Benvenuto in una nuova puntata di Tek Trek. In questa puntata, esploreremo le periferiche più utilizzate all'interno del torneo Kick Off di Valorant, nelle varie regioni.le migliori periferiche dell'evento di ValorantSe questo video è stato possibile, dobbiamo soprattutto ringraziare un ragazzo su Twitter, "Sister M K1", che ha deciso di andare a scrivere con dei tweet quali erano le periferiche che i pro player andavano ad utilizzare.Naturalmente, prima di registrare questo video, ho deciso di andarmi a rivedere la maggior parte dei VOD per verificare se queste informazioni fossero vere o no. Andiamo a vedere quelle che sono state le periferiche più utilizzate e, soprattutto, vi dirò la mia su questi prodotti.Il Mouse più Utilizzato: Logitech G Pro SuperlightIl mouse più utilizzato è stato il Logitech G Pro Superlight, nelle sue varie versioni. Alcuni giocatori lo utilizzavano nella versione 1, alcuni nella versione 2, implementata con 2000 Hz, e addirittura c'erano alcuni player che utilizzavano la versione vecchissima, quella non Superlight.Per chi ha visto la puntata precedente, sicuramente ha già una mia opinione su questo mouse, ma ve la andrò a ripetere. Io ritengo che questo sia il mouse con il safeshape per eccellenza, che può essere utilizzato sia da chi ha le mani piccole che da chi ha le mani grandi, grazie alla sua forma non aggressiva.L'Artisan Zero: Il Mousepad più UtilizzatoIl mousepad più utilizzato durante il torneo è stato l'Artisan Zero, un prodotto del brand giapponese Artisan noto per la sua qualità superiore. Questi mousepad sono caratterizzati da una base Poron che può essere acquistata in tre diverse durezze: X-Soft, Soft e Medium, influenzando la velocità e il controllo del mousepad.La Wooting 60 HE: La Tastiera più UtilizzataInfine, la tastiera più utilizzata è stata la Wooting 60 HE, apprezzata soprattutto per le sue funzioni innovative come la possibilità di modificare l'altezza di attivazione di ogni tasto e la funzione di Rapid Trigger, che la rendono più reattiva rispetto alle tastiere meccaniche tradizionali.

Benvenuto in una nuova puntata di Tek Trek. In questa puntata, esploreremo le periferiche più utilizzate all'interno del torneo Kick Off di Valorant, nelle varie regioni.<h2>le migliori periferiche dell'evento di Valorant</h2>Se questo video è stato possibile, dobbiamo soprattutto ringraziare un ragazzo su Twitter, "Sister M K1", che ha deciso di andare a scrivere con dei tweet quali erano le periferiche che i pro player andavano ad utilizzare. Naturalmente, prima di registrare questo video, ho deciso di andarmi a rivedere la maggior parte dei VOD per verificare se queste informazioni fossero vere o no. Andiamo a vedere quelle che sono state le periferiche più utilizzate e, soprattutto, vi dirò la mia su questi prodotti.<h3>Il Mouse più Utilizzato: Logitech G Pro Superlight</h3>Il mouse più utilizzato è stato il Logitech G Pro Superlight, nelle sue varie versioni. Alcuni giocatori lo utilizzavano nella versione 1, alcuni nella versione 2, implementata con 2000 Hz, e addirittura c'erano alcuni player che utilizzavano la versione vecchissima, quella non Superlight.Per chi ha visto la puntata precedente, sicuramente ha già una mia opinione su questo mouse, ma ve la andrò a ripetere. Io ritengo che questo sia il mouse con il safeshape per eccellenza, che può essere utilizzato sia da chi ha le mani piccole che da chi ha le mani grandi, grazie alla sua forma non aggressiva.<h3>L'Artisan Zero: Il Mousepad più Utilizzato</h3>Il mousepad più utilizzato durante il torneo è stato l'Artisan Zero, un prodotto del brand giapponese Artisan noto per la sua qualità superiore. Questi mousepad sono caratterizzati da una base Poron che può essere acquistata in tre diverse durezze: X-Soft, Soft e Medium, influenzando la velocità e il controllo del mousepad.<h3>La Wooting 60 HE: La Tastiera più Utilizzata</h3>Infine, la tastiera più utilizzata è stata la Wooting 60 HE, apprezzata soprattutto per le sue funzioni innovative come la possibilità di modificare l'altezza di attivazione di ogni tasto e la funzione di Rapid Trigger, che la rendono più reattiva rispetto alle tastiere meccaniche tradizionali.

Quali sono le periferiche più utilizzate nei Kick Off di Valorant? Scoprilo in questo articolo

Le migliori periferiche usate nei Kick Off di Valorant

Tek Trek: le migliori periferiche usate nei Kick Off di Valorant

Hasbro ha di recente comunicato ai propri soci di aver ottenuto una cifra monstre dalle vendite di un videogioco basato su una delle proprietà intellettuali, di fatti il colosso del mercato dei giocattoli detiene il marchio D&amp;D e con esso la proprietà intellettuale di Baldur's Gate, il &nbsp;quale di recente è stato lanciato sul mercato dai Larian Studios ottenendo un successo planetario.Hasbro e l'acquisizione del marchio D&amp;DHasbro, Inc. è una delle più grandi e conosciute aziende di intrattenimento e giocattoli al mondo. Fondata nel 1923 da tre fratelli Hassenfeld a Pawtucket, Rhode Island, Stati Uniti, inizialmente produceva articoli per il mercato del gioco, come giocattoli educativi e penne stilografiche. Nel corso degli anni, Hasbro ha subito diverse trasformazioni diventando una delle principali aziende nel settore dell'intrattenimento e dei giocattoli. Hasbro acquisì il marchio Dungeons &amp; Dragons (D&amp;D) nel 1999. In quel periodo, la Wizards of the Coast, un'azienda di giochi di carte collezionabili e giochi da tavolo, possedeva i diritti di Dungeons &amp; Dragons. Wizards of the Coast era stata fondata da Peter Adkison nel 1990 e aveva acquisito D&amp;D dalla TSR, Inc., che aveva dichiarato bancarotta nel 1997.&nbsp;Hasbro, un gigante dell'industria del giocattolo e dell'intrattenimento, vide il potenziale di espansione e di integrazione di Dungeons &amp; Dragons nel suo portafoglio di prodotti. L'acquisizione di Wizards of the Coast, e di conseguenza di D&amp;D, avvenne nel novembre 1999. Questa mossa ha portato Hasbro ad avere il controllo su uno dei giochi di ruolo più iconici e popolari al mondo.&nbsp;Sotto la proprietà di Hasbro, Dungeons &amp; Dragons ha continuato a evolversi e a rimanere un marchio di successo, con la pubblicazione di nuove edizioni del gioco, libri di regole, avventure e l'espansione della presenza online attraverso piattaforme come Dungeons &amp; Dragons Online. La comunità di giocatori di D&amp;D è cresciuta nel corso degli anni, e il gioco ha sperimentato una sorta di rinascita con l'aumento dell'interesse per il gioco di ruolo nel contesto della cultura popolare.Baldur's Gate 3, la fortuna del GOTY 2023Grazie all'acquisizione fatta nel 1999, ed un po' anche grazie a Bioware che ideò per prima il porting su videogioco di una delle ambientazioni più importanti e canoniche del mondo di D&amp;D Forgotten Realms, Baldur's Gate, infatti il primo gioco ha compiuto 25 anni proprio nel 2023, anno in cui i ragazzi di Larian Studios hanno lanciato sul mercato una bomba, che ha portato nelle casse di Hasbro 90 milioni di dollari e che secondo le stime fatte dalla stessa azienda, cresceranno ancora nell'arco del 2024.&nbsp;Proprio il gdr lanciato da Larian Studios, il quale per loro stessa ammissione si aspettavano che potesse andare bene sul mercato, ma non così tanto, ha ottenuto prima il GOTY, al The Game Awards, divenendo il gioco di ruolo ed il videogioco dell'anno 2023, ma in oltre ha da poco tagliato un traguardo importantissimo le 500 000 recensioni su Steam, entrando nell'elite dei giochi più giocati del panorama della piattaforma di Valve.Non si hanno ancora stime precise riguardo agli incassi che la casa di sviluppo ha ottenuto da Baldur's Gate 3, non si hanno neanche informazioni legate a che tipo di percentuale venga riconosciuta ad Hasbro, ma è indubbio che la cifra ormai sia divenuta bella grossa e non ci sono dubbi che per Hasbro gli introiti derivanti da questo grande successo non si fermino solo al videogioco, ma di conseguenza anche alle vendite, aumentate, dei prodotti fisici del proprio brand.

Hasbro ha di recente comunicato ai propri soci di aver ottenuto una cifra monstre dalle vendite di un videogioco basato su una delle proprietà intellettuali, di fatti il colosso del mercato dei giocattoli detiene il marchio D&amp;D e con esso la proprietà intellettuale di Baldur's Gate, il &nbsp;quale di recente è stato lanciato sul mercato dai Larian Studios ottenendo un successo planetario.<h2>Hasbro e l'acquisizione del marchio D&amp;D</h2>Hasbro, Inc. è una delle più grandi e conosciute aziende di intrattenimento e giocattoli al mondo. Fondata nel 1923 da tre fratelli Hassenfeld a Pawtucket, Rhode Island, Stati Uniti, inizialmente produceva articoli per il mercato del gioco, come giocattoli educativi e penne stilografiche. Nel corso degli anni, Hasbro ha subito diverse trasformazioni diventando una delle principali aziende nel settore dell'intrattenimento e dei giocattoli. Hasbro acquisì il marchio Dungeons &amp; Dragons (D&amp;D) nel 1999. In quel periodo, la Wizards of the Coast, un'azienda di giochi di carte collezionabili e giochi da tavolo, possedeva i diritti di Dungeons &amp; Dragons. Wizards of the Coast era stata fondata da Peter Adkison nel 1990 e aveva acquisito D&amp;D dalla TSR, Inc., che aveva dichiarato bancarotta nel 1997.&nbsp;<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/sc81ff_b43454403f.jpg" alt="sc81ff.jpg">Hasbro, un gigante dell'industria del giocattolo e dell'intrattenimento, vide il potenziale di espansione e di integrazione di Dungeons &amp; Dragons nel suo portafoglio di prodotti. L'acquisizione di Wizards of the Coast, e di conseguenza di D&amp;D, avvenne nel novembre 1999. Questa mossa ha portato Hasbro ad avere il controllo su uno dei giochi di ruolo più iconici e popolari al mondo. &nbsp;Sotto la proprietà di Hasbro, Dungeons &amp; Dragons ha continuato a evolversi e a rimanere un marchio di successo, con la pubblicazione di nuove edizioni del gioco, libri di regole, avventure e l'espansione della presenza online attraverso piattaforme come Dungeons &amp; Dragons Online. La comunità di giocatori di D&amp;D è cresciuta nel corso degli anni, e il gioco ha sperimentato una sorta di rinascita con l'aumento dell'interesse per il gioco di ruolo nel contesto della cultura popolare.<h3>Baldur's Gate 3, la fortuna del GOTY 2023</h3>Grazie all'acquisizione fatta nel 1999, ed un po' anche grazie a Bioware che ideò per prima il porting su videogioco di una delle ambientazioni più importanti e canoniche del mondo di D&amp;D Forgotten Realms, <a href="https://gaming.libero.it/baldur-s-gate-3-non-arrivera-mai-su-game-pass">Baldur's Gate</a>, infatti il primo gioco ha compiuto 25 anni proprio nel 2023, anno in cui i ragazzi di Larian Studios hanno lanciato sul mercato una bomba, che ha portato nelle casse di Hasbro 90 milioni di dollari e che secondo le stime fatte dalla stessa azienda, cresceranno ancora nell'arco del 2024.&nbsp;Proprio il gdr lanciato da Larian Studios, il quale per loro stessa ammissione si aspettavano che potesse andare bene sul mercato, ma non così tanto, <a href="https://gaming.libero.it/the-game-awards-2023-baldur-s-gate-3-e-il-gioco-dell-anno-alan-wake-2-miglior-game-direction">ha ottenuto prima il GOTY,</a> al The Game Awards, divenendo il gioco di ruolo ed il videogioco dell'anno 2023, ma in oltre ha da poco tagliato un traguardo importantissimo le 500 000 recensioni su Steam, entrando nell'elite dei giochi più giocati del panorama della piattaforma di Valve.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/ar261f_03854e73e8.jpg" alt="ar261f.jpg">Non si hanno ancora stime precise riguardo agli incassi che la casa di sviluppo ha ottenuto da Baldur's Gate 3, non si hanno neanche informazioni legate a che tipo di percentuale venga riconosciuta ad Hasbro, ma è indubbio che la cifra ormai sia divenuta bella grossa e non ci sono dubbi che per Hasbro gli introiti derivanti da questo grande successo non si fermino solo al videogioco, ma di conseguenza anche alle vendite, aumentate, dei prodotti fisici del proprio brand.

Hasbro riferisce di aver già incassato 90 milioni dalle vendite di Baldur's Gate 3

Baldur's Gate 3: Hasbro guadagna 90 milioni

Hasbro nell'ultimo anno ha guadagnato circa 90 milioni provenienti da un singolo videogioco, il GOTY 2023 Baldur's Gate 3

Hasbro: 90 milioni di proventi dal GOTY Baldur's Gate 3

Ciao a tutti ragazzi, sono Giovanni e vi do il benvenuto alla settima puntata della rubrica Neuro Gaming. Preparatevi per un viaggio emozionante attraverso il meraviglioso mondo della psicologia della musica nei videogiochi!La potenza della musica nei videogiochiLa musica nei videogiochi va ben oltre una semplice colonna sonora di sottofondo; è il cuore pulsante dell'esperienza di gioco che guida le nostre emozioni e ci trasporta in mondi fantastici e avventure epiche. Ma cosa rende così potente questa esperienza sonora?&nbsp;La musica nei videogiochi è un vero e proprio architetto emotivo. Le melodie possono evocare calma, adrenalina, tensione o malinconia, plasmando l'atmosfera e il coinvolgimento del giocatore nel gioco.Il ruolo della colonna sonora nell'immersioneUna colonna sonora ben realizzata è fondamentale per l'immersione del giocatore, facendogli dimenticare la realtà e vivere appieno l'avventura di gioco. Pensiamo alla maestosa colonna sonora di Skyrim, che ci fa sentire veri esploratori in un mondo fantastico.&nbsp;Oltre alla musica, gli effetti sonori sono essenziali per un'esperienza coinvolgente. Il suono di un'arma, di un'auto o di un mostro contribuisce a creare un'atmosfera realistica e aumenta la tensione del gioco.&nbsp;La musica e gli effetti sonori innescano reazioni emotive profonde nei giocatori, amplificando la paura, la gioia o la tristezza vissute durante il gioco. Un esempio eclatante è rappresentato dalla colonna sonora di "The Last of Us", che trasmette tensione, speranza e terrore attraverso le sue melodie e i suoi suoni.Iconiche colonne sonore dei videogiochiAlcune colonne sonore sono diventate vere e proprie icone nella storia dei videogiochi, come il tema di Super Mario Bros. o la Main Theme di The Legend of Zelda, che evocano avventura e mistero in chiunque le ascolti.L'effetto della musica sul cervello: una prospettiva neuroscientificaDal punto di vista neuroscientifico, la musica attiva diverse aree del cervello, tra cui la corteccia uditiva e il sistema limbico, generando sensazioni di piacere, riducendo lo stress, migliorando l'umore e potenziando la concentrazione e la memoria.&nbsp;La musica nei videogiochi non è solo un elemento decorativo, ma un potente strumento che influenza il nostro cervello in modi complessi. Grazie per essere stati con noi in questa avventura attraverso le note magiche dei videogiochi!&nbsp;La settima puntata di Neurogaming finisce qui. Lasciate un like se vi è piaciuto il contenuto e commentate se avete dubbi o domande. Vi aspetto alla prossima puntata!

Ciao a tutti ragazzi, sono Giovanni e vi do il benvenuto alla settima puntata della rubrica Neuro Gaming. Preparatevi per un viaggio emozionante attraverso il meraviglioso mondo della psicologia della musica nei videogiochi!<h2>La potenza della musica nei videogiochi</h2>La musica nei videogiochi va ben oltre una semplice colonna sonora di sottofondo; è il cuore pulsante dell'esperienza di gioco che guida le nostre emozioni e ci trasporta in mondi fantastici e avventure epiche. Ma cosa rende così potente questa esperienza sonora? &nbsp;La musica nei videogiochi è un vero e proprio architetto emotivo. Le melodie possono evocare calma, adrenalina, tensione o malinconia, plasmando l'atmosfera e il coinvolgimento del giocatore nel gioco.<h3>Il ruolo della colonna sonora nell'immersione</h3>Una colonna sonora ben realizzata è fondamentale per l'immersione del giocatore, facendogli dimenticare la realtà e vivere appieno l'avventura di gioco. Pensiamo alla maestosa colonna sonora di Skyrim, che ci fa sentire veri esploratori in un mondo fantastico. &nbsp;Oltre alla musica, gli effetti sonori sono essenziali per un'esperienza coinvolgente. Il suono di un'arma, di un'auto o di un mostro contribuisce a creare un'atmosfera realistica e aumenta la tensione del gioco. &nbsp;La musica e gli effetti sonori innescano reazioni emotive profonde nei giocatori, amplificando la paura, la gioia o la tristezza vissute durante il gioco. Un esempio eclatante è rappresentato dalla colonna sonora di "The Last of Us", che trasmette tensione, speranza e terrore attraverso le sue melodie e i suoi suoni.<h3>Iconiche colonne sonore dei videogiochi</h3>Alcune colonne sonore sono diventate vere e proprie icone nella storia dei videogiochi, come il tema di Super Mario Bros. o la Main Theme di The Legend of Zelda, che evocano avventura e mistero in chiunque le ascolti.<h3>L'effetto della musica sul cervello: una prospettiva neuroscientifica</h3>Dal punto di vista neuroscientifico, la musica attiva diverse aree del cervello, tra cui la corteccia uditiva e il sistema limbico, generando sensazioni di piacere, riducendo lo stress, migliorando l'umore e potenziando la concentrazione e la memoria. &nbsp;La musica nei videogiochi non è solo un elemento decorativo, ma un potente strumento che influenza il nostro cervello in modi complessi. Grazie per essere stati con noi in questa avventura attraverso le note magiche dei videogiochi! &nbsp;La settima puntata di Neurogaming finisce qui. Lasciate un like se vi è piaciuto il contenuto e commentate se avete dubbi o domande. Vi aspetto alla prossima puntata!

Perchè nei videogiochi la musica assume un ruolo fondamentale?

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Preparatevi per un viaggio emozionante attraverso il meraviglioso mondo della psicologia della musica nei videogiochi!

Neuro Gaming: la musica nei videogiochi

BioWare ha scatenato l'entusiasmo dei fan durante l'annuale N7 Day con l'anteprima del prossimo capitolo della celebre serie di giochi di ruolo spaziali, Mass Effect 5. Tuttavia, le buone notizie sono accompagnate da un'amara sorpresa: il gioco potrebbe essere ancora a distanza di anni dal lancio effettivo.Attesa fino al 2029?Il teaser rilasciato il 7 novembre ha suscitato fervore nella community, con indizi che puntano a connessioni con Andromeda, la presenza di Liara e altri elementi affascinanti. Mentre i fan immaginano il potenziale narrativo del nuovo capitolo, sembra che il percorso verso il lancio sarà lungo e tortuoso.&nbsp;Durante l'8 novembre, durante lo show Giant Bomb Game Mess Morning, i giornalisti Jeff Grubb e Tamoor Hussain hanno gettato un'ombra sulle speranze di una pubblicazione imminente. Secondo le loro fonti, lo sviluppo di Mass Effect 5 è ancora lontano dall'essere completato.&nbsp;Grubb ha spiegato: "Questo gioco non è neanche lontanamente vicino all'uscita". Ha fatto un confronto con l'annuncio di Dragon Age: Dreadwolf nel 2018, sottolineando che il periodo trascorso tra l'annuncio e il rilascio effettivo potrebbe essere significativo. Ha lanciato l'ipotesi che Mass Effect 5 potrebbe non vedere la luce prima del 2029, aprendo la possibilità di un periodo di attesa di sei anni. Hussain ha sottolineato che il gioco è "in un'altra galassia in questo momento" in termini di distanza temporale.&nbsp;La motivazione dietro l'annuncio così anticipato di Mass Effect 5 sembra essere il desiderio di BioWare di rassicurare i fan sulla continuità dello sviluppo del gioco. Grubb ha affermato che le sue fonti indicano che lo studio voleva rilasciare qualcosa per l'N7 Day, ma il teaser non era una conferma che il gioco fosse prossimo al completamento.&nbsp;Mentre i fan si preparano per il futuro di Mass Effect, è interessante notare che i tester che hanno lavorato su Dragon Age: Dreadwolf, un altro atteso titolo di BioWare, hanno recentemente manifestato la propria frustrazione picchettando fuori dagli uffici di BioWare a seguito dei licenziamenti avvenuti all'inizio dell'anno.Tutte le sorprese durante il N7 DayIn aggiunta a queste rivelazioni, il N7 Day ha portato una serie di sorprese per i fan della serie.&nbsp;Adesivi animati di Mass Effect sono ora disponibili per tutti gli utenti Steam direttamente dallo store ufficiale.&nbsp;Sconti sulla Mass Effect Legendary Edition sono attivi per un periodo limitato su Steam, Origin e Microsoft Store.&nbsp;I cosplayer avranno la possibilità di scaricare una nuova guida per creare il costume perfetto, con un tutorial video della famosa cosplayer Soylent su uno dei suoi costumi preferiti di Mass Effect.&nbsp;Per chi ama l'arte, è in corso un contest su X, dove i fan possono pubblicare i propri attacchi d'arte utilizzando l'hashtag #BioWareGiveaway per avere la possibilità di vincere premi esclusivi.&nbsp;&nbsp;

BioWare ha scatenato l'entusiasmo dei fan durante l'annuale N7 Day con l'anteprima del prossimo capitolo della celebre serie di giochi di ruolo spaziali, Mass Effect 5. Tuttavia, le buone notizie sono accompagnate da un'amara sorpresa: il gioco potrebbe essere ancora a distanza di anni dal lancio effettivo.<h2 style="margin-left:0px;">Attesa fino al 2029?</h2>Il teaser rilasciato il 7 novembre ha suscitato fervore nella community, con indizi che puntano a connessioni con Andromeda, la presenza di Liara e altri elementi affascinanti. Mentre i fan immaginano il potenziale narrativo del nuovo capitolo, sembra che il percorso verso il lancio sarà lungo e tortuoso.&nbsp;Durante l'8 novembre, durante lo show Giant Bomb Game Mess Morning, i giornalisti Jeff Grubb e Tamoor Hussain hanno gettato un'ombra sulle speranze di una pubblicazione imminente. Secondo le loro fonti, lo sviluppo di Mass Effect 5 è ancora lontano dall'essere completato.&nbsp;Grubb ha spiegato: "Questo gioco non è neanche lontanamente vicino all'uscita". Ha fatto un confronto con l'annuncio di Dragon Age: Dreadwolf nel 2018, sottolineando che il periodo trascorso tra l'annuncio e il rilascio effettivo potrebbe essere significativo. Ha lanciato l'ipotesi che Mass Effect 5 potrebbe non vedere la luce prima del 2029, aprendo la possibilità di un periodo di attesa di sei anni. Hussain ha sottolineato che il gioco è "in un'altra galassia in questo momento" in termini di distanza temporale.&nbsp;La motivazione dietro l'annuncio così anticipato di Mass Effect 5 sembra essere il desiderio di BioWare di rassicurare i fan sulla continuità dello sviluppo del gioco. Grubb ha affermato che le sue fonti indicano che lo studio voleva rilasciare qualcosa per l'N7 Day, ma il teaser non era una conferma che il gioco fosse prossimo al completamento.&nbsp;Mentre i fan si preparano per il futuro di Mass Effect, è interessante notare che i tester che hanno lavorato su Dragon Age: Dreadwolf, un altro atteso titolo di BioWare, hanno recentemente manifestato la propria frustrazione picchettando fuori dagli uffici di BioWare a seguito dei licenziamenti avvenuti all'inizio dell'anno.<h3 style="margin-left:0px;">Tutte le sorprese durante il N7 Day</h3>In aggiunta a queste rivelazioni, il N7 Day ha portato una serie di sorprese per i fan della serie.&nbsp;Adesivi animati di Mass Effect sono ora disponibili per tutti gli utenti Steam direttamente dallo store ufficiale.&nbsp; Sconti sulla Mass Effect Legendary Edition sono attivi per un periodo limitato su Steam, Origin e Microsoft Store.&nbsp; I cosplayer avranno la possibilità di scaricare una nuova guida per creare il costume perfetto, con un tutorial video della famosa cosplayer Soylent su uno dei suoi costumi preferiti di Mass Effect.&nbsp;Per chi ama l'arte, è in corso un contest su X, dove i fan possono pubblicare i propri attacchi d'arte utilizzando l'hashtag #BioWareGiveaway per avere la possibilità di vincere premi esclusivi.&nbsp; &nbsp;

BioWare durante N7 Day ha mostrato Mass Effect 5, il gioco però potrebbe essere ancora a distanza di anni dal lancio effettivo.

Mass Effect 5 arriverà nel 2029

Durante il N7 Day è stato mostrato uno stupendo teaser di Mass Effect 5 che ha fatto impazzire tutti i fan della saga.

Mass Effect 5 nel 2029

Celebriamo la Giornata Mondiale del Gioco con la rassegna dei videogiochi che hanno cambiato la vita dei giocatori di tutto il mondo! Esplorare i videogame più influenti di tutti i tempi è un'occasione unica per comprendere l’impatto che i pionieri del settore, le icone moderne e le origini i primi game, hanno avuto su intere generazioni di gamer.&nbsp;Le origini della giornata mondiale del gioco, la prima console e il primo videogiocoSono trascorsi quasi 30 anni dalla costituzione della giornata mondiale del gioco (il 28 maggio 1998). La lista dei videogame che hanno segnato la storia è incredibile, in questo articolo abbiamo selezionato alcuni tra i più sensazionali di sempre partendo dalla ricerca del primo videogame della storia. La lunga vita dei videogiochi ha una data di iniziò ufficiale: il 24 maggio 1972 con l’introduzione nel mercato della console commerciale la Magnavox Odyssey la prima della storia donata al mondo grazie al sogno del game developer Ralph Baer e il suo, all’epoca, piccolo team.&nbsp;&nbsp;La Magnavox Odyssey è stata il trampolino di lancio per l'intero settore, divenendo esempio ed ispirazione per nuovi dispositivi e game che avrebbero conquistato milioni di gamers in tutto il pianeta fino ai giorni nostri. Era il 1972 quando Atari rilasciò Pong: Uno dei primi videogiochi ad avere un boom di successo incredibile, un simulatore di ping-pong con una grafica semplice essenziale, ma potentemente avvincente. Sono state proprio le sue caratteristiche semplici e immediate a rendere Pong un classico immortale e un pioniere nell'industria dei videogiochi.twitterEmbed("https://twitter.com/historyinmemes/status/1793104493560713272")La nascita delle Icone anni ‘80Nella giornata mondiale del gioco non potremmo non citare gli anni dell’ascesa dei colossi della storia dei videogames: gli anni &nbsp;'80. Nel 1985 Nintendo, attraverso il genio di Shigeru Miyamoto, ha rivoluzionato la storia del gioco e con sé la vita dei gamers con &nbsp;Super Mario Bros. Una novità incredibile che ha mutato il genere platform, introducendo meccaniche di gioco precise, personaggi indimenticabili, livelli impegnativi e design inconfondibile. Super Mario Bros è un esempio che dimostra come i giochi “casalinghi” potevano all’epoca (e tutt’ora) essere emozionanti quanto quelli da sala giochi, contribuendo a consolidare il mercato delle console domestiche che conosciamo odiernamente.&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/HBGame_FR/status/1790653347768525123")Tetris: la simplicity celebrata nella giornata mondiale del giocoLa semplicità geniale, inconfondibile di Tetris entra in scena negli anni delle icone con Tetris (1984). &nbsp;Tetris è stato sviluppato da Alexey Pajitnov, conquistando il mondo con la sua semplice ma emozionante ed eccitante meccanica dell’ incastrare blocchi a cascata. Tetris è divenuto un gioco ”del popolo” estendendo la possibilità di esperienza di gaming grazie alla sua semplice ed efficace usabilità. &nbsp;Una vendita sensazionale da 170 milioni di copie, Tetris è così divenuto molto più di un gioco: un vero fenomeno culturale e un punto di riferimento.twitterEmbed("https://twitter.com/drofrehturgnahc/status/950067024306360320")Giornata mondiale del gioco oggi: i colossi moderniI giochi continuano tutt'oggi a scrivere la storia dei gamer, con titoli dalla bellezza grafica in ascesa e trame coinvolgenti. Due titoli emergono per il loro impatto straordinario dell’epoca moderna: Minecraft (2011) e Fortnite (2017).Minecraft, creato da Markus Notch Persson, ha ridefinito il concetto di sandbox game, facendo vivere ai giocatori l’essenza e la vita di un mondo procedurale da esplorare e coniare a proprio piacimento. La semplicità visiva di Minecraft nasconde una profondità di gioco che ha fatto innamorare milioni di persone, rendendolo uno dei giochi più venduti e apprezzati di tutti i tempi.twitterEmbed("https://twitter.com/Minecraft/status/1795122896529973544")Epic Games ha sviluppato un colosso che ha esposto il genere &nbsp;battle royale sotto i riflettori di tutto il pianeta con Fortnite. Il gioco che ha creato community, incluso VIP e collaborato con artisti famosi, dato vita a eventi in-game fantastici è emblema dell’evoluzione costante. Fortnite ha portato il mondo dell’intrattenimento ad un altro livello diventando prova giocabile di anima e potenza relazionale, dimostrando come i videogiochi possano essere piattaforme sociali oltre che passatempi.La giornata mondiale del gioco è un'opportunità per celebrare non solo i giochi stessi, ma anche la comunità globale di giocatori che li rendono vivi. Buona giornata del gioco a te gamer!

Celebriamo la Giornata Mondiale del Gioco con la rassegna dei videogiochi che hanno cambiato la vita dei giocatori di tutto il mondo! Esplorare i videogame più influenti di tutti i tempi è un'occasione unica per comprendere l’impatto che i pionieri del settore, le icone moderne e le origini i primi game, hanno avuto su intere generazioni di gamer.&nbsp;<h2> Le origini della giornata mondiale del gioco, la prima console e il primo videogioco</h2>Sono trascorsi quasi 30 anni dalla costituzione della giornata mondiale del gioco (il 28 maggio 1998). La lista dei videogame che hanno segnato la storia è incredibile, in questo articolo abbiamo selezionato alcuni tra i più sensazionali di sempre partendo dalla ricerca del primo videogame della storia. La lunga vita dei videogiochi ha una data di iniziò ufficiale: il 24 maggio 1972 con l’introduzione nel mercato della console commerciale la Magnavox Odyssey la prima della storia donata al mondo grazie al sogno del game developer Ralph Baer e il suo, all’epoca, piccolo team.&nbsp; &nbsp;La Magnavox Odyssey è stata il trampolino di lancio per l'intero settore, divenendo esempio ed ispirazione per nuovi dispositivi e game che avrebbero conquistato milioni di gamers in tutto il pianeta fino ai giorni nostri. Era il 1972 quando Atari rilasciò Pong: Uno dei primi videogiochi ad avere un boom di successo incredibile, un simulatore di ping-pong con una grafica semplice essenziale, ma potentemente avvincente. Sono state proprio le sue caratteristiche semplici e immediate a rendere Pong un classico immortale e un pioniere nell'industria dei videogiochi.twitterEmbed("https://twitter.com/historyinmemes/status/1793104493560713272")<h3> La nascita delle Icone anni ‘80</h3>Nella giornata mondiale del gioco non potremmo non citare gli anni dell’ascesa dei colossi della storia dei videogames: gli anni &nbsp;'80. Nel 1985 <a href="https://gaming.libero.it/nintendo-ha-acquisito-lo-studio-shiver-entertainment">Nintendo</a>, attraverso il genio di Shigeru Miyamoto, ha rivoluzionato la storia del gioco e con sé la vita dei gamers con &nbsp;Super Mario Bros. Una novità incredibile che ha mutato il <a href="https://gaming.libero.it/cosa-sono-i-platform-game">genere platform</a>, introducendo meccaniche di gioco precise, personaggi indimenticabili, livelli impegnativi e design inconfondibile. Super Mario Bros è un esempio che dimostra come i giochi “casalinghi” potevano all’epoca (e tutt’ora) essere emozionanti quanto quelli da sala giochi, contribuendo a consolidare il mercato delle console domestiche che conosciamo odiernamente. &nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/HBGame_FR/status/1790653347768525123")<h3> Tetris: la simplicity celebrata nella giornata mondiale del gioco</h3>La semplicità geniale, inconfondibile di Tetris entra in scena negli anni delle icone con Tetris (1984). &nbsp;Tetris è stato sviluppato da Alexey Pajitnov, conquistando il mondo con la sua semplice ma emozionante ed eccitante meccanica dell’ incastrare blocchi a cascata. Tetris è divenuto un gioco ”del popolo” estendendo la possibilità di esperienza di gaming grazie alla sua semplice ed efficace usabilità. &nbsp;Una vendita sensazionale da 170 milioni di copie, Tetris è così divenuto molto più di un gioco: un vero fenomeno culturale e un punto di riferimento. twitterEmbed("https://twitter.com/drofrehturgnahc/status/950067024306360320")<h3> Giornata mondiale del gioco oggi: i colossi moderni</h3>I giochi continuano tutt'oggi a scrivere la storia dei gamer, con titoli dalla bellezza grafica in ascesa e trame coinvolgenti. Due titoli emergono per il loro impatto straordinario dell’epoca moderna: Minecraft (2011) e Fortnite (2017). <a href="https://gaming.libero.it/giornata-mondiale-per-la-liberta-di-stampa-e-la-biblioteca-di-minecraft">Minecraft</a>, creato da Markus Notch Persson, ha ridefinito il concetto di sandbox game, facendo vivere ai giocatori l’essenza e la vita di un mondo procedurale da esplorare e coniare a proprio piacimento. La semplicità visiva di Minecraft nasconde una profondità di gioco che ha fatto innamorare milioni di persone, rendendolo uno dei giochi più venduti e apprezzati di tutti i tempi.twitterEmbed("https://twitter.com/Minecraft/status/1795122896529973544") Epic Games ha sviluppato un colosso che ha esposto il genere &nbsp;battle royale sotto i riflettori di tutto il pianeta con Fortnite. Il gioco che ha creato community, incluso VIP e collaborato con artisti famosi, dato vita a <a href="https://gaming.libero.it/fortnite-capitolo-5-stagione-3-wrecked-sta-arrivando">eventi in-game</a> fantastici è emblema dell’evoluzione costante. Fortnite ha portato il mondo dell’intrattenimento ad un altro livello diventando prova giocabile di anima e potenza relazionale, dimostrando come i videogiochi possano essere piattaforme sociali oltre che passatempi. La giornata mondiale del gioco è un'opportunità per celebrare non solo i giochi stessi, ma anche la comunità globale di giocatori che li rendono vivi. Buona giornata del gioco a te gamer!

Oggi è la giornata mondiale del gioco, in cui si celebra il gioco in tutte le sue forme come i videogames! Ecco quelli che hanno fatto la storia.

Giornata mondiale del gioco: i videogiochi più famosi

Giornata mondiale del gioco: i videogiochi più iconici di sempre

Che si tratti di esplorare lande desolate post-apocalittiche o i confini dello spazio, è facile perdersi nel linguaggio visivo del mondo dei videogiochi. Nonostante trasformare queste esperienze in una forma di narrazione cinematografica non sia un compito facile, l'ultima stagione televisiva ha visto più di un designer di produzione all'altezza della sfida. 'Fallout', per esempio, ha preso alcuni modelli visivi dalla serie di giochi Bethesda per una storia completamente nuova, mentre 'Halo' ha basato l'universo fantascientifico del gioco sull'architettura del mondo reale e, sebbene 'The Witcher' esista come serie di videogiochi, la versione della serie Netflix si è concentrata sulla ricerca di profondità presente nei romanzi fantasy originali di Andrzej Sapkowski. Ecco uno sguardo approfondito dedicato alle varie trasposizioni sul piccolo schermo, secondo un'analisi realizzata da Deadline.Il progettista di Fallout: "Il mio obiettivo? Che nulla sembrasse fuori posto"Secondo quanto riportato da Deadline, pur non avendo mai giocato ai giochi di Fallout, il progettista di produzione Howard Cummings ha assunto il ruolo di fan attento alla ricerca di qualsiasi cosa fuori posto. Queste le sue parole:&nbsp;"Sapevo che i fan mi avrebbero fatto a pezzi se qualcosa non sembrava adatto. Ricordo che qualcuno stava analizzando il trailer e parlava di come le forme dei bulloni nel caveau corrispondessero a quelle del gioco, e io ho detto: 'Sì, li abbiamo stampati in 3D e abbiamo fatto fare migliaia di stampi per ottenere la forma esatta'"&nbsp;Il viaggio verso questo livello di dettaglio è iniziato con la sceneggiatura, quando il regista Jonathan Nolan ha coinvolto Cummings: "Ho guardato un sacco di video su YouTube realizzati dai fan, ed erano la cosa più istruttiva che potessi guardare", racconta. "Non potevo giocare a quel livello, ma potevo osservare le persone che passavano ore e ore a mettere insieme le trame, e non riuscivo a credere a quanto fosse visivamente denso".&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/PrimeVideo/status/1778231962244907292")&nbsp;La prima ambientazione a cui lo spettatore viene introdotto è il caveau, con una comunità di agricoltori. "Questo folle campo di grano è una nuova stanza del caveau che non è presente in nessuno dei giochi, e gli showrunner volevano che sembrasse una brutta produzione di Oklahoma", ha spiegato. "Abbiamo preso i pezzi con cui si può giocare nel gioco per costruire il caveau e abbiamo scomposto le 'regole del gioco' e progettato i pezzi in modo che corrispondessero". Per creare la scala reale necessaria, Cummings ha invece dovuto allestire un palco volumetrico.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/PrimeVideo/status/1694341434558800261")&nbsp;Uno dei luoghi principali, al di fuori del caveau, è Filly, una città realizzata interamente con rottami metallici e materiali di recupero. "È simile a Megaton City nel gioco, ma poi abbiamo cercato di realizzarla fisicamente... per esempio, c'è il muso di un jet 747 bloccato in cima a un edificio". Se alcuni avrebbero preferito optare per un approccio in computer grafica, Cummings sostiene che doveva essere reale. Mentre la città sembra "sgangherata", come la definisce lui stesso, ogni pezzo di rottame è stato fissato a mano su armature d'acciaio per garantire la stabilità. "Sotto c'è così tanto acciaio e ingegneria che è alta circa 15 metri".Halo, il production designer: "La nave Covenant è stata una delle realizzazioni più difficili della mia carriera"Sempre secondo quanto riportato da Deadline, l'obiettivo del production designer di Halo James Foster - entrato a far parte della serie nella sua seconda stagione - era il seguente:&nbsp;"Potrebbe sembrare ridicolo, considerando che siamo nel 26° secolo, ma mi sono tuffato in riferimenti al mondo reale, come gli ambienti tibetani per gli ambienti un po' monastici, da santuario, del primo episodio"&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1731050116507644184")&nbsp;Le influenze del mondo reale hanno aiutato Foster a progettare gli ambienti di Reach, un pianeta che ospita un grande complesso militare. "Stavo cercando ambienti urbani distinti che potessero risuonare come una sorta di città portuale a base militare", ha raccontato. Dopo aver preso il riferimento come base, era importante amplificare la scala e il tono per adattarsi all'universo fantascientifico. "Mantenendo la realtà, ereditiamo quel senso di meraviglia che sono riusciti a trovare nel lavoro illustrativo per il gioco senza andare nel fantasy".&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/CultureCrave/status/1730368033213063665")&nbsp;Per avere un'idea più precisa di quello stile, Foster si è rivolto all'EP Kiki Wolfkill, sussidiaria di 343 Industries, la società che ha sviluppato la serie di giochi Halo:&nbsp;"Inizialmente ho analizzato la progressione del mondo grafico all'interno dei giochi e il modo in cui erano progrediti, e ho avuto molte conversazioni con Kiki, che ha tutta quella storia alle spalle. Ho fatto i compiti a casa per quanto riguarda le immagini del gioco e il lavoro concettuale che era stato fatto"&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/HaloTheSeries/status/1469150246420705288")&nbsp;Tutta questa preparazione ha dato i suoi frutti quando Foster si è trovato ad affrontare l'ambiente più difficile di questa stagione: la nave Covenant. "In termini di ambientazioni, è stata forse una delle cose più impegnative che ho dovuto fare", dice Foster. Dal momento che lo stile della marina Covenant è cambiato nel corso della serie, Foster non ha potuto fare affidamento su un punto di riferimento specifico. Lo stesso progettista ha infatti raccontato:&nbsp;"C'erano alcune aree all'interno di alcuni ambienti di gioco che si avvicinavano all'area centrale che ci serviva per il ponte di volo... Volevamo anche orientarci verso un ambiente più spaventoso, non così luminoso e colorato come quello che si può vedere nel gioco, ma volevamo assicurarci di avere ancora alcuni di quegli elementi di colore. La console della cabina di pilotaggio è caratterizzata da molte ombre, luci e un'intensa quantità di dettagli che si possono dare per scontati se si è all'interno dello spazio di gioco, ma realizzarli per davvero è un'impresa non da poco"The Witcher: "Non sono stati i videogiochi il punto di riferimento"L'analisi condotta da Deadline passa infine a The Witcher. Quando la serie Netflix è uscita nel 2019, esisteva già una serie di videogiochi con una consolidata interpretazione visiva dei romanzi fantasy di Andrzej Sapkowski. Tuttavia, il production designer Andrew Laws ha subito affermato come non siano stati i giochi il punto di riferimento:&nbsp;&nbsp;"Entrambi partiamo dallo stesso seme dei libri, ma nella fase di sviluppo eravamo molto chiari sul fatto di avere due percorsi visivi unici. Per noi, dal punto di vista del design, si tratta di profondità. Quando vogliamo colorare i margini di una storia e vogliamo una prospettiva più ampia su ciò che accade al di fuori dei confini, torniamo ai libri e vediamo cosa può informare ciò che stiamo facendo"&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1780983954960523328")&nbsp;&nbsp;Laws, ha manicalmente seguito la serie fin dall'inizio:&nbsp;&nbsp;"Si è trattato di intensificare la profondità del nostro linguaggio. Abbiamo cercato di continuare ad usare in modo combinato alcuni linguaggi architettonici che abbiamo sviluppato all'inizio, per poi farli crescere nel corso delle diverse stagioni"&nbsp;&nbsp;Un esempio lampante di quanto appena raccontato è Aretuza, un'accademia di magia che è stata mostrata a tratti nel corso della serie prima di diventare una location principale nella terza stagione. "Ci siamo basati sull'idea di un'antica cittadella elfica, quindi la forma originale dell'architettura è elfica".&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/OnlyMyTweet701/status/1700174695067275665")&nbsp;Tuttavia, la stratificazione della profondità arriva con l'introduzione dell'elemento umano:&nbsp;&nbsp;"Aretuza è stata occupata da un elemento umano per molto tempo, quindi c'è un'altra architettura che è come una protesi al di fuori della struttura di questo antico edificio elfico. Abbiamo quindi aggiunto un linguaggio più umano, con archi romanici, e abbiamo assunto il linguaggio dell'occupazione. Ora ci sono due elementi diversi che lavorano insieme per creare un linguaggio visivo davvero unico"

Che si tratti di esplorare lande desolate post-apocalittiche o i confini dello spazio, è facile perdersi nel linguaggio visivo del mondo dei videogiochi. Nonostante trasformare queste esperienze in una forma di narrazione cinematografica non sia un compito facile, l'ultima stagione televisiva ha visto più di un designer di produzione all'altezza della sfida. 'Fallout', per esempio, ha preso alcuni modelli visivi dalla serie di giochi Bethesda per una storia completamente nuova, mentre 'Halo' ha basato l'universo fantascientifico del gioco sull'architettura del mondo reale e, sebbene 'The Witcher' esista come serie di videogiochi, la versione della serie Netflix si è concentrata sulla ricerca di profondità presente nei romanzi fantasy originali di Andrzej Sapkowski. Ecco uno sguardo approfondito dedicato alle varie trasposizioni sul piccolo schermo, secondo un'analisi realizzata da Deadline.<h2>Il progettista di Fallout: "Il mio obiettivo? Che nulla sembrasse fuori posto"</h2>Secondo quanto riportato da Deadline, pur non avendo mai giocato ai giochi di Fallout, il progettista di produzione Howard Cummings ha assunto il ruolo di fan attento alla ricerca di qualsiasi cosa fuori posto. Queste le sue parole:&nbsp;<blockquote>"Sapevo che i fan mi avrebbero fatto a pezzi se qualcosa non sembrava adatto. Ricordo che qualcuno stava analizzando il trailer e parlava di come le forme dei bulloni nel caveau corrispondessero a quelle del gioco, e io ho detto: 'Sì, li abbiamo stampati in 3D e abbiamo fatto fare migliaia di stampi per ottenere la forma esatta'"</blockquote>&nbsp;Il viaggio verso questo livello di dettaglio è iniziato con la sceneggiatura, quando <a href="https://gaming.libero.it/fallout-arriva-la-serie-televisiva">il regista Jonathan Nolan</a> ha coinvolto Cummings: "Ho guardato un sacco di video su YouTube realizzati dai fan, ed erano la cosa più istruttiva che potessi guardare", racconta. "Non potevo giocare a quel livello, ma potevo osservare le persone che passavano ore e ore a mettere insieme le trame, e non riuscivo a credere a quanto fosse visivamente denso".&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/PrimeVideo/status/1778231962244907292")&nbsp;La prima ambientazione a cui lo spettatore viene introdotto è il caveau, con una comunità di agricoltori. "Questo folle campo di grano è una nuova stanza del caveau che non è presente in nessuno dei giochi, e gli showrunner volevano che sembrasse una brutta produzione di Oklahoma", ha spiegato. "Abbiamo preso i pezzi con cui si può giocare nel gioco per costruire il caveau e abbiamo scomposto le 'regole del gioco' e progettato i pezzi in modo che corrispondessero". Per creare la scala reale necessaria, Cummings ha invece dovuto allestire un palco volumetrico.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/PrimeVideo/status/1694341434558800261")&nbsp;Uno dei luoghi principali, al di fuori del caveau, è Filly, una città realizzata interamente con rottami metallici e materiali di recupero. "È simile a Megaton City nel gioco, ma poi abbiamo cercato di realizzarla fisicamente... per esempio, c'è il muso di un jet 747 bloccato in cima a un edificio". Se alcuni avrebbero preferito optare per <a href="https://gaming.libero.it/giocare-gratuitamente-tutti-i-fallout-tramite-amazon-luna">un approccio in computer grafica</a>, Cummings sostiene che doveva essere reale. Mentre la città sembra "sgangherata", come la definisce lui stesso, ogni pezzo di rottame è stato fissato a mano su armature d'acciaio per garantire la stabilità. "Sotto c'è così tanto acciaio e ingegneria che è alta circa 15 metri".<h2>Halo, il production designer: "La nave Covenant è stata una delle realizzazioni più difficili della mia carriera"</h2>Sempre secondo quanto riportato da Deadline, l'obiettivo del production designer di Halo James Foster - entrato a far parte della serie nella sua seconda stagione - era il seguente:&nbsp;<blockquote>"Potrebbe sembrare ridicolo, considerando che siamo nel 26° secolo, ma mi sono tuffato in riferimenti al mondo reale, come gli ambienti tibetani per gli ambienti un po' monastici, da santuario, del primo episodio"</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1731050116507644184")&nbsp;Le influenze del mondo reale hanno aiutato Foster a progettare gli ambienti di Reach, un pianeta che ospita un grande complesso militare. "Stavo cercando ambienti urbani distinti che potessero risuonare come una sorta di città portuale a base militare", ha raccontato. Dopo aver preso il riferimento come base, era importante amplificare la scala e il tono per adattarsi all'universo fantascientifico. "Mantenendo la realtà, ereditiamo quel senso di meraviglia che sono riusciti a trovare nel lavoro illustrativo per il gioco senza andare nel fantasy".&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/CultureCrave/status/1730368033213063665")&nbsp;Per avere un'idea più precisa di quello stile, Foster si è rivolto all'EP Kiki Wolfkill, <a href="https://gaming.libero.it/steven-spielberg-dopo-gli-alieni-della-serie-halo-torna-a-girare-un-film-sugli-ufo">sussidiaria di 343 Industries</a>, la società che ha sviluppato la serie di giochi Halo:&nbsp;<blockquote>"Inizialmente ho analizzato la progressione del mondo grafico all'interno dei giochi e il modo in cui erano progrediti, e ho avuto molte conversazioni con Kiki, che ha tutta quella storia alle spalle. Ho fatto i compiti a casa per quanto riguarda le immagini del gioco e il lavoro concettuale che era stato fatto"</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/HaloTheSeries/status/1469150246420705288")&nbsp;Tutta questa preparazione ha dato i suoi frutti quando Foster si è trovato ad affrontare l'ambiente più difficile di questa stagione: la nave Covenant. "In termini di ambientazioni, è stata forse una delle cose più impegnative che ho dovuto fare", dice Foster. Dal momento che <a href="https://gaming.libero.it/halo-continua-il-successo-della-serie-tv-e-arriva-una-nuova-skin-a-tema-su-r6">lo stile della marina Covenant è cambiato nel corso della serie</a>, Foster non ha potuto fare affidamento su un punto di riferimento specifico. Lo stesso progettista ha infatti raccontato:&nbsp;<blockquote>"C'erano alcune aree all'interno di alcuni ambienti di gioco che si avvicinavano all'area centrale che ci serviva per il ponte di volo... Volevamo anche orientarci verso un ambiente più spaventoso, non così luminoso e colorato come quello che si può vedere nel gioco, ma volevamo assicurarci di avere ancora alcuni di quegli elementi di colore. La console della cabina di pilotaggio è caratterizzata da molte ombre, luci e un'intensa quantità di dettagli che si possono dare per scontati se si è all'interno dello spazio di gioco, ma realizzarli per davvero è un'impresa non da poco"</blockquote><h2>The Witcher: "Non sono stati i videogiochi il punto di riferimento"</h2>L'analisi condotta da Deadline passa infine a The Witcher. Quando la serie Netflix è uscita nel 2019, esisteva già una serie di videogiochi con <a href="https://gaming.libero.it/the-witcher-3-wild-hunt-mod-editor">una consolidata interpretazione visiva dei romanzi fantasy</a> di Andrzej Sapkowski. Tuttavia, il production designer Andrew Laws ha subito affermato come non siano stati i giochi il punto di riferimento:&nbsp;&nbsp;<blockquote>"Entrambi partiamo dallo stesso seme dei libri, ma nella fase di sviluppo eravamo molto chiari sul fatto di avere due percorsi visivi unici. Per noi, dal punto di vista del design, si tratta di profondità. Quando vogliamo colorare i margini di una storia e vogliamo una prospettiva più ampia su ciò che accade al di fuori dei confini, torniamo ai libri e vediamo cosa può informare ciò che stiamo facendo"</blockquote>&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/DiscussingFilm/status/1780983954960523328")&nbsp;&nbsp;Laws, ha manicalmente seguito la serie fin dall'inizio:&nbsp;&nbsp;<blockquote>"Si è trattato di intensificare la profondità del nostro linguaggio. Abbiamo cercato di continuare ad usare in modo combinato alcuni linguaggi architettonici che abbiamo sviluppato all'inizio, per poi farli crescere nel corso delle diverse stagioni"&nbsp;</blockquote>&nbsp;Un esempio lampante di quanto appena raccontato è Aretuza, un'accademia di magia che è stata mostrata a tratti nel corso della serie prima di diventare <a href="https://gaming.libero.it/the-witcher-un-primo-sguardo-a-liam-hemsworth-nei-panni-di-geralt-di-rivia">una location principale nella terza stagione</a>. "Ci siamo basati sull'idea di un'antica cittadella elfica, quindi la forma originale dell'architettura è elfica".&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/OnlyMyTweet701/status/1700174695067275665")&nbsp;Tuttavia, la stratificazione della profondità arriva con l'introduzione dell'elemento umano:&nbsp;&nbsp;<blockquote>"Aretuza è stata occupata da un elemento umano per molto tempo, quindi c'è un'altra architettura che è come una protesi al di fuori della struttura di questo antico edificio elfico. Abbiamo quindi aggiunto un linguaggio più umano, con archi romanici, e abbiamo assunto il linguaggio dell'occupazione. Ora ci sono due elementi diversi che lavorano insieme per creare un linguaggio visivo davvero unico"</blockquote>

 Trasformare l’esperienza visiva dei videogiochi in narrazioni cinematografiche non è un compito facile. Tuttavia, le ultime produzioni hanno vinto la sfida

Uno sguardo al realismo di Fallout, Halo e The Witcher

Trasformare l’esperienza visiva dei videogiochi in narrazioni cinematografiche non è un compito facile. Tuttavia, le ultime produzioni si sono decisamente dimostrate all’altezza della sfida

In che modo i designer delle serie TV Fallout, Halo e The Witcher sono riusciti a creare mondi così realistici

Nel vortice del tempo, dove passato e presente si intrecciano, c'è un luogo dove i ricordi prendono vita e le avventure del passato risplendono ancora. Il passato non è mai stato così vivo... Benvenuti nel cuore pulsante della nostra Time Machine!&nbsp;La storia di un eroe in 8-bitOggi, viaggiamo nel 1987, un'epoca in cui i 8-bit regnavano sovrani e un piccolo robot blu stava per diventare l'eroe di un'intera generazione. Benvenuti a bordo del nostro prossimo viaggio nel tempo. Camminando tra le sale giochi di fine anni '80, il tuo sguardo venne catturato da un'iconica figura blu, Mega Man!&nbsp;&nbsp;Questo androide, creato dal dottor Light, conquistò il cuore di milioni di giocatori grazie alle sue avventure piene di azione e ai suoi nemici da sconfiggere, noti come i Robot Masters. Con un braccio caricato di un blaster che sparava proiettili di energia, Mega Man doveva attraversare livelli intricati e affrontare nemici sempre più difficili, ognuno con le proprie abilità uniche. La sua missione: fermare le cattive intenzioni del malvagio Dr. Wily e i suoi diabolici piani per il dominio del mondo. Tra videogiochi, sequel, spin-off ed una stupenda serie animata, questo personaggio ha rappresentato una delle grandi icone nel mondo dei videogiochi e ancora oggi i suoi titoli sono attesi da una grande fetta di appassionati.Curiosità incredibili sulla saga di Mega Man:L'HADOUKEN DI RYU: In Mega Man X è possibile imparare l’Hadouken di Ryu, ma non è per nulla semplice. Bisogna completare per ben 4 volte il livello di “Armored Armadillo” con ancora 4 vite, i serbatoi al massimo, tutti gli aggiornamenti al cuore ed infine tutte le armi… ma ne valeva davvero la pena!&nbsp;I CAMEO DI CAPCOM: Capcom è affezionata ai suoi giochi principali, per questo è facile trovare cameo e citazioni all’interno di essi. Ad esempio, in Resident Evil 3, entrando in un negozio di giocattoli, sarà possibile ammirare una serie di giochi e poster che raffigurano proprio Mega Man.&nbsp;IL COLORE BLU FORZATO: L’iconico colore Blu di Mega Man è stata una scelta forzata a causa delle limitazioni tecniche del Nes. I colori disponibili erano limitati e per una maggiore caratterizzazione nei pochi pixel disponibili è stato scelto di utilizzare il blu e l’azzurro.La saga di Mega Man ha segnato un’intera generazione ed ha intenzione di continuare a farlo tramite nuovi giochi, nuove avventure e, si vocifera, anche attraverso un nuovo film, già in produzione! Non ci resta che darvi appuntamento alla prossima settimana, con una nuova puntata di Time Machine.

Nel vortice del tempo, dove passato e presente si intrecciano, c'è un luogo dove i ricordi prendono vita e le avventure del passato risplendono ancora. Il passato non è mai stato così vivo... Benvenuti nel cuore pulsante della nostra Time Machine!&nbsp;<h2>La storia di un eroe in 8-bit</h2>Oggi, viaggiamo nel 1987, un'epoca in cui i 8-bit regnavano sovrani e un piccolo robot blu stava per diventare l'eroe di un'intera generazione. Benvenuti a bordo del nostro prossimo viaggio nel tempo. Camminando tra le sale giochi di fine anni '80, il tuo sguardo venne catturato da un'iconica figura blu, Mega Man!&nbsp; &nbsp;Questo androide, creato dal dottor Light, conquistò il cuore di milioni di giocatori grazie alle sue avventure piene di azione e ai suoi nemici da sconfiggere, noti come i Robot Masters. Con un braccio caricato di un blaster che sparava proiettili di energia, Mega Man doveva attraversare livelli intricati e affrontare nemici sempre più difficili, ognuno con le proprie abilità uniche. La sua missione: fermare le cattive intenzioni del malvagio Dr. Wily e i suoi diabolici piani per il dominio del mondo. Tra videogiochi, sequel, spin-off ed una stupenda serie animata, questo personaggio ha rappresentato una delle grandi icone nel mondo dei videogiochi e ancora oggi i suoi titoli sono attesi da una grande fetta di appassionati.<h3>Curiosità incredibili sulla saga di Mega Man:</h3>L'HADOUKEN DI RYU: In Mega Man X è possibile imparare l’Hadouken di Ryu, ma non è per nulla semplice. Bisogna completare per ben 4 volte il livello di “Armored Armadillo” con ancora 4 vite, i serbatoi al massimo, tutti gli aggiornamenti al cuore ed infine tutte le armi… ma ne valeva davvero la pena! &nbsp;I CAMEO DI CAPCOM: Capcom è affezionata ai suoi giochi principali, per questo è facile trovare cameo e citazioni all’interno di essi. Ad esempio, in Resident Evil 3, entrando in un negozio di giocattoli, sarà possibile ammirare una serie di giochi e poster che raffigurano proprio Mega Man. &nbsp;IL COLORE BLU FORZATO: L’iconico colore Blu di Mega Man è stata una scelta forzata a causa delle limitazioni tecniche del Nes. I colori disponibili erano limitati e per una maggiore caratterizzazione nei pochi pixel disponibili è stato scelto di utilizzare il blu e l’azzurro.La saga di Mega Man ha segnato un’intera generazione ed ha intenzione di continuare a farlo tramite nuovi giochi, nuove avventure e, si vocifera, anche attraverso un nuovo film, già in produzione! Non ci resta che darvi appuntamento alla prossima settimana, con una nuova puntata di Time Machine.

Riscopri una delle icone dei videogiochi 8-bit, Mega Man, con alcune incredibili curiosità sulla saga

Curiosità su Mega Man, l'eroe degli 8-bit

Riscopriamo la saga del Grande Mega Man, uno dei più grandi eroi dei videogiochi 8 bit


Time Machine, Mega Man, l'eroe in 8-Bit 

Tek Treck è la rubrica di Libero Gaming che tratta il mondo tecnologico del gaming, dove verranno presentati molti prodotti legati al gaming

Tek Treck

Questa sera ad Atena si giocherà la finale della UEFA Conference League, tra i ragazzi della Fiorentina di Vincenzo Italiano e la squadra greca dell' Olympiakos, i quali sono alla prima finale europea nella propria lunghissima storia tra il calcio dei grandi. Per la Fiorentina sarà l'occasione per rifarsi dalla sconfitta dello scorso anno e per cercare di regalare una gioia ai propri tifosi dopo 23 anni dalla coppa Italia di Nuno Gomes.Fiorentina Italiano vuole regalare il primo successo prima di salutarePer la Fiorentina la partita di questa sera ad Atene è una occasione da non sciupare, dopo due stagioni ai vertici del calcio europeo della UEFA Conference League è arrivato il momento per coronare il sogno del popolo viola e riuscire a bissare quanto fatto dalla Roma due anni fa nella finale di Tirana. &nbsp;Dopo la finale persa contro il West Ham dello scorso anno la Fiorentina affronta in finale una squadra molto meno preparata, i greci dell'Olympiakos &nbsp;che dopo aver dominato in lungo ed in largo vincendo 47 campionati nazionali e ben 28 coppe nazionali arriva a questa finale per la prima volta in tutta la sua storia.&nbsp;Per quanto riguarda la squadra di Italiano, la voglia di alzare il trofeo questa sera ad Atene, in uno stadio che sarà una bolgia con il pubblico che tenderà per la maggiore per la squadra di casa, ovvero l'Olympiakos , dovrà cercare la vittoria per concludere prolificamente un ciclo importante iniziato diversi anni fa e che hanno riportato molto blasone alla società viola. L'ex allenatore dello Spezia infatti ha già informato la società di Rocco Commisso di non voler rinnovare e di voler cambiare area, con tante pretendenti alla porta il progetto tecnico sembra pronto a ripartire in una nuova piazza.&nbsp;&nbsp;Tra le più accreditate potrebbe esserci anche il Torino di Urbano Cairo, il quale potrebbe trarre grande profitto dalla vittoria sta sera della viola, poiché la squadra di Italiano qual ora dovesse alzare il trofeo ad Atene qualificherebbe la squadra granata alla prossima Conference League, rendendo ancora più appetibile la società piemontese.&nbsp;&nbsp;Per quanto riguarda la formazione della Fiorentina che sta sera sarà impegnata a cercare di riportare a Firenze un trofeo internazionale dopo 60 anni di attesa, ci sarà Belotti al centro dell'attacco con sulle fasce spazio a Nico Gonzalez e Koume, il centro campo titolare farà gli straordinari, mentre in difesa dovrebbe esserci il tandem Milenkovic-Martinez quarta a difendere i pali di Terracciano.Fiorentina punta alla vittoria dopo la delusione in eChampions LeagueDopo aver conquistato il secondo posto ed aver perso una super finale contro HHezers, la Fiorentina di Virgil andrà a giocarsi anche &nbsp;il mondiale per club, in cui la Fiorentina spera tanto visti i pessimi risultati ottenuti durante la eChampions League di quest'anno in cui la squadra guidata da Virgil, non è riuscito ad uscire dalla fase a gironi.&nbsp;Proprio nella spedizione all'interno della nuovissima eChampions League, la squadra di Virgil è stata l'unica squadra italiana tra le 4 partecipanti, Monza, Juventus e Torino oltre proprio la Fiorentina, a chiudere la propria avventura al primo turno in un girone anche piuttosto abbordabile in cui pesano le mancate vittorie contro il Borussia Dortmund e soprattutto quella contro il Manchester City.

Questa sera ad Atena si giocherà la finale della UEFA Conference League, tra i ragazzi della Fiorentina di Vincenzo Italiano e la squadra greca dell' Olympiakos, i quali sono alla prima finale europea nella propria lunghissima storia tra il calcio dei grandi. Per la Fiorentina sarà l'occasione per rifarsi dalla sconfitta dello scorso anno e per cercare di regalare una gioia ai propri tifosi dopo 23 anni dalla coppa Italia di Nuno Gomes.<h2>Fiorentina Italiano vuole regalare il primo successo prima di salutare</h2>Per la Fiorentina la partita di questa sera ad Atene è una occasione da non sciupare, dopo due stagioni ai vertici del calcio europeo della UEFA Conference League è arrivato il momento per coronare il sogno del popolo viola e riuscire a bissare quanto fatto dalla Roma due anni fa nella finale di Tirana. &nbsp;Dopo la finale persa contro il West Ham dello scorso anno la Fiorentina affronta in finale una squadra molto meno preparata, i greci dell'Olympiakos &nbsp;che dopo aver dominato in lungo ed in largo vincendo 47 campionati nazionali e ben 28 coppe nazionali arriva a questa finale per la prima volta in tutta la sua storia.&nbsp;Per quanto riguarda la squadra di Italiano, la voglia di alzare il trofeo questa sera ad Atene, in uno stadio che sarà una bolgia con il pubblico che tenderà per la maggiore per la squadra di casa, ovvero l'Olympiakos , dovrà cercare la vittoria per concludere prolificamente un ciclo importante iniziato diversi anni fa e che hanno riportato molto blasone alla società viola. L'ex allenatore dello Spezia infatti ha già informato la società di Rocco Commisso di non voler rinnovare e di voler cambiare area, con tante pretendenti alla porta il progetto tecnico sembra pronto a ripartire in una nuova piazza.&nbsp; &nbsp;Tra le più accreditate potrebbe esserci anche il <a href="https://gaming.libero.it/torino-vs-juventus-storia-del-derby-della-mole-dal-calcio-giocato-a-quello-virtuale">Torino</a> di Urbano Cairo, il quale potrebbe trarre grande profitto dalla vittoria sta sera della viola, poiché la squadra di Italiano qual ora dovesse alzare il trofeo ad Atene qualificherebbe la squadra granata alla prossima Conference League, rendendo ancora più appetibile la società piemontese.&nbsp;&nbsp;<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/dreamstime_xxl_319736250_06dc3080e2.jpg" alt="dreamstime_xxl_319736250.jpg">Per quanto riguarda la formazione della Fiorentina che sta sera sarà impegnata a cercare di riportare a Firenze un trofeo internazionale dopo 60 anni di attesa, ci sarà Belotti al centro dell'attacco con sulle fasce spazio a Nico Gonzalez e Koume, il centro campo titolare farà gli straordinari, mentre in difesa dovrebbe esserci il tandem Milenkovic-Martinez quarta a difendere i pali di Terracciano.<h3>Fiorentina punta alla vittoria dopo la delusione in eChampions League</h3>Dopo aver conquistato il secondo posto ed aver perso una super finale contro HHezers, la Fiorentina di Virgil andrà a giocarsi anche &nbsp;il mondiale per club, in cui la Fiorentina spera tanto visti i pessimi risultati ottenuti durante la <a href="https://gaming.libero.it/champions-league-ecco-tutte-le-novita-per-la-prossima-stagione">eChampions League</a> di quest'anno in cui la squadra guidata da Virgil, non è riuscito ad uscire dalla fase a gironi.&nbsp;Proprio nella spedizione all'interno della nuovissima eChampions League, la squadra di Virgil è stata l'unica squadra italiana tra le 4 partecipanti, Monza, Juventus e Torino oltre proprio la Fiorentina, a chiudere la propria avventura al primo turno in un girone anche piuttosto abbordabile in cui pesano le mancate vittorie contro il Borussia Dortmund e soprattutto quella contro il Manchester City.

Fiorentina e Olympiakos  questa sera si giocheranno la finale di Conference League

Fiorentina-Olympiakos: la viola punta alla vittoria

Dallo scontro tra Fiorentina e Olympiakos  di sta sera dipendono tanti risultati, tra cui non solo quelli della futura squadra di Italiano ma anche del prossimo mondiale

Fiorentina-Olympiakos dalla finale di conference alla eChampions League

Benvenuti a un nuovo episodio di Neurogaming, la rubrica che esplora il fantastico mondo dei videogiochi attraverso le lenti delle neuroscienze e della psicologia. Oggi affrontiamo un tema davvero affascinante e sorprendente: l'uso dei mondi virtuali immersivi per la terapia del dolore cronico. Prepariamoci a scoprire come il potere del gameplay possa offrire sollievo a chi soffre di dolori persistenti.La Magia dei mondi virtuali: Come la VR può alleviare il doloreImmaginate di trovarvi in un ambiente incantevole, come una foresta magica o una stazione spaziale futuristica. Vi state divertendo, siete completamente immersi nell'avventura, e... vi siete dimenticati del dolore! Sebbene possa sembrare magia, si tratta di pura scienza. La realtà virtuale (VR) è stata riconosciuta come uno strumento potente per distrarre il cervello dal dolore cronico, offrendo sollievo in modi che le terapie tradizionali spesso non riescono a ottenere.&nbsp;La tecnologia VR crea un'esperienza sensoriale completa che cattura l'attenzione e allontana i pensieri dal dolore. Questa forma di distrazione mentale è particolarmente efficace grazie al fenomeno del "disimpegno cognitivo", dove il cervello, completamente assorbito dall'esperienza, riduce la percezione del dolore. Uno studio pubblicato su Pain Medicine ha dimostrato che i pazienti che utilizzano la realtà virtuale durante procedure dolorose riportano una significativa riduzione del dolore.Il potere del Disimpegno cognitivoQuando siamo immersi in un videogioco, il nostro cervello è completamente assorbito dall'esperienza, fenomeno noto come "disimpegno cognitivo". Questo stato mentale può ridurre la percezione del dolore. Un famoso studio pubblicato su Pain Medicine ha dimostrato che i pazienti che utilizzano la realtà virtuale durante procedure dolorose hanno riportato una significativa riduzione del dolore.SnowWorld: Un mondo virtuale che combatte il doloreUn esempio emblematico dell'uso della VR nella terapia del dolore è SnowWorld, un gioco sviluppato appositamente per aiutare i pazienti con gravi ustioni a sopportare le dolorose sedute di medicazione. In SnowWorld, i giocatori lanciano palle di neve a pinguini e mammut in un paesaggio artico. Questo ambiente freddo e coinvolgente non solo distrae dal dolore, ma crea anche un'associazione mentale con il freddo, amplificando l'effetto analgesico.Uno studio che ha esaminato l'efficacia di SnowWorld ha evidenziato una riduzione del dolore fino al 50% nei pazienti che lo utilizzavano durante i trattamenti. Maggiori dettagli possono essere trovati nell'articolo disponibile su PubMed Central.&nbsp;Biofeedback e VR: Un connubio innovativo per il sollievo dal doloreLe innovazioni nel campo della realtà virtuale continuano a sorprendere. Una delle tecnologie più promettenti è la combinazione di VR con tecniche di biofeedback, che sta aprendo nuove possibilità per il trattamento del dolore cronico. In questo approccio, i pazienti non solo esplorano mondi virtuali, ma imparano anche a controllare il proprio corpo attraverso segnali visivi e uditivi in tempo reale, migliorando ulteriormente la gestione del dolore.&nbsp;Un recente studio pubblicato su JMIR Serious Games ha esaminato l'efficacia della VR nel ridurre il dolore cronico in pazienti con fibromialgia. I risultati sono stati promettenti, mostrando una riduzione significativa del dolore e un miglioramento della qualità della vita.Efficacia della VR nella Terapia del dolore cronicoLa terapia del dolore attraverso i mondi virtuali è una frontiera affascinante e promettente della scienza applicata ai videogiochi. Grazie all'immersività e all'interattività dei videogiochi, possiamo offrire sollievo a chi soffre di dolori cronici, migliorando significativamente la loro qualità di vita.&nbsp;Un ulteriore studio, pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience, ha evidenziato come la VR possa essere un efficace strumento per ridurre il dolore percepito in condizioni croniche, dimostrando che l'esperienza immersiva può influenzare positivamente la neuroplasticità cerebrale e la gestione del dolore.Il futuro della terapia del dolore: Nuove prospettive e sviluppiMentre continuiamo a esplorare queste incredibili applicazioni dei videogiochi, ricordiamoci che siamo solo all'inizio. Il futuro della terapia del dolore potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo, e potrebbe benissimo passare attraverso un controller o un visore VR. Le potenzialità sono enormi, e le continue ricerche nel settore promettono di ampliare ulteriormente le applicazioni terapeutiche della realtà virtuale.&nbsp;Con l'avanzare della tecnologia, si prevede che i sistemi di realtà virtuale diventeranno sempre più accessibili e personalizzabili, permettendo terapie mirate e adattate alle esigenze individuali dei pazienti. L'integrazione con l'intelligenza artificiale potrebbe inoltre consentire di monitorare in tempo reale le risposte dei pazienti, ottimizzando così l'efficacia del trattamento.La terza puntata della seconda stagione di Neurogaming finisce qui. Grazie per averci seguito in questo viaggio attraverso le nuove frontiere della terapia del dolore. Vi invitiamo a interagire con i nostri contenuti sui canali social e a seguirci per essere sempre aggiornati su tutte le novità del mondo dei videogiochi e delle loro applicazioni scientifiche.Continuate a seguirci per la prossima puntata, dove esploreremo altre applicazioni sorprendenti dei videogiochi nel campo delle neuroscienze e della psicologia. Io vi saluto, e vi do appuntamento alla prossima puntata. Ciao!

Benvenuti a un nuovo episodio di Neurogaming, la rubrica che esplora il fantastico mondo dei videogiochi attraverso le lenti delle neuroscienze e della psicologia. Oggi affrontiamo un tema davvero affascinante e sorprendente: l'uso dei mondi virtuali immersivi per la terapia del dolore cronico. Prepariamoci a scoprire come il potere del gameplay possa offrire sollievo a chi soffre di dolori persistenti.<h2>La Magia dei mondi virtuali: Come la VR può alleviare il dolore</h2>Immaginate di trovarvi in un ambiente incantevole, come una foresta magica o una stazione spaziale futuristica. Vi state divertendo, siete completamente immersi nell'avventura, e... vi siete dimenticati del dolore! Sebbene possa sembrare magia, si tratta di pura scienza. La realtà virtuale (VR) è stata riconosciuta come uno strumento potente per distrarre il cervello dal dolore cronico, offrendo sollievo in modi che le terapie tradizionali spesso non riescono a ottenere. &nbsp;La tecnologia VR crea un'esperienza sensoriale completa che cattura l'attenzione e allontana i pensieri dal dolore. Questa forma di distrazione mentale è particolarmente efficace grazie al fenomeno del "disimpegno cognitivo", dove il cervello, completamente assorbito dall'esperienza, riduce la percezione del dolore. Uno studio pubblicato su Pain Medicine ha dimostrato che i pazienti che utilizzano la realtà virtuale durante procedure dolorose riportano una significativa riduzione del dolore.<h3>Il potere del Disimpegno cognitivo</h3>Quando siamo immersi in un videogioco, il nostro cervello è completamente assorbito dall'esperienza, fenomeno noto come "disimpegno cognitivo". Questo stato mentale può ridurre la percezione del dolore. Un famoso studio pubblicato su Pain Medicine ha dimostrato che i pazienti che utilizzano la realtà virtuale durante procedure dolorose hanno riportato una significativa riduzione del dolore.<h3>SnowWorld: Un mondo virtuale che combatte il dolore</h3>Un esempio emblematico dell'uso della VR nella terapia del dolore è SnowWorld, un gioco sviluppato appositamente per aiutare i pazienti con gravi ustioni a sopportare le dolorose sedute di medicazione. In SnowWorld, i giocatori lanciano palle di neve a pinguini e mammut in un paesaggio artico. Questo ambiente freddo e coinvolgente non solo distrae dal dolore, ma crea anche un'associazione mentale con il freddo, amplificando l'effetto analgesico. Uno studio che ha esaminato l'efficacia di SnowWorld ha evidenziato una riduzione del dolore fino al 50% nei pazienti che lo utilizzavano durante i trattamenti. Maggiori dettagli possono essere trovati nell'articolo disponibile su PubMed Central. &nbsp;<h3>Biofeedback e VR: Un connubio innovativo per il sollievo dal dolore</h3>Le innovazioni nel campo della realtà virtuale continuano a sorprendere. Una delle tecnologie più promettenti è la combinazione di VR con tecniche di biofeedback, che sta aprendo nuove possibilità per il trattamento del dolore cronico. In questo approccio, i pazienti non solo esplorano mondi virtuali, ma imparano anche a controllare il proprio corpo attraverso segnali visivi e uditivi in tempo reale, migliorando ulteriormente la gestione del dolore.&nbsp;Un recente studio pubblicato su JMIR Serious Games ha esaminato l'efficacia della VR nel ridurre il dolore cronico in pazienti con fibromialgia. I risultati sono stati promettenti, mostrando una riduzione significativa del dolore e un miglioramento della qualità della vita.<h3>Efficacia della VR nella Terapia del dolore cronico</h3>La terapia del dolore attraverso i mondi virtuali è una frontiera affascinante e promettente della scienza applicata ai videogiochi. Grazie all'immersività e all'interattività dei videogiochi, possiamo offrire sollievo a chi soffre di dolori cronici, migliorando significativamente la loro qualità di vita. &nbsp;Un ulteriore studio, pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience, ha evidenziato come la VR possa essere un efficace strumento per ridurre il dolore percepito in condizioni croniche, dimostrando che l'esperienza immersiva può influenzare positivamente la neuroplasticità cerebrale e la gestione del dolore.<h3>Il futuro della terapia del dolore: Nuove prospettive e sviluppi</h3>Mentre continuiamo a esplorare queste incredibili applicazioni dei videogiochi, ricordiamoci che siamo solo all'inizio. Il futuro della terapia del dolore potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo, e potrebbe benissimo passare attraverso un controller o un visore VR. Le potenzialità sono enormi, e le continue ricerche nel settore promettono di ampliare ulteriormente le applicazioni terapeutiche della realtà virtuale. &nbsp;Con l'avanzare della tecnologia, si prevede che i sistemi di realtà virtuale diventeranno sempre più accessibili e personalizzabili, permettendo terapie mirate e adattate alle esigenze individuali dei pazienti. L'integrazione con l'intelligenza artificiale potrebbe inoltre consentire di monitorare in tempo reale le risposte dei pazienti, ottimizzando così l'efficacia del trattamento. La terza puntata della seconda stagione di Neurogaming finisce qui. Grazie per averci seguito in questo viaggio attraverso le nuove frontiere della terapia del dolore. Vi invitiamo a interagire con i nostri contenuti sui canali social e a seguirci per essere sempre aggiornati su tutte le novità del mondo dei videogiochi e delle loro applicazioni scientifiche. Continuate a seguirci per la prossima puntata, dove esploreremo altre applicazioni sorprendenti dei videogiochi nel campo delle neuroscienze e della psicologia. Io vi saluto, e vi do appuntamento alla prossima puntata. Ciao!

 Scopri come la realtà virtuale sta rivoluzionando la terapia del dolore cronico

Come i giochi VR aiutino per il dolore cronico

 Scopri come la realtà virtuale sta rivoluzionando la terapia del dolore cronico, offrendo nuove speranze e sollievo attraverso mondi immersivi e coinvolgenti

Neuro Gaming: I videogiochi VR ed il dolore cronico

Il circuito "Game Changers" di VALORANT continua a segnare nuovi traguardi nell'ambito dell'esports femminile. King Esport e Riot Games sono lieti di annunciare il lancio del progetto "Genesi", una nuova iniziativa che promette di guidare l'esports femminile italiano verso nuove vette di successo e inclusività.Cos’è Il Game Changers?Il circuito "Game Changers" di VALORANT, ideato e promosso da Riot Games, si pone come obiettivo principale quello di promuovere la diversità e l'inclusività nell'universo competitivo di VALORANT. Lanciato nel 2021, questo circuito offre un palcoscenico dedicato alle giocatrici, consentendo loro di competere al più alto livello e contribuire a una maggiore rappresentanza femminile nell'esports di VALORANT.Il Progetto "Genesi": Una Nuova Era per l'Esports Femminile in ItaliaRiot Games Italia ha scelto di affidare la gestione dell'intero progetto a King Esport, una realtà leader nel settore, impegnata da anni nella creazione di competizioni ed eventi a tema esports. L'ultimo di questi è il progetto Radiant Roses, che in pochissimo tempo ha riscosso già molto successo all'interno della community femminile.&nbsp;Il progetto "Genesi" rappresenta un nuovo inizio per l'esports femminile italiano. Con un focus sull'innovazione, l'inclusività e il talento femminile, "Genesi" si propone di creare un ambiente competitivo dove ogni giocatrice può esprimere il proprio potenziale e contribuire alla crescita del settore. Il nome stesso, "Genesi", evoca l'inizio di un percorso innovativo e il simbolismo di un nuovo inizio per gli esports femminili in Italia.&nbsp;"Siamo entusiasti di collaborare con Riot Games per portare avanti questa iniziativa rivoluzionaria" ha dichiarato Vittorio Cicatiello, Co-founder e CEO di King Esport. "Il progetto 'Genesi' rappresenta un passo avanti significativo nell'evoluzione dell'esports femminile in Italia, e siamo fiduciosi che avrà un impatto positivo sulla community di giocatrici e sull'intero ecosistema.”&nbsp;“Dopo aver visto l'impegno di King Esport nella promozione dell’esports al femminile nell’ecosistema di VALORANT, prima con il supporto al team LXT, poi con la fondazione della Radiant Rose Academy, affidare loro l’organizzazione delle qualificazioni regionali dei Game Changers ci è sembrato un passaggio davvero naturale. Non vediamo l’ora di vedere l’impatto del loro lavoro in questa nuova competizione, con l'entusiasmo, la passione e la professionalità che li ha sempre contraddistinti finora”, dichiara Carlo Barone, Supervisor Brand Management di Riot Games.Le Novità di "Genesi"“Genesi” prevede tre momenti fondamentali: Split 1, Split 2 ed Off season. Lo Split 1 è appena cominciato con l’Open Qualifier il 20 e il 21 Febbraio, segnando un momento storico nell’evoluzione del circuito Game Changers di VALORANT. Con la partecipazione di 13 team totali, si è registrata una crescita significativa rispetto allo scorso anno. Questo aumento evidenzia l’entusiasmo e l’interesse crescente per l’esports femminile in Italia.&nbsp;In totale, abbiamo visto la partecipazione di 75 giocatrici, supportate da 11 coach e 8 team manager. Un ulteriore segno di crescita e impegno nella creazione di una comunità solida e inclusiva. È importante sottolineare che 8 organizzazioni hanno formato un team per partecipare all’open qualifier, dimostrando il sostegno e l’interesse delle organizzazioni nel promuovere l’esports femminile.&nbsp;Le giocatrici coinvolte nel qualifier provengono da 11 nazioni diverse, un vero e proprio melting pot di talento e diversità. Italia, Switzerland, Romania, Belgio, Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Russia, Spagna, Svezia e Turchia sono solo alcune delle nazioni rappresentate, dimostrando la portata globale e l’attrattiva di “Genesi”.&nbsp;Durante il primo qualifier, sono stati disputati 30 match in bo1, con 8 team che hanno guadagnato l’accesso alla regular season. Inoltre, sono stati organizzati 4 watchparty simultanei oltre allo streaming principale, offrendo agli appassionati e ai sostenitori l’opportunità di seguire da vicino l’azione e sostenere le loro squadre preferite.&nbsp;Allo spilt 1 seguirà la “Regular Season” a partire dal 26 Febbraio. Questa fase culminerà con i Playoff e la Finale, che vedranno i migliori team competere per la vittoria finale.Per ulteriori informazioni e per partecipare al circuito "Genesi", visitare il sito ufficiale dell’evento.

Il circuito "Game Changers" di VALORANT continua a segnare nuovi traguardi nell'ambito dell'esports femminile. King Esport e Riot Games sono lieti di annunciare il lancio del progetto "Genesi", una nuova iniziativa che promette di guidare l'esports femminile italiano verso nuove vette di successo e inclusività.<h2>Cos’è Il Game Changers?</h2>Il circuito "Game Changers" di VALORANT, ideato e promosso da Riot Games, si pone come obiettivo principale quello di promuovere la diversità e l'inclusività nell'<a href="https://gaming.libero.it/valorant-le-prime-impressioni-sul-vct-2024-america-e-pacific">universo competitivo di VALORANT</a>. Lanciato nel 2021, questo circuito offre un palcoscenico dedicato alle giocatrici, consentendo loro di competere al più alto livello e contribuire a una maggiore rappresentanza femminile nell'esports di VALORANT.<h3>Il Progetto "Genesi": Una Nuova Era per l'Esports Femminile in Italia</h3>Riot Games Italia ha scelto di affidare la gestione dell'intero progetto a King Esport, una realtà leader nel settore, impegnata da anni nella creazione di competizioni ed eventi a tema esports. L'ultimo di questi è il progetto <a href="https://gaming.libero.it/nasce-radiant-roses-la-prima-academy-femminile-di-valorant-italia">Radiant Roses</a>, che in pochissimo tempo ha riscosso già molto successo all'interno della community femminile. &nbsp;Il progetto "Genesi" rappresenta un nuovo inizio per l'esports <a href="https://gaming.libero.it/20s-ecco-le-ragazze-del-team-femminile-di-valorant">femminile</a> italiano. Con un focus sull'innovazione, l'inclusività e il talento femminile, "Genesi" si propone di creare un ambiente competitivo dove ogni giocatrice può esprimere il proprio potenziale e contribuire alla crescita del settore. Il nome stesso, "Genesi", evoca l'inizio di un percorso innovativo e il simbolismo di un nuovo inizio per gli esports femminili in Italia. &nbsp;"Siamo entusiasti di collaborare con Riot Games per portare avanti questa iniziativa rivoluzionaria" ha dichiarato Vittorio Cicatiello, Co-founder e CEO di King Esport. "Il progetto 'Genesi' rappresenta un passo avanti significativo nell'evoluzione dell'esports femminile in Italia, e siamo fiduciosi che avrà un impatto positivo sulla community di giocatrici e sull'intero ecosistema.” &nbsp;<blockquote>“Dopo aver visto l'impegno di King Esport nella promozione dell’esports al femminile nell’ecosistema di VALORANT, prima con il supporto al team LXT, poi con la fondazione della Radiant Rose Academy, affidare loro l’organizzazione delle qualificazioni regionali dei Game Changers ci è sembrato un passaggio davvero naturale. Non vediamo l’ora di vedere l’impatto del loro lavoro in questa nuova competizione, con l'entusiasmo, la passione e la professionalità che li ha sempre contraddistinti finora”, dichiara Carlo Barone, Supervisor Brand Management di Riot Games.</blockquote><h3>Le Novità di "Genesi"</h3>“Genesi” prevede tre momenti fondamentali: Split 1, Split 2 ed Off season. Lo Split 1 è appena cominciato con l’Open Qualifier il 20 e il 21 Febbraio, segnando un momento storico nell’evoluzione del circuito Game Changers di VALORANT. Con la partecipazione di 13 team totali, si è registrata una crescita significativa rispetto allo scorso anno. Questo aumento evidenzia l’entusiasmo e l’interesse crescente per l’esports femminile in Italia. &nbsp;In totale, abbiamo visto la partecipazione di 75 giocatrici, supportate da 11 coach e 8 team manager. Un ulteriore segno di crescita e impegno nella creazione di una comunità solida e inclusiva. È importante sottolineare che 8 organizzazioni hanno formato un team per partecipare all’open qualifier, dimostrando il sostegno e l’interesse delle organizzazioni nel promuovere l’esports femminile. &nbsp;Le giocatrici coinvolte nel qualifier provengono da 11 nazioni diverse, un vero e proprio melting pot di talento e diversità. Italia, Switzerland, Romania, Belgio, Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Russia, Spagna, Svezia e Turchia sono solo alcune delle nazioni rappresentate, dimostrando la portata globale e l’attrattiva di “Genesi”. &nbsp;Durante il primo qualifier, sono stati disputati 30 match in bo1, con 8 team che hanno guadagnato l’accesso alla regular season. Inoltre, sono stati organizzati 4 watchparty simultanei oltre allo streaming principale, offrendo agli appassionati e ai sostenitori l’opportunità di seguire da vicino l’azione e sostenere le loro squadre preferite. &nbsp;Allo spilt 1 seguirà la “Regular Season” a partire dal 26 Febbraio. Questa fase culminerà con i Playoff e la Finale, che vedranno i migliori team competere per la vittoria finale. Per ulteriori informazioni e per partecipare al circuito "Genesi", visitare il <a href="https://kingesport.com/genesi">sito ufficiale dell’evento</a>.

Il progetto "Genesi" di VALORANT, rappresenta un nuovo inizio per l'esports femminile italiano. 

Game Changers di Valorant: svolta per l'esport femminile

Il progetto "Genesi" del circuito "Game Changers" di VALORANT, promosso da Riot Games e gestito da King Esport, rappresenta un nuovo inizio per l'esports femminile italiano. 

Genesi: Un Nuovo Inizio per l'Esports Femminile

Maya Hawke è figlia d’arte, non ne fa mistero e non si imbarazza quando i celebri genitori vengono chiamati in causa per spiegare il suo successo da attrice. Ma Maya è molto più di una nepo baby come vengono definite le star figlie delle celebrities di Hollywood.Maya Hawke dai videogiochi a Inside Out 2Conosciamo tutti Maya per il suo ruolo in Stranger Things, l’attrice è infatti il volto della goffa e geniale Robin a cui tutti ci siamo affezionati a partire dalla terza stagione della serie tv in cui fa il suo debutto. Da allora Maya continua a far parlare di sé tra album e film in uscita. A breve Maya sarà al cinema in veste di doppiatrice di Ansia, uno dei nuovi personaggi introdotti in Inside Out 2, sequel del celebre film Pixar dedicato alle emozioni che vivono in noi sin dalla nascita. Il ruolo l’ha aiutata a comprendere maggiormente la sua ansia, quella della vita vera:&nbsp;“Sì, voglio dire, personalmente provo molta ansia, come penso faccia la maggior parte delle persone. Voglio dire, non è debilitante per la maggior parte del tempo. Il personaggio mi ha davvero toccato e mi ha fornito gli strumenti con cui realizzare che la mia forma d’ansia aveva lo scopo di proteggermi. Se mi capitava di pensarci quando avvertivo il mio battito cardiaco accelerare e superare il limite, mi chiedevo: qual è l’intenzione? Per questo ho cercato di lavorarci su, per cercare di capire cosa l’avesse scatenato, provare ad arrivarci insieme in un modo diverso che non sia un attacco di panico, possibilmente”.&nbsp;E, a proposito di ansia, noi conosciamo un valido alleato per combatterla che a quanto pare, anche Maya condivide. Intervistata da IGN Maya ha infatti confessato la sua passione per i videogiochi, quelli “semplici”&nbsp;“- Oh io amo i giochi ma solo quelli veramente semplici. Io gioco a Watermelon, (Suika) sul mio telefono, gioco a Love Hue che è quello in cui devi abbinare le sfumature di colore, è veramente semplice e gioco a Wordle e Connection e a tutti i giochi del New York Times. Gioco anche a Snake vs Block e Doodle Jump che è molto vintage.- Qualcuno di questi giochi ti provoca ansia?- No sono tutti per ridurre l’ansia”&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C8Isx4JPJ9g/?igsh=dDZrcmJvMzFpY3Ft")&nbsp;Maya e i film con Ethan e UmaL’attrice è al cinema con un nuovo film, The Kill Room, in cui recita al fianco della madre Uma Thurman. Il film è un comedy thriller in cui Maya non ha certo il ruolo della protagonista ma le scene che recita al fianco di mamma Uma sono divertenti e rendono bene l’idea di come deve essere stato girare assieme. Maya ha già sostenuto la prova più difficile con il padre, Ethan Hawke, regista del film Wildcat che, con coraggio, ha scelto di dirigere sua figlia e riprenderla anche mentre giravano scene di sesso. Maya ha dichiarato di non aver provato alcun tipo di imbarazzo sapendo che dietro la macchina da presa c'era suo padre, anzi. A quanto pare hanno entrambi imparato molto, lo ha dichiarato proprio papà Ethan in un’intervista a Rolling Stones:&nbsp;“Poco prima di iniziare le riprese, abbiamo avuto una conversazione a cuore aperto in cui ci siamo resi conto che tutti ci avevano chiesto: “Vi mette ansia il fatto di lavorare insieme?”. Ed entrambi, forse stupidamente, non ci avevamo mai pensato. Molte persone che ti vogliono bene ti chiedono: “Ti fa paura questa cosa?”. E tu allora ti domandi: forse sono in pericolo? Non sto vedendo delle luci rosse lampeggianti o qualcosa del genere? Abbiamo riso perché tutto questo divertiva moltissimo entrambi. Non c’era bisogno che qualcuno mi dicesse che Maya è testarda, appassionata e che ha un sacco di idee. So che è così, ed è per questo che l’ammiro così tanto".&nbsp;&nbsp;Mentre Maya ha aggiunto che:&nbsp;“Fare un film è come cucinare una zuppa con un grande gruppo di persone che si riuniscono tutte insieme. L’amore per la famiglia entra in gioco e arricchisce questo processo. Penso che questo set abbia fatto sentire le persone a proprio agio: si sono sentite parte di qualcosa che aveva un senso, che aveva un’organizzazione familiare. La mia matrigna (Ryan Shawhughes, ndt) era anche produttrice del film. Se si cerca di fingere che questa dinamica familiare non sia presente, come dire ai propri collaboratori che non si indossa una parrucca quando invece la si indossa, questa piccola bugia entra nella zuppa e la influenza. Non ha senso fingere che qualcosa che tutti hanno sotto gli occhi non sia vera. Se fossi arrivata sul set urlando: “Voglio che tutti mi trattino come se questo non fosse un progetto di famiglia”, sarebbe stata ridicolo! Bisogna lasciare che le cose siano quello che sono”.

Maya Hawke è figlia d’arte, non ne fa mistero e non si imbarazza quando i celebri genitori vengono chiamati in causa per spiegare il suo successo da attrice. Ma Maya è molto più di una nepo baby come vengono definite le star figlie delle celebrities di Hollywood.<h2>Maya Hawke dai videogiochi a Inside Out 2</h2>Conosciamo tutti Maya per il suo ruolo in <a href="https://gaming.libero.it/joseph-quinn-da-stranger-things-ai-fantastici-quattro-tutti-i-videogiochi-sulla-serie-tv">Stranger Things</a>, l’attrice è infatti il volto della goffa e geniale Robin a cui tutti ci siamo affezionati a partire dalla terza stagione della serie tv in cui fa il suo debutto. Da allora Maya continua a far parlare di sé tra album e film in uscita. A breve Maya sarà al cinema in veste di doppiatrice di Ansia, uno dei nuovi personaggi introdotti in Inside Out 2, sequel del celebre film Pixar dedicato alle emozioni che vivono in noi sin dalla nascita. Il ruolo l’ha aiutata a comprendere maggiormente la sua ansia, quella della vita vera:&nbsp;<blockquote>“Sì, voglio dire, personalmente provo molta ansia, come penso faccia la maggior parte delle persone. Voglio dire, non è debilitante per la maggior parte del tempo. Il personaggio mi ha davvero toccato e mi ha fornito gli strumenti con cui realizzare che la mia forma d’ansia aveva lo scopo di proteggermi. Se mi capitava di pensarci quando avvertivo il mio battito cardiaco accelerare e superare il limite, mi chiedevo: qual è l’intenzione? Per questo ho cercato di lavorarci su, per cercare di capire cosa l’avesse scatenato, provare ad arrivarci insieme in un modo diverso che non sia un attacco di panico, possibilmente”.</blockquote>&nbsp;E, a proposito di ansia, noi conosciamo un valido alleato per combatterla che a quanto pare, anche Maya condivide. Intervistata da IGN Maya ha infatti confessato la sua passione per i videogiochi, quelli “semplici”&nbsp;“- Oh io amo i giochi ma solo quelli veramente semplici. Io gioco a Watermelon, (Suika) sul mio telefono, gioco a Love Hue che è quello in cui devi abbinare le sfumature di colore, è veramente semplice e gioco a Wordle e Connection e a tutti i giochi del New York Times. Gioco anche a Snake vs Block e Doodle Jump che è molto vintage.- Qualcuno di questi giochi ti provoca ansia?- No sono tutti per ridurre l’ansia”&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C8Isx4JPJ9g/?igsh=dDZrcmJvMzFpY3Ft")&nbsp;<h3>Maya e i film con Ethan e Uma</h3>L’attrice è al cinema con un nuovo film, The Kill Room, in cui recita al fianco della madre Uma Thurman. Il film è un comedy thriller in cui Maya non ha certo il ruolo della protagonista ma le scene che recita al fianco di mamma Uma sono divertenti e rendono bene l’idea di come deve essere stato girare assieme. Maya ha già sostenuto la prova più difficile con il padre, <a href="https://gaming.libero.it/maya-hawke-il-suo-esordio-con-quentin-tarantino-grazie-alla-parentela-con-uma-thurman">Ethan Hawke</a>, regista del film Wildcat che, con coraggio, ha scelto di dirigere sua figlia e riprenderla anche mentre giravano scene di sesso. Maya ha dichiarato di non aver provato alcun tipo di imbarazzo sapendo che dietro la macchina da presa c'era suo padre, anzi. A quanto pare hanno entrambi imparato molto, lo ha dichiarato proprio papà Ethan in un’intervista a Rolling Stones:&nbsp;<blockquote>“Poco prima di iniziare le riprese, abbiamo avuto una conversazione a cuore aperto in cui ci siamo resi conto che tutti ci avevano chiesto: “Vi mette ansia il fatto di lavorare insieme?”. Ed entrambi, forse stupidamente, non ci avevamo mai pensato. Molte persone che ti vogliono bene ti chiedono: “Ti fa paura questa cosa?”. E tu allora ti domandi: forse sono in pericolo? Non sto vedendo delle luci rosse lampeggianti o qualcosa del genere? Abbiamo riso perché tutto questo divertiva moltissimo entrambi. Non c’era bisogno che qualcuno mi dicesse che Maya è testarda, appassionata e che ha un sacco di idee. So che è così, ed è per questo che l’ammiro così tanto".&nbsp;</blockquote>&nbsp;Mentre Maya ha aggiunto che:&nbsp;<blockquote>“Fare un film è come cucinare una zuppa con un grande gruppo di persone che si riuniscono tutte insieme. L’amore per la famiglia entra in gioco e arricchisce questo processo. Penso che questo set abbia fatto sentire le persone a proprio agio: si sono sentite parte di qualcosa che aveva un senso, che aveva un’organizzazione familiare. La mia matrigna (Ryan Shawhughes, ndt) era anche produttrice del film. Se si cerca di fingere che questa dinamica familiare non sia presente, come dire ai propri collaboratori che non si indossa una parrucca quando invece la si indossa, questa piccola bugia entra nella zuppa e la influenza. Non ha senso fingere che qualcosa che tutti hanno sotto gli occhi non sia vera. Se fossi arrivata sul set urlando: “Voglio che tutti mi trattino come se questo non fosse un progetto di famiglia”, sarebbe stata ridicolo! Bisogna lasciare che le cose siano quello che sono”.</blockquote>

I videogiochi che aiutano a combattere l'ansia secondo Maya Hawke

Intervista a Maya Hawke, Ansia in Inside Out 2

Wildcat è il film in cui recita diretta dal padre Ethan Hawke e con mamma Uma è al cinema con The Kill Room


Maya Hawke ama i videogiochi e non ha problemi a lavorare assieme ai genitori

Gimbo Tamberi, uno degli atleti più attesi della delegazione azzurra a Parigi è riuscito a salire oggi in pedana, nonostante gli ultimi problemi fisici riscontrati &nbsp;prima della partenza, che sembravano delineare una nuova esclusione eccellente per l'Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024.Tamberi dall'oro di Tokyo, alla voglia di esserci a Parigi&nbsp;Era il 4 agosto quando il mondo dell'atletica azzurra, è rimasta con il fiato sospeso, Gimbo Tamberi, eroe di Tokyo con un oro spaziale nel salto in alto, sembrava non riuscire a partecipare alle Olimpiadi di Parigi a causa di un calcolo renale, facendo aleggiare la possibilità di una esclusione eccelsa dopo quella di Sinner a causa di una tonsillite, rimediata prima di partire.&nbsp;&nbsp;Con queste parole si è sfogato sul suo Instagram dopo aver accusato il problema:&nbsp;Incredibile... Non può essere vero.Ieri, 2 ore dopo aver scritto "me lo merito" sui social, ho avvertito una fitta lancinante ad un fianco.Pronto soccorso, tac, ecografia, analisi del sangue....Probabile calcolo renale.E ora mi ritrovo, a 3 giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto quanto, sdraiato in un letto, impotente, con 38.8 di febbre...Sarei dovuto partire oggi per Parigi e iniziare il mio percorso verso questo grande sogno e invece sono stato consigliato di posticipare il volo a domani, nella speranza che, con un po' di riposo, questo incubo finisca.Non mi resta che aspettare e pregare... Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade, di tutto. Non me lo merito davvero.Una sola cosa è certa, non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l'anima fino all'ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi ma ancora prima lo giuro a me stesso!&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C-VcqLxt5mU/")&nbsp;Per fortuna tutto rientra quando, con tanta forza di volontà, l'atleta riesce ad arrivare a Parigi, posticipando il suo arrivo ma riuscendo a smaltire un minimo le problematiche più impellenti. Questa mattina l'atleta è riuscito a salire normalmente in pedana, e pur con molta preoccupazione dello staff medico, è riuscito nell'impresa di ottenere la finale.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/RaiPlay/status/1821134771159757237")&nbsp;2,24 metri: questa la misura che ha permesso a Tamberi di gareggiare nella finale del salto in alto alle Olimpiadi di Parigi 2024, le quali si terranno sabato 10 agosto 2024, alle 19:10.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurosport_IT/status/1821128118641234198")&nbsp;Il porta bandiera azzurro, protagonista anche dello sfortunato caso della fede persa nella Senna durante la cerimonia d'apertura, non sarà il solo azzurro sulle pedana per la finale del salto in alto uomini, con lui vi sarà anche Stefano Sottile, che ha ottenuto lo stesso risultato di Tamberi.Tamberi rincontrerà l'amico e il duo di videogiochi Marcell Jacobs pronto a nuove sfide su NBADopo, solo, 3 anni Gimbo Tamberi e Marcell Jacobs, sono di nuovo riuniti in un villaggio olimpico, quello di Parigi 2024. I due grandi amici, in grado di incantare il mondo nel 2021, sono due dei più grandi appassionati di videogiochi, che abbiamo nella nostra delegazione azzurra. Di fatti i due condividono una passione unica per l'NBA e per il videogioco di 2K, di NBA, riuscendo così a costruire un solidissimo rapporto anche al di fuori dal campo, pur praticando due discipline molto diverse.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C3beMREK2VP/")&nbsp;Proprio Tamberi, dopo Tokyo, fu ospite dell'NBA ALL-Star Games, mettendo in luce tutto il suo amore per questo sport e dimostrando la sua enorme bravura anche nell'andare a schiacciare a canestro, facendo divertire il pubblico italiano e quello internazionale collegato per seguire l'evento. &nbsp;

Gimbo Tamberi, uno degli atleti più attesi della delegazione azzurra a Parigi è riuscito a salire oggi in pedana, nonostante gli ultimi problemi fisici riscontrati &nbsp;prima della partenza, che sembravano delineare una nuova esclusione eccellente per l'Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024.<h2>Tamberi dall'oro di Tokyo, alla voglia di esserci a Parigi&nbsp;</h2>Era il 4 agosto quando il mondo dell'atletica azzurra, è rimasta con il fiato sospeso, <a href="https://gaming.libero.it/gianmarco-tamberi-tra-l-oro-ai-mondiali-di-atletica-e-la-passione-per-i-videogiochi">Gimbo Tamberi</a>, eroe di Tokyo con un oro spaziale nel salto in alto, sembrava non riuscire a partecipare alle Olimpiadi di Parigi a causa di un calcolo renale, facendo aleggiare la possibilità di una esclusione eccelsa dopo quella di Sinner a causa di una tonsillite, rimediata prima di partire.&nbsp;&nbsp;Con queste parole si è sfogato sul suo Instagram dopo aver accusato il problema:&nbsp;<blockquote>Incredibile... Non può essere vero. Ieri, 2 ore dopo aver scritto "me lo merito" sui social, ho avvertito una fitta lancinante ad un fianco. Pronto soccorso, tac, ecografia, analisi del sangue.... Probabile calcolo renale. E ora mi ritrovo, a 3 giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto quanto, sdraiato in un letto, impotente, con 38.8 di febbre... Sarei dovuto partire oggi per Parigi e iniziare il mio percorso verso questo grande sogno e invece sono stato consigliato di posticipare il volo a domani, nella speranza che, con un po' di riposo, questo incubo finisca. Non mi resta che aspettare e pregare... Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade, di tutto. Non me lo merito davvero. Una sola cosa è certa, non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l'anima fino all'ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi ma ancora prima lo giuro a me stesso!</blockquote>&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C-VcqLxt5mU/")&nbsp;Per fortuna tutto rientra quando, con tanta forza di volontà, l'atleta riesce ad arrivare a Parigi, posticipando il suo arrivo ma riuscendo a smaltire un minimo le problematiche più impellenti. Questa mattina l'atleta è riuscito a salire normalmente in pedana, e pur con molta preoccupazione dello staff medico, è riuscito nell'impresa di ottenere la finale.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/RaiPlay/status/1821134771159757237")&nbsp;2,24 metri: questa la misura che ha permesso a Tamberi di gareggiare nella finale del salto in alto alle Olimpiadi di Parigi 2024, le quali si terranno sabato 10 agosto 2024, alle 19:10.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Eurosport_IT/status/1821128118641234198")&nbsp;Il porta bandiera azzurro, protagonista anche dello sfortunato caso della fede persa nella Senna durante la cerimonia d'apertura, non sarà il solo azzurro sulle pedana per la finale del salto in alto uomini, con lui vi sarà anche Stefano Sottile, che ha ottenuto lo stesso risultato di Tamberi.<h3>Tamberi rincontrerà l'amico e il duo di videogiochi Marcell Jacobs pronto a nuove sfide su NBA</h3>Dopo, solo, 3 anni Gimbo Tamberi e <a href="https://gaming.libero.it/olimpiadi-marcel-jacobs-l-uomo-piu-veloce-del-mondo-vuole-una-medaglia">Marcell Jacobs</a>, sono di nuovo riuniti in un villaggio olimpico, quello di Parigi 2024. I due grandi amici, in grado di incantare il mondo nel 2021, sono due dei più grandi appassionati di videogiochi, che abbiamo nella nostra delegazione azzurra. Di fatti i due condividono una passione unica per l'NBA e per il videogioco di 2K, di NBA, riuscendo così a costruire un solidissimo rapporto anche al di fuori dal campo, pur praticando due discipline molto diverse.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C3beMREK2VP/")&nbsp;Proprio Tamberi, dopo Tokyo, fu ospite dell'NBA ALL-Star Games, mettendo in luce tutto il suo amore per questo sport e dimostrando la sua enorme bravura anche nell'andare a schiacciare a canestro, facendo divertire il pubblico italiano e quello internazionale collegato per seguire l'evento. &nbsp;

Tamberi nonostante i problemi fisici, riesce a qualificarsi per la finale di salto in alto, che si terrà sabato 10 agosto.

Olimpiadi: Tamberi ha già vinto prima della finale

Dopo la delusione di Marcell Jacobs, suo grande amico e campione olimpico di Tokyo con Tamberi i due si riuniscono e si preparano per le rispettive gare con l'ausilio della play

Olimpiadi: Gimbo Tamberi insegue l'oro a Parigi con sullo sfondo la passione smodata per NBA

Quasi cinque mesi dopo che Elon Musk aveva accennato al potenziale lancio di un'app X TV, la società ha finalmente raggiunto l'impresa. È il medesimo Elon Musk a darne notizia sul suo account X: stando a quanto rilevato, l'applicazione per il live-streaming consentirà agli utenti di accedere alla piattaforma direttamente dai loro schermi televisivi. Di base, l'app è stata anche etichettata come il lancio di un potenziale rivale di YouTube. Per il momento, l'app è disponibile soltanto negli Stati Uniti, su diverse piattaforme integrate nelle smart TV e nei dispositivi come Amazon Fire TV, LG e Google TV.&nbsp;X TV: come funziona l'app di streaming&nbsp;All'inizio di quest'anno, la CEO di X Linda Yaccarino ha affermato che X stava diventando una piattaforma "video first". Ora X ha compiuto effettivamente un passo avanti nel suo percorso verso le immagini in movimento: un'app per smart TV dedicata esclusivamente alla visione dei video pubblicati sulla piattaforma.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/LeonidasNFT/status/1830720248078561525")&nbsp;La prima release pubblica dell'app X TV è infatti ora disponibile negli Stati Uniti in versione beta, anche se l'obiettivo resta quello di diffonderla in tutto il mondo. Gli utenti possono installarla tramite le versioni per smart TV di Google Play, l'app store di Amazon e l'app store di LG. La medesima applicazione, però, non è ancora stata rilasciata per Apple TV né per l'App Store.La TV di Elon Musk: i primi problemi (e i primi flop)Come per tutte le applicazioni simili, anche la library di X TV dovrebbe riflettere i gusti dell'utente/spettatore di riferimento. Tuttavia, al momento, i titoli in primo piano non farebbero altro che dare risalto a SpaceX e Tesla, nonché il medesimo universo delle proprietà di Elon Musk.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/SpaceX/status/1833734681545879844")&nbsp;E, come se non bastasse, si starebbero sollevando non pochi pareri polemici che sostengono come le scelte editoriali dei contenuti presenti finora si riferiscano soprattutto a determinate classi politiche. Tra gli show in programma, per esempio, ci sarebbero programmi affidati a Khloé Kardashian e Tulsi Gabbard, politica e militare statunitense sostenitrice di Donald Trump.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/khloekardashian/status/1811780912566403403")&nbsp;Infine, la qualità dei video non sarebbe ancora delle migliori e spesso i contenuti consigliati condurrebbero gli utenti verso filmati non graditi. L'applicazione, definita dalla sua descrizione come “un modo nuovo per vivere il mondo di X, portando contenuti unici e appassionati direttamente in salotto”, in altre parole, non sembrerebbe altro che una copia in via di definizione di YouTube. Ovviamente, c'è da aspettarsi che X TV migliori in vista della sua diffusione nel mondo.La nuova "Everything App" compete direttamente con YouTubeElon Musk, a quanto pare, vuole davvero che X TV competa con YouTube. L'imprenditore sarebbe infatti intervenuto personalmente per incoraggiare MrBeast - una delle più grandi star di YouTube - a iniziare a pubblicare video completi sulla piattaforma precedentemente nota a tutti come Twitter.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/jackunheard/status/1830686051440173104")&nbsp;In ogni caso, Elon Musk vuole che X sia tante cose. Da un social network a un'app bancaria, Musk e soci sono stati persistenti nel loro obiettivo di rendere la piattaforma una "Everything App", ovvero un'app per tutto.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/iamnot_elon/status/1805953164337717479")&nbsp;Al momento, sembra che la maggior parte degli utenti guardi i video su X di sfuggita, mentre scorre il proprio feed. Quindi, sarà sicuramente interessante vedere se l'app X TV riuscirà ad affermarsi con successo o se confermerà semplicemente il comportamento attuale dell'utente medio.

Quasi cinque mesi dopo che Elon Musk aveva accennato al potenziale lancio di un'app X TV, la società ha finalmente raggiunto l'impresa. È il medesimo Elon Musk a darne notizia sul suo account X: stando a quanto rilevato, l'applicazione per il live-streaming consentirà agli utenti di accedere alla piattaforma direttamente dai loro schermi televisivi. Di base, l'app è stata anche etichettata come il lancio di un potenziale rivale di YouTube. Per il momento, l'app è disponibile soltanto negli Stati Uniti, su diverse piattaforme integrate nelle smart TV e nei dispositivi come Amazon Fire TV, LG e Google TV.&nbsp;<h2>X TV: come funziona l'app di streaming&nbsp;</h2>All'inizio di quest'anno, la CEO di X Linda Yaccarino ha affermato che X stava diventando una piattaforma "video first". Ora X ha compiuto effettivamente un passo avanti nel suo percorso verso le immagini in movimento: un'app per smart TV dedicata esclusivamente alla visione dei video pubblicati sulla piattaforma.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/LeonidasNFT/status/1830720248078561525")&nbsp;La prima release pubblica dell'app X TV è infatti ora disponibile negli Stati Uniti in versione beta, anche se l'obiettivo resta quello di diffonderla in tutto il mondo. Gli utenti possono installarla tramite le versioni per smart TV di Google Play, l'app store di Amazon e l'app store di LG. La medesima applicazione, però, non è ancora stata rilasciata per Apple TV né per l'App Store.<h3>La TV di Elon Musk: i primi problemi (e i primi flop)</h3>Come per tutte le applicazioni simili, anche la library di X TV dovrebbe riflettere i gusti dell'utente/spettatore di riferimento. Tuttavia, al momento, i titoli in primo piano non farebbero altro che dare risalto a SpaceX e Tesla, nonché <a href="https://gaming.libero.it/il-videogioco-preferito-di-elon-musk-e-overwatch">il medesimo universo delle proprietà di Elon Musk</a>.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/SpaceX/status/1833734681545879844")&nbsp;E, come se non bastasse, si starebbero sollevando non pochi pareri polemici che sostengono come le scelte editoriali dei contenuti presenti finora si riferiscano soprattutto a determinate classi politiche. Tra gli show in programma, per esempio, ci sarebbero programmi affidati a Khloé Kardashian e Tulsi Gabbard, politica e militare statunitense <a href="https://gaming.libero.it/dibattito-trump-harris-per-comprenderlo-fino-in-fondo-basta-giocare-a-last-words">sostenitrice di Donald Trump</a>.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/khloekardashian/status/1811780912566403403")&nbsp;Infine, la qualità dei video non sarebbe ancora delle migliori e spesso i contenuti consigliati condurrebbero gli utenti verso filmati non graditi. L'applicazione, definita dalla sua descrizione come “un modo nuovo per vivere il mondo di X, portando contenuti unici e appassionati direttamente in salotto”, in altre parole, non sembrerebbe altro che una copia in via di definizione di YouTube. Ovviamente, c'è da aspettarsi che X TV migliori in vista della sua diffusione nel mondo.<h2>La nuova "Everything App" compete direttamente con YouTube</h2>Elon Musk, a quanto pare, vuole davvero che X TV competa con YouTube. L'imprenditore sarebbe infatti intervenuto personalmente per incoraggiare MrBeast - una delle più grandi <a href="https://gaming.libero.it/zeb89-l-ace-gamer-fa-il-suo-trionfale-rientro-su-you-tube-italia">star di YouTube</a> - a iniziare a pubblicare video completi sulla piattaforma precedentemente nota a tutti come Twitter.&nbsp;&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/jackunheard/status/1830686051440173104")&nbsp;In ogni caso, Elon Musk vuole che X sia tante cose. Da un social network a un'app bancaria, Musk e soci sono stati persistenti nel loro obiettivo di rendere la piattaforma una "Everything App", ovvero un'app per tutto.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/iamnot_elon/status/1805953164337717479")&nbsp;Al momento, sembra che la maggior parte degli utenti guardi i video su X di sfuggita, mentre scorre il proprio feed. Quindi, sarà sicuramente interessante vedere se l'app X TV riuscirà ad affermarsi con successo o se confermerà semplicemente il comportamento attuale dell'utente medio.

Fortemente voluta dall'imprenditore miliardario, si tratta di una nuova applicazione offerta dal social network una volta noto come Twitter

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