Warner Bros cede la sua divisione gaming, il colosso è alla ricerca di capitali

La Warner pare stia attraversando una grave crisi finanziaria e la divisione a rischio sarebbe proprio quella del gaming

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Chi avrebbe immaginato la Warner Bros in crisi, eppure sembra che il Gruppo non se la stia passando particolarmente bene e che, anzi, sia alla ricerca di capitali. In questo senso, cedere la divisione gaming sembrerebbe la scelta più utile a risollevare le sorti del colosso.

Warner Bros Games, chi potrebbe acquistarla

Non è certo la prima volta che si palesa l’ipotesi di vendere la WB Games e sono molti i soggetti potenzialmente interessati all’azienda. Innanzitutto bisogna considerare, per comprendere l’operazione, che il gruppo Warner Bros Discovery, considera la sua divisione legata ai videogiochi quella di minore importanza rispetto alle attività maggiori della compagnia e quindi, da un certo punto di vista, la più sacrificabile. Lo stato di salute del gruppo sarebbe dovuto migliorare dopo la fusione con Discovery, avvenuta nel 2022. Eppure il mix tra le due solidissime major non ha dato i risultati sperati e sembra che la vendita di rami della compagnia poco in salute sia inevitabile. È questo il caso della WB Games che, nonostante le vendite da record del videogioco Hogwarts Legacy, non è riuscita a decollare. Nemmeno gli ottimi risultati ottenuti dalle versioni mobile dei videogame di Harry Potter e da titoli come Mortal Kombat sono riusciti ad incidere e a compensare le performance di vendita negative di MultiVersus e Suicide Squad: Kill The Justice League che hanno decisamente ridotto il valore della società. 

 

 

Ad oggi, pare che ad essere interessate all’acquisizione di WB Games potrebbero esserci Sony, Microsoft ed EA. Proprio con Microsoft pare che l’azienda avesse intrapreso una trattativa, poi non concretizzata del 2020 con un progetto di acquisto della divisione per 4 miliardi di dollari. Oggi sembra che il tavolo sia di nuovo aperto, con Microsoft protagonista. L’opzione vendita comunque non è stata ancora definita ufficialmente e, soprattutto, non è stato ancora stabilito un valore preciso riferito all’intera WB Games, mentre si parla di 250 milioni di dollari come valore ipotetico per l’acquisto di titoli singoli come Mortal Kombat.

La crisi di Warner Bros non è solo legata al Gaming

La cessione di WB Games sarebbe in ogni caso, solo un piccolo tentativo di risollevare le sorti del colosso cinematografico che sembra essere pieno di debiti. Solo lo scorso anno i rumor parlavano di una possibilità di cessione totale dello studio WB Pictures in favore della Universal Pictures. Il Gruppo nella sua totalità è composto da diverse azienda tra cui quella legata al cinema, al gaming e, dal 2022, Discovery con il controllo del canale Max. Anche DC Studios è parte del gruppo e, proprio questo elemento, pare sia la ragione principale degli insuccessi e dei debiti che ha contratto il gruppo, a causa dei flop di pellicole come Aquaman e il regno perduto. Sul Wall Street Journal era apparsa questa analisi:

 

In sostanza hanno bisogno di far funzionare la DC a prescindere dal fatto che la possieda David Zaslav, Brian Roberts, o chiunque altro. Alcuni sono convinti che un'altra società, molto probabilmente Universal, comprerà Warner Bros nei prossimi due anni, rendendo le recenti sottotrame e gli sconvolgimenti tra le fila della DC una cosa del passato”

 

Intanto è sfumata anche l’ipotesi di fusione tra Discovery e Paramount. I colloqui si sono conclusi dopo mesi di trattative che stavano mettendo in seria difficoltà colossi dello streaming come Disney e Netflix perché, dalle due società, sarebbe nata una realtà che avrebbe superato di gran lunga i numeri delle piattaforme attualmente disponibili, con un valore di mercato stimato intorno ai 38 miliardi di dollari. ricordiamo che oltre al già citato canale Max, ex HBO Max, con i suoi 63 milioni di abbonati, Warner possiede anche il canale di notizie CNN. Ma, la fine dei colloqui ha messo un punto definitivo alla vicenda lasciando il Gruppo sommerso da debiti e gettandolo in una profonda crisi. 

 

Non solo la divisione gaming infatti è tra quelle a rischio vendita, secondo alcuni analisti, l’intera compagnia potrebbe subire uno scorporamento. La situazione della Warner è quanto mai particolare: i suoi risultati sono in crescita mentre i suoi utili sono in calo. L’ottima reputazione della compagnia riesce dunque a reggere l’urto dei flop e di scelte azzardate ma la necessità di capitali impone la vendita di asset strategici come quelli legati al gaming.

 

Fatte tutte le doverose premesse, fa strano pensare che proprio quella legata ai videogiochi sia la divisione meno interessante per la Warner, considerato il tasso di crescita costante del settore ma, evidentemente, Harry Potter potrebbe nascondere ancora qualche asso nella manica per gli Studios.

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