L’artista torna su Netflix con una pellicola dedicata all’intelligenza artificiale ma tra trama e sceneggiatura, il film non convince.
Disastro JLo, l’artista torna su Netflix con un nuovo film in cui lotta, in un futuro distopico, contro l’arcinemica intelligenza artificiale. Macchine ribelli e un’eroina super cool non bastano a far decollare la pellicola che non conquista recensioni positive. E se a questo si aggiunge la crisi con il nuovissimo marito Ben Affleck, Jennifer non pare se la stia passando proprio bene.
Diciamo senza giri di parola: guardare Atlas, disponibile su Netflix dal 24 maggio, è come guardare un videogioco mediocre senza nemmeno poterci giocare. Un film sci-fi, apocalittico, distopico e chi più ne ha più ne metta, per stare in piedi ha bisogno di più che una star del cinema, anche del calibro di Jennifer Lopez, che di esperienza in pellicole del genere ne ha decisamente poca rispetto ad altre colleghe. Ma andiamo per ordine. Iniziamo dalla trama che, in estrema sintesi, possiamo definire come la classica storia degli uomini contro le macchine - e se pensate di averne già visti parecchi di film così, avete ragione - che manca dello splatter/trash anni 90 di Terminator o della profondità di Matrix.
Atlas Shepard è una straordinaria analista di dati che odia, per ragioni personalissime, l’intelligenza artificiale. il motivo è presto detto, sua madre, genio dell’Ai, inventa una androide che chiama Harlan che, ad un certo punto e senza ragione, si ribella alla sua creatrice innescando una guerra tra uomini e macchine mentre la madre di Atlas muore in un incidente. La tragedia devasta la nostra Atlas alias JLo che sviluppa un odio viscerale contro la tecnologia, nonostante faccia decisamente parte del suo lavoro ma, il disastro Ai non si limita alla sola vita privata della protagonista e il dramma colpisce l’intero pianeta. Atlas si unisce ad una missione per catturare un robot ribelle - indovinate chi - alla guida di un gruppo di macchine il cui scopo è sterminare la razza umana. Il plot twist altro non è che un gioco di fiducia e redenzione tra Jennifer e l’androide misterioso.
Le ragioni della ribellione sono nebbiose quanto la necessità di reclutare l’analista di dati Atlas in una missione di guerra a tutti gli effetti ma, diciamo che ci può stare. Tutto a questo punto dovrebbe ruotare attorno agli scontri, i dialoghi, gli effetti visivi e invece è proprio su questi punti che il film è più carente. I dialoghi sono più imbarazzanti di quelli del Fabbricante di lacrime, altro "capolavoro" - si fa per dire - in casa Netflix. Gli effetti visivi, perché di speciale hanno ben poco, sono quelli di un mediocre videogioco ma senza la possibilità di interagire attraverso i personaggi, la colonna sonora è non pervenuta e il film più che un sci-fi apocalittico sembra più un dramma sentimentale.
Mentre il film accumula recensioni negative, il regista Brad Peyton, in un’intervista riportata da Vogue Italia ha dichiarato che:
“Il cuore di Atlas riguarda proprio la fiducia e quanto sia difficile fidarsi delle persone. Il film è raccontato attraverso la lente di una donna che sta imparando a fidarsi dopo aver subito un trauma che ha sconvolto la sua vita. È un promemoria di come dobbiamo avere relazioni profonde e significative nella nostra vita, in un modo, in una forma o nell'altra. Non si può fare tutto da soli; a un certo punto bisogna scegliere di fidarsi delle persone e lasciarle entrare".
Mentre Jennifer Lopez ha invece chiarito che:
"Mi è piaciuto molto il fatto che sia un grande film d'azione fantascientifico, ma in fondo è una storia di amicizia e una storia d'amore, in un certo senso. Vedo sempre tutto come una storia d'amore, ma questo è un tipo diverso di amore tra due esseri che si legano in circostanze disastrose e si insegnano a vicenda come essere più umani".
La cantante e attrice e il marito attore e produttore Ben Affleck pare, dai più recenti rumors, siano vicini al divorzio. Certo la coppia non è nuova a momenti di crisi anche piuttosto lunghi e, dagli esordi, ha seguito la regola Venditti con l’amore che fa giri immensi e poi ritorna. Ma la crisi deve essere iniziata di certo dopo l’uscita di Atlas perché, secondo quanto riferito da Sterling K. Brown, co star della Lopez in Atlas, Ben sarebbe stato fondamentale per aiutare JLo ad entrare nel personaggio di Atlas.
“Ogni tanto, Ben leggeva le battute per Smith. E penso che da novelli sposi, ancora molto innamorati, penso che lei volesse solo sentire la sua voce, E così, a volte, le reazioni che sono seguite erano perché stava ascoltando la voce di suo marito”.
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