Silent Hill - The Short Message è una grande sorpresa per tutti i fan del mondo survival horror e dei videogames.
Era il 1999 quando il primo Silent Hill esordì sugli scaffali dei negozi di videogiochi di tutto il mondo, tra cui l’Italia. Fin dalla sua uscita, il titolo riscosse un enorme successo presentandosi a critica e pubblico come un prodotto maturo e differente sia per le tematiche trattate che per il gameplay.
Capostipite insieme a Resident Evil del genere survival horror, con l’arrivo di Silent Hill 2, fortemente ispirato dalle atmosfere dei film di David Lynch, dal romanzo Delitto e Castigo di Fedor Dostoevskij e dall’arte di Francis Bacon, il mondo videoludico, già reduce dai Metal Gear Solid di Hideo Kojima, del Max Payne di Sam Lake inizia a comprendere sempre di più le potenzialità del media cinematografico nel gaming. A distanza di 12 anni da Downpour, ultimo capitolo della saga dedicata a Silent Hill, arriva The Short Message un nuovo capitolo inedito e disponibile gratuitamente su PSN dopo l’uscita allo State of Play 2024.
È risaputo che l’adolescenza è una delle fasi più delicate dell’esistenza umana, specialmente se in quel periodo a lasciarci, è una persona cara. Il lutto è già un’esperienza di per sé complessa da elaborare, maggiormente se a mancare è un amico spirato per motivazioni legate ad un suicidio. Ed è questo il caso presentato in Silent Hill - The Short Message, nuova prova di casa Konami ben amalgamata con i tempi odierni.
“I veri mostri sono le persone” come precedentemente accaduto in SH2, manifestazioni della psiche del protagonista James Sunderland e dei suoi tormenti, qui presentati sotto forma di bullismo, autolesionismo, peso del giudizio altrui, violenze fisiche e psicologiche nella figura di Anita, una giovane adolescente presa di mira dai compagni di scuola, affetta da depressione e in cerca di risposte per la morte della migliore amica Maya.
Il gioco si svolge in seguito la pandemia Covid-19 all’interno di una struttura periferica abbandonata della fittizia Kettenstadt in Germania, una città come tante, senza sbocchi lavorativi, di divertimento o speranze per giovani e adulti.
La ragazza si addentra all’interno del complesso alla ricerca dell’amica dopo aver ricevuto strani sms sulla sua messaggistica istantanea, ma ciò che trova in realtà è un otherworld oscuro, con una misteriosa creatura da seminare. Ad ogni morte, Anita si risveglierà al checkpoint precedente come in un loop senza fine, una tecnica che aumenta ulteriormente i momenti di frustrazione ed ansia creati ad hoc nel gioco. Stessa dinamica accaduta nell’action/sci-fi Edge of Tomorrow con Tom Cruise ed Emily Blunt. Il mostro è stato creato dal celebre designer Masahiro Ito direttamente dall’ex Team Silent e la colonna sonora è cura nuovamente di Akira Yamaoka, compositore di quasi tutte le colonne sonore del franchise.
Due ragazze comuni Anita e Maya, unite dall’amore per l’arte, per la musica, dall’affetto reciproco l’uno per l’altra e dalle sfide quotidiane con il mondo circostante. Come spesso accade, ad andarsene è proprio quella persona creativa, motivante, apparentemente allegra, ma che dentro di sé porta il peso di tanti, troppi pensieri e che potrebbero essere estirpati alla radice parlando, aprendosi agli altri, confidandosi e attuando percorsi di psicoterapici e cognitivo- comportamentali.
Ed è questo il messaggio diretto ed indiretto più volte evidenziato dagli sviluppatori e dalla software house Konami: comprendere che è vero, su questa Terra ci sono tante persone marce, ma altrettante buone, pronte ad aiutare. E per vedere dei cambiamenti, bisogna innanzitutto cambiare la nostra percezione, il filtro con cui osserviamo il mondo circostante.
Giovanni Allevi, nel suo commovente discorso al celebre di Sanremo ha riassunto perfettamente questo concetto:
“Bisogna abbandonare il giudizio degli altri se si vuol star bene, fidarsi della propria famiglia, dalle persone che tengono a noi e lasciare andare”.
Lasciare andare per l’appunto, come nel caso di Anita, vittima di bodyshaming, insulti, critiche, diffamazioni e satura ormai di vivere una vita amara, senza soddisfazioni e vie d’uscita. Ma invece una via d’uscita c’è: ignorare i detrattori, le malelingue e proseguire il proprio percorso focalizzandosi sulle proprie passioni, nel coltivare rapporti positivi, valorizzanti e che accrescano anziché depotenziare.
Come per quasi tutti i precedenti capitoli, l’anima del gameplay non è uccidere, sparare, accoltellare, bensì giungere ad una consapevolezza interiore nascosta all’interno della propria psiche, stagnante e con la necessità propulsiva di emergere.
In Silent Hill - The Short Message non è possibile colpire il nemico o rapportarsi in alcun modo con la creatura presente nel gioco, se non per morire per mano sua. Per molteplici aspetti, lo stile richiama fortemente Shattered Memories, uscito nel 2009 per PSP e PS2, basato totalmente su esplorazione e fuga: un sistema survival horror fortemente ansiogeno, claustrofobico e molto vicino al concetto di “sopravvivenza” tanto amato dai fan del genere. Interessante come già all’epoca si fosse approcciato al mondo della psicoterapia, coinvolgendo tra i personaggi un terapeuta pronto ad assistere ed ascoltare il protagonista Harry Mason.
In conclusione, questa nuova prova di Konami dalla durata breve di 2 ore, funge da ottimo assaggio per i futuri titoli in arrivo tra cui Silent Hill f (al momento ancora avvolto da un grande alone di mistero), Silent Hill – Townfall e il remake di Silent Hill 2, anche se di quest’ultimo, il trailer presentato allo State of Play 2024 ha ricevuto più critiche che consensi.
Dopo l'evento Silent Hill - Transmission trasmesso su YouTube lo scorso anno sul canale ufficiale Konami, sono arrivate un sacco di interessanti novità, tra queste il remake di Silent Hill 2 sviluppato dalla software house polacca Bloober Team, la serie Ascension prodotta da J.J. Abrams, il sopracitato The Short Message, Silent Hill f, un progetto misterioso e di cui è stato presentato soltanto un primo trailer e un nuovo live action diretto dal regista del primo film Christopher Gans intitolato "Return to Silent Hill", ispirato alle vicende di SH2. Scelti gli attori protagonisti del lungometraggio: James Sunderland è interpretato da Jeremy Irvine (War Horse, Treadstone) e Maria è Hannah Emily Anderson (Jigsaw)
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