La decisione, difficile, presa da parte dell'azienda ha fatto il giro del mondo in pochi minuti. Di seguito tutte le informazioni a riguardo.
Negli ultimi tempi, il nostro approccio alla comunicazione ha subito una trasformazione radicale, influenzando inevitabilmente anche la modalità di presentare i videogiochi alle community.
I publisher preferiscono organizzare da se eventi online-offline per offrire un contatto diretto maggiore alla loro fan base, ma questo non è sempre un bene.
Emergenti piattaforme hanno guadagnato notorietà, mentre messaggi sempre più rapidi e sintetici hanno preso il posto di analisi approfondite e prolisse condotte da organizzazioni come Entertainment Software Association, che fino a pochi giorni fa gestiva una delle fiere più interessanti del settore la E3.
La conclusione definitiva dell'E3, che una volta era il principale palcoscenico per i videogiochi, rappresenta verosimilmente la fine di un'epoca, lasciando spazio all'ascesa di una nuova con nuovi volti.
"Dopo più di due decenni in cui un evento che è servito da vetrina centrale per l'industria dei videogiochi statunitense e globale ha ospitato annunci e presentazioni di ogni tipo", Entertainment Software Association (ESA) ha deciso di chiudere l'E3, ha affermato Stanley Pierre-Louis, presidente e CEO dell'associazione di categoria senza scopo di lucro che rappresenta gli interessi dell'industria dei videogiochi negli Stati Uniti.
Una combinazione di nuovi concorrenti, il crescente disinteresse da parte dei principali produttori di console e videogiochi, la mutazione delle abitudini del pubblico e la pandemia sono tra i fattori che hanno siglato il destino dell'E3, mettendo fine ad anni di tentativi per provare a rianimare le aspettative sulla fiera internazionale.
L'evento vanta una lunga storia, iniziata nel 1995, ed è stato per molto tempo uno dei momenti più attesi dagli appassionati di videogiochi in tutto il globo.
Tuttavia, nel corso degli anni, la natura dell'E3 ha subito diverse metamorfosi, a causa di alcune aziende che preferiscono organizzare eventi autonomi per presentare le loro novità, e riducendo così la partecipazione all'E3 stesso.
“Sappiamo che l’intero settore, sia i giocatori che i creatori, hanno molta passione per l’E3, e condividiamo questa passione" - afferma ancora Pierre-Louis - “Sappiamo che è difficile dire addio a un evento così amato, ma è la cosa giusta da fare date le nuove opportunità che il nostro settore ha di raggiungere fan e partner”.
La fiera videoludica negli anni si è tenuta in diverse località nel corso degli anni, con il Los Angeles Convention Center che ha fatto da sede principale.
Tuttavia, nel 2020, a causa della pandemia di COVID-19, l'E3 è stato cancellato, mentre nel 2021 l'evento è stato condotto in modalità virtuale.
Le edizioni del 2022 e 2023 sono anch'esse state annullate probabilmente queste già con l’intenzione di chiudere definitivamente questa attività di ESA. Fortunatamente questo non implica che gli eventi di settore in presenza siano completamente scomparsi.
Oltre ad eventi "monomarca" organizzati dalle varie case di produzione, stanno guadagnando sempre più importanza i The Game Awards, paragonabili agli Oscar o ai Golden Globe dei videogiochi, e il Summer Game Fest, un festival nato solo pochi anni fa e ideato, ironicamente, da uno dei veterani dell'organizzazione dell'E3.
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