Hideo Kojima dice no ai kolossal: il film di Death Stranding sarà un progetto "intimo"

Hideo Kojima, già al lavoro per alcuni progetti, ha detto no ai kolossal per il film di Death Stranding, preferendo qualcosa di più intimo.

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CREDITI: Dreamstime

Hideo Kojima, celebre autore e regista videoludico, ha rivelato che sta lavorando a diverse iniziative legate al mondo dei videogiochi, come il tanto atteso Death Stranding 2 e il misterioso Physint. Tuttavia, uno dei progetti più affascinanti in cui è coinvolto riguarda l’adattamento cinematografico del suo primo Death Stranding, annunciato due anni fa in collaborazione con lo studio A24. Per quanto ci sia un grande interesse da parte di grandi case di produzione cinematografica, Kojima ha fatto una scelta controcorrente: ha rifiutato budget faraonici per concentrarsi su una pellicola dal tono più intimo e contenuto.

Il pensiero di Hideo Kojima sul film di Death Stranding

Nel corso di un’intervista con Famitsu, Kojima ha spiegato che pur essendo molto legato a Death Stranding, non intende dirigere il film da solo. Anzi, preferisce lavorare a stretto contatto con il produttore per delineare insieme i dettagli della storia. Infatti la leggenda dei videogiochi ha declinato molte delle offerte che ha ricevuto, nonostante i grandi budget proposti, e ha preferito puntare verso qualcosa di più "intimo". 

"Non volevo creare qualcosa di troppo spettacolare," 

Ha spiegato Kojima. Invece, ha scelto A24, uno studio noto per i suoi film di alta qualità, specialmente nel genere horror d’autore, per dar vita a un progetto più modesto ma artisticamente ambizioso.

 

 

La decisione di Kojima riflette la sua volontà di fare qualcosa di diverso rispetto ai tradizionali blockbuster. Nonostante il mondo di Death Stranding presenti scenari epici e creature imponenti, come le CA (Creature Arenate) e le enormi "voragini" che segnano il paesaggio, l’obiettivo è quello di trasmettere una storia più personale e meno dipendente da effetti visivi su larga scala.

Perché A24?

Kojima ha dichiarato di aver scelto A24 non solo per l'eccellenza delle sue produzioni, ma anche per un particolare "segno del destino": il suo compleanno cade il 24 agosto, un numero che ha sempre avuto un significato speciale per lui. A24, con film come Hereditary e The Lighthouse, si è costruita una reputazione solida nell’industria cinematografica, realizzando pellicole innovative con budget relativamente contenuti. Kojima sembra voler replicare questa formula anche con Death Stranding, puntando su una narrazione potente piuttosto che su un'esplosione di effetti speciali.

 

L'universo di Death Stranding

Death Stranding, pubblicato nel 2019, è un videogioco d’azione sviluppato da Kojima Productions che ha ridefinito il concetto di open world. Ambientato in un futuro distopico, il gioco narra le vicende di Sam Porter Bridges (interpretato da Norman Reedus), un corriere incaricato di riconnettere le città degli Stati Uniti dopo un evento catastrofico chiamato "Death Stranding". Il titolo si distingue per le sue tematiche di isolamento, connessione umana e per l’innovativo gameplay che richiede ai giocatori di attraversare territori ostili, costruire infrastrutture e aiutarsi reciprocamente.

 

 

Un elemento chiave del gioco è la presenza delle CA, misteriose creature soprannaturali, e delle voragini (chiamate crateri), che appaiono a seguito di esplosioni devastanti. Questi elementi offrono grandi possibilità visive, ma con un budget ridotto, resta da vedere come verranno trasposti sul grande schermo senza perdere la loro imponenza.


L’obiettivo di Kojima con il film di Death Stranding sembra essere quello di esplorare il mondo creato nel videogioco con un approccio più riflessivo, simile a quello che A24 ha adottato nei suoi film. Il videogioco, del resto, è già di per sé una fusione tra cinema e videogiochi, con lunghe cutscenes e una narrazione che mette al centro le emozioni e la psicologia dei personaggi.


Il film di Death Stranding è ancora in fase di pre-produzione, ma la direzione che Kojima e A24 sembrano voler prendere è chiara: un progetto intimo, lontano dai kolossal di Hollywood, ma con un impatto emotivo forte e una narrazione che colpirà nel profondo. Sia che siate fan del videogioco o meno, questo film promette di essere un’esperienza unica, proprio come il gioco da cui è tratto.

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