Per la prima volta l’Organizzazione delle Nazioni Unite chiede il cessate il fuoco a Gaza e fa infuriare Israele
Dopo 6 mesi dall’inizio della guerra, per la prima volta l’Onu chiede il cessate il fuoco, possibile grazie all’astensione degli Stati Uniti. Israele è furiosa e guarda al silenzio dell’ex alleato come un gigantesco voltafaccia, non il primo in effetti considerando che già prima della risoluzione Onu, Biden aveva più volte preso posizione sul conflitto in chiave filo umanitaria.
La risoluzione è stata firmata da 14 paesi dopo un lungo negoziato e si è conclusa con la richiesta congiunta del cessate il fuoco durante il Ramadan
“rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell'accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie”. Intanto la relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina ha dichiarato che: “La natura travolgente e la portata dell'assalto israeliano a Gaza e le condizioni di vita distruttive che ha causato rivelano l'intento di distruggere fisicamente i palestinesi come gruppo. Ci sono fondati motivi per ritenere che sia stata raggiunta la soglia che indica che sono stati commessi atti di genocidio”. Ancora incerta la risposta di Hamas alla risoluzione mentre si sa che oggi, il leader di Hamas Hanyeh, è in Iran per un colloquio con la leadership della Repubblica Islamica. Secondo quanto riportato da Askanews, il Ministro degli esteri iraniano ha definito la risoluzione Onu un “passo positivo. Un passo ancora più importante sarà ora un’azione efficace per la sua attuazione”
Dopo l’attentato a Mosca di qualche giorno fa, abbiamo visto quale importanza ed efficacia possono avere i videogiochi in contesti difficili. Nel caso di Mosca abbiamo purtroppo scoperto le inquietanti strategie di reclutamento dell’ Isis tramite i videogiochi ma, per fortuna, esistono numerosi esempi positivi sull’uso dei videogames in chiave educativa e volta alla promozione della pace tra i popoli. Lo ha fatto la Nasa e, di recente, proprio l’Onu. L’organizzazione ha infatti lanciato Reset Earth, un videogame nato nell’ambito del programma delle Nazioni unite per l’ambiente, disponibile su smartphone e destinato ai giovani. L’obiettivo principale è sensibilizzare i ragazzi sull’importanza della protezione dello strato di ozono e del benessere del pianeta.
In generale il mondo videoludico, nonostante il successo di giochi come Fortnite, chiede ed è in prima linea per il sostegno alla pace mondiale e alla fine dei conflitti in corso. Proprio Fortnite con la sua numerosissima community e Xbox, sono stati infatti protagonisti di una stupefacente raccolta fondi in favore dell’Ucraina e, ad essere coinvolti sono stati proprio i più giovani giocatori.
“Abbiamo raccolto 144 milioni di dollari USA per Direct Relief, UNICEF, il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e World Central Kitchen al fine di sostenere gli aiuti umanitari per la popolazione colpita dalla guerra in Ucraina”
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