La cantante, laureata in fisica, arriva nello spazio e lascia il segno, anzi, il nome
Nel videogioco No Man’s Sky, gli esploratori spaziali quando scoprono nuovi luoghi, pianeti, stelle, asteroidi, per sancire la paternità della scoperta gli danno un nuovo nome. Noi non siamo in un videogioco e, ad occuparsi della nomenclatura dello spazio ci pensano le agenzie spaziali mondiali come la Nasa che, in questo caso, ha scelto per un asteroide il nome di Annalisa. Ecco perché.
Vi aspettavate di trovare il curriculum di Annalisa sul sito della Nasa? Forse no, e nemmeno se lo aspettava la cantante nonostante la sua laurea in fisica. Eppure, l’agenzia spaziale ha scelto di dare il suo nome all’asteroide che fu avvistato per la prima volta nel 1991 da Henry E. Holt presso l’Osservatorio di Palomar, in California. La ragione? Semplice, Annalisa è una celebre dottoressa in fisica, ha lasciato il segno anche se lo ha fatto nella cultura pop. Gli scienziati non rinnegano i loro colleghi anche quando abbandonando la disciplina scientifica per inseguire il sogno delle arti, o della musica. e così, l’asteroide del 1991 prende il nome di 20014 Annalisa e, sul sito, nella pagina dedicata allo Small Bodies Database, leggiamo nome e cognome dell’artista Annalisa Scarrone con una piccola nota:
“Annalisa Scarrone (nata nel 1985) è una cantante e cantautrice italiana. È laureata in fisica ma ha lasciato il segno nel settore musicale, ottenendo un notevole successo internazionale con le sue canzoni che hanno vinto premi e numerosi dischi di platino”.
“Io mi sono iscritta a Fisica semplicemente perché mi piaceva. Ho iniziato fin da bambina a studiare musica e avevo intenzione di portare avanti anche quello. Quindi quando sono arrivata alla fine del liceo scientifico ho scelto una cosa più che altro che mi piacesse e che avrei potuto portare avanti insieme agli studi musicali. È una di quelle cose che rifarei subito, perché è stato un training di vita, Una volta che raggiungi un traguardo così, ti senti di poter fare qualunque cosa. Almeno io mi sono sentita così. Sono sempre stata curiosa, amante della scienza e degli esperimenti, anche un po’ nerd, quella vena un po’ pazza ce l’ho nel sangue, Alle superiori spiccavo ma lì mi sono resa conto che c’era gente con cervelli mica da scherzare. Mi sono fatta un mazzo incredibile, è stata durissima, ma alla fine la sensazione è stata questa: adesso posso fare qualunque cosa. Infatti, presa la laurea, ho detto ai miei: adesso mi date un anno e faccio solo quello che voglio io, vediamo come va a finire”.
E noi sappiamo come è andata a finire, quell’anno di cui ha parlato al Corriere della Sera, l’ho portata dritta sul sito della Nasa ma grazie alla sua musica. Intanto il suo singolo con Tananai, Storie Brei, è una delle hit di quest’estate dove tutti possiamo sentirci più che orgogliosi del nostro essere “un po’ nerd”. Possiamo arrivare alle stelle.
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