Natale non è solo tempo di bei regali e gioia, è anche il momento giusto per farsi degli scherzi: come regalare un gioco brutto al vostro amico gamer
Ogni anno vengono attribuiti i premi ai migliori giochi, attraverso la notte dei The Game Awards, però vengono tagliati fuori giochi davvero molto brutti, i quali hanno ottenuto critiche da tutti e che sono usciti sul mercato con problematiche abbastanza evidenti. Oggi nel giorno di Natale è giusto ricordare i peggiori giochi del 2023, quelli che non vorreste mai trovare sotto il vostro albero da gamer.
Non potevamo non mettere l'ultimo gioco di King Kong come il peggiore dell'anno, perchè come vedrete i contendenti ci hanno provato ad essere dei giochi perlomeno decenti, seppur male, realizzando qualcosa di quanto meno contemporaneo. Il lavoro gravemente insufficiente di questa opera, si intravede fin da subito nella cut scene iniziale, in cui vengono inquadrate per un lungo periodo queste pitture rupestri fluorescenti, le quali lasciano già percepire la poca bontà del lavoro svolto. Non entreremo troppo nella trama per evitare spoiler agli amanti del thrash.
Il nostro orsacchiottone di gomma, con le sembianze di una scimmia, si ritrova per una spiacevole concatenazione di eventi ad essere l'unico superstite della sua specie sull'Isola del Teschio, dovendo dunque affrontare animali di ogni razza e dimensione per arrivare in cima alla catena alimentare dell'isola, anche qui purtroppo a seguito di ogni singolo boss sconfitto, non ci ritroveremo con una scena unica, ma anzi vi corrisponderà SEMPRE la stessa animazione, fino all'ultima in cui al termine di ciò partiranno i titoli di coda, per fortuna nessuna scena dopo di essi in pieno stile film Marvel.
I problemi potrebbero sembrare finiti qui, ma per essere i migliori Re, come ci insegna King Kong, dobbiamo abbattere ogni nemico. Quindi anche il level design ed il gameplay sono tra i peggiori mai visti. Per il 90% del tempo in cui non combatterete vi troverete a vagare senza meta all'interno delle mappe open world, che non solo sono state realizzate molto male in termini poligonali rendendo frustante il platforming, elemento cardine dell'avventura, ma esaltando la moltitudine di bug e animazioni degne della sala gessi del policlinico. Insomma il gioco di King Kong fa acqua da tutte le parti, non solo per i salti che richiedono di essere effettuati con gognometri sfasati, o i video dell'albero delle skill a 10 frame per secondo, ma ogni singolo aspetto dalla vicenda ci ha fatto ridere dal primo all'ultimo minuto di gioco.
L'opera di Dedalic entra di diritto nell'elenco dei giochi brutti di questo 2023, non solo per la quantità spaventosa di screen del volto di Smeagol che hanno provocato incubi alla maggior parte degli sventurati, ma anche per l'ingiusto tributo alla saga da cui avevano ottenuto la licenza. La storia si incentra, ovviamente su Gollum, personaggio importantissimo nella serie scritta da Tolkien, gli sviluppatori hanno dunque voluto tributare questo personaggio con un intero gioco, raccontando alcune parti inedite della sua vita.
Si parte dalla prigionia nelle terre di Mordor, dove Sauron tortura la mente del protagonista con indicibili supplizi ,per rintracciare l'unico anello del potere in mano a Bilbo Baggins. La durata del gioco si attesta su circa le 20 ore di gioco, ma qui già arriva il primo grande problema di questa produzione: molte missioni così come gli intermezzi sembrano essere messi all'interno del gioco per riempire vuoti di trama e allungare il brodo più del previsto.
Anche gli intermezzi tra le personalità del protagonista ci lasciano la sensazione di non aver sfruttato abbastanza uno dei personaggi più intriganti del panorama narrativo del signore degli anelli, una strutta a scelta multipla che si rivela pressochè troppo banale non creando una vera varietà di contenuti, infatti scegliere di far rispondere all'una o l'altra personalità potrebbe cambiare al massimo un paio di scene di intermezzo. Sempre sotto l'aspetto della personalità il passo falso viene fatto anche sulla caratterizzazione di due personaggi che dovrebbero essere quasi distinti tra loro, invece Smeagol è poco arrendevole mentre Gollum è reso poco convincente, creando così una sensazione neutra del tutto.
In sostanza il gioco del Signore degli anelli dedicato a Gollum sembra essere troppo arretrato in termini di gameplay e di grafica non permettendo minimamente al gioco di emergere e di essere quanto minimo giocabile, entrando di diritto nel nostro elenco dei peggiori giochi da scartare questo Natale.
Di giochi ispirati alla ormai celebre serie televisiva The Walking Dead, ne sono usciti a bizzeffe con i migliori titoli marchiati TellTale, i quali hanno sicuramente segnato un epoca di videogiocatori che hanno saputo innamorarsi dell'avvenutra grafica ispirata al mondo della serie tv, la quale è riuscita a far innamorare migliaia di persone di Clem e Lee per citare solo alcuni dei membri del superbo cast di personaggi creati per questa prima epica avventura che ha avuto diversi seguiti e riscosso il successo dovuto.
Ecco The Walking Dead Destinies calpesta tutto ciò. L'idea su cui si basa The Walking Dead: Destinies è molto semplice. Far rivivere ai fan alcuni dei punti cardine della trama della serie, dandovi però la possibilità di stravolgerla completamente compiendo scelte morali tra una battaglia e l'altra con zombie e altri sopravvissuti. Il gioco si caratterizza come un action in terza persona piuttosto basilare, con un lieve accenno di stealth brutto, un po' come trovavamo su Fallout 3, che in momenti specifici vi consentirà di decidere volontariamente e consapevolmente il destino del gruppo di protagonisti.
Gli elementi più disturbanti non li ritroviamo solo: in un gameplay pressochè inutile, gli zombie non impongono mai al giocatore di aguzzare l'ingegno e non sono neanche divertenti da uccidere, il level design sembra esser stato creato con un intelligenza artificiale poco intelligente, la quale pone il protagonista in un corridoio con una unica strada che ci porterà ad una stanza dove all'eliminazione dei nemici otterremo il completamento del tutto, neanche l'albero delle abilità più disturbante che abbiamo mai visto, centinaia di icone e descrizioni per caratterizzare un personaggio per poi scoprire che i vantaggi li avranno tutti uguali i membri del team; la cosa peggiore però che ci ha fatto strappare i capelli è scoprire che pur facendo determinate scelte morali, facendo morire certi personaggi, questi sarebbero tornati, qualcuno potrebbe dire "ah bello come morti viventi" no come veri e propri npc con ruoli chiave nelle cutscene.
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