Lino Banfi morto: I videogiocatori scoprono prima le fake news

Da giorni girano fake news sulla morte di Lino Banfi e falsità sul suo ristorante ma i videogiocatori non ci cascano, lo dice uno studio!

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CREDITI: Dreamstime

La falsa notizia della presunta morte di Lino Banfi, unita a speculazioni sulla chiusura del suo ristorante, è un classico esempio di clickbait e disinformazione online volta ad accumulare traffico sul proprio sito web. Ai tempi nostri è sempre più difficile individuare le notizie reali ma, uno studio svedese evidenzia come i videogiocatori siano più abili nel riconoscere le fake news, sottolineando l'importanza di educare le persone su questo fenomeno dilagante.

La fake news sulla morte di Lino Banfi

La falsa notizia riguardante la morte di Lino Banfi ha fatto nuovamente capolino sui social media, incanalando clamore e confusione tra i fan dell'attore. Questo ennesimo tentativo di attirare click si basa su interviste passate dell'attore, travisate per creare titoli sensazionalistici. Lino Banfi è ben più che vivo, e le affermazioni sulla chiusura del suo ristorante sono altrettanto false. È un esempio lampante di come la disinformazione si possa diffondere online, sfruttando la sensibilità del pubblico verso notizie riguardanti personaggi a loro cari.

Parliamo della terza volta che circola questa bufala, altri due episodi precedenti hanno già alimentato il gossip digitale. Il meccanismo è identico ogni volta: si prendono vecchie interviste passate di Lino Banfi, più spesso dove ha parlato di momenti difficili della sua vita, come la perdita della moglie e del nipote, e manipolando gli eventi per creare titoli suggestivi sulla sua presunta scomparsa. Questi titoli acchiappaclick sono poi diffusi sui social media e sui siti web sensazionalistici, alimentando una spirale di disinformazione difficile da spezzare.

 

Fortunatamente, la realtà è ben diversa. Lino Banfi non è morto, e il suo ristorante a Roma continua ad essere aperto e operativo. Questo esempio mette in luce la necessità di una maggiore consapevolezza da parte del pubblico riguardo alla diffusione delle fake news e della disinformazione online, ed è qui che accorrono in soccorso alcuni videogames.

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Videogiochi come allenamento contro le fake news

Uno studio condotto da alcune università svedesi ha mostrato un dato interessante: i videogiocatori sono più abili nell'individuare le bufale e le fake news. Attraverso un innovativo gioco chiamato "Bad News", i partecipanti hanno migliorato significativamente le proprie capacità di discernimento, dimostrando l'efficacia dei videogiochi nell'educare sul tema della disinformazione. 

Gli appassionati di videogiochi si sono dimostrati più abili nel riconoscere manipolazioni e notizie false, secondo uno studio condotto da ricercatori delle università di Uppsala e Cambridge. Il gioco "Bad News" ha coinvolto studenti delle scuole superiori svedesi, insegnando loro a individuare le tecniche di manipolazione utilizzate nei media digitali. L'approccio ludico ha ottenuto risultati positivi, evidenziando il potenziale dei videogiochi nell'educazione contro la disinformazione.

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I partecipanti al videogioco hanno svolto il ruolo di diffusori di notizie false, imparando a riconoscere sei pratiche utilizzate spesso nella creazione delle fake news:

  • Impersonificazione; 
  • Emozione;
  • Polarizzazione;
  • Cospirazione;
  • Discredito; 
  • Trolling. 

Questo approccio ha stimolato gli studenti a sviluppare una maggiore consapevolezza critica nei confronti dei contenuti online e di distinguere tra informazioni affidabili e fuorvianti. Tuttavia, è importante sottolineare che la lotta contro le fake news richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori della società, compresi i media, le istituzioni educative e gli utenti stessi.


La falsa notizia della morte di Lino Banfi e le speculazioni sul suo ristorante rappresentano solo due esempi di disinformazione diffusa online. È fondamentale promuovere la consapevolezza e le capacità critiche per navigare un panorama mediatico sempre più complesso e traboccante di fake news. L'educazione contro la disinformazione deve essere una priorità per garantire una società informata e consapevole, magari supportata dai videogames.

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