. Ma i primi a finire sotto accusa sono stati i videogiochi. Ecco cosa è accaduto.
Nel video si vede il primo interrogatorio subito da Colt Gray, l'adolescente che ha organizzato e attuato la sparatoria nella scuola in Georgia. Lo sceriffo della Contea di Jackson, dopo una segnalazione dell'FBI su una conversazione avvenuta su Discord tra Gray e altri adolescenti, si è recato a casa del futuro autore della sparatoria. Il primo incontro è con il padre del ragazzo, Colin Gray, a cui l'agente rivolge queste domande:
"Ci sono bambini che vivono qui?"
"Sì, Colt Gray, il mio figlio maggiore"
"Quanti anni ha?"
"Ha 13 anni!
"Gioca molto ai videogiochi e cose simili?"
"Sì, gioca tutto il tempo"
Facciamo un piccolo passo indietro.
Nella segnalazione l'FBI aveva specificato che un account, poi fatto risalire a Colt Gray, aveva condiviso su Discord il suo piano di organizzazione di una sparatoria nella sua scuola, apparentemente per ragioni omotransfobiche. Nelle conversazioni, Gray, faceva riferimento a precedenti sparatorie avvenute nelle scuole degli Stati Uniti diversi anni prima. Ecco la conversazione segnalata:
"Sto per commettere una sparatoria di massa e sto aspettando 2-3 anni. Non posso ancora uccidermi, perché non sto contribuendo in alcun modo alla cultura, devo andarmene sapendo di averlo fatto. Lasciate che vi dia un esempio del motivo per cui lo sto facendo - mostra alcune immagini di una famiglia che supporta la figlia trans - Ho bisogno di porre fine a tutto questo. … sono sull’orlo di un massacro LGBTQ"
Ora torniamo all'interrogatorio. Prima di parlare effettivamente con Colt Gray, lo Sceriffo chiede al padre del ragazzo se ci sono armi in casa e se sono accessibili a Colt che, all'epoca, ha solo 13 anni. Il padre risponde di sì, ci sono armi e Colt sa esattamente dove sono riposte, non solo. Si verrà a sapere che il fucile utilizzato da Colt nella sparatoria è addirittura un regalo di suo padre.
"Noi spariamo molto, andiamo spesso a caccia di cervi. Quest'anno Colt ha sparato al suo primo cervo"
Insomma, Colt Gray aveva accesso al fucile e sapeva anche come usarlo, glielo aveva insegnato suo padre. Ma a queste circostanze lo sceriffo arriva solo dopo aver chiesto quante ore il ragazzo gioca ai videogiochi.
Aggiungiamo ora un altro tassello al complesso puzzle che ha portato un adolescente di 14 anni a compiere una sparatoria nella sua scuola. Le indagini successive al video diffuso dalla CNN, hanno svelato una complessa, terribile situazione familiare che Colt era costretto a vivere. Prima la crisi economica dei genitori successiva alla perdita del lavoro da parte del padre, poi l'arresto della madre per possesso di droga. E ancora, violenze verbali e psicologiche a cui il giovane Colt era costantemente sottoposto. Ognuna di queste circostanze è stata confermata dai nonni del ragazzo:
"Capisco che Colt debba pagare per quello che ha fatto, ma vi dico che l’ambiente in cui ha vissuto… se mettete qualcuno in una situazione del genere per 10 o 11 anni, indovinate cosa accadrà? Niente di buono"
E ancora:
"Era un bravo ragazzo, ma viveva in un ambiente ostile. Suo padre lo aggrediva, non dico fisicamente, ma urlando e gridando, e faceva la stessa cosa con mia figlia"
Insomma, certo che Colt Gray giocava ai videogiochi, certo che le piattaforme di messaggistica, che si tratti di Telegram o Discord, possono diventare teatro di rivelazioni, condivisioni e piani per attività criminali. Ma la storia emersa in questi giorni, ci mostra il ritratto di un giovane vittima di violenza, chiuso in se stesso, preda di una cultura violenta. Colpevole, sì. Ma anche vittima. E nel rintracciare le origini di un malessere in grado di generare un tale livelli di violenza, forse i videogiochi non dovrebbero nemmeno far parte della lista.
Il liceo si trova nella Contea di Barrow in Georgia e ospita circa 1.900 studenti. La mattina del 4 settembre le autorità iniziano a ricevere telefonate che descrivono colpi di arma da fuoco esplosi all'interno della scuola.
Quella mattina Colt Gray è entrato in classe, ha imbracciato il fucile regalatogli da suo padre e ha aperto il fuoco uccidendo due insegnanti e due studenti. Dopo il caso immediatamente successivo alla sparatoria, le forze dell'ordine sono intervenute riuscendo a bloccare Gray che, intanto, si era arreso e consegnato all'FBI.
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