Juan Darthés, ex attore della serie "Il mondo di Patty" è stato condannato a 6 anni di carcere per lo stupro dell'attrice Thelma Fardin con cui hanno condiviso il set.
L'attore argentino-brasiliano Juan Darthés è stato condannato a sei anni di carcere in Brasile per aver stuprato la sua ex collega, l'attrice argentina del cast de "Il mondo di Patty" Thelma Fardin, nel 2009. La sentenza, emessa da un tribunale brasiliano, prevede che Juan Darthés sconti la pena in regime di semi-libertà: potrà lavorare durante il giorno, ma dovrà ritornare in carcere ogni notte.
Il processo, iniziato oltre cinque anni fa, ha visto Fardin accusare Juan Darthés di averla violentata in una stanza d'hotel a Managua, in Nicaragua, durante una tournée dello spettacolo televisivo per bambini "Il Mondo di Patty" (Patito Feo). All'epoca dei fatti, l'attrice Fardin aveva 16 anni mentre Darthés ne aveva 45. La denuncia formale contro l'attore è stata presentata nel dicembre 2018, un anno dopo che Thelma Fardin ha reso pubbliche le sue accuse. I procuratori nicaraguensi hanno formalmente accusato Darthés di aver abusato della fiducia legata al contesto lavorativo e della differenza di età tra i due.
"Il Mondo di Patty" era una serie televisiva argentina molto popolare tra i bambini e gli adolescenti, trasmessa tra il 2007 e il 2008. La trama era incentrata sulla vita di Patricia Castro, detta Patty, una ragazza sognatrice con una grande passione per la musica. La serie, ha avuto un enorme successo in America Latina e in altri paesi, tratta temi come l'amicizia, l'amore e la lotta contro le ingiustizie, conquistando il cuore di molti giovani spettatori.
Durante le riprese dello show, Darthés interpretava il ruolo di Leandro Díaz Rivarola, il padre di una delle protagoniste. La produzione dello spettacolo ha portato il cast a viaggiare per varie città, inclusa Managua, dove si sarebbero verificati i fatti denunciati da Thelma Fardin.
Dopo la denuncia di Fardin, Juan Darthés ha lasciato l'Argentina nel 2019 per evitare l'arresto e si è rifugiato in Brasile, suo paese di nascita. La Costituzione brasiliana non permette l'estradizione dei propri cittadini, ma il Codice Penale consente di perseguirli per crimini commessi all'estero. Nonostante la complessità del caso, che ha visto diverse svolte legali e una iniziale assoluzione per mancanza di prove, la sentenza finale è stata confermata da due giudici su tre.
Dal momento della denuncia, Darthés è rimasto libero ma senza passaporto, non potendo quindi lasciare il Brasile. In rare occasioni ha parlato pubblicamente del caso, respingendo le accuse mosse contro di lui.
Le accuse di Fardin hanno avuto un forte impatto culturale in Argentina e in tutta l'America Latina, spingendo molte altre donne a denunciare abusi sessuali subiti. La diffusione dell'hashtag #MiraComoNosPonemos, una frase attribuita a Juan Darthés e che può essere tradotta come "Guarda cosa ci fai", ha evocato forti paralleli con il movimento #MeToo negli Stati Uniti.
In una conferenza stampa tenutasi la sera della sentenza, Fardin ha dichiarato che questa rappresenta
"un messaggio di speranza per le persone che subiscono abusi, affinché pensino che esiste la possibilità di giustizia, anche se la persona da denunciare è molto potente."
Ha inoltre sottolineato l'importanza di costruire una società basata sull'empatia e ha ringraziato coloro che hanno avuto il coraggio di parlare dopo molti anni di silenzio. La sentenza di Juan Darthés rappresenta non solo un importante passo avanti nella lotta contro la violenza sessuale, ma anche un segnale forte che la giustizia può essere raggiunta nonostante le difficoltà e i poteri coinvolti.
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