La doppiatrice Jennifer Hale condivide le sue paure sull’IA: “Sta arrivando per tutti noi”

Sulla scia dell'azione sindacale indetta da SAG-AFTRA, sempre più esponenti dell'industria videoludica condividono il proprio timore nei confronti dell'Intelligenza Artificiale

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CREDITI: Dreamstime

Jennifer Hale, nella sua carriera, è stata un alieno, una bambina di sei anni urlante e una supereroina che salva il mondo. La doppiatrice, il cui lavoro nell'animazione e nei videogiochi include ‘Avatar - La leggenda di Aang’, ‘Star Wars: The Clone Wars’, Baldur's Gate’, ‘X-Men '97’ e tanti altri ancora, è infatti una delle voci più riconoscibili del settore. Come sappiamo, però, attualmente l'industria videoludica è ferma, dopo che il 25 luglio SAG-AFTRA ha indetto uno sciopero contro i principali editori di videogiochi. Quest’ultimo è stato proclamato dopo oltre un anno di trattative e fa eco agli altri noti scioperi degli attori e degli sceneggiatori dell’estate del 2023. E, proprio come per gli altri due scioperi dello scorso anno, l'IA è uno dei principali punti critici delle trattative sindacali. “L’Intelligenza Artificiale sta arrivando per tutti noi”, afferma con disappunto la doppiatrice Jennifer Hale, secondo quanto riportato da Variety,

Produttori di videogiochi, sindacati e IA: la difficoltà di trovare un accordo

I più grandi produttori di videogiochi - su tutti Warner Bros, Activision e Disney Interactive Studios - sono alle prese da diverso tempo con uno sciopero degli artisti per l'uso dell'intelligenza artificiale (IA). Tale sciopero, come accennato poco sopra, sorge a seguito di un anno e mezzo di trattative per un nuovo contratto tra le aziende e il sindacato (che rappresenta più di 2.500 interpreti di videogiochi). 

 

 

Entrambe le parti coinvolte hanno affermato di aver trovato un accordo su diverse questioni di primaria importanza - si pensi ai salari e alla sicurezza sul lavoro - ma le tutele legate all'uso della tecnologia IA continuano a rappresentare un punto di distanza. L'azione sindacale è stata indetta dalla Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA), che molti ricorderanno per aver paralizzato Hollywood nel 2023 con un mega sciopero degli attori di cinema e televisione.

 

 

Ora, stando a quanto riportato da Variety, anche la medesima Jennifer Hale sottolinea come la natura esistenziale del conflitto renda questo sciopero particolarmente difficile. La doppiatrice afferma infatti che l'ultima controfferta della SAG-AFTRA alle aziende produttrici di videogiochi è stata inclusa nell'attuale accordo provvisorio, firmato da quasi 70 sviluppatori. 

Jennifer Hale: "L'IA ci toglie la possibilità di nutrire i nostri figli"

Di seguito, la dichiarazione integrale della doppiatrice Jennifer Hale:

 

“L'IA sta arrivando per tutti noi. Perché la verità è che l'IA è solo uno strumento come un martello. Se prendo il mio martello, posso costruirti una casa. Posso anche prendere lo stesso martello e spaccare la tua pelle e distruggere ciò che sei"

 

 

L'attrice spiega come la National Association of Voice Actors abbia presentato al Congresso proposte di legge come il “NO FAKES Act”, che proteggerebbe la voce e l'immagine delle persone dall'IA generativa. Per questi motivi, Jennifer Hale esorta ora i fan a chiamare i loro rappresentanti, affinché votino a favore di proposte di legge come questa.

 

 

Se usate qualcosa che ha origine nel nostro corpo o nella nostra voce, possiamo essere pagati?” aggiunge sempre Hale. “Perché ora state usando la tecnologia per toglierci la possibilità di nutrire i nostri figli.

 

 

Uno dei videogiochi più noti a cui Hale ha lavorato è stato Metal Gear, in cui l'attrice ha doppiato la protagonista femminile, Naomi Hunter. Hale stessa spiega di essere stata pagata in scala per due sessioni per un totale di 1.200 dollari, mentre il gioco stesso avrebbe incassato circa 176 milioni di dollari.

 

“Vorrei che tutti continuassero a porsi la domanda vera e propria, ovvero: 'Qui si fanno un sacco di soldi. Dove vanno a finire? E nell'assetto attuale, nel modo in cui funziona il nostro sistema e in tutta questa idea di supremazia degli azionisti, i soldi vanno all'1%. Se si fanno così tanti soldi, non si riesce nemmeno a sfamare le persone che li hanno resi possibili”

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