Si sta parlando sempre più spesso di un possibile inserimento di inserzioni pubblicitarie nel settore videoludico. Si tratta di un’opportunità utile o di un potenziale rischio?
Electronic Arts, lo sviluppatore della maggior parte dei giochi sportivi sul mercato, da Battlefield a Mass Effect fino a molti altri grandi franchise, sta valutando la possibilità di inserire annunci pubblicitari all'interno dei suoi videogiochi come ulteriore fonte di guadagno. Non è la prima volta che l'azienda lo fa, ma visto il pessimo risultato ottenuto in passato, molti utenti sono a dir poco sorpresi che EA ci stia ancora pensando.
La notizia è emersa dalla conferenza stampa della società del 7 maggio, durante la quale è stato chiesto all'amministratore delegato di EA Andrew Wilson se l'inserimento dinamico di annunci pubblicitari nei giochi AAA fosse una possibile fonte di flusso di cassa per l'azienda.
Wilson ha risposto che EA vede la pubblicità come un possibile “significativo motore di crescita”, ma che questa deve essere “ponderata”. La sua dichiarazione completa sull'argomento è la seguente:
“Credo che sia ancora presto parlare di questo argomento. Nel corso della nostra storia abbiamo cercato di essere molto attenti alla pubblicità nel contesto delle nostre esperienze di gioco. Ma ancora una volta, se pensiamo ai molti, molti miliardi di ore trascorse a giocare, creare, guardare e connettersi, e se la maggior parte di questo impegno avviene al di fuori di un'esperienza di gioco tradizionale, ci aspettiamo che la pubblicità abbia l'opportunità di essere un significativo motore di crescita per noi”
L'amministratore delegato della società statunitense ha così concluso, sottolineando l'importanza di un'introduzione calibrata della pubblicità:
"Ci penseremo molto bene, ma in questo momento abbiamo dei team interni all'azienda che stanno studiando come realizzare delle implementazioni molto ponderate all'interno delle nostre esperienze di gioco. Ma soprattutto, mentre iniziamo a costruire comunità e a sfruttarne la potenza oltre i confini dei nostri giochi, come pensiamo alla pubblicità come motore di crescita in questo tipo di esperienze?"
L’argomento delle inserzioni pubblicitarie, all'interno degli stessi videogiochi, è stato in parte già esplorato e messo in campo, anche se, ancora, in maniera assolutamente contenuta. Si pensi, su tutti, a come la stessa Microsoft stia puntando sempre di più verso le pubblicità interne al sistema operativo del computer. Dopo l'introduzione delle inserzioni nel menù Start, la pubblicità di Xbox Game Pass anche è arrivata anche nel menù delle impostazioni di Windows 11.
Si tratta di un’inserzione che potrebbe servire per attirare utenti che ancora non l'hanno provato ma, al contempo, potrebbe essere inutile per coloro che invece non giocano. La stessa azienda multinazionale statunitense ha infatti sottolineato che la segnalazione di Game Pass sarà visibile solo se l'utente gioca attivamente videogiochi su PC.
Il progressivo e recente inserimento delle pubblicità all’interno del mondo dell’intrattenimento è una riflessione che non riguarda soltanto i videogiochi. Basti anche solo pensare, infatti, al caso Prime Video. Come molti avranno notato, l’OTT di Amazon ha recentemente aumentato il quantitativo di pubblicità che il suo servizio in streaming, massimizzando i ricavi ma anche sfruttando l’unicità della propria piattaforma. In ogni caso - ovviamente - tutta la pubblicità su Prime Video può essere rimossa pagando un abbonamento maggiorato di 1,99 euro al mese.
Sicuramente controverso, il tema delle pubblicità è in grado di aprire lunghi dibattiti interessanti. In un certo senso - come per l’IA, seppur in maniera differente - un utilizzo calibrato delle pubblicità potrebbe rivelarsi un'opportunità utile. Al contempo, però, potrebbe anche rivelarsi un’arma a doppio taglio.
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