Il Produttore esecutivo di Assassin's Creed, Côté, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle critiche e accuse verso l'ultimo titolo Ubisoft, recentemente rimandato al 2025
Ubisoft difende il lavoro creativo e l'impegno verso l'inclusività nella nuova avventura ambientata in Giappone. L’atteso Assassin's Creed Shadows è al centro di una vivace discussione online, con commenti contrastanti che hanno sollevato controversie e attirato attenzione mediatica. Il gioco, ambientato nel Giappone feudale, introduce nuovi personaggi e narrazioni inedite, tra cui le storie di Naoe e Yasuke, che si ispirano alla storia reale ma contengono anche elementi di fantasia. Le scelte narrative hanno generato critiche, a cui ha risposto il produttore esecutivo Marc-Alexis Côté, difendendo le decisioni del team di sviluppo e il loro approccio a tematiche complesse.
Côté, CEO di Assassin's Creed, ha sottolineato che Assassin's Creed Shadows si basa su eventi storici, ma include elementi di fantasia che arricchiscono la narrazione. La rappresentazione delle storie di Naoe e Yasuke, ha dichiarato Côté, è pensata per rispecchiare la complessità della storia umana, mostrando le connessioni tra culture diverse. L’intenzione non è alterare la storia, bensì creare un’esperienza immersiva che rifletta, pur con licenze narrative, la ricchezza culturale e l’interconnessione delle società antiche.
La questione dell’inclusività è centrale nella strategia di Ubisoft, e Côté ha chiarito come questo principio sia applicato in modo autentico e rispettoso in Assassin's Creed Shadows. Non si tratta, ha detto, di aderire a “agende moderne,” ma piuttosto di restare fedeli alla complessità culturale e storica delle ambientazioni, integrando prospettive differenti per creare una rappresentazione più completa. La scelta del team di inserire elementi inclusivi risponde a un impegno verso una rappresentazione accurata e variegata della storia umana, senza compromettere l'integrità storica.
Ubisoft e i creativi di Assassin's Creed Shadows hanno affrontato sfide notevoli, non solo sul piano della narrazione, ma anche in relazione alla risposta del pubblico. Côté ha lamentato che, insieme a critiche legittime, gli sviluppatori hanno dovuto affrontare attacchi personali e campagne diffamatorie basate su “bugie e mezze verità.” Sebbene le critiche costruttive siano ben accette e preziose per migliorare l’esperienza di gioco, gli attacchi mirati e dettati da intolleranza sono un problema crescente nel mondo dello sviluppo di videogiochi, e non rappresentano un feedback utile o produttivo.
La risposta di Ubisoft all’odio online, ha concluso Côté, è concentrarsi sulla creatività e sulla creazione di mondi di gioco che celebrino la diversità e la ricchezza culturale globale. “La creatività è più forte della paura,” ha affermato, sottolineando che il team continuerà a lavorare per offrire ai giocatori esperienze immersive e inclusive, mantenendo la propria visione artistica intatta. L’obiettivo di Ubisoft è fornire giochi che siano non solo divertenti, ma anche culturalmente significativi e capaci di catturare l’immaginario collettivo.
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