Con la vittoria dei Florida Mayhem si conclude del tutto la lega esports che prometteva di essere la "NBA del gaming"
Con la finale del 1 Ottobre 2023 al Mattamy Athletic Centre di Toronto si è chiusa definitivamente la Overwatch League in una finale che possiamo definire a senso unico.
Il team a maggioranza coreana dei Florida Mayhem (la franchigia posseduta dall'organizzazione Misfits Gaming) ha battuto gli Houston Outlaws (la squadra posseduta dall'azienda radiotelevisiva Beasley Broadcast Group), anche loro coreani, davanti a 157 mila spettatori su Twitch. Numeri grandi ma decisamente inferiori alle ambizioni del CEO di Activision Blizzard Bobby Kotik.
Sapevamo già da tempo che il destino della Overwatch League fosse segnato. La lega ha avuto difficoltà ad attirare spettatori, specialmente durante la pandemia. Questo è stato in parte dovuto alla perdita dell'esperienza LAN, la quale ha contribuito significativamente al successo dell'OWL grazie al sistema delle franchigie, che ha creato un senso di comunità. Inoltre, ha comportato incassi tramite i biglietti e il merchandise venduto agli stadi.
Tuttavia, il principale ostacolo è stato la complessità nel seguire le partite di Overwatch. c Il gioco risulta difficile da comprendere per chi non ha molta esperienza: gli effetti visivi delle ultimate rendono la lettura dei teamfight complicata. Anche i migliori caster a volte si confondono nei momenti più concitati. Senza l'esperienza dell'ambiente delle partite LAN, Overwatch è diventato un esport di nicchia, rivolto principalmente ai fan più appassionati.
Un altro enorme problema è sorto nel 2021, quando venne fatta causa alla Blizzard per comportamenti sessisti, discriminazione e molestie sessuali da parte dei dirigenti ai danni delle impiegate dell'azienda californiana, questo causò la fine della collaborazione fra la Overwatch League e la maggior parte dei suoi sponsor più importanti (Coca-Cola, Kellog's, T-Mobile e State Farm), l'ultimo sponsor rimasto per la stagione 2021 era TeamSpeak.
La stagione 2022 subì le conseguenze della mancanza di sponsor, con un budget molto inferiore alle stagioni precedenti e giocata principalmente su una versione beta di Overwatch 2. Il gioco non era ancora stato rilasciato al pubblico ed era disponibile solo per i giocatori professionisti, alienando ancora di più lo spettatore medio, che vedeva i professionisti giocare un gioco completamente diverso da quello disponibile per tutti. Questo ha causato inevitabilmente un crollo degli spettatori, diminuiti del 40% rispetto alla stagione precedente.
Ad aggravare la situazione fu il nuovo sistema di gioco di Overwatch 2, non più 6v6 ma 5v5, costringendo quasi ogni squadra a cambiare la propria rosa di giocatori e portando molti giocatori ad essere esclusi dai propri team (e quindi perdere il lavoro) senza nessuna colpa, semplicemente il loro ruolo di tank secondari non esisteva più.
La stagione 2023 fu complicata ancora di più da NetEase, compagnia cinese proprietaria della squadra Shangai Dragons e publisher di Blizzard in Cina, fece causa ad Activision Blizzard per non aver adempiuto a delle richieste contrattuali, la conseguenza fu la rimozione di Overwatch dagli store cinesi e la chiusura dei server in Cina, considerando che molti dei fan della OWL rimasti erano ubicati perlopiù in Corea del Sud e Cina, oltre alla presenza di 3 franchigie su suolo cinese, rese la stagione ancora più complessa, fino al punto che la OWL decise di negoziare con le squadre per terminare la lega, offrendo 6 milioni di dollari ad ogni team che sarebbe uscito dalla lega, tutti i team accettarono l'offerta.
Nonostante Blizzard abbia cercato di rassicurare i fan e i giocatori nel comunicato stampa che annunciava la chiusura della lega a franchigie, dichiarando che si sarebbe impegnata per 'ristrutturare e migliorare la scena competitiva di Overwatch 2', non si è ancora saputo nulla dei progetti futuri dello studio recentemente acquisito da Microsoft.
Molti giocatori della OWL hanno fatto ritorno in Corea, annunciando che avrebbero preso parte al servizio militare obbligatorio. Quasi tutte le organizzazioni che avevano partecipato alla lega hanno terminato i contratti dei propri giocatori, con la notevole eccezione dei Boston Uprising (di proprietà del Kraft Sports Group, proprietari anche dei New England Patriots della NFL.
Alcune delle star della lega si sono dichiarate disponibili ad andare a giocare nella lega saudita di Overwatch, una delle poche leghe regionali ancora attive e che sarebbe inclusa nel progetto Esports World Cup annunciato recentemente dal Private Investment Fund saudita.
Con sempre meno tornei e giocatori che sembrano essersi arresi al sogno di giocare competitivamente a Overwatch, il prossimo anno sarà importantissimo per capire se il gioco Blizzard saprà rialzarsi da un colpo devastante grazie alla passione dei propri giocatori, o se sparirà per sempre."
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