Ideato dallo sviluppatore Giuseppe Tattoli, il gioco ambientato a Napoli vede un supereroe impegnato a salvare la città dalla criminalità
Arriva Napuland, il videogioco ambientato a Napoli e creato da Giuseppe Tattoli. Il gioco, oltre a intrattenere grazie ai classici stilemi degli action game, porta con sé un importante valore simbolico. L’intento dello sviluppatore è, chiaramente, sensibilizzare le nuove generazioni contro l’inciviltà e, soprattutto, contro la criminalità, invitando alla tutela della meravigliosa città da cui lui stesso proviene.
Nel gioco, i cittadini sono disperati quando vengono a sapere che alcuni malavitosi hanno rapito Pulcinella, storico simbolo di Napoli. Per questo motivo, gli abitanti della città si rivolgono a una maga che vive sul Vesuvio, al fine di chiedere aiuto. Quest’ultima, che incarna dentro di sé potenza e saggezza, raggruppa tutte le speranze future per il destino della città in un corno magico, che getta poi nel cratere del vulcano. Ed è così che nasce Napuel, un supereroe chiamato a liberare Napoli dall’inciviltà.
Il protagonista di Napuland, dopotutto, non poteva che essere Napuel, un supereroe vestito completamente d’azzurro. Il suo obiettivo finale è dunque quello di salvare Pulcinella, che è stato rinchiuso a Castel dell'Ovo. Quest’ultimo, rifacendoci all’ambientazione, è diventato la prigione cittadina.
Giuseppe Tattoli, che sta lavorando al gioco da circa due anni, conta di rilasciarlo entro la fine del 2024 sulle piattaforme Windows, almeno inizialmente.
Come detto, l'obiettivo del supereroe è salvare Pulcinella. Eppure, durante le varie fasi del gioco, l’utente sarà costretto a confrontarsi con gli incivili che popolano la città. Tra questi, anche i parcheggiatori abusivi, sottoforma di entità denominate Lutam che, metaforicamente, portano con sé molti degli aspetti negativi e controversi della società napoletana. Sono proprio loro, infatti, ad aver rapito e rinchiuso Pulcinella a Castel dell’Ovo. Si tratta creature capaci di rendere le normali azioni quotidiane dei cittadini un vero e proprio inferno, mediante i loro comportamenti scorretti, maleducati o illegali.
Giuseppe Tattoli, sviluppatore di questa particolare avventura virtuale, racconta:
“È un videogioco napoletano che punta proprio a denunciare e sensibilizzare i giovani verso certe tematiche di convivenza civile”
È chiaro dunque che il gioco non sia “solo” un passatempo, ma anche una critica sociale che invita a una convivenza più civile. Nel suo messaggio, rivolto in particolar modo ai giovani, Tattoli mira a instillare valori di rispetto e dignità, da frapporsi a tutti i costi al perpetrare di abusivismo e inciviltà. Questo esempio, insieme a tanti altri, conferma il potere dei videogiochi: non si tratta più solo e unicamente di forme di intrattenimento, ma anche di strumenti per educare e formare le nuove generazioni.
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