La serializzazione dei videogiochi è davvero un problema?
Nell'universo dei videogiochi, i sequel hanno sempre rappresentato una parte significativa del panorama videoludico. Da Super Mario Bros a Call of Duty, i giocatori hanno visto nascere e evolversi numerose saghe, ognuna con il proprio seguito. Tuttavia, la domanda che molti si pongono è se i sequel siano davvero un bene o un male per l'industria dei videogiochi.
Penso sia naturale, ma quando un videogioco ci piace molto, vorremmo che non finisse mai.
Questa sensazione, per noi amanti dei videogiochi, nel tempo si è trasformata completamente in quello che potrebbe definirsi l'esatto opposto:
Mentre prima aspettavamo con ansia l'annuncio di un nuovo capitolo della nostra saga preferita per scoprire cosa sarebbe successo e quali nuove avventure avrebbero affrontato i nostri eroi preferiti, adesso ci ritroviamo a sperare e pregare che ogni nuovo capitolo della serie non rovini il ricordo dei giochi precedenti, preferendo quasi di vedere un ultimo capitolo conclusivo piuttosto che l'ennesimo tassello di un puzzle terminato ormai da tempo.
Ma come siamo arrivati a questo?
Uno dei principali vantaggi dei sequel è la comfort zone che offrono ai giocatori.
Ritrovare personaggi, ambientazioni e meccaniche di gioco familiari può creare un senso di sicurezza e appartenenza. I fan di lunga data spesso apprezzano la possibilità di immergersi in un mondo già conosciuto, sentendosi a casa con un nuovo capitolo della loro saga preferita. Questo può essere un elemento positivo per l'industria, poiché consolida la base di giocatori fedeli.
Contrariamente alla percezione comune, molti sequel portano con sé un notevole grado di innovazione. Gli sviluppatori, partendo da una base consolidata, hanno l'opportunità di sperimentare e migliorare. Questo è il caso di innumerevoli sequel che abbiamo avuto la possibilità di provare negli ultimi anni; per fare un nome, l'ultimo Super Mario Bros Wonder è stato adorato sia dai fan che dalla critica. Nonostante la formula rimanesse sempre la stessa, gli sviluppatori hanno avuto la possibilità di lavorare su delle fondamenta molto solide, aggiungendo nuove meccaniche che hanno reso questo titolo un sequel di successo.
Nonostante i vantaggi, i sequel possono cadere nella trappola della ripetitività. Troppo spesso, alcune saghe rischiano di offrire solo una versione aggiornata del titolo precedente, mancando l'opportunità di sorprendere i giocatori. Questo può portare alla stanchezza da franchise e alla perdita di interesse da parte dei giocatori che cercano nuove esperienze stimolanti. D'altro canto è giusto cercare di rinnovare i propri giochi con nuove meccaniche e proposte, ma non se questi cambiamenti stravolgono totalmente la natura del gioco, un esempio lampante furono i titoli Pokémon Sole e Luna, che hanno rimosso a secco le sfide delle palestre sostituendole con un molto più anonimo giro delle isole.
La chiave per un sequel di successo risiede nell'equilibrio tra nostalgia e innovazione. I giocatori vogliono rivivere le emozioni del passato, ma desiderano anche essere sorpresi e intrattenuti da nuovi elementi. Gli sviluppatori devono quindi trovare un modo per mantenere l'essenza del gioco originale, ma al contempo introdurre novità che rendano il titolo interessante anche per chi ha già vissuto le precedenti avventure.
Dal punto di vista economico, i sequel possono rappresentare una scelta sicura per gli sviluppatori.
La presenza di un pubblico consolidato può garantire vendite più elevate sin dall'inizio, facilitando il recupero degli investimenti. Tuttavia, questa sicurezza economica potrebbe scoraggiare gli sviluppatori dall'esplorare nuove idee, limitando la diversità e l'originalità nel mondo dei videogiochi.
Per fare un esempio molto attuale, sono in tantissimi ad aver criticato la scelta di Naughty Dog di realizzare una versione remastered di The Last of Us parte 2, uno dei sequel più amati degli ultimi anni che è riuscito a prendere i punti forti del primo titolo e migliorarli notevolmente. Tuttavia la scelta di realizzare questa remastered ad inizio 2024 è stata vista solo come una mossa fatta per "spremere fino all'ultima goccia" quello che il titolo poteva offrire.
Come detto, non tutti i sequel sono una scelta facile per guadagnare soldi senza impegnarsi troppo, anzi sono moltissimi i titoli che sono riusciti ad eguagliare, se non superare la bellezza del titolo originale.
Oltre al caso già menzionato di The Last of Us parte 2, un'altra saga che per i motivi sopra menzionati continua ad essere tra le più amate di sempre è quella di The Legend of Zelda, che ormai sono decenni che continua a far innamorare giocatori alle sue meccaniche sempre diverse e alla sua storia interessantissima. Ogni nuovo titolo di Zelda, non è mai forzato ed è sempre accolto con amore e gioia dall'intera community.
Dato di fatto che sia Breath of the Wild, sia Tears of the Kingdom siano stati candidati, ed uno ha anche vinto, il premio di GOTY.
In questo caso, visto quello che sta accadendo con il Remake di Final Fantasy 7, potrebbero esserci pareri contrastanti, ma è un dato di fatto che questa sia tra le saghe più amate della storia dei videogiochi e che ogni titolo sia come un regalo all'enorme fanbase che questo gioco si porta.
The Elder Scrolls V, conosciuto da tutti come Skyrim è stato, e per molti è ancora, uno dei videogiochi più belli ed amati della storia. Infatti sono ormai 10 anni che Bethesda ha annunciato il suo sequel con un teaser, che moltissimi fan vedono solo come un ricordo lontano che forse non diventerà mai realtà.
Fatto sta che Skyrim ha segnato il mondo dei videogiochi come pochi altri titoli nella storia, sia nel bene che nel male, guadagnandosi di fatto il titolo di sequel più amato della storia dei videogiochi.
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