Israele, la vittoria di Eden Golan, le serie tv e i videogiochi

Manifestazioni pro Palestina e proteste a Malm​​ö nella giornata della seconda semifinale dell’Eurovision

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CREDITI: Eurovision Press

Lo avevamo detto, non diteci che non vi avevamo avvertiti. Tutti sapevano che ci sarebbero state proteste dopo il divieto, da parte del management dell'Eurovision, di esporre bandiere diverse da quelle dei paesi in gara. Vi avevamo avvertito che quella di Israele sarebbe stata una partecipazione controversa. Ci aspettavamo tutto questo? Beh no.

Eden Golan: fischi o premi?

Eden golan è la rappresentante israeliana per questa nuova edizione dell’Eurovision e, già prima che prendesse il via lo show, minacce e polemiche avevano avvolto l’artista e la sua canzone October Rain. In breve - ma ve ne abbiamo parlato qui - è stato trovato un compromesso tra l’eurovision e il team israeliano della Golan, per modificare il testo della sua canzone. Eppure, a quanto pare, non è bastato a renderla immune dalle critiche del pubblico della Malm​​ö Arena e degli spettatori del contest. Ieri, giornata dedicata alla seconda semifinale, l’esibizione di Eden Golan è stata accompagnata da fischi, critiche e sonori booo. Al pubblico non piace e non sono piaciute le bandiere israeliane evidentemente. O forse sì?

 

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Il brutto, brutto errore della Rai

Sul palco della Malm​​ö Arena arrivano i fischi ma per la Rai Eden Golan è, in pratica, la vincitrice della serata. Per errore, un terribile errore, la Rai ha condiviso i risultati del televoto che consegnano il podio proprio all’artista israeliana. I dati sono apparsi in sovraimpressione proprio verso il termine della serata e ora la Rai rischia una sanzione non da poco per il pesante errore. Secondo i dati diffusi è la Golan ad avere la percentuale più alta di voti dal pubblico italiano:

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Israele 39,31%, Malta 2,19%, Albania 6,68%, Grecia 5,29%, Svizzera 6,03%, Austria 2,84%, Danimarca 2,93%, Armenia 5,83%, Lettonia 2,91%, San Marino 3,54%, Georgia 6,64%, Belgio 1,68%, Estonia 2,8%, Norvegia 1,55% e Paesi Bassi 7,32%”. 

 

Israele sullo schermo, da Fauda ai Videogiochi

Non è difficile spiegare, oltre alla polarizzazione che la guerra da sempre crea, il successo di Israele sul piccolo schermo. Siamo abituati a vedere rappresentazioni più che positive del contemporaneo stato ebraico. La stessa Israele ha dato vita a produzioni di successo come Fauda, la serie tv disponibile su Netflix, che racconta la guerra israelo-palestinese dal punto di vista dei protagonisti coinvolti, esponenti delle forze speciali israeliane e palestinesi, oltre che, ovviamente, militanti di Hamas. E lo stesso vale per i videogame che, da ambo i lati cercano di perorare la propria causa ma, lato israeliano, ogni tanto riescono a guadagnare un discreto successo anche spegnendo i riflettori sulla guerra. È il caso di titoli come Stormfall: Age of War grazie al quale ogni giocatore potrà mettere alla prova le proprie abilità strategiche e che è uno dei giochi per cui è stata certificata la crescita più rapida su Facebook a livello mondiale. Poi c’è Raid: Shadow Legends, uno dei titoli più criticati del mercato videoludico sia per la pubblicità aggressiva portata avanti da sponsorizzazioni e streamer, sia per l’eccessiva monetizzazione prevista sotto forma di microtransazioni.

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Il gioco ha però ricevuto numerose recensioni positive: 

Le animazioni sono semplicemente spettacolari, con la qualità che si vede raramente in questi giochi. I giocatori amano il combattimento fantasy con un approccio più realistico, simile a Il Signore degli Anelli, e probabilmente si divertiranno molto con RAID: Shadows Legends”

 

Insomma, è chiaro che Israele non è certo nuova a successi su diversi mercati. E non è certo nuova alla vittoria dell’Eurovision. Chissà se anche l’edizione 2024 sarà conquistata da Israele.

 

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