L’ingente debito del cantante americano con il Casinò di Las Vegas spiega il perché di policy così rigide per tutti i videogiochi che includono riferimenti al gioco d’azzardo
Bruno Mars è famoso per illuminare il palcoscenico, ma le recenti notizie su uno sconcertante debito di gioco hanno messo in agitazione i fan per un motivo ben diverso. Nel 2016 il cantautore aveva annunciato un "accordo di residenza pluriennale" con MGM Resorts International di Las Vegas. E fin qui, tutto bene. Tuttavia, il recente rapporto suggerisce che la collaborazione tra il cantante e il marchio di ospitalità si sia inasprita: secondo un insider di NewsNation, il musicista avrebbe infatti accumulato ingenti debiti al tavolo da gioco. Nello specifico, Bruno Mars dovrebbe saldare una somma pari a 50 milioni di dollari. Questo (triste) episodio, oltre a far riflettere sulla crescita esponenziale delle forme di ludopatia sia fisiche che online, esemplifica il perché della tolleranza zero di PEGI per tutti i videogiochi che includono riferimenti al gioco d’azzardo. Ne è un chiaro esempio il "Caso Pokémon", dove le edizioni Virtual Console di Pokémon Oro e Argento sono state classificate PEGI 12, proprio per la presenza del casinò.
Era il 2016 quando veniva annunciata la partnership a lungo termine tra il Park MGM di Las Vegas e Bruno Mars, che prevedeva esibizioni esclusive in un ampio portafoglio di luoghi di intrattenimento. Il presidente di MGM aveva rilasciato una dichiarazione in cui affermava:
"Bruno è tra gli artisti più talentuosi al mondo e siamo entusiasti di iniziare una relazione a lungo termine con lui"
Ora il rapporto, un tempo reciproco, sembra essersi evoluto in una faida a causa dei debiti accumulati dal casinò. Il 16 marzo è stato infatti reso noto la voce di Uptown Funk deve milioni di dollari al Casinò MGM dopo aver accumulato ingenti debiti di poker.
La fonte anonima di NewsNation ha riferito quanto segue:
"Deve milioni alla MGM per il gioco d'azzardo. MGM praticamente lo possiede. Bruno Mars guadagna 90 milioni di dollari all'anno grazie all'accordo che ha fatto con il casinò, ma ora deve ripagare il suo debito... dopo le tasse”
Il cantante di 24k Magic non è nuovo alle dipendenze con il gioco d'azzardo. In precedenti interviste, aveva rivelato di aver visitato il suo primo casinò a 19 anni, quando era ancora un musicista sconosciuto. Per ora, non ha rilasciato nessun commento ufficiale.
Le regole del 2021 di PEGI (Pan European Game Information), l’ente che in Europa si occupa di classificare l’età di riferimento di ogni videogioco in base ai suoi contenuti, ha inasprito notevolmente i regolamenti per quanto riguarda l’istigazione al gioco d’azzardo. L'ondata di normative ha travolto anche l’universo Pokémon. Nei primi giochi (come anche in altri titoli successivi del franchise) era infatti presente il celebre casinò di Azzurropoli, dove il player poteva vincere oggetti rari o perfino Pokémon alle slot machine.
Con l’arrivo delle nuove regole, c’è da stupirsi che Games Freak abbia immediatamente provveduto a rimuovere tutti i riferimenti al gioco d’azzardo nei più recenti titoli capitoli della saga piuttosto che perdere la classificazione PEGI 3. I casinò, ovvero, sono completamente scomparsi a partire da Pokémon Platinum. Dalla quinta generazione, al fine di evitare di progettare edizioni diverse in base alle regolamentazioni di ogni regione, Games Freak e Nintendo hanno preferito eliminare definitivamente il gioco d’azzardo. Per gli stessi motivi, le recenti edizioni Virtual Console di Pokémon Oro e Argento sono state classificate PEGI 12, a causa della presenza del casinò.
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