R6: Cosa ha funzionato della struttura Blast x Ubisoft

Tiriamo le somme del primo anno di Blast su R6 con una struttura che si porta dietro tanti interrogativi

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La prima stagione competitiva targa Ubisoft x Blast sta volgendo al suo termine ed è arrivato il momento per noi di tirare le somme in merito a tante questioni che la community si chiede a gran voce.

Dal 2019 ad oggi: la struttura di Esl

Sembra ormai passata un'eternità dal 2019, ultimo anno competitivo targato Esl con 1 solo Major l'anno, ma con un'infinita di minor che davano spot a destra e a manca per gli eventi più importanti del proprio circuito competitivo, 2 challenger league e 2 stage di Pro League non a franchise, eppure ancora oggi in molti rimpiangono quel periodo in cui il path to glory sembrava essere davvero semplice per chiunque. 

Il passaggio a Faceit

Nel 2020 abbiamo la prima grande modifica, Ubisoft affida la gestione del prossimo triennio 2020-3 a Faceit che opta per notevoli cambiamenti per quanto riguarda il circuito competitivo sotto ogni aspetto, tagliati i minor ma aggiunti 2 major in più l'anno per arrivare ad una struttura a 3, i campionati nazionali davano accesso ad un singolo stage di Challenger League a cui si poteva ancora accedere attraverso gli open qualifier, la vecchia Pro league e le relative finali vengono sostituite da 3 stage di Europe League e le sue varie declinazioni in giro per il globo, in Europa e in America vengono aggiunti 2 posti in tier 1 con le leghe a 10 team. Come sappiamo nel 2020 non abbiamo avuto la massima espressione del formato e nel 2021 abbiamo avuto comunque problematiche relative alle restrizioni covid per molte nazioni e diversi casi di buchi nella bolla sanitaria ideata per gli eventi lan. La realtà dei fatti c'è stato un solo anno, il 2022, con i team che sono arrivati al Six invitationals 2023 molto stanchi dopo una stagione lunghissima.

L'arrivo di Blast ed i Franchise

nel 2022 arriva la conferma, quello sarebbe stato l'ultimo anno di Faceit e si sarebbe passati poi al formato di Blast con la Challenger League che perde lo slot per l'European league prima che iniziasse, ma promettendo vantaggi competitivi al vincitore con un montepremi più elevato. Gli annunci a proposito del nuovo formato competitivo tardano ad arrivare all'alba di Marzo 2023 ancora non era chiaro il nuovo formato con le leghe Tier1 che chiudono le proprie porte ai Tier 2. Quando arrivano le ufficialità arriva anche il panico, le leghe t3 sarebbero scomparse in favore di tornei misti durante le off season del tier 1, gli stage diventeranno 2 in favore di un circuito competitivo che permetta maggior riposo ai player, i 2 major diventano gli eventi più grandi con 24 team che vi parteciperanno rispetto ai 16 del 2019 e i 20 degli ultimi 3 anni, ed una off season segmentate in due tronconi da maggio a settembre e da novembre a febbraio.

Il primo stage ed il major a Copenaghen

Il primo stage di Europe League si conclude con la prima grande nota a questo nuovo formato competitivo, in nessuno degli open qualifier in giro per il mondo un team al di fuori del tier 1 riesce a qualificarsi ed anzi moltissimi team tier 2 e tier 3 perdono la propria org con essi anche la nomea di professionisti rendendo il settore nettamente indebolito da dei player che devono scegliere se lavorare o provare ad inseguire la chimera dell'essere pick uppati dai team di Tier 1 con diverse realtà nelle massime serie, che preferiscono giocatori già pronti con magari meno talento ma con già la mentalità giusta per chiudere all'ultimo posto della propria lega.

L'asia pacifica ed Oceania

Il Major ci racconta quanto il nuovo formato competitivo vada a premiare le regioni nettamente più deboli del mondo di Siege, la Corea del Sud la regione più costante dell'Asia pacifica e Oceania, che ottiene ora 3 slot con 2 provenienti dal campionato nazionale trasfromato nella lega tier 1 Coreana ed il terzo tramite Last chance qualifier. Stessa sorte capita al Giappone che dai tempi dei Nora non riesce più ad imporsi a livello intercontinentale, anche loro premiati dunque con 3 slot, il resto dell'Asia nel nuovo formato competitivo va a completarsi con 2 posti riservati all'Indocina e 1 posto riservato ai team Australiani per un totale di 9 slot su 24  per l'unica regione a non aver mai vinto un torneo su R6.

L'arabia saudita fa il suo esordio

Per la prima volta nella storia di R6 con il formato competitivo targato Ubisoft x Blast, l'Arabia Saudita esordisce sul palco intercontinentale con il team dei Falcons che fin da subito dimostra di voler provare a imporsi come 4° forza dopo Europa e le due Americhe. Per il momento la Mena league è la meno rappresentata agli eventi T1 con addirittura il centro America, mai qualificatosi ad un evento intercontinentale , con 2 slot a disposizione. 

Blast aveva comunicato nell'annuncio del nuovo formato che sarebbe stato mutevole  e con esso l'assegnazione degli slot in base alle performance dei team e delle varie regioni, quello che è certo all'alba del secondo Major e con i team al prossimo Invitationals quasi interamente definiti è che questo nuovo formato ci farà trovare tra i migliori 20 team numerosi team Asiatici e sempre meno team Europei e Americani.

La prima off-season con i tornei di Blast

Come abbiamo detto in precedenza i tornei nazionali a livello Europeo, unica regione ad aver perso questo concetto dato che nelle altre regioni si sono trasformate in Tier 1, che hanno sfornato talenti tra pc e console per potarsi a casa 17 tornei tier S, nessuna regione come l'Europa in questa graduatoria, sono stati sostituiti da tre tornei misti, con team dal tier 4 al tier 1 che si affronteranno per un montepremi interessante di 40000€. Il problema però è che sia durante il Central Combine, torneo che ha sostituito i tornei dalla Germania e paesi del Bennelux fino ai paesi del Est Europa, sia durante il North Rumble, torneo che sostituiva i campionati del nord per Scandinavia e Gran Bretagna, nessun team di tier 2 o più basso è riuscito a giocare una delle due finali e possiamo tranquillamente immaginare che neanche al Southern Breach ci sarà spazio per team di caratura inferiore. Con questa ultima riflessione possiamo immaginare che a lungo andare questa sia l'unica struttura in cui nessuno ne trae giovamento e che la maggior parte dei player non proverà neanche più di inseguire il proprio sogno.

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