Neil Druckmann ha sottolineato come uno degli altri errori che commettono gli adattamenti sia quello di “rimanere troppo vicini al materiale di partenza". Ed è per questo che la seconda stagione della serie approfondirà in maniera inedita un importante personaggio
Neil Druckmann, creatore di The Last of Us e capo del prospero studio di videogiochi Naughty Dog, conosce bene la storia travagliata degli adattamenti videoludici. Ne ha avuto la prova dopo il lavoro di alcuni registi che - non avendo mai nemmeno evidentemente giocato al titolo di riferimento - ne hanno snaturato l'essenza nella trasposizione televisiva o cinematografica. Allo stesso tempo, però, anche coloro che hanno cercato di attenersi troppo strettamente a ogni dettaglio della trama del gioco hanno fatto fatica a realizzare un valido show televisivo. Pertanto, è il medesimo Neil Druckmann ad affermare durante il The Last of Us Day, come la seconda stagione di 'The Last of Us' approfondirà in maniera inedita un importante personaggio del titolo action-adventure: "Una scena che i fan del videogioco adoreranno".
Nel corso di un'intervista con Variety per l'ultimo episodio del podcast “Strictly Business”, Neil Druckmann ha sottolineato che uno degli errori più comuni che commettono gli adattamenti, è quello di
“rimanere così vicini al materiale di partenza che è stato costruito e progettato e scritto per quest'altro medium che ha punti di forza e di debolezza, e cercare di tradurlo così com'è, senza modifiche a quest'altro medium che ha punti di forza e di debolezza diversi”.
HBO sta attualmente producendo la seconda stagione di The Last of Us, che dovrebbe debuttare nel 2025, mentre PlayStation si sta preparando a rilasciare una versione “migliorata” di The Last of Us Part II Remastered di Naughty Dog - il materiale di partenza per la seconda stagione della serie TV - per la sua prossima console di gioco PlayStation 5 Pro.
In qualità di responsabile di entrambi i progetti, Druckmann ha anticipato la modalità in cui la trama del secondo gioco sarà trattata ed ampliata nella seconda stagione di The Last of Us:
“Quello che mi è piaciuto molto è che a volte ci sono persone che hanno visto la serie e poi sono andate a giocare al gioco e hanno detto: 'Che bella esperienza'. Il gioco a volte accenna a cose che non abbiamo avuto il tempo di inserire nello show e viceversa. Ci sono cose in questa stagione che mi entusiasmano molto. Mi viene in mente una scena in particolare che credo che i fan del gioco apprezzeranno, perché racconta molti retroscena di questo importante personaggio che non è stato approfondito nel gioco”.
Come riportato da Variety, la strada che ha condotto Neil Druckmann a lasciare The Last of Us nelle mani di HBO passa per Chernobyl. Druckmann è infatti rimasto così colpito dalla potenza della miniserie del 2019 di HBO sul disastro nucleare del 1986 nell'Unione Sovietica che ha cercato un incontro con il principale sceneggiatore-produttore della serie, Craig Mazin.
I due sono andati così d'accordo che Druckmann ha deciso di prendere in considerazione una trasposizione televisiva della storia di Joel ed Ellie. Ecco quanto rivelato durante il The Last of Us Day:
“Volevo solo incontrarlo e dirgli quanto mi piace 'Chernobyl' e chiedergli come l'ha realizzato, come l'ha scritto e per quanto tempo ci ha lavorato. E mentre ero lì a pranzo con questo ragazzo, ha iniziato a parlare di 'The Last of Us' e a parlarne in un modo così intimo che mi sono detto: 'Oh mio Dio, questo ragazzo è innamorato del gioco che abbiamo realizzato'”.
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