Nel vasto mondo degli esports, ci sono figure che emergono per il loro talento, la loro dedizione e il loro impatto sulle scene competitive. Tra queste, c'è Andrea Mengucci, un giocatore di lunga data di Magic: The Gathering, il celebre gioco di carte fisiche.Andrea Mengucci: Il Mengu Nazionale del Mondo di MagicQuest'uomo non è solo un giocatore, ma una vera e propria leggenda vivente del gioco, vincitore del primo Mythic Invitational con un premio di 250.000 dollari. Ma cosa c'entra Magic con l'esports? Scopriamo insieme questa e molte altre curiosità nel corso della nostra intervista con il Mengu nazionale.Il Mengu Nazionale e il Mondo di MagicAndrea Mengucci, meglio conosciuto come il "Mengu Nazionale", è un'icona nel mondo di Magic: The Gathering. La sua esperienza nel gioco è lunga e ricca di successi, tra cui la vittoria del prestigioso Mythic Invitational, un torneo che ha consegnato al Mengu una vittoria gloriosa e un premio in denaro considerevole. Ma cosa rende così speciale questo giocatore?La Passione di Andrea Mengucci per MagicIncontrare Andrea Mengucci significa imbattersi in un vero appassionato di Magic. Ma c'è di più dietro il suo amore per il gioco. Durante la nostra conversazione, abbiamo approfondito se Mengucci sia più affezionato alla sua laurea o ai trofei conquistati su Magic. La sua risposta sorprenderà molti.Il Ruolo di Magic Arena nella Scena CompetitivaMagic Arena, la piattaforma online di Magic: The Gathering, ha svolto un ruolo significativo nella scena competitiva del gioco. Con Mengucci, abbiamo esaminato da vicino l'impatto di questa piattaforma sulle dinamiche del gioco e sulla competitività dei giocatori di Magic.Magic: Un Vero Esport?Una delle domande più dibattute riguardo a Magic: The Gathering è se possa essere considerato un vero esport. Con Andrea Mengucci, abbiamo esplorato questa questione, analizzando gli elementi che definiscono un'esport e confrontandoli con la struttura e la dinamica di Magic.&nbsp;L'intervista ad Andrea Mengucci, il Mengu nazionale, è stata illuminante e affascinante. Il suo viaggio nel mondo di Magic: The Gathering è un esempio di dedizione, passione e successo. La sua storia ispira non solo i giocatori di Magic, ma tutti coloro che perseguono i loro sogni con determinazione e impegno. Che Mengucci sia più affezionato alla sua laurea o ai suoi trofei, una cosa è certa: il suo impatto nel mondo di Magic e negli esports rimarrà indelebile per molto tempo a venire.

Nel vasto mondo degli esports, ci sono figure che emergono per il loro talento, la loro dedizione e il loro impatto sulle scene competitive. Tra queste, c'è Andrea Mengucci, un giocatore di lunga data di Magic: The Gathering, il celebre gioco di carte fisiche.<h2>Andrea Mengucci: Il Mengu Nazionale del Mondo di Magic</h2>Quest'uomo non è solo un giocatore, ma una vera e propria leggenda vivente del gioco, vincitore del primo Mythic Invitational con un premio di 250.000 dollari. Ma cosa c'entra Magic con l'esports? Scopriamo insieme questa e molte altre curiosità nel corso della nostra intervista con il Mengu nazionale.<h3>Il Mengu Nazionale e il Mondo di Magic</h3>Andrea Mengucci, meglio conosciuto come il "Mengu Nazionale", è un'icona nel mondo di Magic: The Gathering. La sua esperienza nel gioco è lunga e ricca di successi, tra cui la vittoria del prestigioso Mythic Invitational, un torneo che ha consegnato al Mengu una vittoria gloriosa e un premio in denaro considerevole. Ma cosa rende così speciale questo giocatore?<h3>La Passione di Andrea Mengucci per Magic</h3>Incontrare Andrea Mengucci significa imbattersi in un vero appassionato di Magic. Ma c'è di più dietro il suo amore per il gioco. Durante la nostra conversazione, abbiamo approfondito se Mengucci sia più affezionato alla sua laurea o ai trofei conquistati su Magic. La sua risposta sorprenderà molti.<h3>Il Ruolo di Magic Arena nella Scena Competitiva</h3>Magic Arena, la piattaforma online di Magic: The Gathering, ha svolto un ruolo significativo nella scena competitiva del gioco. Con Mengucci, abbiamo esaminato da vicino l'impatto di questa piattaforma sulle dinamiche del gioco e sulla competitività dei giocatori di Magic.<h3>Magic: Un Vero Esport?</h3>Una delle domande più dibattute riguardo a Magic: The Gathering è se possa essere considerato un vero esport. Con Andrea Mengucci, abbiamo esplorato questa questione, analizzando gli elementi che definiscono un'esport e confrontandoli con la struttura e la dinamica di Magic. &nbsp;L'intervista ad Andrea Mengucci, il Mengu nazionale, è stata illuminante e affascinante. Il suo viaggio nel mondo di Magic: The Gathering è un esempio di dedizione, passione e successo. La sua storia ispira non solo i giocatori di Magic, ma tutti coloro che perseguono i loro sogni con determinazione e impegno. Che Mengucci sia più affezionato alla sua laurea o ai suoi trofei, una cosa è certa: il suo impatto nel mondo di Magic e negli esports rimarrà indelebile per molto tempo a venire.

Intervista ad Andrea Mengucci: campione italiano del Mythic Invitational, una delle competizioni più importanti di sempre

Intervista a Mengu, il campione italiano di Magic

Intervista ad Andrea Mengucci: Il Mengu Nazionale del Mondo di Magic; campione italiano del Mythic Invitational, una delle competizioni più importanti di sempre

Esport Stories: Mengu, il campione di Magic

Robert Downey jr ha sbalordito tutti quando al Comic con di San Diego di fine luglio è apparso sul palco nei panni del Dottor Doom, rivelando ai fan di casa Marvel che sarà proprio lui ad interpretare il celebre villain nel nuovo film degli Avengers: Doomsday e nel reboot dei Fantastici 4. Ma alla gioia del pubblico appena appresa la notizia si è aggiunto anche lo stupore quando è stato rivelato il cachet dell'attore e storico interprete di Iron Man.Quanto guadagna Robert Downey jr con i film MarvelPrima di addentrarci nei nuovi progetti dell'iconico attore facciamo un passo indietro e ripercorriamo la carriera di Robert Downey jr all'interno dei franchise legati all' MCU. Tutto è iniziato nel 2008 con il primo film di Iron Man per il quale Tony Stark ha percepito un cachet di circa 2 milioni di dollari e uno di 10 milioni con il secondo capitolo dedicato all'uomo di ferro. Tutto cambia quando l'MCU si espande e nuovi eroi iniziano a farne parte, dando il via alla saga dei vendicatori. L'ultimo film della prima fase degli Avengers, Endgame ha fatto guadagnare all'attore ben 75 milioni di dollari.&nbsp;&nbsp;In generale la rivista Variety ha stimato che Robert Downey jr ha accumulato negli anni passati a collaborare con i Marvel Studios la cifra folle di 500 milioni di dollari. Il totale è stato raggiunto sommando tutti i compensi ricevuti dal 2008 al 2019 in ogni apparizione di Iron Man all'interno delle diverse fasi dell'MCU.&nbsp;&nbsp;C'è da dire che Robert Downey che, ricordiamolo, è pur sempre un premio Oscar grazie al fortunato biopic firmato Nolan, Oppenheimer, non percepisce compensi simili quando prende parte ad altre produzioni cinematografiche. I suoi compensi in altri progetti si aggirano su cifre tra i 5 e i 20 milioni di dollari. Ma lo sappiamo, è proprio con la Marvel che l'attore ha un rapporto speciale, non solo perché ha spesso percepito dei bonus che hanno contribuito a gonfiare il suo cachet, ma perché Tony Stark è uno dei personaggi più amati dai fan. Il rapporto con il suo pubblico infatti si è notevolmente acuito quando Tony è diventato il Signor Stark, il mentore e l'angelo custode dello Spider-Man di Tom Holland. Il legame tra i due eroi ha avvolto di empatia e umanità un personaggio che non era mai stato immediatamente associato a questi aspetti. e quando in Endgame Tony sceglie di sacrificarsi per la salvezza dell'umanità, diciamo che è stata solo la ciliegina sulla torta.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C9823RcpSfU/?img_index=1")Da Iron Man a Dottor Doom, il nuovo cachet di Robert Downey jrE veniamo dunque alla nota dolente della partecipazione di robert Downey jr al prossimo Avengers: Doomsday e nel reboot dei Fantastici 4. A quanto pare l'attore percepirà il cachet più alto della sua carriera venendo pagato ben 100 milioni di dollari. Tutte le cifre sono state riportate dalla rivista Variety ma contestate da registi e membri delle diverse produzioni che hanno rivisto a ribasso i compensi generali dei film MCU. Intanto possiamo essere certi che Robert Downey jr è l'attore più pagato del Marvel Cinematic Universe.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C-QIdI9PhlZ/")

Robert Downey jr ha sbalordito tutti quando al Comic con di San Diego di fine luglio è apparso sul palco nei panni del Dottor Doom, rivelando ai fan di casa Marvel che sarà proprio lui ad interpretare il celebre villain nel nuovo film degli Avengers: Doomsday e nel reboot dei Fantastici 4. Ma alla gioia del pubblico appena appresa la notizia si è aggiunto anche lo stupore quando è stato rivelato il cachet dell'attore e storico interprete di Iron Man.<h2>Quanto guadagna Robert Downey jr con i film Marvel</h2>Prima di addentrarci nei nuovi progetti dell'iconico attore facciamo un passo indietro e ripercorriamo la carriera di Robert Downey jr all'interno dei franchise legati all' MCU. Tutto è iniziato nel 2008 con il primo film di Iron Man per il quale Tony Stark ha percepito un cachet di circa 2 milioni di dollari e uno di 10 milioni con il secondo capitolo dedicato all'uomo di ferro. Tutto cambia quando l'MCU si espande e nuovi eroi iniziano a farne parte, dando il via alla saga dei vendicatori. L'ultimo film della prima fase degli Avengers, Endgame ha fatto guadagnare all'attore ben 75 milioni di dollari.&nbsp;&nbsp;In generale la rivista Variety ha stimato che Robert Downey jr ha accumulato negli anni passati a collaborare con i Marvel Studios la cifra folle di 500 milioni di dollari. Il totale è stato raggiunto sommando tutti i compensi ricevuti dal 2008 al 2019 in ogni apparizione di Iron Man all'interno delle diverse fasi dell'MCU.&nbsp;&nbsp;C'è da dire che Robert Downey che, ricordiamolo, è pur sempre un premio Oscar grazie al fortunato biopic firmato Nolan, <a href="https://gaming.libero.it/robert-downey-jr-da-iron-man-ad-oppenheimer-nei-videogiochi">Oppenheimer,</a> non percepisce compensi simili quando prende parte ad altre produzioni cinematografiche. I suoi compensi in altri progetti si aggirano su cifre tra i 5 e i 20 milioni di dollari. Ma lo sappiamo, è proprio con la Marvel che l'attore ha un rapporto speciale, non solo perché ha spesso percepito dei bonus che hanno contribuito a gonfiare il suo cachet, ma perché Tony Stark è uno dei personaggi più amati dai fan. Il rapporto con il suo pubblico infatti si è notevolmente acuito quando Tony è diventato il Signor Stark, il mentore e l'angelo custode dello Spider-Man di Tom Holland. Il legame tra i due eroi ha avvolto di empatia e umanità un personaggio che non era mai stato immediatamente associato a questi aspetti. e quando in Endgame Tony sceglie di sacrificarsi per la salvezza dell'umanità, diciamo che è stata solo la ciliegina sulla torta.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C9823RcpSfU/?img_index=1")<h3>Da Iron Man a Dottor Doom, il nuovo cachet di Robert Downey jr</h3>E veniamo dunque alla nota dolente della partecipazione di robert Downey jr al prossimo <a href="https://gaming.libero.it/san-diego-comic-con-ecco-gli-annunci-piu-importanti">Avengers: Doomsday e nel reboot dei Fantastici 4.</a> A quanto pare l'attore percepirà il cachet più alto della sua carriera venendo pagato ben 100 milioni di dollari. Tutte le cifre sono state riportate dalla rivista Variety ma contestate da registi e membri delle diverse produzioni che hanno rivisto a ribasso i compensi generali dei film MCU. Intanto possiamo essere certi che Robert Downey jr è l'attore più pagato del Marvel Cinematic Universe.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/C-QIdI9PhlZ/")

Ecco tutti i compensi dell'attore di Iron Man e (prossimamente) Dr. Doom, nell'universo Marvel

Quanto ha guadagnato Robert Downey jr con la Marvel

Dal primo film di Iron Man alla prossima pellicola sugli Avengers. Ecco come si è evoluto il cachet di Robert Downey jr

Robert Downey jr, ecco quanto ha guadagnato l'attore di Iron Man con i film Marvel

Il mondiale in Sud Corea è giunto al suo ultimo atto, ma prima dell'attesissima finale, diamo uno sguardo al percorso dei due team e facciamo un recap di ciò che abbiamo visto nelle fasi precedentiDai play in alla top 8Il 12° mondiale di League of Legends si apre con alcune novità, che vi abbiamo già segnalato nell'articolo relativo alla guida all'evento, ma dalla prima fase entrano il team Europeo dei Bds con ottime performance da parte dell'adc del team Crownie, ed una sorprendente performance di Adam nel match determinante contro i Talon. Il secondo team a passare la prima fase invece sono i Vietnamiti dei Gam con Kiaya Top laner della squadra che sarà determinante sia all'interno dei play-in che durante la fase svizzera.&nbsp;Parlando della fase svizzera la prima giornata si chiude malissimo per i team Europei, con Fnatic, Mad lions e Bds tutti e tre sconfitti dalle rispettive antagoniste ( la peggior sconfitta la rimediano però i ragazzi dei Mad Lions contro i Cloud 9 storica formazione di Lcs), unica nota positiva sarà quella dei G2 che riuscirà a battere con facilità i Dplus.&nbsp;&nbsp;In generale la fase svizzera si chiuderà con magrissime soddisfazioni da parte dell'Europa con solo G2 e Fnatic in grado di provare a controbattere all'egemonia di Corea del Sud e Cina, con il rammarico della sconfitta dei G2 contro il team degli NRG dal Nord America con un 2-0 che condanna le nostre speranze, malissimo i Mad ed i Bds.&nbsp;Per quanto riguarda le altre regioni il team dei Gen.G dimostra le sue capacità con un sonoro 3-0 e senza droppare un game durante l'intero percorso, ma la Corea del Sud sembra arrivare alla top 8 con pochissime certezze al di fuori del proprio primo seed perchè le difficoltà mostrate da T1 e KT rolster non sembrano poter portare in alto la bandiera del paese ospitante, con addirittura il team dei Dplus che viene eliminato in uno scontro fraticida dai KT.&nbsp;La Cina nella fase svizzera riesce a fare un 4 su 4 semplice semplice con solamente gli Weibo leggermente in difficoltà contro il team dei Fnatic nell'ultimo game valevole per la qualificazione, per quanto riguarda JD gaming la fase svizzera si rivela una passeggiata di salute con un solo game perso contro gli LNG che si sono dimostrati valevoli di attenzioni per i playoffs&nbsp;I playoff con uno stravolgimento inaspettatoPartiamo dal presupposto che entrambi i team hanno avuto percorsi incredibili da entrambi i lati del bracket, per certi versi forse quello dei T1 è stato quello più inaspettato poichè Faker e compagni sembravano arrivare a questo evento con poca possibilità di vincere, mi verebbe da dire come sempre alle ultime lan, ma pensare che gli weibo sono il 4° seed LPL fa comunque impressione vedendo le teste che riescono a portarsi dietro&nbsp;La squadra di TheShy arriva a questo torneo attraverso le regional finals da 6° seed su 6, rischiando addirittura di perdere al primo turno contro i Top Esports team di JackeyLove, ex campione del mondo 2018 con gli Invictus Gaming, con un rocambolesco 3-2 però l'accesso ai worlds sembra sempre più vicino e la sconfitta degli Edward Gaming consacra il team all'interno della fase svizzera.&nbsp;Se da un lato il lavoro di Guma è fondamentale per l'accesso a questa finale dall'altro lato l'esperienza di TheShy e bsta facendo la differenza, battere 3-2 i blg è sicuramente stata una prova di grandi capacità competitive con un game cinque in cui la bravura di Light il ventiduenne ex lng ha fatto la differenza, il quale domina incontrastato un early game in cui il suo team stava completamente annaspando.&nbsp;Per quanto riguarda i T1 la partita contro i JD gaming è pura poesia, 4 partite bastano al seed numero 2 della corea del sud per sbarazzarsi del primo seed cinese, il quale ricordiamo aveva concesso un solo game in tutto il torneo, con un 3-1 che ha il sentore di una grande rivalità tra Faker e Ruler con i due che si erano scontrati precedentemente in 2 finali dei mondiali, 2016 e 2017, con una vittoria a testa, non a caso facciamo il nome di Faker perchè è proprio la sua azione che riesce a flippare completamente un game incredibilmente equilibrato rispondendo alle critiche di molti sul fatto che non fosse più incisivo nei match importanti e riuscendo a scongiurare una finale tutta Cinese davanti al pubblico coreano.&nbsp;Questa finale sarà la sesta per Faker che cerca vendetta dopo la sconfitta contro i DRX 365 giorni fa in una finale al cardio palma con un 3-2 che non ha lasciato spazio alla stella di questo gioco di raccogliere il suo 4° mondiale, di fronte a se però troverà uno Xiaohu indemoniato che cercherà di fare lo sgambetto al rivale Coreano per una sfida incredibile e leggendaria.&nbsp;&nbsp;La semifinale tra JD gaming e T1 intanto ha già fatto segnare un record importante con la partita in essere che ha avuto 4 milioni e 300 mila viewers suddivisi su i vari servizi di streaming, escludendo dal calcolo le piattaforme di streaming cinesi che non condividono i loro dati, questo ci racconta anche di quanto è atteso il ritorno di Faker sul proprio trono e di quanto possiamo immaginare la Cina ami l'esportsLa finale e dove vederlaPer quanto riguarda la finale si svolgerà il 19 novembre con l'orario di start previsto per le 9, con 21 paesi a stremmare e localizzare il contenuto con la live di pg esports come streaming ufficiale dell'evento in Italiano con il costreaming affidato all'ex caster Terenas e Paolo Cannone, ex pro player, per una finale da gustare a 360 gradi.Per i più appassionati Riot ha pensato però di creare in giro per l'italia la possibilità per i milioni di appassionati del proprio titolo di punta di poter assistere alla finale del mondiale di League of Legends presso alcuni cinema targati The Space qui riportato l'elenco completo:&nbsp;TSC Nola, NapoliTSC Cerro Maggiore, cerro MaggioreTSC Montesilvano, MontesilvanoTSC Pradamano, UdineTSC Rozzano, MilanoTSC Limena, PadovaTSC Vimercate, MilanoTSC Roma parco de'Medici, Roma&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Il mondiale in Sud Corea è giunto al suo ultimo atto, ma prima dell'attesissima finale, diamo uno sguardo al percorso dei due team e facciamo un recap di ciò che abbiamo visto nelle fasi precedenti<h2>Dai play in alla top 8</h2>Il 12° mondiale di League of Legends si apre con alcune novità, che vi abbiamo già segnalato nell'articolo relativo alla guida all'evento, ma dalla prima fase entrano il team Europeo dei Bds con ottime performance da parte dell'adc del team Crownie, ed una sorprendente performance di Adam nel match determinante contro i Talon. Il secondo team a passare la prima fase invece sono i Vietnamiti dei Gam con Kiaya Top laner della squadra che sarà determinante sia all'interno dei play-in che durante la fase svizzera.&nbsp;Parlando della fase svizzera la prima giornata si chiude malissimo per i team Europei, con Fnatic, Mad lions e Bds tutti e tre sconfitti dalle rispettive antagoniste ( la peggior sconfitta la rimediano però i ragazzi dei Mad Lions contro i Cloud 9 storica formazione di Lcs), unica nota positiva sarà quella dei G2 che riuscirà a battere con facilità i Dplus.&nbsp;&nbsp;In generale la fase svizzera si chiuderà con magrissime soddisfazioni da parte dell'Europa con solo G2 e Fnatic in grado di provare a controbattere all'egemonia di Corea del Sud e Cina, con il rammarico della sconfitta dei G2 contro il team degli NRG dal Nord America con un 2-0 che condanna le nostre speranze, malissimo i Mad ed i Bds.&nbsp;Per quanto riguarda le altre regioni il team dei Gen.G dimostra le sue capacità con un sonoro 3-0 e senza droppare un game durante l'intero percorso, ma la Corea del Sud sembra arrivare alla top 8 con pochissime certezze al di fuori del proprio primo seed perchè le difficoltà mostrate da T1 e KT rolster non sembrano poter portare in alto la bandiera del paese ospitante, con addirittura il team dei Dplus che viene eliminato in uno scontro fraticida dai KT.&nbsp;La Cina nella fase svizzera riesce a fare un 4 su 4 semplice semplice con solamente gli Weibo leggermente in difficoltà contro il team dei Fnatic nell'ultimo game valevole per la qualificazione, per quanto riguarda JD gaming la fase svizzera si rivela una passeggiata di salute con un solo game perso contro gli LNG che si sono dimostrati valevoli di attenzioni per i playoffs&nbsp;<h3>I playoff con uno stravolgimento inaspettato</h3>Partiamo dal presupposto che entrambi i team hanno avuto percorsi incredibili da entrambi i lati del bracket, per certi versi forse quello dei T1 è stato quello più inaspettato poichè Faker e compagni sembravano arrivare a questo evento con poca possibilità di vincere, mi verebbe da dire come sempre alle ultime lan, ma pensare che gli weibo sono il 4° seed LPL fa comunque impressione vedendo le teste che riescono a portarsi dietro&nbsp;La squadra di TheShy arriva a questo torneo attraverso le regional finals da 6° seed su 6, rischiando addirittura di perdere al primo turno contro i Top Esports team di JackeyLove, ex campione del mondo 2018 con gli Invictus Gaming, con un rocambolesco 3-2 però l'accesso ai worlds sembra sempre più vicino e la sconfitta degli Edward Gaming consacra il team all'interno della fase svizzera.&nbsp;Se da un lato il lavoro di Guma è fondamentale per l'accesso a questa finale dall'altro lato l'esperienza di TheShy e bsta facendo la differenza, battere 3-2 i blg è sicuramente stata una prova di grandi capacità competitive con un game cinque in cui la bravura di Light il ventiduenne ex lng ha fatto la differenza, il quale domina incontrastato un early game in cui il suo team stava completamente annaspando.&nbsp;Per quanto riguarda i T1 la partita contro i JD gaming è pura poesia, 4 partite bastano al seed numero 2 della corea del sud per sbarazzarsi del primo seed cinese, il quale ricordiamo aveva concesso un solo game in tutto il torneo, con un 3-1 che ha il sentore di una grande rivalità tra Faker e Ruler con i due che si erano scontrati precedentemente in 2 finali dei mondiali, 2016 e 2017, con una vittoria a testa, non a caso facciamo il nome di Faker perchè è proprio la sua azione che riesce a flippare completamente un game incredibilmente equilibrato rispondendo alle critiche di molti sul fatto che non fosse più incisivo nei match importanti e riuscendo a scongiurare una finale tutta Cinese davanti al pubblico coreano.&nbsp;Questa finale sarà la sesta per Faker che cerca vendetta dopo la sconfitta contro i DRX 365 giorni fa in una finale al cardio palma con un 3-2 che non ha lasciato spazio alla stella di questo gioco di raccogliere il suo 4° mondiale, di fronte a se però troverà uno Xiaohu indemoniato che cercherà di fare lo sgambetto al rivale Coreano per una sfida incredibile e leggendaria.&nbsp;&nbsp;La semifinale tra JD gaming e T1 intanto ha già fatto segnare un record importante con la partita in essere che ha avuto 4 milioni e 300 mila viewers suddivisi su i vari servizi di streaming, escludendo dal calcolo le piattaforme di streaming cinesi che non condividono i loro dati, questo ci racconta anche di quanto è atteso il ritorno di Faker sul proprio trono e di quanto possiamo immaginare la Cina ami l'esports<h3>La finale e dove vederla</h3>Per quanto riguarda la finale si svolgerà il 19 novembre con l'orario di start previsto per le 9, con 21 paesi a stremmare e localizzare il contenuto con la live di pg esports come streaming ufficiale dell'evento in Italiano con il costreaming affidato all'ex caster Terenas e Paolo Cannone, ex pro player, per una finale da gustare a 360 gradi.Per i più appassionati Riot ha pensato però di creare in giro per l'italia la possibilità per i milioni di appassionati del proprio titolo di punta di poter assistere alla finale del mondiale di League of Legends presso alcuni cinema targati The Space qui riportato l'elenco completo:&nbsp;<ul><li>TSC Nola, Napoli</li><li>TSC Cerro Maggiore, cerro Maggiore</li><li>TSC Montesilvano, Montesilvano</li><li>TSC Pradamano, Udine</li><li>TSC Rozzano, Milano</li><li>TSC Limena, Padova</li><li>TSC Vimercate, Milano</li><li>TSC Roma parco de'Medici, Roma &nbsp;</li></ul>&nbsp;&nbsp;

Mondiale di league of legends Cina contro Corea T1 vs Weibo 

Chi la spunterà tra T1 e Weibo nella finale del mondiale

il dodicesimo mondiale di League of legends è giunto all'ultima battaglia chi ne uscirà vincitore ? il duello dei duelli Cina o Sud Corea andiamo a vedere i dettagli del loro percorso

LOL: T1 contro Weibo gaming chi vincerà ?

Quando si parla di Crazy Taxi si parla di una delle pietre miliari del mondo dei videogiochi, un "simulatore di guida" arcade che fu sviluppato ad inizio secolo da SEGA, per i propri cabinati e poi negli anni riconvertito a più non posso per ogni tipo di console. L'annuncio di un seguito spirituale e del voler riportare in auge la serie ha sconvolto i fan, non per l'annuncio ma per il lavoro svolto su di esso.Crazy Taxi da single player a MMO live serviceNon ci siamo sbagliati e non abbiamo preso un abbaglio, è tutto vero, nella giornata di ieri SEGA ha parlato del reboot della serie Crazy Taxi, spiegando la volontà di voler rivitalizzare vecchie ip del passato, per cercare di trasferirle in un contesto moderno in cui potrebbero avere ancora molto successo. Certo l'annuncio che il proprio "simulatore di guida" abbandoni le proprie vesti originali, spogliandosi di molti concetti che già conoscevamo, per indossare i panni di un tripla A, open world, MMO ci ha gasato parecchio, soprattutto parlando di un gioco live service.&nbsp;&nbsp;Si sa veramente poco del progetto di SEGA, ma quello che è certo è che il gioco sarà un gioco ad alto budget, non sarà da escludere la categorizzazione a &nbsp;tripla A, in oltre il gioco dovrebbe essere in sviluppo su una delle ultime versioni di Unreal Engine, non è ancora chiaro se sul 4 o sul 5, ma certamente questo potrebbe raccontarci meglio della volontà di investimento da parte del brand. Oggi è difficile immaginare come potrebbe essere il gioco e &nbsp;come potrebbe mantenere vivo l'interesse durante il proprio ciclo vitale, ma vogliamo essere molto fiduciosi a riguardo.&nbsp;&nbsp;L'incredibile progetto di CapcomCome già detto, Crazy Taxi, rientra nel piano di &nbsp;SEGA, di voler rilanciare diverse vecchie ip, ormai quasi dimenticate, ma il gioco in questione è stata una delle pietre miliari dell'inizio secolo. Il gioco era abbastanza semplice, promettendo ore di divertimento e spensieratezza, ci faceva immergere in un mondo immaginario, dove eravamo chiamati ad interpretare diversi tassisti, in una simil San Francisco, con l'obbiettivo di raccimolare più soldi e battere ogni record. Il modo per ottenere più mance dai propri clienti è presto detto, oltre ad arrivare in anticpo sul tempo richiesto al giocatore si potevano eseguire stun da capogiro, che se portati a termine aumentavao le mancie. Non sappiamo quante di queste meccaniche verranno ripresentate, ma siamo entusiasti per questo nuovo reboot.

Quando si parla di Crazy Taxi si parla di una delle pietre miliari del mondo dei videogiochi, un "simulatore di guida" arcade che fu sviluppato ad inizio secolo da SEGA, per i propri cabinati e poi negli anni riconvertito a più non posso per ogni tipo di console. L'annuncio di un seguito spirituale e del voler riportare in auge la serie ha sconvolto i fan, non per l'annuncio ma per il lavoro svolto su di esso.<h2>Crazy Taxi da single player a MMO live service</h2>Non ci siamo sbagliati e non abbiamo preso un abbaglio, è tutto vero, nella giornata di ieri SEGA ha parlato del reboot della serie Crazy Taxi, spiegando la volontà di voler rivitalizzare vecchie ip del passato, per cercare di trasferirle in un contesto moderno in cui potrebbero avere ancora molto successo. Certo l'annuncio che il proprio "simulatore di guida" abbandoni le proprie vesti originali, spogliandosi di molti concetti che già conoscevamo, per indossare i panni di un tripla A, open world, MMO ci ha gasato parecchio, soprattutto parlando di un gioco live service.&nbsp;&nbsp;Si sa veramente poco del progetto di SEGA, ma quello che è certo è che il gioco sarà un gioco ad alto budget, non sarà da escludere la categorizzazione a &nbsp;tripla A, in oltre il gioco dovrebbe essere<a href="https://gaming.libero.it/leonardo-usera-l-unreal-engine-di-epic-games-per-addestrare-i-piloti"> in sviluppo su una delle ultime versioni di Unreal Engine</a>, non è ancora chiaro se sul 4 o sul 5, ma certamente questo potrebbe raccontarci meglio della volontà di investimento da parte del brand. Oggi è difficile immaginare come potrebbe essere il gioco e &nbsp;come potrebbe mantenere vivo l'interesse durante il proprio ciclo vitale, ma vogliamo essere molto fiduciosi a riguardo.&nbsp;&nbsp;<h3>L'incredibile progetto di Capcom</h3>Come già detto, Crazy Taxi, rientra nel piano di &nbsp;SEGA, di <a href="https://gaming.libero.it/sega-novita-per-il-remake-di-the-house-of-the-dead-2">voler rilanciare diverse vecchie ip,</a> ormai quasi dimenticate, ma il gioco in questione è stata una delle pietre miliari dell'inizio secolo. Il gioco era abbastanza semplice, promettendo ore di divertimento e spensieratezza, ci faceva immergere in un mondo immaginario, dove eravamo chiamati ad interpretare diversi tassisti, in una simil San Francisco, con l'obbiettivo di raccimolare più soldi e battere ogni record. Il modo per ottenere più mance dai propri clienti è presto detto, oltre ad arrivare in anticpo sul tempo richiesto al giocatore si potevano eseguire stun da capogiro, che se portati a termine aumentavao le mancie. Non sappiamo quante di queste meccaniche verranno ripresentate, ma siamo entusiasti per questo nuovo reboot.

Crazy Taxi è pronto a tornare con una veste completamente inedita da MMO 

Crazy Taxi: il titolo SEGA sta per tornare

Crazy Taxi la vecchia ip di SEGA, è pronta a tornare in pompa magna da MMO live service, con un budget dedicato molto importante

Crazy Taxi: il capolavoro di SEGA avrà un sequel incredibile

HBO Max ha condiviso, a distanza di pochi mesi dal primo, il nuovo teaser della serie Dune Prophecy, in arrivo probabilmente a novembre. Una produzione strettamente legata a quella della saga originale portata sul grande schermo da Denis Villeneuve e che conferma la passione dei fan per la sabbia speziata di Arrakis e per le atmosfere ideate dal visionario Frank Herbert.&nbsp;Dune Prophecy, una origin story della setta delle Bene GesseritChi conosce la saga di Dune e ne ha ammirato le due trasposizioni cinematografiche che vedono Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, ben conosce il peso e l’importanza delle Bene Gesserit nella storia. Jessica, madre di Paul, è una Bene Gesserit, come la stessa principessa Irulan, figlia dell’Imperatore. La setta di sole donne guida e manipola il potere in tutto l’Imperium da millenni e ne controlla le linee di sangue tramite unioni minuziosamente pianificate e gravidanze programmate in un battito di ciglia. Ma come nascono le Bene Gesserit? Questa è la domanda a cui solo Dune Prophecy può rispondere. Tratta dal romanzo Sisterhood of Dune, scritto da Brian Herbert, figlio di Frank, seguiremo le vicende di due sorelle Harkonnen fino alla fondazione del sacro ordine che plasmerà le sorti degli Atreides e di Arrakis. Ambientata 10.000 anni prima della nascita di Paul, la serie esplora nuovi volti del potere e del pianeta Dune, il nome Fremen di Arrakis.&nbsp;&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C9kXYbtM1Le/?igsh=dG9nMHR6MGJuMGkw")&nbsp;“Il potere inizia dal controllo”&nbsp;Si legge nel trailer mentre la celebre attrice Emily Watson ci avvisa: “dovranno essere fatti sacrifici”&nbsp;Il trailer ci mostra bene quanto il potere sarà al centro della trama ma lascia spazio anche a splendide scene d’azione, rivelando una scenografia e delle ambientazioni familiari per chiunque abbia seguito l’uscita dei film di Dune al cinema. Il racconto corale è affidato ad un cast d’eccezione, oltre alla già citata Emily Watson, figurano Travis fimmel, iconico Ragnar Lothbrock nella serie tv Vikings, OIlivia williams, Jodhi May, Mark Strong, Sarah-Sofie Boussnina, Josh Heuston, Chloe Lea, Jade Anouka, Faoileann Cunningham, Edward Davis, Aoife Hinds, Chris Mason, Shalom Brune-Franklin, Jihae, Tabu, Charithra Chandran, Jessica Barden, Emma Canning e Yerin Ha.&nbsp;Dune Parte 3, cosa sappiamo&nbsp;“Se mai farò Dune Messiah è per farlo ancora migliore di Parte Due. Altrimenti, non lo faccio”&nbsp;Queste le parole pronunciate da Denis Villeneuve prima che fosse ufficializzato che il terzo capitolo di Dune è effettivamente in lavorazione e pare abbia anche una data d’uscita. Diversamente dalla serie prequel, La terza parte della saga originale si affiderà ancora una volta ai romanzi di Frank Herbert, nello specifico, proprio Dune Messiah, ipotetico titolo anche per parte 3 della storia cinematografica. Il film esplorerà la nuova vita di Paul come Lisan- al - Gaib, il principe/messia in grado di trasformare Arrakis da sistema deserto in un nuovo paradiso verde. Ma, ricordiamo che Herbert, nei suoi romanzi, non ha delineato il profilo di un eroe in senso canonico e Dune Messiah, potrebbe rivelare un plot twist in grado di rimescolare completamente le carte in tavola.&nbsp;

HBO Max ha condiviso, a distanza di pochi mesi dal primo, il nuovo teaser della serie Dune Prophecy, in arrivo probabilmente a novembre. Una produzione strettamente legata a quella della saga originale portata sul grande schermo da Denis Villeneuve e che conferma la passione dei fan per la sabbia speziata di Arrakis e per le atmosfere ideate dal visionario Frank Herbert.&nbsp;<h2>Dune Prophecy, una origin story della setta delle Bene Gesserit</h2>Chi conosce la saga di Dune e ne ha ammirato le due trasposizioni cinematografiche che vedono Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, ben conosce il peso e l’importanza delle Bene Gesserit nella storia. Jessica, madre di Paul, è una Bene Gesserit, come la stessa principessa Irulan, figlia dell’Imperatore. La setta di sole donne guida e manipola il potere in tutto l’Imperium da millenni e ne controlla le linee di sangue tramite unioni minuziosamente pianificate e gravidanze programmate in un battito di ciglia. Ma come nascono le Bene Gesserit? Questa è la domanda a cui solo Dune Prophecy può rispondere. Tratta dal romanzo Sisterhood of Dune, scritto da Brian Herbert, figlio di Frank, seguiremo le vicende di due sorelle Harkonnen fino alla fondazione del sacro ordine che plasmerà le sorti degli Atreides e di Arrakis. Ambientata 10.000 anni prima della nascita di Paul, la serie esplora nuovi volti del potere e del pianeta Dune, il nome Fremen di Arrakis.&nbsp;&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/reel/C9kXYbtM1Le/?igsh=dG9nMHR6MGJuMGkw")&nbsp;“Il potere inizia dal controllo”&nbsp;Si legge nel trailer mentre la celebre attrice Emily Watson ci avvisa: “dovranno essere fatti sacrifici”&nbsp;Il trailer ci mostra bene quanto il potere sarà al centro della trama ma lascia spazio anche a splendide scene d’azione, rivelando una scenografia e delle ambientazioni familiari per chiunque abbia seguito l’uscita dei film di Dune al cinema. Il racconto corale è affidato ad un cast d’eccezione, oltre alla già citata Emily Watson, figurano Travis fimmel, iconico Ragnar Lothbrock nella serie tv Vikings, OIlivia williams, Jodhi May, Mark Strong, Sarah-Sofie Boussnina, Josh Heuston, Chloe Lea, Jade Anouka, Faoileann Cunningham, Edward Davis, Aoife Hinds, Chris Mason, Shalom Brune-Franklin, Jihae, Tabu, Charithra Chandran, Jessica Barden, Emma Canning e Yerin Ha.&nbsp;<h3>Dune Parte 3, cosa sappiamo</h3><h3>&nbsp;</h3>“Se mai farò Dune Messiah è per farlo ancora migliore di Parte Due. Altrimenti, non lo faccio”&nbsp;Queste le parole pronunciate da Denis Villeneuve prima che fosse ufficializzato che<a href="https://gaming.libero.it/dopo-barbienheimer-arriva-la-sfida-tra-dune-messaiah-e-star-wars-new-jedi-order"> il terzo capitolo di Dune</a> è effettivamente in lavorazione e pare abbia anche una data d’uscita. Diversamente dalla serie prequel, La terza parte della saga originale si affiderà ancora una volta ai romanzi di Frank Herbert, nello specifico, proprio Dune Messiah, ipotetico titolo anche per parte 3 della storia cinematografica. Il film esplorerà la nuova vita di Paul come Lisan- al - Gaib, il principe/messia in grado di trasformare Arrakis da sistema deserto in un nuovo paradiso verde. Ma, ricordiamo che Herbert, nei suoi romanzi, non ha delineato il profilo di un eroe in senso canonico e Dune Messiah, potrebbe rivelare un plot twist in grado di rimescolare completamente le carte in tavola.&nbsp;

In arrivo la serie prequel ambientata nell'universo di Dune

Ecco il trailer di Dune Prophecy

In attesa di Dune: parte 3, il nuovo capitolo della saga originale in lavorazione, Arrakis torna ad essere vicino con la serie prequel in arrivo.

Dune Prophecy, torniamo su Arrakis con il nuovo trailer della serie prequel

L’industria degli Esports nell’ultimo decennio ha vissuto diverse trasformazioni strutturali che, inevitabilmente, hanno portato alla formazione di nuove mansioni lavorative o ad una riformulazione di quelle già esistenti. È questo il caso degli operatori tecnici, dei caster, degli atleti, dei proprietari dei team competitivi, degli organizzatori di eventi, delle case di sviluppo e infine degli atleti professionisti.Poteri e tensioni nell'industria dell'esportQuesto mutamento alla base delle relazioni tra questi diversi attori ha dato vita a nuovi scenari da osservare e studiare in maniera critica. L’intento come sempre è quello di osservare oltre il velo delle manifestazioni rappresentative, arrivando al nocciolo delle tensioni e delle relazioni di potere tra questi attori, che inevitabilmente è fonte di nuove pratiche del lavoro (sia esso materiale o immateriale), che a sua volta impatta con immaginari, attese per il futuro e con la materialità più semplice della vita quotidiana.&nbsp;&nbsp;Nello scorso articolo abbiamo iniziato insieme ad osservare criticamente la questione del corpo negli Esports una prospettiva che resta ancora poco esplorata nel settore degli Esports nonostante il suo ruolo apicale nel modo di progettare e organizzare il lavoro di molti attori nell’industria, primi tra tutti gli atleti. Ed è con mio dispiace che faccio rientrare in questa disattenzione non solo gli operatori puri del settore, ma anche gli studiosi afferenti diverse aree del sapere che con una certa pochezza hanno inquadrato il fenomeno Esportivo come attività puramente mentale o come una banale copia degli sport tradizionali. Un’operazione che ha più volte svilito ogni tentativo di intendere gli Esports come qualcosa unico e fine a sé stesso, di cui solo in parte simile ad altre manifestazioni del bisogno puro di “giocare” che contraddistingue gli esseri umani, gli animali e forse un domani anche le macchine.Le pratiche di personalizzazioneOggi ci dedicheremo ad una questione che avevo lasciato in sospeso, ovvero quella delle pratiche di personalizzazione. Queste possono essere definite, in maniera semplificata, come tutte quelle pratiche che permettono ad un individuo di rendere uno spazio e gli elementi che contiene significativi per sé stessi, attraverso l’esercizio della scelta tra diverse opzioni e quindi costruendo e manifestando agli altri la propria identità decisionale e personale che ci contraddistingue. Tuttavia, la personalizzazione non va confusa con la “customizzazione”. Infatti, mentre la seconda si riferisce solo alla possibilità di un individuo di alterare il valore “estetico” o “funzionale” di un artefatto (pensiamo ad esempio alla scelta del colore delle proprie periferiche) la personalizzazione abbraccia in maniera ampia l’intero processo di messa in dialogo tra la propria esperienza di vita – le esigenze del proprio corpo – lo spazio attorno a sé che si costituisce di diversi artefatti materiali o immateriali.&nbsp;&nbsp;Allora, la personalizzazione è qualcosa di più ampio, che funge da canale per dare significato proprio alle cose. Si pensi, nel caso degli Esports, alle miriadi di modalità di intendere il proprio spazio di gioco: quali periferiche usare, come sedersi, come impugnare le periferiche, che sensibilità adoperare, che campioni usare, che ruolo ricoprire in gioco e così via. Tutti questi aspetti concorrono alla creazione di un legame unico tra l’atleta e le pratiche Esportive e sono frutto di una lunga esperienza e di un lavoro di conoscenza con sé stessi e il proprio corpo che passa per un processo di trial and error.La persona dentro i processi di personalizzazioneIl lavoro di ricerca di oggi, già presentato nello scorso articolo, dal titolo Exploring the Embodiment Experience of Disabilities in First Person Shooter eSports: An Empirical Study, portato avanti da Silvio Ripetta e Alessandro Silvestri, e pubblicato per la prima volta nel 2024 sulla rivista PuntOorg International Journal, dedica tutta la seconda parte della propria discussion ad esplorare in profondità il fitto legame tra corpo e pratiche di personalizzazione. Dal lavoro emergono alcune considerazioni sulle quali vale la pena porre attenzione. La prima è che nonostante gli Esports siano praticati in spazi digitali/virtuali questi non sono accessibili se non tramite l’adozione di strumentazioni tecnologiche che mettono in relazione il corpo fisico con quello virtuale. Come sappiamo il videogioco è un medium che presuppone lo scambio continuo di input e output tra il corpo del videogiocatore e la macchina che mette a disposizione un corpo virtuale da prendere in prestito.&nbsp;&nbsp;Questo scambio però non è diretto, l’input dato dal corpo fisico non è direttamente tradotto in un cambiamento dello stato delle cose nel videogioco, ma passa per una serie di punti intermedi che possono essere così classificati: periferiche di gioco, impostazioni modificabili in gioco, corpo/avatar virtuale e periferiche virtuali. Questo significa che queste componenti intermedie giocano un ruolo cruciale nel trasformare l’input del corpo fisico in qualcosa a video che avviene nel videogioco, portando ad una serie di risultati eterogenei tra essi. Si pensi ad esempio ai diversi risultati che possono ottenere un giocatore professionista e un casual player proprio a partire dagli stessi input corporei indirizzati allo stesso videogioco.Dialogo tra corpo e videogiocoIl secondo punto interessante risiede nella possibilità di scelta e sulla capacità di alterare, secondo le proprie preferenze, questi punti intermedi del dialogo tra corpo e videogioco. Dallo studio emerge una forte correlazione tra il livello di professionalizzazione degli atleti e la capacità di agire sulle e con le pratiche di personalizzazione. Gli intervistati della ricerca (un campione costituito da diverse personalità a partire da casual players sino ad atleti professionisti) fanno emergere come la professionalizzazione è un obiettivo difficile da perseguire senza avere coscienza di come e quando impostare la propria esperienza di gioco.&nbsp;&nbsp;Molti atleti professionisti hanno calcano durante le interviste il discorso sulla personalizzazione evidenziando come questa sia arrivata a valle di uno studio su quali periferiche adoperare, quali impostazioni in gioco scegliere, e come rendere quel corpo virtuale qualcosa di proprio. Dall’altro lato sappiamo però che non tutte le periferiche sono trasportabili e non tutti gli elementi che costituiscono lo spazio di gioco possono essere personalizzati (si pensi ai monitor, alle scrivanie o alle sedie) rendendo ancora più difficili alcuni momenti della carriera Esportiva come gli eventi in LAN. Queste difficoltà mettono in luce un punto critico di cui poco si parla e che tiene insieme diverse tensioni tra gli attori del settore Esportivo. I team cercano atleti di talento, ma spesso faticano a fornire spazi e strumentazioni adeguate alle esigenze di personalizzazione di questi.&nbsp;&nbsp;O ancora, gli organizzatori degli eventi hanno bisogno di sponsor per finanziare le competizioni e i premi, dovendo dare priorità alla visibilità di hardware brandizzati piuttosto che di quelli richiesti dagli atleti. E gli atleti? Gli atleti sono posti in una condizione di resistenza, trasportano le proprie periferiche, fanno a pezzi le postazioni LAN smontando il superfluo e arrangiando secondo le proprie esigenze e adoperano gli stipendi forniti dalle squadre per acquistare e testare nuove strumentazioni.Verso nuovi modelli di buisnessÈ chiaro allora che il corpo sia fisico che virtuale giocano, seppur in momenti differenti, un ruolo fondamentale nella costruzione della carriera professionale degli atleti Esportivi. Ho manifestato più e più volte il mio assenso nell’inquadrare gli atleti come attore principale dell’intera industria a discapito anche delle società di sviluppo. Restando fedeli a questa visione delle relazioni proprie di questa industria, non è possibile continuare ad ignorare la relazione tra personalizzazione e professionalizzazione, continuando a generare discriminazioni costanti proprio a partire dai corpi.&nbsp;Come teorizzato da Luciano Floridi qualche tempo fa, durante un seminario dedicato alle intelligenze artificiali, non sono le macchine a farsi più intelligenti bensì il mondo a curvarsi affinché esse lo siano. Lo stesso fenomeno, fuor di metafora, credo sia applicabile agli Esports. Sono veramente gli Esports ad essere simili agli sport tradizionali, o è il mondo e l’intera industria che sta cedendo fette importanti di identità per curvarsi affinché lo siano? Da questa domanda invito ad una riflessione finale: se anche fosse innegabile questa curvatura, dovremmo noi esperti del settore ignorare i corpi, nasconderci nel digitale, e curvarci affinché anche le discriminazioni, le esclusioni, il precariato, o la morte stessa dell’industria siano emulate dagli sport tradizionali?Come sempre un forte abbraccio a tutti voi lettori e al prossimo articolo.BIBLIOGRAFIARipetta, S., &amp; Silvestri, A. (2024). Exploring the Embodied Experience of Disabilities in eSports: A Study on First Person Shooters. puntOorg International Journal, 9(1), 80-103.&nbsp;

L’industria degli Esports nell’ultimo decennio ha vissuto diverse trasformazioni strutturali che, inevitabilmente, hanno portato alla formazione di nuove mansioni lavorative o ad una riformulazione di quelle già esistenti. È questo il caso degli operatori tecnici, dei caster, degli atleti, dei proprietari dei team competitivi, degli organizzatori di eventi, delle case di sviluppo e infine degli atleti professionisti.<h2>Poteri e tensioni nell'industria dell'esport</h2>Questo mutamento alla base delle relazioni tra questi diversi attori ha dato vita a nuovi scenari da osservare e studiare in maniera critica. L’intento come sempre è quello di osservare oltre il velo delle manifestazioni rappresentative, arrivando al nocciolo delle tensioni e delle relazioni di potere tra questi attori, che inevitabilmente è fonte di nuove pratiche del lavoro (sia esso materiale o immateriale), che a sua volta impatta con immaginari, attese per il futuro e con la materialità più semplice della vita quotidiana.&nbsp; &nbsp;Nello scorso articolo abbiamo iniziato insieme ad osservare criticamente la questione del corpo negli Esports una prospettiva che resta ancora poco esplorata nel settore degli Esports nonostante il suo ruolo apicale nel modo di progettare e organizzare il lavoro di molti attori nell’industria, primi tra tutti gli atleti. Ed è con mio dispiace che faccio rientrare in questa disattenzione non solo gli operatori puri del settore, ma anche gli studiosi afferenti diverse aree del sapere che con una certa pochezza hanno inquadrato il fenomeno Esportivo come attività puramente mentale o come una banale copia degli sport tradizionali. Un’operazione che ha più volte svilito ogni tentativo di intendere gli Esports come qualcosa unico e fine a sé stesso, di cui solo in parte simile ad altre manifestazioni del bisogno puro di “giocare” che contraddistingue gli esseri umani, gli animali e forse un domani anche le macchine.<h3>Le pratiche di personalizzazione</h3>Oggi ci dedicheremo ad una questione che avevo lasciato in sospeso, ovvero quella delle pratiche di personalizzazione. Queste possono essere definite, in maniera semplificata, come tutte quelle pratiche che permettono ad un individuo di rendere uno spazio e gli elementi che contiene significativi per sé stessi, attraverso l’esercizio della scelta tra diverse opzioni e quindi costruendo e manifestando agli altri la propria identità decisionale e personale che ci contraddistingue. Tuttavia, la personalizzazione non va confusa con la “customizzazione”. Infatti, mentre la seconda si riferisce solo alla possibilità di un individuo di alterare il valore “estetico” o “funzionale” di un artefatto (pensiamo ad esempio alla scelta del colore delle proprie periferiche) la personalizzazione abbraccia in maniera ampia l’intero processo di messa in dialogo tra la propria esperienza di vita – le esigenze del proprio corpo – lo spazio attorno a sé che si costituisce di diversi artefatti materiali o immateriali.&nbsp; &nbsp;<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/schede_madri_da_gaming_per_PC_b848dba157.jpg" alt="schede-madri-da-gaming-per-PC.jpg">Allora, la personalizzazione è qualcosa di più ampio, che funge da canale per dare significato proprio alle cose. Si pensi, nel caso degli Esports, alle miriadi di modalità di intendere il proprio spazio di gioco: quali periferiche usare, come sedersi, come impugnare le periferiche, che sensibilità adoperare, che campioni usare, che ruolo ricoprire in gioco e così via. Tutti questi aspetti concorrono alla creazione di un legame unico tra l’atleta e le pratiche Esportive e sono frutto di una lunga esperienza e di un lavoro di conoscenza con sé stessi e il proprio corpo che passa per un processo di trial and error.<h3>La persona dentro i processi di personalizzazione</h3>Il lavoro di ricerca di oggi, già presentato nello scorso articolo, dal titolo Exploring the Embodiment Experience of Disabilities in First Person Shooter eSports: An Empirical Study, portato avanti da Silvio Ripetta e Alessandro Silvestri, e pubblicato per la prima volta nel 2024 sulla rivista PuntOorg International Journal, dedica tutta la seconda parte della propria discussion ad esplorare in profondità il fitto legame tra corpo e pratiche di personalizzazione. Dal lavoro emergono alcune considerazioni sulle quali vale la pena porre attenzione. La prima è che nonostante gli Esports siano praticati in spazi digitali/virtuali questi non sono accessibili se non tramite l’adozione di strumentazioni tecnologiche che mettono in relazione il corpo fisico con quello virtuale. Come sappiamo il videogioco è un medium che presuppone lo scambio continuo di input e output tra il corpo del videogiocatore e la macchina che mette a disposizione un corpo virtuale da prendere in prestito.&nbsp; &nbsp;<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/wearena_WEB_f659307257.jpg" alt="wearena-WEB.jpg">Questo scambio però non è diretto, l’input dato dal corpo fisico non è direttamente tradotto in un cambiamento dello stato delle cose nel videogioco, ma passa per una serie di punti intermedi che possono essere così classificati: periferiche di gioco, impostazioni modificabili in gioco, corpo/avatar virtuale e periferiche virtuali. Questo significa che queste componenti intermedie giocano un ruolo cruciale nel trasformare l’input del corpo fisico in qualcosa a video che avviene nel videogioco, portando ad una serie di risultati eterogenei tra essi. Si pensi ad esempio ai diversi risultati che possono ottenere un giocatore professionista e un casual player proprio a partire dagli stessi input corporei indirizzati allo stesso videogioco.<h3>Dialogo tra corpo e videogioco</h3>Il secondo punto interessante risiede nella possibilità di scelta e sulla capacità di alterare, secondo le proprie preferenze, questi punti intermedi del dialogo tra corpo e videogioco. Dallo studio emerge una forte correlazione tra il livello di professionalizzazione degli atleti e la capacità di agire sulle e con le pratiche di personalizzazione. Gli intervistati della ricerca (un campione costituito da diverse personalità a partire da casual players sino ad atleti professionisti) fanno emergere come la professionalizzazione è un obiettivo difficile da perseguire senza avere coscienza di come e quando impostare la propria esperienza di gioco.&nbsp; &nbsp;<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/Getty_Images_1300687287_21ee22d5f1.jpg" alt="GettyImages-1300687287.jpg">Molti atleti professionisti hanno calcano durante le interviste il discorso sulla personalizzazione evidenziando come questa sia arrivata a valle di uno studio su quali periferiche adoperare, quali impostazioni in gioco scegliere, e come rendere quel corpo virtuale qualcosa di proprio. Dall’altro lato sappiamo però che non tutte le periferiche sono trasportabili e non tutti gli elementi che costituiscono lo spazio di gioco possono essere personalizzati (si pensi ai monitor, alle scrivanie o alle sedie) rendendo ancora più difficili alcuni momenti della carriera Esportiva come gli eventi in LAN. Queste difficoltà mettono in luce un punto critico di cui poco si parla e che tiene insieme diverse tensioni tra gli attori del settore Esportivo. I team cercano atleti di talento, ma spesso faticano a fornire spazi e strumentazioni adeguate alle esigenze di personalizzazione di questi.&nbsp; &nbsp;O ancora, gli organizzatori degli eventi hanno bisogno di sponsor per finanziare le competizioni e i premi, dovendo dare priorità alla visibilità di hardware brandizzati piuttosto che di quelli richiesti dagli atleti. E gli atleti? Gli atleti sono posti in una condizione di resistenza, trasportano le proprie periferiche, fanno a pezzi le postazioni LAN smontando il superfluo e arrangiando secondo le proprie esigenze e adoperano gli stipendi forniti dalle squadre per acquistare e testare nuove strumentazioni.<h3>Verso nuovi modelli di buisness</h3>È chiaro allora che il corpo sia fisico che virtuale giocano, seppur in momenti differenti, un ruolo fondamentale nella costruzione della carriera professionale degli atleti Esportivi. Ho manifestato più e più volte il mio assenso nell’inquadrare gli atleti come attore principale dell’intera industria a discapito anche delle società di sviluppo. Restando fedeli a questa visione delle relazioni proprie di questa industria, non è possibile continuare ad ignorare la relazione tra personalizzazione e professionalizzazione, continuando a generare discriminazioni costanti proprio a partire dai corpi. &nbsp;Come teorizzato da Luciano Floridi qualche tempo fa, durante un seminario dedicato alle intelligenze artificiali, non sono le macchine a farsi più intelligenti bensì il mondo a curvarsi affinché esse lo siano. Lo stesso fenomeno, fuor di metafora, credo sia applicabile agli Esports. Sono veramente gli Esports ad essere simili agli sport tradizionali, o è il mondo e l’intera industria che sta cedendo fette importanti di identità per curvarsi affinché lo siano? Da questa domanda invito ad una riflessione finale: se anche fosse innegabile questa curvatura, dovremmo noi esperti del settore ignorare i corpi, nasconderci nel digitale, e curvarci affinché anche le discriminazioni, le esclusioni, il precariato, o la morte stessa dell’industria siano emulate dagli sport tradizionali?Come sempre un forte abbraccio a tutti voi lettori e al prossimo articolo.BIBLIOGRAFIARipetta, S., &amp; Silvestri, A. (2024). Exploring the Embodied Experience of Disabilities in eSports: A Study on First Person Shooters. puntOorg International Journal, 9(1), 80-103. &nbsp;

L'importanza della personalizzazione all'interno del mondo esport per gli atleti e nei tornei

Atleti e personalizzazione negli esport

L'evoluzione degli Esports ha creato nuovi ruoli e tensioni, la personalizzazione è cruciale per gli atleti, ma sorgono sfide logistiche e discriminazioni. 

Academic Arena, Esports e Personalizzazione: una disattenzione che costa

Se stavate pensando di passare un weekend all'insegna del gaming, chiusi a riccio sulla vostra sedia a sprofondare nel torpore di una bevanda calda e di una coperta avvolgente, ma non sapevate a cosa giocare, beh questo articolo fa al caso vostro: Nerd Weekend è la rubrica dei gamer per i gamer. Ogni settimana prenderemo in esame un videogioco, uscito da poco o anche 10 anni fa, ma ancora reperibile, e vi narreremo come mai dovreste spendere il vostro tempo libero a giocarci.Rogue like in salsa stressPer il gioco di questa settimana è necessario un piccolo sforzo mentale, ricordate i tempi delle avventure immaginarie? Avete mai avuto a che fare con giochi tipo Dungeon and Dragons? Bene se la risposta è si, il gioco che vi consigliamo per questo Nerd Weekend farà al caso vostro; qual ora la risposta fosse negativa, il gioco di questa settimana farà al caso vostro per lanciarvi nel mondo dei Dungeon, no niente dragons purtroppo.&nbsp;Darkest Dungeon è un gioco incredibile sotto tantissimi punti di vista, di cui vi parleremo, man mano nell' articolo, ma partiamo dalla base del gioco, un rogue like con la creazione di Dungeon, bottini e nemici procedurali, un livello di difficoltà che punta verso l'alto e opzioni per aggiungere ancora più difficoltà.&nbsp;La componente che però caratterizza questa esperienza 2D, dalla maggior parte dei titoli roguelike presenti sul mercato e che addirittura riesce a rendere unico ogni scontro e ogni esplorazione è la salute mentale del party, qualcuno dopo il nerd weekend con Disco Elysium potrebbe pensare che abbiamo qualche propensione a proporvi giochi in cui sono presenti malattie mentali, ma vi possiamo garantire che sono mere casualità.La parte più semplicePer farvi innamorare vogliamo lasciare il pezzo forte alla fine, partendo dagli elementi più semplicistici dell' avventura per poi toccare i punti salienti di Drakest Dungeon. Il party sarà formato da 4 membri, i quali avranno un sistema, che potremmo identificare come strategico per i combattimenti, in cui si posizioneranno in fila indiana e con relative abilità a disposizione in base a tale posizionamento: il vostro guerriero sarà poco efficace se messo nelle retrovie, caso contrario invece mettere il vostro healer o sacerdote del caso di fronte al nemico si rivelerà una mossa davvero sbagliata, rendendoli impossibile la cura dei propri compagni. Tutte le informazioni comunque sui personaggi saranno raggruppate nel menù apposito in cui troveremo tutte le info generali.Il mondo di gioco sarà diviso in due segmenti: il villaggio, con le relative zone collaterali, e i Dungeon. Partiamo dal villaggio in cui avremmo la più canonica hub di gioco, mercanti, case del piacere, osterie e chi più ne ha più ne metta, ricordatevi questo dettaglio perché ne parleremo poi nel capitolo relativo allo stress. Per quanto riguarda i Dungeon la situazione è l'ABC della generazione procedurale, corridoi lunghi con stanze d'intermezzo in cui liberarsi dei nemici che le popolano, purtroppo proprio questa semplicità si rivela la parte più carente della produzione, che potrebbe portare alla noia, scriviamo potrebbe perché le situazioni di gioco rendono il tutto superfluo.

Se stavate pensando di passare un weekend all'insegna del gaming, chiusi a riccio sulla vostra sedia a sprofondare nel torpore di una bevanda calda e di una coperta avvolgente, ma non sapevate a cosa giocare, beh questo articolo fa al caso vostro: Nerd Weekend è la rubrica dei gamer per i gamer. Ogni settimana prenderemo in esame un videogioco, uscito da poco o anche 10 anni fa, ma ancora reperibile, e vi narreremo come mai dovreste spendere il vostro tempo libero a giocarci.<h2>Rogue like in salsa stress</h2>Per il gioco di questa settimana è necessario un piccolo sforzo mentale, ricordate i tempi delle avventure immaginarie? Avete mai avuto a che fare con giochi tipo Dungeon and Dragons? Bene se la risposta è si, il gioco che vi consigliamo per questo Nerd Weekend farà al caso vostro; qual ora la risposta fosse negativa, il gioco di questa settimana farà al caso vostro per lanciarvi nel mondo dei Dungeon, no niente dragons purtroppo.&nbsp;Darkest Dungeon è un gioco incredibile sotto tantissimi punti di vista, di cui vi parleremo, man mano nell' articolo, ma partiamo dalla base del gioco, un rogue like con la creazione di Dungeon, bottini e nemici procedurali, un livello di difficoltà che punta verso l'alto e opzioni per aggiungere ancora più difficoltà.&nbsp;La componente che però caratterizza questa esperienza 2D, dalla maggior parte dei titoli roguelike presenti sul mercato e che addirittura riesce a rendere unico ogni scontro e ogni esplorazione è la salute mentale del party, qualcuno dopo il <a href="https://gaming.libero.it/nerd-weekend-frostpunk-il-gestionale-freddoloso">nerd weekend</a> con <a href="https://gaming.libero.it/a-cosa-gioco-oggi-disco-elysium-e-cio-che-fa-per-te">Disco Elysium</a> potrebbe pensare che abbiamo qualche propensione a proporvi giochi in cui sono presenti malattie mentali, ma vi possiamo garantire che sono mere casualità.<h3>La parte più semplice</h3>Per farvi innamorare vogliamo lasciare il pezzo forte alla fine, partendo dagli elementi più semplicistici dell' avventura per poi toccare i punti salienti di Drakest Dungeon. Il party sarà formato da 4 membri, i quali avranno un sistema, che potremmo identificare come strategico per i combattimenti, in cui si posizioneranno in fila indiana e con relative abilità a disposizione in base a tale posizionamento: il vostro guerriero sarà poco efficace se messo nelle retrovie, caso contrario invece mettere il vostro healer o sacerdote del caso di fronte al nemico si rivelerà una mossa davvero sbagliata, rendendoli impossibile la cura dei propri compagni. Tutte le informazioni comunque sui personaggi saranno raggruppate nel menù apposito in cui troveremo tutte le info generali. Il mondo di gioco sarà diviso in due segmenti: il villaggio, con le relative zone collaterali, e i Dungeon. Partiamo dal villaggio in cui avremmo la più canonica hub di gioco, mercanti, case del piacere, osterie e chi più ne ha più ne metta, ricordatevi questo dettaglio perché ne parleremo poi nel capitolo relativo allo stress. Per quanto riguarda i Dungeon la situazione è l'ABC della generazione procedurale, corridoi lunghi con stanze d'intermezzo in cui liberarsi dei nemici che le popolano, purtroppo proprio questa semplicità si rivela la parte più carente della produzione, che potrebbe portare alla noia, scriviamo potrebbe perché le situazioni di gioco rendono il tutto superfluo.

Preparatevi a Darkest Dungeon, un gioco che saprà conquistarvi e tenervi sulle spine

Darkest Dungeon, un Rogue like incredibile

Torna la rubrica Nerd Weekend, per consigliarvi un gioco di ruolo incredibile, Darkest Dungeon

Nerd Weekend, il più oscuro dei dungeon

Esport Stories è la rubrica di Interviste di Libero Gaming a professionisti del settore esport, svelando i segreti dietro a questo settore

Esports Stories

Nel magico mondo di Hollywood, poche figure sono tanto versatili quanto Ryan Reynolds. Conosciuto per i suoi ruoli comici e il carisma contagioso, Reynolds ha costruito una carriera che spazia dalla commedia romantica al mondo dei supereroi. Tuttavia, una delle sue dichiarazioni passate suona particolarmente contraddittoria alla luce dei suoi progetti cinematografici. Quasi 15 anni fa, Reynolds aveva definito i videogiochi come una "perdita di tempo" in un'intervista a Entertainment Weekly. Ironia della sorte, è la star di "Free Guy", un film basato proprio su un videogioco.Ryan Reynolds e la dichiarazione sui videogiochiIn un'intervista con Entertainment Weekly di circa 15 anni fa, Ryan Reynolds aveva espresso una chiara disapprovazione per i videogiochi. Alla domanda sui suoi pensieri riguardo ai videogiochi, aveva risposto:&nbsp;"Non gioco davvero ai videogiochi. Esiste un modo migliore per perdere tempo? Internet è già abbastanza. L'ultimo videogioco che ho giocato è stato Ms. Pacman."&nbsp;Questa dichiarazione ha ovviamente sollevato un polverone di polemiche, soprattutto considerando la crescente popolarità e importanza culturale dei videogiochi. Reynolds, noto per il suo spirito arguto e le sue risposte schiette, non sembrava avere intenzione di ritrattare questa opinione. Tuttavia, la sua carriera e le sue scelte successive sembrano suggerire un cambiamento di prospettiva.Un inaspettato cambio di rotta con Free GuyContrariamente alla sua dichiarazione del passato, Ryan Reynolds ha scelto di interpretare il protagonista principale in "Free Guy - Eroe per Gioco", un film del 2021 che si basa interamente sul mondo dei videogiochi. In "Free Guy", Reynolds interpreta Guy, un personaggio non giocabile (NPC) in un videogioco che acquisisce coscienza di sé e decide di prendere il controllo del proprio destino. La trama del film ruota attorno a Guy che scopre la sua vera natura e cerca di salvare il mondo virtuale in cui vive dalla distruzione.&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/FreeGuyMovie/status/1496167907641815044")&nbsp;Questa scelta di ruolo ha sorpreso molti, considerando la precedente opinione di Reynolds sui videogiochi. Tuttavia, il film ha riscosso un grande successo, per un totale di $331.5 milioni di incassi nel mondo, evidenziando non solo il talento di Reynolds come attore, ma anche la sua capacità di adattarsi e reinventarsi.Un ripensamento sulla valenza dei videogiochi?&nbsp;La partecipazione di Reynolds in "Free Guy" suggerisce che l'attore possa aver riconsiderato il suo punto di vista sui videogiochi. Forse ha riconosciuto il potenziale narrativo e creativo che i videogiochi possono offrire, o forse ha semplicemente visto un'opportunità di carriera troppo buona per essere ignorata. Indipendentemente dalle sue motivazioni, è evidente che Reynolds ha saputo sfruttare al meglio il progetto.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/CTF5c1dhJKj/")&nbsp;"Free Guy" non è solo un film sui videogiochi, ma anche una riflessione sulla libertà, la consapevolezza e il potere di cambiare il proprio destino. Interpreta tematiche universali che risuonano sia con i giocatori che con il pubblico generale, dimostrando che i videogiochi possono essere una forma d'arte e di intrattenimento significativa. Come ulteriore prova del suo possibile "nuovo approccio" al mondo dei videogiochi, abbiamo due pad per Xbox dedicati al nuovo film in uscita: Deadpool e Wolverine. Inoltre Reynolds ha inoltre supportato il progetto di Steven Spohn, dove divulga quanto i videogiochi possano migliorare la vita delle persone con disabilità.&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/stevenspohn/status/1291388693631172611")La traiettoria di Ryan Reynolds, da critico dei videogiochi a protagonista di un film basato su di essi, evidenzia una notevole evoluzione sia personale che professionale. "Free Guy" ha permesso a Reynolds di esplorare un nuovo ambito creativo, dimostrando che i videogiochi non sono semplicemente una "perdita di tempo", ma possono offrire profondi spunti narrativi e di intrattenimento.&nbsp;

Nel magico mondo di Hollywood, poche figure sono tanto versatili quanto Ryan Reynolds. Conosciuto per i suoi ruoli comici e il carisma contagioso, Reynolds ha costruito una carriera che spazia dalla commedia romantica al mondo dei supereroi. Tuttavia, una delle sue dichiarazioni passate suona particolarmente contraddittoria alla luce dei suoi progetti cinematografici. Quasi 15 anni fa, Reynolds aveva definito i videogiochi come una "perdita di tempo" in un'intervista a Entertainment Weekly. Ironia della sorte, è la star di "Free Guy", un film basato proprio su un videogioco.<h3>Ryan Reynolds e la dichiarazione sui videogiochi</h3>In un'intervista con Entertainment Weekly di circa 15 anni fa, Ryan Reynolds aveva espresso una chiara disapprovazione per i videogiochi. Alla domanda sui suoi pensieri riguardo ai videogiochi, aveva risposto:&nbsp;<blockquote>"Non gioco davvero ai videogiochi. Esiste un modo migliore per perdere tempo? Internet è già abbastanza. L'ultimo videogioco che ho giocato è stato Ms. Pacman."&nbsp;</blockquote>Questa dichiarazione ha ovviamente sollevato un polverone di polemiche, soprattutto considerando la crescente popolarità e importanza culturale dei videogiochi. Reynolds, noto per il suo spirito arguto e le sue risposte schiette, non sembrava avere intenzione di ritrattare questa opinione. Tuttavia, la sua carriera e le sue scelte successive sembrano suggerire un cambiamento di prospettiva.<h3>Un inaspettato cambio di rotta con Free Guy</h3>Contrariamente alla sua dichiarazione del passato, Ryan Reynolds ha scelto di interpretare il protagonista principale in "Free Guy - Eroe per Gioco", un film del 2021 che si basa interamente sul mondo dei videogiochi. In "Free Guy", Reynolds interpreta Guy, un personaggio non giocabile (NPC) in un videogioco che acquisisce coscienza di sé e decide di prendere il controllo del proprio destino. La trama del film ruota attorno a Guy che scopre la sua vera natura e cerca di salvare il mondo virtuale in cui vive dalla distruzione.&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/FreeGuyMovie/status/1496167907641815044")&nbsp;Questa scelta di ruolo ha sorpreso molti, considerando la precedente opinione di Reynolds sui <a href="https://gaming.libero.it/la-classifica-dei-videogiochi-piu-costosi-mai-realizzati-al-mondo-aggiornata-al-2024">videogiochi</a>. Tuttavia, il film ha riscosso un grande successo, per un totale di $331.5 milioni di incassi nel mondo, evidenziando non solo il talento di Reynolds come attore, ma anche la sua capacità di adattarsi e reinventarsi.<h3>Un ripensamento sulla valenza dei videogiochi?&nbsp;</h3>La partecipazione di Reynolds in "Free Guy" suggerisce che l'attore possa aver riconsiderato il suo punto di vista sui videogiochi. Forse ha riconosciuto il potenziale narrativo e creativo che i videogiochi possono offrire, o forse ha semplicemente visto un'opportunità di carriera troppo buona per essere ignorata. Indipendentemente dalle sue motivazioni, è evidente che Reynolds ha saputo sfruttare al meglio il progetto.&nbsp;instagramEmbed("https://www.instagram.com/p/CTF5c1dhJKj/")&nbsp;"Free Guy" non è solo un film sui videogiochi, ma anche una riflessione sulla libertà, la consapevolezza e il potere di cambiare il proprio destino. Interpreta tematiche universali che risuonano sia con i giocatori che con il pubblico generale, dimostrando che i videogiochi possono essere una forma d'arte e di intrattenimento significativa. Come ulteriore prova del suo possibile "nuovo approccio" al mondo dei videogiochi, abbiamo <a href="https://gaming.libero.it/dopo-il-controller-di-deadpool-arriva-anche-la-versione-dedicata-a-wolverine">due pad per Xbox</a> dedicati al nuovo film in uscita: <a href="https://gaming.libero.it/xbox-gli-incredibili-controller-deadpool-and-wolverine-in-edizione-limitata">Deadpool e Wolverine</a>. Inoltre Reynolds ha inoltre supportato il progetto di Steven Spohn, dove divulga quanto i videogiochi possano migliorare la vita delle persone con disabilità.&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/stevenspohn/status/1291388693631172611") La traiettoria di Ryan Reynolds, da critico dei videogiochi a protagonista di un film basato su di essi, evidenzia una notevole evoluzione sia personale che professionale. "Free Guy" ha permesso a Reynolds di esplorare un nuovo ambito creativo, dimostrando che i videogiochi non sono semplicemente una "perdita di tempo", ma possono offrire profondi spunti narrativi e di intrattenimento.&nbsp;

Ryan Reynolds è un grande attore, ma quando si parla di videogiochi sembra trovarli una perdita di tempo. Eppure...

Ryan Reynolds ritratta le sue parole contro i videogiochi

Ryan Reynolds è un grande attore, ma quando si trovò a parlare di videogiochi lì definì una perdita di tempo. Con il passare del tempo però pare che questa sua visione sia decisamente cambiata

Quando Ryan Reynolds disse: "I videogiochi sono uno spreco di tempo" 

Come per ogni mese, è arrivato l'annuncio dei nuovi titoli in arrivo sull'Xbox Game Pass, il servizio di gaming in abbonamento di Microsoft, con un catalogo pressoché infinito di giochi, disponibile sia su console che su pc. Sono previste grandi novità nel mese di marzo, con una serie di titoli già usciti ed altri invece in uscita e disponibili fin dal Day One.Marzo un mese tiepidoDobbiamo dirlo quando abbiamo visto SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom tra gli annunci dei giochi in uscita nel Xbox Game Pass, ci ha strappato un sorriso il gioco è davvero divertente e con il suo arrivo sul Game pass non possiamo fare altro che consigliarvi di giocarvici e farvi un po' di risate tornando indietro nel tempo.&nbsp;Per il resto il mese di marzo resta un po' tiepido in termini di drop, ma con Control sappiate che si andrà sul sicuro, l'opera di remedy fu in grado di stravolgere il mercato ed ora con questa ultimate edition potrete recuperare tutto insieme questo capolavoro. Per il resto poco o nulla, da segnalare l'accesso anticipato di Lightyear Frontier che verrà aggiornato regolarmente e vedremo se riuscirà a diventare un gioco interessante per il catalogo. Qui di seguito trovate tutti i titoli e le date del drop di marzo:&nbsp;PAW Patrol World (Cloud, Console, PC) - 7 marzoSpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom - Rehydrated (Cloud, Console, PC) - 12 marzoControl Ultimate Edition (Cloud, Console, PC) - 13 marzoNo More Heroes 3 (Cloud, Console, PC) - 14 marzoLightyear Frontier (Early Acces) (Cloud, PC, Xbox Series X|S) - 19 marzo&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/XboxGamePass/status/1765014671424115117")&nbsp;Control: il titolo più interessante del meseControl è un videogioco d'azione e avventura sviluppato da Remedy Entertainment e pubblicato da 505 Games. È stato rilasciato nel 2019 per PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows. Il gioco è stato successivamente reso disponibile anche per Nintendo Switch nel 2020.&nbsp;Il gioco segue la storia di Jesse Faden, una donna in cerca di suo fratello scomparso, Dylan, e alla ricerca di risposte sul misterioso Federal Bureau of Control (FBC). Jesse diventa la Direttrice del FBC in modo inaspettato e scopre che l'edificio del FBC, chiamato l'Oldest House, è stato invaso da un'entità soprannaturale chiamata "The Hiss". La trama coinvolge elementi di paranormale, mistero e realtà alternativa.&nbsp;Il gameplay di Control è focalizzato sull'uso di abilità sovrannaturali e combattimenti intensi. Jesse acquisisce una forma di telecinesi chiamata Service Weapon e può utilizzare diverse abilità, come il volo e la manipolazione degli oggetti, per affrontare i nemici. L'Oldest House è un ambiente in continua evoluzione con elementi di gioco di ruolo, puzzle ambientali e una trama non lineare.&nbsp;Il gioco è noto per il suo stile visivo distintivo, ispirato all'architettura brutalista. L'Oldest House è un edificio dalle forme geometriche e dalle atmosfere surreali che si trasformano nel corso della trama, creando un'esperienza unica e coinvolgente per i giocatori. Control ha ricevuto recensioni generalmente positive dalla critica, elogiando la sua trama intrigante, il design innovativo e il sistema di combattimento. Tuttavia, alcuni giocatori hanno segnalato problemi tecnici su alcune piattaforme durante il lancio iniziale.&nbsp;Il gioco ha ricevuto diversi contenuti aggiuntivi, tra cui espansioni che approfondiscono ulteriormente la storia e l'universo di Control. In generale, Control è stato ben accolto per la sua originalità nel design, l'ambientazione unica e la trama coinvolgente, posizionandosi come uno dei titoli più interessanti degli ultimi anni nel genere action-adventure.

Come per ogni mese, è arrivato l'annuncio dei nuovi titoli in arrivo sull'Xbox Game Pass, il servizio di gaming in abbonamento di Microsoft, con un catalogo pressoché infinito di giochi, disponibile sia su console che su pc. Sono previste grandi novità nel mese di marzo, con una serie di titoli già usciti ed altri invece in uscita e disponibili fin dal Day One.<h2>Marzo un mese tiepido</h2>Dobbiamo dirlo quando abbiamo visto SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom tra gli annunci dei giochi in uscita nel Xbox Game Pass, ci ha strappato un sorriso il gioco è davvero divertente e con il suo arrivo sul Game pass non possiamo fare altro che consigliarvi di giocarvici e farvi un po' di risate tornando indietro nel tempo. &nbsp;Per il resto il mese di marzo resta un po' tiepido in termini di drop, ma con Control sappiate che si andrà sul sicuro, l'opera di remedy fu in grado di stravolgere il mercato ed ora con questa ultimate edition potrete recuperare tutto insieme questo capolavoro. Per il resto poco o nulla, da segnalare l'accesso anticipato di Lightyear Frontier che verrà aggiornato regolarmente e vedremo se riuscirà a diventare un gioco interessante per il catalogo. Qui di seguito trovate tutti i titoli e le date del drop di marzo:&nbsp;<ul><li>PAW Patrol World (Cloud, Console, PC) - 7 marzo</li><li>SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom - Rehydrated (Cloud, Console, PC) - 12 marzo</li><li>Control Ultimate Edition (Cloud, Console, PC) - 13 marzo</li><li>No More Heroes 3 (Cloud, Console, PC) - 14 marzo</li><li>Lightyear Frontier (Early Acces) (Cloud, PC, Xbox Series X|S) - 19 marzo</li></ul>&nbsp;twitterEmbed("https://twitter.com/XboxGamePass/status/1765014671424115117")&nbsp;<h3>Control: il titolo più interessante del mese</h3>Control è un videogioco d'azione e avventura sviluppato da Remedy Entertainment e pubblicato da 505 Games. È stato rilasciato nel 2019 per PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows. Il gioco è stato successivamente reso disponibile anche per Nintendo Switch nel 2020. &nbsp;Il gioco segue la storia di Jesse Faden, una donna in cerca di suo fratello scomparso, Dylan, e alla ricerca di risposte sul misterioso Federal Bureau of Control (FBC). Jesse diventa la Direttrice del FBC in modo inaspettato e scopre che l'edificio del FBC, chiamato l'Oldest House, è stato invaso da un'entità soprannaturale chiamata "The Hiss". La trama coinvolge elementi di paranormale, mistero e realtà alternativa. &nbsp;Il gameplay di Control è focalizzato sull'uso di abilità sovrannaturali e combattimenti intensi. Jesse acquisisce una forma di telecinesi chiamata Service Weapon e può utilizzare diverse abilità, come il volo e la manipolazione degli oggetti, per affrontare i nemici. L'Oldest House è un ambiente in continua evoluzione con elementi di gioco di ruolo, puzzle ambientali e una trama non lineare. &nbsp;Il gioco è noto per il suo stile visivo distintivo, ispirato all'architettura brutalista. L'Oldest House è un edificio dalle forme geometriche e dalle atmosfere surreali che si trasformano nel corso della trama, creando un'esperienza unica e coinvolgente per i giocatori. Control ha ricevuto recensioni generalmente positive dalla critica, elogiando la sua trama intrigante, il design innovativo e il sistema di combattimento. Tuttavia, alcuni giocatori hanno segnalato problemi tecnici su alcune piattaforme durante il lancio iniziale. &nbsp;Il gioco ha ricevuto diversi contenuti aggiuntivi, tra cui espansioni che approfondiscono ulteriormente la storia e l'universo di Control. In generale, Control è stato ben accolto per la sua originalità nel design, l'ambientazione unica e la trama coinvolgente, posizionandosi come uno dei titoli più interessanti degli ultimi anni nel genere action-adventure.

Xbox game pass marzo il mese del divertimento con spongebob e control

Xbox game pass: videogiochi di marzo 2024

Xbox game pass marzo un mese sufficiente con un nuovo early acces e Controll a stupire gli appassionati 

Xbox Game Pass: ecco i giochi di marzo

Black Myth: Wukong, il tanto atteso action RPG sviluppato da Game Science, uscirà ufficialmente domani, 20 agosto 2024, su PS5 e PC. Questo titolo, che ha attirato un'enorme attenzione a livello globale, promette di offrire un'esperienza di gioco unica, con un mix di narrazione epica, boss impegnativi e un mondo affascinante ispirato alla mitologia cinese. In questo articolo, analizzeremo tutte le informazioni trapelate prima del lancio e le ultime novità su Black Myth: Wukong.Black Myth: Wukong, in uscita il gioco più atteso del 2024Black Myth: Wukong ha già infranto alcuni record prima ancora della sua uscita ufficiale. Il gioco ha registrato il più alto utilizzo di larghezza di banda su Steam per i preload, superando addirittura Cyberpunk 2077, che aveva stabilito il record precedente. Questo è un chiaro indicatore dell’enorme interesse generato dal titolo. Al momento, è anche il gioco più venduto su Steam, il che testimonia l'attesa febbrile della community di giocatori per il suo rilascio.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/BlackMythGame/status/1825351981042700461")Durata del gioco e Boss in-gameUna delle informazioni più intriganti emerse prima del lancio riguarda la durata del gioco e il numero di boss presenti. Secondo le dichiarazioni degli sviluppatori, Black Myth: Wukong offre un'esperienza di gioco di 35-50 ore per una prima partita, ma può superare le 100 ore per chi desidera completarlo al 100%. Il gioco include ben 81 boss, una cifra che promette sfide entusiasmanti per i giocatori più esperti.&nbsp;Inoltre, solo il 60% del gioco è stato esplorato dai media occidentali durante le anteprime, lasciando spazio a numerosi segreti e sorprese. Tra questi, si vocifera dell’esistenza di un boss finale segreto che supererà ogni aspettativa e aggiungerà un ulteriore livello di difficoltà per coloro che cercano un'esperienza completa.Origini della storia: Sun Wukong ed il "Viaggio in Occidente"Black Myth: Wukong si basa sul classico racconto cinese del Viaggio in Occidente, e il protagonista è il leggendario Re Scimmia, Sun Wukong. Il gioco combina un gameplay dinamico e frenetico con elementi narrativi profondi. Ogni boss presenta sfide uniche che richiederanno ai giocatori di adattare la propria strategia, sfruttando abilità e trasformazioni per affrontare nemici sempre più forti. Il mondo di Black Myth: Wukong è vasto e dettagliato, e promette di immergere i giocatori in un'avventura indimenticabile.Linee Guida di Marketing: le regole ai creatorsNegli ultimi giorni è emerso un documento trapelato, inviato da Hero Games, il co-publisher del gioco, agli influencer e content creator. Questo documento contiene delle linee guida specifiche per la copertura del gioco, inclusi una serie di "non fare" che hanno sollevato qualche polemica. Tra le indicazioni, si richiede di evitare argomenti legati alla politica, alla violenza, alla nudità e alla "propaganda femminista". Inoltre, non devono essere menzionati termini come "quarantena" o "Covid-19", né discutere le politiche dell'industria videoludica cinese.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Komedias1/status/1825216085823733912")&nbsp;Sebbene queste richieste siano inusuali per il mercato occidentale, potrebbero riflettere una particolare sensibilità culturale da parte dello studio cinese Game Science e il desiderio di concentrarsi esclusivamente sul gameplay e sulla narrazione del gioco, evitando potenziali controversie. Non è ancora chiaro se questa sia una pratica comune in Cina, ma la decisione di limitare determinati discorsi sembra orientata a evitare possibili reazioni negative che potrebbero oscurare il successo del gioco.Polemica sessismo nello studio di Game ScienceUn'altra questione che è stata sollevata durante la promozione di Black Myth: Wukong riguarda precedenti accuse di sessismo all'interno di Game Science. Nel 2020, il CEO dello studio, Féng Jì, era stato coinvolto in una polemica a causa di post contenenti linguaggio sessista e misogino. Sebbene non siano stati riportati aggiornamenti significativi su questo fronte, il documento inviato agli influencer potrebbe riflettere la volontà di mantenere il focus sul gioco e allontanare discussioni che potrebbero riaccendere vecchie polemiche.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/IGN/status/1726602261802193174")&nbsp;Black Myth: Wukong ha già catturato l'attenzione del pubblico mondiale grazie a trailer di grande impatto e un'anteprima del gameplay che ha mostrato la potenza grafica del gioco. Il titolo utilizza il motore Unreal Engine 5, promettendo una qualità visiva straordinaria su PS5 e PC, con effetti particellari avanzati e un’illuminazione realistica che darà vita al mondo mitologico cinese in modo senza precedenti.Disponibilità e piattaformeIl gioco sarà disponibile dal 20 agosto 2024 su PS5 e PC, ma non ci sono ancora novità sulla data di rilascio per Xbox Series X/S, che è stata rimandata a una data futura. Questo ritardo potrebbe penalizzare i giocatori Xbox, ma gli sviluppatori stanno lavorando per ottimizzare l'esperienza anche su questa piattaforma.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/BlackMythGame/status/1821376984695652593")&nbsp;Black Myth: Wukong è senza dubbio uno dei titoli più attesi del 2024. Con un mix di combattimenti impegnativi, una storia ricca di fascino mitologico e una grafica all'avanguardia, il gioco si prepara a diventare un punto di riferimento nel panorama degli action RPG. Le prime recensioni sono ancora in arrivo, ma l'entusiasmo del pubblico e i record già infranti su Steam indicano che Black Myth: Wukong potrebbe rivelarsi uno dei giochi più importanti dell'anno.&nbsp;Con il suo lancio ormai imminente, i giocatori non vedono l'ora di immergersi nell'epica avventura del Re Scimmia e scoprire i tanti segreti nascosti nel mondo di Black Myth: Wukong.

Black Myth: Wukong, il tanto atteso action RPG sviluppato da Game Science, uscirà ufficialmente domani, 20 agosto 2024, su PS5 e PC. Questo titolo, che ha attirato un'enorme attenzione a livello globale, promette di offrire un'esperienza di gioco unica, con un mix di narrazione epica, boss impegnativi e un mondo affascinante ispirato alla mitologia cinese. In questo articolo, analizzeremo tutte le informazioni trapelate prima del lancio e le ultime novità su Black Myth: Wukong.<h2>Black Myth: Wukong, in uscita il gioco più atteso del 2024</h2><a href="https://gaming.libero.it/tutto-quello-che-sappiamo-su-black-myth-wukong">Black Myth: Wukong</a> ha già infranto alcuni record prima ancora della sua uscita ufficiale. Il gioco ha registrato il più alto utilizzo di larghezza di banda su Steam per i preload, superando addirittura Cyberpunk 2077, che aveva stabilito il record precedente. Questo è un chiaro indicatore dell’enorme interesse generato dal titolo. Al momento, è anche il gioco più venduto su Steam, il che testimonia l'attesa febbrile della community di giocatori per il suo rilascio.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/BlackMythGame/status/1825351981042700461")<h3>Durata del gioco e Boss in-game</h3>Una delle informazioni più intriganti emerse prima del lancio riguarda la durata del gioco e il numero di boss presenti. Secondo le dichiarazioni degli sviluppatori, Black Myth: Wukong offre un'esperienza di gioco di 35-50 ore per una prima partita, ma può superare le 100 ore per chi desidera completarlo al 100%. Il gioco include ben 81 boss, una cifra che promette sfide entusiasmanti per i giocatori più esperti.&nbsp;Inoltre, solo il 60% del gioco è stato esplorato dai media occidentali durante le anteprime, lasciando spazio a numerosi segreti e sorprese. Tra questi, si vocifera dell’esistenza di un boss finale segreto che supererà ogni aspettativa e aggiungerà un ulteriore livello di difficoltà per coloro che cercano un'esperienza completa.<h3>Origini della storia: Sun Wukong ed il "Viaggio in Occidente"</h3>Black Myth: Wukong si basa sul classico racconto cinese del <a href="https://gaming.libero.it/black-myth-wukong-la-vera-trama-di-viaggio-in-occidente">Viaggio in Occidente</a>, e il protagonista è il leggendario Re Scimmia, Sun Wukong. Il gioco combina un gameplay dinamico e frenetico con elementi narrativi profondi. Ogni boss presenta sfide uniche che richiederanno ai giocatori di adattare la propria strategia, sfruttando abilità e trasformazioni per affrontare nemici sempre più forti. Il mondo di Black Myth: Wukong è vasto e dettagliato, e promette di immergere i giocatori in un'avventura indimenticabile.<h3>Linee Guida di Marketing: le regole ai creators</h3>Negli ultimi giorni è emerso un documento trapelato, inviato da Hero Games, il co-publisher del gioco, agli influencer e content creator. Questo documento contiene delle linee guida specifiche per la copertura del gioco, inclusi una serie di "non fare" che hanno sollevato qualche polemica. Tra le indicazioni, si richiede di evitare argomenti legati alla politica, alla violenza, alla nudità e alla "propaganda femminista". Inoltre, non devono essere menzionati termini come "quarantena" o "Covid-19", né discutere le politiche dell'industria videoludica cinese.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/Komedias1/status/1825216085823733912")&nbsp;Sebbene queste richieste siano inusuali per il mercato occidentale, potrebbero riflettere una particolare sensibilità culturale da parte dello studio cinese Game Science e il desiderio di concentrarsi esclusivamente sul gameplay e sulla narrazione del gioco, evitando potenziali controversie. Non è ancora chiaro se questa sia una pratica comune in Cina, ma la decisione di limitare determinati discorsi sembra orientata a evitare possibili reazioni negative che potrebbero oscurare il successo del gioco.<h3>Polemica sessismo nello studio di Game Science</h3>Un'altra questione che è stata sollevata durante la promozione di Black Myth: Wukong riguarda precedenti accuse di sessismo all'interno di Game Science. Nel 2020, il CEO dello studio, Féng Jì, era stato coinvolto in una polemica a causa di post contenenti linguaggio sessista e misogino. Sebbene non siano stati riportati aggiornamenti significativi su questo fronte, il documento inviato agli influencer potrebbe riflettere la volontà di mantenere il focus sul gioco e allontanare discussioni che potrebbero riaccendere vecchie polemiche.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/IGN/status/1726602261802193174")&nbsp;Black Myth: Wukong ha già catturato l'attenzione del pubblico mondiale grazie a trailer di grande impatto e un'anteprima del gameplay che ha mostrato la potenza grafica del gioco. Il titolo utilizza il motore Unreal Engine 5, promettendo una qualità visiva straordinaria su PS5 e PC, con effetti particellari avanzati e un’illuminazione realistica che darà vita al mondo mitologico cinese in modo senza precedenti.<h3>Disponibilità e piattaforme</h3>Il gioco sarà disponibile dal 20 agosto 2024 su PS5 e PC, ma non ci sono ancora novità sulla data di rilascio per Xbox Series X/S, che è stata rimandata a una data futura. Questo ritardo potrebbe penalizzare i giocatori Xbox, ma gli sviluppatori stanno lavorando per ottimizzare l'esperienza anche su questa piattaforma.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/BlackMythGame/status/1821376984695652593")&nbsp;Black Myth: Wukong è senza dubbio uno dei titoli più attesi del 2024. Con un mix di combattimenti impegnativi, una storia ricca di fascino mitologico e una grafica all'avanguardia, il gioco si prepara a diventare un punto di riferimento nel panorama degli action RPG. Le prime recensioni sono ancora in arrivo, ma l'entusiasmo del pubblico e i record già infranti su Steam indicano che Black Myth: Wukong potrebbe rivelarsi uno dei giochi più importanti dell'anno.&nbsp;Con il suo lancio ormai imminente, i giocatori non vedono l'ora di immergersi nell'epica avventura del Re Scimmia e scoprire i tanti segreti nascosti nel mondo di Black Myth: Wukong.

Tutte le informazioni raccolte al day 1 del videogioco più atteso del 2024, Black Myth: Wukong

Black Myth: Wukong tutti i dettagli, tra elogi e polemiche

Tutte le informazioni raccolte al day 1 del videogioco più atteso del 2024, Black Myth: Wukong; la trasposizione videoludica del capolavoro della letteratura Viaggio in Occidente

Black Myth: Wukong, polemiche sul possibile GOTY 2024 

Dopo aver affrontato il fantastico mondo di plastica di Barbie Land, la produttrice Margot Robbie si sta dirigendo verso il ricco terreno del Monopoly. La società di Robbie, LuckyChap, sta infatti producendo un lungometraggio in live-action basato sul celebre gioco da tavolo dedicato ai beni immobili. Anche la Hasbro Entertainment, finanziatrice del Monopoly, produrrà il film.&nbsp;Monopoly diventa un film: cosa sappiamoSecondo uno studio, Monopoli è il marchio di giochi da tavolo più popolare al mondo, con una notorietà globale del 99%. È disponibile in più di 100 Paesi e ha venduto quasi mezzo miliardo di copie a partire dal 1935. Non è ancora chiaro come Margot Robbie intenda ricavarne una storia. Chi interpreterà la mascotte del gioco, il ricco zio Pennybags? Ciò che è certo, è Margot Robbie si stia ormai concentrando sempre di più sugli adattamenti videoludici: neanche un mese fa, infatti, la star ha dichiarato di voler produrre un film su The Sims.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/fashiotainment/status/1778315502667944023")&nbsp;Senza condividere alcun dettaglio, il presidente del Lionsgate Motion Picture Group Adam Fogelson ha lasciato intendere che LuckyChap ha "un chiaro punto di vista sul film Monopoly". L'annuncio è stato fatto al CinemaCon, la fiera annuale delle sale cinematografiche che si sta svolgendo a Las Vegas.&nbsp;&nbsp;Adam Fogelson, nello specifico, ha dichiarato quanto segue:&nbsp;"Non potrei immaginare un team di produzione migliore di LuckyChap per questo amato e iconico marchio. Sono produttori eccezionali che scelgono i loro progetti con grande riflessione e attenzione, e si uniscono a Monopoly con un chiaro punto di vista. Siamo estremamente entusiasti di lavorare con l'intero team di LuckyChap su quello che noi tutti crediamo possa essere il loro prossimo blockbuster""Monopoli offre infinite possibilità narrative"La casa di produzione di Margot Robbie LuckyChap - i cui progetti precedenti includono, Tonya e Una donna promettente - è stata molto richiesta dopo il successo epocale di Barbie. Di recente, infatti, la società ha finanziato il film di successo del Sundance My Old Ass, che è stato venduto agli Amazon MGM Studios per 15 milioni di dollari.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/FilmUpdates/status/1778104659971874862")&nbsp;Prossimamente, inoltre, la società produrrà una nuova commedia natalizia per Universal Pictures. Zev Foreman, responsabile del settore cinematografico di Hasbro Entertainment, ha dichiarato:&nbsp;&nbsp;"Essendo uno dei giochi più iconici al mondo, Monopoly offre una piattaforma incredibile per le opportunità di narrazione. Siamo entusiasti di avere la visione unica di LuckyChap e Lionsgate al nostro fianco per portare questo pezzo storico della cultura popolare sul grande schermo"&nbsp;Non resta che attendere ulteriori informazioni!

Dopo aver affrontato il fantastico mondo di plastica di Barbie Land, la produttrice Margot Robbie si sta dirigendo verso il ricco terreno del Monopoly. La società di Robbie, LuckyChap, sta infatti producendo un lungometraggio in live-action basato sul celebre gioco da tavolo dedicato ai beni immobili. Anche la Hasbro Entertainment, finanziatrice del Monopoly, produrrà il film.&nbsp;<h2>Monopoly diventa un film: cosa sappiamo</h2>Secondo uno studio, Monopoli è il marchio di giochi da tavolo più popolare al mondo, con una notorietà globale del 99%. È disponibile in più di 100 Paesi e ha venduto quasi mezzo miliardo di copie a partire dal 1935. Non è ancora chiaro come Margot Robbie intenda ricavarne una storia. Chi interpreterà la mascotte del gioco, il ricco zio Pennybags? Ciò che è certo, è <a href="https://gaming.libero.it/barbie-in-arrivo-un-videogioco-dal-film-candidato-all-oscar">Margot Robbie</a> si stia ormai concentrando sempre di più sugli adattamenti videoludici: neanche un mese fa, infatti, la star ha dichiarato di voler <a href="https://gaming.libero.it/margot-robbie-produrra-un-film-ispirato-a-the-sims">produrre un film su The Sims</a>.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/fashiotainment/status/1778315502667944023")&nbsp;Senza condividere alcun dettaglio, il presidente del Lionsgate Motion Picture Group Adam Fogelson ha lasciato intendere che LuckyChap ha "un chiaro punto di vista sul film Monopoly". L'annuncio è stato fatto al CinemaCon, la fiera annuale delle sale cinematografiche che si sta svolgendo a Las Vegas.&nbsp;&nbsp;Adam Fogelson, nello specifico, ha dichiarato quanto segue:&nbsp;<blockquote>"Non potrei immaginare un team di produzione migliore di LuckyChap per questo amato e iconico marchio. Sono produttori eccezionali che scelgono i loro progetti con grande riflessione e attenzione, e si uniscono a Monopoly con un chiaro punto di vista. Siamo estremamente entusiasti di lavorare con l'intero team di LuckyChap su quello che noi tutti crediamo possa essere il loro prossimo blockbuster"</blockquote><h3>"Monopoli offre infinite possibilità narrative"</h3>La casa di produzione di Margot Robbie LuckyChap - i cui progetti precedenti includono, Tonya e Una donna promettente - è stata molto richiesta dopo il successo epocale di Barbie. Di recente, infatti, la società ha finanziato il film di successo del Sundance My Old Ass, che è stato venduto agli Amazon MGM Studios per 15 milioni di dollari.&nbsp;twitterEmbed("https://x.com/FilmUpdates/status/1778104659971874862")&nbsp;Prossimamente, inoltre, la società produrrà <a href="https://gaming.libero.it/damsel-la-recensione-del-nuovo-film-con-millie-bobby-brown-e-la-passione-dell-attrice-per-the-sims-4">una nuova commedia natalizia</a> per Universal Pictures. Zev Foreman, responsabile del settore cinematografico di Hasbro Entertainment, ha dichiarato:&nbsp;&nbsp;<blockquote>"Essendo uno dei giochi più iconici al mondo, Monopoly offre una piattaforma incredibile per le opportunità di narrazione. Siamo entusiasti di avere la visione unica di LuckyChap e Lionsgate al nostro fianco per portare questo pezzo storico della cultura popolare sul grande schermo"</blockquote>&nbsp;Non resta che attendere ulteriori informazioni!

Lionsgate e Hasbro hanno stretto un accordo con LuckyChap, casa produttrice di Barbie, per guidare lo sviluppo del film basato sul classico gioco da tavolo

Margot Robbie produrrà un film ispirato a Monopoly

Monopoly: Margot Robbie produrrà un film sul celebre gioco da tavola

Come per ogni mese, è arrivato l'annuncio dei nuovi titoli in arrivo sull'Xbox Game Pass, il servizio di gaming in abbonamento di Microsoft, con un catalogo pressoché infinito di giochi, disponibile sia su console che su pc. Sono previste grandi novità nel mese di marzo, con una serie di titoli già usciti ed altri invece in uscita e disponibili fin dal Day One.The Quarry uno dei capolavori di SupermassiveThe Quarry è un videogioco sviluppato da Supermassive Games, uno studio britannico noto per i loro giochi di avventura e narrativi. Annunciato nel 2021, il gioco è stato rilasciato nel 2022 per varie piattaforme di gioco, inclusi PlayStation, Xbox e PC. Il gioco è un'avventura narrativa che mescola elementi di esplorazione, suspense e scelte morali. Ambientato in una città di montagna abbandonata nel Maine, il giocatore assume il ruolo di nove personaggi diversi, ognuno con la propria storia, motivazioni e segreti. Questi personaggi si trovano bloccati in un misterioso e isolato campo estivo dove si susseguono eventi sinistri e spaventosi.&nbsp;Uno degli aspetti chiave del gioco è la narrazione ramificata, che si sviluppa in base alle scelte del giocatore. Le decisioni prese dai personaggi possono influenzare significativamente l'andamento della storia e determinare chi sopravvivrà fino alla fine. The Quarry è noto per la sua atmosfera tetra, la grafica realistica e le performance degli attori che danno vita ai personaggi. Offre una narrazione coinvolgente e un'esperienza di gioco emotivamente intensa, che può variare notevolmente in base alle scelte del giocatore.Evil WestEvil West è un videogioco d'azione e avventura sviluppato da Flying Wild Hog, uno studio polacco conosciuto per la serie "Shadow Warrior". Il gioco è stato annunciato durante The Game Awards 2020 ed è stato pubblicato nel 2022 per PlayStation, Xbox e PC. Il gioco mescola elementi di sparatutto in terza persona con combattimenti corpo a corpo e elementi action RPG. Ambientato in un mondo western gotico, i giocatori assumono il ruolo di un cacciatore di mostri solitario che combatte creature sovrannaturali e demoni nel selvaggio West americano.&nbsp;La trama di Evil West segue il protagonista, Jesse Rentier, mentre combatte un'orda di creature oscure che minacciano di invadere e distruggere il mondo. Durante il gioco, i giocatori affrontano una varietà di nemici, tra cui non morti, licantropi e altre creature demoniache, utilizzando un assortimento di armi da fuoco, armi bianche e poteri soprannaturali. Il gioco offre una serie di missioni principali e missioni secondarie che permettono ai giocatori di esplorare l'ambientazione del gioco, guadagnare esperienza e potenziare le loro abilità e armi. Inoltre, include una modalità cooperativa online che consente ai giocatori di unire le forze con altri cacciatori di mostri per affrontare sfide più impegnative.Terra InvictaTerra Invicta è un videogioco di strategia in tempo reale sviluppato da Pavonis Interactive, uno studio indipendente composto da veterani dell'industria dei videogiochi. Annunciato nel 2020, il gioco è stato finanziato tramite Kickstarter e si basa su un'ambientazione di fantascienza in cui i giocatori devono difendere la Terra da un'invasione aliena.&nbsp;Il gameplay di Terra Invicta si concentra sulla gestione delle risorse, sulla costruzione di basi e sulla strategia militare. I giocatori assumono il controllo di una coalizione globale di nazioni e devono collaborare per coordinare la difesa del pianeta contro gli invasori extraterrestri. Devono prendere decisioni politiche, diplomatiche e militari mentre cercano di bilanciare le risorse e le priorità della coalizione. Una delle caratteristiche chiave del gioco è il realismo strategico, che cerca di fornire una rappresentazione accurata delle dinamiche geopolitiche e delle implicazioni delle decisioni a lungo termine. I giocatori devono affrontare non solo minacce esterne, ma anche sfide interne come la politica nazionale e internazionale, la diplomazia e la gestione delle risorse.Diablo IVIl gioco è ambientato nel mondo oscuramente gotico di Sanctuary, dove i giocatori affronteranno nuove minacce demoniache e combatteranno per la sopravvivenza. Diablo 4 promette un ritorno alle radici della serie, con un'atmosfera cupa e tetra, un gameplay incentrato sull'esplorazione di dungeon, il combattimento con creature infernali e il potenziamento del proprio personaggio.Il gioco si svolge in un vasto mondo aperto con diverse regioni e ambienti da esplorare. I giocatori avranno la libertà di vagare per il mondo di gioco e affrontare le sfide a loro ritmo. Diablo 4 presenta nuove classi di personaggi giocabili, ognuna con le proprie abilità, stili di combattimento e storie. Al momento dell'annuncio, sono state rivelate tre classi: il Barbaro, la Strega e il Druido.&nbsp;Il gioco include elementi multiplayer, con la possibilità per i giocatori di unirsi ad altri in cooperativa per affrontare le sfide più impegnative o per competere in PvP (Player versus Player). Diablo 4 presenta una grafica migliorata e una tecnologia all'avanguardia, con dettagli realistici, effetti visivi impressionanti e animazioni fluide.Ark: Survival AscendedLa versione 2.0 di Ark Survival Evolved è pronta ad esordire sull'Xbox Game Pass, il gioco che mixa elementi da classico gioco survival con meccaniche di build e crafting ad un mondo pieno di dinausari e specie uniche è pronto a fare il suo esordio sul servizio in abbonamento di Xbox.&nbsp;&nbsp;Questa nuova versione del gioco vanta su un sistema grafico migliorato, con l'ausilio di un nuovo engine per migliorare la resa grafica di un gioco pazzesco che però ha sempre lasciato il fianco scoperto ad un ambientazione un po' grottesca, che ambiva al realismo, ma che speso sbatteva contro le limitazioni dell'engine precedente, in attesa del secondo capitolo della serie sarà interessante metterci mano.Superhot: Mind Control Delete, Open Roads e Hot Wheels Unleashed 2Gli ultimi 3 giochi in uscita a cavallo tra Marzo e Aprile su Xbox Game Pass, sono sicuramente quelli un po' più deboli, pur volendo lasciare spazio al gioco delle Hot Wheels per un pubblico più piccolo e indirizzare Superhot ad un pubblico amante degli shooter frenetici, Open Roads è sicuramente l'unico con un po' di fascino, un'avventura estremamente interessante nella sua realizzazione, una piccola perla ancora da scoprire uscita nel febbraio di quest'anno. Ecco qui di seguito riportato l'elenco di tutti i giochi in arrivo su Game Pass con le relative date di uscita:&nbsp;&nbsp;The Quarry (Cloud e Console) - 20 marzoEvil West (Cloud, Console e PC) - 21 marzoTerra Invicta (Game Preview) (PC) - 26 marzoDiablo IV (Console e PC) - 28 marzoHot Wheels Unleashed 2: Turbocharged (Cloud, Console e PC) - 28 marzoOpen Roads (Cloud, Console e PC) - 28 marzo al day oneArk: Survival Ascended (Cloud, PC e Xbox Series X/S) - 1° aprileF1 23 (Cloud) - 2 aprileSuperhot: Mind Control Delete (Cloud, Console e PC) - 2 aprile

Come per ogni mese, è arrivato l'annuncio dei nuovi titoli in arrivo sull'Xbox Game Pass, il servizio di gaming in abbonamento di Microsoft, con un catalogo pressoché infinito di giochi, disponibile sia su console che su pc. Sono previste grandi novità nel mese di marzo, con una serie di titoli già usciti ed altri invece in uscita e disponibili fin dal Day One.<h2>The Quarry uno dei capolavori di Supermassive</h2>The Quarry è un videogioco sviluppato da Supermassive Games, uno studio britannico noto per i loro giochi di avventura e narrativi. Annunciato nel 2021, il gioco è stato rilasciato nel 2022 per varie piattaforme di gioco, inclusi PlayStation, Xbox e PC. Il gioco è un'avventura narrativa che mescola elementi di esplorazione, suspense e scelte morali. Ambientato in una città di montagna abbandonata nel Maine, il giocatore assume il ruolo di nove personaggi diversi, ognuno con la propria storia, motivazioni e segreti. Questi personaggi si trovano bloccati in un misterioso e isolato campo estivo dove si susseguono eventi sinistri e spaventosi.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/scg8ye_82c272add0.jpg" alt="The quarry potrebbe non avere mai un seguito">&nbsp;Uno degli aspetti chiave del gioco è la narrazione ramificata, che si sviluppa in base alle scelte del giocatore. Le decisioni prese dai personaggi possono influenzare significativamente l'andamento della storia e determinare chi sopravvivrà fino alla fine. The Quarry è noto per la sua atmosfera tetra, la grafica realistica e le performance degli attori che danno vita ai personaggi. Offre una narrazione coinvolgente e un'esperienza di gioco emotivamente intensa, che può variare notevolmente in base alle scelte del giocatore.<h3>Evil West</h3>Evil West è un videogioco d'azione e avventura sviluppato da Flying Wild Hog, uno studio polacco conosciuto per la serie "Shadow Warrior". Il gioco è stato annunciato durante The Game Awards 2020 ed è stato pubblicato nel 2022 per PlayStation, Xbox e PC. Il gioco mescola elementi di sparatutto in terza persona con combattimenti corpo a corpo e elementi action RPG. Ambientato in un mondo western gotico, i giocatori assumono il ruolo di un cacciatore di mostri solitario che combatte creature sovrannaturali e demoni nel selvaggio West americano. &nbsp;La trama di Evil West segue il protagonista, Jesse Rentier, mentre combatte un'orda di creature oscure che minacciano di invadere e distruggere il mondo. Durante il gioco, i giocatori affrontano una varietà di nemici, tra cui non morti, licantropi e altre creature demoniache, utilizzando un assortimento di armi da fuoco, armi bianche e poteri soprannaturali. Il gioco offre una serie di missioni principali e missioni secondarie che permettono ai giocatori di esplorare l'ambientazione del gioco, guadagnare esperienza e potenziare le loro abilità e armi. Inoltre, include una modalità cooperativa online che consente ai giocatori di unire le forze con altri cacciatori di mostri per affrontare sfide più impegnative.<h3>Terra Invicta</h3>Terra Invicta è un videogioco di strategia in tempo reale sviluppato da Pavonis Interactive, uno studio indipendente composto da veterani dell'industria dei videogiochi. Annunciato nel 2020, il gioco è stato finanziato tramite Kickstarter e si basa su un'ambientazione di fantascienza in cui i giocatori devono difendere la Terra da un'invasione aliena. &nbsp;Il gameplay di Terra Invicta si concentra sulla gestione delle risorse, sulla costruzione di basi e sulla strategia militare. I giocatori assumono il controllo di una coalizione globale di nazioni e devono collaborare per coordinare la difesa del pianeta contro gli invasori extraterrestri. Devono prendere decisioni politiche, diplomatiche e militari mentre cercano di bilanciare le risorse e le priorità della coalizione. Una delle caratteristiche chiave del gioco è il realismo strategico, che cerca di fornire una rappresentazione accurata delle dinamiche geopolitiche e delle implicazioni delle decisioni a lungo termine. I giocatori devono affrontare non solo minacce esterne, ma anche sfide interne come la politica nazionale e internazionale, la diplomazia e la gestione delle risorse.<h3>Diablo IV</h3>Il gioco è ambientato nel mondo oscuramente gotico di Sanctuary, dove i giocatori affronteranno nuove minacce demoniache e combatteranno per la sopravvivenza. <a href="https://gaming.libero.it/microsoft-acquisisce-activision-blizzard">Diablo 4</a> promette un ritorno alle radici della serie, con un'atmosfera cupa e tetra, un gameplay incentrato sull'esplorazione di dungeon, il combattimento con creature infernali e il potenziamento del proprio personaggio.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/sc78fb_857cc0d414.jpg" alt="sc78fb.jpg">Il gioco si svolge in un vasto mondo aperto con diverse regioni e ambienti da esplorare. I giocatori avranno la libertà di vagare per il mondo di gioco e affrontare le sfide a loro ritmo. Diablo 4 presenta nuove classi di personaggi giocabili, ognuna con le proprie abilità, stili di combattimento e storie. Al momento dell'annuncio, sono state rivelate tre classi: il Barbaro, la Strega e il Druido. &nbsp;Il gioco include elementi multiplayer, con la possibilità per i giocatori di unirsi ad altri in cooperativa per affrontare le sfide più impegnative o per competere in PvP (Player versus Player). Diablo 4 presenta una grafica migliorata e una tecnologia all'avanguardia, con dettagli realistici, effetti visivi impressionanti e animazioni fluide.<h3>Ark: Survival Ascended</h3>La versione 2.0 di Ark Survival Evolved è pronta ad esordire sull'<a href="https://gaming.libero.it/xbox-game-pass-ecco-i-giochi-di-marzo">Xbox Game Pass,</a> il gioco che mixa elementi da classico gioco survival con meccaniche di build e crafting ad un mondo pieno di dinausari e specie uniche è pronto a fare il suo esordio sul servizio in abbonamento di Xbox.&nbsp; &nbsp;Questa nuova versione del gioco vanta su un sistema grafico migliorato, con l'ausilio di un nuovo engine per migliorare la resa grafica di un gioco pazzesco che però ha sempre lasciato il fianco scoperto ad un ambientazione un po' grottesca, che ambiva al realismo, ma che speso sbatteva contro le limitazioni dell'engine precedente, in attesa del secondo capitolo della serie sarà interessante metterci mano.<h3 style="margin-left:0px;">Superhot: Mind Control Delete, Open Roads e Hot Wheels Unleashed 2</h3>Gli ultimi 3 giochi in uscita a cavallo tra Marzo e Aprile su Xbox Game Pass, sono sicuramente quelli un po' più deboli, pur volendo lasciare spazio al gioco delle Hot Wheels per un pubblico più piccolo e indirizzare Superhot ad un pubblico amante degli shooter frenetici, Open Roads è sicuramente l'unico con un po' di fascino, un'avventura estremamente interessante nella sua realizzazione, una piccola perla ancora da scoprire uscita nel febbraio di quest'anno. Ecco qui di seguito riportato l'elenco di tutti i giochi in arrivo su Game Pass con le relative date di uscita:&nbsp;&nbsp;<ul><li>The Quarry (Cloud e Console) - 20 marzo</li><li>Evil West (Cloud, Console e PC) - 21 marzo</li><li>Terra Invicta (Game Preview) (PC) - 26 marzo</li><li>Diablo IV (Console e PC) - 28 marzo</li><li>Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged (Cloud, Console e PC) - 28 marzo</li><li>Open Roads (Cloud, Console e PC) - 28 marzo al day one</li><li>Ark: Survival Ascended (Cloud, PC e Xbox Series X/S) - 1° aprile</li><li>F1 23 (Cloud) - 2 aprile</li><li>Superhot: Mind Control Delete (Cloud, Console e PC) - 2 aprile</li></ul>

Xbox Game Pass a fine marzo arriva Diablo 4 e con lui tanti nuovi titoli ed altri 2 tripla A

Xbox Game Pass marzo mese ricco di giochi 

Xbox Game Pass si prepara ad accogliere un drop gigantesco di giochi tripla A al suo interno, non tralasciando neanche qualche piccola chicca da scoprire al suo interno

Xbox Game Pass: ecco i titoli previsti per fine marzo ed inizio aprile

A. Hemphill in una sua opera del 1995 suggeriva le possibilità insite in quello che chiamava al tempo “cyberspazio”. In questi trent’anni caratterizzati da un sempre crescente utilizzo e sviluppo di questi mondi e spazi virtuali in cui coabitare con nuove parti di noi e con gli altri, permangono forti quesiti rispetto ai modi in cui costruiamo, viviamo e rendiamo accessibili questi spazi. Dubbi che, come vedremo in questo articolo, legano la problematica delle questioni di genere che abbiamo avviato negli articoli precedenti e dell’impatto che gli spazi digitali hanno su di essa.&nbsp;Gli esport: spazio virtuale e socio-materialità&nbsp;I videogiochi, compresi quelli che consideriamo esportivi, forniscono certamente una nuova forma di “spazio digitale” dove atleti, a diversi livelli di professionalizzazione fino ai videogiocatori occasionali, possono sperimentare nuovi modi di fare e intendere il gioco. Ora, adoperando una prospettiva socio-materiale (che tenga conto sia della dimensione sociale che di quella materiale nell’analisi di fenomeni complessi come quello Esportivo), possiamo costruire il nostro ragionamento da due spunti di pensiero:Questi spazi virtuali non esistono in natura, ma sono costruiti (sia socialmente) da qualcuno seguendo dei modelli che non sono necessariamente neutri. Essi plasmano relazioni sociali, generano dinamiche di potere e influenzano il comportamento umano dentro e fuori questi spazi.Gli spazi virtuali sono accessibili attraverso strumentazioni tecnologiche che altrettanto non sono neutre e plasmano la nostra percezione e il nostro modo di interagire con e dentro questi spazi. La materialità delle strumentazioni che adoperiamo è capace di modellare le interazioni sociali e le pratiche culturali dentro e fuori questi spazi virtuali.&nbsp;Tenendo bene a mente queste due riflessioni preliminari possiamo dedicarci a continuare la nostra discussione rispetto alle difficoltà di partecipazione nei circuiti esportivi fondate su distinzioni di genere, tenendo conto proprio di questa componente degli spazi virtuali.L’esperienza delle donne negli spazi virtuali eSportiviLa ricerca di riferimento che ci accompagnerà oggi in questo breve articolo è stata condotta da Omar Ruvalcaba e colleghi, pubblicata nel 2018 presso la rivista Journal of Sport and Social Issues (come al solito trovate tutti i riferimenti in calce).&nbsp;&nbsp;La ricerca intitolata “L’esperienza delle donne negli eSports” (titolo tradotto da me), pone l’attenzione su tematiche che abbiamo già iniziato ad affrontare e che tale ricerca approfondisce in aspetti interessanti tra cui proprio l’accessibilità agli spazi virtuali degli Esports per le videogiocatrici e le difficoltà nel vivere questi spazi dovute a pratiche di discriminazione. La ricerca parte da un recente studio (dettagliato nel lavoro di Ruvalcaba) condotto su adolescenti negli Stati Uniti, che rivela quanto i videogiochi siano popolari in tutte le fasce demografiche giovanili (Ruvalcaba et al., 2018, p. 3) senza distinzioni di genere in termini di consumo.&nbsp;&nbsp;La domanda, dunque, resta simile a quella precedentemente affrontata in questa rubrica: perché le donne hanno meno possibilità di accesso a questi spazi virtuali offerti dagli eSports? Cerchiamo di aggiungere un altro tassello. Lo studio che in termini di “tempo investito” uomini e donne spendano lo stesso monte ore quando si tratta di videogiochi, a cambiare però sono i giochi scelti e preferiti dai due sessi. È curioso osservare anche in questa sede, quanto le donne siano veicolate verso un mercato videoludico che presuppone l’assenza di “violenza e impegno”, escludendole indirettamente da un mercato videoludico che poi spesso diventa eSport. La questione della violenza come tratto espressivo della competizione sembra emergere nuovamente in questa sede, evidenziando un primo elemento di “design” dei videogames che poi divengono eSports. Sarò più chiaro, le donne sembrano preferire titoli videoludici a basso tasso di competizione, esperienze single player, con bassa esposizione a scene di violenza o disturbanti in senso ampio.&nbsp;Insomma, il mercato e il senso comune sembrano indicarci che le donne non siano classificabili come videogiocatrici “hard-core”, limitate nelle possibilità di consumo da una componente strettamente legata a componenti “interne” e proprie di quel genere. Qui invito i lettori a riflettere sul senso delle parole e sulla loro funzione, specialmente quando “genere” diviene terminologia per classificare non solo le persone ma gli stessi videogiochi.&nbsp;&nbsp;Ora l’articolo potrebbe finire qui, eppure l’esperienza ci evidenzia come questo tipo di risposta sfumi presto nella pratica.&nbsp;Le giocatrici femminili ottengono risultati paragonabili nei giochi online quando dedicano lo stesso tempo alla pratica. Potremmo allora considerare una seconda ipotesi - che ancora una volta evita le strade facili e - che considera problemi come i minori guadagni delle giocatrici rispetto ai giocatori maschi o le difficoltà ad emergere creando percorsi di carriera stabili, come frutto delle difficoltà partecipative di questi specifici spazi virtuali e non viceversa. Se la pratica permette una partecipazione paritaria tra i generi, allora cosa si frappone tra questa e il conseguimento di certi obiettivi per le videogiocatrici?Spazi virtuali, oppressioni realiUna prima ipotesi potrebbe essere quella della difesa degli spazi da parte del genere maschile. Benché certe culture siano etichettabili come “sbagliate” molto spesso internamente è difficile soppesare la paura di perdere ciò che si ha con l’esigenza di un cambiamento. Gli esport sono attualmente una realtà crescente con forti possibilità lavorative, specialmente per gli atleti che riescono ad emergere, nonostante tutti i problemi ben noti di questo settore, compreso il forte precariato.&nbsp;&nbsp;Il genere maschile mostra molti meno problemi a trarre il meglio da questo tipo di attività e non sorprende allora la spinta alla difesa di questi spazi verso “l’invasione” percepita del genere femminile. Nello studio di Ruvalcaba emergono importanti elementi come la paura di perdere la propria “mascolinità” se vinti da una ragazza in una competizione esportiva o la paura per la propria carriera nell’affidare posizioni nella propria squadra ad una donna.&nbsp;Innegabile quindi che il senso comune che spinge verso un gaming dai tratti maschili è sia causa che effetto di atteggiamento occlusivi e opprimenti verso le donne videogiocatrici. Elementi come l’anonimato permesso molto spesso negli spazi virtuali, come ci suggerisce la ricerca presa ad oggetto, è uno dei fattori “strutturali” che permette pratiche come le molestie sessuali in gioco, che rendono complesso quel processo di “pratica” e perfezionamento delle competenze in gioco, che spesso non può essere un’attività solitaria essendo molti titoli eSportivi giocati a squadre. Non dimentichiamo che “l’oggettivizzazione” è anch’esso uno strumento volto a screditare, evidenziando tratti delle videogiocatrici come l’aspetto fisico desensibilizzando invece l’attenzione verso quei tratti distintivi, come la bravura e il talento, che non hanno genere specialmente negli esport.&nbsp;Bibliografia- Hemphill, D. A. (1995). Revisioning sport spectatorism. Journal of the Philosophy of Sport, 22, 48-60. doi:10.1080/00948705.1995.9714515- Ruvalcaba, O., Shulze, J., Kim, A., Berzenski, S. R., &amp; Otten, M. P. (2018). Women’s experiences in eSports: Gendered differences in peer and spectator feedback during competitive video game play. Journal of Sport and Social Issues, 42(4), 295-311.&nbsp;

A. Hemphill in una sua opera del 1995 suggeriva le possibilità insite in quello che chiamava al tempo “cyberspazio”. In questi trent’anni caratterizzati da un sempre crescente utilizzo e sviluppo di questi mondi e spazi virtuali in cui coabitare con nuove parti di noi e con gli altri, permangono forti quesiti rispetto ai modi in cui costruiamo, viviamo e rendiamo accessibili questi spazi. Dubbi che, come vedremo in questo articolo, legano la problematica delle questioni di genere che abbiamo avviato negli articoli precedenti e dell’impatto che gli spazi digitali hanno su di essa.&nbsp;<h2>Gli esport: spazio virtuale e socio-materialità</h2>&nbsp;I videogiochi, compresi quelli che consideriamo esportivi, forniscono certamente una nuova forma di “spazio digitale” dove atleti, a diversi livelli di professionalizzazione fino ai videogiocatori occasionali, possono sperimentare nuovi modi di fare e intendere il gioco. Ora, adoperando una prospettiva socio-materiale (che tenga conto sia della dimensione sociale che di quella materiale nell’analisi di fenomeni complessi come quello Esportivo), possiamo costruire il nostro ragionamento da due spunti di pensiero:<ol><li>Questi spazi virtuali non esistono in natura, ma sono costruiti (sia socialmente) da qualcuno seguendo dei modelli che non sono necessariamente neutri. Essi plasmano relazioni sociali, generano dinamiche di potere e influenzano il comportamento umano dentro e fuori questi spazi.</li><li>Gli spazi virtuali sono accessibili attraverso strumentazioni tecnologiche che altrettanto non sono neutre e plasmano la nostra percezione e il nostro modo di interagire con e dentro questi spazi. La materialità delle strumentazioni che adoperiamo è capace di modellare le interazioni sociali e le pratiche culturali dentro e fuori questi spazi virtuali.</li></ol>&nbsp;Tenendo bene a mente queste due riflessioni preliminari possiamo dedicarci a continuare la nostra discussione rispetto alle difficoltà di partecipazione nei circuiti esportivi fondate su distinzioni di genere, tenendo conto proprio di questa componente degli spazi virtuali.<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/shutterstock_705666280_scaled_ca03caee5e.jpg" alt="shutterstock_705666280-scaled.jpg"><h3>L’esperienza delle donne negli spazi virtuali eSportivi</h3>La ricerca di riferimento che ci accompagnerà oggi in questo breve articolo è stata condotta da Omar Ruvalcaba e colleghi, pubblicata nel 2018 presso la rivista Journal of Sport and Social Issues (come al solito trovate tutti i riferimenti in calce).&nbsp;&nbsp;La ricerca intitolata “L’esperienza delle donne negli eSports” (titolo tradotto da me), pone l’attenzione su tematiche che abbiamo già iniziato ad affrontare e che tale ricerca approfondisce in aspetti interessanti tra cui proprio l’accessibilità agli spazi virtuali degli Esports per le videogiocatrici e le difficoltà nel vivere questi spazi dovute a pratiche di discriminazione. La ricerca parte da un recente studio (dettagliato nel lavoro di Ruvalcaba) condotto su adolescenti negli Stati Uniti, che rivela quanto i videogiochi siano popolari in tutte le fasce demografiche giovanili (Ruvalcaba et al., 2018, p. 3) senza distinzioni di genere in termini di consumo.&nbsp;&nbsp;La domanda, dunque, resta simile a quella precedentemente affrontata in questa rubrica: perché le donne hanno meno possibilità di accesso a questi spazi virtuali offerti dagli eSports? Cerchiamo di aggiungere un altro tassello. Lo studio che in termini di “tempo investito” uomini e donne spendano lo stesso monte ore quando si tratta di videogiochi, a cambiare però sono i giochi scelti e preferiti dai due sessi. È curioso osservare anche in questa sede, quanto le donne siano veicolate verso un mercato videoludico che presuppone l’assenza di “violenza e impegno”, escludendole indirettamente da un mercato videoludico che poi spesso diventa eSport. La questione della violenza come tratto espressivo della competizione sembra emergere nuovamente in questa sede, evidenziando un primo elemento di “design” dei videogames che poi divengono eSports. Sarò più chiaro, le donne sembrano preferire titoli videoludici a basso tasso di competizione, esperienze single player, con bassa esposizione a scene di violenza o disturbanti in senso ampio.&nbsp;Insomma, il mercato e il senso comune sembrano indicarci che le donne non siano classificabili come videogiocatrici “hard-core”, limitate nelle possibilità di consumo da una componente strettamente legata a componenti “interne” e proprie di quel genere. Qui invito i lettori a riflettere sul senso delle parole e sulla loro funzione, specialmente quando “genere” diviene terminologia per classificare non solo le persone ma gli stessi videogiochi.&nbsp;&nbsp;Ora l’articolo potrebbe finire qui, eppure l’esperienza ci evidenzia come questo tipo di risposta sfumi presto nella pratica.&nbsp; Le giocatrici femminili ottengono risultati paragonabili nei giochi online quando dedicano lo stesso tempo alla pratica. Potremmo allora considerare una seconda ipotesi - che ancora una volta evita le strade facili e - che considera problemi come i minori guadagni delle giocatrici rispetto ai giocatori maschi o le difficoltà ad emergere creando percorsi di carriera stabili, come frutto delle difficoltà partecipative di questi specifici spazi virtuali e non viceversa. Se la pratica permette una partecipazione paritaria tra i generi, allora cosa si frappone tra questa e il conseguimento di certi obiettivi per le videogiocatrici?<img src="https://libero-gaming-r2.kingesport.com/JLC_e_Sports_583ee9e1ed.jpg" alt="JLC_eSports.jpg"><h3>Spazi virtuali, oppressioni reali</h3>Una prima ipotesi potrebbe essere quella della difesa degli spazi da parte del genere maschile. Benché certe culture siano etichettabili come “sbagliate” molto spesso internamente è difficile soppesare la paura di perdere ciò che si ha con l’esigenza di un cambiamento. Gli esport sono attualmente una realtà crescente con forti possibilità lavorative, specialmente per gli atleti che riescono ad emergere, nonostante tutti i problemi ben noti di questo settore, compreso il forte precariato.&nbsp;&nbsp;Il genere maschile mostra molti meno problemi a trarre il meglio da questo tipo di attività e non sorprende allora la spinta alla difesa di questi spazi verso “l’invasione” percepita del genere femminile. Nello studio di Ruvalcaba emergono importanti elementi come la paura di perdere la propria “mascolinità” se vinti da una ragazza in una competizione esportiva o la paura per la propria carriera nell’affidare posizioni nella propria squadra ad una donna.&nbsp;Innegabile quindi che il senso comune che spinge verso un gaming dai tratti maschili è sia causa che effetto di atteggiamento occlusivi e opprimenti verso le donne videogiocatrici. Elementi come l’anonimato permesso molto spesso negli spazi virtuali, come ci suggerisce la ricerca presa ad oggetto, è uno dei fattori “strutturali” che permette pratiche come le molestie sessuali in gioco, che rendono complesso quel processo di “pratica” e perfezionamento delle competenze in gioco, che spesso non può essere un’attività solitaria essendo molti titoli eSportivi giocati a squadre. Non dimentichiamo che “l’oggettivizzazione” è anch’esso uno strumento volto a screditare, evidenziando tratti delle videogiocatrici come l’aspetto fisico desensibilizzando invece l’attenzione verso quei tratti distintivi, come la bravura e il talento, che non hanno genere specialmente negli esport.&nbsp;Bibliografia- Hemphill, D. A. (1995). Revisioning sport spectatorism. Journal of the Philosophy of Sport, 22, 48-60. doi:10.1080/00948705.1995.9714515- Ruvalcaba, O., Shulze, J., Kim, A., Berzenski, S. R., &amp; Otten, M. P. (2018). Women’s experiences in eSports: Gendered differences in peer and spectator feedback during competitive video game play. Journal of Sport and Social Issues, 42(4), 295-311. &nbsp;

Academic Arena è il canale divulgativo che unisce il mondo accademico con quello Esport,

Il genere deve farsi spazio

In questo secondo appuntamento di Academic Arena, continuiamo a parlare di esport e questione di Genere, stavolta affrontando il tema degli Spazi Virtuali.

Academic Arena: Il genere deve necessariamente farsi spazio

Su Libero Gaming puoi trovare tutte le curiosità riguardanti il mondo del gaming.

Five Bites Of gaming

5 Bites Of Gaming

Su Libero Gaming puoi trovare tutte le news sulle ultime uscite.

Calendario Uscite

Calendario uscite

Game Crafters

Su Libero Gaming puoi trovare tutte le guide sul mondo gaming.

Guide

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Mobile.

Mobile Games

Neuro Gaming

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Nintendo Switch.

Nintendo Switch

Nintendo switch

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo PC.

PC Games

Pc Games

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Playstation.

Playstation

Su Libero Gaming puoi trovare recensioni degli ultimi titoli del momento.

Recensioni

Time Machine

Trust The Pilot

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Xbox.

Xbox

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Brawl Stars.

Brawl Stars

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Call Of Duty.

Call Of Duty

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo FC24.

FC 24

Fortnite

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo League Of Legends.

League Of Legends

League of legends

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Pokémon.

Pokémon

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Rainbow Six.

Rainbow Six Siege

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Rocket League.

Rocket League

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news del mondo Valorant.

Valorant

Guida al mondo degli esport dal punto di vista istituzionale, psicologico e professionale

Accademic Arena

Academic Arena

Su Libero Gaming puoi trovare gli ultimi approfondimenti del mondo eSports.

Approfondimenti

Spazio dedicato a tutte le Partnership con aziende e Team esport legate al mondo di Libero Gaming

Partnership

Tek Treck è la rubrica di Libero Gaming che tratta il mondo tecnologico del gaming, dove verranno presentati molti prodotti legati al gaming

Tek Treck

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news sugli eventi competitivi del mondo gaming.

Competizioni

Su Libero Gaming puoi trovare tutte news sulle fiere a tema gaming.

Fiere

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news su tutte le presentazioni mondiali.

Presentazioni

Su Libero Gaming puoi trovare le ultime news su tutti i tornei mondiali.

Tornei

Su Libero Gaming trovi le ultime news di attualità

Attualità

Su Libero Gaming trovi news e approfondimenti sulle celebrità

Celebs

Su Libero Gaming trovi news e approfondimenti su serie TV