Una delle serie animate più folli sul mercato , Captain Laserhawk è un tributo a tutto ciò che è Ubisoft, ai film d'azione anni'80 e alla fantascienza, in un turbine crossover con un estetica unica
Nella giornata di ieri è uscita la nuova serie animata di Adi Shankar (già creatore di The Guardians of Justice e produttore di Castlevania), creata in collaborazione con Ubisoft, Captain Lazerhawk: A Blood Dragon Remix, una serie ispirata esteticamente dal gioco del 2013 Far Cry: Blood Dragon, ma che comprende tutto l'universo delle IP Ubisoft, da Assassin's Creed fino a Beyond Good & Evil.
La serie segue Dolph Lazerhawk, un soldato cibernetico, che ha disertato l'esercito per ribellarsi alla tirannica compagnia Eden Technologies, che ormai governa completamente quelli che un tempo erano gli Stati Uniti D'America, Lazerhawk è accompagnato dal fidanzato Alex Taylor (il protagonista di The Crew) alla ricerca di un artefatto che permette di ottenere crediti UBI (la valuta utilizzata da Eden Tech per rimpiazzare il dollaro) infiniti, ma una volta recuperato il loro obbiettivo, Dolph viene tradito da Taylor, che gli spara, dicendo che lo ha venduto per poter iniziare una rivoluzione contro Eden.
Il cyborg si risveglia in una cella della prigione Supermaxx, dove incontra altri personaggi che sono stati imprigionati per ragioni sconosciute, Bullfrog, un ibrido uomo-rana che fa parte della Confraternita degli Assassini, Jade, una ragazza umana e il suo accompagnatore, l'ibrido Pey'j (entrambi provenienti dalla serie Beyond Good & Evil) e il wrestler Cody Rhodes, che saranno rivelati essere stati scelti dalla direttrice della prigione per essere i Ghost, un gruppo clandestino che intraprenderà missioni segrete nella speranza di fermare i piani rivoluzionari di Alex Taylor.
Evitando spoiler, la trama si evolve in modi molto interessanti, toccando personaggi da tantissime proprietà di Ubisoft, con tanti colpi di scena ed easter egg che delizieranno tutti i fan, soprattutto quelli Assassin's Creed e Watch Dogs, ma senza mai scendere nel brutto vizio che hanno certi show di mostrare IP senza alcuna ragione e solo per intrattenere gli spettatori, Captain Lazerhawk utilizza ogni elemento del suo setting per qualcosa di importante e soprattutto senza mai alienare i personaggi pre-esistenti dai loro ruoli, Pagan Min si troverà in un mondo futuristico, ma resta sempre un gangster psicopatico e narcisista e Marcus Holloway (il protagonista di Watch Dogs 2) non è più un hacker vigilante, ma un rivoluzionario che utilizza le sue abilità informatiche per liberare le persone dagli abusi della Eden Tech.
Va detto però che la serie soffre un pò del problema che hanno molti show action di devolvere i propri conflitti in scontri violenti e spesso bruciando molta della tensione che si crea durante i dialoghi, inoltre la storia è molto ambiziosa, forse fin troppo, con i 6 episodi da 24 minuti che a malapena riescono a coprire tutto quello che gli sceneggiatori volevano fare, con alcune sottotrame che si concludono forse un pò troppo velocemente.
La serie si svolge appunto in futuro fantascientifico, con tantissimi elementi ed estetiche prese da altrettante ispirazioni, abbiamo elementi più cyberpunk come la città in cui si svolge la maggior parte dell'azione, ma spesso fusi con elementi culturali, come la torre-pagoda in cui risiede il malvagio Pagan Min, oppure lo stadio di wrestling molto americano che vedremo nell'episodio 4.
L'ambientazione è quindi cangiante ma sempre con quel filo conduttore futuristico che lega ogni design all'altro con grandissima abilità da parte degli artisti del team di Balak, l'art director della serie (e doppiatore di Bullfrog) e di Mehdi Leffad (Love, Death and Robots, Arcane come animatore), il regista, nel creare dei motivi visuali costanti e capace di restare impressi nella mente.
A differenza di quello che ci si può aspettare dall'estetica da film anni '80, i personaggi sono tutto tranne che stereotipati, a partire dal protagonista Dolph Lazerhawk, inizialmente caratterizzato come il classico eroe d'azione di poche parole, ma che rapidamente durante il primo episodio rivela di essere un vero e proprio romanticone, per poi evolversi incredibilmente durante la serie, creando un personaggio sfaccettato e imprevedibile, un plauso va dato anche a Bullfrog, all'inizio introdotto quasi come una gag (una rana vestita da protasgonista di Assassin's Creed) ma che diventa un personaggio molto solenne e con dei momenti genuinamente degni di alcuni dei migliori assassini di casa Ubisoft, oltre ad essere uno dei veicoli con cui la serie esplora il tema delle tensioni razziali fra umani e ibridi, con questi ultimi creati artificialmente per soddisfare i bisogni degli umani.
Fra i personaggi secondari, quello che sicuramente spicca di più è Rayman, che vediamo nei panni di conduttore televisivo, praticamente la faccia della corporazione Eden, che lo utilizza come mezzo di propaganda, durante la serie però verrà rimpiazzato con un suo clone dopo essersi arrabbiato in diretta televisiva per via di alcuni commenti razzisti riguardo gli alieni, Rayman non è solamente un personaggio fantastico sul lato comico, ma anche un occhio sulla vita dal punto di vista di una persona che è felice di vivere nel sistema della Eden Technologies.
Purtroppo una pecca della serie è che per quanto certi personaggi vengono sviluppati molto bene e resi sfaccettati, altri vengono un pò ridotti e lasciati a metà, come Jade e Pay'j, che non si realizzano mai oltre quello che già conosciamo di loro fin dall'inizio oppure il misterioso Marcus Holloway, protagonista di alcune delle sequenze migliori della serie, ma che alla fine della serie farà alcune scelte che fanno un pò grattare la testa e lo riducono un pò a livello di "plot device"
Fra gli elementi migliori della serie va sicuramente segnalata l'animazione, coloratissime, piena di personalità e dinamismo, con un art direction solidissima e tantissimi momenti di sakuga, in cui gli animatori mostrano i muscoli e creano delle scene veramente spettacolari, la qualità inoltre è costante, non ci sono momenti chiaramente peggiori e gli animatori non si fanno problemi a cambiare art style, vediamo tantissima pixel art che imita i videogiochi retrò, addirittura sezioni create usando un misto di live-action e animazione, che mantengono la serie fresca e sempre interessante anche a livello visivo, anche se bisogna segnalare che alcune scelte artistiche, per quanto originali, non sempre aiutano la serie a esprimersi al meglio e possono risultare un pò fatte giusto per il gusto di farle.
In conclusione, Captain Lazerhawk: A Blood Dragon Remix è una serie action che riesce ad avere anche dei momenti più alti di quanti ci si aspetta dalla premessa caciara ed esagerata, con alcuni personaggi veramente memorabili e un art style unico, purtroppo ha alcune pecche riguardo i personaggi secondari, non sempre sviluppati al meglio e la durata ridotta della serie porta alcuni punti della trama a chiudersi in modo un pochino frettoloso.
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