Scoperta la piramide di odio all'interno di Deck Nine, tra razzismo, abusi e bullismo
Quando gli sviluppatori di Deck Nine hanno iniziato a trovare strane ripetizioni numeriche all’interno del gioco, hanno pensato ad un errore innocente. Ma il moltiplicarsi di simboli e riferimenti, hanno reso chiaro cosa stava realmente accadendo. Nazisti e suprematisti bianchi avevano preso possesso di Life is Strange
Prima strani riferimenti al numero 88, poi il numero 18 e per finire la comparsa della Runa Hagal. È così che alcuni sviluppatori di Deck Nine, creatori della saga Life is Strange, hanno capito che all’interno del loro gioco era celato un codice di odio rivolto ai suprematisti bianchi, un intero linguaggio fatto di simboli nazisti per promuovere il razzismo e inneggiare ad Hitler. Per chi non lo sapesse infatti, il numero 88 è il codice che identifica il saluto nazista. La H è l’ottava lettera dell’alfabeto, 88 quindi va tradotto come HH: Heil Hitler.
Il 18 invece, non è altro che la trasposizione numerica delle iniziali di Adolf Hitler, oltre che un riferimento al gruppo neonazista britannico Combact 18, nato per opporsi alle politiche di integrazione e inclusione del governo britannico. Per concludere, è nota a molti la dedizione di Hitler e dei nazisti per l’occultismo e la simbologia celtica, la runa di Hagal è solo uno dei numerosissimi simboli adottati dai nazisti per celebrare la loro forza e supremazia ma, la runa di Hagal, nello specifico, pare simboleggiasse proprio la supremazia ariana nel mondo.
Nella mitologia pagana è una runa particolarmente potente il cui significato è associato alla distruzione e alla ricostruzione, inutile dire che era particolarmente amata dalle SS. Ma come hanno fatti simbili così oscuri a entrare in un videogame così famoso? A quanto pare Deck Nine ha al suo interno un problema di gerarchia tossica e di incitamento all’odio. La direzione dell’azienda è rimasta inizialmente silente dopo le prime indagini sulla presenza di simboli nazisti all’interno del gioco e, a quanto pare, non era la prima volta. Secondo la ricostruzione infatti, negli anni sono state numerose le denunce che descrivevano un forte clima d’odio in azienda con i dipendenti sempre più spaventati e in ansia a causa di bullismo e minacce da parte di dipendenti di alto profilo della compagnia.
“Secondo oltre una dozzina di attuali ed ex dipendenti di diversi dipartimenti, la maggior parte dei quali mi ha parlato a condizione di anonimato per paura di ritorsioni, la direzione di Deck Nine ha lasciato a lungo che una cultura del lavoro tossica si inasprisse nello studio. Affermano che la C-suite ha protetto numerosi leader violenti, ha incoraggiato il crunch e ha permesso il bullismo di individui che difendevano internamente una rappresentazione più autentica in Life Is Strange”.
Life is Strage: True Colors è il capitolo della saga che nel 2021 ha vinto il Games for Impact Awards e il GLAAD Media Award come miglior videogioco, rendendo la Deck Nine celebre per aver portato nel mondo dei videogame personaggi emarginati, aver esaltato la diversità e aver promosso l’inclusività. Sembra assurdo quindi che a questa narrazione che ha contribuito enormemente al successo dei giochi e della casa di produzione, venga oggi associata una realtà fatta di comportamenti tossici, bullismo e razzismo.
E invece non sono pochi i dipendenti che hanno denunciato lo standard di violenza psicologica adottato dalla leadership dell’azienda. La storia ha inizio quando Deck Nine prende il testimone di Life is Strange da Square Enix, primo sviluppatore della saga, il videogame era già un successo e la pressione era ai massimi livelli per riuscire a creare nuovi capitoli in grado di accrescere la fama della saga. Dalla pressione a una modalità tossica di lavoro con annesso bullismo verso i dipendenti che si rifiutavano di lavorare oltre 80 ore a settimana, il passo è stato breve. La situazione si aggrava proprio durante la stesura della sceneggiatura di Life is Strage: True colors, che la casa madre temeva venisse riconosciuto nel mondo come il “gioco gay”. Cosa teneva in piedi la relazione tra Deck Nine e Square Enix? La convenienza, Deck nine aveva bisogno di un successo, garantito dalla reputazione di Life is Sytrange e Square Enix di costi di produzione più bassi. Ecco così che commenti omofobi, bullismo e violenza hanno trovato il varco giusto per agire indisturbati. Sono stati ignorati report che riportavano atti di razzismo, comportamenti sessisti, transfobici e molestie sessuali.
“Ogni donna con cui ho parlato per questo articolo ha raccontato almeno una storia di essere stata trattata male o molestata durante la sua permanenza lì, e quasi tutte hanno affermato di sentire di dover lottare eccezionalmente duramente per ricevere aumenti o promozioni”
Oggi Deck Nine ha finalmente deciso di rispondere alle denunce e ha assunto una società di investigazione Law Group per dare finalmente il via ad una indagine formale mentre il CEO, si è impegnato a promuovere una nuova politica volta a interrompere la spirale di odio e il bullismo, anche attraverso la formazione dei dipendenti.
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