Il seguito del gioco cult del 2010 è finalmente arrivato su PlayStation 5, Xbox Series X e PC, Remedy torna a Bright Falls per un avventura inquietante e dai tratti psicologici
13 anni dopo l'uscita del primo Alan Wake, un gioco ormai diventato un fenomeno di culto, apprezzato per la sua capacità di catturare l'horror psicologico nella sua forma migliore e per le ambientazioni evocative di Bright Falls, la cittadina un pò Silent Hill e un pò Twin Peaks che fa da scenografia al gioco.
Più di un decennio dopo, torneremo nella cittadina del Washington nei panni dell'agente FBI Saga Anderson per indagare una serie di omicidi che sembrano puntare all'esistenza di un culto dedicato proprio allo scrittore Alan Wake, scomparso dopo gli avvenimenti del primo gioco.
Se il primo gioco era classificabile come un action-adventure, con tanti nemici da uccidere e un Alan che verso la fine del gioco diventava quasi una macchina da guerra, con numerose batterie per la torcia e una grande varietà di armi, questo sequel ha un gameplay molto più in linea con l'atmosfera del gioco, un vero e proprio survival horror, in cui bisognerà fare molta attenzione alle proprie risorse.
Dato che interpreteremo l'agente FBI Anderson, una buona parte di Gameplay sarà dedicata all'investigazione sui numerosi misteri che circondano Bright Falls e il culto assassino che imperversa nella cittadina, la parte investigativa si snoderà durante il giorno, in cui potremmo interagire con gli abitanti della città, con un sistema di dialogue tree che permetterà all'agente Anderson di scoprire indizi, che saranno poi visualizzati in nuovo menù, il palazzo mentale.
Il palazzo mentale è descritto da Remedy come "Un menù in 3D", in cui potremmo visualizzare gli indizi che abbiamo raccolto, fare identikit dei sospettati e collegare ciò che abbiamo scoperto per fare conclusioni, il tutto governato dal giocatore, senza troppi suggerimenti dal gioco, che possono portare ogni giocatore a farsi la sua idea e immergersi del tutto nel ruolo di Detective
Saga Anderson non è l'unico personaggio che controlleremo nel corso del gioco, infatti si alternerà nel ruolo di personaggio giocabile proprio con Alan Wake, lo scrittore bestseller protagonista del primo gioco, con cui esploreremo l'Oscurità, la dimensione parallela da cui proviene l'entità malefica che ha dato ad Alan la capacità sovrannaturale di far avverare ogni cosa che scrive nei suoi libri.
Nelle sezioni dedicate all'eroe del primo gioco, i toni polizieschi lasciano il posto all'horror surreale, in ambientazioni distorte, labirintiche e con quel rosso sempre presente che sarà familiare ai fan di Control, altro gioco di Remedy.
La trama da quello che è stato rivelato è ambientata 13 anni dopo il primo gioco, con l'agente FBI Saga Anderson che dovrà avventurarsi nel groviglio surreale che è Bright Falls, mentre Alan dovrà cercare un modo per fuggire dall'Oscurita, in cui è stato intrappolato per 13 anni dal suo alter ego Signor Graffio.
La trama è un sequel diretto del primo gioco, ma Remedy ha detto numerose volte che questo gioco è pensato per essere completamente a sè stante e può essere apprezzato anche da chi non ha mai giocato il primo gioco, anche se ovviamente l'esperienza è arricchita dal primo gioco, Alan Wake's American Nightmare (il follow-up del primo gioco, completamente incentrato sull'azione e le sparatorie con i mostruosi Taken) e da Control, il gioco sci-fi sempre di Remedy, ambientato nello stesso universo narrativo e che aiuta a comprendere la natura dell'entità che possiede Cauldron Lake.
La storia, legata assieme da filmati live-action di altissima qualità, fa da collante fra le storie parallele di Saga Anderson e di Alan Wake, una incentrata sullo scoprire il terribile mistero che circonda la cittadina del Washington, l'altro impegnato in un odissea nei suoi incubi per fuggire da una New York distorta e oscura.
Alan Wake 2, proprio come il primo, prende a piene mani dall'universo televisivo del genere poliziesco sovrannaturale, che ha come suo padre fondatore I Segreti di Twin Peaks di David Lynch, le cui influenze erano già forti nel primo capitolo della saga (con Bright Falls addirittura ambientata nel Washington, lo stesso stato americano in cui si trova Twin Peaks) ma diventano ancora più forti nel secondo, sia sul piano estetico (Saga con il giubotto FBI che si aggira con una piccola e flebile torcia nel bosco richiama a gran voce l'agente Dale Cooper) che tematico, con l'Oscurità in cui si trova Alan sempre più simile a un metaspazio come era la Loggia inventata da Lynch.
Ma non solo Twin Peaks, fra le altre ispirazioni di Remedy è possibile identificare Silent Hill, con la sua città misteriosa e surreale, popolata da bizzarri personaggi, i cultisti mascherati, i rituali cruenti, rimandano fortemente all'immaginario dell'horror tradizionale, con quell'intreccio misterioso in cui addirittura si possono rivedere le sfumature del Giallo alla Dario Argento.
Insomma, Alan Wake 2 è un vero e proprio buffet per tutti gli appassionati dell'horror e dei misteri sovrannaturali, per chi piace risolvere trame complesse ed esoteriche.
Uno dei fattori più strabilianti di Alan Wake 2 è la qualità grafica, veramente realistica e dettagliata, nei trailer è possibile vedere schizzi di sangue colorare i corpi dei nemici, sequenze live-action che si mescolano al gameplay senza nessuno sforzo, paesaggi inondati di luce come se fossero reali e soprattutto le scene più stilizzate negli incubi di Alan, con questa palette di colori irreali che danno la sensazione di trovarsi in un altro mondo già dal primo sguardo.
Tutto questo è possibile grazie al motore grafico sviluppato in-house dalla Remedy, il Northernlight Engine, che grazie la motion capture e il raytracing permette di simulare movimenti e luce in modo realistico e creare visuals impressionanti, amplificate dalla potenza delle console next-gen.
Avevamo già visto la bontà del Northernlight engine in Quantum Break e Control soprattutto nell'ultimo, che lo utilizzava con grande effetto nel creare scene surreali e visionarie, bilanciate dal realismo della grafica e soprattutto nell'utilizzo della luce che ha reso alcuni boss del gioco veramente memorabili grazie all'illuminazione asettica e allo stesso tempo spaventosa della Oldest House, ma in Alan Wake 2, Remedy sembra aver fatto il salto di qualità con il loro engine, creando visual quasi da cinema.
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