In Svizzera è morta la prima donna con Sarco, un macchinario creato per l'eutanasia, una tematica molto discussa anche nei videogiochi come Life is Strange.
L’eutanasia e il suicidio assistito sono argomenti che dividono l’opinione pubblica da anni. Temi delicati che toccano profondamente la libertà di scelta individuale e i limiti etici della scienza medica. Negli ultimi giorni, questi temi hanno trovato una nuova eco mediatica a seguito degli arresti avvenuti in Svizzera, legati all'utilizzo della capsula del suicidio, nota come Sarco (nome derivato dalla parole "sarcofago"). Questa tecnologia volta all'eutanasia, è stata creata per permettere a chi desidera mettere fine alla propria vita di farlo in maniera autonoma e non farmacologica. Nel mondo dei videogiochi, anche titoli famosi come Life is Strange hanno affrontato il delicato tema dell'eutanasia, invitando i giocatori a riflettere su scelte che mettono il gamer in primo piano, sviluppando l'empatia e la difficoltà di queste scelte.
Nel nord della Svizzera, nella regione di Schaffhausen, si è verificato il primo caso di morte assistita attraverso Sarco, una macchina a forma di sarcofago che permette alle persone di morire per ipossia, ovvero una grave mancanza di ossigeno, causata dall'inalazione di azoto puro. Martedì, la polizia ha arrestato diverse persone coinvolte nell'assistenza al suicidio della donna di 64 anni che ha utilizzato il dispositivo. Le autorità hanno confermato che la donna, affetta da una malattia grave, si trovava nel bosco vicino a Merishausen per porre fine alla propria vita in modo pacifico e volontario, premendo un pulsante che avrebbe attivato il meccanismo di Sarco.
Sarco, creato nei Paesi Bassi e promosso dall'organizzazione svizzera The Last Resort e da Exit International, è un dispositivo pensato per “de-medicalizzare” la morte. A differenza delle procedure di morte assistita legali in Svizzera, che richiedono il coinvolgimento di personale medico e l’utilizzo di farmaci, Sarco offre un metodo autonomo per porre fine alla propria vita, senza l'intervento diretto di medici. Questa macchina è stata progettata per garantire una morte elettiva e pacifica, utilizzando una tecnologia che può essere addirittura stampata in 3D e trasportata con facilità.
Le reazioni alla morte della donna sono state contrastanti. Da un lato, Philip Nitschke, direttore di Exit International e uno dei principali promotori di Sarco, ha espresso soddisfazione per il corretto funzionamento del dispositivo, definendo l'evento un successo dal punto di vista della libertà di scelta nel fine vita. Dall'altro lato, le autorità svizzere hanno sottolineato che l’utilizzo di Sarco non è legale nel paese e che l'azoto non è considerato un metodo sicuro e conforme alle leggi vigenti. Anche la ministra della Salute svizzera, Elisabeth Baume-Schneider, ha confermato che non è prevista una legalizzazione di questa tecnologia.
Questo evento solleva questioni profonde sulla regolamentazione dell'eutanasia e del suicidio assistito. In Svizzera, il suicidio assistito è legale, ma solo a patto che la persona agisca in modo completamente autonomo e senza pressioni esterne. L’eutanasia, invece, non è consentita. La differenza tra questi due termini è cruciale: nel suicidio assistito, la persona compie l’atto finale da sola, mentre nell’eutanasia un medico somministra il farmaco letale. Sarco rappresenta una via di mezzo, rimuovendo del tutto l'intervento medico, ma il suo status legale rimane ancora controverso.
Il tema dell'eutanasia non è estraneo al mondo dell'intrattenimento, e in particolare, alcuni videogiochi hanno esplorato questi dilemmi morali con profondità. Tra i più conosciuti non possiamo non tirare in ballo Life is Strange, una serie episodica di avventure interattive sviluppata da Dontnod Entertainment. Il titolo ha affrontato il tema in modo significativo nel quarto capitolo del primo gioco, intitolato "Dark Room".
In Life is Strange, il giocatore segue la storia di Max Caulfield, una giovane fotografa che scopre di avere il potere di tornare indietro nel tempo. L'elemento sovrannaturale della trama si intreccia con scelte morali e tematiche realistiche, portando il giocatore a prendere decisioni che influenzano il corso della narrazione. Uno dei momenti più potenti e controversi del gioco si verifica proprio nel quarto episodio, quando Max si trova di fronte a una scelta che coinvolge l'eutanasia.
La scelta riguarda Chloe Price, la migliore amica di Max, che in questa linea temporale alternativa è rimasta paralizzata a causa di un incidente. Chloe, ormai affetta da una malattia terminale, chiede a Max di aiutarla a porre fine alla sua vita. Il giocatore si trova così di fronte a una delle decisioni più difficili del gioco: accettare la richiesta di Chloe e aiutarla a morire, oppure rifiutare e lasciarla vivere con il dolore.
Questa sequenza solleva questioni profonde su cosa significhi veramente rispettare la volontà di una persona amata, soprattutto quando si tratta di fine vita. Life is Strange non offre una risposta facile, ma piuttosto invita il giocatore a confrontarsi con il peso delle proprie scelte, con un finale che lascia ampio spazio alla riflessione.
Uno degli elementi chiave che ha reso questa sequenza di Life is Strange così impattante è il modo in cui la storia si concentra sulla relazione tra Max e Chloe. Il giocatore si ritrova in empatia con i personaggi con cui ha trascorso molti momenti emotivamente intensi, costruendo un legame profondo. Quando Chloe esprime il desiderio di morire, non è solo una scelta impersonale, ma un atto carico di significato emotivo.
Il gioco, in questo senso, non si limita a fornire una semplice decisione binaria, ma spinge il giocatore a considerare il contesto, l’empatia e il rispetto per le volontà altrui.
Il tema dell'eutanasia trattato in Life is Strange non è solo un espediente narrativo, ma un riflesso dei dibattiti reali che si svolgono nel mondo moderno. Molte persone si trovano a confrontarsi con decisioni simili nella vita reale, in particolare coloro che affrontano malattie terminali o condizioni mediche che limitano fortemente la qualità della vita. Il gioco solleva domande importanti sul diritto di scegliere il proprio destino e su come le leggi e la società debbano regolamentare queste scelte.
La sequenza con Chloe in Life is Strange risuona con forza perché affronta la questione in maniera onesta e senza superficialità, offrendo ai giocatori un'esperienza immersiva che va oltre il semplice intrattenimento, arrivando a toccare corde emotive e morali molto profonde.
La vicenda della capsula del suicidio Sarco e il suo utilizzo nella morte assistita solleva interrogativi importanti sul fine vita e sulla libertà individuale. Allo stesso modo, il medium dei videogiochi, con titoli come Life is Strange, offre uno spazio per esplorare queste tematiche in modo interattivo e riflessivo. In un mondo dove le tecnologie e le possibilità per decidere il proprio destino evolvono rapidamente, sia Sarco che Life is Strange ci invitano a riflettere su cosa significhi realmente avere il controllo del proprio futuro e delle proprie scelte di vita.
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