Vuoi diventare imbattibile nei videogame? Hai bisogno di un super potere

Il segreto è racchiuso in uno dei nostri 5 sensi, a dimostrarlo è un nuovo studio del Trinity College

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CREDITI: Dreamstime

A tutti noi è capitato di sognare di diventare dei campioni, dello sport in senso classico magari o anche nei videogame. Eppure a volte, nonostante il talento e l’impegno, non otteniamo il risultato sognato. Oggi sappiamo il perché. A svelarlo, ci ha pensato il Trinity College di Dublino che, grazie ad uno studio, ha identificato l’ingrediente segreto dei campioni.

Da Jannik Sinner a Verstappen, ecco il super potere dei campioni

Lo sport e il mondo dei videogame hanno almeno una caratteristica in comune - molte di più ma ci concentriamo su quella più evidente - la velocità. Velocità di risposta, velocità di pensiero e, soprattutto velocità di visione. È questo infatti, secondo quanto emerso da uno studio del Trinity College, il vero super potere dei campioni dello sport come Sinner e dei videogame: la super vista. Ma cosa vuol dire esattamente? I ricercatori hanno spiegato che la velocità con cui i nostri occhi registrano la realtà che ci circonda, la cosiddetta risoluzione temporale, segue la stessa dinamica di un computer che deve costantemente aggiornare lo schermo. I ricercatori del Trinity hanno quindi deciso di mettere alla prova e analizzare più a fondo questa capacità per stabilirne fluttuazioni e variazioni.

Lo studio del Trinity College

Per realizzare lo studio, gli scienziati del Trinity College hanno sottoposto 80 volontari a dei test di percezione visiva per stabilire la frequenza massima di percezione dei flash di una luce intermittente. Il test ha stabilito che, se il pulsare della luce è più veloce della risoluzione temporale del soggetto, il fascio di luce viene percepito come continuo e non intermittente.

 

"Abbiamo riscontrato una differenza massima tra i partecipanti di circa 30 Hz nelle soglie di fusione dello sfarfallio e abbiamo stimato un intervallo di previsione del 95% di 21 Hz. Abbiamo utilizzato modelli a effetti casuali per confrontare la varianza tra e all'interno dei partecipanti e abbiamo scoperto che circa l'80% della varianza era dovuta a differenze tra individui e circa il 10% della varianza proveniva da differenze intra-individuali nell'arco di tre sessioni".

 

Esistono delle circostanze che possono influire negativamente sulla nostra velocità di percezione visiva come lo stress psico-fisico, la mancanza di ossigeno ma, nonostante queste variabili, i risultati dello studio dimostrano che ci sono persone con una vista effettivamente super veloce, in grado di percepire lo sfarfallio della luce anche in caso di intermittenze che superano le sessanta volte al secondo.

 

"Sarebbe quindi interessante esplorare come la variazione individuale nella risoluzione temporale visiva negli esseri umani possa tradursi in percezione e comportamento in scenari del mondo reale, in particolare quelli che richiedono percezione e azione ad alta velocità, come prestazioni atletiche o giochi competitivi".

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