Cosa cambia nel mondo del gaming ora che è stato approvato AI Act, la prima legge che regolamenta l’uso dell’intelligenza artificiale
Ridurre i rischi, creare opportunità, combattere la discriminazione e portare trasparenza, questi gli obiettivi dell’ AI Act, il testo che l’Unione Europea ha approvato e che è il primo al mondo a proporsi come strumento di controllo e regolamentazione degli usi dell’intelligenza artificiale. Il testo è stato approvato dai deputati dopo il preliminare accordo raggiunto a giugno con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni. L’entrata in vigore della legge non avverrà prima di due anni ma intanto è stata già prevista una nuova sessione di approvazione prima della pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale.
“L'obiettivo è di proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio, promuovendo nel contempo l'innovazione e assicurando all'Europa un ruolo guida nel settore. Il regolamento stabilisce obblighi per l'IA sulla base dei possibili rischi e del livello d'impatto”.
Questo è quanto è riportato sulla pagina del Parlamento Europeo dove viene chiarito che l’AI Act è innanzitutto uno strumento di democrazia e di tutela dei cittadini. Tra le norme presenti nel testo c’è la messa fuori legge dei “sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e l'estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle registrazioni dei sistemi di telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale”. Ma anche dei sistemi di riconoscimento delle emozioni sui luoghi di lavoro o quei sistemi in grado di manipolare i comportamenti delle persone o sfruttarne le debolezze.
Il testo suddivide le regolamentazioni e le situazioni sulla base di livelli di rischio, se infatti tutte le applicazioni lesive dei diritti dei cittadini costituiscono un livello di rischio alto, quelle che riguardano l’uso dell’AI in campo scientifico e di sviluppo sono considerate ad un livello più basso. Nel mondo del gaming quindi l’applicazione della nuova legge non sembra, al momento prevedere particolari divieti mentre impone il dovere di trasparenza sui processi.
“I sistemi di IA per finalità generali e i modelli su cui si basano dovranno soddisfare determinati requisiti di trasparenza e rispettare le norme UE sul diritto d'autore durante le fasi di addestramento dei vari modelli. I modelli più potenti, che potrebbero comportare rischi sistemici, dovranno rispettare anche altri obblighi, ad esempio quello di effettuare valutazioni dei modelli, di valutare e mitigare i rischi sistemici e di riferire in merito agli incidenti. Inoltre, le immagini e i contenuti audio o video artificiali o manipolati (i cosiddetti "deepfake")
dovranno essere chiaramente etichettati come tali”.
È possibile creare un videogioco esclusivamente con l’AI? La risposta è no. Lo sviluppatore di videogames Keyword Studios, una delle firme dietro Legend of Zelda o Baldur’s Gate, ha provato a creare un videogioco avvalendosi esclusivamente del supporto dell’intelligenza artificiale ma l’esperimento è fallito. Keywords ha utilizzato Gen AI pre creare un videogioco ma dopo 6 mesi di studio ha concluso che l’operazione è impossibile senza il supporto umano.
"Uno degli insegnamenti principali è stato che, sebbene l'intelligenza artificiale possa semplificare o accelerare alcuni processi, i risultati migliori e la qualità necessaria possono essere raggiunti solo da esperti del settore che utilizzano l'intelligenza artificiale come un nuovo, potente strumento nel loro processo creativo"
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