Carlo Verdone non è contento delle condizioni della sua città natale, Roma che splende nella storia come nei videogiochi che la rappresentano.
Carlo Verdone, uno dei più amati e prolifici registi e attori italiani, ha recentemente espresso la sua preoccupazione su due temi scottanti: l'impatto dell'intelligenza artificiale sul mondo del cinema e le difficoltà quotidiane di vivere a Roma, sua città natale tanto amata. Durante il Giffoni Film Festival e in un'intervista al Fatto Quotidiano, Verdone ha parlato apertamente dei problemi che attanagliano la sua città e delle minacce che la tecnologia emergente rappresenta per l'arte cinematografica a cui lui è tanto devoto.
Al Giffoni Film Festival, Carlo Verdone ha presentato la seconda stagione della sua serie "Vita da Carlo" e ha colto l'occasione per esprimere il suo sostegno agli attori e sceneggiatori americani in sciopero contro l'uso dell'intelligenza artificiale (IA) nel cinema. La paura principale è che l'Intelligenza Artificiale possa sostituire il lavoro umano, eliminando la componente emotiva e creativa che caratterizza l'arte.
"Con l’intelligenza artificiale il nostro lavoro finisce, e così muore l’arte, il cinema, le serie. È una paraculata"
Ha detto Verdone, sottolineando come gli algoritmi non possano replicare la profondità e l'emozione che gli sceneggiatori mettono nelle loro opere. Ha definito il potenziale uso dell'IA per ringiovanire attori o scrivere finali di film come una minaccia mortale per il cinema d'autore e tutto ciò che rappresenta.
Verdone ha mostrato un forte sostegno ai colleghi americani e inglesi in sciopero, dichiarandosi "pienamente d’accordo con lo sciopero". Ha spiegato che questo movimento è di fondamentale importanza per mettere subito dei limiti all'uso dell'IA nella cinematografia, proteggendo così il futuro dell'industria delle pellicole. Per Verdone, il rischio è che l'arte cinematografica venga sostituita da una versione fredda e priva di anima, dove le decisioni creative sono dettate da algoritmi piuttosto che dalla fantasia e dall'ingegno degli esseri umani.
“Se arriveremo al punto in cui l'intelligenza artificiale farà ritornare Carlo Verdone a quando aveva 38 anni e faceva le cose... e mi mettono su un film così, comprando la mia immagine, io non accetterei mai. L'intelligenza artificiale è la morte del cinema d'autore”.
Carlo Verdone sembra incorruttibile nei confronti dell'IA, che fa passi da gigante in tutti gli ambiti, come anche nel mondo dei videogiochi. L'attore ha dimostrato la sua fermezza dicendo che non basterebbe il denaro a comprare la sua immagine e riutilizzarla attraverso algoritmi complessi nella realizzazione di film e serie TV, in quanto mancherebbe la componente umana, "l'anima" in queste creazioni.
In una recente intervista al Fatto Quotidiano, Verdone ha espresso il suo disappunto per lo stato attuale di Roma, descrivendo la città come "invivibile". Ha menzionato i cantieri senza fine, la sporcizia e i borseggi come i principali problemi che rendono difficile la vita quotidiana.
"Non ne posso più. Ci penso davvero, due o tre volte a settimana: famme scappa' via"
Verdone ha parlato anche del rogo a Monte Mario e del caos che ne è seguito, evidenziando come i cantieri e le chiusure stradali rendano difficile muoversi in città. Ha criticato il sistema burocratico che rallenta i lavori pubblici e ha espresso preoccupazione per la preparazione della città al Giubileo del 2025.
Il regista ha anche sollevato il problema della sporcizia e della mancanza di gabinetti pubblici, evidenziando come questo contribuisca al degrado urbano. Ha raccontato episodi di persone che usano gli angoli delle strade come gabinetti, una situazione che definisce indecorosa. Verdone ha sottolineato che il problema è sia una questione di senso civico che di mancanza di strutture adeguate, chiedendo all'amministrazione di installare più vespasiani per affrontare il problema.
Successivamente all'intervista, Verdone ha telefonato al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per chiarire le sue dichiarazioni e discutere dei problemi della città. La conversazione è stata descritta come "cordiale ed amichevole", con Verdone che ha espresso stima per il sindaco ma ha anche sottolineato la necessità di affrontare problemi "atavici". Gualtieri ha condiviso con Verdone gli interventi in corso per migliorare il decoro urbano, inclusa la realizzazione di 120 bagni pubblici, una misura accolta positivamente dall'attore.
Nonostante le difficoltà che incontra ora la capitale, Roma è sempre stata ammirata anche dagli sviluppatori dei videogiochi che hanno deciso di ambientarci i loro titoli. Andiamo a scoprirne alcuni:
Carlo Verdone, con la sua caratteristica franchezza e passione, ha messo in luce due grandi problemi: uno riguardante la sua amata casa e l'altra che riguarda la sua passione più grande, il cinema. Le sue parole riflettono la preoccupazione di un artista che vede minacciato il futuro della sua professione e l'amore di un cittadino deluso dalle condizioni della sua città. Tuttavia, Verdone non si limita alla critica, ma cerca il dialogo e propone soluzioni, dimostrando ancora una volta il suo impegno e la sua dedizione alla cultura e alla comunità.
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